Cibus Agenzia Stampa Elettronica Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 15 14 Aprile 14
Anno 13 - n° 15 - 14 Aprile 14
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SOMMARIO
Anno 13 - n° 15 14 Aprile 14
SPECIALE VINITALY
1.1 editoriale
Grillini (non) parlanti. Obiettivo l’Europa.
3.1 Vinitaly 2014
La soddisfazione di espositori e buyer.
4.1 riso
L'Italia esporta riso in...Cina
5.1 Lattiero Caseario
“Parmigiano” in Flessione.
6.1 parmigiano reggiano
Parmigiano Reggiano protagonista in USA, Canada e Gran Bretagna
7.1 Presenze record
Vinitaly supera 155.000 visitatori (+6%) e cresce l’estero al 36% del totale
7.2 Sfida export
Il primo Presidente del Consiglio a Vinitaly. Matteo Renzi
8.1 export dove?
Vinitaly, fotografia dell’export degli espositori
9.2 ocm vino
OCM, esaurite le risorse
10.1 export e gdo
GDO USA e UE sempre più interessate al vino italiano
10.2 marche
Marche: export boom per il verdicchio
11.1 expo2015
Expo2015: a Veronafiere l’incarico di allestire il padiglione del vino.
13.1 vinitaly 6-9 aprile Bagno di folla all’inaugurazione di Vinitaly 2014
Questa mattina in Provincia l’incontro con la delegazione guidata da Su Su Nway, attivista nel movimento del Nobel Aung San Suu Kyi, che ha fondato un’associazione di agricoltori -
Reggio Emilia, 11 aprile 2014 -
È stata definita la coraggiosa erede del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, guida il lavoro e la crescita di un’associazione di agricoltori in Birmania con l’obiettivo di dare loro gli strumenti per liberarsi da una dittatura militare lunga 50 anni. E proprio per studiare da vicino l'agricoltura reggiana, la sua funzione sociale ed economica, l'organizzazione produttiva delle aziende che operano nei principali comparti della provincia Su Su Nway è oggi e domani a Reggio Emilia, a capo della delegazione della Birmania/Myanmar ospite della Provincia di Reggio Emilia.
Questa mattina la delegazione è stata accolta a palazzo Allende dall’assessore provinciale all'Agricoltura Roberta Rivi. Erano presenti il prefetto Antonella De Miro, la senatrice Leana Pignedoli, l’assessore del Comune di Reggio Emilia Iuna Sassi, il presidente della Camera di commercio Stefano Landi e Albertina Soliani, già presidente dell’associazione parlamentare “Amici della Birmania”.
“Sono orgogliosa di dare il benvenuto a Su Su Nway, una donna che ha lottato e continua a lottare per la democrazia del suo Paese - ha affermato l'assessore Rivi - È stata più volte in carcere per aver combattuto e aver preteso il rispetto dei diritti civili. A suo favore ci sono state prese di posizione da parte di Stati di tutto il mondo. Sappiamo che difende la causa degli agricoltori, la nostra è una provincia agricola, per questo siamo lieti di offrire amicizia e collaborazione”.
Albertina Soliani ha poi ripercorso le tappe che hanno portato al viaggio di Su Su Nway in Italia: “Oggi lei è qui anche per ritirare la cittadinanza onoraria che il comune di Agrate Brianza le ha conferito quando era in carcere. È molto giovane, ha già fatto molto per il suo Paese, ma ha ancora tanto da fare. È una combattente per la libertà, nella tradizione delle donne leader in Birmania: la sua storia è dentro la vita di un popolo sottoposto a una durissima dittatura militare”.
“Una dittatura che ha calpestato le nostre famiglie – spiega Su Su Nway, che viaggia assieme al marito – il 70% dei birmani sono contadini, io sono figlia di contadini e con il tempo ho imparato tante cose che ora voglio condividere. È fondamentale che la mia gente comprenda cosa è la democrazia, in questi anni il Governo ci ha tolto ogni possibilità, non sappiamo cosa sono diritti e doveri, per questo io ho cominciato il mio lavoro a partire dai più deboli. Appena ho avuto la possibilità di farlo sono entrata nel movimento di Aung San Suu Kyi. Il mio obiettivo è cambiare e migliorare la condizione degli agricoltori, ho cercato di capire dove potevo essere utile e quindi ho iniziato a lavorare per l'agricoltura. Nel 2012 ho fondato un’associazione di agricoltori, per questo ho avuto dal Governo minacce e pressioni e ho rischiato nuovamente il carcere. Ciò di cui sono certa è che continuerò a fare il mio lavoro con determinazione”.
