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Mercoledì, 20 Dicembre 2017 15:33

Cereali e dintorni. Mercati stagnanti.

I mercati non si sbilanciano e mantengono i valori. I fondi sembrano "disinteressarsi", per il momento, alle commodities agricole. Anche il meteo segna bel tempo.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 20 dicembre 2017 -
Il mercato continua nella sua fase di stabilità. Di merce non ne manca e gli stock di riporto ci sono. Le previsioni meteo nelle zone sensibili del Sud America sono buone ma il marcato langue o tende a scendere con i fondi d'investimento che hanno ridotto le loro posizioni di "lungo" su varie commodities. Evidentemente, in questo momento, stanno investendo maggiormente in altri settori.

Situazione stagnante, senza impulsi esterni il mercato rischia di restare così per settimane.

Sul mercato interno nulla di nuovo. Ormai si può ufficializzare il fine corsa dei cruscami di grano mentre continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, polpe. In rincaro il girasole, proteico e non, per effetto di accordi commerciali che spostano alcune rotte di questo prodotto. In leggero ridimensionamento il comparto soya, stabili mais e grano tenero, in tensione il grano duro, mentre prosegue, seppur con cautela, il rincaro dell'orzo.

Rimangono gravi i problemi di logistica che si protrarranno sino alla prima quindicina di gennaio.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 20 dicembre 2017


l'Indice dei noli è tornato a scendere a 1547 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18434.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Editoriale: -Prevenzione, parole al vento. - Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione. - Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro - Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine -Salmonella nel pepe nero macinato - Turismo dei cammini in Emili Romagna

1.1 editoriale
Prevenzione, parole al vento.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dati USDA di dicembre hanno spinto al ribasso
5.1 Maltempo e esondazioni in emilia Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro
6.1 maltempo bonifica parmense Berceto, Terenzo e Solignano. La Bonifica libera le strade interrotte e consente il deflusso delle acque.
6.2 maltempo ENZA Emergenza Enza- aggiornamento
7.1 MALTEMPO FIUME SECCHIA Fiume Secchia, ponti e scuole rimangono chiusi. A Campogalliano decine di animali morti
8.1 maltempo lieto fine Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine
8.2 sicurezza alimentare Salmonella nel pepe nero macinato
9.1 turismo Turismo dei cammini in Emili Romagna
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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 20171217-cop

 

I fondi si arrendono al cambio meteo del sud america e ripiegano davanti ai dati diffusi dall'USDA.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 13 dicembre 2017 -
Ieri sera, a seguito dei dati USDA di dicembre, il mercato ha dato una interpretazione negativa ripiegando su valori più bassi:

SEMI gen 975,6 (-6,6) mar 987,2 (-6,6) mag 998,2 (-7) lug 1007,6 (-6,6)
FARINA dic 322,9 (-3,1) gen 324,7 (-3) mar 328,9 (-2,9) mag 331,3 (-2,7)
OLIO dic 33,36 (-0,04) gen 33,45 (-0,01) mar 33,60 (-0,01) mag 33,72 (-0,03)
CORN dic 335,6 (-0,6) mar 347,6 (-1,2) mag 356 (-1,2) lug 364,4 (-1,2)
GRANO dic 387,2 (-0,4) mar 410,6 (-2,6) mag 424 (-3,2) lug 437,2 (-4,2)

Quindi il tentativo di rally della farina soya e del seme, voluto e guidato dai fondi, non ha retto al cambio della meteorologia nel Sud America, e si è piegato davanti ai numeri dell'Usda.

Sul mercato interno da registrare il fine corsa in salita dei cruscami di grano. Continua a tenere il mercato delle fibre, foraggi, bucce di soya, e polpe. Si è invece rincarato il girasole sia proteico che non, per effetto di accordi commerciali che spostano alcune rotte di questo prodotto. In leggero ridimensionamento il comparto soya mentre stabili restano i cereali con la sola eccezione del grano duro che rimane in tensione.

Sensibili i problemi di logistica per il mese di dicembre e nella prima quindicina del 2018.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ormai vana ricerca di mais aflatossinato.

