Sicurezza territoriale, finanziati interventi in diverse provincie dell'Emilia-Romagna tra cui Parma e Reggio Emilia. I commenti del ministro Andrea Orlando e del presidente Vasco Errani -
Bologna, 23 dicembre 2013 -
Circa 2,3 milioni di euro destinati a 6 interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico. Questo il risultato della firma del secondo Atto integrativo all'Accordo di programma del 3 novembre 2010 tra il Ministero dell'Ambiente e la Regione Emilia-Romagna, apposta oggi da parte del ministro Andrea Orlando e dal presidente Vasco Errani.
Le risorse sono state rese disponibili in seguito ai risparmi conseguiti su opere già concluse e previste nei Programmi approvati dalla Regione tra il 1998 e il 2008: economie che hanno consentito all'Assessorato regionale alla Sicurezza territoriale di avanzare al Ministero la richiesta di destinare tali fondi a nuovi interventi di mitigazione del rischio.
In particolare, saranno finanziati due interventi in provincia di Bologna (San Lazzaro di Savena e Lizzano in Belvedere) per un totale di 950 mila euro e uno rispettivamente nelle province di Parma (Sala Baganza, 400 mila euro), Reggio Emilia (Ligonchio, 400 mila euro), Ravenna (Casola Val Senio, oltre 197 mila euro) e Rimini (Verucchio, 350 mila euro).
"Con questo atto integrativo si rendono disponibili ulteriori risorse su un tema strategico come quella dell'ambiente e dell'assetto del territorio, in aggiunta ai finanziamenti già contemplati – ha commentato il presidente Vasco Errani -. Con il ministro Orlando è stato condotto un ottimo lavoro di squadra".
"In un periodo così difficile per il reperimento di risorse economiche ho posto il tema del dissesto idrogeologico come priorità del mio Ministero e dell'intero Governo – ha dichiarato il ministro Orlando -. "Gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico sono la più grande opera pubblica da realizzare. Non affrontare questo problema significherebbe accumulare un debito futuro".
"Si tratta di un risultato frutto di un'attività preziosa, per nulla scontata e condotta in tempi rapidi, grazie alla quale si potranno effettuare ulteriori investimenti per la cura del territorio e delle comunità", ha aggiunto l'assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Paola Gazzolo.
(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Report Rifiuti 2013: cala del 3,6% la produzione in Emilia Romagna. Oltre la metà è raccolta in modo differenziato, sistema che in media raggiunge il 53,9%; si diffonde il "porta a porta". Bologna è la provincia che produce più rifiuti (19% del totale regionale), seguita da Modena e Reggio Emilia -
Bologna, 23 dicembre 2013 –
Cala la produzione dei rifiuti urbani in Emilia Romagna: nel 2012 ne sono stati prodotti 2.893.518 tonnellate, con una diminuzione del 3,6% rispetto al 2011 a fronte di un aumento della popolazione residente dello 0,3%. La produzione pro capite si è invece assestata a 647 Kg/ab, con una diminuzione del 3,9% rispetto all'anno precedente che riporta la Regione ai valori di produzione registrati negli anni 2002-2003.
Sono alcune delle cifre contenute nel Report Rifiuti 2013, decima edizione del monitoraggio annuale prodotto dalla Regione Emilia-Romagna e da Arpa Emilia-Romagna.
I rifiuti raccolti in modo differenziato rappresentano oltre la metà dei residui urbani: 1.559.488 tonnellate, in aumento dell'1% rispetto all'anno precedente: un dato che conferma il trend in crescita che ha consentito il progressivo incremento della raccolta differenziata, dal 2001 al 2012 più che raddoppiata passando dal 25,3% al 53,9%.
E' dalla lettura incrociata di questi dati che emerge l'andamento complessivamente positivo del settore e la conferma di un graduale adeguamento agli obiettivi stabiliti dalle direttive europee.
Il sistema di raccolta tradizionalmente più diffuso in Emilia Romagna è ancora quello che utilizza i contenitori stradali, che intercetta il 34% della raccolta differenziata. Si sta progressivamente diffondendo anche il "porta a porta" (che riceve il 15% dei rifiuti differenziati), mentre il 27% dei rifiuti differenziati confluisce nei 371 Centri di raccolta. Gli altri sistemi (raccolte dedicate, su chiamata, tramite eco-mobile, ecc.) permettono di intercettare il rimanente 24% dell'intera differenziata.
I dati a livello provinciale
La produzione e la gestione dei rifiuti urbani presentano differenze significative a livello territoriale: i valori medi provinciali di produzione pro capite variano dai 544 Kg/ab di Bologna ai 768 Kg/ab di Rimini. Bologna è la provincia che produce complessivamente più rifiuti (19% del totale regionale), seguita da Modena (15%) e Reggio Emilia (13%).
Anche per quanto riguarda la raccolta differenziata le province evidenziano risultati diversi. Se da una parte a Parma e Reggio Emilia si raccolgono in modo differenziato più del 60% dei rifiuti urbani, Piacenza, Modena, Ravenna e Rimini hanno già superato il 50% di raccolta differenziata, mentre le province di Ferrara, Forlì-Cesena e Bologna registrano valori compresi tra il 40 e il 50%.
