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Domenica, 14 Gennaio 2018 11:33

Cereali e dintorni. Sorpresa seme di soia.

Alla riapertura dei mercati di lunedi si potranno meglio valutare le reazioni a fronte dei dati USDA pubblicati ieri venerdi 12 gennaio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 gennaio 2018
I dati USDA di ieri hanno riservato qualche sorpresa, e il mercato dalla posizione del mese di marzo ha risposto:
- per il Grano gli stock di fine campagna in USA sono risultati più alti del previsto, inoltre le cifre inerenti il seminativo invernale non hanno avuto la contrazione che era ipotizzata quindi il mercato ha chiuso in negativo;
- per il Corn-Mais nessuna sorpresa confermati gli stock e il mercato anche in tal caso ha chiuso in negativo;
- la sorpresa è arrivata sul seme di Soya dove ci si aspettavano stock più pesanti e invece non è stato così e questo ha ridato tono al mercato che ha chiuso sia per il seme che per la farina in rialzo: seme + 10 cents per bushel, e farina +3,90 dollari per tonnellata corta;

20180113-USDA-cereali

Lunedì 15/1/18 vedremo come reagirà il mercato a fronte comunque di cifre non certo sconvolgenti me che potrebbero aver messo un freno al calo dei proteici, e dare il via ad una erosione di valori sui cereali.

Indicatori internazionali 11 gennaio 2018


l'Indice dei noli è rimasto a 1.366 punti, il petrolio ruota attorno 63,5$ e l'indice di cambio segna 1,19454.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

E' ancora il super-euro a tenere banco. In attesa della pubblicazione dei dati USDA di domani, leggeri aumenti si registrano in forza dell'incremento del petrolio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 gennaio 2018
Il mercato continua ancora nella sua fase di stabilità, in attesa dell'Usda di domani, ma all'origine stanno rincarando i così detti "premi" spinti dal rialzo delle quotazioni del petrolio.

I fondi sono corti su varie posizioni, le previsioni meteo restano favorevoli, gli stock sono stabili, il mercato sembra non aver motivo per salire. Però l'Usda, come spesso accade, può portare sorprese. Le chiusure di ieri sera hanno espresso un quadro di tranquillità:

SEMI gen 947 (-8,6) mar 955 (-8,6) mag 966 (-8,4) lug 975,2 (-8,4)
FARINA gen 312,9 (-1,6) mar 316,4 (-1,8) mag 319,4 (-1,7) lug 321,9 (-1,9)
OLIO gen 33,29 (-0,26) mar 33,45 (-0,25) mag 33,60 (-0,26) lug 33,78 (-0,26)
CORN mar 349 (0) mag 357 (-0,2) lug 365 (-0,4)
GRANO mar 434,2 (+2) mag 447,6 (+2,4) lug 460,4 (+3)

Sul mercato interno poco da segnalare. E' iniziata la fase di ridimensionamento dei cruscami di grano mentre continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe, tiene anche il girasole, sia proteico che non e il comparto farina di soya, come preannunciato, registra degli aumenti disgiunti da quanto succede sul mercato di Chicago. E' molto probabile infatti che si sia nella fase di passaggio in quanto da un lungo di fisicità ad un probabile corto di fisicità sui porti. Ancora stabili il mais e il grano tenero, alcune tensioni registrate per il grano duro e l'orzo. Da segnalare che nel comparto cerealicolo si registra una maggior spinta alla vendita proveniente dalla Francia che, presumibilmente, andrà a consolidarsi nelle prossime settimane.

Pochi prezzi in circolazione ma nel frattempo si segnala:
farina di soya 44 ieri quotava intorno ai 316-320 euro e la proteica 326-330, la convenzionale ogm free 44% a 394.
Sul 2019 si acquistava la far soya proteica a 317 euro mentre la 44 si ipotizzava un 309-310.

Persiste ancora la tensione sulla logistica, almeno sino aalla fine della prima quindicina del mese.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato. Gli operatori sono alla ricerca di alternative: Farinetta di mais, cascami di riso e altri vari sottoprodotti e spezzati di mais di varia qualità.