Indicatori internazionali 13 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1743 punti, il petrolio è attorno a 57,5 $/bar e l'indice di cambio segna 1,17425

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Editoriale: -Cresce il reddito medio ma aumenta la povertà - Sensibile ridimensionamento del latte spot estero, e non solo.- Cereali e dintorni. Farina di soia ancora in crescita - Cento, passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina di Cento - VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma

-  SOMMARIO Anno 16 - n° 49 10 dicembre 2017
1.1 editoriale
Cresce il reddito medio ma aumenta la povertà
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Sensibile ridimensionamento del latte spot estero, e non solo.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Non sussistono le condizioni, ma i prezzi sono ancora in aumento.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Farina di soia ancora in crescita.
5.1 Tv e Cucina Cento, passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina di Cento
6.1 eventi Merano Wine Festival – Non solo vino
7.1 eventi e fusioni VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma
8.1 management lavoro La tecnologia, un mondo tra idee e realtà
8.2 Alimentazione Un nuovo studio rivela le proprietà dell'aglio per combattere le infezioni
9.1 consumi spesa alimentare Si conferma in aumento la spesa alimentare nei primi 9 mesi del 2017
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Una ricerca condotta da un team di scienziati dell'Università di Copenaghen (Danimarca) rivela che l'aglio ha la capacità di combattere i batteri resistenti come terapia per combattere le infezioni croniche come la fibrosi cistica, o lesioni subite dai pazienti diabetici.

L'aglio è stato tradizionalmente considerato un alimento favorevole per prevenire e curare le infezioni nel corpo umano.
Ippocrate, considerato il padre della medicina nella Grecia antica, ne raccomandava l'uso come terapia contro varie malattie e infezioni, e certamente in più di un'occasione si è parlato dell'aglio come un rimedio naturale per vari disturbi, come ad esempio quello di eliminare l'herpes labiale.

La ricerca è stata svolta da un team guidato da Michael Givskov, uno scienziato che ha analizzato gli effetti dell'aglio sui batteri dal 2005. Questi ricercatori hanno identificato il responsabile di questa azione antibatterica nel 2012.

È un composto solforoso attivo chiamato ajoene che è in grado di distruggere componenti importanti nei sistemi di comunicazione dei batteri che coinvolgono le molecole regolatrici dell'RNA. Inoltre, attacca anche lo strato protettivo che copre il microrganismo, chiamato biofilm.

Il nuovo studio, pubblicato su diverse riviste scientifiche, ha rivelato attraverso un esame più approfondito e documentato, la capacità che hanno le piccole molecole di inibire l'ajoene RNA normativo in due tipi di batteri, Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa. La sostanza dell'aglio può combattere contemporaneamente e pertanto potrebbe essere usata per rafforzare l'effetto degli antibiotici.

"Crediamo davvero che questo metodo possa portare al trattamento di quei pazienti che altrimenti hanno poche prospettive", afferma Tim Holm, uno dei membri del team. "Abbiamo abbastanza conoscenze per continuare a sviluppare un farmaco a base di aglio e testarlo nei pazienti". Nel caso in cui gli studi clinici avranno buoni risultati, è possibile iniziare a commercializzare il farmaco.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" questa scoperta potrebbe dare agli scienziati un nuovo bersaglio contro cui sviluppare farmaci anti-infettivi in particolare i batteri multi-resistenti.
Lecce, 28 novembre 2017

La spesa delle famiglie per i prodotti alimentari - rilevata attraverso il monitoraggio Ismea-Nielsen - registra nei primi 9 mesi del 2017 un incremento dell'1,3% rispetto allo stesso periodo del 2016.

L'aumento della spesa alimentare è un segnale positivo poiché si tratta della seconda voce del bilancio familiare dopo l'abitazione.
Federalimentare ha dichiarato in questi giorni una crescita della produzione dell'industria alimentare a settembre 2017 di circa 3 punti percentuali, che sebbene maggiormente sostenuta dalla buona accelerazione dell'export trova in parte riscontro anche in un miglior trend delle vendite al dettaglio.

Anche Istat nel mese di settembre ha dichiarato che le vendite al dettaglio "food" sono in netto aumento su base annua (+2,9% in volume) e che il dato relativo a questo mese è al massimo degli ultimi 7 anni.

Secondo gli ultimi dati Ismea-Nielsen, i consumatori italiani nel periodo da gennaio a settembre 2017 hanno speso circa l'1,1% in più per l'acquisto di beni alimentari e il 2,6% in più per le bevande (alcoliche ed analcoliche).
Dopo la lieve contrazione del 2016 (-0,6% derivata dal -4,8% dei freschi e +1,8 dei confezionati), la ripresa della spesa alimentare nel 2017 è sostenuta non più solo dai prodotti confezionati (+1,4%), ma anche dai freschi (+1%).

