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Giovedì, 14 Aprile 2016 09:02

Referendum, perché dobbiamo andare a votare.

Si è persino scomodato il Presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, a invitare i cittadini al voto. Il giusto contraltare all'indelicata presa di posizione del Premier a favore dell'astensionismo.
Una mossa astutissima di Renzi, il cui risultato si giocherà politicamente, che ancora una volta ha dimostrato lucidità e spregiudicatezza. Un modo per costruirsi la via d'uscita, dopo Banca Etruria, dal caso petrolio, lobby che ha visto coinvolta, per ragioni affettive e non politiche, l'ex Ministra Guidi.

di Lamberto Colla Parma 14 aprile 2016 - 
Se Matteo Renzi non si fosse azzardato, come non avrebbe dovuto fare in qualità di Presidente del Consiglio, a invitare al NON VOTO per il referendum di domenica 17 aprile, molto probabilmente me ne sarei rimasto a casa a gustarmi la vittoria dei disertori. Quella massa di soggetti che, per pigrizia, per incomprensione del quesito referendario proposto, o per strategia di votazione, avrebbero contribuito al mancato raggiungimento del quorum, contribuendo perciò a invalidare il referendum stesso.

Non ho cambiato idea su questa specifica chiamata alle urne, ma ho cambiato idea su come esprime la mia opinione.

Andrò a votare come ha chiesto di fare il Presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi.

Un invito che, giustamente, viene a poche ore di distanza dall'invito opposto del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Un'uscita ben poco elegante da parte di una così alta carica dello Stato che mi ha lasciato basito. Vero che Renzi è anche il capo del partito di maggioranza ma l'opinione in tal senso l'avrebbe dovuta fare esprimere a un portavoce del PD, a un suo fidato, ma non lui.
Un'intervento che dimostra, ancora una volta, quanto astuto sia il nostro giovane premier.

In piena bagarre, messo all'angolo dalla vicenda Guidi-Gemelli, con le piaghe dal caso Banca Etruria ancora non rimarginate e costantemente sotto pressione dai vecchi leopardi (un pochino smacchiati) compagni di partito, Renzi non ha perso invece la lucidità e, con un colpo di genio, è entrato a gamba tesa sul referendum pensando, molto probabilmente, di giocarsi a suo favore il numero degli assenteisti propio a 48 ore dalla votazione di sfiducia del Governo proposta sia da M5S sia da Forza Italia (19 aprile).

La vittoria schiacciante che si determinerà da parte dei non votanti, vittoria peraltro strategicamente preparata a tavolino scindendo la consultazione referendaria dalle prossime imminenti elezioni amministrative, verrà esaltata dal Presidente del Consiglio e Capo del PD, come una Sua Vittoria accomunando e portando a suo favore tutti i pigri, gli ignoranti (quelli che non hanno compreso la domanda a cui rispondere) e tutti quelli, di destra e di sinistra, che sull'argomento avessero scelto di contribuire al mancato raggiungimento del quorum.

No, questo vantaggio non possiamo concederlo a nessuno. Nessuno potrà avvantaggiarsi politicamente di una massa di voti, peraltro inesistenti, trasformando un "referendum tecnico" in una consultazione politica.

Ecco quindi svelato anche il mistero della "strana" apparizione sulla scena politica del Presidente della Corte costituzionale.

L'invito del Presidente Paolo Grossi lo faccio mio e anch'io dico: andiamo a votare.

E' un nostro diritto, è un dovere e soprattutto, per quel che mi riguarda, non voglio rientrare nel novero di quelli che daranno credito al Presidente del Consiglio.
Quindi andiamo a votare: SI o NO.

Per comprendere il quesito referendario c'è ancora tempo due giorni. Sono ampiamente sufficienti per farsi la propria opinione.

Pubblicato in Politica Emilia

E' venuto a mancare Gianroberto Casaleggio cofondatore del Movimento 5 Stelle, dopo una lunga malattia. Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, lo ricorda con parole di stima.

Parma, 12 aprile 2016 

A poche ore dalla notizia della morte di Gianroberto Casaleggio, cofondatore del Movimento 5 Stelle, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, lo ricorda con parole di stima.

