Visualizza articoli per tag: Regione Emilia Romagna

Nuovo incontro dell'Unità di crisi istituita dalla Regione. L'assessore Venturi: "Pronta a inizio gennaio la relazione finale". L'epidemia si è ufficialmente conclusa a fine ottobre. Prosegue il lavoro per "caratterizzare" i ceppi umani e ambientali del batterio.

Bologna, 7 dicembre 2016

Nuova riunione, ieri, dell'Unità di crisi istituita dalla Regione per far fronte all'epidemia di Legionella che ha interessato un'area residenziale del quartiere Montebello di Parma, compresa tra le vie Montebello, Traversetolo e Pastrengo. Epidemia che si può ritenere ormai conclusa, dal momento che l'ultimo caso accertato, riconducibile al focolaio, ha manifestato i primi sintomi a partire dal 9 ottobre.

"Entro la fine di dicembre- ha commentato l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- disporremo di tutti gli elementi epidemiologici, microbiologici e ambientali per ricostruire l'evento e, per quanto possibile, identificare la fonte di esposizione del contagio. L'Unità di crisi si è data come scadenza l'inizio di gennaio 2017 per consegnare la relazione finale".

Prosegue infatti il lavoro delle Aziende sanitarie di Parma, del Laboratorio dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) per dettagliare nel modo più preciso possibile le caratteristiche - cliniche ed epidemiologiche - delle persone che hanno contratto la malattia nell'ambito dell'evento epidemico, e "caratterizzare" i ceppi umani e ambientali di Legionella.

Intanto, a partire dal 30 novembre, il Dipartimento di Sanità pubblica di Parma ha iniziato a richiamare, con un'apposita lettera inviata a domicilio, tutte le persone che si sono ammalate per proporre il test sierologico, utile a valutare l'andamento anticorpale, e un questionario mirato a rilevare informazioni in più sulle esposizioni ambientali. Il Laboratorio dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena prosegue nell'identificazione dei ceppi isolati dai pazienti, mentre l'Istituto Superiore di Sanità sta caratterizzando i ceppi ambientali. /CV

(Fonte: Regione Emilia Romagna)

Pari opportunità, il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza alle donne. L'assessore con delega alle Pari opportunità, Petitti: "Dalla Regione un milione di euro per sostenere chi si occupa quotidianamente di sostegno alle donne. E, grazie al via libera della Conferenza Stato-Regioni al nuovo piano di riparto, potremo contare per il prossimo anno su quasi due milioni per finanziare nuove attività".

Bologna, 25 novembre 2016

Molti sono presentati in partnership tra più soggetti, sia pubblici che privati. Propongono il potenziamento di servizi e azioni di formazione e di sensibilizzazione. Alcuni si dedicano a campi finora poco esplorati, come il contrasto ad ogni violenza e discriminazione sessista nell'ambito dello sport. La maggior parte vede la scuola come interlocutore naturale, perché è nella scuola che si formano convinzioni e sensibilità. Il comune denominatore: far crescere una consapevolezza e una coscienza fatta di rispetto, fatta di contrasto alla violenza contro donne, fatta di educazione alla vera parità di genere.

Sono i 49 progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e alla violenza di genere, che la Regione Emilia Romagna sceglie di presentare in occasione della giornata internazionale dedicata all'eliminazione della violenza contro le donne, fissata per oggi, 25 novembre. In sintesi, si tratta dei risultati del primo bando per la concessione di contributi, per un totale di 1 milione di euro, a sostegno di progetti contro la violenza alle donne.

L'occasione offre la possibilità di tracciare anche un bilancio sulle attività realizzate nel contrasto alla violenza di genere. Secondo l'assessore con delega alle Pari opportunità, Emma Petitti, il bando rappresenta "un primo passo decisivo per un sostegno concreto a chi sul territorio si occupa quotidianamente di contrasto alla violenza sulle donne". Spiega ancora l'assessore che "sono arrivate tante richieste, con un pieno coinvolgimento di diverse realtà del territorio. Continueremo a rafforzare questo nostro impegno dando piena attuazione al piano regionale contro la violenza sulle donne, anche tenendo conto del fatto che proprio oggi abbiamo finalmente avuto la conferma (grazie al via libera della Conferenza Stato-Regioni la piano di riparto) che potremo contare per il prossimo anno su quasi due milioni per finanziare nuove attività nei centri antiviolenza e case rifugio e per avviare un ulteriore piano straordinario. Nella Cabina di regina interistituzionale, di cui la Regione Emilia Romagna fa parte, abbiamo già presentato le istanze che ci sono arrivate dal territorio. Continua inoltre la nostra campagna di informazione e sensibilizzazione. Nei prossimi giorni saranno diffuse tre importanti pubblicazioni".

