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Venerdì, 27 Luglio 2018 16:14

Nuova Ford Focus - VIDEO

A vent'anni dalla prima, arriva la nuova Ford Focus di quinta generazione.

Un'auto completamente nuova sviluppata sulla connettività tra guidatore e automobile. Il sistema di connettività FordPass Connect vanta numerose funzionalità come il traffico in tempo reale, l'hotspot Wi‑Fi1 e la chiamata di emergenza eCall2. E con FordPass Connect, scaricando l'app FordPass basta sfiorare lo schermo dello smartphone per aprire e chiudere le porte, localizzare il veicolo e utilizzare molte altre funzioni a distanza.

L'evoluto sistema di guida assistita Ford Co-Pilot360 rivoluzionerà la tua esperienza al volante mantenendo l'auto al centro della corsia anche in curva, regolando la velocità in base alla segnaletica stradale e modulando la frenata e la ripartenza in base al traffico. 

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Mercoledì, 25 Luglio 2018 23:08

Addio Sergio

Oggi ci ha lasciati l'abile manager di Chieti, amante della Ferrari, che ha risollevato FIAT dalle ceneri. Addio, Sergio Marchionne.

di Matteo Landi

"Mi ha ricordato mio padre: anche nei momenti in cui era più duro lasciava trasparire, dietro quella facciata, una grande umanità". Piero Ferrari ricorda così Sergio Marchionne. L'ex Presidente che tanto si era ispirato al grande Enzo Ferrari: "un uomo con capacità di visione e di gestione di persone e delle risorse fuori dal comune". Nel 2014, l'uomo di Chieti, aveva detronizzato, con parole poco gentili, il Presidentissimo Luca Cordero di Montezemolo, colui che aveva portato a Maranello nei '90 le personalità giuste per vincere, anzi stravincere, per anni. Una bella fase d'oro che sfumò fino, appunto, al 2014. In Formula 1 la Scuderia Ferrari toccava uno dei suoi minimi storici. Neanche campioni del calibro di Fernando Alonso e Kimi Raikkonen riuscivano a togliere il Cavallino dalle sabbie mobili. Marchionne colse l'occasione al volo. Si fece odiare da tanti tifosi della Rossa. Poi, dopo il clamore iniziale, Sergio si mise al lavoro, per una lunga fase di ammodernamento del team di Maranello. Oggi, gli stessi che non lo avevano in simpatia, lo piangono. Si era fatto amare a suon di risultati. Ottenuti, per altro, con una Scuderia sempre più italiana e priva di ingegneri super star.

Seduti su un guard rail

Adesso, lassù, Marchionne ha l'occasione di incontrare di persona quel manager che lo ha ispirato, il Grande Vecchio. Quel maglioncino nero traspare praticità e, perchè no, umanità. Seduti su un guard rail, si confrontano sulle strategie necessarie per fare grande una casa automobilistica. Sergio, in merito, aveva ormai esperienza da vendere. Ben prima di entrare a far parte della famiglia Ferrari prese per mano la FIAT, nel 2004, accompagnandola negli anni in un lungo cammino che l'ha trasformata nell'attuale FCA. Con risultati noti, sbalorditivi: dalla soglia del fallimento della fabbrica torinese, alla multinazionale Fiat Chrysler Automobiles, oggi il settimo gruppo automobilistico al mondo. Da ultimo si era lanciato nell'impresa di risollevare il marchio Alfa Romeo. Era un uomo che, quel che diceva, faceva. Se oggi in F1 corrono delle monoposto con il marchio del biscione il merito è suo. Operazione di maquillage, semplice sponsorizzazione? Chiamatela come volete, intanto aveva riportato attenzione su un marchio storico italiano. A modo suo. Pratico.

