I ducali raggiungono l’Inter a 47 punti. Prima sconfitta del “Di Francesco bis”
Parma, 23 marzo 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Giornata “spezzatino” per le squadre emiliane nella 29^ giornata di campionato.
Alle 12.30 apre il Parma con la sfida contro il Genoa, reduce da un’ottima prestazione contro la capolista Juventus; Donadoni si affida al consolidato tridente Schelotto-Amauri-Cassano, mentre Gasperini punta tutto su Konate-Calaiò-De Ceglie, lasciando in panchina l’ex gialloblù Alberto Gilardino. Parte bene la formazione di casa, che chiama Perin agli straordinari sin dai primi minuti, con Gobbi (3’) e Schelotto (5’). Poco dopo l’infortunio di Matuzalem, costretto a lasciare il campo, sono proprio gli ospiti a sbloccare la situazione: al 21’ su assist di Konate, Cofie batte Mirante e porta i suoi in vantaggio con la sua prima rete stagionale. A pareggiare i conti al 31’ è El Galgo Schelotto, ormai una certezza per mister Donadoni e per i compagni. Per il resto del match è più Parma che Genoa; tuttavia i crociati non riescono a trovare il goal del raddoppio e si devono accontentare di un solo punto. Non concretizzano né Parolo, che da 30 metri sbaglia di poco, né Munari che nella ripresa ha l’occasione più ghiotta dei novanta minuti: al 50’ capitalizza una respinta sbagliata degli avversari, ma la palla trova i legni. La gioia del goal non arriva neanche per Amauri che verso la fine della gara prova inutilmente a segnare di testa.
Il risultato soddisfa maggiormente il Genoa; il Parma, invece, può ringraziare l’Atalanta che, sconfiggendo l’Inter, gli ha permesso di raggiungere la formazione di Mazzarri a quota 47. Il grifone si conferma bestia nera per i ducali: nelle ultime nove gare i crociati avevano vinto solo una volta e pareggiato in ben cinque gare.
Spreca una buona occasione per conquistare un punto utilissimo per la salvezza, invece, il Sassuolo che in casa dell’Udinese trova la sconfitta, firmata dalla rete di Totò Di Natale al 26’ del primo tempo. I friulani scendono in campo con il 3-5-1-1, mentre gli emiliani con il 4-3-3 e una novità nel tridente: Farias al posto di Sergio Floccari, entrato in corso di gara per sostituire l’infortunato Floro Flores. La partita comincia nervosamente ed è ricca di falli da entrambe le parti: nei primi quarantacinque minuti di gioco l’arbitro estrae tre cartellini gialli ed assegna un rigore a favore dell’Udinese: dal dischetto Di Natale sbaglia clamorosamente con un tiro troppo alto (36’). Al 72’ sono i neroverdi ad avere la possibilità di raddoppiare dagli 11 metri; Pinzi commette fallo in area e Peruzzo non può che dare il penalty, sprecato da Floccari che spiazza l’avversario ma prende il palo. Il Sassuolo prova a rifarsi prima con Zaza e poi con lo stesso numero 9, ma è tutto inutile.
Ospiti pressoché inesistenti per tutto il match e partita da spettatore non pagante per il portiere dell’Udinese, Scuffet.
Torna a vincere il Bologna che conquista tre punti importanti che gli permettono di scongiurare per ora il rischio retrocessione, superando in classifica Livorno e Chievo. È una vittoria fondamentale per la squadra di Ballardini, resa possibile da un rigore battuto al 78’ dal greco Christodoulopoulos. È lui l’uomo-partita che, oltre a decidere il match, si mostra insidioso in diverse conclusioni; l’occasione per il vantaggio è al 43’, quando con un tiro pericolosissimo mette in difficoltà l’estremo difensore sardo che per un soffio mette in corner. Ottima l’intesa con Acquafresca, altra mina vagante della giornata, che ripetutamente si avvicina alla rete, trovando Avramov o i pali ad ostacolarlo.
Tra gli avversari ad impegnare il numero uno Curci, che si fa trovare sempre pronto, sono soprattutto Pinilla e Perico. Nulla da fare per il Cagliari che non vince a Bologna da gennaio 2010.
Il preparatore dei portieri e “scopritore” di Buffon racconta la sua esperienza in Giappone
Parma, 23 marzo 2014 – di Maria Caterina Viscomi -
Tra i tanti italiani che negli ultimi tempi hanno deciso di lasciare l’Italia per intraprendere un’avventura all’estero c’è anche lui, Ermes Fulgoni. La sua, però, non è la solita fuga di chi non trova lavoro o non si sente apprezzato nel proprio Paese: sì, perché Ermes ha avuto modo di dare il suo contributo all’Italia e di questo gli saranno sempre grati gli amanti del calcio.
Parmigiano, classe 1948, portiere per lungo tempo nelle serie minori, Fulgoni ha il merito di aver scoperto e lanciato Gigi Buffon: in qualità di preparatore è stato lui ad intuire, quando l’attuale numero uno della Juventus e della Nazionale aveva solo tredici anni, le sue doti ed a prevedere che sarebbe diventato «il più forte portiere dei prossimi trent’anni». Di anni ne sono passati più di venti e la previsione sembra essere stata giusta.