“Riceverla è per noi un onore, per tutto ciò che lei rappresenta – ha affermato nel suo saluto Iuna Sassi – La nostra città è medaglia d’oro della Resistenza ed è da sempre a fianco di chi combatte per la libertà e la democrazia".
Sull'importanza dell’agricoltura ha invece focalizzato l’attenzione il presidente della Camera di commercio Stefano Landi: “Il comparto agricolo ha da noi grandissima importanza, abbiamo 6500 imprese agricole e dall'agricoltura nascono due prodotti di grandissimo valore come il lambrusco e il Parmigiano Reggiano. La forza della nostra economia si basa sul tessuto delle piccole imprese che la rendono forte. Vi auguro davvero di cuore di riuscire a conquistare libertà e diritti senza i quali non vi è alcuna possibilità di sviluppo”.
Dopo l’incontro con le istituzioni, la delegazione birmana ha incontrato i rappresentanti delle associazioni agricole, della cooperazione, dei consorzi dei prodotti tipici e gli esponenti del mondo dell'università, della scuola e della ricerca. La giornata di domani, sabato 12 aprile, sarà, invece, dedicata alla visita di caseifici, cantine, allevamenti e vivai reggiani.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Appuntamento, in occasione della tradizionale Fiera dell'Angelo, lunedì 14 aprile alle 10. L'iniziativa è promossa da Coldiretti con Provincia e Comune -
Piacenza, 10 aprile 2014 -
Un focus sull'agricoltura piacentina in vista di Expo 2015. E' questo il cuore del tradizionale convegno promosso da Coldiretti con Provincia e Comune di Borgonovo, nell'ambito della Fiera dell'Angelo, lunedì 14 aprile a Borgonovo.
L'evento, dal titolo “Vento d'Expo: l'agricoltura piacentina verso l'esposizione universale del 2015” è stato presentato ufficialmente questa mattina in Provincia alla presenza di tutti i soggetti promotori. “L'Expo 2015 – ha detto l'assessore provinciale all'Agricoltura Manuel Ghilardelli – rappresenta il punto di riferimento per l'attività del territorio. Le aziende agricole locali lavorano prodotti di qualità: è necessario in vista del 2015 proporre a livello internazionale questo straordinario patrimonio nella convinzione che proprio in questo momento di crisi bisogna trovare il coraggio di osare e investire”.
“Il convegno – ha detto il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi – pone l'attenzione su uno dei temi più importanti dell'agricoltura piacentina in vista dell'Expo: la sicurezza alimentare e la promozione del Made in Italy. Borgonovo rappresenta una delle porte principali verso Piacenza da Milano: occorre sfruttare questa importante via”. “La Valtidone – hanno aggiunto l'assessore al Turismo del Comune di Borgonovo Matteo Lunni con Fabbiana Bianchi (Comune di Borgonovo) – è il simbolo del vino, della gastronomia, dell'arte e della cultura: il Comune di Borgonovo in particolare è impegnato da anni nella preparazione del cammino verso l'Expo”.
Il programma dell'iniziativa prevede, dopo i saluti delle autorità e del presidente Bisi, una tavola rotonda con Ettore Prandini (presidente Coldiretti Lombardia), Silvio Ferrari (presidente Ats Piacenza per Expo 2015), Rolando Manfredini (capo area sicurezza alimentare Confederazione nazionale Coldiretti) e Fabio Piccoli (direttore responsabile Editor in Chief). Modererà l'iniziativa la direttrice di Telelibertà Nicoletta Bracchi. E' inoltre in programma l'esposizione del vero e del falso Made in Italy.
