Prima puntata del nuovo talent di Rai 2 "Il Ristornate degli Chef": tra i concorrenti la parmigiana Ilaria Bertinelli. Il premio finale: un Corso Tecniche di Cucina presso ALMA.
Di CM -
21 Novembre 2018 -
Rai 2 ha lanciato il suo nuovo talent culinario "Il Ristorante degli Chef" e ieri sera è andata in onda la prima puntata. Tra i concorrenti in gara anche la parmigiana Ilaria Bertinelli, appassionata di cucina e autrice del libro "Uno Chef per Gaia" focalizzato su preparazioni gourmet per celiaci e diabetici.
Dopo le selezioni iniziali, saranno 10 gli aspiranti chef a sfidarsi sotto gli occhi attenti di tre giudici stellati d'eccezione: la giovanissima Isabella Potì e gli chef Andrea Berton e Philippe Léveillé.
L'obiettivo è quello di diventare professionisti. Per questa ragione, a essere valutate saranno, oltre alla qualità delle proposte gastronomiche, anche la capacità di costruire un menu equilibrato, di gestire una brigata in cucina e di occuparsi delle spese.
ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana sarà il prestigioso premio del vincitore, ovvero la possibilità di frequentare il Corso Tecniche di Cucina: un percorso intensivo, della durata di nove settimane, che rappresenta la scelta ideale per chi vuole iniziare la propria carriera in cucina. Il programma del Corso è studiato per permettere di acquisire nozioni e capacità di base per entrare in una brigata professionale di cucina: i focus spaziano dai tagli dei vegetali alla conoscenza delle materie prime, dalla preparazione di paste fresche e fino alla lavorazioni di carni e pesci.
È lo chef Matteo Berti, Direttore Didattico di ALMA, a spiegare perché ALMA abbia deciso di sposare il progetto di Rai2: «Questo format ha destato il nostro interesse poiché le prove si svolgono all’interno di un ristorante, con i ragazzi impegnati a servire la clientela, di fatto un’affinità importante è rappresentata dal fine professionalizzante: la nostra Scuola nasce per formare professionisti in tutti gli ambiti dell’ospitalità, in grado di affrontare con successo il mondo del lavoro. Siamo poi contenti che alla guida del programma ci siano tre chef come Potì, Leveillè e Berton che collaborano con ALMA da diverso tempo come visiting professor, giurie e con i loro ristoranti come sedi di stage".
Parata di stelle per la presentazione della “Rossa” più famosa nel campo dell’enogastronomia mondiale: tante novità durante la conferenza della Guida Michelin Italia 2019: assegnate 30 nuove stelle.
Articolo di Chiara Marando -
Il grande momento è arrivato e, come ogni anno, ha sorpreso tutti. La 64esima edizione della Guida Michelin Italia ha illuminato l’Auditorium Paganini di Parma con le sue stelle, tra riconferme, novità e qualche defezione.
E Parma si è riconfermata per il terzo anno location d’eccezione per questo evento unico e atteso, punto di partenza di un tour che toccherà anche Reggio Emilia per poi arrivare a Piacenza nel 2019, dove si svolgerà la prossima presentazione 2020, e tornare a Parma per un evento di portata europea. Insomma, il territorio dell’Emilia Romagna, la sua cultura enogastronomica, le sue tradizioni, la sua storia e l’unione che lega le varie città diventa simbolo di progresso, nel segno di un patrimonio da raccontare.
I NUOVI STELLATI
Sono ben 29 i nuovi ingressi stellati in guida, spalmati tra nord ma soprattutto sud dell’Italia, con un parterre di chef giovani, giovanissimi, segno di una sempre maggiore evoluzione della cucina che punta a parlare alle generazioni emergenti, forte di una base costruita negli anni dai veterani dell’alta gastronomia nazionale. Tra le novità stellate 15 ristoranti sono guidati da giovani talenti che hanno un’età uguale o inferiore a 35 anni. Tra questi, 10 hanno un’età uguale o inferiore a 30 anni.
Piccola delusione data dalla totale mancanza di nuove due stelle, un gradino sempre più alto che si dimostra difficile da scalare anche per ristoranti blasonati.
