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Risorse del Programma regionale di sviluppo rurale a favore delle aziende agricole del modenese colpite dal tornado del 30 aprile scorso.

 

Modena, 6 maggio 2014 -


L’annuncio arriva dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni.  “Ci stiamo attivando per intervenire con un bando simile a quello già  emanato per la tromba d’aria che ha colpito il bolognese e il modenese nel maggio 2013 – spiega  Rabboni –  utilizzando precedenti economie sulla misure 126 del Psr 2007-2013. Si tratta di una possibilità concreta  che si affianca a quella di utilizzare le risorse del decreto legge Alluvione  approvato dal Governo lo scorso 18 aprile che stanzia 210 milioni di euro  per  la bassa modenese colpita dall’esondazione del fiume Secchia del gennaio scorso. E’ una decisione che prenderemo non appena avremo chiarito cosa prevede il decreto stesso per quanto riguarda i Comuni colpiti dal tornado.”


Il bando del Psr permetterà di  stanziare contributi dell’80% a favore delle imprese agricole colpite dal tornado nei comuni di Nonantola, San Cesario e Castelfranco, e comunque negli ambiti territoriali in fase di accertamento, per il ripristino delle strutture aziendali distrutte o danneggiate, compresi gli impianti frutticoli e i vigneti, l’acquisto di macchinari e attrezzature, di scorte vive o morte e di impianti antigrandine e di irrigazione danneggiati.
“Il nostro impegno  - spiega Rabboni - è intervenire laddove si siano verificati eventi catastrofici, come appunto il tornado del modenese, per i quali non è prevista l’obbligatorietà di assicurare le produzioni e le strutture per accedere agli aiuti del Fondo di Solidarietà Nazionale. I regolamenti nazionali ed europei non ci danno invece  la possibilità di prevedere misure compensative a fronte di avversità atmosferiche come pioggia e grandine, proprio perché rispetto a queste è  possibile assicurare le produzioni”.
E’ invece estesa tutte le aziende colpite dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi la possibilità di usufruire degli sgravi fiscali e previdenziali  previsti  dal decreto legislativo 102 del 2004, qualora  ci sia stato un danno alla Plv superiore al 30%. Tale possibilità potrà essere attivata dopo che la Province competenti avranno terminato la ricognizione dei danni e la delimitazione del territorio colpito.

Entro il 30 maggio le domande per la tromba d’aria di un anno fa.

Scade il prossimo 30 maggio il bando  della Regione  che stanzia 5 milioni di euro  per la tromba d’aria  che un anno fa, per la precisione il  3 maggio 2013, colpì i comuni di Argelato, Bentivoglio, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale in provincia di Bologna e quello di  Castelfranco Emilia in provincia di Modena. Anche in questo caso il finanziamento regionale è stato reso possibile da economie su precedenti bandi e  permetterà di coprire anche le spese già sostenute  purché debitamente documentate. Le domande possono essere presentate oltre che dalle aziende agricole anche dalle imprese di trasformazione e commercializzazione e  vanno  inviate alle Province di Bologna e di Modena. Entro il 5 settembre il Servizio aiuti alle imprese della Regione provvederà ad emanare una graduatoria unica regionale.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 18 05 Maggio 14

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 18 - 05 maggio 14

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 18 05 Maggio 14

 

 

 

1.1 editoriale

1° maggio festa senza lavoro

2.1 agroalimentare

Al via CIBUS 2014 - molti gli espositori e tante le novità,.