I dati del bando
Sono 52 i soggetti che hanno presentato domanda. Di questi, 49 progetti sono risultati ammissibili: 27 con capofila Comuni, città metropolitana, province e unioni di comuni, i rimanenti 22 con capofila associazioni e organizzazioni del privato sociale. La maggioranza delle iniziative vede ampie partnership per la loro realizzazione e azioni sia di potenziamento di servizi che di formazione e sensibilizzazione, rivolti in particolare alle scuole.
Sono pervenute richieste di contributo per un ammontare complessivo di 1.915.959 euro e con le risorse disponibili si è deciso di finanziare comunque tutti i progetti, essendo tutti coerenti con gli obiettivi del bando, in modo da consentire interventi su tutto il territorio regionale, premiando i migliori con l'assegnazione di una quota superiore di finanziamento (sono stati finanziati i progetti con una percentuale di contributo che varia dal 75% al 25% di quanto richiesto).
Tra i progetti presentati, ve ne sono alcuni particolarmente innovativi che si propongono di diffondere una cultura plurale delle diversità anche come strumento di prevenzione e contrasto di ogni violenza e discriminazione sessista nell'ambito dello sport. In tali ambiti è importante contrastare gli stereotipi legati al maschile e al femminile, anche attraverso una maggiore consapevolezza sui temi della corporeità e nell'ambito delle relazioni affettive.

Rispetto all'educazione di genere, si segnala che moltissimi progetti formativi utilizzano la metodologia della peer education (educazione tra pari), strategia educativa capace di attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze tra pari diventando protagonisti della propria formazione.
I centri antiviolenza della Regione hanno presentato una serie di progetti caratterizzati da collaborazioni tra i vari soggetti del territorio, tesi al rafforzamento della rete territoriale di prevenzione e assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli, al supporto in percorsi di uscita dalla violenza e di autonomia, alla realizzazione di progetti di ospitalità in emergenza per le donne vittime di violenza che necessitano di ospitalità immediata, e alla formazione per le figure professionali e per chi svolge attività di volontariato nella prevenzione nel contrasto alla violenza contro le donne, rispondendo alle esigenze specifiche di ogni territorio.

I dati sulla violenza aggiornati al 31 ottobre 2016

Le donne accolte nei 13 centri antiviolenza del Coordinamento regionale dal 1 gennaio al 31 ottobre 2016 sono in totale 2930. Di queste, 2.739 hanno subito in modo diretto violenza (93,5%).
Quelle che si sono recate per la prima volta a un centro antiviolenza sono 2094, pari al 76,3% di tutte coloro che si sono rivolte ai Centri. Di queste, 751 sono di provenienza straniera (36,4%). Le madri sono 1517, pari al 77,4%. I figli che subiscono violenza sono pari al 55,2% (1440).
Nel corso del 2016, il 65,2% delle donne (1365) ha subito violenze fisiche; il 43,2% ha subito violenze economiche (905); il 13,9% ha subito violenze sessuali (291); il 92,6% ha subito violenze psicologiche (1940).
Le donne ospitate nella case rifugio al 31 ottobre scorso sono state complessivamente 192, i figli/e 191. Le notti di ospitalità di donne e figli/e sono state complessivamente 35.550, in media 92,8 giorni di ospitalità per donna e figli/e, in leggera diminuzione rispetto al 2015, anno in cui la media di notti è stata pari a 113,6 giorni.

Convegno del 25 novembre su "La violenza domestica in gravidanza"
Sede della Regione, sala Guido Fanti dalle 9 alle 13,30
Un convegno che indaga un fenomeno poco studiato e poco noto, a partire dal percorso fatto dalla Regione Emilia-Romagna nella prevenzione e nell'intercettazione precoce della violenza in gravidanza con la presentazione di progetti sperimentali avviati dai servizi sanitari e sociali in Emilia-Romagna e con uno sguardo su altre esperienze regionali (Valeria Dubini della Toscana). Sarà l'occasione inoltre per approfondire le indicazioni nazionali, con Serena Battilomo del Ministero della salute e internazionali e Claudia Garcia Moreno dell'OMS. Infine con Antonella Nespoli, ricercatrice dell'Università di Napoli, sarà fatto un focus sulle competenze necessarie agli operatori per affrontare queste situazioni nella pratica professionale.
Il convegno sarà trasmesso domani in diretta streaming a questo indirizzo: videocenter.lepida.it/videos/livestreams/page1 

