Verstappen domina incontrastato. Hamilton e la Mercedes sonoramente battuti. Terzo è Bottas. La Ferrari è sesta e settima con Sainz e Leclerc. Il monegasco sbaglia ma anima la gara austriaca.
di Matteo Landi
Sta succedendo durante l'ultima stagione della prima Era turbo-ibrida inaugurata nel 2014. Il prossimo anno parleremo ancora di power unit ma la Formula 1 cambierà volto in concomitanza con l'attesa, e rimandata causa Covid, rivoluzione regolamentare che investirà soprattutto la veste aerodinamica delle monoposto.
Verstappen gioca con le Mercedes e regala alla Red Bull la terza vittoria consecutiva. Hamilton secondo, terzo Perez. Sprofondo Rosso: entrambe le Ferrari sono fuori dai punti.
Verstappen sbatte, Hamilton sbaglia. Leclerc dopo una grande qualifica si arrende ad una vettura non ancora al top, ed è quarto. Vince Perez, davanti ad un grande Vettel e all'AlphaTauri di Gasly.
di Matteo Landi
Mancano ormai pochi giri al termine di una gara dominata da Verstappen quando avviene l'incidente che cambia il volto del fine settimana azero. Come già successo a Stroll, una gomma della Red Bull dell'olandese perde improvvisamente pressione, in pieno rettilineo.
Gioie e dolori per la Rossa. Leclerc, in pole position, abbandona la gara prima del via. Ci pensa Sainz, magnifico secondo, a riportare la Ferrari sul podio, dopo un digiuno che durava da novembre 2020. Vince Verstappen, ed ora l'olandese è leader del mondiale!
Sul finale Hamilton batte Verstappen, avendo la meglio grazie al DRS e ad una strategia azzeccata. Mercedes - Red Bull, 3 - 1. La Ferrari fa progressi: un super Leclerc artiglia la quarta piazza, settimo Sainz. Ed in prospettiva Monaco la Rossa può sperare!
Hamilton torna alla vittoria e la Mercedes è di nuovo la vettura da battere. Verstappen, secondo davanti a Bottas, ammortizza il colpo. La Ferrari è sesta con Leclerc, Sainz solamente 11esimo.
Verstappen vince il Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia Romagna davanti ad Hamilton. L'inglese sbaglia e rimonta. La Ferrari sfiora il podio su una pista old style che regala emozioni.
La Red Bull getta al vento una facile vittoria, trionfa Hamilton. Il campionato inizia con la leadership della Mercedes attaccata da un arrembante Verstappen. Finalmente c'è sfida al vertice. McLaren è la terza forza, lotta con la Ferrari che è sesta con Leclerc e ottava con Sainz.
di Matteo Landi
Tornato in pista dopo il suo ultimo pit stop Verstappen ha trovato davanti a sé una montagna da scalare. Quasi nove secondi di distacco dal leader Hamilton, da recuperare in 16 giri. A tre giri dal termine l'olandese ha sferrato l'attacco decisivo, ma è arrivato largo alla curva 4, ed immediatamente ha restituito la posizione ad Hamilton. Gli ultimi km sono stati pura adrenalina. Hamilton ha domato una Mercedes meno prestazionale della rivale Red Bull, con gomme ben più usurate di quelle montate sulla monoposto di Verstappen. Il giovane Max non ha più trovato lo spunto decisivo, concludendo dietro un sette volte campione del mondo che ha saputo difendere la posizione da vero Campione strappando con le unghie una sudata vittoria. I brevissimi test invernali avevano evidenziato una Red Bull in gran forma ed una Mercedes piuttosto sottotono. Al momento di fare sul serio, quando c'è da giocarsi gloria e trofei, gli anglo-teutonici hanno mostrato ancora una volta le loro capacità di recupero artigliando una vittoria davvero sofferta, dato che il team condotto da Christian Horner ha confermato di aver portato in pista una vettura molto prestazionale, la più veloce del Circus. Bentornata F1, con queste premesse ci farai divertire!
