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Bene l'Europa, giù la Russia. L'azienda di Torgiano (PG) cresce in doppia cifra sul mercato interno e conferma il trend positivo sulle importanti piazze di Germania (+8%), Danimarca, Giappone e Stati Uniti. -

Parma, 24 marzo 2015 -

Cambia la geografia delle vendite delle Cantine Lungarotti e migliora la performance del vino bandiera dell'azienda: il Rubesco. È la sintesi 2014 dell'azienda di Torgiano (PG) che cresce in doppia cifra sul mercato interno (+10% in valore contro +3,6% del 2013) e conferma il trend positivo sulle importanti piazze di Germania (+8%), Danimarca, Giappone e Stati Uniti. Ma la buona annata è segnata soprattutto dalla performance del Rubesco, che si attesta a circa il 20% delle vendite italiane, sbanca in Danimarca (80% delle vendite Lungarotti) e vola in Francia, con un +35% sull'anno precedente. Bene anche i numeri del Rubesco Riserva Vigna Monticchio che, se da una parte sconta non poco la crisi russa, dall'altra guadagna in 2 mercati chiave: Germania (+8%) e Danimarca (+36%).

"La Russia - ha detto l'amministratore unico, Chiara Lungarotti - era e resta un mercato importante per il nostro vino di punta, perciò speriamo che l'impasse congiunturale possa risolversi in breve tempo. Detto questo, siamo tornati in doppia cifra sul mercato interno e questo è un fondamento importante, raggiunto anche grazie al successo del nuovo progetto territoriale denominato "L'U", nella versione Rosso a base di Sangiovese e Merlot e in quella di Bianco, ottenuto da uve Vermentino e Chardonnay".

Complessivamente i vini delle Cantine Giorgio Lungarotti - esportati in 50 Paesi - presentano 28 etichette (2,4mln di bottiglie all'anno) prodotte nei 250 ettari delle tenute di Torgiano e Montefalco. L'azienda è attiva su tutta la filiera del vino e dell'agroalimentare, con produzioni di olio, condimento balsamico e confetture. Particolare impegno del gruppo anche in campo turistico-culturale, con la Fondazione Lungarotti e i suoi Musei dell'Olio e del Vino (definito "il migliore in Italia" dal NY Times), il resort Le Tre Vaselle - un relais di lusso con Spa dedicata alla vinoterapia - e i 12 appartamenti dell'agriturismo Poggio alle vigne. Nel suo complesso il gruppo ha realizzato un fatturato di 11,4 milioni di euro.

(Fonte: Ufficio Stampa Gruppo Lungarotti)

Cantine Casabella ritorna alle origini nell'anno dell'Esposizione Universale. Territorio, identità e mito. Gutturnio e Malvasia: quando la tradizione perfeziona l'innovazione tecnologica -

Piacenza, 20 marzo 2015 -

È un ritorno alle origini il Vinitaly 2015 di Cantine Casabella. Un momento di riflessione ed un omaggio alla lunga strada percorsa dall'enologia della Terra del Vino, già nota in antichità per le proprie eccellenze. Ed è proprio a queste, rappresentate da Gutturnio e Malvasia, che guarda l'azienda arquatese con la produzione limitata di mille bottiglie, bianche e rosse, che ricordano i vini della tradizione, quelli dei nostri avi. Un percorso tra territorio, identità e mito. Perché il vino non è solo una bevanda, ma un'emozione che cresce giorno dopo giorno.

Sono i vini delle origini il Gutturnio e la Malvasia: sono i vini che storicamente hanno fatto risplendere il nome piacentino nel mondo, il Gutturnio dai tempi dei romani, la Malvasia grazie all'estro di Leonardo da Vinci che ha riscoperto l'antico legame con il Peloponneso. Una tradizione che da quel momento si è tramandata, di padre in figlio. Cantine Casabella è tornata a quel momento: agli affetti, al momento in cui ogni singolo gesto si tramuta in un prodotto che racconta la storia. È il recupero di un'identità pura che avviene proprio nell'anno in cui l'Italia e la sua industria agroalimentare è impegnata nella realizzazione della grande Esposizione Universale.

