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Domenica, 16 Ottobre 2016 15:14

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 15 - n° 41 16 ottobre 2016

Editoriale: Antiterrorismo e le falle tedesche e europee. Latte spot. Due mesi di costante crescita. Dal salone del Gusto di Torino 2016, in bicicletta. Cereali e dintorni. Mercati stabili e stime abbastanza in linea con le attese. I sovversivi del gusto. Il bello italiano. Ismea, lieve risalita dei prezzi agricoli a settembre.

SOMMARIO Anno 15 - n° 41 16 ottobre 2016

1.1 editoriale Antiterrorismo e le falle tedesche e europee.

2.1 Lattiero Caseario Latte spot. Due mesi di costante crescita.

3.1 eventi Dal salone del Gusto di Torino 2016, in bicicletta
3.2 Pasta e tracciabilita' Scopri di che pasta son fatta.
4.1 cereali Mercati stabili e stime abbastanza in linea con le attese.
5.1 cereali Cereali e dintorni. Le stime USDA del 12 ottobre
6.1 il bello italiano I sovversivi del gusto. Il bello italiano
7.1 prezzi agricoli Ismea, lieve risalita dei prezzi agricoli a settembre
8.1 mercati Indagine Ismea sui canali di sbocco delle aziende agricole
9.1 promozioni "vino" e partners
9.2 promozioni "birra" e partners

Cibus-41-2016-COP

Venerdì, 14 Ottobre 2016 08:44

Cereali e dintorni. Le stime USDA del 12 ottobre

Ieri sera (12 ottobre) sono stati pubblicati i dati delle previsioni USDA. I valori pubblicizzati hanno rispettato le aspettative. Le riduzioni di prezzo in gran parte assorbite dal calo dell'indice di cambio €/$.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 ottobre 2016 -
Come raramente accade le stime pubblicate da USDA quasi coincidono con le previsioni.
A seguire il confronto dei dati USDA attuali, le stime degli analisti e i dati della precedente campagna.

I DATI USDA DEL 12 OTTOBRE 2016 - CONFRONTO - 

Maerie-prime-USDA-13ott16

L'indice di cambio vede il rafforzamento dell'euro da qualche giorno e i vantaggi di un ridimensionamento dei prezzi si è fortemente assottigliato.

 

PREZZI DEL 12 OTTOBRE 2016

Materie-prime-13ott16

Indicatori internazionali 13 ottobre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 906 punti, il petrolio ruota, tra alti e bassi, attorno a 50$/bar (WTI) e l'indice di cambio vede il rafforzamento del euro quotare 1,10113.

 

 

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Giovedì, 13 Ottobre 2016 10:13

"I Sovversivi del Gusto"

I Sovversivi del Gusto: una comitiva di aziende fatta di produttori estremi, ligi al biologico ed alle regole ferree di madre natura che si riuniscono per degustazioni, musica, cultura e incontri con produttori e artigiani provenienti da tutta Italia, sul Lago di Garda.

Parma, 13 ottobre 2016

Da L'Equlibrista

Tornano in scena i Sovversivi del Gusto, così si apre un sodalizio nato ormai undici anni fa dalla mente vulcanica e senza preconcetti di Adriano Liloni, titolare dell'Osteria Pegaso di Soprazzocco di Gavardo. Questa comitiva di aziende fatta di produttori estremi, ligi al biologico ed alle regole ferree di madre natura, si sono tornati a riunire per due giorni, sabato 2 e domenica 3 Luglio, nella cornice dell'azienda agricola Fratelli Trevisani, vero e proprio balcone affacciato sul lago di Garda. Una quarantina le realtà produttive presenti in questa edizione del raduno, provenienti da varie province: in primo piano le cantine, circa una ventina, senza contare i microbirrifici, produttori di olio extravergine, maestri cioccolatieri, produttori di conserve, marmellate, aceto balsamico, formaggi, apicoltori, fornai e norcini.