L'appuntamento è lunedì 14 aprile alle 10 nell'auditorium della Rocca municipale di Borgonovo. Per informazioni è possibile consultare il sito internet www.piacenza.coldiretti.it.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
A Guastalla (RE) sabato 3 e domenica 4 maggio 2014 mostra mercato di varietà tradizionali di frutti, fiori, ortaggi e sementi, di prodotti eno-gastronomici biologici tipici e dimenticati e di prodotti a km zero. Festival di arte ambientale, fiera dei pellegrinaggi, delle transumanze e delle navigazioni di uomini festa delle “singolarità territoriali” del Po e di altre vie d’acqua -
Reggio Emilia, 8 aprile 2014 -
Sabato 3 e domenica 4 maggio, sulle rive del Po, a Guastalla, la cittadina emiliana, antica capitale del Ducato dei Gonzaga, posta sul grande fiume nel crocevia tra Reggio Emilia, Parma e Mantova, si svolge la seconda edizione di “Georgica di Emilia”, festa della terra, delle acque e del lavoro nei campi. (Ingresso 3 euro Info www.georgiaca.it UIT Informazione e Accoglienza Turistica, strada Gonzaga 37/e, Guastalla (RE), tel. 0522 839763 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
La manifestazione si richiama idealmente al poema le “Georgiche” di Virgilio, (nato da queste parti vicino a Mantova, nel villaggio di Andes il 15 ottobre del 70 a.C.), contrassegnato dal rapporto incessante tra terra, lavoro umano ed eterna forza creatrice della natura.
Realizzata a cura di Vitaliano Biondi con Associazione Paese in Festa e il patrocinio del Comune di Guastalla, della Provincia di Reggio Emilia e della Regione Emilia-Romagna, “Georgica di Emilia” si snoda lungo le sponde del Po - sviluppandosi dal lido fino a Gualtieri, il paese del grande pittore Antonio Ligabue - per celebrare ancor più la vita all’aria aperta e le pratiche di lavoro dei campi, per richiamare quel “mondo piccolo” modellato dal corso del fiume e dalla pianura circostante, (come definiva il territorio del Po Giovannino Guareschi), dentro il quale si cela un universo infinito fatto di luci e atmosfere, genti dai modi schietti e generosi, tradizioni e riti che ancora sopravvivono, sapori decisi ed inimitabili.
La manifestazione, che anticipa la consolidata rassegna di fine estate “Piante e Animali Perduti” con cui condivide l’impegno nella difesa della biodiversità e della diversità enogastronomica, sarà una autentica festa. Una “due giorni” di mostra-mercato di piante da fiore e piante da frutto antichi e rari, ma anche di ortaggi e sementi nel corso del quale i vivaisti più qualificati presenteranno il meglio della loro produzione. Ad esempio Rose Barni di Pistoia, fondata da Vittorio Tommaso Barni nel 1882, proporrà alcune rose di grande bellezza dedicate a couturier come Micol Fontana e Ottavio Missoni o all’attrice Mariangela Melato, mentre i Vivai Belfiore di Lastra a Signa (FI), fondata e guidata dalla famiglia Fiorini, presenteranno alcune autentiche eccellenze tra varietà di piante da frutto antiche o avvolte nell’oblio come viti, susine e fichi. Tra questi va ricordato il famoso “Fico dall’Osso” dalla forma a pera e il frutto bicolore, descritto nella Pomona del Gallesio, e il suregio, ibrido naturale tra susino e ciliegio. Ma ci saranno anche antiche razze di animali domestici e da allevamento come le pecore cornelle bianche.
Per bambini di ogni età e famiglie un ricco programma propone passeggiate a dorso d’asino, laboratori creativi con materiali di recupero, esperienze di teatro-lettura, percorsi sensoriali dedicati alle voci del fiume, laboratori di panificazione con farina di grani antichi, dimostrazioni dell’antica arte della falconeria con Denis Vettorazzo.
Ampio spazio verrà dedicato ai prodotti eno-gastronomici biologici tipici e dimenticati, ma non mancheranno le degustazioni di specialità del territorio come il Parmigiano Reggiano delle vacche rosse, una varietà speciale del formaggio italiano numero uno al mondo che nasce solo dal latte delle bovine dal mantello rosso di razza reggiana.
All’evento parteciperanno piccoli produttori, ma anche “collezionisti” dell’eccellenza alimentare italiana e troverà spazio un laboratorio di panificazione con cereali antichi.
Si potranno poi degustare menù che spaziano dalla tradizione della terra a quella del fiume con il tipico pesce gatto presso l’osteria “Nell’Occhio delle Correnti” sulle rive del fiume o sulla motonave Stradivari, la più grande imbarcazione per acque interne d’Italia. Guidata da Giuliano Landini, campione di motonautica, l’imbarcazione proporrà una suggestiva esperienza di navigazione sul fiume Po dove (sabato 3 maggio) si potrà assistere alla fiaccolata sull’acqua a cura della società Canottieri Eridano.