Red Bull: adesso è lotta aperta a Mercedes
In Bahrain si è consumata la prima tappa di un mondiale che, per molti versi, altro non è che un proseguimento di quello 2020. Le squadre non hanno potuto progettare vetture ex-novo, e si sono dovute attenere a dei limiti ben precisi, partendo dalla base delle monoposto che hanno disputato la scorsa stagione. Chi si aspettava una Mercedes ancora dominante, in forza di uno status quo difficilmente sovvertibile vista la stabilità regolamentare, sarà rimasto deluso. Ne ha beneficiato la lotta in pista, visto lo step evolutivo compiuto dal team austriaco che adesso dispone, incredibilmente, della vettura migliore. A Milton Keynes hanno ben sfruttato l'unica importante variazione regolamentare, una diminuzione della superficie del fondo, che ha invece messo in difficoltà gli uomini di Toto Wolff. Sono tornati protagonisti i piloti. Hamilton ci ha messo del suo per trionfare, ed in Red Bull dovranno riflettere su una strategia che ha costretto Verstappen ai lavori forzati, quando l'olandese avrebbe potuto agevolmente vincere se avesse copiato le scelte del box Mercedes. La pole position conquistata da Max e la facilità con cui negli ultimi giri ha ricucito il margine dal leader Hamilton lasciano pensare che oggi non ha vinto l'auto migliore. A complicare la vita del giovane orange ci si sono messi anche i track limits: da osservare in qualifica, da non rispettare in gara. Quando Verstappen ha oltrepassato i limiti della pista in curva 4, appena compiuto il sorpasso decisivo su Hamilton, ha ricevuto l'ordine di lasciarsi passare per non incorrere in una penalità. Linee bianche, avvertimenti, sanzioni: rimettete la ghiaia nelle vie di fuga e vedrete che tutto tornerà più semplice, senza timore che le carte bollate rimescolino il verdetto della pista!
Debutto in Red Bull scoppiettante per Perez. McLaren terza forza
Dietro ai duellanti è giunto un Bottas poco incisivo e danneggiato da un pit stop lento. Il terzo gradino del podio lo ha ottenuto senza patemi, visto che l'altro pilota Red Bull, Perez, è stato costretto ad una partenza dalla pit lane, in seguito ad un problema patito dalla sua vettura durante il giro di ricognizione. Il messicano ha festeggiato il suo arrivo in un top team con una rimonta memorabile, artigliando un buon quinto posto, alle spalle di un gran Lando Norris. La McLaren, forte della nuova motorizzazione Mercedes, ha confermato quanto mostrato nei test pre-stagionali, ed oltre al giovane inglese ha ben figurato anche il nuovo arrivato Ricciardo, settimo al traguardo.
Ferrari: un bel passo avanti
Non lontano da Norris e Perez è giunto Leclerc. Quarto in qualifica, dopo uno dei suoi giri monstre, ad un decimo dalla Mercedes di Bottas. Sesto in gara, su una pista teoricamente non favorevole alla Ferrari. A Maranello hanno portato in pista una nuova power unit che, prestazionalmente, non sembra troppo lontana dalla motorizzazione Mercedes. Qualche cavallo in più ed un posteriore più stabile, hanno contribuito al passo in avanti compiuto rispetto al disastroso finale di stagione 2020. Sainz, ottavo, ha accusato solo 8 secondi di distacco dal team mate: una prima gara in Rosso decisamente buona quella dello spagnolo, ancora in fase di adattamento con vettura e squadra. Il doppio sorpasso effettuato su Vettel e Alonso è stato una delizia per gli occhi degli appassionati.
Vettel, debutto in verde da dimenticare. Alonso, buon rientro ma senza gloria
A proposito di Vettel, il suo debutto su Aston Martin è stato un tormento. Diciottesimo in qualifica, bacchettato dai commissari che lo hanno penalizzato e spedito in fondo allo schieramento di partenza, in gara è saputo risalire mostrando la sua proverbiale ottima gestione dell'usura gomme, salvo poi schiantarsi contro il posteriore della bella Alpine di Ocon e transitare solo 15esimo sotto la bandiera a scacchi. Poca gloria anche per il rientrante Alonso, combattivo e lungamente in zona punti ma costretto al ritiro per problemi tecnici alla sua vettura. Zero punti quindi per la squadra condotta da Davide Brivio. In top ten è giunto invece il debuttante giapponese Yuki Tsunoda, nono. Il pilota della faentina AlphaTauri è subito risultato incredibilmente veloce: quanto mostrato in Formula 2 ha trovato conferma anche nel Grande Circus.
