L'antologia di racconti ispirati alla figura del "tenorissimo" e firmata da tredici autori è stata presentata nel ridotto del Teatro Comunale di Modena che porta il suo nome. Una presentazione – rappresentazione che ha visto alcuni attori prestare la voce ai personaggi del libro e la presenza di Nicoletta Mantovani.
Di Manuela Fiorini – MODENA – Debutto in grande stile per "Romanza Noir" l'antologia di racconti ispirati alla figura di Luciano Pavarotti nel decimo anno della sua scomparsa. E la location non poteva essere che il Teatro Comunale "Luciano Pavarotti" di Modena, dove lo scorso 18 dicembre si è tenuta una presentazione -rappresentazione che ha visto alcuni attori prestare la propria voce ai personaggi dei racconti.
Presente anche Nicoletta Mantovani, vedova del Maestro, in rappresentanza della Fondazione Luciano Pavarotti. Parte del ricavato della vendita del libro, infatti, andrà proprio a sostenere i giovani talenti della musica, giovani a cui viene offerto "un palcoscenico" e la possibilità di farsi notare da talent scout di tutta Europa.
"A Luciano questa idea di racconti ispirati a lui sarebbe piaciuta", ha detto Nicoletta Mantovani, "perché non solo è un'idea innovativa, ma anche perché lui amava i gialli, quelli di Agatha Christie in particolare, ma anche la serie del Tenente Colombo".
Modenese l'editore, Damster, e tutti modenesi, o quasi, i tredici autori che hanno dato vita a storie eterogenee che spaziano dal giallo puro al noir, dal mistery alla commedia nera, e dove Luciano Pavarotti è presente anche solo con una canzone, una "comparsata", o come semplice evocazione.
I racconti sono racchiusi in una "cornice" narrativa in cui si immagina un lungo viaggio notturno da Roma a New York da parte di Luciano Pavarotti, in compagnia di uno degli "amici della briscola".
Il grande tenore non dorme e non lascia dormire, così l'amico propone di "fare un gioco": raccontarsi delle storie con "dentro" proprio il Maestro. Nella cabina di prima classe di avvicenda quindi una serie di personaggi, dalla hostess bella e misteriosa a una coppia di amici scrocconi e da un comandante alto e biondo, che porta il nome di un famoso giocatore di basket e che si fida troppo del copilota (ed entrambi del pilota automatico).
L'antologia è curata da Maurizio Malavolta, che è anche uno degli autori, insieme a Eliselle, Manuela Fiorini, Fabrizio Fangareggi, Enrico Luceri & Sabrina Marchesi, Sara Magnoli, Angelo Martinelli, Luca Martinelli, Fabio Mundadori ed Enrico Solmi e fa parte della collana Comma21, dedicata al giallo e al noir.
Il libro si può acquistare sul sito www.damster.it , nei principali bookstores on line e in libreria.
( foto di Claudio Vincenzi )
Presentato ieri a Milano il libro che raccoglie le storie di 13 autori ispirate alla vita e all'opera del Maestro, scomparso dieci anni fa. Nicoletta Mantovani "L'idea di una raccolta di gialli ispirati a lui gli sarebbe piaciuta". Parte del ricavato sarà devoluto alla Fondazione Luciano Pavarotti per sostenere i giovani talenti.
Di Manuela Fiorini – Milano 5 dicembre 2017 – "Un progetto innovativo, diverso dal solito. E l'idea di un libro con racconti gialli ispirati a lui, scritti da autori modenesi, è una cosa che anche a Luciano sarebbe piaciuta molto".
Luciano è Pavarotti, il grande tenore scomparso dieci anni fa, le parole sono di Nicoletta Mantovani, vedova del Maestro, il libro è Romanza Noir, presentato ieri nella prestigiosa sede del Pavarotti Milano Restaurant Museum di Piazza Duomo.
Edito dalla casa editrice Damster e inserito nella collana Comma 21, diretta da Fabio Mundadori, Romanza Noir nasce dalla penna di 13 autori che esprimono stili narrativi molto diversi tra loro, ma sempre coinvolgenti e personali.