Il dato della raccolta differenziata varia significativamente anche a livello di singoli Comuni con 75 realtà che nel 2012 hanno raggiunto e superato l'obiettivo di legge del 65%. I valori rilevati confermano le difficoltà dei piccoli Comuni dell'Appennino e dei grandi centri abitati come Bologna a raggiungere elevati standard di raccolta differenziata.
Il sistema impiantistico regionale
Quanto raccolto in maniera differenziata viene avviato ai 20 impianti di compostaggio e agli oltre 200 impianti per il recupero delle frazioni secche presenti sul territorio regionale. I valori dell'indice di avvio a recupero, calcolati sui dati 2011, forniscono indicazioni sulla qualità della raccolta differenziata. Essi variano da un minimo del 74% per la plastica a valori superiori al 90% per umido, carta, vetro metalli e legno, confermando che, per le principali frazioni differenziate la quasi totalità del raccolto è reimmesso nel ciclo produttivo.
I rifiuti indifferenziati residui, oltre 1.334.000 tonnellate, hanno trovato collocazione in un articolato sistema di impianti costituito da 8 inceneritori con recupero energetico, 8 impianti di trattamento meccanico-biologico e 19 discariche per rifiuti non pericolosi.
In linea con le indicazioni delle politiche europee negli ultimi 3 anni in regione si è registrato una diminuzione dell'utilizzo delle discariche ed un aumento dell'avvio a recupero energetico per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati.
I rifiuti speciali
Nel 2011 sono state prodotte 8.027.491 tonnellate di rifiuti speciali (esclusi i rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi che ammontano a ulteriori 2.578.471 tonnellate), con una diminuzione rispetto al 2010 di circa il 3,6%. La maggior parte di questi (circa il 90%) è costituito da rifiuti non pericolosi. Un dato rilevante se confrontato con quello dei rifiuti urbani: i rifiuti speciali, ossia quelli che provengono dal settore produttivo, costituiscono il 79% di quelli complessivamente prodotti in Emilia-Romagna, pari a circa tre volte la produzione dei rifiuti urbani.
L'analisi della gestione ha evidenziato che nel 2011 sono stati trattati maggiori quantitativi rispetto al 2010 (+4%). Sono d'altra parte aumentati i quantitativi avviati a recupero (+9%) e diminuiti quelli avviati a smaltimento (-7%) Questi dati evidenziano una gestione più virtuosa dei rifiuti speciali prodotti. Il sistema impiantistico della regione è articolato: sono 1.306 impianti localizzati in regione e oltre il 90% di questi svolge attività di recupero di materia.
Il Piano dei rifiuti
Il Piano di Gestione dei rifiuti che la Regione renderà pubblico entro gennaio rappresenterà il volano in grado di indirizzare il sistema verso una maggiore sostenibilità complessiva, in linea con la gerarchia Europa che pone al primo posto la prevenzione della produzione di rifiuti, seguita dal recupero di materia e, solo secondariamente, dal recupero energetico, lasciando lo smaltimento in discarica come opzione residuale. Traguardi questi che la Regione sta peraltro già perseguendo da alcuni anni, grazie alla risorse del Piano di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile: nell'anno in corso sono stati concessi finanziamenti per la realizzazione di interventi di prevenzione della produzione di rifiuti e di miglioramento della loro gestione nell'ambito dei bandi "Ecofeste Emilia-Romagna 2013" e "Azioni integrate per la promozione e valorizzazione della sostenibilità locale".
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Bologna, 23 dicembre 2013 -
Provincia e Comune di Piacenza, insieme a Confindustria, hanno promosso un progetto, "già sottoposto a Trenord", per migliorare il collegamento ferroviario tra Emilia-Romagna e Lombardia, in particolare tra le città di Piacenza, Lodi e Milano, che prevede il prolungamento della linea suburbana S2 (Mariano Comense - Milano Rogoredo) sino a Piacenza e l'attivazione di trentatre nuove corse nei due sensi di marcia, con cadenza ogni mezz'ora, con fermate intermedie a Lodi, Codogno e Casalpusterlengo.
Lo segnala il consigliere Andrea Pollastri (Fi-Pdl) in un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale, in cui evidenzia che alle citate trentatre corse se ne aggiungono circa venti già attive oggi (altre venti saranno invece soppresse), garantendo un ottimo collegamento tra Piacenza e Milano, che, "attivo dal 2014, costituirà sicuramente un'ottima opportunità in vista di Expo 2015". Per quanto riguarda i costi, Pollastri sottolinea che il maggiore servizio sarà coperto attraverso l'attuale utenza (circa 10.800 persone al giorno) più altri circa quattromila potenziali nuovi passeggeri, che potrebbero abbandonare l'auto in favore del mezzo pubblico in caso di miglioramento delle condizioni di viaggio rispetto alle attuali, al netto dei turisti portati dall'Expo.
Questo progetto tuttavia, aggiunge il consigliere, non riguarda il territorio della Valdarda, servito dalla stazione di Fiorenzuola, e la Valtidone, benché più vicina a Milano (e, in particolare a Rho, sede di Expo 2015) rispetto a Piacenza, ha solo due (più due) collegamenti diretti al giorno Castel San Giovanni-Milano Rogoredo, mentre le altre soluzioni esistenti prevedono almeno un cambio a Piacenza, Voghera, Stradella o Pavia.