Pubblicazioni
Nei prossimi giorni saranno inoltre presentate e diffuse le seguenti pubblicazioni:
1- Un volume che raccoglie Piano regionale contro la violenza di genere e Linee di indirizzo regionali per l'accoglienza di donne vittime di violenza.
2- Femicidio. I dati raccolti sulla stampa a cura della Casa delle donne per non subire violenza. Anno 2015.
3- Monitoraggio dati di accoglienza dei Centri antiviolenza del Coordinamento dei centri antiviolenza della Regione Emilia-Romagna. Anno 2015
4- Violenza di genere. Raccomandazioni per la valutazione clinica e medico-legale (curata da Maria Stella D'Andrea e Rosa Maria Gaudio). Numero speciale della Collana Maltrattamento e abuso sul minore - I quaderni del professionista.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Food Valley negli Usa. Collaborazione con la FDA americana sulla sicurezza alimentare, export e attrattività Emilia-Romagna nell'incontro con gli investitori. Bonaccini: "Facendo rete siamo in grado di competere in tutti i mercati internazionali"

Nella missione della Regione negli Stati Uniti nell'ambito della settimana della cucina italiana nel mondo, gli incontri del presidente della Giunta alla Food and Drug Administration e all'ICE, Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. "I nostri obiettivi crescita, sviluppo e occupazione"

Bologna – Sicurezza alimentare, protezione di marchi che rappresentano l'eccellenza enogastronomica emiliano-romagnola nel mondo, ma anche export e attrattività, per aumentare gli investimenti di aziende americane in Emilia-Romagna, dove già grandi Gruppi, da Philips Morris a Youx, hanno deciso fare impresa. Il tutto con obiettivi primari che sono crescita, sviluppo e occupazione.

Nella missione della Regione negli Stati Uniti – dove dal 16 al 20 novembre New York celebra i prodotti Dop e Igp regionali (44, record in Europa) nell'ambito della prima settimana della cucina italiana nel mondo – il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, mette le basi per una più stretta collaborazione con la Food and Drug Administration, l'Agenzia alimentare americana, sul fronte della food security, e incontra investitori istituzionali all'ICE – Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, nella sede di New York, ascoltandoli, raccogliendo le loro esigenze e spiegando le opportunità d'impresa in Emilia-Romagna.

"Abbiamo deciso di essere qui a New York perché gli Stati Uniti sono il nostro mercato più importante extraeuropeo- ha spiegato Bonaccini agli investitori americani all'ICE-. Nel 2015 il nostro export ha raggiunto complessivamente i 55,3 miliardi di euro e nel 2016 supereremo i 56. L'agroalimentare vale circa 6 miliardi e le esportazioni dell'agrofood verso gli Usa nei primi sei mesi di quest'anno sono aumentate dell'8,9%. Stiamo puntando con decisione sull'internazionalizzazione, piccolo è bello ma auspichiamo nuove aggregazioni, le nostre imprese devono poter competere sul mercato globale e noi siamo al loro fianco. Contemporaneamente- ha proseguito il presidente della Regione- stiamo investendo moltissimo sull'attrattività, con successo: siamo la sesta regione europea su questo fronte e grazie alla nostra legge regionale sull'attrazione di investimenti in Emilia-Romagna ben 16 imprese e grandi gruppi investiranno 600 milioni di euro nel nostro territorio, per oltre 1.500 nuovi posti di lavoro. E' ormai chiaro, lo dicono i risultati, che fare rete fra istituzioni, imprese, sindacati, università e associazioni rende il sistema Emilia-Romagna in grado di competere su tutti i mercati, quello europeo e quelli internazionali".

Bonaccini ha quindi sottolineato come investire in Emilia-Romagna trovi condizioni favorevoli, grazie alle infrastrutture esistenti, alle peculiarità dei territori, al know how dei tecnici e della manodopera specializzata e ai saperi diffusi, al lavoro fatto sui fattori di attrattività economica con una Legge regionale (la n. 14 del 2014) che valorizza logistica, ricerca e sviluppo, innovazione, università, tecnopoli, start-up, hi-tech, sanità e solidarietà, tutti elementi oggetto di politiche regionali ad hoc. E ancora, a tre brand turistico-imprenditoriali come Motor Valley, Food Valley e Wellness Valley, e una quarta in cantiere come Fashion Valley, e a cluster produttivi molto internazionalizzati: automotive, biomedicale, packaging, food, meccanica e automazione industriale e logistica.