3.1 suinicoltura

Suinicoltura, aumento contenuto dei costi di produzione 

4.1 pac

Riforma PAC: Mipaaf avvia collaborazione con Ismea

4.2 ogm

Coldiretti, il TAR boccia ricorso su stop semine in Italia

5.1 Energia

Emilia Romagna, un fondo di 24 milioni per le rinnovabili

6.1 lattiero  produzioni

Le produzioni DOP del 1° trimestre 2014

7.1 ambiente

Imballaggi: 100% riciclabili si può 

8.1 aziende  e bilanci 

 Emak S.p.A.: approvato il bilancio 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cibus 18 5Mag14 COP cibus

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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«Agricoltura ha bisogno di giovani. Meno burocrazia per Pac e Psr 2014-20» -

 

Modena, 29 aprile 2014 -

 

«L’agricoltura di oggi ha bisogno di giovani che, con nuove idee e una moderna organizzazione gestionale, definiscano l’indispensabile passaggio da azienda a impresa per affrontare la sfida del mercato globale. È necessario, però, che il “sistema Italia” nel suo complesso sappia fare squadra, riducendo gli sprechi e valorizzando le opportunità».

Lo ha detto Giordano Toni, confermato presidente provinciale della Copagri (Confederazione produttori agricoli) al termine del terzo congresso, celebrato oggi a Modena. Toni ha ricordato che, unitamente a quella regionale e italiana, l’agricoltura modenese è uno dei maggiori produttori mondiali di cibo di qualità. Per questo l’anno scorso il settore ha retto alla crisi, perdendo solo il 3 per cento delle imprese: a fine 2013 quelle iscritte alla Camera di commercio di Modena erano 8.819. La Produzione lorda vendibile provinciale si è attestata nel 2013 a quasi 519 milioni di euro, in crescita del 3,6 per cento rispetto al 2012.

«L’alluvione di gennaio, causata dalla mancata manutenzione degli argini del Secchia, ha messo in ginocchio molte aziende già colpite dal sisma del 2102, allagando 6.500 ettari di terreno coltivato a vite e a pere, oltre che a seminativo. I nostri agricoltori – ha dichiarato Toni - chiedono che si metta a mano a quelle normative che impediscono di pulire i corsi dei fiumi, estirpare la vegetazione che blocca il corretto deflusso delle acque, anche e soprattutto durante le ormai frequenti piene causate da eventi meteorici sempre più violenti. Allo stesso modo serve una politica che sancisca l’importanza della prevenzione e della stabilità idrogeologica del territorio e prenda atto di come un sostegno pubblico a favore delle imprese agricole che curano il territorio abbia un ritorno enorme in termini di efficacia. Resta imprescindibile il ruolo dei consorzi di bonifica».

La Copagri esprime forti perplessità sull'accordo istituzionale raggiunto per la nuova Pac (Politica agricola comune) 2014/2020. «Il problema non sono i piani nazionali, i progetti e le strategie per il loro perseguimento, - ha spiegato Toni - ma il fatto che le risorse devono essere assicurate direttamente ai produttori agricoli, tanto più in considerazione delle numerose esperienze passate che hanno visto il nostro Paese dover rincorrere fino alla scadenza l'obiettivo della totale spesa dei fondi, e non certo per responsabilità imputabili ai produttori, ma per inefficienza amministrativa e burocratica. Sul Psr (Piano sviluppo rurale) che si sta chiudendo abbiamo investito molte energie per divulgarne i contenuti e spingere le imprese meritevoli a utilizzare queste potenziali risorse. Purtroppo, però, in molti casi parte del contributo alle imprese è stato vanificato da spese elevatissime per la gestione delle pratiche. La burocrazia allontana sempre più l’imprenditore dalle istituzioni».

Toni ha ricordato che sono circa 1.100 le aziende iscritte alla Copagri di Modena e appartenenti a diversi settori produttivi, dalla produzione di latte da Parmigiano Reggiano ai suini, dalla vite all’ortofrutta e ciliegie; gli addetti iscritti Inps sono complessivamente 550, mentre sono 24 mila le giornate lavorate. I dirigenti e operatori Copagri svolgono la loro attività sindacale su tutto il territorio provinciale. Copagri, che partecipa alla Consulta agricola provinciale ed è firmataria del contratto integrativo provinciale dei lavoratori agricoli, ha recentemente partecipato alla costituzione di Agrinsieme, il nuovo coordinamento che ha lo scopo di rappresentare in modo unitario le istanze delle imprese agricole modenesi. «La Copagri, nata con un progetto di unità sindacale ha, unitamente agli altri interlocutori, il compito di assicurare che l’agricoltura fornisca elevati standard di sicurezza alimentare e dell’ambiente, valorizzando il territorio e – ha concluso Giordano Toni - fornendo un contributo fondamentale alla costruzione di un modello di sviluppo competitivo sul mercato globale e multifunzionale». 