"Non posso nascondere gli attriti e le discussioni ma ci ha lasciati un sognatore, che con un sogno ha costruito un progetto politico di cui il Paese
aveva e ha ancora assoluto bisogno. Un progetto che sta a tutti noi, oggi, portare avanti con convinzione".
Ci sono stati, sì, attriti e discussioni, non può fare a meno di ammettere Pizzarotti, "ma non dirlo non renderebbe giustizia alla
 persona e all' uomo".

Il Sindaco, con la nota diffusa qualche minuto fa, ha ricordato il ruolo politico fondamentale di Casaleggio: "E' stato un padre fondatore, per certi aspetti un punto di riferimento. Certamente e' stato un idealista in un Movimento che oggi, piaccia o non piaccia, e' entrato nelle istituzioni italiane e ha contribuito a cambiare questo nostro amato Paese. Una marcia fatta di piccoli passi, ma di grandi intenzioni". 
Pizzarotti ha avuto, negli ultimi tempi spesso rapporti tesi con il teorico di M5S ma non può fare a meno di dare memoria di una sua, significativa ultima immagine: "Voglio ricordarlo sul palco di Roma al termine dello Tsunami Tour 2013. Io avevo parlato poco prima e inaspettatamente ha preso la parola lui. Da persona riservata e di poche parole, mi aveva sorpreso non poco, ma al tempo stesso mi aveva fatto piacere. Esprimo la mia vicinanza a tutta la famiglia".

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 14 10 aprile 2016
Va di moda l'Offshore. Cereali. Il cambio aiuta l'import USA ma non il contrario. Prezzi pressoché stabili, cresce il "parmigiano". Vinitaly, il calendario inaugurazioni e presenze istituzionali. Uno Spazio ludico didattico per il Museo del Pomodoro. Presentazione App "Via Emilia Wine&Food". Su Amazon lo store curato da vinitaly wine club. Promozioni ."vino" e partners.

SOMMARIO Anno 15 - n° 14 10 aprile 2016 (in allegato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Va di moda l'Offshore.
2.1 cereali Cereali. Dai dati USDA nessuna sorpresa
3.1 Lattiero Caseario Prezzi pressoché stabili, cresce il "parmigiano".
4.1 allerta sicurezza Ritirata la Coppa di testa. Rischio parassiti.
4.2 Vinitaly Vinitaly, il calendario inaugurazioni e presenze istituzionali
5.1parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: varato il piano produttivo per il 2017-2019
5.2 pomodoro Uno Spazio ludico didattico per il Museo del Pomodoro
6.2 vino e turismo Presentazione App "Via Emilia Wine&Food"
6.3 vino e.commerce Su Amazon lo store curato da vinitaly wine club
8.1 gdo e tendenze GDO, Come cambia la comunicazione e l'assortimento
9.1 cereali Cereali. Il cambio aiuta l'import USA ma non il contrario.
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 14 10apr16-COP

Domenica, 10 Aprile 2016 12:31

Va di moda l’Offshore.

Uno scoop pruriginoso, un'inchiesta forse pilotata, piena di cose note e, probabilmente, per lo più legali. Nomi noti dati in pasto all'opinione pubblica come se fossero dei delinquenti. Ma i veri scandali intanto rimangono coperti dal fumus di altre inutili notizie.

di Lamberto Colla Parma, 10 aprile 2016.
A chi giova lo scandalo "non scandalo" Panama Papers? E' la domanda spontanea che viene da pormi osservando alcuni lati oscuri, omessi o pruriginosi con cui è stata data diffusione "globale a reti unificate" a una notizia che, in teoria, non avrebbe dovuto sconvolgere alcuno.

Da che esiste la società civile l'uomo ha sempre cercato di risparmiare sulle tasse. Nell'ultimo periodo dell'Impero romano, molti preferirono diventare sudditi dei regni barbarici pur di sfuggire al fisco di Roma. Così come, in era moderna, molti "Padri Pellegrini" furono mossi a espatriare in America per ragioni fiscali piuttosto che religiose.

Ma quello che la stampa mondiale cerca di fare passare è lo scandalo a tutti i costi, introducendo elementi "pruriginosi" attraenti per vendere le copie dei propri giornali e non per fare una informazione corretta.