A unire le storie, una "cornice" in cui si immagina il viaggio in aereo di Luciano, cantante lirico di fama internazionale, da Roma a New York, in compagnia di uno dei suoi "amici della briscola". La cabina di prima classe si trasforma ben presto in un vivace andirivieni di personaggi: ci sono un paio di passeggeri scrocconi e curiosi, una hostess chiacchierona, un capitano che si fida troppo del copilota e, insieme, del pilota automatico.
Big Luciano, che non ne vuole sapere di dormire, tiene svegli gli altri passeggeri. L'amico gli propone allora una specie di "gioco": "Ci raccontiamo storie con te dentro. Vere o inventate non ha importanza, basta che siano belle e strane, e che tu in qualche modo ci possa entrare". "Mi piace! Va bene. Comincia tu", risponde il Maestro. In poco tempo, si uniscono anche gli altri passeggeri e il personale di bordo. Tutti hanno delle storie da raccontare, storie di misteri, misfatti e delitti. Storie che servono a riempire e dare valore al tempo ma che, a volte, lo fermano, catturando l'attenzione con un colpo di scena o un finale a sorpresa.
Splendida la location della presentazione, il Pavarotti Milano Restaurant Museum ( www.pavarottimilano.com ). Molto più che un ristorante, ma un luogo dove sono riunite tutte le passioni del grande tenore: il buon cibo emiliano e modenese in particolare, alcuni dei suoi cimeli, come uno dei suoi celebri foulard, lo smoking indossato durante le sue esibizioni e il suo inseparabile panama, ma anche articoli di giornale, spartiti, ritratti e fotografie che ripercorrono la sua unica e lunga carriera costellata di successi. E qui, una volta a settimana, durante la serata dedicata alla musica dal vivo, si esibiscono i giovani talenti a cui il Maestro ha sempre dedicato tanta attenzione. Ed è proprio a loro, attraverso i progetti della Luciano Pavarotti Foundation ( www.lucianopavarottifoundation.com ), che sarà devoluto parte del ricavato delle vendite del libro.
"A Luciano piaceva insegnare e spesso lo ha fatto gratuitamente", ha detto ancora Nicoletta Mantovani. "Attraverso la Fondazione che porta il suo nome, che ha il duplice scopo sia di portare avanti il suo ricordo, sia di promuovere i progetti che gli stavano tanto a cuore, abbiamo il sogno di aprire un'Accademia dedicata ai giovani talenti. Ma la strada è ancora tanto lunga, per questo, per il momento, offriamo loro un palcoscenico e occasioni per essere notati. E per alcuni di loro si sono già aperte le porte di importanti teatri in Italia e in Europa".
Romanza Noir è in vendita in libreria, sul sito www.damster.it e nei principali bookstore al prezzo di 14 euro.
(foto di Claudio Vincenzi)
Buon cibo, buona musica e gli amici di sempre. Così il Ristorante Europa 92, voluto dal Maestro e gestito dalla famiglia Clò, ha festeggiato il compleanno del grande tenore e il 10°anniversario della sua scomparsa.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi - Se Luciano Pavarotti fosse ancora con noi, lo avrebbe sicuramente voluto festeggiare così il suo 82° compleanno: con gli amici di sempre, con un menù a base dei piatti buoni e corposi della cucina modenese, con tanta musica e nel locale che lui stesso ha voluto all'interno del Circolo Ippico Club Europa 92, che venticinque anni fa ha ospitato la primissima edizione del Pavarotti & Friends.
In un'atmosfera conviviale, circondati da fotografie, poster, locandine e ritratti che ripercorrono la strepitosa e unica carriera del grande tenore, ieri sera al Ristorante Europa 92 si è voluto festeggiare il Maestro con una serata il cui incasso è stato devoluto in beneficienza.
Abbondante e "modenese" la cena a buffet, con gnocchini fritti accompagnati da salumi, rotolo di frittata con prosciutto e formaggio, cipolline all'aceto balsamico, gnocco ripieno, Parmigiano Reggiano da "tuffare" nell'Aceto Balsamico e riso Venere integrale con Parmigiano e verdure, dall'insolito ed elegante colore nero. Tripudio di dolci con torta Barozzi, torta alla crema e crostate di vario tipo.