Fulgoni, invece, da gennaio si trova in Giappone, precisamente a Tokyo, dove ha seguito mister Massimo Ficcadenti alla guida del FC Tokyo per proseguire quell’intesa nata nella stagione 2010/2011 al Cesena e rinforzata in quelle 2011/12-2012/2013 al Cagliari. Il suo nome non deve essere suonato nuovo alle orecchie degli addetti ai lavori nipponici, in quanto già in precedenza il nostrano Pigmalione dei portieri aveva già avuto modo di lavorare con l’Omiya Ardija, altra squadra della J League, dove allora militava Eiji Kawashima, estremo difensore della nazionale giapponese, che per molte estati si è recato proprio da Fulgoni per la preparazione atletica.
Tra un aneddoto e l’altro su lingua, cibo e bacchette, Ermes ha risposto ad una breve intervista fatta da un altro parmigiano, Alessandro Rosati, per la nostra testata, nella quale racconta la sua esperienza di italiano all’estero, passando ovviamente dal calcio che lo ha reso un’eccellenza parmigiana nel mondo. Non mancano i giudizi sui portieri del futuro: chissà che la sua “benedizione” non porti fortuna anche a loro.
Di seguito l’intervista.
Lo vedi in campo ad allenare i suoi allievi con l’entusiasmo di quando, diversi anni fa, allenava Gigi Buffon. E lui, Ermes Fulgoni, di esperienza maturata quale preparatore dei portieri ne ha davvero tanta. Lo incontriamo al termine dell’allenamento della prima squadra di Tokyo e lui, con il suo fare sempre garbato, si presta volentieri al fuoco di fila delle domande.
Qual è stata la prima cosa che hai pensato in Italia quando mister Ficcadenti ti ha comunicato che sarebbe venuto in Giappone ad allenare?
Non sono stato sorpreso dalla sua scelta in quanto sapevo che voleva a tutti i costi provare un’esperienza giapponese e quindi quando ha avuto l’occasione non se l’è fatta sfuggire.
Sono due mesi che sei qui in Giappone, “un altro mondo”: te lo aspettavi così e che cosa ti piace e non ti piace del Giappone?
Sì, me lo aspettavo così; mi piace la gente perché qui ti puoi fidare davvero di tutti e c’è il massimo rispetto per tutti. Su ciò che non mi piace non saprei cosa dire, forse solo la lontananza dall’Italia.
In Italia avevi ospitato per allenarsi con te il portiere della nazionale giapponese Kawashima. Che caratteristiche tecniche e fisiche hanno i portieri giapponesi?
Fisicamente sono preparati abbastanza bene, ma non hanno la fantasia, sono troppo schematici. Bisogna lavorare sulle situazioni di gioco e per togliere loro la rigidità.
Sono diversi i tuoi metodi di allenamento rispetto a quelli giapponesi?
Sì, da quello che ho potuto vedere sono diversi perché i loro sono molto schematici e troppo precisi; questo non aiuta a superare i difetti dei loro portieri.
Consiglieresti ad un tuo collega l’esperienza nipponica?
Sì, sono certo che per lui sarebbe una crescita professionale e umana, ma prima bisogna assolutamente imparare la lingua.
Consiglieresti ad un portiere italiano il campionato giapponese?
Sì, perché i portieri italiani hanno fantasia e si troverebbero molto bene qui, dove invece è tutto schematico.
Sei qui da due mesi e vivi solo: cosa ti manca dell’Italia, oltre alla famiglia?
Gli amici e la città di Parma.
Te la cavi con le bacchette?
Perfettamente e devo dire che gli amici giapponesi si sono stupiti perché ho imparato così in fretta.
Cosa ti piace della cucina giapponese?
È una cucina che ti fa mantenere in forma e se devo scegliere dico verdure e carne: veramente squisite.
Sei stato tra i primi preparatori dei portieri in Italia e ne hai allenati del calibro di Buffon, Sirigu, Agazzi e Pegolo: qual è la principale caratteristica che deve possedere un portiere?
La personalità. E poi devono essere svegli, reattivi a capire le nuove situazioni di gioco e magari non essere troppo istintivi.
È cambiato il tuo modo di allenare dai tempi di Parma ad oggi?
No, è ancora più o meno lo stesso; d’altronde perché dovrei cambiare visti i risultati ottenuti?
Per concludere due nomi di portieri, uno italiano e uno giapponese sui quali punteresti ad occhi chiusi per un futuro radioso.
Tra gli italiani dico Silvestri del Cagliari, mentre tra i giapponesi dico Gonda del Tokyo che alleno giornalmente e che secondo me ha tutto per diventare un grande portiere.
