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Prodotto editoriale che aggrega prodotti tipici del territorio, punti di interesse artistico-culturali segnalati nella Guida Verde Michelin e ristoranti di qualità selezionati dagli ispettori della Guida Rossa

Di Chiara Marando -

Sabato 06 Aprile 2019 -

Luoghi, bontà, suggerimenti e itinerari, tutti disponibili in un colpo d’occhio, tutti a portata di scelta, di visita e di assaggio. Un concentrato di informazioni utili, una raccolta delle meraviglie culturali e gastronomiche che si intrecciano tra Parma, Reggio Emilia e Piacenza: questa è la nuova Cartoguida Destinazione Emilia, realizzata in collaborazione con Michelin.

Presentata nei giorni scorsi al Teatro Valli di Reggio Emilia, la Cartoguida è studiata per permettere una comprensione immediata, per catturare con disegni, grafiche e nomi da segnare e ricordare per rendere un viaggio ancora più significativo e ricco di esperienze.

Un prodotto editoriale, snello e leggero, che aggrega i prodotti tipici del territorio, i punti di interesse artistico-culturali segnalati nella Guida Verde Michelin e i ristoranti di qualità selezionati dagli ispettori della Guida Rossa Michelin per costruire percorsi inediti e alternativi e per disegnare itinerari non ancora evidenziati sulle mappe del turismo.

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Perché i territori che seguono il disegno di Destinazione Emilia sono storia, radici profonde, paesaggi naturali da scoprire, sapori e profumi da gustare e prodotti tipici diventati eccellenze a livello mondiale. Non a caso, “un quarto delle DOP e IGP italiane vengono prodotte in Emilia – ha voluto ricordare Cristiano Casa, Assessore Commercio e Turismo di Parma, Delegato Unesco - e quello che sta avvenendo in questa terra rappresenta un modello virtuoso da esportare”

“La Cartoguida Travel and Food Map Destinazione Emilia è una risposta alla crescita del turismo enogastronomico in questa area – ha aggiunto Philippe Orain, direttore editoriale e Capo Redattore delle Guide Verdi Michelin – un lavoro coerente con l’obiettivo di Michelin: promuovere la mobilità offrendo nel contempo la miglior esperienza di viaggio”.

Pierangelo Romersi, direttore Destinazione Turistica Emilia, si è soffermato sul concetto che “Destinazione Turistica Emilia è l’epicentro della Food Valley Italiana, il luogo ideale per soddisfare le attese dei gourmet. Con oltre 15 prodotti tipici riconosciuti con il marchio DOP e IGP e circa 500 produttori, tra caseifici, prosciuttifici e cantine pronte ad accogliere i visitatori, Destinazione Turistica Emilia rappresenta il luogo ideale per vivere una esperienza culturale e di scoperta”.

Analisi ed elementi che ben si accordano con i dati attuali, numeri utili a testimoniare quanto stia crescendo il concetto di “turismo enogastronomico”. In particolare i ristoranti di qualità rappresentano una meta turistica, tale da creare un fenomeno definito Taste Tourism, nonché promotori culturali, della gastronomia e delle tradizioni.

Sul territorio di Destinazione Turistica Emilia generato da 8 ristoranti stellati e da 11 bib gourmand è di circa 12 milioni di euro l’anno. Più precisamente nel 2018 gli ospiti di questi 19 ristoranti hanno sfiorato le 200mila unità e un valore indotto complessivo 11Milioni 920mila euro.

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SERATA DI PRESENTAZIONE: 3 STELLATI PER 3 CITTA’

E dopo il momento di presentazione non è potuta mancare una serata all’insegna di quelle tipicità tanto rinomate e raccontate nella cartina della Cartoguida. A interpretarle in chiave gourmet e personale, tre chef stellati, ognuno portabandiera dei territori simbolo di Destinazione Emilia: Massimo Spigaroli, chef e patron de L’Antica Corte Pallavicina a Polesine Parmense; Isa Mazzocchi, chef e patron del Ristorante La Palta – Borgonovo Val Tidone (PC); Andrea Incerti Vezzani, chef e patron del Ristorante Ca’ Matilde a Quattro Castella (RE).

(Foto Gallery a cura di Lorenzo Moreni)

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Venerdì, 05 Aprile 2019 10:25

Al via Cibus Off: tutti gli appuntamenti

Appuntamento a Parma dal 6 al 14 aprile: showcooking stellati, incontri scientifici promossi da Università degli Studi di Parma e CNR, laboratori didattici per educare a una sana alimentazione i più piccoli, a cura di Giocampus – Madegus. Un lavoro di squadra tra realtà pubbliche e private, unite dalla missione di promuovere l’identità gastronomica di Parma.

Di Chiara Marando –

05 Aprile 2019  -

Parma è pronta ad accogliere il ritorno di Cibus Off: dal 6 al 14 aprile 2019, l’vento a corollario e completamento di Cibus Connect, la fiera che si alterna con il biennale Cibus, destinata agli operatori del comparto Food&Beverage e promossa da Fiere di Parma per lo sviluppo internazionale del made-in-Italy alimentare.

