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UniCredit: sottoscritti 100 milioni di euro in minibond a supporto dell'economia reale italiana.

Questi strumenti consentono alle piccole e medie imprese del nostro Paese di diversificare le fonti di finanziamento. Da agosto 2017, 15 emissioni da parte di altrettante aziende operanti in Italia in diversi settori. Tra queste anche RM Multimedia di Cattolica (Rimini), specializzata nella distribuzione di hi-tech, per 2,5 milioni di euro.

UniCredit si conferma leader di mercato nel Capital Markets anche nel segmento delle piccole e medie imprese attraverso i minibond. Per quanto non esista una definizione normativa di minibond, ciò che UniCredit propone alle PMI italiane sono prestiti obbligazionari di piccolo taglio (generalmente tra 2 e 25 milioni di euro), che possono essere o meno quotati e hanno la caratteristica di essere sottoscritti da UniCredit.
UniCredit supporta l'economia reale e, in particolare, i piani di sviluppo e crescita delle piccole e medie imprese, spina dorsale del sistema economico italiano che, a causa delle ridotte dimensioni, hanno più difficile accesso al mercato dei capitali.

A seguito delle recenti emissioni di 10 milioni di euro da parte dell'azienda Nicolaus Tour Srl di Ostuni (Brindisi), operante nel settore dei servizi turistici e della villaggistica; e di 2,5milioni di euro da parte di RM Multimedia, società a responsabilità limitata di Cattolica (Rimini), specializzata nella distribuzione di hi-tech, UniCredit ha raggiunto il traguardo dei 100 milioni di minibond sottoscritti nell'arco di poco più di un anno.

Tale risultato è il frutto di 15 emissioni, a partire da agosto 2017, da parte di altrettante aziende operanti in Italia in diversi settori economici.
Il processo di emissione dei minibond rappresenta una palestra per il mercato dei capitali, in quanto consente alle imprese clienti della banca di familiarizzare con le dinamiche e le regolamentazioni dei Capital Markets, come la certificazione dei bilanci, la definizione di business plan con orizzonte temporale di almeno 3-5 anni, il rispetto di parametri minimi di capitale, l'adeguamento della documentazione societaria idonea all'emissione dei bond.

"In Italia il mercato obbligazionario delle aziende è più che raddoppiato negli ultimi 10 anni, anche grazie allo sviluppo dei private placement, dei minibond e all'introduzioni dei PIR. Esiste tuttavia un potenziale ancora inespresso, se rapportiamo i dati del nostro Paese a realtà come la Francia, il Regno Unito o gli Stati Uniti. – ha ricordato Giovanni Ronca, Co-Head Italy di UniCredit – I minibond di UniCredit assecondano questa tendenza di maggior interesse per fonti di approvvigionamento complementari al credito bancario, consentendo ai nostri clienti di differenziare le proprie fonti di finanziamento, accedendo alle agevolazioni riservate alle società quotate e permettendo loro di ottenere una maggiore stabilità del credito nel medio-lungo periodo, evitando di saturare i fidi in essere."

I minibond di UniCredit sono stati ritenuti meritevoli del premio speciale per i "business financing services" durante i Milano Finanza Global Awards 2018 lo scorso 13 giugno e integrano una serie di iniziative a supporto del capitale umano e della diffusione di cultura imprenditoriale per le aziende del made in Italy, come gli incontri formativi e di networking degli UniCredit Talk, gli UniCredit Forum e il programma UniCredit 4 Growth.

È possibile reperire maggiori informazioni sul servizio minibond di UniCredit, consultando la pagina web: https://www.unicredit.it/it/corporate/finanziamenti/prodotti-di-finanziamento/minibond.html 

 

La struttura inaugurerà tra una decina di giorni in via Cattaneo. Si potrà sia noleggiare le bambole sia "intrattenersi" con loro in una stanza messa a disposizione nel locale. Ma le tariffe non sono proprio "popolari"

di Manuela Fiorini Modena 28 novembre 2018 -  "Ciao, bambola...". Potrebbero esordire così i clienti della "casa di appuntamenti", (anche se c'è chi preferisce definirlo un sexy shop "un po' particolare"), che aprirà i battenti tra una decina di giorni al civico 72 di via Cattaneo, a Modena. Non siamo sicuri, però, che la "bambola" in questione risponderà all'approccio, anzi, di sicuro rimarrà muta. Perché non si tratta di una persona in carne e ossa, ma di una sex doll iperrealistica, realizzata in Tpe, un materiale termoplastico elastomero che al tatto assomiglia alla pelle umana.