I crociati espugnano Milano. I neroverdi non vincevano dal 12 gennaio
Parma, 16 marzo 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Nel giorno della contestazione dei tifosi rossoneri, il Parma ottiene altri tre punti importanti, conquistando il sedicesimo risultato utile consecutivo. Parte male la formazione di casa che, dopo soli cinque minuti di gara, si trova in inferiorità numerica per un fallo del numero uno Abbiati su Schelotto. L’arbitro Meli alza il cartellino rosso per il portiere rossonero, sostituito dal collega Amelia, e dà il rigore agli emiliani: all’8’ Antonio Cassano porta i suoi in vantaggio spiazzando l’avversario. I padroni di casa non si lasciano scoraggiare e cercano il pareggio con Balotelli che al 18’ trova i pali e che diventa in più occasioni oggetto di fischi da parte della Curva Sud. Non ci sono altre particolari azioni da segnalare nel primo tempo: per il Milan sono buone le prestazioni di Bonera ed Amelia, ostacoli principali di Biabiany, Cassano e Schelotto.
Il secondo tempo comincia com’era iniziato il primo, con Cassano che punisce il Milan raccogliendo un cross di Acquah (51’). Quello che segue è un botta e risposta tra le due squadre in cui provvidenziali si rivelano i cambi attuati dai due allenatori: cinque minuti dopo il momentaneo 2-0 del Parma, il neo-entrato Rami accorcia le distanze (56’). Poco dopo i tifosi rossoneri possono ringraziare l’ex Donadoni che al 72’ richiama in panchina Marchionni, sostituito da Obi; è proprio questo a commettere il fallo su Montolivo con il quale Meli regala generosamente gli undici metri ai padroni di casa: dal dischetto Balotelli trova la rete del pareggio (76’). L’esultanza dura il tempo di un soffio e ancora una volta è un neo-entrato a rendersi protagonista: Amauri, su assist di uno scatenato Schelotto, non delude e segna una rete da manuale con un bellissimo colpo di tacco (78’). I ducali non si accontentano e continuano a lottare; nei cinque minuti di recupero il Parma chiude la partita con Biabiany di testa, calando un poker pesantissimo in casa Milan.
È un ottimo Parma, anche senza l’infortunato Gargano e lo squalificato Paletta. La formazione di Donadoni raggiunge quota 46 punti e ipoteca virtualmente il quarto posto, avendo una partita in meno rispetto a Inter e Fiorentina. Esaltante tutto l’attacco gialloblù con un Cassano da nazionale. Chissà che non arrivi anche per lui la convocazione di Prandelli, presente in tribuna.
Le pagelle: Mirante 6 – Cassani 6,5 – Felipe 6 – Lucarelli 6,5 – Molinaro 6,5 – Acquah 6,5 (80’ Munari 6) – Marchionni 5 (72’ Obi 5,5) – Parolo 6 – Biabiany 6,5 – Cassano 7,5 (63’ Amauri 6,5) – Schelotto 6,5
Vittoria casalinga per il Sassuolo che torna a fare tre punti dopo ben otto gare: l’ultima partita vinta era quella contro il Milan del 12 gennaio, terminata con uno storico 4-3. Padroni di casa ed ospiti partono con il 4-3-3 e giocano una partita essenziale per la salvezza, essendo rispettivamente all’ultimo e penultimo posto della classifica. Nonostante il grande assente Domenico Berardi, squalificato per tre giornate, scende in campo un Sassuolo vivace che, soprattutto nel secondo tempo, si mostra capace di realizzare tante palle goal. Nei primi quarantacinque minuti di gioco i siciliani sono più propositivi rispetto alla ripresa: subito dopo l’avvio Keko rischia il goal, batte infatti Pegolo, ma trova il palo a negarglielo. Inoltre è proprio nella prima metà della gara che gli ospiti vanno a segno con Bergessio (30’), nonostante i numerosi tentativi degli attaccanti emiliani (Floro Flores al 5’, Sansone al 7’), respinti prontamente da Andujar.
La ripresa si colora invece di tinte neroverdi: il Sassuolo, prima rimasto chiuso nella sua metà campo, si apre e riesce a concretizzare diverse azioni. A regalare il momentaneo pareggio è Zaza, entrato a rilevare Brighi: nulla da fare per l’estremo difensore del Catania di fronte all’attaccante neroverde, servito in maniera esemplare dal compagno Floro Flores. I padroni di casa trovano il ritmo giusto e altre due straordinarie reti, con Missiroli (62’), sempre su cross del numero 83, e con Sansone (44’). Ottima giornata anche per Floccari che, pur non trovando il goal, impegna più volte Andujar e crea scompiglio nell’area avversaria. Secondo tempo di predominio, dunque, per il Sassuolo che, oltre a ritrovare la vittoria, ritrova il Missiroli trascinatore della scorsa stagione.
Può tirare un sospiro di sollievo Di Francesco, che in due partite ha ottenuto 4 punti ed ha abbandonato l’ultimo posto, lasciandolo proprio allo sconfitto Catania.