E qualche caduta. In questa edizione, a perdere la stella sono stati un maggior numero di locali rispetto allo scorso anno: “Stazione di Posta” – Roma; “Antica Osteria dei Cameli” – Ambiveré (BG); “La Conchiglia” – Arma di Taggia (IM); “Emilio” – Fermo (FM); “Ilario Vinciguerra” – Gallarate; “La Clusaz” – Gignod (AO); “Castel Fragsburg” – Freiberg, Merano; “Armani” – Milano; “Antonello Colonna” – Roma; “Magnolia” – Roma; “Dopolavoro” – Venezia.
I TRE STELLE FANNO 10
Nell’anno in cui l’omino Michelin festeggia il suo 120° compleanno, la nuova Guida Italia celebra i ristoranti tre stelle con un voto pieno: 10. Doppia cifra grazie al ristorante Uliassi, a Senigallia (AN). “Una storia, una passione, il mare. Da questo nasce una cucina che i fratelli Catia, in sala, e Mauro, lo chef, amano definire semplice e contemporanea. Vi convivono tecnica e tecnologia e una tradizione in continuo movimento, che si nutre dei loro viaggi e di tutto quello che li circonda. Il fascino di un mare sferzato dal vento si rispecchia nei piatti, di cui il pesce è l’ingrediente principe, ma co-protagonista a pieno titolo della loro sorprendente scena culinaria è la selvaggina. In un “posto pieno di energia, che è bello sempre”, un’esperienza memorabile, una cucina unica, che merita il viaggio, come richiedono le tre stelle Michelin.” Questa la definizione ufficiale data da Sergio Lovrinovich, Direttore Guida Michelin Italia
Un totale di 10 segnalazioni di eccellenza per le quali Michelin suggerisce di pianificare un viaggio. Nella 64a edizione, oltre alla news entry Uliassi, ecco i ristoranti tristellati 2019: Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Casadonna Reale a Castel di Sangro (AQ).
UN PANORAMA STELLATO
Il panorama stellato della Guida Michelin Italia conta ben 318 ristoranti 1 stella, 39 con due stelle e 10 con tre stelle.
“Anche quest’anno, le stelle che i nostri team di ispettori hanno attribuito a 367 ristoranti sono un indubbio riconoscimento della ricchezza e diversità regionale della gastronomia italiana, fatta di prodotti, territorio e genuinità. Ed è sempre appassionante vedere come gli chef e tutte le persone alla guida di questi ristoranti diano vita e linfa alla scena culinaria italiana, armonizzando rispetto delle tradizioni e innovazione”. Gwendal Poullennec, Direttore Internazionale Guide Michelin.
I NOMI DELLE NUOVE 1 STELLA MICHELIN
1. A Porto Cervo, Confusion Lounge, Italo Basso
2. A Catania, Sapio di Alessandro Ingiulla
3. A Taormina, Saint George by Heinz Beck chef Giovanni Solofra
4. A Santa Cristina d'Aspromonte, Quafiz di Antonino 'Nino' Rossi
5. A Savelletri, Due Camini, chef Domingo Sghingaro
6. A Lecce, Bros, Floriano Pellegrino e Isabella Potì
7. A Bacoli, Caracol, chef Angelo Carannante
8. A Matera, Vitantonio Lombardo col locale che porta il suo nome
9. A Caggiano, Locanda Severino, Giuseppe Misuriello
10. A Vitorchiano, Casa Iozzia, chef Lorenzo Iozzia
11. A Viterbo, Danilo Ciavattini del locale omonimo
12. A Roma, il Moma con Andrea Pasqualucci
13. A Cerbaia, La Tenda Rossa con Maria Probst e Cristian Santandrea
14. A Lucignano, Al 43, chef Maurizio Bardotti
15. A Lucca, Il Giglio, Stefano Terigi, Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini
16. A Rimini, Abocar Due Cucine, Mariano Guardianelli
17. A Trieste, Harry's Piccolo, Alessandro Buffa
18. A Madonna di Campiglio, Stube Hermitage, chef Giovanni D'Alitta
19. A Bolzano, In viaggio chef Claudio Melis
20. A Collepietra (Bz), Astra, chef Gregor Eschgfaeller
21. A San Bonifacio, Degusto Cuisine chef Matteo Grandi
22. A Verona, 12 Apostoli, Mauro Buffo
23. A Cernobbio, Materia, Davide Caranchini
24. A Pudiano (Bs), Sedicesimo Secolo, Simone Breda
25. A Torino, Spazio 7, Alessandro Mecca
26. A Torino, Carignano, Marco Miglioli
27. A Cioccaro, Locanda del Sant'Uffizio by Enrico Bartolini, Gabriele Boffa
28. A Novara, Cannavacciuolo Bistrot, chef Vincenzo Manicone
29. A Torino, Cannavacciuolo Bistrot, chef Nicola Somma
Non vanno dimenticati i premi speciali:
"Passion for Wine" a Lokanda Devetak dello chef Augustin Devetak;
"La Sala" a Casa Perbellini di Verona, dove la sala è coordinata dalla giovane Barbara Manoni.