Ecco allora che spunta il figlio dell'ex SS tra i soci dello studio panamense dal quale vi è stata la fuga di notizie, piuttosto che il calciatore di grido o il pilota di formula uno piuttosto che la barbarella nazionale regina delle faccine e il noto attore comico e regista italiano. Tutti accomunati in quella che pare una operazione illegale e immorale.

Invece no! E' giusto, anche se sicuramente impopolare in questo periodo storico di facile giustizialismo mediatico, difendere la reputazione di chi non ha commesso reati. E c'è da stare certi che la stragrande maggioranza di costoro di reati non ne hanno commessi, avendo invece solo sfruttato le migliori condizioni di favore che le norme nazionali e internazionali consentono.

Ha commesso reato la FCA (ex Fiat) espatriando in Regno Unito e in Olanda all'unico scopo di abbattere l'imposizione fiscale italiana? Il reato lo commise invece la Vecchia Parmalat, sfruttando la riservatezza dei paradisi fiscali, depositando "liquidità" inesistente per coprire il buco miliardario di bilancio.

Un'altra questione strana è l'assenza di personaggi Statunitensi dall'elenco pubblicizzato dello studio panamense.

Non credo che, proprio nel regno dei "Paperoni" del mondo, non abbiano trovato qualche idea per ridurre le tasse, visto che sia Google, sia Amazon, solo per citare i più noti, hanno partite miliardarie sospese con molti stati europei di tasse non lasciate sul vecchio continente sfruttando pieghe legali che pian piano, forse, verranno stirate ma che al momento sono favorevoli a loro e non ai Paesi ove viene di fatto realizzata la loro azione commerciale.

O forse perché gli americani hanno realizzato due importanti e noti Stati riconosciuti come riservatissimi e efficaci "Paradisi Fiscali", il Delaware e il Nevada?

Per non parlare della multinazionali del "gioco", e qui giochiamo in casa essendo la più grande di proprietà di una ricca e storica famiglia piemontese, che opera da un paradiso fiscale e ha ricevuto sconti miliardari dai nostri Governi e di cui avevamo già dato riscontro nel settembre 2014 e nello scorso ottobre.

Ecco quindi che, tirate le somme, il vero scandalo non sta nella ricerca di occasioni legali per "pagare meno tasse" ma nella informazione distorta e soprattutto nella mancata vigilanza e controllo delle grandi società da parte del nostro fisco.
Solo il 10% dei controlli sono rivolti alle grandi imprese e il 90% alle micro e piccole medie imprese, come riscontrato da Unimprese.

Certo, è molto più facile prendersela con i più deboli e ormai assuefatti sudditi tartassati.

Fisco-accertamenti-Unimpresa-giu2015

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Riusciremo a difenderci senza essere puniti? Ecco cosa pensano i parmigiani della proposta di legge di iniziativa popolare che prevede l'aumento della pena per chi si introduce nel domicilio, la difesa come si vuole nella propria abitazione, la non possibilità di essere denunciati per eccesso di legittima difesa e che non sia mai previsto un risarcimento del danno per il ladro.

Di Alexa Kuhne

Parma, 8 aprile 2016

Può capitare che l'aggressore si trasformi in vittima e che la propria casa diventi il luogo più insicuro e pericoloso.
Le situazioni di questo tipo, in realtà, sono sempre più frequenti nel nostro Paese.
Paura e allarme sociale sono tangibili e i cittadini si sentono disarmati e deboli di fronte alla possibilità di essere derubati, feriti o uccisi in casa propria. O di essere considerati dalla legge come gli aggressori nel caso in cui si difendano da un rapinatore. Insomma, succede che, oltre al danno, si debba subire la beffa.
Perché la legge esiste ed è quella della legittima difesa, prevista dall'articolo 52 del codice penale, solo che andrebbe revisionata e correttamente divulgata, visto che fino a ora sembra tutelare chi, con atti di banditismo, tenta rapine con conseguenze, il più delle volte, tragiche.
Modificando questa legge i cittadini, fatte le loro valutazioni, prenderanno le precauzioni opportune e forse potrà mettersi in moto un sistema di prevenzione sociale che terrà la criminalità fuori dalle nostre case.
E' quello che sostiene Italia dei valori che sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione che prevede la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per cambiare le norme sulla legittima difesa.