Le pagelle: Pegolo 6,5 – Mendes 5 (36’ Gazzola 6) – Cannavaro 6 – Ariaudo 6 – Longhi 5,5 – Brighi 6 (46’ Zaza 7) – Magnanelli 6 – Missiroli 7 – Sansone 6,5 – Floccari 6,5 – Floro Flores 7 (73’ Biondini 6)
Giornata negativa per la terza squadra emiliana in campo: il Bologna di Ballardini fallisce, infatti, la seconda sfida salvezza consecutiva, stavolta contro il Livorno. In palio tre punti essenziali che vanno nelle casse dei padroni di casa, attualmente fuori dalla zona retrocessione. I felsinei si trovano ora al terz’ultimo posto in classifica con 23 punti, solo due in più del Sassuolo, penultimo della classe, e solo tre in più del Catania, fanalino di coda. Primo tempo scialbo, con i labronici che tutto sommato si mostrano più efficaci e in grado di creare qualche azione in più degli ospiti: all’11’ Paulinho di testa, solo davanti la porta, manca il bersaglio. La ripresa si apre con la rete di Benassi che, in un uno-due con Emeghara, avanza sulla sinistra e piazza la palla tra i pali (46’). Passano poco più di cinque minuti e il Livorno trova il raddoppio con Paulinho che supera Curci e trafigge la porta rimasta vuota. All’81’ i toscani rimangono in dieci per l’espulsione di Mbaye, ma gli emiliani non sfruttano né la punizione né la superiorità numerica. Non ne approfittano neanche quando gli avversari, dopo il doppio giallo ad Emeghara, si trovano in nove uomini. È rigore per i felsinei e Christodoulopoulos dal dischetto accorcia le distanze (85’). Negli ultimi attimi di gara, la formazione di Ballardini prova ad assediare l’area di Bardi, ma è troppo tardi: attacco non pervenuto per quasi novanta minuti.
Le pagelle: Curci 6 – Antonsson 5 (54’ Moscardelli 6) – Natali 5,5 – Mantovani 5,5 – Kone sv (16’ Garics 6) – Perez 5,5 (58’ Pazienza 6) – Khrin 5 – Christodoulopoulos 6,5 – Morleo 6 – Cristaldo 5 – Acquafresca 5
Bologna-Sassuolo termina a reti inviolate. Crociati in lizza per il quarto posto. Il risultato del Dall’Ara non soddisfa nessuno.
Parma, 9 marzo 2014 – di Maria Caterina Viscomi -
L’Europa sembra non essere più un’utopia a Parma: al Tardini, la tanto attesa euro-sfida tra crociati ed Hellas Verona si è conclusa con la vittoria meritatissima dei padroni di casa, grazie alle reti di Biabiany (19’) e di Schelotto (92’).
Entrambe le squadre partono con il 4-3-3 ed entrambe arrivano al match che vale il sesto posto in classifica con 40 punti, anche se i ducali hanno una partita in meno da recuperare contro la Roma. L’attacco gialloblù è formato da Cassano, Biabiany e Palladino, quest’ultimo al posto di Amauri, mentre nel tridente veronese sono schierati Toni, Iturbe e Jankovic. Sin dai primi minuti il Parma appare decisamente più propositivo e almeno due volte si avvicina al goal, prima con Marchionni (3’) e poi con Cassano (8’): a salvare il risultato è sempre Rafael. Suo, invece, l’errore sul goal di Biabiany che va a segno sporcando un tiro di Gobbi.
Nell’altra metà campo, il più pericoloso è Luca Toni, ostacolato in più occasioni da un ottimo Mirante. Gli ospiti diventano più concreti nella ripresa, quando Donadel e Sala subentrano a Cirigliano e Jankovic, dando maggiore vivacità al gioco. Negli ultimi minuti di gara, il Verona prova a spingere e cerca in tutti modi di ottenere un pareggio che non arriva; i pericoli per la difesa di casa non sono mai reali, in quanto gli avversari peccano di precisione. In pieno recupero, El Galgo Schelotto segna la seconda rete e chiude definitivamente la partita.
Quindicesimo risultato utile consecutivo per il Parma, attualmente in piena corsa per il quarto posto con Fiorentina e Inter e per l’Europa League. Degne di nota sono le prestazioni di Gargano, dalle cui parti non riesce a passare nessuno, del neo-azzurro Paletta, che riesce ad arginare alla perfezione un cliente come Toni, e di Mirante, che chiude a più mandate la sua porta. Non a caso, il portiere crociato partirà proprio domani alla volta di Roma per lo stage della Nazionale, che si terrà nella capitale sino al 12 marzo. Insieme a lui, anche il più giovane Cerri è stato convocato dal ct Prandelli.
Secondo derby in otto giorni per il Sassuolo che, dopo la formazione di Donadoni, si trova a dover affrontare il Bologna in una sfida per la salvezza. Il match, terminato a reti inviolate, nel girone d’andata si era concluso con la vittoria dei neroverdi per 2-1, con i goal di Berardi (rig.), Floro Flores e Diamanti (rig.).
Al fischio d’inizio, Ballardini schiera il 3-5-1-1 con Ibson e Bianchi davanti, mentre Di Francesco piazza il 4-3-3 con tridente formato da Floro Flores, Floccari e Sansone. L’avvio vede le squadre chiuse nelle rispettive metà campo e si svolge senza particolari emozioni; con il passare dei minuti il Sassuolo si apre e tenta di andare a segno: le azioni più pericolose del primo tempo vengono proprio dagli ospiti, con Missiroli che riesce a superare Antonsson e con Sansone che colpisce la traversa (42’). Nella ripresa, la situazione s’inverte ed è il Bologna a mostrarsi più pericoloso soprattutto con il greco Christodoulopoulos, vicino alla rete all’83’ e all’85’. Provvidenziali per il Sassuolo sono Pegolo e Cannavaro.
