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Domenica, 30 Luglio 2017 18:07

F1, Ungheria: Budafest Ferrari!

Vettel e Raikkonen fanno doppietta. Hamilton quarto dietro a Bottas. La Ferrari festeggia una vittoria di squadra lanciando un segnale importante: il mondiale è possibile!

di Matteo Landi

Dopo la disfatta in terra inglese urgeva la riscossa. Doppietta, come a Monaco, su una pista che per tanti aspetti somiglia a quella del Principato. Dopo una qualifica dominata, Vettel e Raikkonen hanno tagliato il traguardo nell'ordine ma il risultato finale è frutto di un gioco di squadra che ha visto il finlandese vestire i panni dello scudiero del quattro volte campione del mondo tedesco, quest'ultimo alle prese per circa 40 giri con un problema allo sterzo che ha tenuto con il fiato sospeso l'intero box Ferrari.

Vettel parte in testa, domina, soffre e vince

Mentre le Mercedes si avvicinavano alle fuggitive Rosse, Vettel conduceva la sua monoposto tenendola lontana dai cordoli, per evitare che il problema allo sterzo si aggravasse. Raikkonen, alle sue spalle, si è quindi trovato nella più scomoda delle situazioni: da una parte non poter attaccare il suo compagno in lotta per il mondiale, dall'altra difendersi da Bottas, prima che il box Mercedes obbligasse il suo pilota a cedere la posizione ad Hamilton, quarto e poco incisivo fino a quel momento. Raikkonen non solo non ha ceduto un millimetro all'inglese, ma lo ha costretto alla resa finale, quando Hamilton consapevole del suo destino ha deciso di restituire il favore a Bottas. Il finlandese di casa Mercedes è andato quindi a festeggiare sul podio dopo una delle corse più strane della sua vita. Ma per la Ferrari poteva essere un dominio schiacciante.

Verstappen fa danni e viene penalizzato: che novità!

Al primo giro la safety car ha tenuto il gruppo compatto dopo che Verstappen ha colpito duramente il compagno Ricciardo, costringendolo al ritiro. L'olandese ha poi dovuto scontare una penalità di dieci secondi, escludendosi di fatto dalla lotta per la vittoria. Il destino gioca strani scherzi, dopo varie vicissitudini con i piloti Ferrari i commissari decidono di sanzionarlo quando danneggia il compagno di squadra. Doppia beffa quindi per la Red Bull che questo weekend ha schierato una vettura veramente veloce ma incapace di non andare oltre al quinto posto finale dell'indisciplinato olandese.

Ferrari, la riscossa dopo il duro lavoro

La Ferrari nei primi giri si è dimostrata imprendibile, ha capitalizzato il potenziale che quest'anno esprime sui tracciati lenti, evidenziando un carico aerodinamico delle sue vetture superiore alla concorrenza e senza il problema allo sterzo subito da Vettel avrebbe vinto la gara lasciando gli avversari a distacchi siderali. Com'è maturata tale superiorità? Prima del Gp d'Austria una richiesta di chiarimento della Mercedes aveva indotto la Federazione ad obbligare la Ferrari a modificare il fondo delle proprie monoposto. Sarà stato un caso ma proprio da quella gara le vetture di Maranello hanno mostrato prestazioni altalenanti. Fino al Gran Premio ungherese, in cui la squadra italiana ha nuovamente modificato, con successo, il fondo delle sue vetture. Una soddisfazione in più per gli uomini di Arrivabene, un segnale importante dato alla Mercedes che teme sempre più la squadra del Presidente Marchionne, finalmente festoso all'interno del box Rosso. Sotto al podio si è lasciato andare a dichiarazioni d'affetto anche nei confronti di Raikkonen, veramente in palla quest'oggi, e c'è da credere che la line-up Ferrari il prossimo anno non subirà cambiamenti, rimanendo cari al motto "squadra che vince non si cambia".