A seguire, nella veranda, il tenore Giorgio Pederzoli, nelle vesti di presentatore, anche se non ha saputo resistere nel duettare con i giovani cantanti lirici nel corso della serata, ha introdotto il concerto, iniziato con un la lettura di una poesia in dialetto modenese dedicata a Luciano Pavarotti da parte dell'attrice Elisabetta Montorsi. Spazio poi alla musica, con un'apertura corale di O sole mio.
Sul palco la soprano di origine greca Caterina Kostov con la seconda aria del Trovatore di Verdi, mentre Magda Beuker si esibisce nell'aria di Lauretta "O mio babbino caro".
È poi il turno del tenore Juan Pablo Dupré con Recondita armonia dalla Tosca di Puccini, seguito dal mezzo soprano Monica Minarelli, con la sua coinvolgente Habanera dalla Carmen di Bizet.
Dal pubblico spunta il primo ospite della serata, il tenore americano Chris Merritt, considerato uno dei massimi interpreti del Novecento del Rossini serio e del belcanto italiano. Sale sul palco, ma non si esibisce, lasciando spazio ai giovani.
Momento ludico con il monologo in dialetto modenese di Vanna Panciroli, già interprete della Pulonia, la pungente moglie di Sandrone e "colonna" della Famiglia Pavironica, le maschere modenesi. Alle prese con una divertente telefonata di pettegolezzi con un'amica, tornerà anche alla fine della serata, in coppia con Elisabetta Montorsi, per un esilarante confronto sulle nuove tecnologie.
Nella seconda parte, ancora musica, con il tenore David Beuker che esegue un magistrale E lucean le stelle sempre dalla Tosca, seguito dalla soprano abruzzese Federica di Rocco con la romanza pucciniana Quando me'n vo dalla Bohéme e dalla soprano Ginevra Schiassi con Un bel dì vedremo dalla Madama Butterfly Secondo fuori programma della serata, il giovane pianista Andrea Coglitore, che viene invitato da Pederzoli a regalare al pubblico una sonata. Sceglie la Rapsodia Ungherese di Brahms, che esegue senza spartito, e incanta.
Preludio di finale con il duetto Tu che mi hai preso il cuor, Con te partirò, Summertime e la Canzone della Vija dalla Vedova Allegra. Non poteva mancare il Nessun Dorma dalla Turandot di Puccini, cavallo di battaglia di Luciano Pavarotti, eseguita dai tre giovani tenori come omaggio al Maestro.
Per il gran finale, tutti sul palco, con l'esecuzione collettiva di Libiamo né lieti calici dalla Traviata. Mentre dalle numerose foto e dai ritratti alle pareti, il Maestro Pavarotti sembra approvare e sorridere.
(A seguire la galleria immagini)
Nel giorno del compleanno del Maestro e nel decimo anniversario della sua scomparsa, al Ristorante Europa 92 un evento che unisce musica, buon cibo e aneddoti sulla sua vita.
MODENA – Tutti lo conoscono come "il ristorante di Pavarotti", perché era stato proprio il grande tenore a volere un locale che celebrasse la cucina modenese, tra tortellini, tortelloni, risotto al balsamico, salumi e dolci della tradizione all'interno del Circolo Ippico Club Europa 92, che venticinque anni fa ha ospitato la prima edizione del Pavarotti & Friends.
Quel progetto ha preso corpo grazie alla lunga amicizia che legava il tenore alla famiglia Clò, che a tutt'oggi conducono con successo il Ristorante Europa 92, facendone uno dei locali più conosciuti e rinomati della città.
In ricordo dell'amicizia con Luciano Pavarotti, nel giorno in cui in Maestro avrebbe compiuto 82 anni, (era nato il 12 ottobre 1935), e nel decimo anniversario della sua scomparsa, il "suo locale" vuole ricordarlo con una serata evento che unisce tutti gli "ingredienti" cari al grande tenore: la musica, il buon cibo, la convivialità e il dialetto.