I prodotti in esposizione si potevano anche acquistare, così come è stato possibile assaggiare i piatti dell'Osteria Pegaso, del Ludo di Montichiari e dell'Osteria Antichi Sapori di Prevalle. Non sono mancati laboratori sul miele, sugli abbinamenti, sull'olio, oltre a momenti di intrattenimento musicale e teatrale. Il vulcanico Adriano Liloni è un cuoco tutt'altro che conformista, capobanda dei resistenti all'omologazione del gusto e che ha fissato il decimo raduno nazionale con gente che veniva da ogni angolo dell'Italia.
Si parla di produttori e artigiani provenienti da tutta Italia, che sognano e propongono un modo di concepire in maniera diversa il cibo e i prodotti della terra, sono partigiani del buongusto, rivoluzionari senza far politica. Il gruppo ha preso forma anni fa alla Trattoria Pegaso di Gavardo, durante una cena in cui si ragionava su come valorizzare i formaggi caprini della Valsabbia. Così è nata una rete di produttori e ristoratori, che nel 2006 Liloni, trattore – come ama definirsi – di indiscusso carisma, ha concretizzato nei Sovversivi del Gusto organizzando il primo raduno sull'Isola del Garda.

Nati idealmente nel Bresciano, i Sovversivi sono oggi sparsi per tutta l'Italia, accomunati dalla convinzione che possano sopravvivere prodotti buoni, eccellenti, tradizionali e autentici anche all'interno del mercato globale. Le loro storie di resistenza gastronomica sono raccontate anche in due libri fotografici che il Liloni presentò su Rai 2 ospite di Dario Vergassola.
Con la possibilità di fermarsi alla tenuta e dormire in tenda, caldamente sostenuta da Liloni, tutto il pubblico ha l'occasione di incontrare le storie vere del buon cibo del nostro Paese, ma soprattutto di degustare e, volendo, comprare olio extra vergine di oliva, formaggi di mucca e capra, vini, birre, prodotti da forno, mieli, aceti (di miele e balsamici), dolci, cioccolata, pasta, conserve, salumi e molte altre tipicità.

Circa una quarantina i produttori che portano sapori con un'anima e c'è chi arriva, coadiuvato da un gru, con un forno a legna da sei quintali per mostrare la cottura del pane.
In calendario anche alcuni seminari, gratuiti ma su prenotazione per conoscere il Miele, l'olio extra vergine di oliva ed in contemporanea, anche un corso sugli abbinamenti dei formaggi. A chiudere alcuni spettacoli teatrali e abbinamenti improbabili fra cibo e vino.

Ci si augura che la goliardia e la follia non abbandoni mai questa gente che a prescindere dalla crisi, dalle circostanze, dalle vicissitudini personali, continuano ad andare contro corrente e a dimostrare con i fatti ed uno stile di vita sui generis che la passione e l'amore per le cose fatte bene porta sempre alla sovversione delle regole e della monotonia.

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Il mercato sta vivendo una fase di staticità e le soglie 300 dollari per la farina di soya e 350 punti per il seme, pur tra alti e bassi e recuperi, tengono.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 ottobre 2016
La Reuter è uscita con la media delle stime degli analisti dei raccolti USA che porremo a confronto con quelle che verranno pubblicate nelle prossime ore dall'USDA (12/10). Le cifre confermano le voci che circolavano nelle ultime settimane e che confermerebbero un leggero calo della produzione del corn. leggero aumento invece è stimato nel comparto del seme di soia, rispetto alle stime dell'USDA di settembre.

La produzione del corn è stimata in circa 383 milioni di tons contro i 385 circa di settembre. Gli stock di fine campagna a 60 contro 60,50. La produzione del seme di soia è a circa 117 contro 114 circa dell'USDA di settembre. Gli stock di fine campagna sono stimati a circa 11milioni di tons contro i quasi 10. Gli stock di fine campagna del grano in USA sono stimati a circa 31 milioni di tons contro i circa 30 di settembre.

Variazioni contenute e merce ancora lontana dalla deficienza. I consumi continuano a mantenere le linee acquisite nelle scorse annate, fatta eccezione per il comparto soya che risulta in crescita.

Sul mercato domestico da segnalare la resistenza del mais seppure non si possa completamente escludere una leggere flessione negativa. I proteici si mantengono in posizioni ancora accettabili, mentre i cruscami restano su prezzi ridotti così come i sottoprodotti.
Ancora limitati i consumi del comparto zootecnico e bioenergetico anche se, con il progressivo ridursi delle temperature, i primi dovrebbero riprendere quota.

Indicatori internazionali 10 ottobre 2016


l'Indice dei noli è risalito a 922 punti, il petrolio si muove attorno verso l'alto a 51,0$ e l'indice di cambio ruota attorno a 1,11268.