1952-2018

In questi giorni le borse hanno segnato indici pesantemente negativi per FCA e Ferrari. Un'attestazione postuma di stima nei confronti dell'ex Presidente. "Il giudizio su quello che una persona ha fatto nel corso della sua carriera non dipende da quello che ha raggiunto, ma da quello che lasciato". Diceva Marchionne nel 2008 agli studenti del Politecnico di Torino. Un buco enorme, gli rispondiamo adesso, e lui seduto su quel rail si volta un attimo, distogliendo lo sguardo dal suo grande maestro Enzo Ferrari. 25 luglio 2018, Sergio Marchionne ci ha lasciati. Da circa un mese stava molto male. L'avevamo visto l'ultima volta il 26 giugno scorso mentre, a Roma, consegnava una Jeep all'arma dei Carabinieri. Di cui suo padre aveva fatto parte. Per l'ex-presidente fu l'ultimo sforzo. Perchè se n'è andato? "Il rispetto per gli altri deve rimanere un valore essenziale". La risposta ce l'aveva suggerita lui stesso quel giorno del 2008, al Politecnico di Torino. In queste settimane la sua famiglia ha scelto il massimo riserbo. E noi, seguendo le parole del grande manager di Chieti, non ci addentriamo in ipotesi di decesso che tali rimarrebbero, irrispettose. Oggi, più della cronaca conta il ricordo. E noi ti ricorderemo per sempre, Sergio di Chieti. Riposa in pace, o seduto su un rail. Vedi tu.

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Giovedì, 19 Luglio 2018 16:17

Alfa Romeo Stelvio e Giulia NRING

Non è da tutti stabilire il record della propria categoria sul circuito di Nürburgring. Non è da tutti avere dettagli di stile unici e allestimenti speciali. Ecco perché Giulia Quadrifoglio NRING e Stelvio Quadrifoglio NRING nascono in serie limitata di soli 108 esemplari (in Europa, Medio Oriente e Africa), equipaggiati al top e con dotazioni esclusive. 

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Mercoledì, 11 Luglio 2018 16:46

Nuova Citroën C4 Cactus - VIDEO

Stile unico e design moderno, la nuova Citroën C4 Cactus, dalla firma luminosa su due livelli e luci posteriori con effetto 3D a LED.

Robustezza e protezione con profili passaruota e nuova generazione di Airbump®.

Personalizzazioni con 31 combinazioni esterne con 9 tinte carrozzeria e 4 Pack Color oltre a 5 tipologie di interni.

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Domenica, 08 Luglio 2018 19:27

F1: Vettel, re d'Inghilterra

Vettel e la Ferrari vincono nel fortino Mercedes. Hamilton, in testacoda al primo giro dopo un contatto con Raikkonen, viene battuto in patria da una grande Ferrari. Il finlandese è comunque gran terzo e va a completare la festa Ferrari.

di Matteo Landi

"A casa loro!" e ci aggiunge una lunga risata. A fine gara Vettel non sta nella pelle. Nonostante le famigerate gomme con battistrada ribassato, favorevoli alle Mercedes, nonostante un preoccupante problema al collo che lo ha costretto a saltare parte delle libere del sabato, la Ferrari vince a casa del nemico. Tedesco, di nome, ma inglese di fatto visto che ha sede a Brackley, nel Northamptonshire. Alla fine delle qualifiche Hamilton facevano lo sbruffone, forte della pole position conquistata. Come le star si faceva attendere da Vettel e Raikkonen, già posizionati davanti ai fotografi per le operazioni di rito. Vettel si era indispettito e gliel'aveva promessa, la vittoria. Il tedesco se la conquista nei primi metri di gara, scattando, dalla seconda posizione in griglia, meglio di Hamilton, superato anche da Bottas e quasi da Raikkonen. Quasi, perchè il pilota Ferrari nel primo giro tenta l'attacco all'idolo di casa inglese, non gli riesce, arriva lungo e lo tocca. Abbastanza da mandarlo in testacoda e spedirlo in ultima posizione. Da lì in poi per Hamilton sarà una lunga rimonta, aiutata dall'entrata in pista di ben due safety car, che culminerà nella seconda posizione finale, conquistata con un sorpasso su Bottas che sa di ordine di scuderia. Approccio differente rispetto a quanto fatto da Ferrari in Austria che ha lasciato Raikkonen e Vettel liberi di lottare in pista. Adesso veniteci ancora a raccontare che in Mercedes sono "sportivi" ed in Ferrari giocano "sporco" con le carriere dei propri piloti, non avrete credito.