Alonso, il campione finalmente gioisce

Con i ferraristi ha gioito un altro grande di giornata, Fernando Alonso. Sesto al traguardo, al volante di una McLaren a suo agio sulla tortuosa pista magiara, ha messo in mostra la grinta dei giorni migliori, regalandosi addirittura il giro più veloce della corsa. Una piccola soddisfazione ma una vera impresa per questa McLaren. Adesso la Formula 1 va in vacanza, la rivedremo l'ultimo weekend di Agosto. Con questa vittoria Vettel porta a 14 punti il vantaggio su Hamilton, recuperando in parte quanto aveva perso nel fine settimana di Silverstone. Un mese per radunare tutte le forze residue e capitalizzarle prima del rush finale. Servirà la migliore Ferrari per tenere testa a questa Mercedes. Intanto Vettel e Raikkonen hanno dato un segnale di forza importante: il sogno iridato è possibile.

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Mercoledì, 19 Luglio 2017 15:51

Fiat 500 Anniversario - VIDEO

Una serie speciale dal sapore vintage, anni '60, disponibile sia nella versione cabrio che berlina. Gli anni della Dolce Vita incontrano le tecnologie di ultima generazione. 

In collaborazone con Videomotori

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Hamilton domina, Bottas secondo. Ferrari si arrende alle gomme ma si prende il podio con Raikkonen. Vettel solo settimo mantiene la leadership nel mondiale per un solo punto

di Matteo Landi

Se volessimo vedere il bicchiere mezzo pieno potremmo dire che la Ferrari esce sconfitta dal Gran Premio più sfortunato dell'anno ancora in testa al campionato piloti. Il cuscinetto di 20 punti che Vettel aveva di vantaggio su Hamilton prima della gara inglese ha assorbito il colpo inferto alle ambizioni iridate del tedesco e adesso è necessario guardare con ottimismo al Gran Premio d'Ungheria. Tutto vero, ma è altrettanto vero che la batosta inglese non può non aver segnato il morale degli uomini di Maranello. Battere Hamilton in casa era quasi impossibile ma due Ferrari sul podio era un obiettivo realistico, a pochi giri dal traguardo. Poi Vettel ha subito il crollo prestazionale delle sue gomme, seguito dalla foratura/delaminazione del pneumatico anteriore sinistro, le cause non sono ancora chiare, che lo ha costretto ad un rientro lento ai box e ad un misero settimo posto finale. Quasi in contemporanea la dea bendata ha definitivamente voltato le spalle a Raikkonen, lasciando anch'egli praticamente su tre ruote a pochi km dall'arrivo. Sorte evitata da Verstappen: in Red Bull hanno optato per un pit stop a due giri dalla fine ed il podio è tornato al finlandese di casa Ferrari. Una piccola gioia di fronte alla doppietta Mercedes.

Hamilton dominatore assoluto. Vettel litiga con Verstappen.

Hamilton stavolta ha dominato. Inarrestabile, senza sbavature, ha lasciato gli altri a scannarsi per le posizioni alle sue spalle. E che duelli! Uno su tutti quello Verstappen-Vettel. Il tedesco, terzo in qualifica, al via si era lasciato sopravanzare dal giovane olandese, e mentre Raikkonen in seconda posizione cercava di non perdere il contatto dal poleman Hamilton, i due hanno dato vita ad una lotta memorabile non priva di scorrettezze da parte del solito Verstappen che, quando vede rosso, perde la testa. Vettel con un sorpasso coraggioso era riuscito a sopravanzarlo ma il pilota Red Bull, uscendo dal tracciato, gli si era rifiondato davanti. Strano che i commissari non abbiano neanche aperto un'indagine. Risultato? Vettel per evitare l'ennesima lotta infruttuosa ha preferito cambiare le gomme prima dell'olandese, riuscendo a sopravanzarlo quando quest'ultimo ha effettuato la sua sosta. Strategia ottima nell'immediato che ha però mostrato le sue lacune nella parte finale di gara quando Bottas con gomme più fresche ha passato il tedesco involandosi verso la seconda posizione finale.