E anche su questa tratta - scrive Pollastri - c'è un gran numero di utenti giornalieri che, attualmente, utilizzano per lo più mezzi privati per le difficoltà dei collegamenti con mezzi pubblici, sia su ferro che su gomma.
Il consigliere chiede quindi se la Regione intenda sostenere il progetto descritto, se si preveda di ripensare al ruolo della stazione di Fiorenzuola e dei collegamenti Valdarda-Milano in vista di Expo 2015 e in quali modi e se ravveda la possibilità di trattare il problema del collegamento Valtidone-Milano con l'assessorato ai Trasporti della Regione Lombardia in modo da individuare soluzioni (su ferro e gomma) che possano rendere i collegamenti diretti più rapidi e frequenti. (AC)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Progetto di legge SEL-VERDI, PD, IDV, FDS, LEGA NORD, M5S E MISTO
Bologna 16 dicembre 2013 -
Stop agli allevamenti di animali da pelliccia e sanzioni per chi non rispetta gli obblighi da 1.000 a 5.000 euro per ciascun animale oltre alla sospensione della licenza di allevamento per un periodo dai tre ai dodici mesi. Multe anche per chi non avvia il programma di dismissione degli allevamenti entro i termini previsti.
È quanto prevede il progetto di legge presentato da Gabriella Meo (Sel-Verdi) e da altri dieci consiglieri dei diversi schieramenti: oltre al collega di gruppo Gian Guido Naldi, hanno firmato Antonio Mumolo, Giuseppe Paruolo, Roberto Piva e Marco Monari del Pd; Liana Barbati (Idv), Roberto Sconciaforni (Fds), Mauro Manfredini (Lega Nord), Andrea Defranceschi (M5s) e Mauro Malaguti (gruppo Misto).
In tre articoli il progetto di legge sancisce il divieto sul territorio dell’Emilia-Romagna di “allevamento, detenzione e uccisione di animali da pelliccia” e precisa il fatto che in tale categoria debbono essere considerati i seguenti animali: cane, procione, castorino, castoro, cincillà, coniglio, donnola, ermellino, karakul, marmotta, martora, moffetta, ondatra, opossum, procione, scoiattolo, visone, volpe e zibellino.
La proposta normativa prevede un regime transitorio per consentire l’avvio dei programmi di dismissione delle attività e sanzioni per chi non applica i divieti con la previsione che le attività di accertamento competano alle Asl, ai Comuni e alle guardie zoofile. Le somme riscosse sono destinate ai Comuni per l’applicazione della legge, compresa la gestione degli animali in fase di dismissione mediante appositi programmi.
Nella relazione che accompagna il testo si precisa che “in Italia l’allevamento per la produzione di pellicce non è mai stata una’attività di particolare rilevanza economica e negli ultimi quarant’anni ha registrato un continuo e inesorabile trend negativo”. In Emilia-Romagna, si legge ancora nella relazione, questo tipo di attività economica “risulta avere un ruolo ancora più marginale”, con 5 allevamenti complessivamente presenti sul territorio.
Di Chiara Marando – Parma 21 Dicembre 2013
Siamo a Langhirano, in provincia di Parma, la Food Valley per eccellenza, un luogo dove le molteplici realtà produttive sono strettamente legate alle tradizioni del territorio, soprattutto nell’ambito gastronomico. Radici indissolubili che si basano sulla scelta attenta delle materie prime e sulla qualità di una lavorazione dove il l’esperienza del passato si sposa con l’innovazione e la creatività.
Ed ecco che parlando di leccornie mi viene in mente “Gola mi fa”. Il nome da solo basta ad incuriosire e stuzzicare l’acquolina, una piccola produzione di nicchia che sembra nata appositamente per indurre in tentazione, per coccolarsi con qualche dolcezza particolare. Golosità interamente preparate con gli ottimi Marroni provenienti dal Monte Fuso.
Una fucina nata dall’inventiva e dall’intraprendenza di Lino Fattori che, raggiunta la pensione, di riposare non ne voleva sentir parlare. Impensabile immaginarsi senza un lavoro che lo rappresentasse e coinvolgesse, così nel 2008 decide di aprire il suo laboratorio, un’ impresa a conduzione famigliare dove ad aiutarlo ci sono la moglie e i figli. Ma il vero artista è Lino, è lui che rielabora e inventa le ricette, crea abbinamenti e prepara queste irresistibili specialità.
Il cavallo di battaglia, quello da cui tutto ha preso le mosse, è il vaso dei “Marroni Golosi” dove i preziosi frutti vengono conservati sotto spirito perfettamente integri, una vera delizia dal profumo inebriante e dal sapore intenso. Poi c’è la strepitosa “Marronata”, la marmellata fatta solo con marroni in pezzi e zucchero di canna, una tentazione cremosa e densa dove un cucchiaio tira l’altro. Il segreto? Far macerare i marroni prima di utilizzarli.