Una settimana tra incontri, talk show, degustazioni, visite e show cooking per celebrare l’identità gastronomica di Parma, promuovendo le filiere del territorio, dal Parmigiano Reggiano DOP al Prosciutto di Parma DOP, dalla pasta al pomodoro, passando per le conserve ittiche, il latte e i prodotti lattiero-caseari.

Ed è proprio Cibus Off ad aprire il ricco calendario di eventi di Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, che culmineranno con il “Settembre gastronomico” e l’attesa Cena dei Mille in programma per il 3 settembre. Guest star della serata, lo chef tre stelle Michelin Norbert Niederkofler.

La forza di Cibus Off, come di tutti gli eventi inquadrati nel progetto Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, è quella di una collaborazione pubblico-privato che vede uniti il Comune di Parma e la Fondazione Parma UNESCO City of Gastronomy, con la regia operativa di Parma Alimentare e dell’associazione “Parma, io ci sto!”. Insieme a loro, realtà che includono nella loro mission la volontà di portare linfa vitale alla zona di Parma, facendone conoscere eccellenze e peculiarità anche e soprattutto all’estero:  dai Consorzi del Parmigiano Reggiano DOP e del Prosciutto di Parma DOP a Parma Quality Restaurants da ALMA - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana a importanti aziende alimentari, quali Barilla, Mutti, Rodolfi Mansueto, Parmalat e del network di imprese riunite sotto il brand “Le Alici a Parma”, quindi Delicius Rizzoli, L’Isola D’Oro, Rizzoli Emanuelli e Zarotti. Importanti sono anche i contributi, sotto il profilo scientifico e didattico, dell’Università degli Studi di Parma, di Giocampus e di Madegus - Maestri del Gusto, e, sotto il profilo musicale, del Teatro Regio di Parma - Verdi Off.

UN CALENDARIO DI SHOWCOOKING STELLATI

Cinque gli chef stellati che si alterneranno ai fornelli di Piazza Garibaldi nei giorni di Cibus Off: parliamo dei bistellati Moreno Cedroni e Matteo Metullio e degli chef Giuliano Baldessari, Terry Giacomello e Massimo Spigaroli. Ad accendere i fuochi nella giornata inaugurale di sabato 6 aprile, alle ore 12:00, sarà Moreno Cedroni, dal 1984 al Ristorante “La Madonnina del Pescatore”, sul litorale marchigiano.

Molto atteso anche lo showcooking di Matteo Metullio, domenica 7 aprile, alle ore 12:00: chef Metullio può essere considerato un “enfant prodige” dell’alta cucina, avendo ottenuto nel 2013 la stella Michelin a soli 24 anni. Quattro anni dopo ecco arrivare la seconda stella per il Ristorante “La Siriola”, che ha lasciato poche settimane fa.

Sabato 13 aprile, ore 12:00, sarà la volta di Giuliano Baldessari, del Ristorante “Aqua Crua” a Barbarano Vicentino.

Domenica 14 aprile, alle ore 11:00, toccherà allo chef Terry Giacomello, di origini friulane ma ormai adottato dalla città di Parma, dove lavora al Ristorante “Inkiostro” dal 2015. A chiudere i momenti culinari lo chef Massimo Spigaroli, principe del Culatello di Zibello DOP, una stella Michelin con il suo Ristorante “Antica Corte Pallavicina”, che alle ore 18:00 proporrà in chiave gourmet tutti i prodotti simbolo dell’eccellenza gastronomica parmense.

Ma non saranno solo i momenti di show cooking a deliziare il pubblico presente. Per tutta la durata di Cibus Off, a promuoverne la cultura di territorio e prodotto saranno gli chef di Parma Quality Restaurants, il Consorzio che riunisce 28 ristoratori espressione della migliore cucina parmense. Il programma completo è disponibile sul sito www.parmacityofgastronomy.it.

ALTRI APPUNTAMENTI DA SEGNALARE

Martedì 9 aprile, a partire dalle ore 17:30, Piazza Garibaldi diventerà un grande laboratorio di arte dolciaria: oltre 50 studenti del Corso Superiore di Pasticceria di ALMA - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana presenteranno ognuno una diversa dolcezza regionale del nostro Paese.

Cibus Off vivrà anche di momenti di confronto tra identità gastronomiche differenti, come nel caso della finale del contest “Gastronomic Made in Italy, in programma giovedì 11 aprile, dalle ore 14:00: un concorso culinario che ha coinvolto 26 chef delle Città Creative UNESCO della Gastronomia. Ognuno di loro è stato chiamato a dare una propria interpretazione della cucina italiana. Dopo una prima selezione, sono rimasti in gara tre chef, che si sfideranno proprio a Parma durante Cibus Off: i brasiliani Angela Sicilia, da Belém, e Daniel Paiva, da Florianopolis e lo statunitense Pieter Sypsteyn, da San Antonio. Il vincitore avrà poi l’onore di proporre la sua ricetta a Fabriano, dal 10 al 15 giugno, in occasione della XIII Conferenza Annuale delle Città Creative UNESCO, all’interno del padiglione Gastronomia, di cui Parma avrà la curatela.