Al menù a buffet con piatti della tradizione modenese, seguirà un concerto nella veranda, a cui prenderanno parte soprani, tenori e pianisti, tra cui Monica Minarelli, Maddalena Beuker, David Beuker, Juan Pablo Duprè, Ginevra Schiassi, Federica di Rocco, Caterina Kostov e Carlo Ardizzoni. La conduzione è affidata a Giorgio Pederzoli.
Vanna Panciroli ed Elisabetta Montorsi allieteranno la serata raccontando aneddoti ed episodi riguardanti Pavarotti, rigorosamente in dialetto modenese.
MaFi
INFO
Ristorante Europa 92, Stradello Nava 92, Modena, tel 059/460067, www.ristoranteeuropa92.com
Diretta Rai e 12 mila paganti per lo spettacolo in occasione del decimo anniversario della morte del grande tenore. Sul palco tutto il "mondo" del tenore, dagli amici artisti delle varie edizioni del Pavarotti & Friends al premio Nobel Rigoberta Menchu. In platea la moglie Nicoletta con la figlia Alice e la nipote Caterina.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi - Modena 6 settembre 2017 – C'era tutto il mondo di Luciano Pavarotti all'Arena di Verona per lo spettacolo in onore del tenore modenese, di cui proprio ieri, 6 settembre, è ricorso il decimo anniversario della morte.
Un ricordo, quello di Luciano Pavarotti, ancora vivo e indelebile nei ricordi di chi lo ha conosciuto, ha avuto l'onore di lavorare con lui e di condividere le emozioni del palcoscenico, ma anche di chi lo avuto come maestro, come mentore e come benefattore.
Leit motiv della serata i duetti. Con i grandi nomi della lirica, con le giovani promesse del bel canto e con le stelle del Pop italiano, che hanno cantato "virtualmente" con il tenore, alternando la loro voce alla sua, forte, potente e inconfondibile. Perché Pavarotti, proprio attraverso i "duetti" era riuscito nell'impresa di fare uscire la lirica dai teatri, dove era appannaggio della stretta cerchia di melomani, e l'ha portata al grande pubblico, prendendo a braccetto il Pop e sublimandolo nelle indimenticabili edizioni del Pavarotti & Friends.
Esordiscono sul palcoscenico dell'Arena i ragazzi de Il Volo, con la soprano Angela Gheorghiu con Granada. L'attacco è timido, ma poi il trio si riprende. Carlo Conti introduce il primo collegamento esterno, quello con il regista Ron Howard, direttamente dal set del prossimo episodio di Star Wars.
L'indimenticabile Richie Conningham di Happy Days parla a ruota libera e contagia con il suo entusiasmo. Sta girando il documentario sulla vita di Luciano Pavarottti e traspare la sua affascinazione per il personaggio.
Altro momento di grande emozione, il ritorno dei Tre Tenori. Josè Carreras e Placido Domingo si esibiscono insieme alla voce di Pavarotti in . Josè Carreras e Placido Domingo si esibiscono insieme alla voce di Pavarotti in My Way, rievocando il successo di Los Angeles del 1994. "Luciano Pavarotti è stato un grande ed indimenticabile amico di vita e professionale. Ricordo quella straordinaria serata, alle terme di Caracalla, con i tre tenori, ha segnato una svolta nel mondo della lirica", ha detto del Maestro Placido Domingo emozionato.
È poi il turno di Zucchero, che ricorda la lunga amicizia con il tenore, nata quando il cantante di Reggio Emilia ebbe l'ardire di telefonare al Maestro per proporgli quel Miserere registrato con la voce di un giovanissimo Andrea Bocelli, che diede origine alle undici fortunate edizioni del Pavarotti & Friends. E proprio di Miserere, preceduto da Così celeste è il duetto virtuale con Pavarotti che emoziona l'Arena.
Torna in scena la lirica pura, con la voce potente di Vittorio Grigolo che si esibisce in Lucean le stelle dalla Tosca di Puccini, e con Domingo e Carreras, che insieme alla Gheorghiu intonano Non ti scordar di me.