Bottas: ancora una gran gara.

Il pilota Mercedes, dopo una qualifica infelice, condita da cinque posizioni di penalità scontate in griglia a causa della sostituzione del cambio, è riuscito a rimontare dalla nona posizione mostrando di meritare la conferma in Mercedes almeno per un altro anno. Per la squadra tedesca la situazione non potrebbe essere migliore: un pilota, Hamilton, destinato a giocarsi il titolo, l'altro, Bottas, pronto a rubare punti agli avversari ed a "coprire" le giornate no del plurititolato compagno di squadra. Che a Silverstone ha dovuto ancora ringraziare i commissari che hanno deciso di graziarlo nonostante in qualifica avesse ostacolato Grosjean nel suo giro veloce.

Hamilton graziato dai commissari. Avrebbe vinto comunque.

Neanche una reprimenda per l'inglese ma è lecito pensare che a parti invertite gli stessi commissari non sarebbero stati così magnanimi con il povero Grosjean. Peso politico? Voglia di non rovinare la festa ai fans di Hamilton (meravigliosamente in Pole Position)? Non si sa, quel che è certo è che in passato per molto meno illustri colleghi avevano ricevuto un trattamento ben diverso. Vedi Alonso a Monza nel 2006, quando fu retrocesso al decimo posto in griglia per un presunto rallentamento ai danni di Massa. Giusto per prendere d'esempio il precedente più eclatante. Ed Alonso allora, come Hamilton oggi, lottava per il mondiale. Detto questo, anche con una penalità Hamilton avrebbe probabilmente vinto, vista la sua netta superiorità. Una superiorità ben assistita da una Mercedes che ha battuto la Ferrari senza appello. Non potremo mai sapere come sarebbe andata se Vettel non si fosse ritrovato bloccato dietro Verstappen, ma la storia non si fa "con i se e con i ma" ed adesso a Maranello più che leccarsi le ferite dovranno lavorare ancor più "a testa bassa", riprendendo il motto di Arrivabene. In Ferrari possono comunque sorridere per la prestazione di Raikkonen. A volte abulico, altre lottatore, altre ancora solido ma poco incisivo. L'ultimo campione del mondo Ferrari stavolta ha corso come ai bei tempi ed avrebbe meritato senz'altro il secondo posto. Il podio rende comunque merito alla bella giornata del pilota finlandese nel giorno in cui Vettel non ha saputo e potuto concretizzare.

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Venerdì, 14 Luglio 2017 12:46

Nuova Peugeot 308 - VIDEO

Una pietra miliare all'interno della crescita del marchio francese. Nuove tecnologie e carrozzeria dallo stile deciso per la nuova Peugeot 308. Una berlina di grande comfort con un temperamento sportivo inusuale. All'interno, perfettamente integrato sopra la console centrale, spicca lo schermo Touchscreen 9,7" di ultima generazione che permette di accedere a un'amplissima gamma di funzioni semplicemente sfiorandolo con un dito.

Il nuovo motore 1.2 PureTech Turbo 130 CV S&S, leggero e compatto, concentra efficacia, tecnologia e rispetto dell'ambiente. Disponibile con cambio meccanico a 6 rapporti o automatico EAT6 (Efficient Automatic Transmission 6).

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Domenica, 09 Luglio 2017 17:39

F1, Gp d'Austria: Bottas e risposta!

Hamilton non corre alla Hamilton. Vettel concreto e veloce ma Mercedes risponde con Bottas. Adesso sono in tre a lottare per il titolo? Intanto Vettel, secondo, vola a +20 nel mondiale

di Matteo Landi

Una settimana iniziata con Vettel convocato dai vertici della Federazione Internazionale, a render conto della ruotata rifilata ad Hamilton a Baku, e finita con un secondo posto in Austria a pochi decimi da Bottas. Nessuna vittoria sul campo ma un trionfo per il morale. Nessuna sanzione aggiuntiva lunedì scorso, sarebbe stato assurdo considerando che per lo stesso "fallo" era già stato penalizzato durante la scorsa gara (con Hamilton clamorosamente illibato per i commissari), e quest'oggi 6 punti guadagnati da Vettel sul rivale per il titolo, adesso staccato di venti punti. Non tanti, se si considera che una vittoria ne assegna ben 25, ma abbastanza per il morale, appunto, se il pilota Ferrari si confermerà affidabile come fino ad ora è stato in questo campionato.