L’Università degli Studi di Parma animerà quattro incontri sul tema della sostenibilità. Domenica 7 aprile, alle ore 18:15, dialogo con il prof. Filippo Arfini, dal titolo “I prodotti tipici sono sostenibili?”.

La cooperazione internazionale, con un progetto che ha interessato il cuore dell’Africa, è il tema dell’incontro, “La Pappa di Parma vola in Tanzania e Burundi”, in calendario venerdì 12 aprile, alle ore 11:45. A curare l’intervento saranno la prof.ssa Francesca Scazzina e la prof.ssa Eleonora Carini, che racconteranno la best practice della “Pappa di Parma”.

L’ultimo appuntamento promosso dall’Università degli Studi di Parma, dal titolo “Incontro di boxe su una tazza di caffè: la battaglia tra il rischio e il beneficio relativo al consumo di alimenti”, è in programma sabato 13 aprile, alle ore 11:00.

Altro appuntamento molto atteso è “Cibo Spaziale per una Terra che cambia”, dedicato al Progetto EDEN ISS, previsto giovedì 11 aprile, alle h 17:00, presso il Palazzo del Governatore. L’incontro è promosso dal CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con Università degli Studi di Parma e ALMA - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Il tema è quello delle ricerche in corso per sviluppare tecnologie spaziali, che permettano di produrre cibo per gli astronauti impegnati in missioni interplanetarie o sulle basi lunari e marziane.

Sabato 13 e domenica 14 aprile “Caseifici Aperti”, evento promosso dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, farà scoprire a tutti i foodie il Re dei Formaggi, con visite possibili in oltre 50 caseifici, dislocati tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova.

Da lunedì 8 a venerdì 12 aprile, Piazza Garibaldi ospiterà laboratori del gusto, organizzati per i bambini delle Scuole primarie da Giocampus in collaborazione con Madegus - Maestri del Gusto, spin off dell’Università degli Studi di Parma che si occupa di educazione alimentare e divulgazione ludico scientifica nel campo della nutrizione.

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Tre giorni tra incontri, confronto, show cooking e visite per parlare di cucina etica, sostenibilità rispetto per l’ambiente e riutilizzo delle materie prime senza spreco: a Brunico si è svolta l’edizione invernale di Care’s Ethical Chef Days

Articolo e foto di Chiara Marando -

03 Aprile 2019 -

La montagna è un mondo, un microcosmo con regole che seguono il ritmo della natura e tempi apparentemente più lenti, perché rispettosi di un ciclo che dalla terra attraversa l’aria, si fonde con l’ambiente per concretizzarsi in gesti quotidiani. La montagna è tradizioni, è famiglie che tramandano usanze, mestieri, culture. La montagna è sostenibilità.

Ed è partendo da questo concetto di sostenibilità che nasce Care’s Ethical Chef, il progetto concepito da uno chef, il tristellato Norbert Niederkofler, per coinvolgere altri chef, ma anche aziende nel settore food, nel portare avanti una strada comune rivolta alla cura dell’ambiente, delle comunità locali e del movimento naturale di un ecosistema da salvaguardare. Il tutto promuovendo un approccio etico e sostenibile partendo dal mondo che li vede protagonisti: la cucina.

Perché i cambiamenti positivi sono possibili, si riescono a concretizzare unendosi in obiettivi che siano corali, in un approccio quotidiano più consapevole.

Un totale di 33 cuochi, provenienti da 13 paesi da tutto il mondo, per 26 stelle Michelin. Questi oggi sono i numeri di Care’s.

E gli Ethical chef days rappresentano un momento per incontrarsi, per dialogare, per sviluppare e far vivere lo spirito di Care’s, dalle montagne fino al mare.

L’ultimo appuntamento ha scelto la Val Pusteria come teatro di tre giorni durante i quali si sono ritrovati alcuni dei numerosi chef che sostengono il progetto, giunto al suo terzo anno. E questa edizione non è stata solo teoria ma anche e soprattutto pratica, sperimentazione e tasting experience per entrare nel pieno dell’anima Care’s. Insomma, la cucina come punto di partenza per arrivare a parlare di economia, agricoltura, sostenibilità, etica e azione.

Diverse location intorno a Brunico hanno ospitato incontri, degustazioni e show cooking. Poi visite dirette per scoprire da vicino le preziose produzioni locali, che riflettono il racconto più vero della cultura gastronomica di montagna. A narrarle i contadini, i maestri dello speck e del formaggio di malga, dalle cui parole traspare l’amore per il territorio, per il lavoro di ogni giorno portato avanti con cura e dedizione.