Cantine Casabella avvia così, proprio a Vinitaly 2015, un processo di recupero della tradizione: i due vini sono i prodotti della nostra campagna, del territorio. Puri nel gusto, semplicemente maniacali nella lavorazione. Raccolta a mano, l'uva viene diraspata e pigiata in cantina. Il mosto di malvasia è vinificato in bianco, mentre quello della barbera e della bonarda è lasciato a contatto con le bucce ed i vinaccioli per alcuni giorni, separato da loro con la pressatura. Ne esce un vino torbido, dal colore ricco e dal gusto forte e deciso, che, senza filtrazioni, subisce solamente numerosi travasi prima dell'imbottigliamento, fatto con un residuo zuccherino che rende possibile la presa di spuma in bottiglia. Ne esce un vino frizzante che presenta sul fondo i lieviti della rifermentazione.

Sulla tavola è il vino che riporta alla mente le giornate del passato, quelle lunghe tavolate di una volta, dove era solo il sapore dei cibi a donare allegria. Cantine Casabella riguarda alle sue origini: quella che più di cento anni fa vide la tenuta di Ziano Piacentino avviarsi verso una produzione che nei decenni sarebbe divenuta mondiale. E propone i due classici che da sempre sono l'identità del territorio: è il vino della tradizione; quella dei nonni, ripresa nella grafica, schietta ed elegante come il prodotto che rappresenta. Suggellata con gocce di oro caldo, l'etichetta, su carta naturale invecchiata, ricorda nella grafica il vino delle origini: caldo e saporito, ricco e pulito, come le emozioni che portiamo nel cuore ricordando il passato. Come un mito che si rinnova nel tempo.

(Fonte: ufficio stampa Cantine Casabella)

Con la luna calante prende il via fino a Pasqua la stagione per l'imbottigliamento del vino. Tanta gente al Consorzio Agrario di Parma nella giornata di consigli con gli esperti. -

Parma, 16 marzo 2015 -

Giornata di domande e consigli pratici all'agenzia di strada Mercati del Consorzio Agrario di Parma dove un gruppo di esperti del CAP ha consigliato i numerosi interessati intervenuti fornendo tutte le nozioni utili per le diverse fasi di imbottigliamento del vino. Nel rispetto della tradizione, che vuole la stagione tiepida e il clima mite (Marzo – Aprile) insieme alla luna in fase calante, si è dato il via al lavoro di imbottigliamento dei vini più secchi attraverso esempi pratici di come, con tempo sereno e in mancanza di vento, si possa cominciare a fare ciò che facevano i nostri nonni con i vini soprattutto provenienti dal territorio.

Tenere il livello del vino a sei-otto centimetri al di sotto del tappo, posare i vini abboccati in vetro con aspetto perfettamente limpido e non in stato di fermentazione, mai bagnare il tappo di sughero con il vino, oliare e ripristinare l'oliatura dei tappi 24 ore prima dell'utilizzo e non tenere per troppo tempo il vino in damigiana, soprattutto quello dolce, per evitare complicazioni dovute all'eccesso di fermentazione. Importante dire anche che per il mantenimento delle caratteristiche qualitative del vino stesso è fondamentale accertarsi dello stato di igiene assoluta e testata dei contenitori in cui viene conservato.

Dalle parole degli esperti si è capito in modo chiaro che il periodo per l'imbottigliamento migliore sarà proprio quello fino alla settimana della Santa Pasqua, passata la perturbazione prevista per questi giorni.
"La funzione del CAP – ha detto il presidente Giorgio Grenzi- è anche questa, dando consigli utili a tutti gli interessati, creando le migliori condizioni per apprezzare al meglio i nostri prodotti. Visitare la nostra agenzia è immergersi nella qualità del nostro territorio con esperti disponibili, aggiornati e soprattutto informati".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Agrario Parma)

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Sabato, 06 Dicembre 2014 10:29