"Qualità nel Tempo" alla Bottega del 30, chef Hélène Stoquelet;
"Giovane chef dell'anno" allo chef de I Portici a Bologna Emanuele Petrosino.
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia
Sarà presentata a Piacenza, nel 2019, la 65° edizione della Guida Michelin Italia per l’anno 2020. Lo ha annunciato stamani all’auditorium Paganini di Parma, nel corso della presentazione della Guida di quest’anno, il direttore della comunicazione di Michelin Italia, Marco Do.
Grande soddisfazione da parte del sindaco Patrizia Barbieri, sul palco stamani insieme, tra gli altri, ai primi cittadini di Parma e Reggio Emilia, Federico Pizzarotti e Luca Vecchi, all’assessore alla Cultura di Reggio Emilia Natalia Maramotti, presidente di Destinazione Turistica Emilia, nonché all’assessore regionale a Turismo e Cultura Raffaele Corsini. “Sarà un onore e un piacere – commenta Patrizia Barbieri – ospitare la presentazione di una delle pubblicazioni più prestigiose a livello internazionale, particolarmente attesa ogni anno da critici e appassionati. Un incentivo ulteriore a collaborare per valorizzare la ricchezza del territorio piacentino, dove i viaggiatori del gusto vengono e tornano volentieri”.
L’impegno di Patrizia Barbieri per aggiudicarsi questo evento è stato intenso e assiduo: “C’è stato un articolato lavoro di collegamento tra le città della Food Valley emiliana, che ha visto coinvolte in un gioco di squadra Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Insieme abbiamo deciso di affrontare una sfida competitiva in cui l’enogastronomia rappresenta una leva fondamentale per il turismo e per la crescita economica dei territori. Condivido quello che ha dichiarato il sindaco Pizzarotti, sottolineando che le nostre città non sono in competizione, ma sanno fare sistema per valorizzare comparti produttivi di eccellenza”.
In occasione della presentazione odierna, sono stati conferiti i riconoscimenti ai 10 ristoranti italiani che hanno ottenuto le tre stelle, nonché a chi riceve per la prima volta una stella. La 64° edizione della Guida Michelin Italia propone circa 5300 alberghi e ristoranti, distribuiti su 1700 Comuni. Tra i 2600 ristoranti, 958 sono i “Bib Gourmand”: all’Emilia Romagna il primato in questa categoria, con 33 esercizi. Secondo uno studio condotto dai redattori della più celebre guida enogastronomica, la maggior parte dei clienti dei ristoranti stellati Michelin risiede in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, tre regioni che generano il 28,5% della clientela. Sono invece americani, i principali fruitori della cucina stellata italiana: rappresentano il 21%, seguiti dagli inglesi con il 14,2%, dai francesi con il 9,2% e dai giapponesi con l’8,2%.
L’evento del 2019 sarà importante per Piacenza: la città e il suo territorio avranno la visibilità internazionale che meritano per la bellezza, l’attrattività e il mondo economico.
Fonte: Comune di Piacenza
La manifestazione svizzera, promossa da Slow Food, è fortemente caratterizzata in termini di eccellenza e la presenza parmense è importante perché la Svizzera rappresenta il sesto Paese di destinazione dell’export alimentare provinciale.
Parma 15 Novembre 2018 -
Dal 16 al 18 novembre, Parma Alimentare fa tappa a Zurigo in occasione di Messe Zürich: la mostra mercato promossa da Slow Food che, nel 2017, ha visto la partecipazione di 246 espositori in rappresentanza di 11 Paesi e ha richiamato nella città svizzera quasi 12.000 visitatori. Tra i presenti a Zurigo, le aziende del nostro territorio 50 Bio e Nuova Pasticceria Lady.