Cultura del cibo, dell’ecosistema, della filosofia “Cook the mountain”, perfettamente interpretata attraverso la realizzazione dell’ultimo, favoloso, progetto arrivato a conclusione lo scorso dicembre e nato dalle menti di Paolo Ferretti e Norbert Niederkofler: l’Alpinn  - Food and Space Restaurant uno sguardo a 2300 metri su Plan de Corones.  Non solo ristorante, ma anche fulcro di un nuovo concetto di cibo fondato sulla riduzione degli sprechi, sull’utilizzo di materie prime locali, sulla valorizzazione tangibile degli scarti, come ingredienti da utilizzare per piatti differenti.

Proprio l’Apinn ha accolto la serata conclusiva di queste tre giornate intense, concrete e ricche di condivisione. Una finestra su montagne innevate, su un tramonto che ha tolto il fiato, sulla bellezza più pura e silenziosa.

Durante la serata si sono alternati nomi come Dominique Crenn, con la tartare profumata al caffè e ammorbidita dal latte di cocco;

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Alfio Ghezzi, che ha interpretato la pasta monograno in un trittico di semplicità e ciclicità di riutilizzo;  

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David Kinch e la barbabietola arrostita con crema al formaggio di malga; Andrea Tortora, tentatore con il suo Uovo di Tortora all’albicocca e limone;

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Michele Lazzarini, autore dell’Alzavola selvatica alla brace; Pedro Miguel Schiaffino e il suo cavolo con yucca fermentata, tucupi negro e microplancton; Tomaz Kavcic, dove Tradizione si fa….cappone;  Valeria Margerita Mosca, con lei le materie prime sono diventate drink da bere;

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Manu Buffara ha portato il merluzzo alla carbonara con anguria; Jason Bangerter, Lingua d’agnello, ribes, zucca e rosmarino; Robin Gill, ha trasformato la barbabietola affumicata in tartare accompagnandola con yogurt alla cenere, caviale ed erbe di montagna; Marco Perez e Fabio Curreli, insieme per lavorare verdure verdi, raperonzolo, canapa e liquirizia di montagna.

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Piatti diversi, inaspettati, personali, interpretazioni di un concetto che da recupero e sostenibilità si affaccia sulla grande cucina d’autore, quale esempio di un universo che ha ancora tanto da dimostrare, regalare ed emozionare.

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Cena benefica: la direzione artistica ad Antonio Marras e il menù a cura dello chef Luca Marchini

25 Marzo 2019 -

Una cena sicuramente diversa dal solito, alternativa. Una cena per mostrare il grado di civiltà presente in una città, quella di Reggio Emilia. Ecco, questa serata serve come luogo di incontro, di comprensione e scoperta nei confronti di una comunità convinta che la bellezza sia un diritto.

Una cena svolta all’interno del carcere, il cui ricavato andrà in beneficenza. Si tratta di una tappa del percorso di condivisione del Manifesto del diritto alla bellezza, l’occasione per osare il gusto di un incontro. Per varcare una soglia e tornare cambiati: “Cena al fresco”

Fulcro del progetto è il recupero di luoghi, in questo caso le cucine dell’Istituto Penale di Reggio Emilia, dove ogni giorno si trovano impegnati i detenuti nella preparazione di oltre 800 pasti al giorno. L’obiettivo è quello di dare a questo spazio dignità, di renderlo bello, curato e funzionale. Un obiettivo possibile grazie alla generosità e alla creatività di tanti sostenitori.

Ecco quindi che il 29 Marzo prossimo, l’Istituto Penale di Reggio Emilia si trasformerà in un ristorante sotto la direzione creativa di Antonio Marras. Ad occuparsi della cena sarà lo chef stellato Luca Marchini, titolare de L’Erba del Re di Modena, che cucinerà insieme ai detenuti, guidandoli nella preparazione di piatti di alta cucina da condividere.
Il ricavato della cena contribuirà ai costi di ristrutturazione della cucina e consentirà il recupero dell’area accoglienza bimbi, uno spazio che, prima di ogni altra cosa, deve rispettare i bimbi, le mamme e i papà e il loro diritto ad un abbraccio.

Come partecipare?

A questo link la brochure dedicata all’evento con tutte le informazioni necessarie per partecipare alla serata.

Il 18 Marzo 2019 la Comunità di San Patrignano ha ospitatol’appuntamento annuale dell’Associazione JRE Italia: progetti di oggi, quelli futuri e nuovi ingressi.

20 Marzo 2019 -

Un momento di incontro, di dialogo, scambio e condivisione, questo è stato il XXVI° Congresso Nazionale JRE Italia che lo scorso 18 marzo ha visto raccolti gli chef dell’Associazione, pronti per fare il punto sull’anno appena trascorso, per raccontare i progetti attuali e quelli futuri, puntando l’attenzione sulla strada di domani.

Ad ospitare questo atteso appuntamento, il più importante per la realtà JRE Italia, è stata la Comunità di San Patrignano, da più di quarant’anni un luogo dalla significativa storia nel campo dell’aiuto e del sostegno sociale, della speranza e della volontà di costruzione personale e di gruppo.