Oppure potete accompagnare degnamente le pietanze con la particolare “Mostarda”, un prodotto unico nel suo genere, perfetto con i bolliti e la carne, dove ai pezzi di castagne viene aggiunta la senape. Se poi volete addolcirvi la bocca, allora dovete provare la “Crema di Marroni, un liquore estremamente piacevole dall’aroma irresistibile.
Ma nel laboratorio di Lino c’è anche tanto altro: numerose composte e marmellate di frutta, liquori come la Crema di limone, salse e preparati per insaporire le pietanze. Che dire? Non vi rimane che una visita per una piccola degustazione di bontà.
Gola mi fa
Via Cascinapiano 43/2
43013 Langhirano (PR)
Tel. 333 9356966
Maratona verdiana, il 27, 28, 29 dicembre che conclude il calendario delle opere di Giuseppe Verdi proposte sul sito www.giuseppeverdi.it -
Bologna, 21 dicembre 2013 -
Una Maratona verdiana con sette opere, un balletto e la Messa di Requiem, interviste a direttori, registi, interpreti, un video con gli auguri al Maestro di grandi protagonisti del mondo dell'opera e uno sui luoghi verdiani.
30 ore di spettacolo, 10 ore circa al giorno, a partire dalle 12,30, dal 27 al 29 dicembre, festeggiano la conclusione del progetto Cartellone Verdi200 digitale, realizzato dalla Regione Emilia-Romagna per celebrare Giuseppe Verdi nel bicentenario della nascita.
Il progetto, realizzato dall'Assessorato alla Cultura assieme a TeatroNet, la rete dei teatri regionali collegati in fibra ottica da Lepida spa, con il coordinamento del Teatro Comunale di Bologna, ha trasmesso in streaming, nel corso dell'anno, 12 eventi verdiani, prodotti dai teatri del territorio, sul sito www.giuseppeverdi.it e su altri 4 siti regionali, sul canale regionale 118 del digitale terrestre LepidaTV, in varie sedi teatrali della regione e presso gli Istituti Italiani di Cultura all'Estero, Ambasciate, sale comunali e ospedali.
Opere che saranno riproposte in gran parte nella Maratona verdiana.
"Con la Maratona Verdiana – ha riferito l'assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti - si conclude il programma del Cartellone Verdi200 digitale, la parte più operativa del progetto regionale Verdi200 per celebrare il Maestro nel bicentenario della nascita". L'obiettivo di Cartellone Verdi200 digitale è stato quello di sperimentare la connessione in fibra ottica dei teatri, cablati da Lepida Spa e consentire la trasmissione gratuita delle opere, in diretta o in differita streaming. "Abbiamo fatto da scuola -ha aggiunto- con un esperimento unico in Italia, che ha avuto successo, allargando i confini spazio temporali dell'opera e aprendosi ad un nuovo pubblico"."Il progetto Verdi200 – ha concluso l'assessore - ha anche visto la realizzazione del nuovo sito ufficiale www.giuseppeverdi.it : 4000 pagine, con circa mille immagini, la possibilità di ascoltare oltre 500 file musicali e vedere 450 video di documentazione e intere opere di Verdi".
"Un lavoro positivo – ha commentato Riccardo Puglisi , responsabile della formazione del Teatro Comunale di Bologna, che ha coordinato con l'assessorato e la collaborazione di Lepida spa il Cartellone on line – nato da un gruppo di lavoro che ha coinvolto la Regione Emilia-Romagna, Lepida, i Teatri aderenti alla rete TeatroNet ma che ha anche sviluppato partnership con soggetti esterni come l'Accademia del Cinema". Per noi è stata l'occasione per sperimentare le dirette televisive e on line , ma anche un progetto formativo che ha avuto nel corso dell'anno una evoluzione positiva"." Mi auguro – ha concluso - che questa iniziativa possa proseguire, offendo un servizio ai teatri ed un ulteriore strumento per promuovere la gli spettacoli della nostra regione, coinvolgendo anche sponsor privati".
La Maratona verdiana
Il programma della Maratona si aprirà ogni giorno alle ore 12,30 per concludersi verso le 24.00. Sarà visibile sui siti www.giuseppeverdi.it, www.magazzini-sonori.it, streaming.cineca.it/tcbo/; www.lepida.tv; e in onda su LepidaTV, canale regionale in digitale terrestre (n.118).
All'inizio di ogni giornata sarà trasmesso il video Buon compleanno Maestro!, realizzato dalla Agenzia Informazione e Comunicazione della Giunta e dall'Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, in occasione del 10 ottobre, giorno di nascita di Verdi. Il video propone interviste ai cantanti: Mirella Freni, Raina Kabaiwanska, Maria Agresta, Anna Pirozzi e Sergio Escobar, alla regista Cristina Mazzavillani Muti e ai direttori d'orchestra Leone Magiera e Michele Mariotti. Ne emerge un ritratto del Maestro e della sua attualità, dei motivi che lo rendono universale e immortale e un'inedita visione del Verdi emiliano-romagnolo.
Il 27 dicembre è in programma la Trilogia shakespeariana: Macbeth, Otello e Falstaff, con produzioni di grande qualità, rispettivamente del Teatro Comunale di Bologna, del Teatro Comunale di Modena e del Ravenna Festival.