A rendere più articolato il programma della manifestazione moltissime iniziative collaterali: un calendario fitto di incontri con esperti che affronteranno le tematiche più curiose e interessanti relative alla cura degli animali domestici e d’allevamento, al lavoro dei campi, dei frutti della terra, all’orto, alla cucina, all’apicoltura, all’arte della vimineria, abbinate a lezioni pratiche di vangatura e semina dell’orto. Da segnalare anche (domenica 4 maggio) interessanti dimostrazioni di Ikebana, l'arte giapponese della composizione dei fiori e di Karate.
Sulle sponde del Po tra i vari esperti ci saranno anche quelli che sanno vita, morte e miracoli delle bicicletta. In un periodo in cui questo mezzo di trasporto ecologico è tornato di gran moda e sta conoscendo un vero e proprio boom di utenti, ben pochi sono coloro che sono in grado di intervenire su una foratura della camera d’aria o sulla catena che non vuol stare al proprio posto. A Georgica i “maestri riparatori” insegneranno con esempi pratici come ovviare a questi inconvenienti anche ai più piccoli. Per gli appassionati di particolare interesse anche l’esposizione di biciclette da lavoro collezionate da Omar Maselli.
“Georgica” propone poi mostre di animali di bassa corte e di grani antichi, ma anche esposizioni di diversi tipi di letame in base alla provenienza animale.
E c’è anche la musica con concerti di brani tratti dal repertorio verdiano della Filarmonica “Bonafini” e del Coro civico Città di Guastalla, oltre all’esibizione dei Tamburi del Crostolo (sabato 3 maggio). Verdi diventa anche un lasciapassare. Le donne e gli uomini che portano un nome verdiano non di uso comune come Giselda, Aida o Barbarigo, Ernani, Manrico avranno l’ingresso gratuito alla manifestazione. In programma inoltre presentazioni di libri, racconti e narrazioni su luoghi, culti e memorie dell’acqua, mostre di libri di viaggio e turismo flaneur.
La riflessione sull’ambiente, la natura e la sostenibilità non si esaurisce nei numerosi appuntamenti in programma, ma vede la presentazione della prima edizione del Festival di Arte Ambientale - Zat Zona Di Arte Temporanea a cura di Antonella De Nisco e Giorgio Teggi. Zat propone “Esercizi di Arte Fluviale”, azioni sul paesaggio di riviera ed esposizioni temporanee di opere d’arte effimere, transitorie in materiali naturali (sassi, foglie, fiori o tronchi) che vivono finché il tempo lo vorrà. Sono opere ecologiche e volutamente provvisorie perché il materiale con cui sono create tornerà gradualmente alla natura e diventerà di nuovo parte dell'ambiente. Sono opere vive e biologiche fin in fondo: per questo invecchiano e muoiono. Ed è proprio la sensazione di imminente scomparsa che le rende preziose e cariche di poesia e che può suggerire un atteggiamento rispettoso verso la terra.
Inoltre sono in programma approfondimenti e conversazioni sulla casa a risparmio energetico e nelle due giornate un laboratorio teorico pratico per la realizzazione di intonaci in terra cruda da scavo.
Non finisce qui. Un altro appuntamento da segnare in agenda per la giornata di sabato 3 maggio è la tavola rotonda “Coltivare la città”. Metà della popolazione mondiale ormai vive in centri urbani e si stima che entro la metà del secolo più dei due terzi dell'umanità vivrà in un continuum urbano rurale, luoghi ibridi che non sono più urbani ma neppure rurali. L’intero pianeta si sta trasformando in un’immensa meta città che si fa mondo. Risulta per questo di grande interesse lo studio degli effetti prodotti dalle dinamiche di trasformazione degli spazi periurbani o le sue potenzialità ecologiche inespresse.
Per promuovere lo sviluppo dell'agricoltura naturale come scelta di vita, non mancherà poi un incontro domenica 4 maggio con i rappresentanti di WWOOF Italia, rappresentanza nazionale di un movimento mondiale che mette in relazione volontari e progetti rurali naturali promuovendo esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia senza scopo di lucro, per contribuire a costruire una comunità globale sostenibile.