 

 Dati UDA 30 settembre 2016

Cereali-3ott16

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Martedì, 11 Ottobre 2016 09:43

Meeting Giornata della Vacca Bruna

All'azienda Valserena di Giovanni Serra a Parma si è tenuto un importante Meeting Nazionale sulla Razza Bruna, la migliore per le produzioni di Parmigiano Reggiano. Da tutto il Nord Italia si sono ritrovati a Parma più di 150 imprenditori-allevatori per analizzare gli esiti della migliore selezione genetica e degli effetti dell'alimentazione no Ogm.

Parma, 11 ottobre 2016

I risultati del periodo sperimentale sono emersi durante l'incontro riservato agli allevatori di razza bruna del Nord Italia che si e' tenuto nella azienda agricola Valserena di Gainago di Torrile.
La razza bruna è l'eccellenza per la produzione di un Parmigiano-Reggiano di ottima qualità. A tale risultato, però, si arriva puntando sulla ricerca genetica, volta a irrobustire la specie e a dare longevità e sull'alimentazione attenta delle bovine da latte, nuova frontiera in grado di incrementare ulteriormente il valore del prodotto latte e conseguentemente del formaggio. Un esempio concreto di programmazione scientifica in tal senso e di azienda già certificata non Ogm (Organismi geneticamente modificati), si può riscontrare nella azienda agricola Valserena di Gainago di Torrile dell'imprenditore Giovanni Serra che ha ospitato la Giornata della Bruna Nord.

L'iniziativa è stata ideata da: Associazione nazionale allevatori razza Bruna italiana (Anarb) Centri Ia Polar e Superbrown, Associazione regionale allevatori (Ara) Emilia Romagna, Consorzio agrario Parma (Cap), Valserena srl, Emilcap (società che produce mangimi per i Consorzi agrari di CAE, CAP e Terre Padane) in collaborazione anche con Cantina Val Tidone, Crystalyx, Ecolab. All'incontro hanno preso parte oltre 150 allevatori, provenienti dalle zone di produzione del Parmigiano Reggiano, ma anche da varie aree del Nord Italia, alcuni dei quali premiati per essersi distinti in ambito selettivo. All'evento, risultato utile per fare informazione tecnico-scientifica e per presentare i risultati concreti della selezione, sono intervenuti, tra gli altri: Giorgio Grenzi, presidente e Carlo Fornari, responsabile zootecnico del Consorzio Agrario di Parma- Cap, Pietro Laterza, presidente e Enrico Santus, direttore Anarb (moderatore del meeting), Maurizio Garlappi, presidente Araer, Andrea Summer professore Veterinaria Università Studi Parma, Peter Zischg di Superbrown e Andrea Sangonelli di Polar.
Laterza ha posto l'accento sull'importanza del Meeting, quale confronto su linee e indirizzi che l'Associazione di razza sta portando avanti. Garlappi ha sottolineato che la selezione e il miglioramento genetico sono in continua evoluzione.
"Questa è una Giornata importante – ha evidenziato Grenzi, spostando l'attenzione anche sui mangimi non Ogm che Emilcap produce da un anno – che dà lustro alla zootecnia. Nel giro di 24 mesi potremo apporre sulle forme di Parmigiano Reggiano il marchio non Ogm. Dalla prossima primavera, all'interno dell'ampio catalogo sementi Cap, avremo anche la Facelia, pianta in grado di salvaguardare la terra e preservare le api".
Fornari è entrato nel merito della razione alimentare delle vacche dell'azienda Valserena, in un'ottica di produzione già eccellente come quella della bruna, che viene ancor più valorizzata coi mangimi non Ogm, peraltro a difesa della nostra agricoltura. "Col formaggio non Ogm – ha concluso Fornari – avremo la possibilità di mettere alle corde le imitazioni del Parmigiano Reggiano".
Il professor Summer si è, invece, soffermato sulle caratteristiche qualitative del latte.
Presenti al meeting sulla razza bruna anche l'amministratore delegato di Emilcap Stefano Villa e il direttore Gian Domenico Fagandini.

Si prospetta scarsa la produzione italiana di olio di oliva targata 2016. Le prime stime Ismea, in collaborazione con Unaprol, parlano di un -37% rispetto alle 475 mila tonnellate dello scorso anno.

Lo sviluppo vegetativo è stato particolarmente problematico sia da un punto di vista sia climatico che fitosanitario. A questo si è sommato il fatto che quella attuale è fisiologicamente un'annata di scarica in molte delle aree più olivetate del Paese.