Bottas è in giornata: non basta un gran Vettel. Hamilton, guardati le spalle!

A Spielberg il tedesco ha compiuto un'ottima gara: dopo una buona partenza dalla prima fila ha controllato la seconda posizione senza problemi, subendo nella prima parte di gara il passo più veloce del poleman Bottas ma rimontandolo nel finale, con tanto di arrivo quasi in volata. Niente ha potuto però contro il finlandese di casa Mercedes, parso imbattibile fin dal via scattando così bene da far erroneamente pensare ad una partenza anticipata. Nel finale Bottas, in crisi con le gomme, ha subito il ritorno di Vettel ma è rimasto freddo non concedendo al rivale il minimo spiraglio. Davvero una gara superlativa per un pilota che, teoricamente, torna in corsa per il titolo. Con la vittoria odierna si trova ora a 15 punti da Hamilton, con l'inglese che torna a sentire sul collo il fiatone di un compagno di squadra, considerato troppo spesso la vittima sacrificale del tre volte campione del mondo. Nelle ultime gare Hamilton ha invocato più volte l'aiuto del compagno contro il rivale Vettel, come risponderà la Mercedes alle prossime richieste del suo campione?

Hamilton penalizzato prima del via. Freni a fuoco nelle libere. Mercedes vince ma mostra le crepe

La squadra campione del mondo in carica sta mostrando più crepe del solito a dimostrazione che, con un avversario di pari livello, anche i dominatori della Formula Ibrida possono sbagliare . Si spiega anche così la sostituzione del cambio avvenuta prima della gara costata ad Hamilton una penalità di 5 posizioni sulla griglia di partenza. L'inglese, partito ottavo dopo una qualifica infelice, è parso poco incisivo. Alle prese con problemi agli pneumatici causati dall'assetto che egli stesso ha scelto per la sua vettura, ha faticato ad avere la meglio su vetture meno veloci della sua ed una rimonta che in altri tempi avrebbe compiuto in pochi giri stavolta non si è mai concretizzata. Negli ultimi giri è arrivato a ridosso della terza posizione occupata da Ricciardo, ma l'australiano si è difeso tenacemente conquistando il quinto podio consecutivo.

Ricciardo ormai è una certezza. Toro Rosso, quanti problemi!

La Red Bull non può contare su un mezzo particolarmente performante ma il Ricciardo 2017 è un pilota che ottimizza tutte le situazioni che gli si presentano, capace di imprese che, se compiute dal baby prodigio Verstappen, otterrebbero bel altra attenzione da parte di media ed addetti ai lavori. Per contro il giovane olandese è incappato nell'ennesima gara sfortunata, conclusa pochi metri dopo la partenza: speronato da Alonso, a sua volta centrato da Kvyat quando il pilota della Toro Rosso ha perso il controllo della sua monoposto alla prima frenata dopo il via. A Faenza, considerando anche i malumori di un Sainz stanco di correre a centro gruppo, l'aria che si respira non è delle migliori e la trasferta austriaca non ha fruttato alcun punto mondiale.