Un curioso appuntamento è infine domenica alle ore 17 il Raduno Internazionale dei Papillon e dei nodi da collo. Quando portare la cravatta e quando invece indossare il papillon? La questione è annosa. E il mondo si divide. Tutti gli amanti del papillon sono invitati a “Georgica” per una sfilata fuori dal tempo.
Ingresso 3 euro. INFORMAZIONI www.georgica.it
UIT Informazione e Accoglienza Turistica, strada Gonzaga 37/e, Guastalla (RE), tel. 0522 839763 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: ufficio stampa Municipio Re)
Protegge gli ecosistemi, le specificità locali, la salute dei cittadini e non produce OGM.
Legambiente: Questa è l'agricoltura che ci piace.
Il Manifesto - La Nuova Agricoltura
Roma, marzo 2014 -.
Nell’ultimo secolo il ricorso massiccio alla chimica di sintesi, alla selezione genetica, agli allevamenti industriali senza terra e alla meccanizzazione agricola ha favorito un balzo iniziale nella produttività delle colture e una trasformazione radicale dei meccanismi della distribuzione e dei consumi alimentari. Ha consentito, almeno in Occidente, di eliminare lo spettro secolare della fame dalle campagne. Ma ha provocato un drastico impoverimento degli ecosistemi. Le forme di industrializzazione dell’agricoltura del Novecento sono tra i principali responsabili di molti degli attuali gravi squilibri ambientali del pianeta: cambiamenti climatici, minore disponibilità di acque di falda e di superficie, impoverimento del suolo, deforestazione, erosione genetica, forzatura della maturazione e della stagionalità dei prodotti con perdita dei sapori, cibi contaminati da residui chimici pericolosi per l’uomo e l’ambiente. Ma se questo è il passato e larga parte del presente, noi crediamo che proprio l’agricoltura oggi può essere il più importante alleato per le attuali sfide ambientali e per lo sviluppo dell’economia verde. Una nuova agricoltura rispetto al modello che ha dominato nel Novecento: un’agricoltura già all’opera, praticata da molti agricoltori italiani ed europei, attenti ai processi naturali e alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e capaci di innovare, sperimentando nuove tecnologie e anche attingendo agli antichi saperi della cultura rurale.
(fonte legambiente)
MAIS: Dati previsionali per 2013-14
La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 967.52 Mio t, in aumento (+0.1%) rispetto alle stime formulate a Febbraio, riflettendo maggiori raccolti in Cina, secondo Produttore mondiale di Mais dopo gli Stati Uniti.
Le Importazioni di Mais a livello mondiale sono in aumento (+1.12 Mio t) per la domanda in crescita in Unione Europea ed Indonesia, di fronte alla quale si prevede l’Export degli USA in aumento (+0.64 Mio t).
Le scorte di Mais statunitense rispecchiano questo trend (-0.64 Mio t).
Negli Stati Uniti, la produzione ed il consumo di Mais sono previsti invariati rispetto alle previsioni di Gennaio e Febbraio.
Nonostante le crescenti tensioni in Ucraina, importante Esportatore di Mais e Grano, non si rilevano variazioni nelle previsioni: Produzione 30.90 Mio t; Export 18.50 Mio t.
SOJA: Dati previsionali per 2013-14
La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 è attesa in leggero calo rispetto alle stime di Febbraio. Infatti, in Brasile e in Paraguay, tra i maggiori Esportatori di Soia, il clima arido e caldo durante la fioritura ha ridotto le previsioni (Brasile: -1.5 Mio t; Paraguay: -1.2 Mio t).
Negli Stati Uniti si prevede un aumento delle Esportazioni di semi di Soia, quindi le scorte finali sono state riviste al ribasso. L’impiego nel biodiesel è atteso in riduzione.
La trasformazione dei semi di Soia in olio e farina (crush) è in crescita in Unione Europea ed in Paraguay, mentre negli Stati Uniti è stimata in diminuzione riflettendo un minor impiego rispetto alle attese di farina nel consumo domestico.
Accessibile la tappa conclusiva del primo percorso di formazione sensoriale sul web
Reggio Emilia, marzo 2014 -
E’ online il terzo e ultimo livello della “Parmigiano Reggiano Academy”, il primo corso di formazione sul web lanciato un anno fa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e che ha accompagnato oltre 15.000 fan alla scoperta delle caratteristiche del “re dei formaggi”: dalla sua struttura agli aromi, ai sapori, fino all’uso come pietanza e come ingrediente in cucina.