A livello mondiale, a frantoi ancora chiusi, Ismea stima un calo del 9% che dovrebbe riportare la produzione sotto la soglia dei 3 milioni di tonnellate. La riduzione della produzione italiana si somma, infatti, anche a quella di Grecia e Tunisia, mentre in Spagna si prevede ancora una sostanziale rispetto al volume del 2015 (1,4 milioni di tonnellate).

Nelle prossime settimane Ismea, avvalendosi anche dei dati forniti dai frantoi, procederà ad aggiornamenti delle stime produttive unitamente al monitoraggio continuo della situazione di mercato.

Olio-prod-area-ita-2017 
(Fonte Ismea 30 settembre 2016)

Domenica, 09 Ottobre 2016 14:35

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 15 - n° 40 09 ottobre 2016

Editoriale: Referendum, Votare informati. Crescono i formaggi duri. Dal Canada alla ricerca delle fonti del Parmigiano Reggiano. Andalini, Scopri di che pasta son fatta. Cereali, i mercati stanno tornando alla normalità. Pomodoro, boom del biologico. Olio di Oliva, previsioni produttive.

SOMMARIO Anno 15 - n° 40 09 ottobre 2016
1.1 editoriale Votare informati. SI o NO?
2.1 Lattiero Caseario Crescono entrambi i formaggi duri DOP.
3.1 export formaggi Dal Canada alla ricerca delle fonti del Parmigiano Reggiano
3.2 Pasta e tracciabilita' Andalini: Scopri di che pasta sono fatta!
4.1 cereali Cereali e dintorni. Dall'USDA nessuna reazione scomposta.
5.1 cereali Cereali e dintorni. I mercati stanno tornando alla normalità
6.1 eventi parmigiano reggiano Caseifici aperti: i visitatori sfondano quota 20.000
6.2 pomodoro Boom del pomodoro biologico,
7.1 olio di oliva- previsioni Olio d'oliva, previsioni di produzione della campagna 2016/17
8.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners

 

Cibus-40-9ott16-COP

Venerdì, 07 Ottobre 2016 13:49

Nuova campagna per il Parmigiano Reggiano

3,5 milioni di nuovi investimenti sul mercato interno, che rappresenta il 65% delle vendite complessive, in coincidenza con il periodo più importante per le vendite nella GDO.

Reggio Emilia, 7 ottobre 2016

Partirà domenica 9 ottobre la "campagna d'autunno" del Parmigiano Reggiano: un flusso di comunicazione che vale 3,5 milioni di euro e che rappresenta - come sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Alessandro Bezzi - "il più rilevante investimento degli ultimi anni sul mercato interno, focalizzato in un arco di tempo piuttosto ristretto quale è quello che ci porterà da qui alle festività natalizie".
La campagna partirà sulle principali tv generaliste, satellitari e digitali del nostro Paese, cui si aggiungeranno via via una pianificazione radio sui principali network italiani, una campagna stampa e una strategia digital.
Undici settimane di programmazione che - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - "coincidono con il periodo più importante per le vendite di Parmigiano Reggiano, andando ad accrescere l'efficacia delle proposte commerciali e delle promozioni che la GDO metterà in atto proprio in autunno e fino alle festività natalizie e di fine anno".
Una scelta, ovviamente, non casuale e legata anche alle dinamiche produttive del 2016. "Si tratta - spiega al proposito il presidente Bezzi - del più concreto impegno possibile, da parte del Consorzio, per accompagnare la crescita produttiva che si sta evidenziando nel 2016 in presenza di quotazioni che in questi mesi sono apparse in costante rialzo e vanno sostenute per creare stabili condizioni di tenuta dei redditi all'interno della filiera".
A fianco dei rilevanti investimenti sul mercato estero (2,9 milioni di euro nel 2016), con la nuova campagna in partenza domenica il Consorzio ha decisamente rafforzato gli investimenti su un mercato interno che per il Parmigiano Reggiano vale il 65% delle vendite complessive e 1,1 miliardi al consumo.
"Un deciso rilancio - sottolinea il direttore Riccardo Deserti - che comunque ha caratterizzato tutto il 2016, in un'ottica di comunicazione globale che coinvolge i consumatori in modi assai articolati. Questa, infatti, è la terza campagna informativa di quest'anno (le precedenti sono state realizzate in prossimità delle festività pasquali e nella tarda primavera), affiancate da iniziative che hanno coinvolto decine di caseifici del comprensorio di produzione e decine centinaia di migliaia di consumatori: dalla "Parmigiano Reggiano Identity" a "caseifici aperti" e "Porte aperte al Consorzio" (iniziative andate in scena l'1 e il 2 ottobre con oltre 20.000 visitatori in 42 caseifici), al progetto per le scuole "Sono come mangio", agli studi scientifici e alle relazioni con i medici, fino all'ingresso, con l'esclusiva merceologica sui formaggi a pasta dura, nell'"Italy Loves Food", la nuova area creata nell'aeroporto di Bergamo, terzo in Italia per numero di passeggeri".
"Con il nuovo investimento - conclude Deserti - parliamo ai consumatori in modo inedito, con un percorso "a ritroso" che parte proprio da un momento di consumo (la ristorazione d'alta qualità) per giungere progressivamente, passando di mano in mano, al luogo d'origine, cioè all'interno di uno dei caseifici artigianali in cui ogni giorno si ripropone una tradizione di assoluta naturalità e di forte legame con il territorio".
"Una comunicazione - aggiunge Deserti - che mette in scena persone e personaggi autentici, che ogni giorno sono realmente parte di questo mondo che va dalla produzione al consumo, con testimonianze che non nascono dall'interpretazione di un ruolo, ma da situazioni davvero vissute".
"Il racconto delle caratteristiche uniche del nostro prodotto - conclude il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano - è dunque affidato a chi le determina e a chi le sa valorizzare al meglio, cogliendo in tal modo anche gli spunti emersi dall'indagine sui consumatori che ha evidenziato una loro crescente disaffezione rispetto ad immagine patinate che risultano lontane e poco credibili".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Dopo i primi scossoni che hanno seguito la pubblicazione dei dati USDA dello scorso venerdi, i mercati si stanno riallineando. La farina di soia mostra segni di marcata linearità.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 6 ottobre 2016 -
Dopo le stime Usda del 30 settembre scorso il mercato, per il comparto soya, ha registrato immediatamente un risultato positivo e confermato anche il lunedi 03/10 per poi prendere una leggera strada in discesa nei due giorni successivi (4 e 5 ottobre). In definitiva la soglia 300 dollari per la farina e 950 punti per il seme sta tenendo.

