L'equilibrista

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Fabio Vezzani - Sommelier abilitato – AIS Emilia Romagna -
Via Guicciardini, 19
42122 Reggio Nell'Emilia (RE)

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e-mail: fabiovezzani@libero.it

Lunedì, 11 Febbraio 2019 12:07

2018 anno nero della ristorazione italiana

Spesa record nei ristoranti, con 85 miliardi spesi dagli italiani, ma il saldo negativo tra le attività aperte e quelle cessate nel 2018 è il più alto degli ultimi 10 anni: -12.444

Milano, 7 febbraio 2019. Se da un lato il 2018 è stato l'anno del record di consumi degli italiani nei ristoranti con 85 miliardi di euro spesi, sul piano dello stato di salute delle attività ristorative si è registrato il saldo negativo più corposo degli ultimi dieci anni tra il numero di società avviate, 13.629, e quelle cessate, 26.073: -12.444, quasi il doppio rispetto al -6.796 del 2008. E' questa l'elaborazione dell'agenzia RistoratoreTop su dati Coldiretti e Movimprese, l'indice della nati-mortalità delle imprese di Unioncamere.

L'analisi è parte del "Rapporto RistoratoreTop 2019" che verrà presentato il 12 marzo in occasione del primo Forum Della Ristorazione al Palacongressi di Rimini e fotografa nel 2018 una spesa per pranzi e cene fuori casa al massimo storico, pari al 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani. Il 22,3% della popolazione ha mangiato fuori almeno una volta a settimana, in prevalenza giovani sotto i 35 anni (33,8%).

"L'incrocio di questi due record fa del 2018 un anno buio per la ristorazione italiana – spiega Lorenzo Ferrari, amministratore di RistoratoreTop – perché indica quanto la spesa per mangiare fuori casa sia distribuita su un numero sempre minore di locali e quanto molti ristoratori non siano stati in grado di leggere e interpretare i recenti cambiamenti economico-sociali e tecnologici o gli stravolgimenti nelle abitudini alimentari, soprattutto dei più giovani. Alle porte degli anni '20 il consumatore italiano under 35, ad esempio, cucina sempre meno a casa e, quando esce, va speso alla ricerca di nuovi sapori o di esperienze particolari, complice il proliferare di ristoranti che contaminano e mescolano le tradizioni di diverse aree del mondo e di locali che attorno al cibo, mediamente di alta qualità, hanno saputo costruire una forma di intrattenimento e di coinvolgimento del cliente per stupirlo e fidelizzarlo. Occorre che i ristoratori ne prendano consapevolezza per stare al passo con il mercato."

Il tema della "consapevolezza" sarà al centro del Forum del 12 marzo, evento che vedrà centinaia di imprenditori, associazioni, operatori ed esperti del settore confrontarsi sui cambiamenti in atto nel mercato della ristorazione.

Verranno affrontate quattro aree tematiche, seguendo dati e analisi presenti nel Rapporto RistoratoreTop 2019: la fotografia dello status economico del settore, come sta cambiando la società rispetto all'alimentazione, la rivoluzione tecnologica nell'era del delivery e dei big data relativi ai clienti, l'analisi dei trend presenti e futuri.
Allegati: Grafici dati – Foto Lorenzo Ferrari e cucina generica.

 

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Scegliere esclusivamente vini naturali a chiara impronta sensoriale e soprattutto matrice autoctona è una scelta obbligata per chi ha deciso di distinguersi e di riportare le cose nell'ordine in cui la terra le ha concepite. Ed ecco allora che anche quest'anno il Pesaro Wine Festival da libero sfogo alla sua vena creativa a Borgo di Trebbiantico, proprio alle porte di Pesaro.

da L'Equilibrista - Pesaro Wine Festival 2019 apre le porte dal 29 al 31 marzo nella consueta cornice di Villa Cattani Stuart a Pesaro, maestosa e storica dimora che è pronta a caratterizzare questa manifestazione dedicata alla cultura del vino ormai nota a livello nazionale.