Un percorso di formazione sensoriale che si è snodato in tre tappe (febbraio 2013, settembre 2013, marzo 2014), così da tracciare un viaggio “virtuale” attraverso il mondo del Re dei formaggi, permettendo agli appassionati di approfondire le sue caratteristiche strutturali e visive nel primo livello, gli aromi e gli odori nel secondo livello e gli utilizzi in cucina nel livello ora disponibile.
I contenuti di questa terza ed ultima tappa sono stati sviluppati in collaborazione con lo chef Christian Broglia di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno, di cui il Consorzio è socio fondatore. Il corso proposto con la “Parmigiano Reggiano Academy” si conclude così con un focus sulla versatilità del Parmigiano Reggiano nell’uso gastronomico, sulla scelta della giusta stagionatura in base alla ricetta da preparare e sulle corrette modalità di utilizzo.
Grazie a caratteristiche che cambiano con la stagionatura, il Parmigiano Reggiano, infatti, si presta a molteplici utilizzi in cucina, donando sapore e consistenza alle preparazioni. Dalle note lattiche di un formaggio giovane, ottimo per arricchire insalate di frutta o verdura, alla solubilità di un Parmigiano Reggiano di oltre 30 mesi, perfetto per insaporire minestre e zuppe, il terzo livello della Parmigiano Reggiano Academy arricchisce il sapere del consumatore appassionato di cucina e fornirà ottimi consigli ai più esperti del settore.
Come per i precedenti appuntamenti, il terzo livello è stato presentato in anteprima ad alcuni food blogger selezionati che hanno avuto la possibilità di seguire una degustazione completa di tre stagionature di Parmigiano Reggiano, di visionare il filmato e di toccare con mano la versatilità in cucina del Re dei formaggi mettendosi ai fornelli in una delle cucine professionali di Alma, guidati dallo chef Christian Broglia. I partecipanti hanno preparato un intero menù di gala, come una vera brigata di cucina, mettendo alla prova le proprie abilità.
L’app della Parmigiano Reggiano Academy è online sul sito web e sulla pagina Facebook del Consorzio e permette di seguire i tre livelli attraverso un simpatico video esplicativo e, una volta pronti, di mettersi alla prova con un quiz per testare la propria preparazione e la possibilità di passare così al livello successivo.
I vari livelli della Parmigiano Reggiano Academy si trovano http://www.parmigianoreggiano.it/academye le esperienze si possono condividere con #PRAcademy
(Fonte CFPR)
Il premio per la migliore presentazione dei vini. Alberto Alessi presidente di giuria nell’international packaging competition
Verona, 10 marzo 2014 -
Si parte venerdì 14 marzo con il 18° Concorso Internazionale Packaging, mentre dal 26 al 30 marzo in programma i lavori del 21° Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly. Le due competizioni tornano come anteprima del Salone dei vini e dei distillati in programma dal 6 al 9 aprile.
Verona, 10 marzo 2014 – E’ Alberto Alessi, presidente di Alessi spa e responsabile di design management, marketing strategico e comunicazione, il presidente di giuria della 18^ edizione del Concorso Internazionale Packaging in programma il 14 marzo a Verona. La competizione è nata su iniziativa di Veronafiere e Vinitaly (6-9 aprile 2014 - www.vinitaly.com) per premiare le aziende produttrici di vini e distillati che investono anche nell’immagine dei propri prodotti.
A seguire, dal 26 al 30 marzo, i lavori del Concorso Enologico Internazionale, arrivato alla sua 21^ edizione e da sempre considerato la più importante, partecipata e soprattutto la più selettiva competizione al mondo, con le medaglie assegnate che non superano il 3% dei campioni.
La 46.ma edizione di Agriumbria, Mostra Nazionale dell'Agricoltura, Zootecnia, Alimentazione (28-29-30 marzo 2014 - Quartiere fieristico di Bastia Umbra – Perugia) consolida il ruolo di "polo fieristico" qualificato per valutare l'elevato livello genealogico del patrimonio zootecnico italiano.