Tra i vigneti della Valle dei Laghi

Di Chiara Marando – Sabato 06 Dicembre 2014

Conoscete la Valle dei Laghi? Una suggestiva vallata che si apre fra Trento e Riva del Garda, al cui interno sono incastonati come gemme ben otto laghi, in un paesaggio che spazia da quello aspro ed incontaminato di sassi e rocce, proseguendo tra filari e coltivazioni di frutta ed ortaggi. La prima tappa obbligata è certamente quella del paesino di Terlago, caratteristico borgo sulle rive dell’omonimo Lago, all’ombra di un Castello risalente all’anno Mille. Un piccolo quadro incorniciato da distese di vigneti famosi per le loro uve bianche e aromatiche, nonché da immense coltivazioni di mele.

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Ovviamente non ci si può esimere dal raggiungere quella che è la zona considerata famosa per il Vin Santo e per la sua atmosfera romantica: Toblino,  uno dei luoghi più ameni non solo della Valle dei Laghi ma di tutto il Trentino. Il Castello, che si specchia nelle acque del Lago antistante, deve la sua fama al bellissimo ambiente nel quale sorge e, come ogni castello che si rispetti, alle tante e cupe leggende che lo circondano. Si rimane come rapiti dall’assoluta pace e tranquillità di questo angolo di natura.

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Tante sono le cantine che in questa Valle producono vini tra i più rinomati al mondo, eccellenze dai profumi inebrianti, capaci di esaltare degnamente qualsiasi tipo di specialità gastronomica. Un esempio è quello della Cantina Pisoni, Azienda Agricola biodimanica a conduzione familiare, un’anima rurale di lunga tradizione ed esperienza. Tra le sue etichette vanta vini bianchi e rossi dalla struttura corposa e dal gusto elegante, ma soprattutto è una delle poche Cantine del Trentino specializzata nella produzione del rinomato Vin Santo Trentino Doc, presidio Slow Food.

Loro sono Marco e Stefano, cugini che da sempre dedicano il loro tempo al mondo del vino, con passione e costanza, per fornire un prodotto che sia sempre di altissima qualità e rigorosamente biologico. La loro vita è legata alla coltivazione della terra, che lavorano con amore, rispetto, dedizione e grande entusiasmo, utilizzando quelle tecniche antiche ormai quasi perdute come l’aratro trainato da cavallo. Proprio per questo, nell’Azienda Agricola Pisoni non troverete solo vino eccellente, ma anche tipicità biologiche del Trentino quali patate, succose mele, grano per Polenta ed olio extravergine di oliva del Garda.

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Osservare i filari che si rincorrono a perdita d’occhio è uno spettacolo che dona armonia, tra quei vigneti si intrecciano tradizioni e storia, luci e colori di sapori dal fascino immortale. Complice il clima mite e la presenza di acqua purissima, qui si riescono a produrre vini rossi come il Maso Gobbo, dall’aroma floreale ed avvolgente, i pregiati Sarica e Rebo che, essendo affinati in barriques, garantiscono un intenso bouquet di profumi. Poi i bianchi fruttati come il classico Pinot Grigio, la Nosiola, unico vitigno bianco autoctono del Trentino, lo Chardonnay ed il Moscato. Per finire, ecco il già citato Vin Santo, perfetto equilibrio tra tenore zuccherino ed alcolico, una vera coccola da degustare in qualsiasi momento.

Il consiglio è quello di approfittare dell’ospitalità della famiglia Pisoni per visitare questa splendida Cantina, osservando ed assaporando tutta la sapienza dei vignaioli trentini.

 

Azienda Agricola Fratelli Pisoni

Via San Siro 7, Pergolese di Lasino

38070 Sarche (TN)

Tel. 0461 563.216

www.pisonivini.it

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L’azienda vitivinicola di Guiglia è tra i produttori di Bollicine Made in Italy all’interno della 17° edizione del Cibus, dal 5 all’8 maggio -

 

Modena, 5 maggio 2014 –

Lambruschi FalcoRubens e Falconero Riserva 24 mesi, frizzanti secchi L'Ancestrale e Terrebianche e rosso fermo Malbone. Sono le etichette di punta del catalogo che TerraQuilia presenterà da oggi a giovedì 8 maggio al Cibus Bollicine, la vetrina dedicata ai produttori italiani di spumanti all’interno del Cibus 2014, fiera internazionale dell’alimentare di Fiere di Parma.