 

(Fonte: ufficio stampa Coopagri Modena)

 

È dedicato all'agricoltura tra qualità, multifunzionalità e inclusione il terzo congresso provinciale della Copagri (Confederazione produttori agricoli) di Modena, che si celebra domani - martedì 29 aprile - al Baluardo della Cittadella -

 

Modena, 28 aprile 2014

 

L’assise comincia alle 9 con i saluti dell’assessore provinciale all’Agricoltura Luca Gozzoli. Dopo la relazione del presidente uscente di Copagri Giordano Toni, imprenditore agricolo di Montegibbio di Sassuolo, intervengono l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, i presidenti provinciali di Cia Cristiano Fini, Confagricoltura Eugenia Bergamaschi, Coldiretti Francesco Vincenzi, Confcooperative Gaetano De Vinco e Legacoop Lauro Lugli. Partecipano anche Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, e il presidente nazionale di Copagri Francesco Verrascina. Sono circa 1.100 le aziende iscritte alla Copagri di Modena e appartenenti a diversi settori produttivi, dalla produzione di latte da Parmigiano Reggiano ai suini, dalla vite all’ortofrutta e ciliegie; gli addetti iscritti Inps sono complessivamente 550, mentre sono 24 mila le giornate lavorate. I dirigenti e operatori Copagri svolgono la loro attività sindacale su tutto il territorio provinciale. Copagri, che partecipa alla Consulta agricola provinciale ed è firmataria del contratto integrativo provinciale dei lavoratori agricoli, ha recentemente partecipato alla costituzione di Agrinsieme, il nuovo coordinamento che ha lo scopo di rappresentare in modo unitario le istanze delle imprese agricole modenesi.

 

(Fonte: Confederazione Produttori Agricoli)

 

 

Bocciato il ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente.

 

Parma, 28 aprile 2014 -

Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente. Lo rende noto con grande soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare che la sentenza conferma definitivamente il divieto di coltivazione in Italia.. L’agricoltura italiana - sottolinea la Coldiretti - resta dunque libera dagli Ogm come chiedono quasi otto italiani su dieci (76 per cento ) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati dell’agricoltura in Italia.

“Un risultato ottenuto grazie alla grande mobilitazione delle associazioni di ambientalisti, agricoltori, consumatori, cooperatori riuniti nella  coalizione Liberi da Ogm” ha affermato il coordinatore Stefano Masini responsabile ambiente della Coldiretti nel chiedere al Governo di “chiarire quali siano le sanzioni da applicare nel caso di violazione del divieto di messa a coltura in modo da evitare situazioni analoghe a quanto accaduto nella scorsa estate in Friuli Venezia Giulia, che hanno portato alla contaminazione di terreni confinanti con quelli illegalmente coltivati con mais MON810, come accertato dalle indagini del Corpo Forestale dello Stato”.

Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura - continua la Coldiretti - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. Nell’Unione Europea - conclude la Coldiretti - nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm,  nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810  piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962  ettari).

 

(Fonte: ufficio stampa Coldiretti)

 

 

 

 

 

Ramadori: “L'Italia ha bisogno di incentivi allo sviluppo e non di freni”

 

Il Presidente di UNIMA, Silvano Ramadori, in rappresentanza delle imprese agromeccaniche italiane, chiede con forza al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, di adoperarsi con tutti i mezzi per scongiurare il rischio del taglio alle agevolazioni sul gasolio destinato all'agricoltura.