Si tratta della seconda struttura del genere in Italia, dopo quella di Torino, che ha avuto solo il tempo di annunciare al mercato (del sesso) la novità, prima di essere chiusa nello scorso mese di settembre per problematiche igienico sanitarie, legate, a quanto pare, alla sterilizzazione delle bambole "dopo l'uso".

Tuttavia, in questo senso, l'imprenditore modenese di origini svizzere che darà il via a questa esperienza anche nella nostra provincia, assicura di aver preso tutte le precauzioni e avere ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie per garantire la pulizia e l'igienizzazione delle sex dolls.

E proprio queste "operazioni" indispensabili influiscono sul prezzo delle "prestazioni" delle "ragazze. Le tariffe, infatti, non sono proprio popolari e vanno da 100 euro per un'ora a 80 per mezz'ora. Le escort in silicone, molto simili a persone vere, e da un costo che può arrivare anche a 2000 euro per ogni bambola, si potranno noleggiare, portandole anche a casa per il tempo necessario, oppure si potrà trascorrere momenti piacevoli con loro in una stanza all'interno della struttura, arredato con un letto e con tutto l'occorrente.

 

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Pubblicato in Cronaca Modena
Giovedì, 29 Novembre 2018 06:26

Un anno di FICO

Ad un anno esatto dall'apertura di FICO, le mie considerazioni su di una macchina imperfetta che però ha avuto il pregio di osare e che sta faticosamente macinando consensi nonostante l'Italia e gli Italiani.

da L'Equilibrista Bologna 24 novembre 2018 - Quando da piccoli si chiedeva alla maestra come si poteva iniziare un tema, la risposta era solitamente quella di iniziare a scrivere prima di tutto, senza pensare a regole prestabilite o stili linguistici perché comunque iniziando, le idee uscivano da sé.

Quello che è successo a FICO dall'anno scorso è molto simile.
E' stato come trovarsi in un'aula futuristica, nella quale però i bambini avrebbero sognato libri e lezioni all'aria aperta, imparando direttamente dalle esperienze dirette, vedendo animali veri pascolare, toccando foglie di piante dalle quali staccare la frutta maturata al sole e poterla mangiare, oppure lavorando il proprio orticello e a fine giornata, ritornare con il prodotto che si è coltivato da sè.

Non serve essere detrattori in questa fase, perché ci voleva coraggio a riconvertire l'antico mercato ortofrutticolo di Bologna già in declino da anni e riadattarlo, puntando su di un disegno totalmente nuovo.
Per questo bisogna portare idee nuove per aiutare questo sogno a non scomparire, serve vedere FICO come un luogo capace di produrre veramente con le proprie forze un prodotto coltivato ed allevato all'interno delle sue strutture, portando cultura ed innovazione nel servizio e nell'offerta, perché la sola innovazione del formato o la semplice cultura al prodotto di alta gamma non basta più.

La mia esperienza ad oggi, da operatore che frequenta questo spazio sin dalla prima apertura e che ha preso parte e circa una cinquantina di eventi all'interno di esso, ed in momenti diversi aggiungo, è che si poteva osare ancora di più, magari puntando alla produzione di latte marchiato FICO ad esempio, o all'allevamento diretto del bestiame per ottenerne selezioni kilometro zero o dedicati, proprio come se fosse una comunità di produzione ultra settoriale e che su queste esperienze, si sarebbe potuto costruire una vera e propria immagine di marca, perché supportata dal vero prodotto "Made in FICO".

Innovare oggi significa portare qualcosa che non c'è e soprattutto prevedere dei cicli velocissimi di rotazione delle idee perché ciò che funziona è legato alla fidelizzazione ed alla esclusività, tanto che il cliente apprezzerebbe affidare a FICO la gestione della qualità della sua personale dispensa prodotti e magari farsela spedire a casa. Di tanto in tanto portare la famiglia a vedere come procedono le sue colture e magari prenotare il proprio spazio per consumare i suoi prodotti in loco per dedicarsi a cene esclusive per reinventare un formato classico in un qualcosa di unico.