Il 28 dicembre è il giorno della Trilogia popolare: Rigoletto, Trovatore e Traviata, una produzione del Ravenna Festival, che ha coinvolto giovani generazioni di cantanti e musicisti, oltre a molti giovani studenti che, con il progetto VerdiWeb, hanno sperimentato dal punto di vista della produzione tutte le declinazioni del Teatro d'opera, per poi offrirne una visione personale attraverso la fotografia, i video e la scrittura.
Il 29 dicembre è dedicato a Luisa Miller nell'allestimento del Teatro Municipale di Piacenza - interpretata dai giovani e talentuosi Solisti del "Corso d'alto perfezionamento per interpreti del canto", con specializzazione nel repertorio verdiano, sotto la sapiente guida di Leo Nucci - e Nabucco del Teatro Comunale di Bologna, con la regia minimalista di Yoshi Oida, ripresa da Maria Cristina Madau.In conclusione il video Il restauro dei luoghi verdiani, sceneggiato da Pier Luigi Cervellati, che restituisce gli ambienti e i panorami vissuti e amati da Verdi, e la Messa di Requiem, diretta con successo da Michele Mariotti sul podio dell'Orchestra e del Coro del Teatro Comunale di Bologna.
I dati del sito www.giuseppeverdi.it
Il sito www.giuseppeverdi.it ha raggiunto dall'avvio (il 9 marzo) 176.265 visitatori unici (il 79% dall'Italia, seguono Germania , Francia e Stati Uniti ) con 769.036 pagine viste, e un picco di circa 10 mila contatti il giorno del compleanno del Maestro (10 ottobre). Cifre che permetteranno di arrivare ad un milione di visite nell'arco dell'anno di vita del sito.
Secondo le segnalazioni pervenute sono 200 le città nei cinque Continenti che hanno celebrato Verdi, con 433 opere, 354 concerti, 210 conferenze e incontri, 100 proiezioni, 65 mostre, 31 rappresentazioni teatrali, 18 spettacoli di danza e balletto, per un totale di oltre 1200 eventi, di cui più di 350 nella nostra regione.
Il sito www.giuseppeverdi.it è realizzato dalla Regione Emilia-Romagna (Assessorato alla Cultura, Agenzia Informazione e Comunicazione, Istituto Beni Culturali in collaborazione con l'Assessorato regionale al Turismo e Commercio e l'Assessorato Scuola, Formazione professionale, Università e ricerca, Lavoro) e dalla Provincia di Parma con il contributo di enti e istituzioni locali e privati.
I dati del Cartellone Verdi200 digitale
Nel corso del 2013, nell'ambito del Cartellone Verdi 200 digitale, sono stati presentati 12 titoli verdiani, di cui 9 opere, 1 balletto, 1 concerto e il Concorso di voci verdiane.
I soggetti che hanno contributo attivamente al progetto, mettendo gratuitamente a disposizione, per la diretta o la differita streaming, le loro produzioni sono: Fondazione Teatro Comunale di Bologna con 3 opere (Macbeth, Nabucco, Traviata), 1 concerto (Messa di Requiem) e 1 balletto in coproduzione con la compagnia Artemis Danza/Monica Casadei (La Doppia Notte: Aida e Tristan); Fondazione Ravenna Manifestazioni con 4 opere (Rigoletto, Trovatore, Traviata, Falstaff); Fondazione Teatro Comunale di Modena con 1 opera (Otello), Fondazione Teatro Municipale di Piacenza con 1 opera (Luisa Miller), Comune di Busseto con 1 evento (Concorso Internazionale di Voci Verdiane Città di Busseto).
Le cifre della sperimentazione riportano finora circa 10mila accessi per assistere alle opere on line con punte di circa 1800 visitatori per il Macbeth di Robert Wilson che ha inaugurato la stagione lirica 2013 del Teatro Comunale di Bologna.
Gli spazi in regione aperti gratuitamente al pubblico per la visione delle opere in programma, sono stati 14: Arena del Sole di Bologna, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Testoni di Bologna, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Comunale di Modena, Teatro Municipale di Piacenza, Sala Consiliare del Comune di Villanova sull'Arda (PC), Teatro degli Atti di Rimini, Auditorium Cavallerizza di Reggio Emilia, Auditorium Corelli di Fusignano (RA), Sala del Carmine di Massa Lombarda (RA), Salone Estense della Rocca di Lugo (RA), Teatro Verdi di Forlimpopoli (FC) e l'IRST - Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola (FC).
Inoltre gli spettacoli sono stati trasmessi su maxischermi anche in 24 sedi estere, grazie alla rete mondiale delle Rappresentanze Diplomatiche e Culturali italiane, per un totale di 60 spettacoli riprodotti, che hanno visto la partecipazione di oltre 7.000 spettatori di cui 1500 nei teatri e nelle sale aperte gratuitamente in Emilia-Romagna. "Alcune sedi – ha riferito Cristina Turchi, responsabile della promozione all'estero per l'assessorato regionale alla Cultura – hanno seguito tutto il Cartellone on line ( Lisbona e La Paz), creando delle serate evento in occasione delle proiezioni".
In allegato il programma con orari della Maratona verdiana e le schede artistiche delle opere.
