Lunedì scorso, la Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, ha visitato gli Istituti penitenziari di Parma -
Bologna, 20 dicembre 2013 -
Questi i numeri: 600 detenuti presenti (la capienza regolamentare è di 385 posti, quella "tollerata" di 652), di cui 429 condannati in via definitiva, 395 i detenuti comuni, 16 gli ammessi al lavoro all'esterno, 243 stranieri. 27 i ricoverati al Centro diagnostico e terapeutico, 9 nella sezione per tetraparaplegici. Del circuito dell'alta sicurezza, fanno parte 128 detenuti (52 in regime di 41bis, 76 gli ergastolani). La varietà di tipologie di detenuti sintetizza la complessità del carcere di Parma, che nel progetto dipartimentale di realizzazione dei circuiti regionali verrà sempre più a caratterizzarsi per la presenza di detenuti classificati in "alta sicurezza".
Negli spazi adibiti alla Casa di Reclusione si è proceduto ad "aprire" le celle per alcune ore al giorno in una sezione detentiva – Sezione Alfa: circa 50 persone per lo più impegnate nel disbrigo delle ordinarie occupazioni interne all'istituto -, dove sono allocati detenuti "comuni" con un grado di pericolosità di lieve significatività che hanno siglato un patto trattamentale con la Direzione. Andrà invece a regime con l'inizio del 2014 l'apertura della sezione detentiva negli spazi adibiti alla Casa Circondariale – Sezione Aurora. Il nuovo padiglione ha visto proprio nei giorni scorsi l'avvio dei lavori, seguiti direttamente dal Commissario delegato al Piano carceri, che dovranno essere ultimati entro 450 giorni, e potrà ospitare 200 detenuti.
Ponendo l'attenzione sulle criticità negli Istituti Penitenziari di Parma, la Garante ha sottoposto all'attenzione delle istituzioni competenti e in particolare al Ministro di Giustizia, la inidonea allocazione di persone malate negli ambienti delle sezioni comuni, con un peggioramento delle condizioni di vita complessive: si registra, infatti, la presenza di un numero eccessivo di persone portatrici di gravi malattie provenienti da tutto il territorio nazionale che, per scelta dipartimentale, vengono assegnate a Parma in ragione della presenza del Centro diagnostico e terapeutico, con personale medico ritenuto idoneo e sufficiente per affrontare gravi problematiche sanitarie, in spazi però non congrui a far fronte al numero delle persone lì collocate.
È stata ancora segnalata la condizione delle persone condannate all'ergastolo, molte delle quali in regime di ostatività, rispetto alle quali sarebbe necessario valutare l'opportunità di assicurare spazi detentivi a uso esclusivo, con particolare riguardo al pernottamento in camere singole: una soluzione che, ritenuta anche dalla Corte di Cassazione oggetto di una mera aspettativa, in concreto pare necessaria nel percorso di "umanizzazione" della pena intrapreso con grande vigore dal Provveditore alle carceri dell'Emilia-Romagna.
Oggi la permanenza nelle celle singole non è possibile in assenza di spazi adeguati , ma l'apertura del nuovo padiglione potrebbe possa consentire questa soluzione.
Di recente, grazie al contributo di una cooperativa sociale, è stata installata una pensilina nello spazio antistante all'ingresso della sala d'aspetto dove i familiari dei detenuti sostano nell'attesa di fare ingresso in carcere per effettuare i colloqui, offrendo così riparo e rendendo meno disagiata l'attesa all'aperto.
In prossimità delle feste natalizie i detenuti e loro famiglie, anche quelli in alta sicurezza, potranno effettuare i colloqui negli spazi della palestra, preparata per l'occasione.
(rg)
(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)