Ecco quindi che il Congresso è diventato l’occasione per entrare in contatto con una realtà complessa, articolata e di grande impatto, per conoscerne percorsi, attività e visitarne le diverse strutture.

Ma soprattutto, ha rappresentato il momento ideale per raccontare il progetto che vedrà JRE Italia collaborare con la Comunità in un’ottica di crescita e formazione: i ragazzi avranno la possibilità di effettuare stage di sala e cucina all’interno dei ristoranti JRE, con prospettiva di assunzione; inoltre, gli chef metteranno a disposizione la propria arte culinaria per organizzare cene  e serate benefiche all’interno di San Patrignano, ma anche nei rispettivi locali.

“Per noi JRE questa collaborazione con la Comunità di San Patrignano va oltre il concetto di progetto in senso stretto – spiega Luca Marchini, presidente JRE Italiarappresenta l’ulteriore concretizzazione di quella spinta verso visioni comuni fondate sulla costruzione, sulla sensibilizzazione e sulla forza della cucina quale collante tra persone e situazioni”.

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Quello appena trascorso è stato per la compagine italiana un anno ricco di progettualità e conferme, come nel caso della partnership che, per il secondo anno, ha legato l’Associazione con Infront e AFC Fiorentina nella gestione gourmet delle partite giocate in casa dalla squadra viola. Un modo differente di interpretare lo sport, con uno sguardo che coniuga la passione per il calcio con quella per la cucina.

Grande successo anche per #Tavola25, l’iniziativa che JRE Italia ha dedicato ai più giovani nella fascia d’età 18/25, in collaborazione con Marchesi Antinori: tre portate, accompagnate da tre calici di vino Antinori, selezionati dai sommelier dei ristoranti coinvolti, il tutto a 25 euro. Il sold out registrato già dalla prima settimana, e le continue richieste, hanno portato l’Associazione a decidere di prorogare il termine dell’iniziativa.

Il 2018 è stato anche “When Food meets Fashion”, tre giorni di cooking show, degustazioni e moda, organizzati da La Rinascente per trovare un punto di contatto tra la grande cucina e il mondo del fashion. Cinque gli chef JRE coinvolti, protagonisti di invitanti momenti gourmet e masterclass.

Continua il progetto di formazione con la Scuola di Stresa, caratterizzato da attività di alternanza scuola/lavoro, lezioni degli chef JRE e personale di sala per gli alunni di IV° e V°, nonché dall’ormai collaudato “Discover talent” che prevede due vincitori, uno di sala e uno di cucina, a cui spetta il premio di 6 mesi di stage in un ristorante a scelta JRE, oppure 1 anno di studio presso la scuola professionale “Intrecci”.

E sono stati proprio i due alunni che si sono aggiudicati questa edizione a raccontare durante il Congresso l’esperienza vissuta, le sensazioni e le prospettive.

Ma l’appuntamento ha rappresentato anche il momento ufficiale in cui svelare i nomi degli chef che hanno fatto il loro ingresso  nell’Associazione: Simone Nardoni - Ristorante Essenza, Terracina (LT), 31 anni; Giorgio Bertolucci - Ristorante Eurossola, Domodossola (NO), 39 anni; Cesare Grandi - Ristorante La Limonaia, Torino, 30 anni; Federico Beretta - Ristorante Feel, Como, 35 anni.

“La famiglia JRE sta crescendo – ha sottolineato il presidente Luca MarchiniLo sta facendo con le persone, con la volontà e con i progetti che porta avanti. Parlo di valori, di visioni e intenti comuni che anno dopo anno si riconfermano come si riconferma il nostro impegno. Siamo arrivati al 26esimo Congresso, lo specchio di un tempo che ci ha portato ad essere ciò che rappresentiamo oggi e in cui crediamo: la passione per il mondo della cucina, dell’accoglienza, della sensibilizzazione, dell’esperienza gastronomica e culturale”.

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Infine, al termine del Congresso si è svolta la tradizionale Cena di Gala, quest’anno organizzata proprio all’interno di San Patrignano e portatrice di un messaggio molto particolare: gli chef Silvio Battistoni, Fabiana Scarica, Vinod Sookar e Manfred Kofler​, chiamati a studiare e realizzare il menù, sono stati affiancati da alcuni dei ragazzi della Comunità impegnati negli studi di ristorazione e sala. Il primo, piccolo passo di un nuovo cammino.

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La produzione di Coppa di Parma IGP sale a 4,3 milioni di kg (+7,5%), il fatturato si attesta sui 65 milioni di euro, con un incremento dell’8,3% rispetto al 2017. L’incidenza dell’export passa dal 15 al 18%, con l’UE che si conferma la principale area di destinazione del prodotto. Per il 2019, i due Paesi obiettivo sono Stati Uniti e Giappone.