Il presidente ha infine annunciato agli investitori che il prossimo anno in collaborazione con ICE si farà una sessione di lavoro con ERVET, la società regionale per la valorizzazione economica del territorio, che verrà negli Stati Uniti ad approfondire ulteriormente le modalità per investire in Emilia-Romagna.

Ma il faccia a faccia all'ICE, cui ha partecipato anche l'assessore all'Agricoltura, Simona Caselli, è servito anche per ascoltare le esigenze degli investitori, che hanno portato all'attenzione del presidente della Regione gli aspetti della loro quotidianità. Molta concretezza, dunque, a partire dal fatto che i prodotti per il mercato americano devono essere di grande qualità e passare per canali di vendita validi e riconosciuti, oltre al fatto in realtà esistono cinquanta mercati in uno: è importante selezionare gli Stati in cui esportare, capire la loro legislazione, non vale la pena forzare le cose e volere arrivare in tutto il mercato americano.

Maurizio Forte, direttore ICE New York e coordinatore uffici ICE Rete USA, ha illustrato il potenziale dei vari mercati negli Stati Uniti, ricordando come i prodotti italiani vadano effettivamente molto bene. Una ricerca fatta dall'ICE, ha poi spiegato, rivela che occorre rendere facili da trovare i prodotti italiani, da qui la strategia di promozione agroalimentare italiana negli Usa, con accordi con la grande distribuzione, fiere, campagne sui media, e-commerce e attività di incoming in Italia. Previsti anche educational per i consumatori, per distinguere i prodotti e far scegliere la qualità: "Buy authentic Italian, get more", questo lo slogan della campagna.

Sicurezza alimentare
Sul fronte della sicurezza alimentare, l'Emilia-Romagna chiama e la Food and Drug Administration (Fda), l'Agenzia americana per gli alimenti, risponde. A Washington il presidente Bonaccini ha incontrato Donald Prater, Acting assistant commissioner for Food Safety Integration (FDA), col quale si è confrontato sui temi della sicurezza e dell'educazione alimentare, della sostenibilità dei processi produttivi nell'agroalimentare e della tutela del Made in Italy, di cui le eccellenze enogastronomiche emiliano-romagnole rappresentano una parte importantissima.

"E' strategico rafforzare il rapporto con gli Stati Uniti, per rilanciare il 'sistema Italia' attraverso una collaborazione tra gli enti di ricerca, le imprese, le fiere e i diversi attori del settore agroalimentare, e lo è per l'Emilia-Romagna, per l'importanza e la ricchezza del suo comparto agroalimentare. Non a caso- ha spiegato Bonaccini- come Regione abbiamo lanciato il World Food Research and Innovation Forum, la piattaforma internazionale sull'alimentazione che punta ad aggregare le migliori esperienze internazionali nel campo della ricerca e della sicurezza alimentare, una nuova metodologia di relazioni e di cooperazione tra governi, istituzioni, imprese, associazioni e mondo della ricerca per contribuire alla definizione di strategie del settore dell'alimentazione: ho invitato formalmente la FDA a prendere parte alla Strategic international platform del World Food Forum, ringraziandola peraltro per il contributo dato inizialmente all'avvio della piattaforma".

Il presidente della Regione ha poi proposto una intesa alla FDA sul tema della food security nell'ambito dell'accordo della Regione Emilia-Romagna con la regione cinese del Guandong, così come importante è stato il protocollo siglato l'anno scorso dalla Regione Emilia-Romagna con lo Stato della California sui cambiamenti climatici e per la riduzione dei gas climalteranti, con impegno rispetto alla sostenibilità ambientale dei processi produttivi nell'agroalimentare.
Prater ha quindi illustrato i nuovi provvedimenti legislativi della FDA, a partire dai contenuti del Food safety modernization act, che entrerà in vigore negli Stati Uniti nel corso del 2017. Infine, ha ricordato la collaborazione con molti governi esteri e in questo ambito ha apprezzato le informazioni arrivate dalla Regione Emilia-Romagna, auspicando una ulteriore collaborazione.