Raikkonen da una mano a Vettel ma corre lontano dai primi

Deluso è anche Kimi Raikkonen, solo quinto al traguardo, senza lo smalto dei giorni migliori. E' però stato fondamentale per il secondo posto di Vettel quando alla partenza ha reso difficile la vita a Ricciardo: se il pilota Red Bull avesse passato entrambe le Ferrari, cosa che sembrava nelle sue corde, per Vettel sarebbe stato tutt'altro che facile superare in pista l'australiano che ha viaggiato per tutta la gara poco distante dal ritmo del tedesco. Incidenti, sorpassi e polemiche in Azerbaijan, lotte sul filo dei centesimi in Austria. Nel giro di due settimane la Formula 1 ha mostrato tutta la sua essenza. Fra una settimana il grande Circus incontrerà la tradizione di Silverstone per il decimo Gran Premio dell'anno, spartiacque di questo campionato e, chissà, delle sorti del mondiale.

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Sabato, 08 Luglio 2017 11:03

Nuovo Renault Koleos - VIDEO

Un design dalla silhouette muscolosa, muso robusto, firma luminosa LED Pure Vision, linee slanciate sottolineate dal cromo. Nuovo Renault KOLEOS invita al benessere dei passeggeri: abitacolo spazioso, numerosi portaoggetti, sedili riscaldabili per tutti i passeggeri, illuminazione interna personalizzabile, tetto apribile panoramico.

Scopri tutto nel video in collaborazione con Videomotori

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Martedì, 04 Luglio 2017 16:21

Renault Megane Grand Coupé - VIDEO

La Renault Megane Grand Coupé si caratterizza da una carrozzeria a tre volumi, linee dinamiche e generosa sagoma, materiali pregiati e qualità delle finiture. Negli interni dal tachimetro agli aeratori passando per la consolle centrale, Renault Megane Grand Coupé sfoggia tanti dettagli in autentico cromo satinato.

Scopri tutto nel video in collaborazione con Videomotori

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Venerdì, 30 Giugno 2017 10:44

Nessuna sorpresa, nuovo premio per Metzeler

Eccezionale in ogni prova, al punto da meritarsi il massimo punteggio possibile, pari a 20 punti sui 20 a disposizione: l'ultimo test che ha messo sotto esame gli pneumatici per moto non ha riservato nessuna sorpresa e ha visto trionfare ancora una volta il Metzeler Roadtec 01, che si è così confermato anche nel 2017 come miglior gomma Sport Touring, battendo anche prodotti più nuovi.

Una nuova vittoria

Commercializzato ormai da alcuni anni e disponibile in differenti misure, come si può vedere nella pagina di euroimportpneumatici dedicata alla gamma Metzeler, il Roadtec 01 era già considerato uno dei migliori esemplari sul mercato, ma si poteva pensare che la concorrenza di pneumatici di più recente introduzione potesse scalfire il suo primato. Niente di più sbagliato, come appunto sancito anche dall'autorevole magazine inglese MCN, che nella comparativa sulle gomme Sport Touring 2017 pubblicata agli inizi di questo mese di giugno ha per l'appunto premiato la casa produttrice tedesca.

Il test inglese

Per la precisione, la rivista ha organizzato una giornata di test presso il circuito Bruntingthorpe Proving Ground di Leicester, provando una decina di modelli di vari costruttori (e misura fissa 120/70 ZR 17 anteriore e 180/55 ZR 17 posteriore) in condizioni di asciutto con tempo nuvoloso e una temperatura media di 14 gradi, montati su una Yamaha Tracer 700 ABS del 2017 guidata da Bruce Dunn, MCN Performance tester con oltre 26 anni di esperienza alle spalle. Secondo la redazione della testata giornalistica, la scelta di girare in circuito non deve trarre in inganno: il manto stradale dell'impianto di Leicester riproduce infatti in maniera fedele il fondo che si riscontra nelle normali strade che un motociclista può percorrere quotidianamente.

I metri di giudizio

Sono stati quattro i parametri in cui è stato valutato ogni set di pneumatici, e ovvero comfort, feedback restituito dal pneumatico anteriore (prendendo in considerazione anche l'aspetto dell'agilità), feedback del posteriore e stabilità; a ogni valore di giudizio è stato assegnato un punteggio, che andava da un minimo di 1 a un massimo di 5, portando così a 20 il massimo assegnabile a ogni gomma.