Raikkonen penalizzato oltre misura va comunque sul podio. Hamilton, partenza da incubo e gran rimonta. Mercedes, strategia sbagliata?

Non ha giocato sporco Raikkonen, a fine gara felice per un terzo posto conquistato nonostante una penalità di 10 secondi che, ultime sanzioni alla mano, non ci stava. Per niente. Qual'è il metro di giudizio dei commissari? Normalmente per un errore del genere - perchè di errore si tratta - un pilota viene sanzionato con 5 secondi di penalità. In questo caso va raddoppiato perchè il pilota che ha subito il danno è l'uomo Mercedes Hamilton acclamato dalla folla? Restano tanti dubbi su certi giudizi dei commissari, pochi, pochissimi sul rendimento della Ferrari. Oggi faceva l'ultima apparizione la gomma con battistrada ribassato di 0,4 mm. Pneumatico che nelle altre due partecipazioni stagionali aveva dato una grossa mano alle prestazioni Mercedes. Stavolta neanche questo ha aiutato l'armata teutonica con sede in Inghilterra. La pole position conquistata sabato era farina del sacco di Hamilton, autentico specialista del giro veloce, il quale ha però malamente sbagliato la partenza ed è per questo che, viste le prestazioni Ferrari, non era affatto scontato che potesse vincere. Vettel ha gestito molto bene le gomme nella prima parte di gara, approfittando della safety car, entrata in pista al 33esimo giro per rimuovere la vettura incidentata di Ericsson, per cambiare una seconda volta le gomme così da averle fresche per la parte finale della corsa. Strategia non copiata dal duo Mercedes: si rafforza la teoria che gli uomini di Toto Wolff, abituati a vincere indisturbati, non siano pronti a lottare con gli altri. Al contrario, ad esempio, di Raikkonen, a quasi 39 anni ancora voglioso di lottare: nonostante i 10 secondi di penalità scontati durante la gara il pilota finlandese ha rimontato, lottato con piloti come Verstappen, che potrebbe essere suo figlio, e nel finale ha superato il connazionale Bottas cogliendo un insperato podio. Il sorpasso della giornata resta comunque quello inferto a Bottas, sempre lui, da Vettel, che ha permesso al tedesco di tornare in testa dopo la seconda safety car, entrata in pista in seguito all'incidente fra Grosjean e Sainz.

Silverstone: quante emozioni!

Silverstone ha offerto emozioni nella lotta al vertice come a centro gruppo, fra sorpassi, errori, ruotate ed incidenti. Una gara "vecchio stile" su un circuito che ha fatto la storia della Formula 1. A dimostrazione che la ricerca ossessiva dei sorpassi, tradotta nei nuovi tracciati progettati da Tilke, è futile e fine a se stessa. A ben guardare gli ingredienti che assicurano spettacolo sono sempre gli stessi: prestazioni vicine fra i top, uno dei "grandi" costretto alla rimonta e presenza di giovani vogliosi di farsi notare ed eccellere. Peccato per Leclerc: il monegasco prodotto del Ferrari Driver Academy si trovava agilmente in zona punti prima di effettuare il suo pit stop. Al rientro in pista ha percorso pochi metri prima di dover parcheggiare la sua Alfa Romeo-Sauber a bordo pista per problemi tecnici. Oggi la squadra svizzera con motore e finanziamenti italiani poteva brillare ma ha collezionato un doppio ritiro, visto anche il già citato incidente di Ericsson. La lotta fra le vetture di centro gruppo è stata vinta da Hulkenberg, gran sesto con la sua Renault, dietro a Ricciardo su Red Bull.