Come spiega Alessandra Foppiano, Executive Manager di Parma Alimentare, «Il Salone del Buon Gusto di Zurigo si configura come un enorme mercato, dove produttori e coltivatori presentano una ricca offerta di specialità regionali, selezionate per l’eccellente qualità e perché frutto di una produzione sostenibile e naturale. Si tratta di una manifestazione ancora di nicchia, sebbene in crescita di anno in anno: aspetto importante, nel 2017 il 93% dei visitatori - parliamo di un pubblico qualificato, composto da gourmand, proprietari di deli store, ristoratori e hotelier - ha effettuato acquisti, per una spesa media di poco superiore agli 80 franchi svizzeri. Per realtà del settore food di piccole dimensioni, Slow Food Market Zurich rappresenta quindi un’ottima vetrina sia in termini di business sia per fare cultura su produzioni d’eccellenza, evidenziando il legame con il territorio di Parma, che ha acquisito un nuovo appeal dopo la conquista del titolo di Città Creativa UNESCO della Gastronomia».
Per Parma Alimentare, la presenza a Zurigo è strategica anche perché la Svizzera è il sesto Paese di destinazione dell’export provinciale per il settore alimentare. Nel 2017, le esportazioni di alimenti made-in-Parma in Svizzera hanno raggiunto il valore di 56,2 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto al 2016. Se si considera l’arco temporale 2006-2017, l’export alimentare verso il Paese d’Oltralpe è più che raddoppiato a valore; nel 2017 le esportazioni verso la Svizzera hanno rappresentato il 3,6% sul totale dei prodotti alimentari parmensi esportati. I settori con la maggiore incidenza sono quello dei prodotti da forno e farinacei (36% sul totale dell’export food verso la Svizzera), quello delle conserve animali (18%), le conserve vegetali (10%) e il lattiero caseario (5%).
Una serata dedicata al made in Italy culinario: pesce, bollicine e olio italiano in un menù firmato dallo chef Mariano Chiarelli
Di Chiara Marando –
12 Novembre 2018 -
Una serata tra bollicine e bontà ittiche, un binomio di gusto che diventa protagonista dell’appuntamento “Crudi Effervescenti: Fish&Friends”, organizzato da Bubble's Italia Magazine alla Trattoria I Du Matt di Parma. Il 14 novembre, dalle 20.30, il pescato siciliano Blu Ocean incontrerà il Metodo Classico italiano per un evento dal sapore unico, dedicato interamente al pesce dei nostri mari e impreziosito da bollicine italiane delle cantine: Ferrari, Tenute Nanfro, Felsina, Cantina di Quistello, Pico Maccario, Produttori di Cormòns, Casina Bric.
Sarà lo chef Mariano Chiarelli, padrone di casa, a firmare la cena, ulteriormente arricchita da una particolare selezione di oli, curata da Antonietta Mazzeo, tecnico ed esperto degli oli di oliva vergini ed extravergini.
Il menù Fish&Friends:
Divagazioni delle Tenute Nanfro - Frappato – Caltagirone
Entrèe di Bottarga di tonno semi stagionata e Tonno confezionato a modo nostro
Battuta di Tonno
Felsina Rosè Brut Millesimato Magnum
Carpaccio di Pesce spada
Cantine di Cormòns – Cormorano Rosè Brut Metodo Italiano
Tartare di ricciola marinata agli agrumi
Cantina di Quistello – Metodo Classico 1.6
Confronto fra il gambero rosso di Porticello e il gambero del Canale di Sicilia
Pico Maccario Rosato Brut – Metodo Italiano
Spaghetto alle acciughe, pane croccante e dadolata di pesce spada
Casina Bric Metodo Classico Orrigo- Ginis Brut millesimato 2014
Acciughe fritte con maionese all’arancia
Filetto di lampuga con caponata di verdure
Ferrari Maximun Rosè TRENTODOC
Gelato al frutto della passione
Per info dettagliate e prenotazioni: TRATTORIA I DU MATT, Tel. 0521 251407 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.idumatt.it
In anteprima sul lancio della 64a edizione della Guida Michelin Italia, che si terrà a Parma il 16 novembre, Michelin svela i nomi dei ristoranti Bib Gourmand.
Di Chiara Marando –
09 Novembre 2018 -
La Guida Michelin, che verrà presentata a Parma il 16 novembre prossimo, lancia un’anteprima e svela i nomi dei ristoranti con i Bib Gourmand, la faccia sorridente dell’Omino Michelin che indica quelle realtà segnalate in quanto proposte di una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 32 € (35 € nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti).