Indicatori internazionali 11 gennaio 2018


l'Indice dei noli è rimasto a 1.366 punti, il petrolio ruota attorno 63,5$ e l'indice di cambio segna 1,19454.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Sempre difficile ipotizzare le probabili tendenze a breve e a medio periodo. Non era prevedibile, nemmeno dai più esperti, un indice di cambio euro /dollaro a questi livelli.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 2 gennaio 2018
Il mercato continua ancora nella sua fase di stabilità. Non si riscontra carenza di merce e gli stock di riporto sono disponibili. Le previsioni meteo nelle zone sensibili del Sud America segnano positivo e il marcato langue o scende leggermente. I fondi d'investimento hanno proseguito nella fase di riduzione delle loro posizioni di "lungo" su diverse commodities. Gli esperti di statistiche segnalano che normalmente al 31/12 i fondi arrivavano mediamente lunghi, mentre quest'anno sono tutti corti. Interessante sarebbe capire quando potrà invertirsi la tendenza.

Ormai risulta molto difficile comprendere le tendenze a breve e medio periodo. A tale proposito è interessante segnalare un'indagine realizzata lo scorso 07 dicembre su un ampio campione di Istituti di Credito. Su 55 banche nessuna aveva stimato il rapporto euro/dollaro a questi livelli ad un mese di termine, mentre su 62 banche solo 8 davano questa ipotesi di cambio a tre mesi di termine, e a sei mesi, su 63 banche, solo 21 davano valori tra 1,20 e anche qualche 1,25. Con l'orizzonte di un anno invece la maggioranza indicava valori significativamente variabili dall'1,07 al 1,30 ma la quota maggiormente ipotizzata era 1,25. Un "Super Euro" quindi non previsto nel breve periodo.

Sul mercato interno nulla di nuovo. Siamo a fine corsa per i cruscami di grano e continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe. Tiene il girasole, sia proteico che non, mentre segna un leggero ridimensionamento il comparto soya per via del cambio. Stabili mais e grano tenero, mentre in leggera tensione sono il grano duro e l'orzo.

Pochi, a oggi, i prezzi in circolazione. Solo a titolo di cronaca: la farina di soya 44 quota intorno ai 310 euro e la proteica a 320, la convenzionale ogm free 44% a 390.

Permangono gravi i problemi connessi alla logistica che si presume protrarranno protrarsi per tutta la prima quindicina di gennaio.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 2 gennaio 2018 
l

'Indice dei noli è sceso a 1.366 punti, il petrolio ruota attorno 61$ e l'indice di cambio segna 1,20419.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Mercoledì, 20 Dicembre 2017 15:33

Cereali e dintorni. Mercati stagnanti.

I mercati non si sbilanciano e mantengono i valori. I fondi sembrano "disinteressarsi", per il momento, alle commodities agricole. Anche il meteo segna bel tempo.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 20 dicembre 2017 -
Il mercato continua nella sua fase di stabilità. Di merce non ne manca e gli stock di riporto ci sono. Le previsioni meteo nelle zone sensibili del Sud America sono buone ma il marcato langue o tende a scendere con i fondi d'investimento che hanno ridotto le loro posizioni di "lungo" su varie commodities. Evidentemente, in questo momento, stanno investendo maggiormente in altri settori.

Situazione stagnante, senza impulsi esterni il mercato rischia di restare così per settimane.

Sul mercato interno nulla di nuovo. Ormai si può ufficializzare il fine corsa dei cruscami di grano mentre continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe. In rincaro il girasole, proteico e non, per effetto di accordi commerciali che spostano alcune rotte di questo prodotto. In leggero ridimensionamento il comparto soya, stabili mais e grano tenero, in tensione il grano duro, mentre prosegue, seppur con cautela, il rincaro dell'orzo.

Rimangono gravi i problemi di logistica che si protrarranno sino alla prima quindicina di gennaio.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 20 dicembre 2017


l'Indice dei noli è tornato a scendere a 1547 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18434.