Ricciardo, quinto, tiene su la baracca Red Bull

La squadra austriaca stavolta non ha messo in pista due vetture veloci come in altre occasioni. Solo la penalità subita da Raikkonen e la rimonta obbligata di Hamilton hanno permesso alle vetture del marchio austriaco di lottare con Ferrari e Mercedes. Verstappen ha ancora una volta mostrato le unghie, resistendo in ogni modo agli avversari, prima di incappare nell'ennesimo errore che, prima del ritiro per problemi tecnici, lo aveva portato nella via di fuga. L'olandese, fresco vincitore in Austria, non riesce ad essere costante ma verrà ancora una volta esaltato dalla sua squadra e dai media appena tornerà alla vittoria. Dimenticando che i trofei importanti si vincono con i punti e non con le vittorie sporadiche a sensazione.

Vettel e Ferrari: leadership rafforzata

Al termine del Gran Premio di Gran Bretagna la classifica recita Vettel 171, Hamilton 163. Otto punti di vantaggio per il tedesco dopo 10 gare. La Ferrari ne ha venti di margine sulla Mercedes nel costruttori. Una doppia leadership rafforzata dopo il weekend austriaco. Adesso il grande Circus si prende due settimane di pausa e rivedremo i piloti in pista per le prove libere del Gp di Germania venerdì 20 luglio. A Maranello dopo aver vinto nella tana del nemico proveranno a fare la voce grossa anche nella patria del leader del mondiale Vettel. "Testa bassa e piedi per terra" è lo storico motto di Arrivabene. Stavolta Maurizio lasciali prima festeggiare, ne hanno ben donde.

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Assiste il conducente in fase di sterzata, accelerazione e frenata. Il  sistema ProPilot introdotto da Nissan su Qashqai è in grado di basarsi sulle condizioni del traffico e della strada, rilevate dalla telecamera posta nel parabrezza e dal radar installato dietro il logo Nissan, nella griglia frontale.

Una volta attivato, l'auto seguirà automaticamente l'auto che la precede a una distanza prestabilita, mantenendosi al centro della corsia.

Non solo, in caso di necessità, il sistema può anche arrivare ad arrestare completamente l' auto in base al flusso del traffico, e poi farle riprendere velocità.

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Vince Verstappen, Raikkonen secondo davanti a Vettel. Per la Ferrari è un doppio podio veramente dolce che la proietta in testa alle due classifiche mondiali. Debacle Mercedes: problemi tecnici appiedano Hamilton e Bottas.

di Matteo Landi

Alla fine del primo giro il campionato della Ferrari sembrava irrimediabilmente compromesso. Vettel sprofondato nella pancia del gruppo, Raikkonen - dopo uno spunto fenomenale allo start - passato in pochi km dall'attacco della prima posizione di Hamilton alla quarta, grazie anche ad una divagazione nella via di fuga ed una piccola ruotata subita da Verstappen. Inutile invocare una sanzione per l'olandese, quelle vengono comminate con facilità alla Ferrari e con difficoltà ad altri, vedi le tre posizioni di penalità rimediate da Vettel dopo le qualifiche per un presunto impedimento a Sainz. Basta riavvolgere il nastro della memoria alla qualifica del Gp di Silverstone 2017 per notare come un impedimento di Hamilton ai danni di Grojean non venne sanzionato dai commissari. Gli esempi di lecite penalità non affibbiate a Verstappen si sprecherebbero e per la verità oggi merita risalto ben altro. Come la grande gara dello stesso giovane olandese, rude nel sorpasso su Raikkonen ma docile quanto basta con gomme che hanno avuto un rendimento disastroso sulla Red Bull gemella di Ricciardo, costretto ad un pit stop aggiuntivo prima della resa per problemi tecnici. Quest'oggi Verstappen è stato fra i migliori protagonisti della gara che ha avuto la svolta decisiva al 14esimo giro. Quando le facce degli uomini Mercedes, gioiosi per la doppietta che sembrava profilarsi, hanno iniziato a scurirsi: succede anche ai migliori di fare flop ogni tanto ed ecco che Bottas è costretto a ritirarsi a causa di un problema idraulico.