Emoziona la presenza in pista di Mick Schumacher, ma la Haas non va. Mazepin, la F1 è troppo per lui
Triste fanalino di coda è risultata la Haas. Il team americano ha portato in pista la peggiore vettura del lotto, non mostrando progressi rispetto alla passata stagione, anzi. Anche se vedere di nuovo su una vettura di F1 la dicitura "M.Schumacher" è stata un'emozione immensa per tutti gli appassionati, purtroppo la scritta "MSC" è stata piuttosto spesso nelle ultime posizioni della lista dei tempi fin dalle prove del venerdì. Mick si è impegnato e, a parte un innocuo testacoda compiuto nelle fasi iniziali di gara, ha portato a compimento il suo lavoro, terminando la corsa sotto i fuochi artificiali esplosi in cielo al momento della bandiera a scacchi, seppur 16esimo. Ben diverso è stato il weekend del compagno Mazepin. Il russo è stato una chicane mobile per tutto il weekend. Sabato ha rovinato le qualifiche dei colleghi girandosi due volte, in gara si è subito schiantato non completando neanche un giro. Con i soldi dei suoi munifici sponsor si è aggiudicato un sedile nella massima Formula, malgrado risultati non eccezionali nelle categorie propedeutiche. Quella che con il denaro non si può acquistare è la classe.
E adesso tocca ad Imola!
Appena tornata la F1 si prende una pausa. Il Circus tornerà nel terzo weekend di aprile, ad Imola, per il secondo anno consecutivo la Romagna si aggiudica una gara iridata. Sul circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari ci si aspetta che la Scuderia di Maranello possa aspirare a posizioni migliori, considerando le caratteristiche del tracciato che sorge sulle rive del Santerno. Il ritorno di una lotta al vertice, una Ferrari che mostra spunti interessanti ed un'AlphaTauri pronta a concretizzare la velocità mostrata in Bahrain: ci sarà da divertirsi. Considerando il recente asfissiante dominio Mercedes, non era scontato.
Con la scontata conferma di Hamilton anche l'ultima pedina è andata al suo posto. A fine marzo scatterà il mondiale di F1. Tante novità ed alcune conferme. Guida al campionato 2021.
di Matteo Landi
Mancava solo l'annuncio relativo al futuro del sette volte campione del mondo Hamilton. Dopo le indiscrezioni, e le fake news, che hanno affollato i social sin dalla chiusura del mondiale 2020 è notizia di oggi che Lewis ha confermato la sua presenza nel campionato 2021, sempre al volante della Mercedes. Un solo anno di prolungamento, per adesso. Dopo aver eguagliato il record di Schumacher al pilota inglese l'appetito vien mangiando e, conscio che avrà probabilmente la vettura da battere, sogna l'ottavo titolo. Ancora non è giunto il momento del suo ritiro ma potrebbe arrivare al termine della stagione che si appresta a cominciare a fine marzo in Bahrain. La svolta regolamentare del 2021 è stata rimandata di un anno ed il 2022 potrebbe coincidere con la fine del lungo dominio Mercedes. Il condizionale è d'obbligo, ma lo stesso Lewis al momento non può sapere se avrà ancora le energie necessarie per competere al vertice.
È appena iniziata invece l'Era Domenicali. Team Principal Ferrari prima, Presidente e AD Lamborghini poi, si è calato nelle nuove vesti di Presidente e Amministratore Delegato della Formula 1. Cresciuto in Ferrari, conosce il mondo del Circus come le sue tasche. Succede a Chase Carey, dirigente d'azienda irlandese naturalizzato statunitense, il quale inaugurò il nuovo corso "americano" nel 2017, anno in cui il massimo campionato automobilistico passò dalle mani di Bernie Ecclestone a quelle di Liberty Media. In questi anni gli statunitensi hanno ringiovanito l'immagine della F1, spostando la comunicazione sui social, ambiente ignorato da Bernie, e non solo. Adesso però serviva qualcuno che sapesse sviluppare il prodotto collaborando al meglio con tutti gli stakeholders e Domenicali è sicuramente la persona giusta. Il nuovo Presidente sta rassicurando l'ambiente e gli appassionati: la pandemia non è finita e non sappiamo quando terminerà, ma nel 2021 la F1, comunque, si impegna a disputare 23 gare. È arrivata la conferma di Imola, che sarà il secondo appuntamento stagionale, il Bahrein ospiterà dal 26 al 28 marzo il GP inaugurale, avremo il debutto dell'Arabia Saudita e proveranno in tutti i modi a disputare il Gran Premio di Monaco, evento troppo importante e prestigioso per mancare dal calendario per due anni consecutivi.