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I fondi si arrendono al cambio meteo del sud america e ripiegano davanti ai dati diffusi dall'USDA.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 13 dicembre 2017 -
Ieri sera, a seguito dei dati USDA di dicembre, il mercato ha dato una interpretazione negativa ripiegando su valori più bassi:

SEMI gen 975,6 (-6,6) mar 987,2 (-6,6) mag 998,2 (-7) lug 1007,6 (-6,6)
FARINA dic 322,9 (-3,1) gen 324,7 (-3) mar 328,9 (-2,9) mag 331,3 (-2,7)
OLIO dic 33,36 (-0,04) gen 33,45 (-0,01) mar 33,60 (-0,01) mag 33,72 (-0,03)
CORN dic 335,6 (-0,6) mar 347,6 (-1,2) mag 356 (-1,2) lug 364,4 (-1,2)
GRANO dic 387,2 (-0,4) mar 410,6 (-2,6) mag 424 (-3,2) lug 437,2 (-4,2)

Quindi il tentativo di rally della farina soya e del seme, voluto e guidato dai fondi, non ha retto al cambio della meteorologia nel Sud America, e si è piegato davanti ai numeri dell'Usda.

Sul mercato interno da registrare il fine corsa in salita dei cruscami di grano. Continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, e polpe. Si è invece rincarato il girasole sia proteico che non, per effetto di accordi commerciali che spostano alcune rotte di questo prodotto. In leggero ridimensionamento il comparto soya mentre stabili restano i cereali con la sola eccezione del grano duro che rimane in tensione.

Sensibili i problemi di logistica per il mese di dicembre e nella prima quindicina del 2018.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 13 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1743 punti, il petrolio è attorno a 57,5 $/bar e l'indice di cambio segna 1,17425

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Prezzi della soia in crescita e riprenderà, con maggior vigore, il rialzo della farina di girasole proteica risentendo dell'accordo bilaterale tra Russia e Turchia.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 5 dicembre 2017 -
Pur non sussistendo le condizioni di base i prezzi ma i prezzi sono ancora in aumento.
Prosegue la tendenza positiva della farina di soya, così come riprenderà maggior vigore il rialzo della farina di girasole proteico che ha risentito degli accordi bilaterali Russia Turchia. Una condizione che a breve influenzerà anche la farina di colza. In effetti ieri prezzi erano ben più tenuti e certamente lo saranno anche oggi viste le chiusure di ieri sera:

SEMI gen 998,4 (+4,2) mar 1010,2 (+4,2) mag 1021 (+4) lug 1029,4 (+3,6)
FARINA dic 335,4 (+7,2) gen 337,5 (+7,3) mar 340,6 (+7,1) mag 343 (+6,9)

Ieri la farina di soya quotava 324 la normale e 333 la proteica, il 2018 328 la normale e 336 la proteica. Facendo un confronto al giorno 30/10 le quotazioni erano di 311/320 e 318 /327 per il 2018 quindi l'aumento è sensibile.
Continua la forte differenza fra soya ogm free, che oggi sul gennaio marzo 18 quota 414 euro alla tonnellata, e quella geneticamente modificata stimabile in 328 euro tonnellata.

Una situazione da valutare attentamente per verificare se tutto ciò sia imputabile a operazioni dei fondi a causa dei timori inerenti l'effetto meteo della NINA o se invece si andrà verso un periodo di calma dato che i fondamentali sul breve medio termine non sono cambiati. Le azioni speculative sono sempre dietro l'angolo e, ovviamente, imprevedibili.

Prevedibili sono invece i guai da logistica sul mese di Dicembre e nella prima quindicina di Gennaio.

Indicatori internazionali 5 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1662 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18605 (in mattinata ha segnato anche 1,8558)

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Con la scusa del Black Friday i mercati si sono arroccati alzando le quotazioni già dal 22 novembre, per poi replicare ancora un leggero rialzo il 24, così come pure in apertura della settimana scorsa. Non sussistono le condizioni, ma i prezzi sono ancora in aumento.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 4 dicembre 2017 -
Se i fattori fondamentali non giustificherebbero gli aumenti che si stanno registrando da circa 10 giorni, il sostegno a un andamento anomalo, viene dal meteo. Le previsioni di 10-15 giorni di caldo secco in Argentina potrebbe provocare danni al seme di soya e al mais, mentre in Australia le piogge torrenziali che colpiscono il Paese, lanciando un allarme sulla produzione di cereali, sono le notizie che il mercato attendeva per scatenare la corsa al rialzo.