20171201-ismeaconsumi2017

(fonte ismea 1 dicembre 2017 -  ALLEGATO il Report ISMEA scaricabile in pdf)

Unicredit accompagna il gruppo De Nigris nel progetto "Elite" di Borsa Italiana e supporta i piani di crescita dell'azienda. L'operazione è finalizzata a sostenere la competitività dell'azienda campana, leader nella produzione di aceti di vino, su tre direttrici: nuovi investimenti, potenziamento della gamma prodotti ed espansione sui mercati esteri.

Modena, 6 dicembre 2017 

Il Gruppo agroalimentare De Nigris-Acetifici di Modena, leader nella produzione di Aceto Balsamico di Modena e condimenti a base di aceto, avvia un piano di crescita e di espansione sui mercati esteri e rinnova la partnership con UniCredit.

A testimonianza della solidità del Gruppo De Nigris e dei validi piani di sviluppo dell'azienda, UniCredit ha infatti accompagnato l'azienda campana nel percorso di ammissione al Progetto "ELITE", l´iniziativa di Borsa Italiana rivolta alle migliori imprese italiane con la finalità di migliorare i rapporti con il sistema bancario e imprenditoriale, di sostenerle nel processo di crescita e apertura verso i mercati esteri e di avvicinarle ai mercati di capitali.

La Banca ha inoltre erogato una linea di credito finalizzata alla crescita delle aziende del Gruppo De Nigris.

L'operazione di finanziamento, coordinata dall'Area Corporate di UniCredit, consentirà all'azienda campana di utilizzare le nuove risorse per incrementare l'attività produttiva grazie a nuovi investimenti (nuovo impianto di filtrazione e nuovi tini in legno). Il finanziamento è inoltre finalizzato al potenziamento della gamma prodotti (in particolare lo sviluppo della linea salse e condimenti) e a fronteggiare l'incremento delle vendite di aceto balsamico invecchiato, derivanti soprattutto dalle strategie di crescita e sviluppo dei mercati esteri che l'azienda intende implementare nei prossimi tre anni, in particolare verso i mercati emergenti.

"Siamo fortemente impegnati a promuovere nel mondo il Made in Italy e il 'saper fare' all'italiana attraverso prodotti simbolo in grado di rappresentare territori e storie di grandi tradizioni. Sempre più apprezzati nel mondo, gli aceti e i condimenti raccontano la creatività e il gusto italiano per la qualità", commenta Raffaele de Nigris che ha seguito l'operazione UniCredit per il Gruppo De Nigris. "La collaborazione con UniCredit rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra impresa privata e sistema bancario e darà ulteriore slancio al nostro ampio progetto di presidio dei mercati internazionali, oggi terreno competitivo ineludibile per il Made in Italy".

Il gruppo De Nigris, con un fatturato di quasi 80 milioni di euro nel 2017, vanta una storia di oltre due secoli di leadership nella produzione di aceti di vino di eccellente qualità. Ad oggi è leader nella produzione di aceto e primo player italiano con il 22% del mercato domestico e una capacità produttiva di 30 milioni di litri l'anno, che ne fanno uno specialist riconosciuto in ambito mondiale.

Complessivamente il Gruppo De Nigris impiega oltre 150 dipendenti distribuiti nei tre siti produttivi di Caivano, in provincia di Napoli, a Carpi, in provincia di Modena - patria dell'Aceto Balsamico - dove dal 1997 si trova la sede degli Acetifici Italiani Modena e a Reggio Emilia, sede della più grande piattaforma di fermentazione italiana di aceto di vino. A seguito della strategia di crescita dell'azienda è previsto un incremento di oltre 30 unità nei prossimi tre anni, di cui 15 presso lo stabilimenti di Caivano, 10 presso la sede degli Acetifici Italiani Modena e 5 a Reggio Emilia.

Con questa operazione UniCredit conferma il suo impegno in favore delle aziende italiane del settore agroalimentare, comparto dove il Made in Italy gioca, a livello globale, un ruolo di primaria importanza e la De Nigris con la sua Accademia di Formazione per i giovani talenti resta un esempio di tale cultura.