 

È un calendario denso di appuntamenti quello dell’azienda vitivinicola di Guiglia, in provincia di Modena. Dopo la recente presenza alla 48° edizione del Vinitaly – all’interno dello stand F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti – TerraQuilia fa il bis con l’evento dedicato alle migliori bollicine d’Italia, dove partecipa con uno spazio espositivo interamente dedicato (Padiglione 7 - Stand L032). Oltre alla presentazione delle etichette più significative, l’appuntamento di Parma è l’occasione per illustrare le peculiarità della tecnica produttiva che caratterizza la produzione dell’azienda, il METODO ANCESTRALE.

 

La cantina TerraQuilia nasce dieci anni fa sulle colline di Guiglia, un micro territorio incontaminato che si estende fra i colli bolognesi, patria del Pignoletto, e quelli di Castelvetro, terra di elezione del Lambrusco Grasparossa. I vigneti dell’azienda si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, tratto distintivo che la rende una realtà unica nel proprio territorio. 

 

Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia con il METODO ANCESTRALE, un sistema di origini antiche che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamentosenza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. La produzione di TerraQuilia comprende inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“Dopo la positiva esperienza al Vinitaly – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – siamo orgogliosi di poter arricchire ulteriormente il nostro calendario di appuntamenti partecipando ad un altro evento di spessore, stavolta nella nostra terra, e con uno stand interamente riservato. Il Cibus Bollicine è una ulteriore occasione per presentare i nostri vini e la nostra realtà, espressione di un’area produttiva unica”.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

(Fonte: Ufficio Stampa TerraQuilia)

 

 

Le iscrizioni si chiudono il 6 maggio. 90 vini selezionati nel 2013 -

 

Reggio Emilia, 2 maggio 2014 -

E’ scattato il conto alla rovescia per le imprese che intendono partecipare alla nuova edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco”. Scadono, infatti, martedì 6 maggio i termini per l’iscrizione all’appuntamento annuale proposto dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per valorizzare e promuovere la miglior produzione di lambrusco: una rassegna che nel 2013 ha visto in selezione finale ben 90 vini (l’esatta metà erano reggiani), protagonisti al Vinitaly nei primi giorni di aprile e, ora, pronti per essere esposti e degustati al Cibus di Parma (5-8 maggio).

Il Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”, giunto alla quinta edizione, è patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed è dedicato alle aziende produttrici di Lambrusco delle province di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Parma, alle quali è offerta l’opportunità di veder premiato il loro impegno sulla qualità delle produzioni, che saranno poi presentate alle più prestigiose rassegne agroalimentari internazionali. Tra queste spicca, per il 2014, il SIAL di Parigi, il salone leader mondiale dell’agroalimentare in programma nell’ottobre 2014 nella capitale francese. 

Le operazioni di selezione si svolgeranno dal 22 al 23 maggio presso la sede della Camera di commercio di Reggio Emilia a Mancasale; saranno curate da commissioni formate per pubblico sorteggio e composte da 6 tecnici, di cui almeno 4 residenti in Emilia, e da 1 sommelier, sempre in base al metodo di valutazione “Union Internationale des Oenologues”. 

Il concorso riguarda tre categorie di vini: Vini Lambrusco frizzanti a denominazione di origine controllata (Dop), Vini Lambrusco frizzanti designati con indicazione geografica tipica (Igp) e Vini Lambrusco spumanti a denominazione di origine controllata (Dop).  

La proclamazione ufficiale dei vini premiati è prevista per fine giugno. 

 

Per iscrizioni e informazioni: www.concorsolambrusco.it o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

 

 

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

 

Si apre venerdì il Monterosso Val d’Arda Festival, una tre giorni ricca di eventi, dal 25 al 27 aprile, per celebrare e conoscere il Monterosso, vino tipico della Val d’Arda, protagonista dell’omonimo festival che vede unirsi un intero territorio sotto la rocca merlata di Castell’Arquato. 