Qualcosa di veramente FICO insomma.

Nessuno sarà mai profeta in patria come si usa solitamente dire e soprattutto nessuno vuole fare scuola a chi ha il coraggio di buttarsi e ha avuto la brillante idea di portare ricchezza ai produttori italiani creando valore all'estro nel nome dell'Italianità, però credo che i punti di vista siano preziosi e servano per crescere e reinventarsi continuamente.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Di Nicola Comparato Felino 28 novembre 2018 - Ci troviamo nella Val Baganza, in provincia di Parma, precisamente a San Michele Tiorre. Siamo negli studi della Rik's Recordz per conoscere più da vicino questo ambizioso e interessante progetto musicale direttamente dalla voce del fondatore.

La Rik's Recordz nasce nel 2011, da un'idea di Lorenzo "Rik" Riccardi, con l'intento di esplorare a 360 gradi il panorama musicale. Rik é riuscito a collaborare, nel corso degli anni, con artisti di ogni genere ed età. La musica non ha confini e alla Rik's Recordz questo lo si capisce fin da subito.

Tanti sono i dj's che gravitano attorno a questo progetto. Faustino Dj, Luca Prandi DJ, Robertino DJ, Max Uomo Gatto DJ, Kevin Guatelli dei Jesters e MiloTech DJ, tra i nomi più noti.

L'addetto alle pubbliche relazioni, Christian Chiaffi grande amico di Rik, è colui che si occupa anche della gestione della pagina ufficiale Facebook della Rik's Recordz..
https://www.facebook.com/riksrecordz/  .

Il fondatore della Rik's Recordz, Lorenzo "Rik" Riccardi ci ha dedicato un video messaggio.

Lo ringraziamo e gli auguriamo il meglio per il suo solido progetto, destinato a durare nel tempo.
Video intervista: https://youtu.be/AHtJGFgWyfo 

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Pubblicato in Cultura Parma

I Carabinieri del N.A.S. di Bologna, nell'ambito di specifici compiti istituzionali in tema di sicurezza alimentare e tutela sanitaria nei luoghi di lavoro, hanno eseguito vari interventi ispettivi unitamente a militari delle Compagnie Carabinieri di Bologna Centro e San Giovanni in Persiceto (BO) nonchè del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Bologna, svolti presso opifici (produzione tessile, pelletteria, oggettistica da regalo) siti in Bologna e provincia nell'obiettivo di verificare in modo integrato il rispetto delle normative in materia di tutela della salute dei lavoratori e sicurezza e prevenzione negli ambienti, in relazione alla normativa prevista dal Decreto Legislativo 81/2008.

A conclusione dell'intera attività di controllo sono state deferite alla Autorità Giudiziaria 7 persone per inosservanza delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, impiego di manodopera illegale ed immigrazione. Infatti, i militari dell'Arma hanno riscontrato numerose irregolarità circa il possesso di requisiti obbligatori per l'idoneità strutturale ed impiantistica degli ambienti lavorativi, la mancata valutazione dei rischi connessi ad eventi di incendio/esplosione, l'impiego di manodopera priva di regolare contratto d'impiego e in stato di clandestinità nonché l'abusivo utilizzo di locali di lavoro come dormitori e mense.

A causa di rilevanti carenze strutturali e autorizzative, sono state sottoposte a sequestro 4 strutture abusive inclusi macchinari e attrezzature di lavoro, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.
Sono state altresì elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 20.000 euro.

Particolare efficacia dei risultati dei controllo è assicurata dalla realizzazione di controlli congiunti condotti sinergicamente dai vari reparti specializzati dell'Arma, al fine di assicurare la verifica contestuale di aspetti fondamentali nel rispetto delle regole del mondo del lavoro, come le condizioni di vita del lavoratore, la prevenzione degli infortuni e la regolarità giuslavoristica nell'assunzione delle maestranze.

Il campione provinciale piacentino in carica le prende di santa ragione, ma si batte con onore!

Stefano Torre ha partecipato al prestigioso torneo di subbuteo delle tre T a Cremona giungendo ultimo, ma prendendosi, come sempre, l'onore delle armi.