Le previsioni dei raccolti di seme e di mais sono ovunque stimate buone e le vendite/consumo, specie per la soya, tengono bene. Si viene a delineare un contesto di mercato molto lineare sul periodo 10/2016-31/12/2018. Nella giornata odierna il prezzo è stato di 336 partenza porti per la farina di soya proteica per 27 mesi, mentre per la soya 44% il prezzo è inferiore di 7-8 euro.
Prezzi di tutto rispetto che dovrebbero difficilmente tendere a ulteriori ribassi.

Sul mercato nazionale il mais di base contratto 103 continua a mostrare segni di resistenza sulla posizione, mentre per quello qualitativo sussistono limitati spazi per nuovi cali. Dall'estero ancora non si sono manifestate particolari pressioni di merce anche in forza dei problemi qualitativi e sanitari (Aflatossine) e per il persistere di problemi connessi alla logistica dei trasporti gommati.

Indicatori internazionali 6 ottobre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 869 punti, il petrolio cresce a 49,50$ e l'indice di cambio vede il rafforzamento del euro quotare 1,11834 con punte anche inferiori.

 

 Dati UDA 30 settembre 2016

Cereali-3ott16

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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"Parma, io ci sto!" e Università puntano alla prima Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli alimenti e la Nutrizione. Il progetto è stato presentato ieri dal Magnifico Rettore Loris Borghi, dal presidente dell'Associazione, Alessandro Chiesi e dal coordinatore del 'petalo agroalimentare', Guido Barilla.

di Alexa Kuhne

Parma, 6 ottobre 2016

L'obiettivo di creare la prima Scuola internazionale di alta formazione sugli alimenti e la nutrizione è stato raggiunto. Lo scopo è lungimirante: portare la Food Valley a centro mondiale della conoscenza e dell'innovazione del settore alimentare.
L'Associazione "Parma, io ci sto!" ha presentato ieri mattina con l'Università di Parma il progetto Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione, all'interno del progetto Food Project di Ateneo. Una struttura didattica di prestigio unica al mondo, specializzata nell'offerta formativa post-laurea a forte grado di internazionalizzazione.
La Scuola sarà un vero e proprio hub, che permetterà all'Ateneo di posizionarsi tra i principali attori internazionali, attraendo non solo risorse economiche, ma anche umane, in questo settore così strategico per le imprese e per il territorio.
La Food Valley, centro di eccellenza del settore agroalimentare, richiede un investimento di circa 8,75 milioni di euro, di cui 4,75 milioni sono già stati stanziati dall'Università.
L'Associazione 'Parma, io ci sto!' ha già avviato la raccolta delle risorse sia attraverso i suoi soci che con una call a tutto il territorio: due milioni sono stati dati da Barilla, 750mila euro da Chiesi, 250 mila euro da Fondazione Cariparma.