 

Piacenza, 22 aprile 20145 -

 

La rassegna, organizzata da Avis di Castell’Arquato ed associazione culturale La Goccia, in collaborazione con la Provincia di Piacenza, Comuni di Castell’Arquato, Lugagnano, Alseno, Vernasca, Carpaneto e Gropparello, Regione Emilia Romagna, Associazione Italiana Sommeliers di Piacenza, la Fisar di Piacenza e l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino di Piacenza, prevede un programma denso di appuntamenti tutti legati al vino ed a questo tipico prodotto locale, storicamente apprezzato dal grande pubblico. Fu, infatti, il pontefice Paolo III Farnese, ad apprezzarne i leggeri sentori ed a “pubblicizzarli” nelle corti rinascimentali del Cinquecento italiano: 

Castell’Arquato fa vini perfettissimi e in gran pregio che è un gran peccato che questa collina non sia tutta vigna, che qui sono di così delicati vini quanto sia in tutta la Lombardia, tanto rossi quanto bianchi. Et qui afferma sua beatitudine si forniva per il suo viaggio anche che fosse a Ferrara e a Bologna” scriveva il cantiniere del pontefice. 

E proprio a Paolo III, ed alla sua venuta a Castell’Arquato, in visita alla figlia e Signora del borgo nel 1541, sarà dedicato il giorno di chiusura della manifestazione, domenica 27 aprile, quando nella piazza municipale si rievocherà, con i costumi storici, la sua presenza. 

Il calendario prevede incontri tematici sul vino, degustazioni di prodotti locali, intrattenimento musicale, mostre d’arte dedicate al vino ed alle etichette antiche. 

Per l’occasione molte aziende agroalimentari del territorio parteciperanno con i propri prodotti o addirittura aprendo le porte delle aziende per assaggi e degustazioni mirate e guidate da esperti. Il programma completo è visionabile sul sito del festival: www.festivalmonterosso.it.

 

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Per il primo anno all’appuntamento di Veronafiere, la cantina di Guiglia ha attirato l’attenzione di importatori italiani e esteri presentando alcune tra le sue etichette più significative -

 

Modena, 22 aprile 2014 –

Interesse e curiosità al Vinitaly 2014 per l’interpretazione di Lambrusco e Pignoletto firmata TerraQuilia. L’azienda vitivinicola di Guiglia, nel corso della 48esima edizione dell’appuntamento di Veronafiere, ha illustrato il processo produttivo che caratterizza la sua produzione, il Metodo Ancestrale.

 

La cantina, presente nell’area espositiva della F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha presentato alcune etichette del proprio catalogo vini, che sono state degustate e apprezzate da un pubblico di visitatori e importatori, sia italiani che esteri. Si tratta del Falconero Zero Lambrusco dell’Emilia IGT e de L’Ancestrale Nativo Bianco dell’Emilia IGT, frizzanti secchi a Metodo Ancestrale, e il Falconero Lambrusco Selezione 24 mesi, vino a rifermentazione naturale in bottiglia con sedimento realizzato con il medesimo processo produttivo.

 

Il Metodo Ancestrale è un sistema che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamentosenza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia secondo questo metodo; ad essi si affiancano inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“La nostra prima volta al Vinitaly è stata sicuramente una esperienza positiva – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – in linea con le nostre aspettative, soprattutto considerando il fatto che per questo anno abbiamo deciso di appoggiarci allo spazio espositivo della F.I.V.I. anziché partecipare con uno stand proprio. Domenica pomeriggio, momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di presentare i nostri vini e il nostro metodo produttivo, siamo riusciti ad attirare l’interesse di alcuni importatori italiani e inglesi”.