Bottas si ferma e cambia tutto

La direzione gara decide di intervenire con una virtual safety car, Red Bull e Ferrari giocano la carta del cambio gomme in un momento in cui l'andatura è obbligatoriamente lenta. Hamilton non lo fa e nel momento in cui viene esposta la green flag in Mercedes sono convinti che il campione del mondo possa allungare sugli inseguitori, abbastanza da poter rientrare, dopo la sosta ai box, ancora leader. Così facendo i tedeschi compiono il primo grande errore di valutazione del campionato: Hamilton dopo la sosta si ritrova quarto. Subisce poi il sorpasso del rimontante Vettel: il tedesco mostra il suo lato più aggressivo e prevaricatore e, con due ruote sull'erba, realizza uno dei più bei sorpassi della stagione. Con Verstappen in testa davanti ad un grintoso Raikkonen, per Vettel sembra avvicinarsi un podio positivo per come era partita la gara, ma non esaltante: con Hamilton alle sue spalle la sua classifica mondiale ne avrebbe giovato poco. A pochi giri dalla fine si ammutolisce anche la Mercedes di Hamilton ed ecco che per la Ferrari la trasferta austriaca si trasforma nella sconfitta meno amara della sua storia recente: Raikkonen secondo, Vettel terzo e la squadra di Maranello torna in testa al mondiale costruttori oltre a quello piloti con il quattro volte iridato tedesco.

Arrivabene: "Uno può portare un pacchetto interessante ma se scalda troppo ti fermi a destra"

A fine gara Arrivabene gongolava come mai aveva fatto per un doppio podio non concretizzato con una vittoria. Ne aveva ben donde. Sei motori Ferrari nelle prime dieci posizioni grazie anche al 4° e 5° posto conquistato dalle Haas ed al 9° e 10° dai due alfieri della Sauber tinta Alfa Romeo. Sabato la Ferrari aveva subito una brutta batosta, impossibilitata a contrastare le prestazioni monstre del duo Mercedes, nonostante le più, per Ferrari, congeniali gomme "tradizionali" in luogo degli pneumatici con battistrada ribassato che torneranno per l'ultima volta nella prossima gara di Silverstone. Domenica la doccia fredda è diventata decisamente più tiepida: con l'andare avanti della gara, le Ferrari di Raikkonen e Vettel sono riuscite a tenere il passo della concorrenza gestendo meglio gli pneumatici. E sfiorando la vittoria. La tanto decantata superiorità del nuovo pacchetto di sviluppi portato in pista dall'armata teutonica condotta da Toto Wolff è di colpo divenuta quanto mai fragile, ed a questo punto diventano chiari i motivi che avevano obbligato i tedeschi a posticipare il più possibile il debutto della power unit versione 2.1. Per la prima volta dall'avvento dell'era turbo ibrida la Mercedes è spalle al muro: hanno fra le mani la monoposto più veloce del lotto ma qualcosa si è inceppato. Un problema che, con sole tre power unit a stagione a disposizione, si fa esponenziale per Hamilton e Bottas. L'inglese ha adesso un solo punto di svantaggio in classifica nei confronti di Vettel, in Mercedes hanno tutte le risorse necessarie per risolvere qualsivoglia problema ma quanto tempo ci impiegheranno? A Maranello sapranno sfruttare l'inatteso momento difficile degli uomini di Wolff? Ci attende un campionato incredibilmente incerto che, alla fine del primo giro del Gp d'Austria sembrava già chiuso.

Raikkonen sbaglia, delude, esalta: le mille sfaccettature di un latino Iceman

In una classifica piloti rivoluzionata, che vede Vettel davanti ad Hamilton di un soffio, balza agli occhi il terzo posto adesso occupato da Raikkonen. "Bollito", "ha fatto il suo tempo", dicono. Eppure eccolo lì, terzo e con 101 punti che proiettano la Ferrari in testa alla classifica costruttori. In Austria ha mostrato tutto il suo repertorio: partenza monstre, errori inattesi da un veterano come lui, grinta a pacchi quando nella seconda parte di gara si mette a rimontare dopo un bel sorpasso su Ricciardo. Negli ultimi giri Vettel è terzo, in Ferrari potrebbero dare il team order che regalerebbe al tedesco altri tre punti su Hamilton. Ma Arrivabene stavolta non se la sente di rovinare la festa al finlandese. Il tempo di Raikkonen alla Ferrari finirà. Leclerc sarà il degno sostituto ma siamo sicuri che adesso la Ferrari con un altro pilota sarebbe in testa al mondiale riservato ai costruttori?