Partita incolore e poco entusiasmante, giustamente conclusa con un pari. Al Dall’Ara, dunque, Bologna e Sassuolo incassano un punto che né scontenta né soddisfa nessuna delle due formazioni. Unica nota positiva: i neroverdi, alla prima partita del secondo “mandato Di Francesco”, ottengono un risultato utile dopo sette sconfitte consecutive.
I migliori 11 emiliani: Mirante (Parma) – Natali (Bologna) - Paletta (Parma) – Gobbi (Parma) – Cassani (Parma) - Gargano (Parma) – Marchionni (Parma) - Missiroli (Sassuolo) - Biabiany (Parma) – Sansone (Sassuolo) – Cassano (Parma).
Esonerato Malesani: fatale il ko interno con il Parma...
Parma, 3 marzo 2014 - di Maria Caterina Viscomi
Dopo poco più di un mese e cinque sconfitte ottenute in altrettante partite, termina l'avventura di Alberto Malesani sulla panchina del Sassuolo, sulla quale tornerà a sedere l'ex ct Eusebio Di Francesco, esonerato a fine gennaio dopo il 3-1 subito contro il Livorno .
Il compito affidato al tecnico veneto non era affatto semplice e non si può certo dire che il calendario gli sia stato d'aiuto: la formazione emiliana, rivoluzionata con undici nomi nuovi nel mercato invernale, si è infatti trovata ad affrontare cinque avversari situati ai posti alti della classifica (Verona, Inter, Napoli, Lazio, Parma). Malesani diventa così il terzo allenatore, subentrato in corso di campionato, ad aver messo in cassa zero punti in cinque partite, aggiungendosi a Bucchi del Pescara, che l'anno scorso aveva sostituito Cristiano Bergodi, e Passarella, che nella stagione 2001-2002 aveva preso il posto di Renzo Ulivieri sulla panchina del Parma.
Di Francesco, che ha il merito di aver condotto i neroverdi in serie A, riprenderà le redini di una squadra rimasta, a livello di punteggio, esattamente dove lui l'ha lasciata. La prima sfida che lo rivedrà di nuovo alla guida della Sassuolo è quella di domenica 9 marzo contro il Bologna; nel girone d'andata il match si era concluso con la vittoria dei suoi ragazzi per 2-1.
Malesani vicino all'esonero, ritorno a Di Francesco? I rossoblù arrivano a quota 22...
Parma, 3 marzo 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Giornata piovosa a Reggio Emilia e negli spogliatoi del Sassuolo, ad un passo dalla serie B. Splende invece il sole per il Parma che conquista il quattordicesimo risultato utile consecutivo e, record nel record, centra la quarta vittoria consecutiva in trasferta per la prima volta nella sua storia in serie A.
Nel derby degli ex (Pegolo, Cannavaro, Mendes, Brighi, Floccari tra i neroverdi e Scheletto tra i gialloblù), il Sassuolo si conferma peggiore difesa del campionato e subisce la 55^ rete, firmata dopo soli due minuti dal fischio d'avvio da Marco Parolo su cross di Biabiany che, tra i migliori in campo, crea numerose occasioni. Ottima prestazione anche per Amauri che, almeno in tre occasioni, sfiora il raddoppio trovando i pali.
I timidi attacchi del Sassuolo aumentano nella ripresa, quando la formazione di Malesani alza il baricentro e si rende pericoloso con Gazzola e Floro Flores (67'): è Mirante a salvare il risultato con due splendidi interventi. Al 72' i padroni di casa si trovano in inferiorità numerica per l'espulsione del numero 25 Domenico Berardi che, entrato da soli cinquanta secondi per rilevare Pucino, si fa espellere per una gomitata a Molinaro, colpevole di aver commesso fallo a suo danno. Il Sassuolo tenta inutilmente di pareggiare: all'82' Zaza trova ancora una volta Mirante che gli nega la gioia del goal.
Continua dunque l'ottima stagione del Parma che, complice anche il pari dell'Inter a Roma, si avvicina sempre più all'Europa League; a Sassuolo, invece, è gran vociare sull'ormai probabilissimo esonero di Malesani, che in cinque partite non ha ottenuto vittorie, e sul ritorno di mister Di Francesco, sollevato dall'incarico proprio per far posto al tecnico veneto. L'ex ct aveva conquistato nelle precedenti 21 gare di campionato i 17 punti attuali del Sassuolo.