Con l'ultima pedina che oggi è andata al suo posto andiamo a vedere quali saranno le formazioni, e quali le loro aspirazioni, del campionato che fra meno di due mesi scatterà in Asia.
Mercedes: Lewis Hamilton #44, Valtteri Bottas #77
Il nuovo regolamento, come detto, entrerà in vigore nel 2022. La Federazione, per contenere i costi delle squadre, dai budget "affaticati" causa pandemia, ha parzialmente bloccato lo sviluppo delle vetture. L'aerodinamica sarà modificabile, le power unit saranno nuove, ma i team non sono potuti intervenire su telaio e molte componenti importanti. Sono stati concessi due token di sviluppo, le monoposto sono state "divise" in 77 sezioni delle quali 40 omologate. Con un regolamento così cervellotico, ma allo stesso tempo semplice, visto che le vetture saranno uno sviluppo delle 2020, non si capisce chi potrà scalfire lo status quo della Mercedes. Bottas riuscirà almeno a lottare con Lewis, così da farci assistere a quella battaglia al vertice che manca dal 2016, anno del trionfo di Rosberg? Questa sarà la quinta stagione in Mercedes per il finlandese. In quattro anni ha mostrato sprazzi di competitività assoluta, specialmente ad inizio stagione, ma mai la costanza di rendimento di Hamilton. Valtteri dovrà sperare in qualche, inatteso, calo di concentrazione del team mate e farsi trovare pronto a sfruttarlo. Come fece il suo predecessore Rosberg. In bocca al lupo!
Red Bull Racing-Honda: Max Verstappen #33, Sergio Perez #11
La squadra austriaca punta ancora su Baby Max, fa strano chiamarlo così dato che è in F1 dal 2015 ma resta pur sempre un classe 1997, e sul nuovo arrivato, Sergio Perez. Il messicano ha vinto la sua prima gara la scorsa stagione a Sakhir sapendo di non avere un sedile per il 2021, visto che Racing Point, da quest'anno rinominata Aston Martin, aveva già ingaggiato Vettel. Per la Red Bull si tratta di una scelta fuori dai suoi standard, normalmente attinge dal suo bacino di giovani piloti. Ma durante lo scorso anno Albon non ha convinto, e Kvyat e Gasly sono già stati bocciati una volta dal team austriaco. Perez senza un contratto costituiva un'occasione troppo ghiotta per non essere colta. Dovrà farsene una ragione Verstappen: quest'anno avrà in squadra un osso duro e guai sottovalutarlo. Red Bull avrà per l'ultima stagione le power unit Honda, il colosso nipponico poi si ritirerà dalla massima Formula. Però, c'è un però. Gli austriaci stanno chiedendo un blocco allo sviluppo dei motori. Dovessero averla vinta potrebbero continuare ad installare sulle loro vetture le power unit giapponesi anche nel 2022, magari rinominandole con qualche sponsor. Vedremo. Intanto c'è una stagione 2021 da disputarsi e Red Bull punta a confermare il ruolo di principale antagonista Mercedes.
McLaren-Mercedes: Daniel Ricciardo #3, Lando Norris #4
Nel 2020 la casa inglese è tornata tra i grandi e si è classificata terza nel costruttori. Quest'anno aspira a confermarsi e magari a qualche prestigioso exploit. Se ne è andato Sainz, adesso in Ferrari, ma è arrivato un pilota del calibro di Daniel Ricciardo. Uno che ha già vinto delle gare, con alle spalle oltre all'esperienza in Renault anche quella nel top team Red Bull, dove ha battuto Vettel. A differenza delle altre squadre la McLaren ha raggiunto un accordo particolare con la FIA e non avrà i token in quanto passerà dai motori Renault a quelli Mercedes, dovendo quindi rivedere per forza di cose il retrotreno e non solo. La potenza delle nuove power unit, e questa escamotage regolamentare, potrebbero regalare soddisfazioni al team di Zak Brown.