Nell’edizione 2019 della “Rossa” sono 21 i nuovi Bib Gourmand, per un totale di 257 ristoranti. E proprio in occasione della conferenza di presentazione, a uno tra questi verrà consegnato un premio speciale.
Non solo simbolo grafico, ma vera e propria icona di qualità che quest’anno festeggia i suoi 120 anni con un riconoscimento speciale: lo scorso 1° ottobre, a Times Square, New York, è stato eletto “Icona del Millennio” da Advertising Week, leader globale USA nel campo degli eventi per i professionisti di marketing, brand, advertising e technology.
“Il rapporto qualità-prezzo è certamente un elemento importantissimo di selezione, ma lo è ancora di più la passione per la tavola che si respira nei ristoranti Bib Gourmand, in cui si gustano ricette spesso tradizionali, proposte fedelmente, completamente rivisitate o con leggere personalizzazioni. Sono ristoranti in cui anche la selezione di vini denota grande attenzione verso i produttori che maggiormente valorizzano la cucina dello chef, creando un momento di piacere davvero unico e a buon prezzo!”
Sergio Lovrinovich, Direttore della Guida MICHELIN Italia
Queste le regioni con più Bib Gourmand:
Emilia Romagna 33
Piemonte 29
Lombardia 28
Toscana 27
Veneto 24
Ed ecco la novità nel Parmense: la Trattoria Ceriati, a Salsomaggiore Terme, dove la giovane titolare propone gustosi piatti locali, quali il guancialino di vitello brasato, e piacevoli incursioni nella cucina piacentina o mantovana, con i pisarei e la sbrisolona.
Vi consigliamo una ricetta facile e gustosa: Garganelli all'uovo Pastificio Andalini con salmone e noci.
05 Novembre 2018 -
Gli ingredienti giusti, anche se semplici, possono essere il passepartout per preparare un primo piatto gustoso, veloce e di sicuro successo. Nella ricetta che vogliamo consigliare è la pasta ad essere protagonista con un formato piacevole, in grado di catturare il condimento prendendo ancora più sapore: Garganelli all’uovo Pastificio Andalini con noci e salmone.
Ingredienti per 4 persone:
320 g Garganelli all’uovo Pastificio Andalini
200g di Salmone fresco o affumicato
80 ml di panna da cucina
100 g di noci
Sale e pepe q.b
Preparazione:
Portate a ebollizione una pentola di acqua salata. Nel frattempo, mettete la panna in una padella antiaderente e diluitela con qualche cucchiaio di acqua di cottura; fate cuocere fino a quando il composto sarà diventato cremoso, ma rimanendo fluido, quindi unite il salmone tagliato a pezzetti. Aggiustate di sale e pepe e fate insaporire il tutto per qualche qualche minuto.
Buttate la pasta nell’acqua bollette e attendete il tempo indicato sulla confezione. E’ preferibile scolare la pasta 2 minuti prima per terminare la cottura in padella così da amalgamarla con il condimento.
Infine, aggiungete le noci spezzettadole e continuate a mescolare.
Servite con un filo di olio EVO a crudo.
Antonella Modarelli e Vincenzo Malaspina, titolari dello storico Don Alfonso, da lunedì sera sono al timone di un ristorante pizzeria tutto nuovo, dalla location raffinata e molto curato nei dettagli.
Il Malaspina si trova a Parma, in Piazzale Vittorio Emanuele II al civico 15, nella stessa zona dello storico locale, gestito fino a dicembre 2017.
Complimenti ragazzi e in bocca al lupo per questa nuova avventura!
Due giorni di sfide, 18 chef e la conquista del titolo Master of Pasta. A Milano si è svolta la settima edizione del Pasta World Championship.
Foto e Articolo di Chiara Marando -
26 Ottobre 2018 -
La pasta come simbolo italiano del buon vivere, di una Dolce Vita dove protagonisti sono il benessere a tavola, l’equilibrio e la salute nel piatto. Elementi celebrati durante la settima edizione del Pasta World Championship 2018, evento firmato Barilla svoltosi nelle giornate del 24 e 25 ottobre presso La Pelota a Milano.
Il 25 ottobre, poi, non è stata solo giornata conclusiva della gara, ma anche festeggiamento del ventesimo compleanno del World Pasta Day, quest’anno celebrato a Dubai.