La classifica delle gomme Sport Touring 2017

Ebbene, come accennato, la gomma Metzeler Roadtec non ha semplicemente vinto la comparativa, ma ha stracciato la concorrenza, ottenendo il punteggio massimo in ciascuno dei quattro valori presi in considerazione e portando a casa di conseguenza un voto definitivo ottimo, di 20 punti su 20. Secondo, comunque a poca distanza, il Pirelli Angel Gt (che ha ricevuto 19,5 punti), mentre completa il podio un'altra gomma tedesca, la Continental Road Attack 3 (a 19 punti); più indietro invece le proposte di Avon, Dunlop, Bridgestone, Michelin e Maxxis.

La Metzeler sbaraglia gli avversari

Anche i giudizi per gli pneumatici Metzeler sono ugualmente elevati, con un comfort definito "eccezionale" e parametri altissimi in ogni altra prova. Bruce Dunn, ad esempio, ha detto che grazie a questi pneumatici "sembra quasi che la Yamaha Tracer abbia fatto un upgrade delle sospensioni da 3000 sterline"; molto buona anche la risposta dell'anteriore, che offre un livello di sportività molto alto che permette di scendere molto rapidamente in piega, così come quella del posteriore, che garantisce un ottimo livello di grip che aumenta la sensazione di estrema sicurezza per il motociclista.

Raggiunta l'eccellenza

In definitiva, il pilota inglese ha sintetizzato che i Metzler Roadtec 01 sono riusciti "a mantenere lo scettro di migliori pneumatici Sport Touring grazie alla loro abilità complessiva di saper trasformare in modo impressionante le prestazioni di una motocicletta in termini di maneggevolezza e qualità della guida".

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Lunedì, 26 Giugno 2017 22:03

F1, Gp d'Azerbaijan: Street Fighters

Incidenti, colpi bassi e sorpassi. E' successo di tutto sul cittadino azero. Si incendia la lotta mondiale fra Vettel ed Hamilton, con la complicità di maldestri commissari. Che Formula 1!

di Matteo Landi

Dagli abbracci, e dolci parole dei primi Gran Premi dell'anno, alle parole pesanti volate durante e dopo la gara azera. Da "che bello combattere per il mondiale con un campione vero come Vettel" a "Seb mi dimostri che è un uomo, faccia a faccia".  Il rapporto fra Vettel ed Hamilton e le parole dell'inglese hanno avuto una brusca inversione di rotta. Non poteva essere altrimenti. Un rapporto di amicizia ad uso e consumo dei media, diventato finalmente quello che è, com'è naturale che sia quando due piloti con quel carisma si giocano un mondiale. A Baku è successo di tutto. Anche troppo. Dal rallentamento ingiustificato e pericoloso di Hamilton in regime di safety car - con conseguente lieve tamponamento di Vettel quando i due si trovavano in prima e seconda posizione - alla ruotata di Vettel inflitta al rivale dopo averlo affiancato chiedendogli spiegazioni. Un incidente senza conseguenze per entrambi, dettato dal nervosismo di Vettel, caduto nella trappola appena gettatagli da Hamilton. Difficile stabilire se il pilota Ferrari abbia volontariamente "speronato" il rivale, mentre gesticolava come un qualsiasi automobilista arrabbiato ad un incrocio.