 

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Richiami dei prodotti sempre più frequenti: aumentano i rischi e i costi per le aziende. Lo dice uno studio del colosso assicurativo "Allianz". L'industria automobilistica è la più colpita, seguita da quella alimentare e dell'elettronica.

Negli ultimi dieci anni i casi di richiami di prodotti sono aumentati costantemente, raggiungendo cifre record per portata e costi. L'industria automobilistica è la più colpita, tanto che ad oggi, uno dei richiami più importanti che ha colpito questa industria riguarda gli airbag Takata difettosi che dovrebbe portare al richiamo di circa 60-70 milioni di auto, coinvolgendo almeno 19 produttori in tutto il mondo e con costi stimati intorno ai 25 miliardi di dollari. Segue quella alimentare e l'elettronica.

Una regolamentazione più stringente e sanzioni più severe, l'aumento delle grandi multinazionali, la crescente consapevolezza dei consumatori e persino la crescita dei social media sono solo alcuni dei fattori che hanno contribuito a questo processo.

È quanto risulta da uno studio dell'assicuratore Allianz che ha analizzato 367 casi di richiami di prodotti in 28 Paesi e 12 settori tra il 2012 e il primo semestre del 2017.

Sono molti i fattori che concorrono ad incrementare il numero e il costo dei richiami, tra cui regolamentazioni più rigorose e pene più severe, l'espansione di grandi gruppi multinazionali e di complesse catene di fornitura globali, spiega Christof Bentele, responsabile del comparto di gestione delle crisi mondiali di Allianz Global Corporate & Speciality (AGCS). Ma - ha aggiunto - contano anche la maggiore consapevolezza dei consumatori, gli effetti della pressione economica su ricerca, sviluppo e produzione nonché la crescente importanza dei social media. I richiami sono da imputare in primo luogo a prodotti difettosi o a contaminazioni. Lo studio ha rilevato che un richiamo di grandi proporzioni causa in media danni per 10,5 milioni di euro, ma che per l'"effetto domino" in singole situazioni si possono raggiungere anche importi miliardari. In alcuni casi recenti particolarmente gravi i costi hanno superato di gran lunga le decine di milioni. Così è risultato che oltre la metà dei danni complessivi esaminati è da ricondurre ad appena dieci richiami.

Per l'effetto domino, i richiami più costosi riguardano l'industria automobilistica e costituiscono oltre il 70% della somma dei danni complessivi analizzati. Nell'ambito di una delle più vaste operazioni mai verificatesi nel settore, tra i 60 e i 70 milioni di veicoli di almeno 19 fabbricanti a livello mondiale torneranno nelle officine a causa di airbag difettosi. I costi sono stimati in quasi 21 miliardi di euro, precisa Allianz.

Il secondo settore più colpito, con il 16% delle perdite analizzate, è quello degli alimenti e delle bevande, importante per l'industria svizzera. In questo ramo i costi medi per un richiamo importante si attestano a quasi 8 milioni di euro. A sollevare problemi sono soprattutto la mancata dichiarazione degli allergeni (inclusa l'indicazione errata degli ingredienti), gli agenti patogeni e la contaminazione attraverso pezzi di vetro, metallo o materiali sintetici.

Lo studio di AGCS rileva che i prodotti provenienti dall'Asia continuano a generare una quantità di richiami superiore alla media negli USA e in Europa. Ciò, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", il rapporto, rispecchia lo spostamento verso est delle catene di fornitura mondiali e anche i controlli di qualità storicamente meno rigorosi in alcuni Paesi asiatici. Comunque, le maggiori prescrizioni in materia di sicurezza e la consapevolezza dei consumatori contribuiscono a intensificare le procedure di richiamo anche in Asia.