Il torneo era valido per il ranking lombardo di calcio da tavolo, classifica nella quale il rappresentante piacentino non ha fatto passi avanti.
La maglia nera di Torre, che ha comunque sempre combattuto come un leone, giunge dopo un girone tiratissimo ed una semifinale di consolazione estremamente combattuta.

Il problema per Stefano Torre, è stato soprattutto questione di materiali, infatti, a differenza dell'OLD SUBBUTEO, nel quale la plastica con i quale vengono realizzati omini e basi, è una sola, nel calcio tavolo, quello con le basi piatte, esistono soluzioni anche molto differenti. Si passa da basi velocissime che danno la sensazione di essere di ghiaccio per tanto scivolano veloci, a basi che consentono un aggancio facile anche colpendo la palla in modo deciso, a basi che alzano sempre la palla anche colpendola piano, a basi che raddrizzano il colpo ... e via dicendo. A seconda della base che si usa, cambia il modo di giocare ed ogni giocatore dedica un tempo lunghissimo alla ricerca della base adatta alle sue caratteristiche.

Le basi davvero capaci di performance particolari sono anche molto costose, con prezzi che arrivano per alcune basi bicomposte, ad oltre cento euro. Quindi la scelta delle giuste basi rischia di essere un vero e proprio investimento ... ed in ogni caso è questione molto più complessa di quel che Torre si aspettasse.

Il Bionico, del tutto ignaro della esistenza di simili basi, in vista del torneo al quale non avrebbe potuto partecipare con le sue squadre OLD SUBBUTEO, si era procurato un set di basi TOP SPIN modello PRIMA da 8 euro che, pur facendo la propria parte in modo egregio, ben poco possono contro le bicomposte, soprattutto al tiro.

Ma oltre al materiale, gap che il giocatore Bionico colmerà prima del prossimo torneo di Calcio Tavolo, ciò che ha messo in difficoltà Torre sono state alcune differenze nel regolamento di gioco rispetto a quello dell'old Subbuteo.

Il Fuorigioco viene infatti trattato in modo lievemente differente, così come il fallo laterale. Ma ciò che più differisce tra subbuteo moderno ed antico, è la regola del back, secondo la quale quando il giocatore che muove in difesa, tocca un uomo o la palla dell'attaccante, tutto deve tornare nella situazione antecedente al tocco. Orbene, nel subbuteo moderno o Calcio Tavolo che dir si voglia, se si tocca la palla in movimento è fallo, ed anche se si intercetta l'omino avversario mentre si muove (in questo caso è ostruzione).

Quindi la sconfitta senza mezzi termini subita dal nostro Campione Provinciale, in carica dal 1987, anno in cui si svolse l'unico campionato provinciale di subbuteo mai disputato a Piacenza, trova una serie di giustificazioni che non indorano comunque la pillola.

Alla fine Torre stesso ha affermato: "Ci vendicheremo!"
Occorre prepararsi in modo che la prossima volta il movimento Subbuteistico della nostra provincia riesca a conquistare Cremona, ed il Bionico è pronto!

Per la cronaca il Torneo 3T è stato vinto da Carlo Ciraolo dello Stradivari Cremona che ha superato in finale Vittorio De Pascale dei Flickers Milano.
Tra i cadetti la vittoria è andata Diego Lazzaron del Brixia Brescia che ha battuto il sorprendente Pietro Gatti del Pierce14 Casal Monferrato.

 

 

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Pubblicato in Sport Piacenza
Martedì, 27 Novembre 2018 16:22

Lattiero caseari. Volano le DOP principali.

Volano le principali DOP. Rallenta il latte spot, rimane stabile il burro mentre crolla solo lo zangolato parmense adeguandosi a Reggio Emilia.

di Virgilio Parma 27 novembre 2018 - 

LATTE SPOT Rallenta il prezzo del latte spot. Dopo una importante serie positiva, Il prezzo del latte crudo spot nazionale si è attestato ai valori dell'ottava precedente (46,40-47,94€/100 litri di latte). Retrocede invece di -2,25% il prezzo del latte intero pastorizzato estero Germania che perciò si colloca tra 44,33-45,36€/100 litri di latte. Cede del -2,22% il prezzo dello scremato spot estero che si posiziona all'interno della forbice tra 22,25-23,29€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Andamento a singhiozzo per il Burro in queste ultime settimane. Alla borsa di Milano il burro non subisce alcuna variazione. Stabile da ben 4 settimane la crema a uso alimentare così come la panna di centrifuga quotata a Verona. Crolla, come previsto, il prezzo del burro zangolato da creme fresche di Parma (-6,98%).