Secondo autorevoli indiscrezioni pare infatti che nell'odierna riunione (18 aprile 2014 ndr) del Consiglio dei Ministri venga messa in discussione un'agevolazione che ha assunto un carattere strutturale e che ha accompagnato lo sviluppo della meccanizzazione agricola italiana fin dal lontano 1923.

L'Italia ha bisogno di incentivi allo sviluppo, sottolinea Ramadori, e non di freni: togliere l'agevolazione al gasolio agricolo significa mettere in ginocchio settori trainanti del made in Italy e spingere l'agricoltura al di sotto della soglia di marginalità.

Auspicando un ripensamento da parte del Governo su una materia di così forte impatto economico e psicologico, le imprese agromeccaniche chiedono che l'agricoltura italiana non venga ulteriormente marginalizzata rispetto agli altri Paesi europei che ancora credono nel ruolo strategico della produzione primaria.

(Unima 18.04.14)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

 

L’annuale resoconto del CRPA sulla suinicoltura conferma il momento di positività del settore. Profitti registrati nell’esercizio 2013. Meglio è andata alle aziende specializzate nell’ingrasso.

Reggio Emilia, 24 aprile 2014 – 

Sembra ormai lontano il 2008, l’anno malefico che a questa attività aveva procurato una perdita di circa 0,06 € per kg di peso vivo, in media. Una piccolissima ripresa era stata registrata nel  2009. Scarsissimo il profitto pari a circa 0,005 €/kg peso vivo,  e nel 2010 un’altra ricaduta, con una perdita di circa 0,05 euro.

Da tre anni, invece, l'allevamento del suino pesante a ciclo chiuso riesce a generare profitti agli allevatori italiani. 

 Dal 2011 il Crpa è tornato a registrare dati economici con il segno positivo nella produzione del suino pesante, con circa 0,02 €/kg peso vivo, risultato che nel 2012 è salito a 0,09 euro e che nel 2013 si è attestato a quota 0,08. 

Dall’analisi presentata, lo scorso 16 aprile, dal  responsabile economico  del Crpa  Kees De Roest, i conti sono andati meglio in quegli allevamenti che fanno solo ingrasso. Infatti, in questoa tipologia di allevamento,  il Crpa ha registrato un costo di produzione pari a quello dell’anno precedente pari a 1,54€/kg.  Un risultato perseguito non solo dal calo del costo del magrone ma anche da un «sensibile aumento della produttività delle scrofaie». 

Un risultato apprezzabile che dimostra come la competitività delle imprese si realizzi anche attraverso il management e la gestione organizzativa dell’allevamento.

Suini Costi europei gde

 

Suino redditivita gde

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 27 Aprile 2014 09:02

Mais & Soia: aprile 2014 - dati previsionali

 

Mais & Soia: aprile 2014

 

MAIS: Dati previsionali per 2013-14

La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 973.90 Mio t, in aumento (+6.38 Mio t) rispetto alle stime formulate a Marzo, riflettendo maggiori raccolti in alcuni importanti Paesi Esportatori. 

In Brasile le precipitazioni di Marzo ed inizio Aprile hanno favorito la crescita del safrinha (il secondo raccolto di Mais) e si prevede un aumento della produzione di 2 Mio t rispetto alle previsioni del mese scorso. 

In Sud Africa le piogge di fine Febbraio e Marzo hanno rafforzato le prospettive di maggiori raccolti nelle aree occidentali, normalmente a minor resa; si stima una produzione in aumento di 1 Mio t. 

Negli Stati Uniti, la produzione ed il consumo di Mais sono previsti invariati rispetto alle previsioni dei mesi scorsi. 

Si prevede un aumento delle Esportazioni statunitensi di 3.17 Mio t, con conseguente calo degli stock finali, per il crescente ritmo delle vendite in Marzo e per la maggior domanda globale di Mais attesa. 

Fonte: USDA – FAS Foreign Agricultural 

 

 

SOJA: Dati previsionali per 2013-14

La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 si conferma a livelli record (284.05 Mio t). 