Allo stadio Bentegodi, dove Ballardini schiera il 3-5-1-1, il match Verona-Bologna termina senza reti. È ottimo l'avvio del Bologna, che per la prima mezz'ora è più attivo della squadra avversaria, avvicinandosi al goal con Bianchi che mette in difficoltà Rafael su conclusione diagonale (11'). I padroni di casa, sprovvisti del loro marcatore Toni, crescono con il passare dei minuti e si rivelano pericolosissimi soprattutto con Jankovic su traversone di Romulo. Anche nel secondo tempo (79'), è sempre il brasiliano ad impegnare Curci tra i pali: il portiere rossoblù vola ed è corner. La ripresa comincia con un calcio di rigore a favore degli emiliani: Christodoulopoulos è atterrato in area da Cacciatori e stavolta è rigore. Bianchi spreca il tiro, che viene parato dall'estremo difensore del Verona. A otto minuti dal termine, l'arbitro Tommasi estrae il cartellino rosso per Cristaldo, colpevole di un fallo su Moras. I tre minuti di recupero non servono a nessuna delle due formazioni: la gara finisce sullo 0-0 con il rammarico, dei felsinei, per il rigore sbagliato e per l'infortunio di Kone che, tra i migliori in campo, è costretto ad uscire. Utile comunque il punto conquistato dagli emiliani che, dopo le buone - ma sfortunate - prestazioni giocate contro Milan e Roma, riescono ad ottenere un risultato positivo.
I migliori 11 emiliani: Mirante (Parma) – Paletta (Parma) – Lucarelli (Parma) - Gargano (Parma) – Mantovani (Bologna) - Parolo (Parma) - Perez (Bologna) - Kone (Bologna) - Biabiany (Parma) – Christodoulopoudos (Bologna) - Amauri (Parma)
Reggio Emilia 01 Marzo 2014 -- - -
Grande cena ieri sera al Mapei Stadium di Reggio Emilia, nell’ambito della convention organizzata dall’azienda di Giorgio Squinzi. Insieme al presidente e alla moglie Adriana Spazzoli, che hanno accolto i loro ospiti come dei bravi padroni di casa, tra gli ospiti erano presenti il presidente del Sassuolo Calcio, Carlo Rossi, insieme ai giocatori Thomas Manfredini, Emanuele Terranova e Reto Ziegler. Madrina dell’evento, al quale hanno partecipato quasi 400 agenti di vendita Mapei, è stata la conduttrice televisiva Ilaria d’Amico.
Tra gli invitati di Giorgio Squinzi e signora c’erano anche il capitano della Pallacanestro Reggiana Michele Antonutti e l’ala/centro Greg Brunner, accompagnati dal team manager Filippo Barozzi. I giocatori biancorossi, dopo aver regalato a Squinzi una maglia da gioco firmata da tutta la squadra, si sono piacevolmente intrattenuti con i presenti, molti dei quali appassionati di basket. Mapei ha infatti deciso di rinnovare anche quest’anno l’accordo di co-sponsorizzazione con la Pallacanestro Reggiana per la stagione 2013/2014. Il colosso milanese delle colle per edilizia, per l’ottavo anno presente con il proprio logo sulla divisa biancorossa, dall’anno scorso è passato sul retro maglia della Grissin Bon di Reggio Emilia.
Giorgio Squinzi è da sempre molto vicino al mondo dello sport: è nota la sua passione per la bicicletta e una volta ha addirittura battuto l’amico Romano Prodi in una gara organizzata da lui sullo Stelvio. L’amore per le due ruote gli è stato trasmesso dal padre Rodolfo, il fondatore della Mapei: questo ha portato alla forte presenza dell’azienda nel ciclismo professionistico, con una squadra che è stata per nove anni al vertice delle classifiche internazionali.
Ma non c’è solo il ciclismo tra gli interessi del patron del Sassuolo Calcio. La Mapei di Squinzi è stata anche lo sponsor della Nazionale italiana di calcio che ha vinto il Campionato del Mondo nel 2006, e attualmente sostiene la squadra di pallacanestro femminile Saces Mapei Napoli, che milita in serie A2. E l’attenzione di Giorgio Squinzi si è rivolta anche all’attività di ricerca e terapia nell’ambito della medicina sportiva: dal 1996, per sua volontà è infatti attivo in provincia di Varese il Mapei Sport, un centro medico-sportivo attivo nella ricerca scientifica applicata.
Ivan Rocchi
A Donadoni non bastano il rigore e la superiorità numerica per vincere
di Maria Caterina Viscomi - Parma 24 fabbraio 2014 ----
Nel monday night della 25^ giornata di campionato, continua la serie di risultati utili per il Parma che sono diventati tredici grazie al pareggio casalingo ottenuto contro la Fiorentina di Vincenzo Montella. Se i viola non riescono a fermare la corsa dei crociati, sono invece Cuadrado e Fernandez ad interrompere il record personale dell’estremo difensore gialloblù Antonio Mirante, sino a questo match imbattuto da 353 minuti.
I due ct partono con il 4-3-3: per il Parma davanti si piazzano Cassano, Biabiany ed Amauri; per i viola Joacquin, Cuadrado e Matri. Ben strette sono le maglie di entrambe le retroguardie.
Tra i ducali sono in campo ben 5 ex-viola: Cassani, capitan Lucarelli, Marchionni, Amauri e Munari, entrato sul finire.