15 Marzo 2019 -

Il 2018 è stato un anno positivo per il Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, che prosegue nel cammino di crescita avviato nel 2017. Lo scorso anno, la produzione di Coppa di Parma IGP è stata di 4,3 milioni di kg: l’incremento a volume, rispetto al 2017, è del 7,5%. Il canale della grande distribuzione si conferma quello prevalente nella commercializzazione della Coppa di Parma IGP: assorbe infatti l’80% circa della produzione. La referenza più apprezzata dai consumatori rimane la Coppa di Parma IGP intera, che incide per il 40% della produzione.

Anche le performance a valore premiano il comparto della Coppa di Parma IGP, che garantisce lavoro a circa 500 persone: il fatturato è salito a 65 milioni di euro, con un crescita pari all’8,3% rispetto al 2017. Fa registrare segno positivo l’export, la cui incidenza sul fatturato sale dal 15 al 18%. La geografia commerciale della Coppa di Parma IGP è rimasta sostanzialmente inalterata nel corso degli ultimi 12 mesi: il mercato principale si conferma quello della UE, trainato dalla domanda di Francia e Germania. Buoni i risultati conseguiti anche nel Regno Unito, nel Benelux e in Polonia. Al di fuori della UE, i Paesi che dimostrano di apprezzare maggiormente questa eccellenza dell’arte salumiera italiana sono Svizzera, Russia e Canada.

Come spiega Fabrizio Aschieri, Presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, che riunisce attualmente 21 aziende, «Per il 2018 avevamo stimato a inizio anno una crescita del 5% a valore: siamo riusciti a fare ancora meglio, sfiorando un incremento a doppia cifra. Ci siamo impegnati molto in attività di promozione, per diffondere la cultura di prodotto in Italia: di qui la scelta di partecipare a Vinitaly al fianco di Slow Food, esperienza che replicheremo anche nel 2019 perché ci ha dato molte soddisfazioni, e al Parma UNESCO City of Gastronomy Festival, per rimarcare il legame con il territorio della Food Valley. Nel 2019, oltre che a Verona, saremo presenti a Bologna, per Cibò So Good, e a Parma, per Cibus Connect: e stiamo valutando altre opportunità».

Un altro driver di crescita è rappresentato dall’export. Le aree obiettivo sono due: «La prima è rappresentata dagli Stati Uniti, dove la Coppa di Parma IGP non è ancora commercializzata a causa della normativa sanitaria particolarmente severa in materia di salumi - continua il Presidente Aschieri -. Stiamo lavorando per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per entrare nel mercato statunitense: siamo fiduciosi, anche se ci vorrà ancora pazienza. La seconda area obiettivo è rappresentata dal Giappone, soprattutto dopo l’entrata in vigore del trattato commerciale JEFTA, che prevede la progressiva eliminazione dei dazi sui beni importati dall’Europa nel Paese del Sol Levante, tra cui su 46 prodotti italiani a indicazione geografica protetta».

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Dal 6 al 14 aprile il centro storico ospiterà eventi, talk show, laboratori e showcooking

Di Chiara Marando –

08 Marzo 2019 -   

A Parma torna la rassegna Cibus Off: dal 6 al 14 aprile 2019, il centro storico cittadino ospiterà laboratori, showcooking e talk show. L’evento, giunto alla sua seconda edizione, funge da cornice e completamento a Cibus Connect, la fiera di due giornate destinata agli operatori nata con lo scopo di spingere lo sviluppo internazionale del made-in-Italy alimentare. A muovere questa macchina organizzativa è il desidero di celebrare l’identità gastronomica di Parma, promuovendo le filiere del territorio.

Cibus Off aprirà il calendario di eventi di Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, che proseguiranno con Giardini Gourmet, nei mesi di maggio e settembre, Settembre Gastronomico, la cui massima espressione è rappresentata dall’attesa Cena dei Mille (martedì 3 settembre), e un ciclo di cene gourmet organizzate presso i Musei del Cibo e altre istituzioni museali parmensi.

Come spiega Cristiano Casa, Assessore al Turismo del Comune di Parma, «Cibus Off, che si inserisce nel quadro del progetto Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, è una conferma di come il metodo Parma sia vincente. Abbiamo consolidato la gestione e il ruolo della cabina di regia che unisce la realtà pubblica a quelle private in un unico obiettivo, quello di tutelare e valorizzare le nostre filiere. Il territorio, il mondo produttivo e turistico e l’aspetto culturale continuano a essere al centro del nostro lavoro: ci avviciniamo velocemente al traguardo del 2020, quando Parma avrà l’onore di essere Capitale Italiana della Cultura».

Una strada intrapresa con convinzione, supportata dalla premessa insita nel “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano”, promosso dall’Università degli Studi di Bergamo e dalla World Food Travel Association, che indica l’enogastronomia quale motivazione di viaggio importante per l’86% degli italiani. Non solo: il 98% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno un’esperienza enogastronomica nel corso di un viaggio compiuto negli ultimi tre anni.