/CL
(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Lunedì scorso, la Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, ha visitato gli Istituti penitenziari di Parma -
Bologna, 20 dicembre 2013 -
Questi i numeri: 600 detenuti presenti (la capienza regolamentare è di 385 posti, quella "tollerata" di 652), di cui 429 condannati in via definitiva, 395 i detenuti comuni, 16 gli ammessi al lavoro all'esterno, 243 stranieri. 27 i ricoverati al Centro diagnostico e terapeutico, 9 nella sezione per tetraparaplegici. Del circuito dell'alta sicurezza, fanno parte 128 detenuti (52 in regime di 41bis, 76 gli ergastolani). La varietà di tipologie di detenuti sintetizza la complessità del carcere di Parma, che nel progetto dipartimentale di realizzazione dei circuiti regionali verrà sempre più a caratterizzarsi per la presenza di detenuti classificati in "alta sicurezza".
Negli spazi adibiti alla Casa di Reclusione si è proceduto ad "aprire" le celle per alcune ore al giorno in una sezione detentiva – Sezione Alfa: circa 50 persone per lo più impegnate nel disbrigo delle ordinarie occupazioni interne all'istituto -, dove sono allocati detenuti "comuni" con un grado di pericolosità di lieve significatività che hanno siglato un patto trattamentale con la Direzione. Andrà invece a regime con l'inizio del 2014 l'apertura della sezione detentiva negli spazi adibiti alla Casa Circondariale – Sezione Aurora. Il nuovo padiglione ha visto proprio nei giorni scorsi l'avvio dei lavori, seguiti direttamente dal Commissario delegato al Piano carceri, che dovranno essere ultimati entro 450 giorni, e potrà ospitare 200 detenuti.
Ponendo l'attenzione sulle criticità negli Istituti Penitenziari di Parma, la Garante ha sottoposto all'attenzione delle istituzioni competenti e in particolare al Ministro di Giustizia, la inidonea allocazione di persone malate negli ambienti delle sezioni comuni, con un peggioramento delle condizioni di vita complessive: si registra, infatti, la presenza di un numero eccessivo di persone portatrici di gravi malattie provenienti da tutto il territorio nazionale che, per scelta dipartimentale, vengono assegnate a Parma in ragione della presenza del Centro diagnostico e terapeutico, con personale medico ritenuto idoneo e sufficiente per affrontare gravi problematiche sanitarie, in spazi però non congrui a far fronte al numero delle persone lì collocate.
È stata ancora segnalata la condizione delle persone condannate all'ergastolo, molte delle quali in regime di ostatività, rispetto alle quali sarebbe necessario valutare l'opportunità di assicurare spazi detentivi a uso esclusivo, con particolare riguardo al pernottamento in camere singole: una soluzione che, ritenuta anche dalla Corte di Cassazione oggetto di una mera aspettativa, in concreto pare necessaria nel percorso di "umanizzazione" della pena intrapreso con grande vigore dal Provveditore alle carceri dell'Emilia-Romagna.
Oggi la permanenza nelle celle singole non è possibile in assenza di spazi adeguati , ma l'apertura del nuovo padiglione potrebbe possa consentire questa soluzione.
Di recente, grazie al contributo di una cooperativa sociale, è stata installata una pensilina nello spazio antistante all'ingresso della sala d'aspetto dove i familiari dei detenuti sostano nell'attesa di fare ingresso in carcere per effettuare i colloqui, offrendo così riparo e rendendo meno disagiata l'attesa all'aperto.
In prossimità delle feste natalizie i detenuti e loro famiglie, anche quelli in alta sicurezza, potranno effettuare i colloqui negli spazi della palestra, preparata per l'occasione.
(rg)
(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Politiche per la salute - "Io al diabete non gliela do vinta. E tu?". Le associazioni dei pazienti consegnano all'assessore Lusenti circa 5000 cartoline compilate e raccolte in tutta la regione. In Emilia-Romagna le persone adulte con diabete sono il 4,7% della popolazione; il dato sale al 7,9% considerando la fascia di età dai 35 anni. L'assessore Lusenti: "Il nostro impegno per la prevenzione e gli stili di vita" -
Bologna, 21 dicembre 2013 -
"Io al diabete non gliela do vinta. E tu?". Circa 5000 cartoline per testimoniare tutti, cittadini e istituzioni, quanto sia importante dedicare attenzione al diabete, alla prevenzione e alla diagnosi precoce. Le cartoline compilate a novembre in diverse città dell'Emilia-Romagna, in occasione delle manifestazioni per la Giornata mondiale del Diabete, sono state consegnate oggi dalle associazioni dei pazienti all'assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Carlo Lusenti. L'obiettivo è ribadire una volta di più la necessità di un'alleanza tra cittadini e istituzioni per non abbassare la guardia rispetto a una malattia sempre più diffusa nella popolazione, anche in termini di consapevolezza, essendo il diabete mellito negli adulti una patologia cronica legata agli stili di vita, quindi all'alimentazione e alla sedentarietà.