Parma, 10 marzo 2014 –
Polo fieristico che consente di verificare le reali prospettive di un settore le cui crisi ricorrenti possono essere in parte superate con l'attuazione di programmi che abbiano come obiettivo la realizzazione di piani strutturali in grado di attivare sistemi zootecnici territoriali rivolti ad attivare ulteriormente le potenzialità degli allevamenti sul piano del miglioramento genetico e della selezione: potenzialità che devono, però, essere supportate da risultati economici.
Il recupero della competitività della zootecnia – ha fatto presente il Presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari – rientra nelle priorità della Regione Umbria che ha ritenuto strategica l'attuazione del Piano zootecnico regionale pluriennale mediante interventi finanziari che consentano sia l'innovazione strutturale e gestionale degli allevamenti, sia la valorizzazione delle produzioni di carne e latte soprattutto nelle zone svantaggiate della dorsale appenninica, con l'attivazione di processi di filiera corta o lunga a seconda delle differenti condizioni nelle quali si opera.
Gli allevatori sono determinati nell'affrontare lo stato di precarietà del settore che comunque non ha vanificato il lavoro di selezione delle differenti specie e razze, come verrà confermato dalle mostre, rassegne e concorsi programmati nelle tre giornate fieristiche di Agriumbria 2014 da AIA-Italialleva in collaborazione con ARA Umbria, ANABI ANACLI, ANAPRI, ANAFI e ASSONAPA.
La Mostra Nazionale Bovini di razza Chianina, la Mostra Interregionale della Frisona Italiana, l'esposizione delle razze Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Pezzata Rossa Italiana, Limuosine e Charolaise, la Mostra mercato dei riproduttori delle razze ovine e caprine ad attitudine produzione latte, l'esposizione di ovini e caprini delle razze iscritte ai LL.GG. allevate in Umbria, dei suini iscritti al L.G. e al R.R.A.A., confermano che sussistono i presupposti, purtroppo non sempre supportati finanziariamente, per proseguire nell'attività di affinamento delle tecniche di allevamento grazie alla professionalità degli allevatori e al lavoro delle Associazioni di razza.
(Fonte Agriumbria)
L'assessore Rabboni: "Il lupo è una specie protetta dalla legge, noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti".
Bologna, 12 marzo 2014. Al via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100 mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati.
“Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una convivenza difficile”. Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato stamani l’iniziativa alla stampa.
Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: la sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione di un bando regionale per finanziare l’acquisto di cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori.
“Il progetto - ha spiegato Rabboni - nasce da alcune considerazioni: il fenomeno degli attacchi dei lupi, con la conseguente uccisione di bestiame, sta diventando una realtà purtroppo significativa anche nell’Appennino emiliano-romagnolo. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo gli allevatori devono adottare le precauzioni adeguate. Esperienze simili già realizzate in Italia e in Europa hanno dato ottimi risultati, con un contenimento di oltre il 90% dei fenomeni predatori quando è stata fatta una buona prevenzione”.
Già dal 2002 la Regione riconosce agli allevatori zootecnici un indennizzo dei danni da canidi (lupi e cani vaganti): attualmente viene risarcito il 100% del valore dei capi predati, con un contributo di 100 euro per lo smaltimento delle carcasse, per una spesa annua complessiva di circa 150 mila euro, che non ha conosciuto picchi di crescita nel tempo.
“Il piano di intervento - ha concluso Rabboni - costituisce dunque uno strumento aggiuntivo di supporto agli agricoltori, per aiutarli a convivere con un rischio d’impresa rispetto al quale si trovano spesso impreparati. Il lupo è stato infatti assente per lunghi anni dal territorio regionale, ma ormai è diffuso su tutto il crinale appenninico emiliano-romagnolo”.
“Metteremo in atto le migliori pratiche già sperimentate con successo e concorderemo con gli allevatori soluzioni su misura in base a tipologia dell'allevamento, morfologia del territorio, modalità di ricovero del bestiame e guardiania”, ha specificato l’esperto del settore Duccio Berzi che prenderà parte al progetto.
Gli attacchi al bestiame
Dal 2008 la Regione Emilia-Romagna ha georeferenziato gli attacchi da canidi per identificare le zone più a rischio. Sono interessate tutte le province, ad eccezione di Ferrara; Forlì-Cesena è la più colpita.