Tutto ruoterà intorno agli spazi di Piazza Garibaldi e dei Portici del Grano, nel cuore di Parma: qui verranno allestiti spazi per degustazioni, un temporary restaurant, postazioni per showcooking e uno spazio dedicato a incontri e presentazioni. Tra gli appuntamenti, gli showcooking organizzati da ALMA - La Scuola internazionale di Cucina Italiana, che vedranno coinvolti chef stellati come Moreno Cedroni, Ristorante “Madonnina del Pescatore” (sabato 6 aprile), e Giuliano Baldessari, Ristorante “Aqua Crua”, apprezzato anche per la partecipazione come giurato al cooking show “Top Chef Italia” (domenica 7 aprile). Molto atteso è anche l’appuntamento di sabato 13 aprile: protagonista sarà il giovane chef Matteo Metullio, nel 2013 il più giovane chef stellato d’Italia, che nel giro di quattro anni ha saputo conquistare la seconda stella. Solo recentemente ha comunicato la sua decisione di lasciare i fornelli per dedicare più tempo alla famiglia.

Cibus Off avrà anche una dimensione internazionale, con momenti di confronto tra identità gastronomiche di vari Paesi: in particolare, l’11 aprile Parma ospiterà la finale del contest “Gastronomic Made in Italy, aperto alla partecipazione di 26 chef provenienti dalle città che fanno parte del network delle Città Creative UNESCO della Gastronomia. Sempre per rimanere in ambito showcooking, lunedì 8 aprile protagonista sarà l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, che dal 1964 è portabandiera della migliore cucina regionale italiana: da poco, la direzione dell’associazione è stata trasferita da Milano a Parma.

Cibus Off darà poi spazio alla cultura, con tavole rotonde curate dall’Università degli Studi di Parma, alla musica, con momenti di intrattenimento sotto la regia di Verdi Off, e a laboratori didattici, da lunedì 8 a venerdì 12 aprile, per i bambini delle Scuole primarie curati da Giocampus e da Madegus - Maestri del Gusto.  Un’occasione anche per scoprire i segreti della produzione del Re dei Formaggi, grazie all’evento “Caseifici Aperti” organizzato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano nel weekend del 13 e 14 aprile. Verrà poi allestito un temporary restaurant, animato dai 29 chef del Consorzio Parma Quality Restaurants, che si alterneranno ai fornelli interpretando le eccellenze made-in-Parma.

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Parma Quality Restaurants: Antica Corte Pallavicina, Inkiostro, Due Spade e Locanda del Sale sono i nuovi ristoranti del consorzio parmigiano, presentati nell’incontro dedicato a cultura e cibo.

Parma

Cresce la squadra del Parma Quality Restaurants, il consorzio dei ristoratori di città e provincia, nato sulla scia del titolo Unesco creative city of Gastronomy. E lo fa nel segno della qualità e della valorizzazione del territorio, perché quello che conta è: «Essere tutti uniti in un sistema complessivo, ognuno con il suo ruolo, per crescere insieme» ha sottolineato Enrico Bergonzi, presidente Parma Quality Restaurants, in apertura dell’incontro “Cibo e cultura: aspettando Parma2020”, organizzato dai ristoratori al Museo Glauco Lombardi. L’iniziativa ha voluto creare un momento di confronto con enti, istituzioni e aziende sul valore del cibo come fattore culturale e identitario della città ed è stato l’occasione per presentare ufficialmente i quattro nuovi soci del PQR: Antica Corte Pallavicina (Polesine Zibello), Ristorante Inkiostro (Parma), Ristorante Due Spade (Bardi) e Locanda del Sale (Lesignano). Ben due ristoranti stellati e altrettanti presidi di territorialità e tipicità a rafforzare l’impegno del consorzio nella promozione della cultura enogastronomica del parmense, declinata in tutti i suoi aspetti.

Cultura e cibo, uniti in uno stretto vincolo, come ricordato dal padrone di casa, Maurizio Dodi, presidente del Glauco Lombardi e del Consorzio dei Vini dei colli di Parma: «Il cibo è cultura, Il vino e la cucina sono il saper fare dell’uomo. Valorizzare questi aspetti è importante, anche in un contesto come quello museale». Una strategia che risulta quindi determinante nel cammino verso il 2020.

«Parma2020 è una scuola, nessuno di noi ha mai affrontato il percorso di capitale della cultura – ha spiegato Michele Guerra, assessore alla Cultura del Comune -. È un’opportunità per tutti, un treno che passa solo una volta e che deve essere preso nel modo migliore. Il prossimo anno molti turisti e visitatori transiteranno da Parma e noi dovremo accoglierli al meglio e saper raccontare a loro tutte le nostre specificità e unicità, culturali, artistiche ed enogastronomiche. E per far questo dobbiamo unire l’azione culturale all’attività di Parma città creativa della Gastronomia Unesco».