All'incontro ieri erano presenti Gilberto Laffi (coordinatore della Giornata mondiale del Diabete 2013 per la Regione Emilia-Romagna per Diabete Italia e vice presidente AMD-Associazione Medici Diabetologi), Rita Stara (presidente Federazione regionale associazioni diabetici), Simonetta Fantini (presidente OSDI Emilia-Romagna, Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani), Agata Magaletta (presidente ADB, Associazione Diabetici Bologna), Armando Sarti (vice presidente) e Adolfo Ciavarella (consulente sanitario dell'ADB).
"Il vostro modo di operare – ha sottolineato Lusenti – è assolutamente condivisibile, prezioso e raro: è un autentico 'protagonismo sociale responsabile', all'insegna del confronto e della collaborazione. In questo modo voi entrate nella programmazione partecipata". Tutto questo su una malattia, il diabete, "per cui noi, controcorrente, proviamo a fare politiche di prevenzione e miglioramento degli stili di vita, in un Paese dove troppo spesso tutto è ridotto a una mera questione economica e le politiche sanitarie nazionali, su questi temi, sono spesso deboli e confuse".
In Emilia-Romagna, molto prima del Piano nazionale per il diabete (approvato nel dicembre 2012 dalla Conferenza Stato-Regioni), tutte le Aziende sanitarie hanno attivato percorsi per la gestione integrata del diabete mellito, come stabilito con le linee guida regionali del 2009 (è in corso l'aggiornamento per il 2014). Il modello di assistenza prevede la partecipazione congiunta dello specialista diabetologo e del medico o pediatra di famiglia e attribuisce un ruolo centrale al paziente, per una gestione consapevole della malattia e per sottoporre la propria condizione clinica a un monitoraggio continuo.
Sono stati attivati diversi gruppi di lavoro multidisciplinari, anche con la collaborazione delle associazioni dei pazienti, che si occupano di gestione delle complicanze della malattia diabetica (con particolare riferimento al piede diabetico); ambulatori infermieristici per l'educazione terapeutica e l'automonitoraggio; percorsi clinico assistenziali del diabete mellito pediatrico, appropriatezza prescrittiva dei nuovi farmaci e dei dispositivi medici ad alto costo; prevenzione e riduzione del diabete nelle donne sovrappeso in gravidanza. Nel 2014 saranno avviati i registri regionali con i flussi informativi sia dei pazienti adulti che dei minori.
Il diabete in Emilia-Romagna: le cifre
In regione le persone adulte con diabete sono il 4,7% del totale della popolazione (circa 180mila persone; il dato è appena inferiore alla media nazionale: 4,9%). Il fenomeno in Emilia-Romagna è sostanzialmente stazionario negli ultimi anni e con minime oscillazioni tra i territori delle Aziende Usl. Il dato sale a 7,9% esaminando la fascia di età dai 35 anni in poi ed è in aumento (era 7,7% nel 2011, 7,5% nel 2010), con una sensibile differenza di genere (i maschi sono il 9,1% del totale delle persone dai 35 anni di età, le femmine sono 7,3%). In questa fascia di età, grazie alla gestione integrata dell'assistenza, sono in diminuzione i ricoveri: 24% del totale dei malati nel 2012 (25,8% nel 2011, 26,5% nel 2010). I minori con diabete sono circa 800 (nel 2012 i nuovi casi sono stati 125).
Con la Federazione diabete Emilia-Romagna la Regione ha recentemente condiviso il percorso diagnostico-assistenziale per bambini e adolescenti con diabete mellito di tipo 1, per favorire la diagnosi precoce e l'omogeneità negli interventi di assistenza e presa in carico in tutto il territorio. Da diversi anni la Regione finanzia campi estivi per bambini e adolescenti con diabete per migliorare la loro capacità di integrazione a partire dalla autogestione della malattia fino a potenziare l'autostima.
La malattia
Il diabete è una malattia cronica in cui si ha un aumento della glicemia, ovvero dei livelli di zucchero nel sangue, che l'organismo non è in grado di riportare alla normalità. Questa condizione può dipendere da una ridotta produzione di insulina, l'ormone prodotto dal pancreas per utilizzare gli zuccheri e gli altri componenti del cibo e trasformarli in energia, oppure dalla ridotta capacità dell'organismo di utilizzare l'insulina che produce. Livelli elevati di glucosio nel sangue, se non corretti con una terapia adeguata, possono nel tempo favorire la comparsa delle complicanze croniche della malattia: danni a reni, retina, nervi periferici e sistema cardiovascolare. La forma più frequente di diabete, il diabete di tipo 2, si manifesta generalmente dopo i 35/40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua evoluzione è lenta e priva di sintomi; gradatamente la persona perde la capacità di controllare l'equilibrio della sua glicemia. Il diabete di tipo 1 è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas dove viene prodotta l'insulina (necessaria a far entrare il glucosio nelle cellule). Il diabete di tipo 1 insorge spesso in età pediatrica.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
La Garante regionale Desi Bruno il 13 dicembre scorso ha visitato la Casa circondariale di Modena -
Bologna, 20 dicembre 2013 -
La situazione si riassume innanzitutto in questi numeri: 568 i detenuti presenti, di cui 330 condannati in via definitiva, 112 in attesa di primo giudizio, 200 tossicodipendenti (15 in terapia metadonica), 22 gli ammessi al lavoro all'esterno, 7 i semiliberi. È sempre molto alta, prossima al 70%, la presenza di stranieri (392).