Un emozionatissimo Eros Ramazzotti fa una piccola gaffes e confonde Pavarotti con Jovanotti, ma ci pensa Carlo Conti a correggere il tiro, con i nervi saldi di chi sa che sta conducendo una serata ricca di emozioni. "Questo è un pezzo molto importante della mia carriera, quando il Maestro Pavarotti la scelse per fare il duetto mi rese non felice... di più", ha detto Ramazzotti introducendo il duetto virtuale con Pavarotti di Se bastasse una canzone, "Rifarla adesso mi viene il groppo in gola".Secondo collegamento esterno, a metà serata, con Andrea Bocelli, che da una terrazza romana intona Ah, mes amis da La fille di Régiment.
Scorrono le immagini della scuola che Luciano Pavarotti ha contribuito ad aprire in Guatemala per i bambini vittime della guerra, mentre sul palco sale Rigoberta Menchu, Premio Nobel per la Pace 1992, che lo ricorda come "uomo straordinario, grandissimo, che ha amato tantissimo i bambin e che ha fatto tanto per loro". Parole semplici, ma che vengono dal cuore, che ricordano l'impegno e la generosità di Luciano Pavarotti per le cause umanitarie, alle quali il Maestro si è dedicato con impegno. I bambini guatemaltechi si sono esibiti con lui nell'edizione 1999 del Pavarotti & Friends. "Ora sono grandi, e insieme a tutto il Guatemala, lo ricordano con affetto. Pavarotti è vivo in tutto il mondo", ha concluso la Menchu.
Un'eterea Giorgia intona Imagine, ricordando l'emozione degli esordi e i consigli del tenore. Sul palco sale poi Alessandro Del Piero, indimenticato capitano della Juventus, squadra del cuore di Luciano Pavarotti. Placido Domingo dirige l'amico Josè Carreras in Passione. Da brividi il duetto di Massimo Ranieri con la soprano Angela Gheorghiu in Te voglio bene assaje.
Bravissima Fiorella Mannoia, che accompagnata al flauto da Andrea Griminelli, pupillo del Maestro, ripropone il duetto in Caruso dell'edizione 2001 del Pavarotti & Friends e ricorda: "Nelle prove lo sentii cantare e la sua voce mi sembrava normale. Sul palco, durante il concerto, rimasi stupita: non potevo creder a una voce così potente. Aveva una potenza impressionante, davvero divina".
Tocca a Nek, al secolo Filippo Neviani, da Sassuolo, interpretare l'Ave Maria scritta dallo stesso Luciano Pavarotti. Nonostante l'emozione, supera brillantemente la prova, complice la dolcezza del flauto di Griminelli.
Nel preludio del gran finale, torna in scena la lirica, che in questo concerto dell'anniversario ha forse messo in ombra il Pop, a sottolineare quando Luciano Pavarotti, nonostante le sue incursioni nella canzone commerciale, sia sempre rimasto in fondo, il più grande tenore del Novecento, la voce divina in grado di radunare 500 mila spettatori a Central Park nel concerto a ingresso gratuito del 1993, come ricordato del video dove Angela Buttiglione decanta durante il TG della sera lo straordinario successo dell'evento.
Ancora lirica "pura", dicevamo, con Francesco Meli, che libera le potenti corde vocali in Una furtiva lagrima da L'elisir d'amore di Donizetti. I giovani Cantanti della Fondazione Pavarotti salgono sul palco e incantano il pubblico dell'Arena con Libiamo ne'lieti calici dalla Traviata di Verdi. Sale poi sul palco Nicoletta Mantovani, con le piccole donna amate da Luciano, la figlia più piccola, Alice, e l'unica nipote Caterina, figlia di Cristina Pavarotti. Siamo alle battute finali, mentre si avvicina la mezzanotte. Sul palco salgono i 2cellos che si esibiscono nel medley di La donna è mobile e O sole mio, e Fabio Armiliato, con la romanza di Ruggero Leoncavallo Mattinata.
Nel finale, il maestro Nicola Piovani dirige Vittorio Grigolo nell'inedito Luciano, una romanza dedicata a Pavarotti e commissionata dalla famiglia per omaggiare il grande tenore. E siamo tutti d'accordo con il Maestro Piovani quando ricorda la voce di Pavarotti come "quella scintilla emotiva che confina con l'eternità".