Vettel perde la testa, ma i commissari vedono solo rosso

Ai commissari è sembrato un vero e proprio "fallo di reazione" ed al tedesco, dalle reazioni decisamente latine, è stato comminato uno stop and go di 10 secondi. Una penalità decisamente pesante, scarsamente utilizzata in tempi recenti, che però ci poteva stare. Peccato siano stati quegli stessi commissari, che hanno ritenuto pericoloso il comportamento di Vettel, a non pensare lo stesso dell'atteggiamento tenuto da Hamilton e che siano stati clementi persino con Bottas, reo di aver distrutto il fondo vettura e la gara di Raikkonen pochi metri dopo la partenza. Così le parole rilasciate da Arrivabene a fine gara "nel dubbio si penalizza sempre la Ferrari" sembrano molto più di uno sfogo dettato dalla delusione di una gara terminata con il quarto posto di Vettel ed il ritiro di Raikkonen, tartassato dalla sfortuna e costretto alla resa dopo varie vicissitudini. Tuttavia la squadra di Maranello dovrebbe gioire per i 2 punti guadagnati da Vettel su Hamilton, arrivato alle spalle del rivale dopo che il karma ha deciso di colmare la lacuna lasciata dai commissari, troppo benevoli nei suoi confronti: l'inglese ha rischiato di perdere la protezione-appoggio della testa ed è stato costretto ad un ulteriore pit stop.

Vince Ricciardo, Stroll a podio, Bottas secondo in volata. Che Gran Premio!

Safety car, bandiera rossa, incidenti, il Gran Premio di Azerbaijan ci ha riconsegnato la "magia" delle gare cittadine della Formula 1 che fu. Infuocando la battaglia mondiale Ferrari-Mercedes, messa quasi in secondo piano a vantaggio del primo podio di Stroll, fino ad ora sbeffeggiato da giornalisti ed addetti ai lavori, superato sul traguardo da Bottas, il quale dopo il contatto con Raikkonen si era addirittura ritrovato ultimo. Ma fra le litiganti Ferrari e Mercedes il terzo, Ricciardo, gode. Costretto ad una sosta ai box anticipata ha mantenuto i nervi saldi, è rimontato con tanto di triplo sorpasso ai danni delle due Williams e di Hulkenberg e mentre alle spalle i suoi colleghi se le davano di santa ragione ha tagliato il traguardo per primo consegnando un'insperata vittoria alla Red Bull, in un anno in cui la squadra austriaca sembra non trovare il bandolo della matassa della competitività. E dell'affidabilità, vedi il ritiro di Verstappen.

Force India: che duello in famiglia! McLaren a punti.

Dopo le incomprensioni dell'ultimo Gran Premio del Canada la coppia Force India è arrivata definitivamente allo scontro. Le capacità di Ocon sono ormai chiare a tutti, ma in futuro dovrà dosare la sua aggressività nei confronti del suo compagno di squadra: i due sono arrivati al contatto e Perez stretto al muro dal francese non ha potuto far altro che abbandonare la gara. Ocon è poi riuscito a risalire fino alla sesta posizione ma i punti conquistati dalla squadra indiana potevano essere di più. In mezzo a tanto clamore s'è fatto rivedere anche Fernando Alonso, capace di conquistare il nono posto ed i primi punti mondiali per la McLaren. Risultato magro se si pensa al blasone della squadra ma che rappresenta una piccola boccata d'ossigeno in un momento in cui fra la stessa McLaren ed la Honda non scorre più buon sangue. Chissà cosa riusciranno a fare su una pista più tradizionale, come quella che il Circus della massima Formula incontrerà fra due settimane in Austria. Sicuramente vivremo un'altra vicenda della lotta al vertice Ferrari-Mercedes giunta decisamente ai ferri corti.

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Doppietta Mercedes nel giorno nero della Ferrari. Vettel, sfortunato al via, arriva quarto dopo una bella rimonta. Raikkonen sbaglia e arranca. 

di Matteo Landi

Dopo la pole position Hamilton era visibilmente commosso. Una zampata al termine delle qualifiche aveva consegnato all'inglese la prima posizione, battendo Vettel, in un sabato in cui Mercedes e Ferrari si erano equivalse. Per Hamilton significava la 65esima pole position della carriera, al pari del mito suo e di molti, Ayrton Senna. Epoche diverse, vetture diverse, paragoni improponibili se non a livello puramente statistico. Da una parte un pilota che ha scritto la storia, battendosi in pista con vetture non al top come Toleman e Lotus prima della lunga parentesi vincente targata McLaren, dall'altra un pilota che la storia la sta scrivendo ma che ha avuto la fortuna, e per certi versi anche il merito, di correre sempre con vetture da vertice. Comunque la si guardi Hamilton è un pilota destinato ad essere ricordato come uno dei migliori di sempre. Lo ha ribadito in gara, dominando dall'inizio alla fine. Senza esitazioni ha condotto la sua Mercedes ad una vittoria divenuta doppietta grazie al secondo posto di Bottas. Stavolta le Mercedes hanno avuto vita facile nel giorno nero della Ferrari.