Borsa di Milano 26 novembre 2018:
BURRO CEE: 4,20 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,45 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,60 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,40 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,30 €/Kg. (=)
MARGARINA ottobre 2018: 0,92 -0,98€/kg (=)

Borsa Verona 26 novembre 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,30-2,45€/Kg. (=)

Borsa di Parma 23 novembre 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,00 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 27 novembre 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,00 - 2,00 €/kg.

GRANA PADANO 26/11/2018 - Continua a segnare positivo il prezzo del Grana Padano DOP (+5 cent), compreso il fresco fuori sale che però si accontenta di un +5 cent/Kg.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,90 - 7,00 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 7,45 - 7,70 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 7,80 - 8,20 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,70-5,85€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 23/11/2018 Prosegue la risalita del Parmigiano Reggiano (+10 Cent/kg).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,10-10,25 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,50-10,65 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 11,30 - 11,80 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,60 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,05 - 13,50 €/Kg. (+)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

 

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 (Grafici)

 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Lo storico Teatro Regio di Parma ha ospitato ieri pomeriggio l'evento clou dell'anno dei Veterani dello Sport in occasione della 42a edizione del Premio Internazionale Sport Civiltà

 

LA GIURIA

La Giuria che vota i premiati di “Sport Civiltà” è presieduta da Vittorio Adorni e formata da diversi personaggi dell’imprenditoria, dello sport e del giornalismo noti a livello locale e nazionale, come i due vicepresidenti della stessa, Evelina Christillin e Massimo De Luca, e i componenti Gianfranco Beltrami, Antonio Bonetti, Roberto Boninsegna, Giovanni Borri, Marco Bosi, Michele Brambilla, Franco Bulgarelli, Lino Cardarelli, Corrado Cavazzini, Alberto Chiesi, Giorgio Cimurri, Beppe Conti, Luca Cordero di Montezemolo, Giampaolo Dallara, Renato Dalla Riva, Roberto Delsignore, Giancarlo Dondi, Roberto Ghiretti, Carlo Magri, Giovanni Malagò, Gianni Merlo, Alberto Michelotti, Matteo Montan, Giorgio Pagliari, Annalisa Sassi, Carlo Salvatori, Alberto Scotti, Tito Stagno, Erico Verderi ed Andrea Zanlari.

 

VETERANI DELLO SPORT

I Veterani dello Sport, a livello nazionale, sono presieduti dall’avvocato parmigiano Alberto Scotti, mentre la sezione di Parma è guidata, da marzo 2009, da Corrado Cavazzini. La sezione di Parma dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport, che è una delle più numerose, vantando circa 400 soci, organizza diverse manifestazioni, quali «L’Atleta del Mese dello Sport Parmense», il Premio «Sant’Ilario per lo Sport» e patrocina interessanti iniziative a livello sportivo giovanile, ma la «punta di diamante» resta sempre il Premio Internazionale «Sport Civiltà».

 

SPORT CIVILTÀ 2018: I PREMIATI

Federico Buffa,  giornalista e narratore – premio Radio e Televisione;

Maurizio Zanolla (Manolo), arrampicatore e scalatore – Premio una vita per lo sport;

Umberto Pellizzari, apneista – premio Ambasciatori dello Sport

Giacomo Bertagnolli, sciatore protagonista alle Paralimpiadi in Corea del Sud – Premio Sport Paralimpici;

Beppe Bergomi, ex bandiera dell’Inter e campione del mondo di calcio di Spagna 1982 – Benemerenza Sportiva;

Sabrina Peron, avvocatessa con la passione del nuoto ed autrice di imprese eccezionali – Premio Speciale;

Alfredo Ambrosetti, noto imprenditore legato allo sport – Premio Dirigente;

Parma Calcio 1913, che, in tre anni, è passato dai Dilettanti alla serie A – Premio impresa dell’anno

Giorgio Castelli, icona del baseball ducale e nazionale degli Anni Settanta, infine, è stato scelto dal Consiglio Direttivo della sezione di Parma dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport come Premio Ercole Negri.