Su 572 aziende zootecniche presenti nelle zone collinari e montane, mediamente sono 130 all’anno quelle che subiscono gli attacchi. I dati del Servizio Veterinario regionale registrano 139 azioni predatorie nel 2011 e 127 nel 2012; per il 2013, fino a settembre sono state 76. Su 14.200 capi allevati, nel 2011 ne sono stati uccisi 630, nel 2012 709 e 296 fino a settembre 2013.
Gli animali più attaccati sono gli ovicaprini (92%), sia per le dimensioni contenute, sia per la difficoltà, da parte degli allevatori, di mettere in atto efficaci strategie antipredatorie. Modesti, invece, i danni su bovini, asini e cavalli. Il periodo maggiormente interessato dagli attacchi va da aprile a ottobre, mesi in cui il bestiame viene generalmente lasciato al pascolo allo stato brado o semibrado.
Il piano in dettaglio
Il “Piano di intervento per la realizzazione di un progetto sperimentale di prevenzione degli attacchi da lupo in Emilia-Romagna” è stato approvato con delibera di Giunta n 250/2014. Con una modifica alla legge regionale sulla fauna selvatica del luglio scorso, è stata demandata alla Giunta sia l’approvazione di uno specifico piano, sia il relativo stanziamento di fondi.
Viene istituito un gruppo di lavoro - composto da Regione, Province, Associazioni agricole, Associazioni degli allevatori e un esperto del settore - per la condivisione delle azioni.
Su tutto il territorio regionale, ad eccezione della provincia di Ferrara che è l’unica non interessata al fenomeno, saranno organizzati gli incontri con gli allevatori, al termine dei quali verranno raccolte le manifestazioni di interesse che costituiranno un criterio di priorità per accedere ai contributi. I sopralluoghi degli esperti serviranno a concordare la soluzione migliore per l’azienda.
Nei prossimi mesi la Regione approverà il bando a cui tutti gli allevatori potranno partecipare, indicando il tipo di intervento e una stima dei costi. Le risorse stanziate saranno assegnate alle singole Province, che erogheranno agli allevatori i contributi previsti sulla base di una graduatoria. La liquidazione avverrà una volta verificata la messa in opera del materiale o l’adeguato utilizzo dei cani.
Gli strumenti di difesa che possono essere acquistati sono: recinzioni tradizionali, elettrificate o miste e dissuasori elettronici, che funzionano attraverso l’emissione di suoni al passaggio di animali rilevati da un sensore.
Il piano prevede anche la consegna, da parte della Regione, di cuccioli di cani da guardia adeguatamente selezionati, l’assistenza di un operatore cinofilo e incontri formativi per la corretta gestione dell’animale.
Il monitoraggio in Emilia-Romagna
Dal 2002 la Regione Emilia-Romagna - in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - ha attivato un progetto di monitoraggio decennale per studiare il fenomeno della ricolonizzazione del territorio da parte dei lupi. Sono stati analizzati circa 7.000 campioni biologici di canidi, dai quali è stato possibile identificare i soggetti appartenenti alla specie lupo, la localizzazione, il numero di branchi stabili e i soggetti con patrimonio genetico ibrido tra cane e lupo.
È stata stimata una dimensione media annua della popolazione di circa 200 individui, diffusi lungo l’intero crinale appenninico regionale, e sono state individuate 31 aree di presenza stabili, in alcune delle quali vivono esemplari con patrimonio genetico ibrido (21 quelli identificati).
La presenza del lupo in Italia
Dal 1971 in Italia è proibita la caccia al lupo, riconosciuto per legge dal 1976 “specie protetta”. In quanto tale, anche l’Europa ne proibisce il disturbo, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio.
Risale agli anni Settanta la sua rapida ricomparsa non solo nelle aree montane, soprattutto appenniniche, ma anche in collina e in fondovalle.
Si tratta di una specie dalle grandi capacità adattive e questa caratteristica l’ha reso il mammifero terrestre selvatico più distribuito nel mondo; in Italia era ampiamente diffuso fino alla metà del XIX secolo, ma all’inizio degli anni ’70 raggiunse il minimo storico, con una presenza di circa 100 esemplari. La deforestazione delle aree montane, la conseguente scomparsa degli ungulati selvatici, sue prede naturali, e la persecuzione da parte dell’uomo per l’impatto sul bestiame domestico hanno causato la riduzione drastica del lupo.
(Fonte Regione Emiia Romagna/EC)