 

Situata sulle colline di Guiglia, in provincia di Modena, TerraQuilia nasce dieci anni fa per volere dell’imprenditore Romano Mattioli. I vigneti TerraQuilia si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, massima espressione di un micro territorio incontaminato perfettamente in sintonia con la filosofia produttiva della cantina, che concluderà quest’anno il processo di conversione in azienda biologica avviato nel 2012.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

(Fonte: Ufficio Stampa TerraQuilia c/o Fruitecom)

 

Il salone internazionale dei vini e dei distillati, ha confermato che, nonostante la crisi, il Lambrusco resta uno dei vini più apprezzati e richiesti sui mercati internazionali -

 

Modena, 11 aprile 2014 -

Anche la 48 esima del Vinitaly ha regalato soddisfazione alle cantine modenesi aderenti a Confcooperative. Il salone internazionale dei vini e dei distillati, chiuso mercoledì 9 aprile a Veronafiere, ha confermato che, nonostante la crisi, il Lambrusco resta uno dei vini più apprezzati e richiesti sui mercati internazionali. Sono positivi, pertanto, i commenti delle quattro cantine aderenti a Confcooperative Modena, le quali lavorano il 60 per cento dell'uva coltivata in provincia di Modena.

«Il padiglione dell'Emilia-Romagna e, in particolare, lo stand dei Consorzi dei lambruschi modenesi e reggiani, ha registrato una forte affluenza di pubblico – conferma Carlo Piccinini, vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara – Abbiamo parlato con molti operatori stranieri, soprattutto extraeuropei, interessati a promuovere il Lambrusco nei loro Paesi». «Dopo il ProWein di Duesseldorf, anche il Vinitaly ha confermato il grande interesse per il Lambrusco – dichiara Matteo Torelli, export manager della Cantina Formigine Pedemontana – Abbiamo allacciato rapporti con importatori svizzeri, della Repubblica Ceca, Corea del Sud e Vietnam; si tratta di operatori specializzati che riconoscono la qualità dei nostri prodotti. Continua, poi, il successo del Lambrusco in Giappone, paese nel quale vanno bene il Grasparossa secco e il Pignoletto». «Il Vinitaly è sempre una bella vetrina per il Lambrusco – aggiunge Fabrizio Amorotti, della Cantina Settecani di Castelvetro – Ci conoscono e apprezzano dalla Spagna al Messico al Giappone, anche se abbiamo il problema del prezzo. Per questo dobbiamo spiegare bene le differenze tra i prodotti e far capire agli operatori stranieri che le nostre zone garantiscono il massimo della qualità. Ci chiedono il Lambrusco anche enoteche toscane e lombarde». «Anche per la nostra cantina Vinitaly ha avuto un esito positivo – conclude Villiam Friggeri, direttore della Cantina S. Croce di Carpi – Non sono mancati i contatti con agenti interessati sia al mercato nazionale che ai mercati esteri. La formula che riteniamo vincente per il Lambrusco è l’adesione congiunta delle cantine emiliane che, sotto il patrocinio dei Consorzi del Lambrusco di Modena e di Reggio Emilia, ha permesso a molti visitatori, grazie a un clima accogliente e professionale, di conoscere, degustare e apprezzare liberamente senza limitazioni i nostri Lambruschi nelle loro più differenti proposte territoriali e qualitative».

 

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

 

Un percorso tra le vie cittadine degustando piatti di chef stellati accompagnati dai migliori vini dei Colli di Parma proposti dai sommelier.

 

Parma, 11 aprile 2014 -

Domani, sabato 12 aprile e domenica, nel centro di Parma le eccellenze gastronomiche del territorio saranno protagoniste. Arriva l'edizione di esordio di "Ingrediente Parma", in cui Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e Culatello di Zibello saranno elaborati ed interpretati da nove chef stellati, affiancati dagli studenti di Alma, ed accompagnati dai migliori vini dei Colli di Parma proposti dai sommelier.
Degustazioni in quattro punti strategici della città per un menù che proporrà prelibatezze gastronomiche dall'antipasto al dolce.

Quattro location: lungo l'asse della via Emilia, i Portici dell' Ospedale Vecchio di via D'Azeglio, piazza Ghiaia, piazza Garibaldi, Barilla Center presso l'Academia Barilla.