Nonostante nel primo tempo siano proprio i gigliati a creare più occasioni, con Cuadrado al 4’ e Tomovic vicinissimo al goal al 19’, sono i padroni di casa a sbloccare il risultato con Cassano che, da solo davanti la porta avversaria, riceve palla da Amauri e la mette dentro, segnando il suo nono goal alla Fiorentina. Il vantaggio iniziale dura due minuti ed è Cuadrado a siglare il botta e risposta su assist di Matri, mettendo il pallone alle spalle di Mirante.
Ad inizio ripresa, il difensore serbo Tomovic stende Biabiany in area e regala il rigore agli avversari: dal dischetto un freddo Amauri riporta i suoi in vantaggio (51’). Non passano due minuti che la formazione di Montella si trova anche in inferiorità numerica per un’ingenuità di Diakitè, già ammonito nel primo tempo, su Fantantonio. L’uomo in più non basta al Parma per portare a casa i tre punti; a cinque minuti dalla fine il neoentrato Mati Fernandez sigla la rimonta gigliata su punizione: la palla finisce all’incrocio dei pali. Gli ultimi minuti sono al cardiopalma, con i tentativi di Palladino e Parolo di trovare la rete e con l’espulsione simultanea, in pieno recupero, di Borja Valero e Munari, protagonisti di una rissa prima del calcio di punizione battuto da Parolo.
Le pagelle: Mirante 6 – Cassani 6 – Paletta 7 – Lucarelli 6,5 – Molinaro 6 – Gargano 6 – Marchionni 6 (80’ Munari 5) – Parolo 6 – Biabiany 6,5 (86’ Palladino 6) – Amauri 7 – Cassano 7 (82’ Schelotto sv)
Sesta sconfitta consecutiva del Sassuolo. Sabato giornata d'anticipo per il Bologna...
Parma, 24 febbraio 2014 - di Maria Caterina Viscomi -
In uno stadio Olimpico gremito per la contestazione contro il patron biancoceleste Claudio Lotito, va in scena la sesta sconfitta consecutiva del Sassuolo, la quarta dall'arrivo di mister Malesani.
Al fischio d'inizio, la formazione di Edy Reja si presenta con il 4-3-3, mentre gli emiliani scelgono il 3-5-2. Il primo tempo si svolge senza particolari emozioni, con i neroverdi chiusi per non concedere spazi agli avversari. La prima azione degna di nota porta il nome di Miro Klose: il tedesco trova però un deciso ostacolo in Ariaudo (25'). A sbloccare la situazione è, dodici minuti dopo, il terzino laziale Radu che al 37', da 30 metri, porta i suoi in vantaggio.
I capitolini provano più volte a raddoppiare, con Klose al 58' e il nazionale Candreva al 61'. Sicuramente più concitata è la seconda metà della ripresa: gli emiliani trovano il goal del pareggio con l'ex biancoceleste Sergio Floccari (72'), al suo primo goal in neroverde proprio contro la sua ex squadra, lasciata durante il mercato di gennaio. Un minuto dopo, Klose riporta i padroni di casa in vantaggio, scarto recuperato su punizione da Floro Flores al 79', imparabile per Berisha.
Nulla da fare per i neroverdi che tornano sotto all'83': Radu crossa per Candreva, Cannavaro tocca la palla e la butta nella sua porta. Il match termina sul 3-2. La partita è sudata e combattuta da entrambe le parti: il Sassuolo rimane fanalino di coda, ma sembra che la cura Malesani cominci a funzionare, tanto da riuscire a impensierire seriamente la Lazio e recuperando per ben due volte il risultato.
Le pagelle: Pegolo 5,5 – Mendes 5,5 – Cannavaro 5 – Ariaudo 6 – Rosi 5,5 – Biondini 6 – Chibsah 5 (46' Ziegler 6; 75' Floro Flores 6,5) – Magnanelli 5,5 – Longhi 6 – Zaza 5,5 (60' Berardi 6,5) – Floccari 6,5
È successo sabato...
La giornata d'anticipo di sabato ha visto protagonista ancora il Bologna, ancora contro una delle big: la Roma. E anche questa volta, nonostante una buona prestazione e un gruppo molto compatto, è arrivata la sconfitta, siglata dalla prima rete in giallorosso di Radja Nainggolan (37').
Mister Ballardini, privo di capitan Perez che è assente per squalifica, schiera inizialmente il 3-5-2, per poi passare alla difesa a 4 nell'ultimo quarto d'ora di gara, per evitare di subire il secondo goal. Opta, invece, per il 4-3-3 Rudi Garcia, con tridente formato dai nomi pesanti di Gervinho, Destro e Florenzi.
I felsinei non si lasciano scoraggiare dai secondi della classe e si mostrano pericolosi soprattutto su palla inattiva e di testa: al 66' Kone batte il calcio d'angolo servendo Krhin, che incorna la palla e si avvicina al goal. Il copione è lo stesso al 73', quando Mantovani sfiora il palo, ancora servito dal numero 33.
Buona la prima per il nuovo arrivato Ibson (con all'attivo, infatti, solo 2 minuti di gioco contro il Torino), che fa il suo ingresso all'11' della ripresa, dando vivacità al gioco. Una delle occasioni goal arriva proprio dal brasiliano che in scivolata rischia la rete a cinque minuti dal triplice fischio. In pieno recupero è Christodoulopoulos a tentare l'impresa pareggio su cross di Moscardelli.