Un totale di 18 chef provenienti da diversi Paesi del mondo, per due giornate di competizione, e un fil rouge come il concetto “Eat Positive”, con cui Barilla desidera raccontare il sorriso a tavola, la positività e l’armonia alimentare. Perché la pasta è la vera regina della dieta mediterranea, quella appetitosa che giova a mente e corpo, grazie ad un apporto salutare di carboidrati complessi a lento rilascio, proteine e fibre che permettono di avere la giusta energia durante tutta la giornata.
Il compito di assaggiare e votare i piatti proposti è andato ad una giuria di professionisti come gli chef stellati Luigi Taglienti, Lorenzo Cogo, Brittany Wright, Viviana Varese e Holger Stromberg.
Ecco quindi che il simbolo della cucina italiana diventa il canale comune attraverso cui dare una propria personale interpretazione di un primo piatto che vive della sua semplicità.
Non a caso, nella competizione finale, i due giovani Carolina Diaz (America) e Toby Wang (Cina) si sono sfidati a suon di Spaghetti al pomodoro e basilico, il tricolore culinario.
Spaghetti al pomodoro e basilico di Toby Wang
A convincere maggiormente i giudici è stato il racconto gustativo di Carolina Diaz. E’ lei la vincitrice della settimana edizione del Pasta World Championship.
Il piatto che ha vinto: spaghetti pomodoro e basilico di Carolina Diaz
Ma, come ogni grande momento, anche questo evento non è stato solo cucina e “tasting experience”, anzi si è voluto proporre come occasione per affrontare momenti di dialogo e scoperta sul tema della vita sana. Lo strumento scelto per dare voce a tematiche importanti sono stati i Master Talk: Beyond Gastronomy; The Role of Beauty, con il co-fondatore della Kitchen Theory Jozef Youssef e l’artista e fotografa Brittany Wright; The Mediterranean Lifestyle , The Ultimate Recipe Ford Wellbeing, con lo chef e nutrizionista Holger Stromberg e la presentatrice tv Filippa Lagerback; Sustainability from field to table, dove a parlare è stato lo chef stellato Davide Oldani, insieme ad un portavoce della coltivazione del basilico Giuseppe Binati: un’analisi del viaggio che il cibo deve fare per arrivare dal campo alla tavola, sottolineando la necessità di “recuperare il dialogo tra l’industria e l’artigiano, in uno scambio e confronto reciproco”.
E proprio Davide Oldani, Barilla Ambassador, è stato la guest star di una dimostrazione di cucina live, in cui suoni del cibo sono stati campionati per creare un brano utile a trasportare in una storia, quella del racconto dei suoi Spaghetti al cartoccio cacio e pepe, utilizzando un linguaggio alternativo. Si chiama Food Ensamble e e rappresenta una esperienza sensoriale, che si pone al centro tra lo chef e il musicista.
Un momento del Food Ensamble
Si tratta di visioni nuove, strade inesplorate e pronte per essere percorse con un occhio aperto al futuro. Per Barilla questo futuro è la pasta osservata in tutte le sue declinazioni. L’ultima è rappresentata dalla nuova pasta ai legumi: 3 formati realizzati con altrettanti tipologie di legumi. Masticabilità diversa dal prodotto tradizionale, texture palatale leggermente instabile ma duttilità culinaria interessante. E’ stato Pietro Leemann a raccontare con le parole e la sua abilità le caratteristiche di questa linea dalla forte connotazione. Naturalmente gluten free, ha il plus di fornire un corretto apporto di proteine e fibre, con la rapidità di cottura e condimento.
“Il cibo può cambiarci, perché è vero che siamo quello che mangiamo e, soprattutto, che diventiamo quello che mangiamo - ha raccontato Pietro Leemann - i vegetali per me sono la base della cucina e della salute. Il mio desidero è quello di creare una cucina italiana con la mente aperta al mondo”.
Pietro Leemann che prepara la pasta ai legumi intervistato da Francesca Romana Barberini
Cerimonia di Apertura del XV Anno Accademico di Alma, tra testimonianze, ringraziamenti, nuovi progetti e il ricordo del grande Maestro Gualtiero Marchesi. Ospite d’onore, lo chef tre tristellato Michel Troisgros.