Gli organizzatori hanno in serbo, per gli amanti del vino di qualità, un'autentica trama di degustazioni davvero interessanti condotte da relatori di fama indiscussa come Armando Castagno e Francesco Falcone per citarne alcuni; questo perché la kermesse coinvolgerà le migliori cantine nazionali ed internazionali al fine di offrire al pubblico un'esperienza sensoriale e di qualità proiettata ai massimi livelli.

L'evento, ideato da Gianluca Galeazzi e coadiuvato dal responsabile dei seminari Luca Iorio ed i responsabili dell'organizzazione Lucia Scipioni e Gianluigi Garattoni, viene organizzato dall'Associazione culturale Pesaro Vino Cultura con il patrocinio del Comune di Pesaro perché oltre ad essere la città degli stessi organizzatori è anche nelle Marche, regione che nel settore enologico occupa un posto di pregevole rilievo grazie all'alta concentrazione di aziende vitivinicole e biodiversità territoriali.

La città di Pesaro poi riesce a catalizzare interesse grazie anche alla sua centralità geografica in una Italia fatta di genialità da scoprire e sempre non pienamente espresse per via di quel suo architrave esile e poco integrato che vuole la piccola e media impresa essere il fiore all'occhiello della produzione di qualità assoluta, ma sempre poco visibile al grande pubblico.
Per questo, dare spazio ad Aziende vinicole nazionali ed internazionali accuratamente selezionate secondo criteri di qualità, nei processi di produzione, il più possibile naturali, nella scelta delle materie prime rigorosamente coltivate nel territorio di produzione, veicolano conoscenza e senso critico costruttivo alla base della crescita comune.
Un Paese, la nostra Italia, che ha tutto da imparare sul tema della condivisione, della creazione dell'immagine di marca e sul come fare rete a vantaggio del sistema Italia, lasciando fuori dai giochi inutili campanilismi e mediocri invidie dell'una o dell'altra parte.

Le selezioni delle Aziende sono da sempre operate da una commissioni di esperti, degustatori professionisti, sommelier e winelovers che aprono a seminari, tavoli tecnici, concerti e momenti conviviali nei quali il Festival da il meglio di se offrendo anche la possibilità di acquistare i vini in degustazione, proprio come una fiera del vino.

Il Pesaro Wine Festival è un vettore dedicato al vino di qualità ed ai suoi attori quali: cantinieri, esperti, sommelier, appassionati, blogger e stampa di settore che hanno il compito di assistere e di sorreggere un tessuto storico e sociale che ha creato un patrimonio di inestimabile valore ed unico al Mondo, quello della filiera produttiva autoctona italiana del vino.

Quest'anno poi i temi fondanti saranno dedicati al Taurasi, al Greco di Tufo, al Fiano di Avellino e a chiudere con la Valpolicella a testimonianza che la tradizione e la divulgazione devono essere al servizio della produzione se l'obiettivo di fondo è la crescita di un territorio e delle persone che lavorano duro per la loro crescita.

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Per contatti e Info :
http://www.pesarowinefestival.it/ 

 

 

da L'Equilibrista - Fontevivo (PR)27-01-2018 - L'unico modo per imparare qualcosa che ci affascina o ci stimola la fantasia è quello di buttarsi a capofitto e affidarsi ai propri sensi. Nel caso si parli poi di qualcosa che appartiene alla nostra cultura e ci rappresenta come Paese, rispecchiando le meravigliose peculiarità di ogni regione, allora non si può prescindere dal conoscere a fondo il mondo del formaggio.

I formaggi fanno parte della nostra storia, rispecchiando appieno gli aneddoti dei nostri avi, varcando i confini imposti dalle guerre e soprattutto descrivendo la capacità di adattarsi e di evolvere allo stesso tempo, caricandosi di passione regalando connotati assolutamente unici che trasudano di amore, dedizione, estro e sperimentazione continua.