L'impulso è partito alla fine di febbraio da Padova dove, recentemente, il tabaccaio Franco Birolo è stato condannato a 2 anni e 8 mesi e a un risarcimento di 325 mila euro per aver ucciso un ladro tre anni fa e ha raggiunto molti Comuni italiani.
Sostanzialmente si chiedono tre cose: un aumento della pena da due a sei anni per chi si introduce nel domicilio, che all'interno della propria casa o del proprio negozio, ciascuno debba essere libero di difendere se stesso, i propri cari e i propri beni come vuole, senza incorrere nel rischio di essere denunciati per eccesso di legittima difesa e che non sia mai previsto un risarcimento del danno per il ladro o per la sua famiglia.
La raccolta firme è effettuata attraverso banchetti in tutte le piazze italiane, ma l'Idv ha trasmesso a ogni sindaco il modulo necessario affinché sia resa possibile anche nelle sedi comunali.
La necessità di rispondere più efficacemente alla crescente domanda di sicurezza proviene, in particolare, da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto: un territorio in cui il fenomeno dei furti in abitazione è sempre più preoccupante.
I promotori della campagna di sensibilizzazione chiedono la rimozione della fattispecie normativa che permette all'aggressore di trasformarsi in vittima: al ladro che s'introduce in casa nostra, infatti, è attualmente consentito chiedere in certi casi il risarcimento del danno.
Questo ampliamento legislativo della tutela, secondo i sostenitori, costituirebbe un forte deterrente verso la categoria di criminali dediti a furti e rapine nei luoghi di privata dimora, i quali così sapranno di non poter più beneficiare di scappatoie giuridiche e di non poter più volgere a proprio profitto norme quale la risarcibilità del danno. Chi si introdurrà nei privati domicili saprà, dunque, di pagare più severamente e di non potersi trasformare da aggressore in vittima chiedendo il risarcimento di danni. Per le stesse ragioni chi difende l'incolumità o i beni propri o altrui all'interno del proprio domicilio non potrà rispondere della propria condotta, neppure a titolo di eccesso colposo in legittima difesa.

Esasperati e impauriti, anche i parmigiani sono quasi tutti concordi nell'affermare che sia giusto difendersi in casa propria, anche sparando.

"Sono situazioni che si dovrebbero vivere e non le auguro a nessuno – dice Mario, 45 anni, di Parma -. In quei momenti hai poco tempo per pensare o agire, magari gli intimi di andare via e sparano loro a te (perchè di solito sono sempre in 2 o 3)....mors tua vita mea...".
Il rischio di difendersi è anche quello di dover risarcire il rapinatore...

"Questa nuova proposta mi pare sensata e firmerò pure io – conferma Claudio, 50 anni di Mantova, altra città tartassata - perché prevede che non vi sia alcun risarcimento a favore dei delinquenti che si introducono in casa per rubare e malauguratamente si piglino una qualche legnata sul grugno".
Il pericolo, se dovesse essere modificata la legge, è che si corra il rischio di alimentare la cultura dello "sceriffo fai da te" ma i cittadini di Parma non hanno titubanze: "Me ne frego – spiega Giordano - ...se uno viene in casa mia lo ammazzo...anche se la vita devo trascorrerla in galera ....".

E ancora: "Ormai c'è già – ammette Barbara, cremonese di passaggio a Parma -... E sono state proprio certe sentenze ad alimentarla..."
Il nodo della questione è che la dicitura "difesa proporzionata all'offesa" lascia troppi margini di discrezionalità nel giudizio, soprattutto in chi non s'intende di armi e tempi di reazione. Qual è, allora, la proporzionalità? Uno armato di coltello, mazza, cacciavite, piccone, piede di porco è meno pericoloso di chi impugna una pistola?