È attivo il servizio di accoglienza dei nuovi giunti con spazi dedicati (13 celle per due persone ognuna) per le persone condotte in carcere, in attesa di effettuare uno screening sanitario prima dell'assegnazione alle sezioni detentive; parimenti attiva, la sezione per dimittendi (con spazi dedicati alla scuola e ai corsi di formazione), dove vengono assegnate le persone quando resta da scontare un breve periodo detentivo.
La direzione del carcere di Modena aveva da tempo proceduto a "aprire" le celle, o meglio le camere di pernottamento: le sezioni detentive risultano ormai tutte "aperte", a parte una (per motivi di incolumità personale, quella in cui sono allocati i detenuti cosiddetti "protetti promiscui"), e i detenuti passano parte della giornata fuori dalla cella. Nel vecchio edificio non ci sono tendenzialmente più di due detenuti per cella, con gli imputati separati dai condannati.
Permangono le criticità legate al nuovo padiglione, sebbene si siano finalmente risolte le problematiche relative al malfunzionamento dell'impianto idraulico, che non ha fornito per diverso tempo l'acqua calda.
Aperto circa un anno fa per migliorare le condizioni di sovraffollamento, il nuovo padiglione è più idoneo, con camere di pernottamento più ampie (ospitano quattro detenuti) e in regola con i parametri europei. Il controllo è garantito da un sistema di videosorveglianza esterno alla sezione, con l'intervento del personale a chiamata del detenuto, attraverso un citofono, ovvero quando se ne ravvisi l'opportunità.
Nel nuovo padiglione sono presenti circa 200 reclusi "comuni", condannati in via definitiva, lì collocati con la speranza di poter svolgere attività lavorative. Molti di questi, infatti, hanno chiesto espressamente di essere trasferiti a Modena, auspicando che il progetto relativo all'offerta trattamentale del nuovo padiglione, con possibilità di partecipare a corsi di formazione e di espletare attività lavorative, potesse compiutamente dispiegarsi. Ma la Garante registra che la situazione è ben diversa. Nonostante gli sforzi della Direzione, lavorano all'interno dell'Istituto 58 persone: 50 impegnati nei lavori domestici, per brevi periodi non continuativi, e per il disbrigo delle ordinarie occupazioni all'interno della struttura, e 8 nella tenuta agricola.
Desi Bruno rivolge un pressante appello all'imprenditoria locale, sul modello di quanto già avvenuto nel carcere di Bologna. Il lavoro in carcere rappresenta un investimento per tutti, anche per la collettività in termini di sicurezza: solo il lavoro, infatti, può abbattere la recidiva. Chiede agli imprenditori di scommettere su un progetto di lavoro in carcere: ci sono gli spazi, gli sgravi fiscali, una manodopera meno costosa e con voglia di fare... Ricorda che a Bologna si sono messi insieme tre grandi imprese industriali (Ima, Gd e Marchesini) e assieme alla Fondazione Aldini Valeriani hanno dato vita a un'impresa sociale, aprendo un'officina in carcere che sta dando ottimi risultati e impegna una dozzina di detenuti in lavori di carpenteria, assemblaggio e montaggio di componenti meccanici. L'auspicio è che qualche imprenditore modenese voglia fare altrettanto.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Un'ordinanza del Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani definisce risorse e atti di gara -
Bologna, 20 dicembre 2013 –
Ricostruzione: 17,5 milioni di euro per la realizzazione di edifici pubblici temporanei nelle aree colpite dal sisma. Lo definisce l'ordinanza 155 del 19 dicembre 2013 varata ieri dal presidente della Regione e Commissario delegato per la Ricostruzione, Vasco Errani, che approva gli atti di gara per gli edifici pubblici temporanei e la spesa a valere sulle risorse provenienti dal Fondo per la ricostruzione (art. 2, comma 1, del Dl 74/2012 convertito con modificazioni dalla legge 122/2012).
Gli interventi saranno realizzati nei comuni di Mirandola (ampliamento e rimodulazione della scuola primaria "Alighieri" e degli uffici pubblica assistenza), San Felice sul Panaro (aula magna), Nonantola (asilo nido), Castelfranco Emilia (ampliamento istituto superiore "Spallanzani"), Concordia sulla Secchia (magazzino comunale), Finale Emilia (sede operativa dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile e della Croce Rossa), Medolla (magazzino comunale) e Sant'Agostino (caserma dei carabinieri).
Il provvedimento definisce tra l'altro la documentazione relativa alla gara aperta per la progettazione e realizzazione degli edifici e le connesse opere di urbanizzazione. Nello specifico, nel capitolato speciale di appalto sono definiti, tra l'altro, il quadro complessivo articolato per i vari lotti con indicazione delle categorie degli edifici da realizzare e dei relativi servizi, della dimensione delle aree da urbanizzare, dell'importo dei lavori compresi quelli della sicurezza, non soggetti a ribasso, dei tempi per la progettazione esecutiva e per l'esecuzione degli interventi.
L'ordinanza, con gli allegati relativi alla dislocazione degli interventi e agli atti di gara, è consultabile sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione "Atti per la ricostruzione", e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)