(Con Galleria Immagini)
Verso Expo, il sindaco Muzzarelli ha presentato a Firenze il circuito di promozione turistica "Discover Ferrari & Pavarotti Land" -
Modena, 30 marzo 2015 -
Sarà il maestro Riccardo Muti, insieme all'orchestra giovanile Luigi Cherubini di Ravenna da lui fondata e diretta, e ai giovani cantanti dell'Accademia Pavarotti, il protagonista dell'evento che il 12 ottobre 2015 celebrerà al Teatro Comunale di Modena l'ottantesimo anniversario della nascita di Luciano Pavarotti. Ad annunciarlo, il sindaco Muzzarelli nel corso della presentazione del circuito di promozione turistica "Discover Ferrari & Pavarotti Land", sabato a Palazzo Vecchio a Firenze nell'ambito di "Giornata Italia 2015, il Paese nell'anno di Expo", evento organizzato dal ministero delle Politiche Agricole al quale è prevista la presenza nel pomeriggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Tanti gli eventi in programma a Modena nel periodo di Expo, iniziative che ruotano intorno alle eccellenze del territorio: cibo e cucina di qualità, lirica, motori, cultura. Dai Giardini del gusto e delle arti alla Palazzina Vigarani fino agli eventi musicali: il concerto in piazza Grande il 6 settembre, anniversario della scomparsa di Luciano Pavarotti; quello al Teatro Comunale il 12 ottobre con il maestro Muti per l'80° della nascita; il Nabucco, sempre al Comunale, il 9 ottobre per il quale - come ha spiegato Muzzarelli - "ci sono già numerose prenotazioni dall'estero", il Barbiere di Siviglia nel cortile d'onore del Palazzo Ducale.
Il circuito che dal 1 maggio al 31 ottobre, sette giorni su sette, collegherà diversi punti di a eccellenza del territorio provinciale - centri storici, monumenti, musei, imprese agroalimentari - è stato illustrato da Antonio Ghini, direttore dei musei Ferrari di Modena e Maranello. Presenti all'iniziativa anche il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e Nicoletta Mantovani.
Piazza Grande gremita per "Luciano messaggero di pace", l'evento per ricordare il grande tenore nel settimo anniversario della sua scomparsa. Sul palco Milly Carlucci, Raphael Gualazzi, Isabella Ferrari, Giulio Scarpati, Daniele Pecci, Alfonso Signorini e sette giovani tenori, accompagnati dall'Orchestra dell'Opera Italiana.
Di Manuela Fiorini, Modena 7 settembre 2014
Modena si stringe in un ideale abbraccio per ricordare Luciano Pavarotti, l'uomo e l'artista che tutto il mondo rimpiange e ci invidia, a sette anni dalla sua scomparsa. Eppure, l'impressione, ieri sera, era che lui fosse proprio lì, tra i suoi concittadini, che hanno riempito Piazza Grande per assistere all'evento "Luciano messaggero di pace", uno spettacolo di musica, parole e ricordi per portare avanti il messaggio di impegno e solidarietà che stava tanto a cuore al grande tenore.
L'evento, organizzato dalla Fondazione Luciano Pavarotti, si è aperto con una video storia sulle diverse edizioni del "Pavarotti & Friends" i concerti benefici nati dall'intuizione di Luciano Pavarotti di affiancare la lirica e il pop, che hanno radunato a Modena nomi importanti della musica internazionale, da Lucio Dalla a Jovanotti, da Elton John a Eric Clapton, dagli U2 a Celine Dion, da Brian Eno a Ricky Martin. Come ha ricordato Milly Carlucci, splendida presentatrice della serata e amica del tenore, "nessuno riusciva a dire di no a Luciano", che, "faceva scouting andando direttamente a bussare a casa degli artisti" per convincerli ad esibirsi a Modena per raccogliere fondi e richiamare l'attenzione su cause umanitarie spesso dimenticate dalle cronache.