"Se detieni (legalmente) - continua Claudio – un'arma hai l'obbligo morale di saperla usare, indipendentemente dall'uso che pensi di farne. Ma se ti capita il delinquentone armato, non dico con la pistola, ma con un coltellaccio da cucina devi pur difenderti..."
Il problema sta anche nelle forze dell'ordine, continua Claudio: "I tempi di intervento quali sono? Tu chiami immediatamente e arrivano in tempo? I delinquenti rilasciati da questo governo sono decine di migliaia, la depenalizzazione dei reati è stata pure ampia, entrano migliaia di persone di cui non sai alcunché... penso basti!. La polizia non ha nemmeno i colpi per allenarsi. Sai quanti ne spara un poliziotto di mestiere? 50/60 ogni tre mesi, e ora mi dicono che abbiano ridotto a una 15 di colpi. Con chi si confrontano? Rischiano di trovare il militante jihadista che ha appena fatto un corso intensivo di tre mesi a Rakka e sei mesi in battaglia..."

Anche chi, di principio, come Silvia, insegnante trapiantata a Parma, è contraria alla giustizia 'faidate', ammette di essere stufa...

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Domenica, 03 Aprile 2016 12:08

Spudorati incapaci.

Sembra di tornare alla preistoria ripensando agli annunci del rottamatore. I bei tempi che furono di speranza di un radicale cambiamento della politica si sono infranti solo pochi mesi dopo l'incarico ricevuto dal Presidente Napolitano.

di Lamberto Colla Parma, 03 aprile 2016.
La faccia giovane e da bravo ragazzo aveva sostenuto la sua popolarità anche tra le fila degli oppositori del PD e nei giovani e meno giovani frustrati cittadini aveva infiammato la speranza di un reale cambiamento di rotta e di stile; depressi dall'austerity imposta da Monti e da Letta e soffocati da una crisi che non mollava.

La vendita all'asta su "ebay" di 151 auto Blu, simbolo della politica dei privilegi, fu un tocco da maestro dell'illusionismo e la popolarità andò alle stelle riuscendo a oscurare o a giustificare i tanti piccoli errori di percorso e l'amarezza di non avere un "premier" eletto dal popolo. "Ma se metterà le cose a posto...", era il pensiero diffuso.
E così al Governo Renzi riuscirono manovre e manovrine che a Berlusconi costarono caro senza riuscire nell'intento delle riforme ma solo a accumulare processi.

A Renzi invece sembrava tutto concesso, almeno sino a quando non si toccavano interessi dei soliti noti e ignoti burattinai e soldatini della prima, seconda e dell'attuale "sospesa" repubblica. Intanto, nuove 1.300 auto blu sono state acquistate e vanificando perciò il ricavato dell'asta. L'aeroplanino Presidenziale è stato rinnovato, la Spending Review non si è attuata, le tasse, che se ne dica, sono aumentate, e quel che è peggio, lo stile di fare politica è rimasto immutato con l'aggravante delle finalità esclusivamente personali, della presuntuosa arroganza di impunità, nella disinvolta e spudorata conduzione parlamentare e delle nomine a tutto tondo a favore di amici intimi e parenti.

Così, mentre loro cercano di sistemare i conti dei genitori e dei compagni di vita a noi tocca subire l'arroganza della Agenzia delle Entrate alla quale è stato concesso, a partire dal 30 marzo, di essere in possesso dei saldi bancari e delle giacenze medie. Per contrastare l'evasione fiscale, è la giustificazione, come se chi evade facesse transitare il "nero" dai conti correnti. No, la finalità è sicuramente un'altra e comunque è una palese e intollerabile mina alla privacy.

Mentre s'inaugurava un altro passaggio al completamento del grande fratello elettronico della pubblica amministrazione, il compagno della Ministra Guida si faceva bello con i compagni di merende dei francesi della Total. "Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se... è d'accordo anche Mariaelena" dicevano i due piccioncini al telefono. "Rimetterlo dentro alla legge... con l'emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa... ehm... dall'altra parte si muove tutto!" concludeva la telefonata la Ministra innamorata.

Mentre i nuovi "furbetti del quartierino" si fanno i cavoli loro, l'ISTAT annuncia una nuova flessione dell'occupazione, giusto per ricordare a tutti che le sofferenze non sono finite e la strada della ripresa è ancora tutta in salita e, a suon di più o meno 0,1%, la vetta non si raggiungerà mai.

Ormai tutto è da rifare. Il sistema politico - istituzionale di questo Paese è sudicio e putrido a tutti i livelli istituzionali, economici, finanziari e per di più retto da incapaci, spudorati e presuntuosi.

Tutto potevo aspettarmi, ma mai di diventare un nostalgico fan della "prima repubblica" e di venire tradito proprio dai giovani.