SEMI gen 994,2 (+8,4) mar 1006 (+8,2) mag 1017 (+8,4) lug 1025,6 (+8,4)
FARINA dic 328,2 (+3,2) gen 330,2 (+3,7) mar 333,5 (+3,7) mag 336,1 (+3,7)
OLIO dic 33,60 (-0,15) gen 33,69 (-0,16) mar 33,91 (-0,15) mag 34,11 (-0,15)
CORN dic 344,6 (+3) mar 358,6 (+3) mag 366,4 (+2,6) lug 374,4 (+3)
GRANO dic 414,4 (+5,2) mar 438,4 (+5,4) mag 451 (+6) lug 464,2 (+6)

Oggi i prezzi della farina di soya, a causa di quanto sopra, saranno più alti così come riprenderà maggior vigore la tendenza rialzista della farina di girasole proteico, che ha risentito degli accordi bilaterali Russia -Turchia con conseguenze d'influenzamento, nel breve periodo, anche sulla farina colza.

Persiste l'accentuato differenziale fra soya ogm free e quella geneticamente modificata, mentre sul seme la differenza è decisamente più contenuta.

Per il mercato interno/domestico da segnalare, un acutizzarsi dei problemi logistici sconnessi ai vettori per via ferroviaria che su gomma. Una situazione che andrà a aggravarsi in conseguenza delle festività natalizie e alla minore disponibilità di mezzi. I costi lieviteranno come "i panettoni" e i tempi di consegna potrebbero sensibilmente aumentare in ragione delle previsioni meteo. Tutti fattori che sul breve e medio termine avranno grande influenza sul mercato.

Per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Non si attenua il rincaro dei cruscami per i quali le aziende tamponano anche con crusca di farro in pellet e crusca di avena, che arriva dai paesi del Nord, e farine/farinette di mais. Quasi introvabile il mais da bioenergia mentre sul mercato si trovano spezzati e vagliature di mais e sottoprodotti dell'industria risiera.

Indicatori internazionali 4 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1626 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18605

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Con la scusa del Black Friday i mercati si sono arroccati alzando le quotazioni già dal 22 scorso, per poi replicare ancora un leggero rialzo il 24, così come pure in apertura di settimana si è assistito a qualche aumento.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 29 novembre 2017 -
Basandosi sui fattori fondamentali non vi ravviserebbero le condizioni per giustificare tali variazioni positive. Questo dovrebbe far supporre che, se non si manifestassero eventi nuovi i prezzi dovrebbero tornare a valori di inizio settimana scorsa.

Nella mattinata di oggi i prezzi della farina di soya, a causa di quanto sopra, ruotano attorno a 306 per la normale, 313 per la proteica sul pronto e 317 e 324 euro sul 2018, mentre sul 2019 la proteica vale 323 euro.

Da notare che è possibile fissare il prezzo della soya per i prossimi due anni. Una opportunità che sembrava sparita ma che la dice lunga sulle condizioni di stasi dei mercati.

In un passato, non tanto remoto, si osservavano condizioni opposte, dove il pronto costava più del distante (ad esempio lo spot 100 mentre a 4-6 mesi 110-115). Una situazione che non si viveva dalla seconda metà degli anni 70.

Fanno eccezione altre materie prime quali il grano, che comunque ha perso un poco di forza rialzista, e l'Orzo di cui l'Europa è deficitaria.
Stanno invece cambiando alcuni scenari internazionali per via di accordi, che la Russia del Presidente Putin sta prendendo con paesi terzi, non coinvolti negli embarghi contro la sua nazione.
Questo potrebbe portare un poco di movimento nel mercato dei semi oleosi e loro farine, specialmente colza e girasole.
Continua la forte differenza fra soya ogm free e quella geneticamente modificata, mentre sul seme la differenza è decisamente più contenuta.

Per il mercato interno/domestico ancora poco o nulla da segnalare. Continua invece il rialzo dei cruscami, anche se ormai potrebbe essere a fine corsa.

Anche per il mercato delle bioenergie nessuna. Continua il rincaro dei cruscami per i quali si tampona ancora con della crusca di farro in pellet e crusca di avena che arriva dai paesi del Nord, o farine farinette di mais. Quasi introvabile mais da bioenergia mentre sul mercato si trovano spezzati e vagliature di mais.