Tra gli ospiti della manifestazione, in sala, il sindaco Federico Pizzarotti. L'evento è stato presentato dal giornalista Massimo De Luca, vicepresidente della Giuria del Premio, e dalla giornalista di 12Tv Parma, Francesca Strozzi, con la regia di Marco Caronna. Presente La Filarmonica Arturo Toscanini. Una serata arricchita da momenti comici grazie a Dario Vergassola e momenti di danza con le performance di Valentina Marino.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia 

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Pubblicato in Cultura Parma

Apprendistato strumento per la crescita delle imprese. Evento conclusivo del progetto europeo SET APP in Unioncamere Emilia Romagna -

L'apprendistato: una leva molto utile per far incontrare domanda e offerta di lavoro, favorendo formazione e crescita di competenze dei giovani studenti e il loro inserimento professionale.
Su questo punto si è convenuto nel convegno organizzato da Unioncamere Emilia-Romagna e Ifoa come evento conclusivo del progetto SET-APP, finanziato tra le iniziative strategiche dal programma Erasmus plus dell'Unione europea, occasione di conoscenza delle migliori prassi sull'apprendistato nelle diverse tipologie e su alcune significative esperienze europee.

Hanno partecipato i 7 partner coinvolti provenienti da Italia, Francia, Austria e Germania, aziende del territorio, scuole, Ufficio Scolastico Regionale, Regione Emilia-Romagna, Agenzia Regionale per il Lavoro Emilia-Romagna.

"SET APP si è sviluppato in tre fasi nell'arco di un biennio – ha detto Luca Boetti responsabile IFOA progetti europei – Primo passo è stata l'interazione tra i partner per la migliore conoscenza dei reciproci sistemi, con la verifica della trasferibilità di strumenti da un area all'altra. Quindi la stipula di patti territoriali per l'apprendistato in modo da coinvolgere tutti gli attori, pubblici e privati ed imprese. Infine, la creazione di materiali per una migliore comprensione della normativa e delle opportunità oltre a eventi informativi, in una logica di trasmissione di buone prassi".
L'ultimo appuntamento del progetto sarà a Reggio Emilia venerdì 30 novembre, un "aperitivo apprendistato" che prevede la premiazione dei giovani e delle aziende che hanno ottenuto i risultati più brillanti. "Avere buoni ambasciatori che possano portare testimonianza – ha aggiunto Boetti - è il miglior veicolo di promozione di questo strumento".

Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, rammentando le diverse e numerose attività svolte dalle Camere di commercio in materia di informazione sulle dinamiche economico-sociali, mercato del lavoro e dei fabbisogni professionali delle imprese, e le nuove competenze legate all'Alternanza Scuola Lavoro e all'orientamento (temi su cui sono stati siglati accordi tra Unioncamere ER e Ufficio scolastico regionale, e Regione ed Agenzia regionale del Lavoro), ha evidenziato come "la sfida che abbiamo davanti comporti una maggiore integrazione tra scuola e mondo del lavoro, attraverso una forma dolce di transizione, tra cui rientra a pieno titolo la promozione dell'apprendistato".

Francesca Bergamini della Regione Emilia-Romagna, ha ricordato la recente firma del Patto per il lavoro giovani. "Si rilancia l'occupazione dei giovani puntando sulle loro competenze e ampliamento delle tutele che si possono dare per cogliere le opportunità. Occorre puntare sui percorsi educativi, sul coinvolgimento delle aziende e non sulla riduzione dei costi. L'apprendistato di primo livello è strumento privilegiato per favorire l'ingresso qualificato dei giovani nel lavoro".

Giovanni Desco dell'Ufficio scolastico regionale, ha evidenziato l'utilità, nel momento di avvio delle pre-iscrizioni all'anno scolastico 2019-2020, di "raccontare esperienze di successo di raccordo scuola-lavoro e evidenziare l'arricchimento reciproco tra formazione e lavoro: elementi che possono far parte a pieno titolo di un orientamento efficace. Va superata la dicotomia esistente tra istruzione e lavoro." L'auspicio dunque è che possa scattare la molla decisiva per lo sviluppo dell'apprendistato di primo livello proprio da una maggiore conoscenza dello strumento che finora ha numeri troppo ridotti rispetto alle potenzialità.