Tu quoque, Brute, fili mi!

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Spudorati incapaci. Crisi del latte. Piani produttivi per il Parmigiano Reggiano. Confcooperative migliora i ricavi e mantiene l'occupazione. Allerta sicurezza alimentare, ma è una bufala. Cereali, la Cina fa paura.

SOMMARIO Anno 15 - n° 13 03 aprile 2016 - (In allegato il file scaricabile - pdf)

1.1 editoriale
Spudorati incapaci.
3.1 cereali
Cereali. La Cina spaventa i mercati.
4.1 Lattiero Caseario
Latte, il momento più difficile del comparto.
5.1 crisi latte Crisi lattiero caseario: la proposta di Cooperative Italiane.
5.2 emil banca 2015 Emil Banca: positivo il bilancio d'esercizio 2015
6.1 export parmigiano Export Parmigiano Reggiano: +13,2% e boom in USA (+34%) nel 2015
6.2 piani produttivi Parmigiano Reggiano. Cia di Reggio: sui piani produttivi si poteva fare di più
7.2 confcooperative ER Confcooperative Emilia Romagna: aumenta il fatturato, stabili i soci e gli occupati
8.1 allerta sicurezza alimentare
Allarme Escherichia Coli in Europa. Una bufala!
9.1 promozioni "vino" e partners

 

Una Pasqua ben poco serena. Cereali, tra alti, bassi e alti ancora in attesa di USDA. E' nato il Parmigiano Reggiano di Montagna. Mucca pazza: scoperto un caso sospetto di BSE in una mucca in Francia. cereali, mais e soia- tendenze.

SOMMARIOAnno 15 - n° 12 27 marzo 2016
1 .1 editoriale Pasqua ben poco serena.
2.1 buona pasqua! Gli Auguri di una Serena Pasqua a tutti i nostri affezionati lettori.
3.1 cereali Cereali. Tra alti e bassi in attesa dell'USDA del 31 marzo
4.1 Lattiero Caseario Latte sempre più in rosso.
5.1 cereali tendenze Ismea, tendenze e dinamiche recenti dei cereali
5.2 mais soia tendenze Ismea, mais, soia. Tendenze e dinamiche recenti
6.1 Novità Parmigiane E' nato il Parmigiano Reggiano di Montagna.
6.2 biologico italiano Valfrutta, lancia la nuova alinea di legumi italiano Bio
7.2 mucca pazza Mucca pazza: scoperto un caso sospetto di BSE in una mucca in Francia
8.1 mais e soia Mais e Soia: marzo 2016 - USDA rivede al ribasso le scorte del Brasile
9.1 Cereali Cereali. Balzo in avanti dei prezzi in attesa dell'USDA.
10.1 pomodoro Pomodoro da industria. Export record per 1,5 miliardi.
11.1 promozioni "vino" e partners

(in allegato il file completo scaricabile - pdf)

cibus 12 27mar16 COP

Domenica, 27 Marzo 2016 10:55

Pasqua ben poco serena.

Sarebbe necessario un miracolo per riportare la luce, non quella dei neo illuminati, in tutte le aree del mondo; dal medio oriente all'Asia, dal Sud America all'Africa.

di Lamberto Colla Parma, 27 marzo 2016.
300 famiglie trascorreranno una Pasqua ben poco serena. Gli ultimi attentati di Bruxelles hanno dimostrato la fragilità del mondo occidentale e quanto sia vulnerabile di fronte alla minaccia terroristica. Una questione nota con la quale dovremo convivere ma rimane sconcertante la facilità con la quale il "nemico" riesce a piazzare le sue mine nei luoghi considerati ad altissima sensibilità, come l'aeroporto internazionale della capitale belga.

E chissà quale tributo di vittime sarebbe stato se, come pare dalle testimonianze del tassista che accompagnò due degli attentatori, invece di una autovettura fosse arrivato, come dai terroristi era stato richiesto, un pulmino in grado di caricare tutto l'arsenale bellico predisposto per l'attentato e ritrovato invece ancora nella loro abitazione.
Organizzati, capaci e determinati i terroristi islamisti sembra che in Belgio abbiano una capacità di movimento e mimetizzazione elevatissima.