Indicatori internazionali 29 novembre 2017 


l'Indice dei noli è risalito sensibilmente a 1596 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18624

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Venerdì sera il mercato ha chiuso in aumento, ma sostanzialmente in una settimana scorsa non è portato sostanziali cambiamenti del valore dei listini.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 21 novembre 2017 -
L'aumento dei listini segnalati in chiusura della scorsa settimana sono essenzialmente dovuti alle informazioni meteo (NOAA) che annunciano probabili fenomeni di siccità che il "Nina" potrebbe far ricadere sul Brasile e condizioni di eccesso di umidità in Argentina.

Notizie queste, che un mercato statico e depresso, attende di poter sfruttare.

SEMI gen 990,4 (+18,4) mar 1001,4 (+18,2) mag 1011 (+18,2)
FARINA dic 318,2 (+7,7) gen 320 (+7,5) mar 323,1 (+7,6)
OLIO dic 34,44 (+0,01) gen 34,59 (0) mar 34,80 (-0,01)
CORN dic 343 (+6,4) mar 355 (+6) mag 363,4 (+6)
GRANO dic 427,2 (+5,6) mar 443,4 (+5,6) mag 454,2 (+4,4)

Inoltre, in considerazione del fatto che la settimana in corso è contraddistinta dalla festa del ringraziamento, i mercati, di norma, tendono a effettuare rincari prudenziali di protezione da eventi straordinari che potrebbero verificarsi durante il lungo week end.

Si sono inoltre manifestati segnali di indebolimento dell'euro a causa della difficoltà di comporre la compagine di governo in terra tedesca.

Per il mercato interno/domestico ancora poco o nulla da segnalare,

Prosegue invece il rialzo dei cruscami, così come il rialzo dei grani di base e dell'orzo.

Il seme di soya ha subito una battuta d'arresto, mentre tiene il mercato delle farine convenzionali. che continuano a mantenere un differenziale con la 44% geneticamente modificata di 100 euro circa alla tonnellata.

Anche per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Prosegue il rincaro dei cruscami. Una condizione che pone gli operatori nelle condizioni di tamponare anche con della crusca di farro in pellet proveniente dai paesi del Nord. Molto probabilmente coloro che utilizzano i cruscami dovranno variare la dieta del proprio impianto da qui a febbraio in quanto la situazione si prevede non possa migliorare. Le possibili alternative sono: farinette e farine di mais e mais tossinato e Mix dell'industria risiera.

Indicatori internazionali 20 novembre 2017


l'Indice dei noli è sceso leggermente a 1371 punti, il petrolio è attorno a 55,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,17836

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Domenica, 19 Novembre 2017 05:22

Ismea. tendenze del mais

La campagna commerciale 2016/17 del mais nazionale si è chiusa ad un prezzo medio di 176,17 euro/t, in aumento del 2,4% rispetto alla precedente annata.

Più nel dettaglio, il mercato ha mostrato un consistente e repentino calo delle quotazioni tra luglio e settembre 2016 in conseguenza dei livelli record dell'offerta e delle scorte mondiali, successivamente il prezzo si è lievemente rivalutato.

Per il 2017, le stime della produzione mondiale e delle scorte indicano un lieve calo annuo, rimanendo comunque su livelli considerevoli; il quadro produttivo non è comunque ben definito e gli aggiornamenti delle stime vengono ancora rivisti mensilmente indicando, soprattutto per gli USA, cali meno consistenti.

In tale contesto, unitamente anche alla abbondante disponibilità di granella dello scorso anno, i prezzi hanno mostrato a partire da luglio 2017 un costante decremento, passando dai 183,81 euro/t ai 173,03 euro/t di ottobre 2017.

Nonostante il buon risultato produttivo e la crescita delle scorte mondiali di soia nel 2016, la campagna 2016/17 ha mostrato una rivalutazione dei listini all'origine che hanno raggiunto un valore medio pari a 388,32 euro/t (+9,7% sul 2015/16); andamento questo da imputare in larga misura alla rivalutazione del dollaro osservata, seppur in maniera incostante, a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno.

Con l'esordio dell'attuale campagna il mercato ha mostrato segni di cedimento, i prezzi sono scesi a 374,25 euro/t a ottobre 2017 contro 420 euro/t dello scorso luglio. Anche per questo prodotto la dinamica produttiva globale nel 2017 non appare ancora ben definita, l'offerta e le scorte vengono indicate in flessione ma per gli USA, primo produttore ed esportatore, le stime indicano una crescita di entrambe le variabili.
(Ismea novembre 2017)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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