Presso la cassa di ognuna delle quattro postazioni si potranno acquistare il bicchiere da vino con la sua sacca da appendere al collo, i piatti degli Chef e le degustazioni delle eccellenze di Parma proposte in purezza dai Consorzi: bicchiere con sacca porta bicchiere € 3,00, piatti e degustazione eccellenze di Parma €3,00, vini al bicchiere € 2,00, bottiglietta d'acqua € 1,00.

 

Merende ed aperitivi: sabato dalle ore 16 (Biscotti al Parmigiano Reggiano, Mousse di Prosciutto di Parma e ricotta profumata al lime, Farfalle di pasta sfoglia al Parmigiano Reggiano) e domenica dalle ore 10 (Crostini del Casaro con crema di Parmigiano Reggiano profumata alla grappa, Cestini di pasta Fillo con insalatina di Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma croccante), con gli Chef di Academia Barilla presso il Barilla Center;

Antipasti: sabato dalle ore 18 e domenica dalle ore 11.30 sotto i Portici dell'Ospedale Vecchio di Strada D'Azeglio con gli Chef Augusto Farinotti (Tris d'ass: finta torta fritta e culatello, involtino di prosciutto di Parma, bignè di parmigiano) ed Andrea Ribaldone (uovo pochè prosciutto, parmigiano e piselli);

Primi piatti: in piazza Ghiaia sabato dalle ore 18 con gli Chef Davide Censi (Ravioli di pasta bianca, Parmigiano cremoso, battuta di Prosciutto, salsa di spinaci) e Fabio Barbaglini (Passatina di piselli con asparagi crudi, olio, menta e Parmigiano Reggiano) e domenica dalle ore 11.30 con gli Chef Alberto Rossetti (Riso rosso italiano ai funghi freschi, Prosciutto di Parma dop croccante, polvere di melone ed infuso di Parmigiano di collina) e Franco Madama (Gnocchi al Prosciutto di Parma e gnocchi dorati di Parmigiano Reggiano su salsa di pomodoro);

Secondi piatti: in piazza Garibaldi sabato dalle ore 18 con gli Chef Massimo Spigaroli (Il filettino di porcelletto nero intramezzato di Tosone e Culatello) e Marco Sacco (Cipollone di Montoro cotto al sale, morbido di Parma dop, fonduta di Parmigiano Reggiano) e domenica dalle ore 11.30 con gli Chef Davide Censi (Puntine di maiale, Prosciutto soffice, indivia dorata e giardiniera di cipolla rossa) e Marco Sacco (Cipollone di Montoro cotto al sale, morbido di Parma dop, fonduta di Parmigiano Reggiano), oltre allo stand istituzionale dei Consorzi di Tutela dei Vini dei Colli di Parma, del Prosciutto di Parma, del Parmigiano Reggiano e del Culatello;

Dolci: sabato dalle ore 18 e domenica dalle ore 11.30 in piazza Ghiaia con lo Chef Accursio Craparo (Dolce pane di carote, Parmigiano Reggiano, fragole e miele).

 

Coloro che parcheggeranno le proprie automobili ai parcheggi Goito, Toschi e Kennedy e che effettueranno l'acquisto di almeno due piatti e un assaggio di vino (costo complessivo di €8,00) presso la stessa cassa di una delle tre location (Portici dell'Ospedale Vecchio di Strada D'Azeglio, piazza Ghiaia, piazza Garibaldi) nelle giornate di sabato 12 aprile e domenica 13 aprile, potranno richiedere, direttamente alla medesima cassa, un buono parcheggio di importo pari alle prime due ore di sosta per i parcheggi Goito, Toschi e Kennedy. Il buono, insieme al ticket del parcheggio, deve essere presentato alla cassa del parcheggio, per poter usufruire dello sconto.
Dalle ore 20.30 fino alle 24 di sabato, le quattro tappe saranno, inoltre, servite da un servizio di bus navetta gratuito che si farà sosta alle limitrofe fermate degli autobus, identificabili dalle locandine dell'evento.

 

(Fonte: Comune di Parma)

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
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