Lecce, 5 dicembre 2017

Pubblicato in Economia Emilia

Prezzi della soia in crescita e riprenderà, con maggior vigore, il rialzo della farina di girasole proteica risentendo dell'accordo bilaterale tra Russia e Turchia.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 5 dicembre 2017 -
Pur non sussistendo le condizioni di base i prezzi ma i prezzi sono ancora in aumento.
Prosegue la tendenza positiva della farina di soya, così come riprenderà maggior vigore il rialzo della farina di girasole proteico che ha risentito degli accordi bilaterali Russia Turchia. Una condizione che a breve influenzerà anche la farina di colza. In effetti ieri prezzi erano ben più tenuti e certamente lo saranno anche oggi viste le chiusure di ieri sera:

SEMI gen 998,4 (+4,2) mar 1010,2 (+4,2) mag 1021 (+4) lug 1029,4 (+3,6)
FARINA dic 335,4 (+7,2) gen 337,5 (+7,3) mar 340,6 (+7,1) mag 343 (+6,9)

Ieri la farina di soya quotava 324 la normale e 333 la proteica, il 2018 328 la normale e 336 la proteica. Facendo un confronto al giorno 30/10 le quotazioni erano di 311/320 e 318 /327 per il 2018 quindi l'aumento è sensibile.
Continua la forte differenza fra soya ogm free, che oggi sul gennaio marzo 18 quota 414 euro alla tonnellata, e quella geneticamente modificata stimabile in 328 euro tonnellata.

Una situazione da valutare attentamente per verificare se tutto ciò sia imputabile a operazioni dei fondi a causa dei timori inerenti l'effetto meteo della NINA o se invece si andrà verso un periodo di calma dato che i fondamentali sul breve medio termine non sono cambiati. Le azioni speculative sono sempre dietro l'angolo e, ovviamente, imprevedibili.

Prevedibili sono invece i guai da logistica sul mese di Dicembre e nella prima quindicina di Gennaio.

Indicatori internazionali 5 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1662 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18605 (in mattinata ha segnato anche 1,8558)

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Con la scusa del Black Friday i mercati si sono arroccati alzando le quotazioni già dal 22 novembre, per poi replicare ancora un leggero rialzo il 24, così come pure in apertura della settimana scorsa. Non sussistono le condizioni, ma i prezzi sono ancora in aumento.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 4 dicembre 2017 -
Se i fattori fondamentali non giustificherebbero gli aumenti che si stanno registrando da circa 10 giorni, il sostegno a un andamento anomalo, viene dal meteo. Le previsioni di 10-15 giorni di caldo secco in Argentina potrebbe provocare danni al seme di soya e al mais, mentre in Australia le piogge torrenziali che colpiscono il Paese, lanciando un allarme sulla produzione di cereali, sono le notizie che il mercato attendeva per scatenare la corsa al rialzo.

SEMI gen 994,2 (+8,4) mar 1006 (+8,2) mag 1017 (+8,4) lug 1025,6 (+8,4)
FARINA dic 328,2 (+3,2) gen 330,2 (+3,7) mar 333,5 (+3,7) mag 336,1 (+3,7)
OLIO dic 33,60 (-0,15) gen 33,69 (-0,16) mar 33,91 (-0,15) mag 34,11 (-0,15)
CORN dic 344,6 (+3) mar 358,6 (+3) mag 366,4 (+2,6) lug 374,4 (+3)
GRANO dic 414,4 (+5,2) mar 438,4 (+5,4) mag 451 (+6) lug 464,2 (+6)

Oggi i prezzi della farina di soya, a causa di quanto sopra, saranno più alti così come riprenderà maggior vigore la tendenza rialzista della farina di girasole proteico, che ha risentito degli accordi bilaterali Russia -Turchia con conseguenze d'influenzamento, nel breve periodo, anche sulla farina colza.

Persiste l'accentuato differenziale fra soya ogm free e quella geneticamente modificata, mentre sul seme la differenza è decisamente più contenuta.

Per il mercato interno/domestico da segnalare, un acutizzarsi dei problemi logistici sconnessi ai vettori per via ferroviaria che su gomma. Una situazione che andrà a aggravarsi in conseguenza delle festività natalizie e alla minore disponibilità di mezzi. I costi lieviteranno come "i panettoni" e i tempi di consegna potrebbero sensibilmente aumentare in ragione delle previsioni meteo. Tutti fattori che sul breve e medio termine avranno grande influenza sul mercato.

Per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Non si attenua il rincaro dei cruscami per i quali le aziende tamponano anche con crusca di farro in pellet e crusca di avena, che arriva dai paesi del Nord, e farine/farinette di mais. Quasi introvabile il mais da bioenergia mentre sul mercato si trovano spezzati e vagliature di mais e sottoprodotti dell'industria risiera.

Indicatori internazionali 4 dicembre 2017


l'Indice dei noli è salito ancora a 1626 punti, il petrolio è attorno a 58,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18605

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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