Il leggero calo rispetto alle stime di Marzo è dovuto ad una minor resa dei terreni prevista in Brasile, a causa del clima caldo e le piogge ridotte in Febbraio nell’area meridionale, e in India, colpita da eccessive piogge durante la stagione di crescita. 

Negli Stati Uniti prosegue l’aumento atteso delle Esportazioni di semi di Soia (+1.36 Mio t), nonostante i prezzi elevati ed i raccolti abbondanti nel Sud America. L’Export verso la Cina è a livelli record. 

Si prevede una forte crescita delle Importazioni (+86%), soprattutto dal Sud America. 

I consumi domestici di Farina di Soia sono ancora in diminuzione, con conseguente calo della triturazione dei semi. 

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 20 Aprile 2014 09:22

Cresce il Bio. Quali prodotti utilizzare.

  

Il biologico risulta ancora in espansione a livello internazionale, sia sul fronte della domanda che dell'offerta, anche se a tassi più contenuti rispetto agli scorsi anni. E' quanto emerge dai dati diffusi da FIBL e IFOAM in occasione della Fiera Biofach di Norimberga.

di Virgilio - Parma, 16 aprile 2014.   Nel 2012 le superfici mondiali coltivate ad agricoltura biologica sono ammontate a 37,5 milioni di ettari e sono cresciute di mezzo punto percentuale sul 2011, mentre gli operatori bio, pari nel complesso a 1,9 milioni, sono aumentati del 7,6%.

A riferirlo è l’Ismea la quale sottolinea come il mercato mondiale stia ancora crescendo (+1,3% nel 2012) e valutato in circa 50 miliardi di euro. Il valore del mercato si concentra in gran parte in Nord America e in Europa, mentre è inferiore, talvolta anche di parecchio, nei continenti dove risiedono le superfici più ampie. Fenomeno, questo, che dipende da un forte orientamento all'export delle zone produttive verso le aree a maggiore domanda. Inoltre, vi sono continenti come l'Oceania in cui il bio è rappresentato in prevalenza da estensioni a prati e pascoli che, quindi, presentano uno scarso impatto sul mercato.
L’Italia si colloca tra i primissimi posti al mondo e quarta in europa. A comandare la classifica è la Germania con un giro d'affari nazionale di poco superiore ai 7 miliardi di euro, seguita dalla Francia (4 miliardi) e dal Regno Unito (1,95 miliardi).  Il quarto posto , come anticipato, spetta all'Italia, con circa 1,9 miliardi di valore del mercato interno (3,1 se si considera anche l'export) e un peso sul valore totale del mercato europeo bio dell'8%.

Sul fronte dei consumi interni, Ismea rileva una crescita ininterrotta e piuttosto sostenuta dal 2005, che si  rivela in controtendenza rispetto all'andamento dapprima stagnante e poi negativo degli acquisti di alimenti convenzionali. Tuttavia il consumo pro-capite rimane ancora a livelli decisamente inferiori rispetto ai "big spender" - 31 euro annui contro i circa 190 del paese in testa a tale graduatoria - e il peso delle vendite bio sul totale  agroalimentare risulta di appena l'1,5% a fronte del 7,5% del paese leader.

 

I prodotti utilizzabili 

Con il crescere dei consumi e delle superfici investite ad agricoltura biologica aumentano anche i rischi di un utilizzo improprio dei mezzi tecnici, in taluni casi neppure consentiti dal regolamento comunitario. 

Nonostante gli accurati controlli messi in campo dai diversi istituti pubblici e privati sostenuti e anticipati dai frequenti piani divulgativi può accadere che taluni possano sfuggire o mancare agli appuntamenti d’aggiornamento.

A questo proposito anche FederBio, che raggruppa tutti i principali attori della filiera del biologico, ha deciso di attivare un Gruppo di Lavoro allo scopo di esprimere un parere motivato sull’ammissibilità dei formulati commerciali impiegabili per approntare un elenco sempre aggiornabile dei prodotti fitosanitari impiegabili in agricoltura biologica.