Barilla-guido-3

A questo obiettivo ci crede fortemente Guido Barilla che ha sottolineato quanto "sia significativo che il primo progetto strategico di 'Parma, io ci sto!' sia con l'università, che rappresenta il nostro futuro".
Perché dalla formazione parte tutto: "Solo creando nuove competenze e conoscenze – ha detto – la città sarà in grado di attrarre nuovi talenti e di posizionarsi come capitale del cibo".

Chiesi-Alessandro

Per Alessandro Chiesi, investire nella ricerca, credere nella formazione significa produrre innovazione: "Grazie a questo progetto – ha spiegato il presidente di 'Parma, io ci sto!', le imprese del territorio avranno a disposizione un capitale umano, caratterizzato da professionalità sempre più qualificate. Questo, però, può anche essere visto come un punto di partenza per attrarre nuovi investimenti anche da parte degli organi di governo locali, nazionali ed europei".
'Food project' con la sua Scuola di formazione può contribuire a fare di Parma e della Food Valley il centro mondiale della conoscenza e della innovazione nel settore agroalimentare con benefici per cittadini e imprese di tutto il paese.

La portata di questo progetto è davvero significativa. Non si tratterà soltanto di sviluppare le infrastrutture e la tecnologia del Dipartimento di Scienze degli Alimenti ma di attuare una 'rivoluzione' in ambito didattico grazie alla Scuola di formazione.
"Con questo progetto – ha sottolineato il rettore Loris Borghi – si attua nel concreto quella sinergia tra Università e territorio che è una chiave di volta per lo sviluppo sociale ed economico di una comunità".

Loris-Borghi

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La novità sta anche nella riqualificazione di molte aree del Campus. Carlo Quintelli, l'architetto responsabile del progetto ha illustrato come prenderà forma lo spazio adibito a Scuola, dal verde all'ospitalità; la riconversione della FOOD AREA, ben 2.000 mq, andrà a arricchirsi di altri 6.000 mq.
La scuola di alta formazione troverà identità nella "cascina" e il piano prevede anche una riorganizzazione e concentrazione delle strutture e laboratori che oggi sono sparsi in varie parti dell'Ateneo (aule, sale convegni, caffetteria). La pianta prevede una parte centrale che richiama gli archetipi culturali delle nostre strutture rurali attraverso una tipologia a "Corte" che richiama anche l'aspetto forte della socialità.
Entro i prossimi due mesi sarà pronto l'esecutivo progettuale. L'inaugurazione avverrà nell'anno accademico 2018-2019.

I contenuti di questa Scuola unica al mondo sono stati illustrati dal professor Furio Brighenti: "E' previsto il potenziamento dei percorsi primari accentrandoli dai 9 siti in cui sono sparse le attività attuali. Sarà dato spazio agli indirizzi post laurea, alla formazione avanzata e alla formazione continua, dai dottorati di ricerca ai master di primo e secondo livello, a corsi di perfezionamento e corsi brevi.
Diventerà una scuola con una rete di docenti che potrà essere utilizzata per la formazione esterna all'ateneo, compreso il sostegno alla 'Corporate Academy', ovvero i percorsi di alta formazione interni alle imprese".

Brighenti-Furio

Cristiano Casa, assessore alle Attività produttive del comune di Parma ha ricordato che questo progetto si sposa con il riconoscimento dell'Unesco dato a Parma come "Città Creativa della gastronomia" e con la creazione della rete delle 13 città creative che venne inaugurata in occasione dell'ultimo "Cibus".
L'ex Rettore Nicola Occhiocupo ha espresso la sua soddisfazione per l'iniziativa di stretta collaborazione tra mondo economico, università e territorio che il progetto riassume in sé. Un pensiero è andato anche a Pietro Barilla che, negli anni '90 , assecondando un investimento di 4 miliardi di lire, "unico imprenditore italiano - ha sottolineato Occhiocupo – che anni fa disse che bisognava investire sui giovani".

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