"I bambini giocano alla guerra. E' raro che giochino alla pace, perché gli adulti da sempre fanno la guerra". Un'intensa Isabella Ferrari legge Berthold Brecht, il primo dei testi che si alternano alla musica per ricordare quanto sia attuale parlare di pace, soprattutto in un'epoca fragile come la nostra, dove tanti focolai di violenza fanno paventare, come ha detto Papa Francesco "una terza guerra mondiale". Proprio il "Discorso ai Presidenti di Israele e Palestina" che il pontefice ha pronunciato lo scorso giugno, viene riproposto dalla voce dell'attore Giulio Scarpati, preceduto dall'Ode alla pace del poeta cileno Pablo Neruda, letto da Daniele Pecci.
Il talentuoso Raphael Gualazzi apre alla musica con la celebre Blowin'in the wind di Bob Dylan e propone una versione jazz di Imagine. La parte lirica è affidata a sette giovani tenori già allievi di Luciano Pavarotti e seguiti dalla Fondazione: Lorenzo Caltagirone, Davide Carbone, Matteo Desole, Alessandro Fantoni, Giuseppe Cambi, Marco Miglietta e Jenish Ysmanov interpretano Panis Angelicus di César Franck, Una furtiva lagrima di Donizetti, Che gelida manina di Puccini e La donna è mobile di Verdi, accompagnati dall'Orchestra dell'Opera Italiana, diretta dal Maestro Aldo Sisillo. Ma è l'esecuzione di Miss Sarajevo, la canzone scritta da Bono Vox, leader degli U2, per Luciano Pavarotti a commuovere. Il brano è preceduto da un video messaggio dello stesso Bono rivolto ad Alice, la figlioletta di Pavarotti e Nicoletta Mantovani, nel quale il musicista ricorda il viaggio compiuto insieme al tenore in una Mostar ferita dalla guerra e l'impegno per la realizzazione di una scuola di musica dedicata ai bambini.
Altro ricordo intenso è quello rievocato dalla giornalista Anna Cataldi, amica del tenore e per nove anni sua collaboratrice sia per il Pavarotti & Friends sia in qualità di "Messaggero di pace delle Nazioni Unite" conferitogli nel 1998 dall'allora Segretario ONU Kofi Annan . Tra i riconoscimenti riconosciuti a Luciano Pavarotti per il suo impegno nei confronti dei più sfortunati, ci sono anche la Medaglia Nansen (2001) per la raccolta fondi, attraverso i suoi concerti, a favore dei rifugiati del mondo. Nello stesso anno, Mikhail Gorbaciov gli consegna anche il World Social Award, "per le cause di beneficienza sostenute attraverso la musica".
La serata prosegue con l'esecuzione di Caruso in omaggio a Lucio Dalla, amico di Luciano Pavarotti, grazie al quale, ricorda Milly Carlucci, è nata l'idea di fondere il Pop e la lirica. Alle battute finali, Giulio Scarpati legge La fine e l'inizio della poetessa polacca Wislawa Szymborska. Alfonso Signorini, direttore del settimanale Chi, racconta della sua amicizia con il tenore, nata nel 1992, quando il giornalista si "apposta" davanti al camerino del tenore, allora in "silenzio stampa" dopo aver ricevuto delle critiche per la sua interpretazione nel Don Carlo, per strappargli un'intervista. Pavarotti, in un primo momento, lo caccia, si arrabbia, ma poi, quando ormai Signorini sembra avere perso ogni speranza, Luciano lo manda a chiamare e gliela concede. L'intervista finisce sulla prima pagina della Repubblica e tra i due nasce un'amicizia che durerà 25 anni.
Per il gran finale, i giovani tenori, accompagnati dall'Orchestra, si esibiscono in un medley con La mia canzone al vento, Mattinata, Mamma, Granada e O Sole mio. Ma è Luciano Pavarotti a "salutare", attraverso un video ricordo, il suo numeroso e affezionato pubblico, i suoi concittadini, i familiari, gli amici e tutti coloro che sono accorsi in Piazza Grande per ricordarlo e rendergli omaggio. Alla "sua" Modena, dedica una potente Donna non vidi mai, dalla Manon Lescaut di Puccini.
( foto di Claudio Vincenzi)
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