L'apprendistato di primo livello permette di lavorare e studiare in modo coerente è quindi una modalità formativa di attualità e qualità che permette un efficace incrocio tra istruzione e lavoro.
L'esperto Emmanuele Massagli, presidente Adapt (associazione che promuove studi e ricerche nell'ambito delle relazioni industriali e di lavoro), tracciando un quadro del sistema dell'apprendistato ha rilevato come "i numeri, ancora ridotti, dell'apprendistato di primo livello sono però in crescita, anche per effetto di recenti modifiche normative"

Le testimonianze
Sul tema del passaggio dalla scuola al lavoro, su come trovare le risorse giuste è stata data voce alle imprese e agli istituti di istruzione.

Giulia Carbognani coordinatrice di Innovation Farm, realtà che coinvolge una azienda famosa come Dallara e altre metalmeccaniche del territorio, ha portato la testimonianza dell'esperienza di apprendistato di primo livello che dal 2016 ha coinvolto studenti dell'indirizzo professionale manutenzione e assistenza tecnica dell'istituto Gadda di Fornovo. Studenti che sono stati assunti con contratto di apprendistato di primo livello in aziende del territorio, settore metalmeccanica, ed hanno avuto possibilità di frequentare la quarta e quinta superiore conseguendo alla fine il diploma con una formazione duale: durante il biennio studio a scuola (pari al 65% del tempo), formazione in azienda (35%) e possibilità di svolgere un lavoro retribuito. A breve partirà la terza edizione che coinvolgerà una quindicina di imprese.
"Sono evidenti i vantaggi reciproci di un percorso formativo condiviso perché permette una integrazione reale– ha detto Carbognani – C'è per l'azienda la possibilità di investire tempo sulle persone, selezionare, formare e stimolare gli studenti, che da parte loro possono acquisire competenze professionali e trasversali, intese queste come rispetto ruoli e senso di responsabilità, preparandosi al lavoro. La scuola ha la possibilità di conoscere le imprese e le loro esigenze".

Massimo Foresti dell'azienda Elettrotecnica Imolese, ha parlato dell'apprendistato di primo livello in una piccola azienda come di "uno strumento utile di dialogo tra generazioni diverse, che permette ai giovani di conoscere le dinamiche aziendali e i ruoli e contemporaneamente alle imprese di costruire la propria continuità".
Lo sbocco è infatti spesso l'assunzione in azienda.

Vanna Monducci, dirigente dell'IIS Alberghetti di Imola ha rilevato l'importanza dell'opportunità formativa e lavorativa per i ragazzi legata all'apprendistato che nella scuola imolese è stato attivato da diversi anni "con il contributo e la collaborazione delle associazioni di categoria. I giovani devono essere formati per il mercato del lavoro attuale e poter trovare occupazione adeguata. Per questo – ha aggiunto – dobbiamo rafforzare, controllare e implementare un sistema di formazione efficace".

Hanno raccontato le loro esperienze legate al Progetto SET-APP i rappresentanti dei partner provenienti dai Paesi esteri: Florence Balestas AFPA, Rajaa Bonnamour Agence Nationale de formation Professionnelle des Adultes, Gunnar Binda Arbeit und Leben Hamburg, Gerold Hemetsberger BFI-OÖ Austria, e Francesca Lusenti di IFOA.

 

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Apprendistato: istruzioni per l'uso

Grazie all'apprendistato, la giovane risorsa può svolgere contemporaneamente una mansione all'interno
di una azienda e studiare e frequentare una scuola superiore o l'università, al fine di acquisire il titolo
di studio, a seconda dell'età e della finalità.
In Italia si possono identificare tre tipologie di apprendistato.