ONAF guida i suoi studenti all'interno di un viaggio assoluto partendo da coloro che hanno avuto la necessità di produrre formaggio per il loro sostentamento in tempi di miseria e quindi sfamare la propria Famiglia, fino a chi lo ha poi prodotto e magari migliorato facendone un prodotto di alta cucina, tecnicamente maturo, per diverse tipologie di abbinamento.
Ma la forza del corso ONAF non è solo nel ripercorre la storia del formaggio, è soprattutto una moderna ricostruzione di come viene prodotto questo sfaccettato e incredibile prodotto, dandone informazioni tecniche e fornendo i codici per poterlo degustare e capire al meglio. Il candidato è quindi preso per mano e gli vengono fornite le chiavi per aprire i segreti sensoriali e tecnici che sono alla base di un qualsiasi prodotto caseario per capirlo, farlo proprio e poterlo divulgare e spiegare. E' soprattutto questo che infatti avrà il compito di fare un mastro assaggiatore, ovvero quello di poter illustrare e degustare un formaggio in modo obiettivo e chiaro ad una platea di consumatori, siano essi amici, oppure ospiti in delegazione che vengono dall'estero o magari studenti ONAF una volta che si sarà diventati docenti.

I futuri degustatori quindi acquisiscono strumenti atti a comprende il formaggio al meglio, sperimentandone le peculiarità ed approfondendo con colleghi ed insegnanti costruendosi una vera e propria esperienza sensoriale. Ma soprattutto si è inseriti in una grande famiglia, in una comunità di amici che avendo la stessa passione, si aiutano l'un l'altro per poter sviluppare al meglio la crescita comune e quindi sono all'ordine del giorno fiere, manifestazioni a livello nazionale e soprattutto visite ai caseifici o eventi a carattere gastronomico.

Domenica 20 Gennaio scorsa, nel Ristorante Rigoletto a Bianconese di Fontevivo (Parma), si è svolta la cerimonia d'investitura per i 44 neo assaggiatori di Formaggi della delegazione di Parma che hanno effettuato il corso ONAF nei mesi di Ottobre e Novembre.

Grande soddisfazione da parte del direttore del corso Roberto Delfi. Maestro assaggiatore e sommelier professionista.
I nuovi assaggiatori sono stati nominati dal Presidente Nazionale ONAF Pier Carlo Adami, affiancato dal Vice-Presidente e delegato di Parma Giacomo Toscani, dal Consigliere nazionale Pier Angelo Battaglino e dal segretario Marco Quasimodo.
Alla cerimonia ha portato i suoi saluti il sindaco di Fontevivo Tommaso Fiazza che ha portato il suo sostegno ed un affettuoso saluto alla Delegazione a dimostrazione che si è vissuto in un clima di festa, spontaneità e soprattutto divertimento e piacere di stare insieme.

Il valore delle figure formate ed adeguatamente inserite nel percorso comune della delegazione consentirà ad ognuno di esprimersi come vorrà nel nel mondo del formaggio, infatti la qualifica è il primo passo per iniziare una nuova avventura professionale, o magari per sviluppare una conoscenza in modo attento e più strutturato o semplicemente far parte di un gruppo, ma sempre portando alto i valori dei prodotti che si degustano mantenendo imparzialità e doveroso rispetto per chi quel formaggio lo ha fatto con sacrificio e professionalità.

La cerimonia di settimana scorsa ha chiuso un primo ciclo con un pranzo a base di piatti e prodotti tipici parmigiani, ovviamente aprendo al nuovo corso che aprirà a breve le sue porte e che soprattutto decreterà nuovi illustri colleghi a questo straordinario mondo.

Il corso ONAF è quindi aperto a tutti coloro che desiderano approfondire le loro conoscenze sul meravoglioso mondo del formaggio !

Per info:
http://www.onaf.it/ 
http://www.onaf.it/parma 
Delegato di Parma : sig. Toscani Giacomo 3382902374

 

 

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