E allora il dubbio che i servizi segreti non abbiano funzionato per nulla diventa una certezza. Il terrorista più ricercato dopo l'assalto di Parigi del 23 novembre scorso era saldamente nascosto in casa sua e aveva orchestrato i nuovi attentati, previsti per il giorno di pasquetta, insieme all'artificiere del gruppo d'assalto parigino.

Solo dopo la cattura di Salah Abdeslam la cellula jiahdista decide di anticipare l'"ORA X" dopo avere appreso dai giornali (altro madornale errore della polizia investigativa) che il terrorista ricercato N° 1 aveva deciso di collaborare.

Una sequenza di errori da fare rabbrividire che dovrebbero essere ben analizzati, non solo in casa belga ma da tutti i servizi di sicurezza occidentali, per cercare di arginare le deficienze del sistema di sicurezza e prevenzione del Paese, volenti o nolenti, simbolo dell'UE.

Oggi però non è il momento delle polemiche ma della commiserazione.

E' Il momento di rivolgere un pensiero delicato e affettuoso a quelle famiglie investite dalla brutalità del terrorismo pur sapendo che non saranno le ultime.

Ben coscienti invece che la Pace non si raggiungerà in breve perché un simile livello di destabilizzazione mondiale non si era mai visto.

E' un mondo in fiamme, dove l'odio ha preso il sopravvento e porta la rabbia a crescere in progressione geometrica. Tutti contro tutti.

Sarebbe necessario un miracolo per riportare la luce, non quella dei neo illuminati, in tutte le aree del mondo; dal Medio Oriente all'Asia, dal Sud America all'Africa.

Buona Pasqua!

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Non ci interpellano per "regalare" il mare alla Francia, non ci interpellano per decidere la composizione del Parlamento, non ci interpellano per eleggere la Commissione Europea lasciandoci in balia di UEmanoidi ma chiedono il parere popolare per una semplice clausola di rinnovo. Un bel MA VAFFA ci starebbe proprio bene.

di Lamberto Colla Parma, 20 marzo 2016.
Nulla! E' quanto il referendum sulle trivellazioni marine potrà decidere. Al cittadino perciò sarà concesso di decidere per il nulla ma almeno avrà la sensazione di contare ancora qualcosa, di vivere in un Paese democratico. Mentre invece viviamo in un Paese a democrazia sospesa. Governati dagli UEmanoidi NON ELETTI di Bruxelles e Strasburgo e da un premier anch'egli NON eletto che si permetterebbe di autorizzare l'arretramento delle acque territoriali italiane a favore dei francesi senza interpellare nessuno, come non interpellerà nessuno in merito alle concessioni balneari ovvero la decadenza anticipata al 2017 e la apertura alla gara di tutti i paesi europei, veniamo chiamati a decidere "sulla durata di un contratto".

Per la prima volta, forse per dimostrare l'importanza delle inutili e costose Regioni, il referendum abrogativo a cui siamo chiamati a esprimerci il 17 aprile è stato autorizzato su richiesta delle Regioni invece della tradizionale raccolta di firme popolari, al quale peraltro è stato assegnato un acronimo, NO-TRIV, discutibile (richiama le violenze NO-TAV) e fuorviante.

Infatti non si dovrà decidere sulla concessione delle trivellazioni e perciò sulla salvaguardia delle coste marine o dell'ecosistema, bensì soltanto su una specifica, chiamiamola per semplicità, "clausola contrattuale".

Nel referendum Infatti, si chiede agli italiani se vogliono abrogare la parte di una legge che permette a chi ha ottenuto concessioni per estrarre gas o petrolio da piattaforme offshore entro 12 miglia dalla costa di rinnovare la concessione fino all'esaurimento del giacimento.

Il quesito del referendum, letteralmente, recita:
"Volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale", come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita' 2016)", limitatamente alle seguenti parole: "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale"?"

Un argomento ghiotto e inutile che i media nazionali hanno già iniziato a propinarci quotidianamente, elevandolo così a importanza vitale, distraendo l'opinione pubblica dai veri problemi che si chiamano: lavoro, tasse e disoccupazione.

Un bel "Ma VAFFA" ci starebbe proprio bene.

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Pubblicato in Politica Emilia
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