Aston Martin-Mercedes: Lance Stroll #18, Sebastian Vettel #5
Cacciato Perez per far spazio all'esperienza di Vettel, visto che il figlio del boss non si tocca, la squadra di Lawrence Stroll cambia nome, abbandonando il marchio Racing Point, e passa al verde Aston Martin. Per il resto la squadra è tendenzialmente la stessa del 2020, continuando sulle basi poste la scorsa stagione. Ed è questo il problema per gli avversari. L'anno passato le vetture rosa erano dei cloni della Mercedes 2019 e da subito si sono dimostrate molto competitive. La Racing Point è stata anche multata per questo ed ha subìto una lieve penalità in punti. La Federazione gli ha concesso di terminare la stagione con la vettura "incriminata", in quanto sarebbe stato troppo complesso e dispendioso per loro modificare così a fondo l'auto. La vicenda ha fatto emergere anche le lacune della Federazione in tema di vigilanza del rispetto delle regole, visto che le ispezioni in fabbrica non sono mancate. Puntando su certe "sfumature" regolamentari l'Aston Martin potrebbe rivelarsi ancora una volta molto simile alla Mercedes. Partono già con un vantaggio: non utilizzeranno alcun gettone per avere una nuova trasmissione, avendo acquistato quella Mercedes 2020, già omologata. Lo scorso anno Racing Point ha vinto una gara, arrivando quarta nel costruttori. La squadra adesso punta a scalzare McLaren dalla terza piazza.
Alpine-Renault: Fernando Alonso #14, Esteban Ocon #31
Luca De Meo, ex pupillo di Marchionne ed ora Presidente e AD designato Renault, ha deciso di rispolverare un marchio blasonato che ha scritto la storia delle competizioni, Alpine. Non solo, ha fatto tornare in F1 Fernando Alonso, vedremo se gallina vecchia farà buon brodo, ed ha portato una ventata di freschezza con l'ingaggio dell'ex MotoGp Davide Brivio, nuovo Direttore Sportivo. La scorsa stagione ha visto finalmente Renault salire sul podio, un obiettivo che le mancava da tempo. Quest'anno, avvalendosi dell'esperienza di Alonso, puntano ad affacciarsi più spesso nelle posizioni che contano e chissà. Lo step importante invece auspicano di farlo nel 2022.
Ferrari: Charles Leclerc #16, Carlos Sainz Jr. #55
Il figlio dell'iridato rally ha acceso gli animi durante un test con la vettura 2018 svolto, pochi giorni fa, a Fiorano. Lo spagnolo ha preso confidenza con la squadra e con le procedure Ferrari. L'avventura Vettel era giunta al capolinea ed a Maranello hanno ingaggiato Sainz addirittura prima dell'inizio del campionato 2020. Con il rischio di assistere ad una stagione fiacca ad opera di Vettel. Il campionato scorso, per la verità, è stato di basso livello per tutta la squadra. La vettura aveva troppo drag in rettilineo, un carico aerodinamico non eccellente ed una power unit spompata, figlia dell'accordo Ferrari-FIA nato dopo le polemiche derivanti dalle prestazioni mostruose del motore 2019. L'irregolarità non fu mai accertata, ma la squadra di Maranello aprì le porte alla Federazione, mostrandole il modo in cui riusciva ad operare fra le pieghe di un regolamento che successivamente è stato modificato, soprattutto "chiarito". Da sempre in F1 chi vince lo fa sfruttando le zone grigie e la Ferrari fu astuta prima di venire bastonata. Quest'anno Binotto e compagni doteranno la vettura di una nuova power unit, più potente, si dice di circa 30-40 cavalli. Se basteranno dipenderà dai progressi delle rivali, in primis Mercedes. Ma la Ferrari deve recuperare anche su avversarie inattese che la scorsa stagione si sono mostrate superiori. Binotto spera di poter risalire la china e passare dalla sesta piazza nel costruttori alla terza. Intanto sappiamo che i token sono stati spesi per rivedere il cambio, dopo i difetti strutturali riscontrati nella versione 2020. Questo consentirà alla Scuderia di migliorare il retrotreno, anche sotto l'aspetto aerodinamico. Leclerc, lo scorso anno, ha fatto i miracoli quando ha potuto, cogliendo due podii. Il Cavallino Rampante però merita di più. I tifosi attendono risposte, e le vogliono in pista.