Ma come possiamo davvero migliorare? A questa domanda ha risposto l’assessore comunale al Turismo e Progetto Unesco, Cristiano Casa: «Il dossier di Parma2020 ha raccolto qualcosa che già esisteva, delle eccellenze già presenti e attive che dobbiamo imparare a raccontare sempre meglio e tutti quanti, uniti da una visione comune che coinvolge i diversi aspetti culturali e gastronomici».

Il valore della collaborazione e dell’unione è stato ripreso anche da Alessandra Foppiano, executive manager di Parma Alimentare che ha spiegato come «sia fondamentale creare uno storytelling del territorio e delle sue eccellenze, definire una corretta strategia comunicativa e continuare nel percorso di lavoro sinergico avviato in questi anni». Tutti elementi alla base del successo degli eventi in programma anche quest’anno, come Cibus Off, la Cena dei Mille e Giardini Gourmet, che vedranno fra i protagonisti proprio i ristoratori del Parma Quality Restaurants, perché «squadra che vince non si cambia». 

Pubblicato in Cronaca Parma

5 Chef per un unico grande protagonista: l’Anolino. Dall’8 al 10 marzo 2019 a Fiorenzuola d’Arda la terza edizione del festival dedicato alle paste ripiene dell’Emilia Romagna.

Piacenza -

Non c’è due senza tre e così Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) si appresta a ospitare la terza edizione del “Festival dell’Anolino”, un omaggio cultural-gastronomico alla rinomata pasta fresca ripiena tipica del territorio, ma anche alle “omologhe” paste ripiene che caratterizzano l’Emilia Romagna. Ecco allora che a Fiorenzuola parteciperanno cinque dei migliori chef della regione, tutti soci di CheftoChef, che proporranno rivisitazioni delle paste ripiene tipiche delle proprie zone di provenienza.

Appuntamento dall’8 al 10 marzo nella centrale ed accogliente piazza Cavour. Visto il successo delle precedenti edizioni, in questo 2019 il Festival durerà una giornata in più, proponendo un lungo weekend che partirà il venerdì 8 Marzo “Festa della Donna”. Per l’occasione Anolini Rosa e dalle 22.00 live band Incydia in concerto.

Il sabato e la domenica, all’interno dello stand allestito nel centro del paese, sarà possibile degustare gli Anolini nelle varianti di carne e di formaggio preparati e cucinati da ristoratori e gastronomie locali, che proporranno la loro originale ricetta. Domenica a pranzo, invece, sarà l’occasione per assaporare ben 4 paste ripiene tipiche dell’Emilia Romagna, strizzando l’occhio anche alle regioni di origine degli chef, oltre ovviamente al padrone di casa l’Anolino, grazie alla presenza di cinque maestri della cucina: il decano degli chef Silverio Cineri di Faenza (RA), Emilio Barbieri dello stellato “Strada Facendo” di Modena, Mario Ferrara dello “Scacco Matto” di Bologna, Rino Duca de “Il Grano di pepe” di Ravarino (MO), oltre allo chef padrone di casa, Claudio Cesena della “Locanda San Fiorenzo”.

Pubblicato in Dove andiamo? Piacenza
Martedì, 19 Febbraio 2019 17:35

Chiacchiere di Carnevale: ricetta senza glutine

Anche se siete intolleranti al glutine non significa che dobbiate privarvi di uno dei dolci più celebri e tipici del Carnevale! Ecco a voi una ricetta semplice per gustare le chiacchiere in questa versione senza glutine adatta anche ai celiaci.

Ingredienti

200 g di farina di riso

50 g di fecola di patate

100 ml vino bianco (un bicchiere)

50 g zucchero

20 g di burro (io ho usato la margarina di soia)

2 uova

un pizzico di sale

olio di semi

zucchero a velo

PROCEDIMENTO

In una ciotola formate una fontana con la farina, la fecola e lo zucchero ed aggiungete gli altri ingredienti lavorando il composto fino a formare una palla.
Lasciate riposare il composto per almeno 30 minuti avvolgendolo in una pellicola trasparente.
Su un piano da lavoro infarinato (è importante infarinare sempre molto bene il piano di lavoro e la sfoglia, perché tende ad essere appiccicosa!) stendete bene l'impasto col matterello e con una rotella taglia pasta dentellata ricavate dei rettangoli delle dimensioni di circa 8 cm per 12 cm. Potete anche scegliere la forma che più vi piace.
Non resta che riempire una padella di olio farlo scaldare e friggere le chiacchiere da entrambi i lati finché non saranno dorate (circa 15/20 secondi).
Scolatele e fatele asciugare su un foglio di carta assorbente.
Infine mettetele su un piatto da portata, spolverate con zucchero a velo e il gioco è fatto!
Un'alternativa più leggera, può essere quella di cuocere le chiacchiere in forno a 170 gradi per circa 20 minuti, anche se penso che a Carnevale si possa fare uno strappo alla dieta!

Buon appetito e buon Carnevale!

Testo e foto di Francesca Perrone

A questo link troverete un'altra ricetta facile, sfiziosa e naturalmente senza glutine!

Pubblicato in Food
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