Leclerc, ancora a punti, non sorprende più

Detto della gara dei top team non si può non rimarcare l'ennesima bella prova del giovane monegasco Leclerc. Stavolta ha faticato, subito il sorpasso del campione Alonso, ma ancora una volta ha centrato la zona punti. Fanno 13 dall'inizio di questo campionato, quasi il doppio di quanto conquistato dall'intero team Sauber fra il 2016 ed il 2017. Non male per un debuttante. Il suo futuro sarà in Ferrari, ma sapranno Arrivabene e soci attendere la sua maturazione prima di portarlo a Maranello?

McLaren e Williams: come eravamo

Il Gran Premio d'Austria ci ha consegnato una McLaren capace di riaffacciarsi in zona punti con Alonso ottavo. Un risultato che quasi fa gioire gli uomini di Woking e proprio questo rende bene l'idea del baratro in cui è finita la gloriosa squadra fondata da Bruce McLaren. Incredibilmente peggio va alla Williams: squadra capace di vincere ben 9 campionati costruttori ed ora fanalino di coda della classifica. In Austria Stroll e Sirotkin hanno concluso in fondo al gruppo, in 13esima e 14esima posizione. Un risultato che non è frutto di una gara sfortunata ma riflette il livello prestazionale della vettura inglese, pur dotata del potente motore Mercedes. In Williams più dei rubli russi portati in dote da Sirotkin avrebbe fatto comodo l'esperienza di un pilota che può dare una direzione allo sviluppo. Questo 2018 rischia di diventare l'annus horribilis della storia della prestigiosa squadra inglese, in attesa di vedere anche di peggio se, come ventilato, importanti sponsor se ne andranno.

Silverstone chiude il rush di 3 gran premi consecutivi

Neanche una settimana ed il Circus torna in pista sullo storico tracciato di Silverstone. Ci si attende un dominio Mercedes, grazie anche al ritorno delle famigerate gomme con battistrada ridotto di 0,4 mm. In Austria la Ferrari ha giovato dei problemi di affidabilità patiti dai rivali ma a Maranello urge una reazione "prestazionale": in qualifica, su una pista teoricamente favorevole alla Ferrari, Vettel e Raikkonen hanno subito il progresso dagli ultimi sviluppi Mercedes. Se in Mercedes è arrivato un preoccupante allarme affidabilità gli uomini di Maranello non possono cullarsi sugli allori. Guardare il mondo dall'alto della prima posizione in classifica, però, dev'essere un bell'effetto.

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Mercoledì, 27 Giugno 2018 16:25

Nuova Audi Q8: scopri la nuova ammiraglia - VIDEO

Il design di una coupé, la sportività di un SUV con trazione quattro e tutta la tecnologia Audi. La Q8 arriverà sul mercato entro la fine dell'anno.

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Venerdì, 08 Giugno 2018 16:25

Ford Fiesta Active e ST - VIDEO

Due nuovi modelli di casa Ford a confronto: Ford Fiesta Active e Ford Fiesta ST. Crossover adatto anche a percorsi sterrati e disagevoli la prima, super sportiva l'altra che arriva fino a 200 cavalli.

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Martedì, 29 Maggio 2018 09:51

Nuova Suzuki Swift Sport - VIDEO

L'icona sportiva del marchio Suzuki è tornata: nuova Swift Sport.

Interamente rinnovata avendo in mente due unici obiettivi: le prestazioni e il piacere di guida. Il risultato è una vettura che riassume il suo potenziale in 3 numeri:

975 kg di peso

230 Nm di coppia

140 HP di potenza 

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