Tra i giallorossi si fanno notare Destro, autore di un palo clamoroso al 19', e il numero uno De Sanctis che non si fa trovare mai impreparato; non pervenuto, invece, il solito Gervinho, tenuto ben stretto da un ottimo Antonsson.
Le pagelle: Curci 6 – Antonsson 6,5 – Natali 6 (77' Moscardelli 6) – Cherubin 6 (61' Mantovani 6,5) – Garics 5,5 (57' Ibson 6,5) – Krhin 6 – Kone 6 – Christodoulopoulos 5,5 – Morleo 6 – Bianchi 6 – Cristaldo 5,5
(Foto tratta da Pagina FB di Bologna FC)
I ducali vincono in trasferta; fanalino di coda per i neroverdi.
di Maria Caterina Viscomi.
Parma 16 febbraio 2014 --
Ducali in festa a Bergamo per il dodicesimo risultato utile consecutivo. I ragazzi di Donadoni portano a casa tre punti importanti dopo il pareggio casalingo di domenica scorsa a reti inviolate contro il Catania. Autore del vantaggio gialloblù è il numero 3 Molinaro, al suo primo goal in serie A, che su cross di Biabiany trafigge la porta di Consigli (9’).
Buona la prestazione dell’Atalanta sino all’autorete dell’ex crociato Benalouane (75’) che porta la formazione di Colantuono sotto di due reti. L’ultimo quarto d’ora di gara mette a dura prova il numero uno orobico: al 77’ su punizione Cassano firma il terzo goal, ci provano ripetutamente Biabiany e Parolo, ci riesce Schelotto in pieno recupero (93’).
A dispetto del risultato schiacciante, l’Atalanta rimane sempre in partita e sono diversi i tentativi di riagganciare gli emiliani: i bergamaschi si rivelano pericolosi soprattutto su punizione, prima con Baselli da oltre 30 metri (20’) e poi con Maxi Moralez che serve il colpo di testa di Bonaventura (53’).
Non mancano le proteste per il rigore non dato all’Atalanta pochi secondi dopo l’inizio del match, con Lucarelli che ferma di mano un tiro di Carmona: per l’arbitro Tommasi è tutto regolare.
Quinta sconfitta consecutiva, invece, per il Sassuolo. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia, i partenopei di Rafa Benitez, reduci da una grande vittoria contro la Roma che vale la finale di Coppa Italia, sconfiggono i neroverdi con due reti a zero. A nulla serve il nuovo modulo proposto da Malesani che sceglie il 3-4-3, abbandonando 3-5-2, e che piazza in campo dal primo minuto il napoletano doc Paolo Cannavaro.
Ad impegnare Pegolo tra i pali è sin da subito il nazionale Insigne, particolarmente incisivo al 31’ e 32’, e che trova il bersaglio nel primo quarto d’ora della ripresa, portando la sua squadra a due reti di vantaggio, dopo il primo goal firmato di destro da Dzemaili (37’).
Nell’altra metà campo, si fanno spesso vedere Zaza e Sansone che non impensieriscono mai seriamente il portiere partenopeo.
Note positive tra gli emiliani sono il solito Pegolo che permette di evitare una sconfitta più pesante, fermando più volte Higuain, Pandev e Mertens, e Longhi che, nonostante un cliente scomodo come Maggio, riesce a giocare un’ottima gara.
Napoli ad un passo dalla Roma, Sassuolo con un piede in B: risultato scontato.
È successo venerdì…
Nella giornata d’anticipo, a quattro minuti dallo scadere il Bologna ha visto sfumare un utilissimo punto contro il Milan: all’86’ un tiro da oltre 30 metri di Balotelli sblocca la partita e punisce i bolognesi che, nonostante l’ottima prestazione, sono costretti a tornare a casa sconfitti. Nulla da fare per Curci, incolpevole sulla rete.
Sino al goal si era rivelata vincente la scelta di mister Ballardini di optare per il 3-5-2 ad ostacolare la compagine rossonera formata da Kakà Honda e Taarabt; sbagliati, e comunque inutili, i cambi negli ultimi minuti di gara (Moscardelli al posto di Garics e Friberg di Perez), che per poco hanno mandato i felsinei in svantaggio di due goal.
Sotto le luci del San Siro, a tenere vivo uno spento Milan è il numero uno Abbiati, che con tre prodezze è riuscito a respingere gli attacchi di Khrin, di testa al 22’, di Cristaldo, pericolosissimo al 60’, e del centrocampista greco Christodoulopoulos al 61’ su cross di Morleo.
Lo spirito c’è, il risultato no. Sfortunati.
I migliori 11 emiliani: Pegolo (Sassuolo) -Natali (Bologna), Morleo (Bologna), Molinaro (Parma), Longhi (Sassuolo), Gargano (Parma), Christodoupoulos (Bologna), Parolo (Parma), Cassano (Parma), Palladino (Parma), Zaza (Sassuolo).
(Foto tratta da Pagina FB di Bologna FC)
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