Di Chiara Marando –
23 Ottobre 2018 -
Erano tante le emozioni che questa mattina hanno riempito l’aria di un Auditorium Paganini palpitante di speranze, fiducia, paura e voglia di mettersi in gioco. Sensazioni che si potevano leggere negli occhi delle decine di giovani pronti a intraprendere il percorso di studi all’interno di una delle Scuole di formazione gastronomica più famose a livello nazionale. Perché la giornata di apertura dell’Anno Accademico di Alma, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana è questo, un palpitare di curiosità, gioia, timori e coraggio. È l’inizio di una nuova e coinvolgente avventura, ma non solo per gli alunni, anche per i docenti.
E questo è stato il benvenuto ufficiale al 15esimo anno accademico. Un benvenuto, presentato da Francesca Romana Barberini, che ha visto riunito il corpo docenti, il comitato scientifico, il presidente Enzo Malanca, il direttore generale Andrea Sinigaglia e il responsabile didattico Matteo Berti. Ospite d’onore, lo chef tristellato Michel Troisgros.
Il primo anno senza il grande Maestro Gualtiero Marchesi, i cui insegnamenti sono stati ricordati dalle poetiche parole del regista Pietro Arrigoni, in un omaggio recitato tratto da una lettera che proprio il grande chef, o meglio cuoco (come preferiva farsi chiamare lui), aveva voluto dedicare agli alunni della Scuola.
“La cucina a cui ho sempre aspirato è quella della forma e della materia – scriveva Gualtiero Marchesi – la cucina intesa come cultura, come linguaggio per esprimere il meglio di sé. Non basta la padronanza della tecnica, occorre una sensibilità per le cose belle e per la curiosità del mondo e vi auguro di conquistare quella per affermarvi attraverso le altre due”.
Il Presidente Enzo Malanca, dopo i ringraziamenti verso tutti coloro che ogni giorno si impegnano per rendere Alma un punto di riferimento nel campo della formazione, ha voluto aggiungere il suo personale pensiero nei confronti del Maestro: “E’ il primo anno senza il nostro Rettore, ma ci manca soprattutto l’uomo, il suo estro e la sua fantasia, i suoi stimoli e la sua amicizia. L’eredità di pensiero che ha lasciato a tutti noi è un bene prezioso che Alma custodisce e intende trasmettere ai futuri allievi”.
“Ciò che si cerca di fare oggi è un bilancio – ha sottolineato Andrea Sinigaglia, Direttore Generale Alma – quella che vedete dopo 15 anni è l’Alma degli oltre mille studenti e cinquemila visitatori all’anno, dei laboratori, dei professionisti, delle partnership internazionali, che ospita allievi da oltre 60 Paesi del mondo. Il primo elemento che colpisce di Alma è l’ospitalità che poi si declina nel saper fare all’interno dei diversi ambiti. Se ci guardiamo indietro vediamo più di cinquemila persone diplomate, un riconoscimento che vale a livello mondiale. Possiamo dire che 1 diplomato su 3 viene assunto dal locale dove va a fare lo stage”
Poi la parola è andata allo chef e docente Matteo Berti, che vive i ragazzi e le ragazze ogni giorno, ne respira i dubbi, i desideri e i pensieri quotidiani. “Dal primo momento in cui un allievo entra in Alma il suo obiettivo è quello di imparare, poi inizia a pensare a ciò che sarà il futuro e il primo obiettivo diventa lo stage. Il nostro obiettivo, invece, è realizzarli attraverso quello stage, far vivere loro un’esperienza formativa completa e importante. Perché in Alma il domani è molto veloce”.
Infine, ecco il momento del grande Michel Troisgros, che in un lungo intervento ha voluto raccontare i tre mesi di stage che Gualtiero Marchesi visse nel ristorante della sua famiglia dove ha “imparato il lavoro esatto dietro la cottura”, ma anche soffermarsi sull’importanza del ruolo materno per la sua formazione e per il ristorante. Nel farlo ricorda aneddoti, immagini poetiche di ragazzo che cresce, profumi e colori. E poi l’attività, 4 generazioni accumunate dalla stessa passione per una realtà che dal 1968 detiene ininterrottamente le tre stelle Michelin. Un esempio di preparazione, visione creativa, equilibrio e senso critico.
Tre le novità annunciate: un nuovo sito web completamente aggiornato e ricco di contenuti, mobile friendly e finestra di dialogo sul mondo Alma; la collaborazione con l’Hub di Identità Golose Milano per dare vita a progetti innovativi, a incontri professionali e di formazione; infine, l’uscita del volume “Next Generation Chef, distillato di un percorso iniziato nel 2015, con 90 differenti prospettive e spunti per i professionisti della ristorazione.