I livello: all'interno di un percorso scolastico di diploma di cinque anni, prevede, per i giovani dai 16 ai 19 anni, una organizzazione didattica articolata in periodi di formazione interna ed esterna che si svolgono, rispettivamente, sul posto di lavoro e a scuola. L'apprendistato è quindi un contratto "a causa mista" in cui formazione interna ed esterna devono svilupparsi in modo integrato ai fini del raggiungimento dei risultati di apprendimento previsti per la qualifica e il diploma professionale
Accanto a questi periodi, nello spirito della tipologia di contratto considerato sono previsti ulteriori periodi di lavoro definiti nei limiti e nelle modalità tra le parti.
I percorsi formativi sono concordati dalla scuola e dal datore di lavoro, sono articolati tenendo conto delle esigenze formative e professionali dell'impresa e delle competenze tecniche e professionali degli studenti, che dovranno essere acquisite all'interno della stessa azienda
Le aziende interessate a partecipare al progetto - sulla base delle disponibilità espresse e del profilo che viene fornito dalla scuola- selezionano i candidati e procedono alla loro assunzione in apprendistato di primo livello. C'è una co-progettazione dei percorsi formativi tra scuola e aziende, con l'obiettivo di adeguare la formazione su profili e competenze richieste dal mercato del lavoro.

II livello o apprendistato professionalizzante: è un "contratto di mestiere" finalizzato alla formazione e occupazione che prevede, assolto l'obbligo scolastico a 16 anni, la possibilità di assunzione in azienda con l'obbligo di svolgere un numero limitato di ore.
Il contratto di consente all'azienda di assumere e formare le nuove professionalità ad un costo del lavoro vantaggioso, in quanto sia la remunerazione che gli oneri previdenziali e assistenziali sono ridotti.

III livello o Alta formazione e ricerca: si può stipulare tra datori di lavoro di tutti i settori e lavoratori con massimo 29 anni, in possesso di un titolo d'istruzione secondaria superiore. Sono diversi tipi di apprendistato di III livello attivabili: per il conseguimento di un titolo d'istruzione superiore/universitaria (diplomi ITS, titoli universitari, dottorati di ricerca); per attività di ricerca, legati a progetti di ricerca aziendali; per l'effettuazione del praticantato ai fini dell'abilitazione professionale.

In Italia prevale il ricorso all'apprendistato di secondo livello, all'opposto di quanto accade all'estero dove coincide la figura dello studente con quella del dipendente apprendista, e il lavoro è parte integrante per ottenere il titolo di studio.

In Germania o Austria il ricorso all'apprendistato di primo livello arriva ai 2 terzi o all'80 per cento.

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Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Il cordoglio del presidente Bonaccini per la scomparsa di Bernardo Bertolucci: "Un emiliano geniale, ha saputo interpretare la sua terra cogliendone l'essenza e ha portato la sua arte nel mondo. Non potremo mai ringraziarlo e onorarlo abbastanza".

26 novembre 2018

Il grande maestro del cinema si è spento oggi all'età di 77 anni. Nato a Parma nel 1941, "ha consacrato l’Emilia-Romagna nel mondo come terra votata alla settima arte”, come dichiarato da Massimo Mezzetti, assessore regionale alla Cultura.

La continua ricerca di nuovi orizzonti non ha mai però spezzato il legame con le origini: un rapporto tormentato e creativo, che ha trovato espressione in alcuni dei più grandi capolavori della storia del cinema, persino in titoli impensabili." Inoltre continua - "Aveva iniziato a seguire con interesse l’istituzione di un Fondo per l’Audiovisivo regionale, confidando in una nuova generazione di cineasti che potessero riconsacrare di diritto l’Emilia-Romagna come terra di cinema. Continueremo a lavorare con impegno per fare in modo che sia così". - ha spiegato Massimo Mezzetti.

Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, ha diretto film di successo come Il conformistaUltimo tango a ParigiIl tè nel desertoNovecento e L'ultimo imperatore (ben nove Oscar), far cui miglior regista e migliore sceneggiatura non originale. È l'unico italiano ad aver vinto un Oscar per la regia, considerando che Frank Capra, anch'egli assegnatario del riconoscimento, era italiano ma naturalizzato statunitense.

Nel 2007 gli fu conferito il Leone d'oro alla carriera alla 64ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e nel 2011 la Palma d'oro onoraria al 64º festival di Cannes.

“E’ un lutto gravissimo quello che ci colpisce con la scomparsa di Bernardo Bertolucci. Un lutto per la cultura mondialeper il mondo dell’arte cinematografica, per l’Italia, per quell’Emilia-Romagna che ha saputo dipingere così magistralmente cogliendone l’essenza”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha voluto ricordare il maestro scomparso.

Pubblicato in Cronaca Emilia