Il tutto con l’intento non di penalizzare la filiera ma di supportare gli operatori e gli organismi di certificazione, semplificandone il lavoro.

Il processo di valutazione dei prodotti fitosanitari si è basato su due concetti fondamentali:

• Che il principio attivo sia incluso nell’allegato II del Regolamento CE 889/2008.
• Che il prodotto fitosanitario o il coadiuvante di prodotti fitosanitari siano regolarmente autorizzati in Italia dal Ministero della Salute una volta che il principio attivo sia stato valutato a livello europeo ed inserito nella Banca dati ufficiale del Ministero (disponibile presso http://www.salute.gov.it/fitosanitariwsWeb_new/FitosanitariServlet).

Grazie a questo incrocio è stata selezionata una lista di prodotti fitosanitari che contengono i suddetti principi attivi e che sono quindi impiegabili in agricoltura biologica.

La lista è ripartita in 3 sezioni:


1. Elenco dei prodotti fitosanitari impiegabili in agricoltura biologica per la difesa delle colture (consultabile e scaricabile in ordine alfabetico sia come principio attivo sia come nome commerciale) che contiene tutti i prodotti a base di sostanze di origine animale e vegetale, i microrganismi, le sostanze prodotte dai microrganismi, le sostanze da utilizzare in trappole e/o distributori automatici, preparati da spargere in superficie tra le piante coltivate e altre sostanze di uso tradizionale in agricoltura biologica, tutti regolarmente registrati in Italia.

Scarica il file:

in ordine per PRINCIPIO ATTIVO    in ordine per TIPOLOGIA DI AZIONE  

in ordine per NOME COMMERCIALE  

2. Elenco dei prodotti commerciali a base di feromoni (confusione e disorientamento sessuale) regolarmente registrati in Italia e ripartiti per le principali colture di applicazione (vite, pomacee, drupacee, altre), così da consentire una più rapida individuazione del prodotto.

Scarica il file:                                              in ordine per COLTURA

3. Elenco dei principali macrorganismi utili (insetti, acari e nematodi) che possono essere utilizzabili e reperibili sul mercato in Italia. Si sottolinea che questa categoria non necessita di alcuna autorizzazione per l’immissione in commercio in Italia, pertanto la lista viene riportata solo a scopi divulgativi. Altre specie possono essere utilizzate conformemente purché non esotiche.

Scarica il file:

                      in ordine per NOME MACRORGANISMO             in ordine per TARGET

Nei casi di prodotti fitosanitari con inquadramento normativo non chiaro, il Gruppo di Lavoro si avvale del parere ufficiale del MiPAAF.

Federbio, tuttavia, non assume nessuna obbligazione circa il puntuale e corretto aggiornamento della lista. La stessa Federazione, pertanto, non potrà essere ritenuta responsabile – né chiamata a risponderne - per l’eventuale omesso inserimento di formulati o per il non corretto mantenimento degli stessi nella lista. Similmente, gli operatori  assumono su di sé la responsabilità dell’uso degli agrofarmaci inseriti in lista e sono tenuti, prima dell’uso, a verificare la vigenza delle registrazioni e le caratteristiche tecniche degli stessi per la coltura su cui ne verrà fatto impiego.

La Lista è stata compilata grazie al supporto di BDF banca dati agrofarmaci (www.bdfagro.it - Ecospi srl Milano tel. 02.6555926), alla quale si rimanda per ogni ulteriore specifica tecnica dei prodotti commerciali (quali, ad esempio, dosaggio, colture e target di registrazione, tempo di carenza, etichetta completa, ecc.). La lista viene revisionata mensilmente in base alle nuove registrazioni sulla scorta degli aggiornamenti di BDF banca dati agrofarmaci.

Grazie ad una convenzione con Ecospi srl gli utilizzatori dei servizi di FederBio potranno acquistare BDF banca dati agrofarmaci ad un prezzo riservato indicato su www.bdfagro.it/federbio.htm.