AlphaTauri-Honda: Yuki Tsunoda #22, Pierre Gasly #10
La squadra faentina, una volta Toro Rosso e prima ancora Minardi, nel 2020 ha ottenuto una superba vittoria a Monza. Una pista che si conferma cara al piccolo team di proprietà Red Bull, teatro anche della vittoria di Vettel nel 2008. La compagine è arrivata settima in classifica e punta a fare meglio quest'anno. Certo, le avversarie davanti sono difficili da superare: portano nomi blasonati come Ferrari, Alpine, Aston Martin e McLaren. Le vetture romagnole monteranno la trasmissione Red Bull, già omologata. Un vantaggio dal punto di vista dello sviluppo. Per quanto riguarda i piloti, confermato Gasly, hanno salutato il buon Kvyat per affidarsi alla velocità del giapponese Tsunoda, terzo lo scorso anno in F2. Sarà interessante vedere come si adatterà ad una monoposto da circa un migliaio di cavalli.
Alfa Romeo Racing-Ferrari: Kimi Raikkonen #7, Antonio Giovinazzi #99
Nel 2020 la scarsa potenza della power unit Ferrari non ha permesso alla squadra elvetico-italiana di cogliere grandi soddisfazioni. L'esperienza dell'ultimo campione del mondo Ferrari e la velocità di Giovinazzi hanno consentito comunque ad Alfa Romeo di issarsi in zona punti in alcune occasioni, con Imola vissuta come picco positivo visto il doppio arrivo in top ten. Un marchio come quello di Arese merita però ben altro. La presenza del Biscione sulle carrozzerie delle vetture prodotte a Hinwil è garantita anche questa stagione. Per il dopo dovremo vedere quali saranno le strategie di Stellantis e quali saranno i risultati del 2021. La Ferrari darà a Kimi e Antonio un nuovo motore, la squadra ha dimostrato di saper sfornare buone vetture alternate a flop clamorosi. Incrociamo le dita. Il 22 febbraio, a Varsavia, saranno tolti i veli alla "nuova" monoposto.
Haas-Ferrari: Nikita Mazepin #9, Mick Schumacher #47
Vedere "M.Schumacher" sulla carrozzeria di una F1, per di più motorizzata Ferrari, sarà un'emozione continua. Il figlio del Kaiser viene dal trionfo in Formula 2, campionato in cui ha vinto a modo suo: una stagione di apprendistato e vittoria nella successiva, sfruttando l'esperienza maturata e mostrando concretezza. A differenza del figlio d'arte, il russo Mazepin è risultato ben più incline all'errore, da avversario di Mick nella formula propedeutica. Veloce ma troppo aggressivo, ha chiuso l'anno in mezzo a tante polemiche, lungi dal placarsi. Prima una condotta antisportiva in pista, poi si è reso protagonista di un video controverso pubblicato sui social. Tutto questo non smentisce la sua fama di bullo, nel 2016 colpì con un pugno Ilott, oggi test driver Ferrari F1, al tempo suo avversario in pista. Insomma il team Haas avrà le sue gatte da pelare ed i riflettori puntati per vari motivi. Anche loro sperano che a Maranello abbiano approntato una power unit più spinta, per dimenticare un 2020 avaro di soddisfazioni.
Williams-Mercedes: George Russell #63, Nicholas Latifi #6
La proprietà è cambiata, la famiglia Williams ha lasciato la squadra. Ora tutto è in mano a Dorilton Capital, ma il nome del team è lo stesso e la sede rimane a Grove. Il miglior colpo della squadra inglese resta la conferma di Russell, pilota che quando gli è stata data la possibilità, a Sakhir la scorsa stagione in sostituzione del malato Hamilton, ha mostrato di essere da vertice, battagliando per la pole position e rischiando di vincere una gara, negata da un maldestro cambio gomme. Latifi non è il campione a cui in Williams una volta erano abituati, ma garantisce la presenza di sponsor che aiutano a chiudere il budget. La power unit Mercedes è una garanzia, vedremo se con più stabilità economica riusciranno a fare meglio, dopo un 2020 da zero punti e ultima piazza.
C'è chi cerca conferme, chi ambisce a nuovi traguardi e chi, come Ferrari, deve risalire il baratro, avendo compentenze e finanze giuste per farlo. Sarà un 2021 "strano" per certi aspetti, soprattutto sul fronte tecnico, in attesa della rivoluzione regolamentare 2022.
Dal 12 al 14 marzo le vetture saranno in pista per gli unici tre giorni di test pre-campionato. Sarà presto per elargire sentenze, ma sarà possibile farci una prima idea di quelli che sono i valori in campo.
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Redazione