Ferrari, che giornataccia! Vettel regala comunque spettacolo

Come più volte accaduto nel 2016 Verstappen ha fatto infuriare i tifosi della Rossa quando al via è letteralmente salito sopra l'ala anteriore di Vettel. Un normale contatto di gara che è bastato a guastare la domenica della casa di Maranello. Vettel, ritrovatosi ultimo dopo la sosta ai box necessaria per la sostituzione del muso, è risalito furiosamente con tanto di lotta finale al cardiopalma con le due Force India, mai così in palla quest'anno, conquistando un quarto posto che gli permette di mantere la testa della classifica del mondiale con 12 punti di vantaggio su Hamilton. Senza un problema al fondo della sua auto, conseguenza indiretta del contatto iniziale, avrebbe sicuramente raggiunto il podio ma vista come si era messa la gara dopo pochi metri il tedesco ha quasi da sorridere.

Raikkonen, torna in versione Monaco per cortesia!

Raikkonen, dopo la bella gara monegasca, ha mostrato stavolta il suo lato peggiore. Pasticcione in qualifica, quarto dopo alcune sbavature nel giro decisivo, ha fatto peggio in gara quando dopo pochi giri ha danneggiato la sua vettura mettendo in piena accelerazione due ruote sull'erba. Superato da Perez è caduto nell'oblìo, non trovando il ritmo necessario per avvicinarsi alla zona podio se non nell'ultima parte di gara, quando la sua vettura ha iniziato a fare i capricci e si è dovuto arrendere tagliando il traguardo in settima posizione. Se il quarto posto di Vettel va accolto con gioia per la grinta messa in mostra dal tedesco, in difficoltà per colpe non sue, il settimo di Raikkonen è il risultato di una prestazione che ci riconsegna il pilota abulico e svogliato già visto nel recente passato.

Sorride Ricciardo, terzo. Force India corre fra i grandi

Sul podio, insieme ai piloti Mercedes, è salito Ricciardo. L'unico pilota Red Bull al traguardo, visto l'abbandono per problemi tecnici di Verstappen, ha ben resistito alle veloci Force India ed il sorriso mostrato sul podio è più che lecito se si considerano le prestazioni messe in mostra quest'anno dalle Red Bull. Sorpresa positiva di giornata è la prestazione dei due piloti Force India: Perez ed Ocon. Per loro tuttavia la festa è rovinata da ordini di squadra impartiti a Perez e disubbediti dallo stesso, che non ha voluto farsi passare dal giovanissimo compagno di squadra, in quel momento più veloce di lui. Per qualche giro si è rivisto il Perez dei tempi McLaren, veloce ma indisciplinato, pronto a fare a ruotate con il compagno di squadra Button. Non una bella pubblicità per un pilota che aspira a correre nuovamente per un top team.

Alonso, il calvario chiamato McLaren-Honda

A proposito di top team, anzi top team decaduti, continua il periodo buio McLaren e quell'intesa con la Honda che stenta a decollare. Dopo l'avventura in Indycar, con Alonso velocissimo alla 500 miglia di Indianapolis ma costretto alla resa con il motore Honda in fumo, sorte analoga ma meno scenografica è toccata in Canada al forte pilota spagnolo, costretto alla resa a pochi km dall'arrivo quando era in zona punti. Alonso si è poi regalato un bagno di folla, salendo in tribuna tra i tifosi. La sfortuna continua a colpire il pilota McLaren ma l'esperienza americana gli ha dato nuovi spunti per ridergli in faccia.

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