Per ogni segnalazione di errori o mancate inclusioni si prega di contattare FederBio, all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte FederBio)

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


  

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Il mercato dei produttori agricoli e i laboratori delle fattorie didattiche preludio del Differenziarsi Festival a Fidenza il 18 aprile  -

 

Parma, 15 aprile 2014 -

 

Differenziarsi significa distinguersi e fare la differenza. Ed è proprio questo il principio che ispira ed anima il “Differenziarsi Festival”, la manifestazione nata per sensibilizzare sui temi del rispetto dell’ambiente, del riciclo e della sostenibilità, che si terrà il prossimo 19 Aprile a Fidenza.

In virtù di tali principi – comunica Coldiretti Parma – alla kermesse non potevano mancare i produttori di Campagna Amica. Chi meglio di questi, infatti, con le loro produzioni alimentari d’eccellenza, incarna i valori della differenza qualitativa, della salubrità, italianità, rintracciabilità e sostenibilità.

“ Abbiamo aderito volentieri a questo evento con il nostro mercato Campagna Amica – comunica Stefano Annovi Presidente di Agrimercato Parma- che, come anteprima del Festival, sarà presente il 18 Aprile in Piazza Grandi, non solo alla mattina ma eccezionalmente anche al pomeriggio per dare al maggior numero di persone la possibilità di conoscere questo mercato e i nostri prodotti. E’ un’occasione importante – sottolinea Annovi – per mettere a contatto direttamente le nostre aziende agricole con l’opinione pubblica e far capire la filosofia alla base del progetto Campagna Amica e gli elementi che caratterizzano il nostro mercato. Innanzitutto la stagionalità  e salubrità dei prodotti, il km zero legato alla territorialità e alle medie distanze nel trasporto delle produzioni, la loro origine e provenienza, per fornire al consumatore garanzie di qualità, professionalità e trasparenza. La prossimità con il consumatore – conclude Annovi – ci piace rinnovarla ogni volta non solo all’interno del mercato ma anche attraverso l’ospitalità presso le nostre imprese agricole dove i cittadini possono vedere da vicino il nostro lavoro quotidiano, parlare con noi e fare acquisti presso i nostri punti vendita aziendali”. 

“Nel mercato di Campagna Amica – sottolinea il Direttore di Coldiretti Parma Alessandro Corsini – è possibile fare la spesa in modo sostenibile e responsabile attraverso l’acquisto di prodotti rigorosamente di stagione, certificati dal Marchio Campagna Amica, provenienti direttamente dalle aziende agricole accreditate, di origine italiana controllata e garantita, ad un prezzo amico. Un modo, quindi,  per fare acquisti consapevoli e di qualità, avere un dialogo stretto con chi produce e conoscere tutti i principi virtuosi che  danno corpo al progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana”.

Il 18 sarà anche un appuntamento dedicato ai  più piccoli grazie ai laboratori di Campagna Amica organizzati dalle fattorie didattiche, socie di Coldiretti. “Abbiamo pensato – comunica Monica Azzoni responsabile provinciale di Donne Impresa Coldiretti Parma e referente della Fattoria Didattica Cotti - di animare questo appuntamento del Festival creando, in piazza Garibaldi, la casa dei bimbi. Uno spazio dove le fattorie didattiche coinvolgeranno i ragazzi in diversi percorsi educativi, ludici e creativi.  I bambini potranno così diventare piccoli chef attraverso la preparazione del sale alle erbe aromatiche; potranno comporre un orto amico imparando a conoscere la frutta e verdura di stagione; diventeranno piccoli artisti nella creazione di quadri e opere d’arte attraverso l’utilizzo dei cereali e partendo dalla conoscenza delle api, manipoleranno la cera d’api creando candele da portare a casa come ricordo della giornata. Sarà per loro - conclude Monica Azzoni – una bella esperienza per imparare, divertendosi”.

 

(Fonte: ufficio stampa Coldiretti Parma)

 

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