(Nelle foto in allegato, immagini degli incontri alla FDA e all'ICE. Nella prima, il presidente Bonaccini con Donald Prater, nella seconda con Maurizio Forte e l'assessore Simona Caselli)

20161115 104046

Domenica, 20 Novembre 2016 09:14

Appennino: al via la banda larga

Sviluppo. La Regione sblocca 10,6 milioni di euro per portare la banda ultralarga in 96 comuni rurali, priorità a quelli di montagna: "Crescita e territorio, strategico investire in aree Appennino"

Da Piacenza a Rimini, gli interventi attraverso la programmazione dei fondi del Psr 2014-2020. L'assessore Caselli: "Rilanciare l'agricoltura di montagna, spesso penalizzata da difficili condizioni ambientali". L'assessore Donini: "Nuove opportunità di crescita con la realizzazione dell'Agenda digitale, entro il 2020 coperto l'intero territorio dell'Emilia-Romagna"

Bologna – La Montagna va in Rete. La Giunta regionale ha sbloccato oltre 10,6 milioni di euro di fondi europei per completare entro il prossimo quadriennio la copertura con la rete Internet ultraveloce del territorio rurale e in particolare di quello appenninico.
Il programma di infrastrutturazione digitale interessa 96 comuni (si tratta di interventi per collegare 33 municipi e 83 aree produttive) di cui 21 nella provincia di Bologna, 20 in quella di Parma, 10 in quella di Piacenza, 13 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Rimini, 11 in quella di Modena, 11 in quella di Forlì-Cesena, 2 in quella di Ravenna e 3 in quella di Ferrara.

I 10,6 milioni rappresentano la prima tranche di una dotazione finanziaria complessiva di circa 49,6 milioni che la nuova programmazione 2014-2020 del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) ha espressamente destinato all'implementazione delle infrastrutture digitali nelle aree rurali non ancora raggiunte delle reti in fibra ottica, con priorità - appunto - per quelle dell'Appennino. Un territorio dove praticare l'agricoltura spesso significa essere penalizzati da costi più elevati a causa di condizioni ambientali difficoltose. Un intervento che si inquadra nell'attuazione del piano dell'Agenda digitale regionale, che attraverso l'investimento di 255 milioni di euro tra risorse statali, regionali e comunitarie porterà entro il 2020 la banda ultra larga a 30 Megabit per secondo e a 100 Megabit per secondo rispettivamente nel 100% e nell'85% del territorio dell'Emilia-Romagna.

"Quella di montagna- sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli- è un'agricoltura di grande qualità, che dà prodotti tipici eccellenti. Senza dimenticare il ruolo degli agricoltori come 'custodi' del territorio, per ridurre il rischio idrogeologico e contrastare l'abbandono di aree vitali per la nostra regione. È pertanto strategico investire in queste zone, sia per rendere più agevole il fare impresa sia per favorire una maggiore competitività delle aziende agricole".

"Questa iniziativa- aggiunge l'assessore regionale all'Agenda digitale, Raffaele Donini- rientra nelle molteplici azioni dell'Agenda digitale dell'Emilia-Romagna e si inquadra in una strategia di ampio respiro per creare nuove opportunità di crescita e sviluppo per l'intero territorio regionale e migliorare l'accessibilità ai servizi digitali più avanzati".

Il programma degli interventi
L'intervento nei 96 comuni sarà realizzato da Lepida SpA, società in house della Regione per la progettazione e realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione e dei servizi informatici di ultima generazione, nelle cosiddette "aree bianche", cioè quelle dove gli operatori privati non investono per scarsa redditività. In particolare, Lepida interverrà per estendere la rete delle dorsali. I lavori di installazione delle infrastrutture digitali, già appaltati alle ditte esecutrici, partiranno all'inizio di dicembre in base ad un cronoprogramma approvato nel maggio scorso dalla Giunta regionale. La seconda tranche di 39 milioni di euro di fondi del Psr sarà invece utilizzata per la realizzazione, a partire dal 2017, da parte di un concessionario che verrà selezionato da Infratel Italia, società in house del ministero dello Sviluppo economico, degli interventi necessari per l'accesso alla banda ultralarga di case, imprese e servizi pubblici. L'intero programma sarà appunto completato entro il 2020.

Le tratte già realizzate
Quest'ultimo intervento fa seguito a quello già realizzato nel 2015 grazie ad uno stanziamento di 8,5 milioni di euro del vecchio Psr 2007-2013 che portato alla posa di 250 chilometri di cavo in fibra ottica suddivisi in 16 tratte in ulteriori 33 Comuni appenninici dell'Emilia-Romagna.

L'Emilia Romagna protagonista nell'ambito della Settimana della cucina italiana nel mondo. I prodotti Dop e Igp negli spazi di Eataly Downtown; la presentazione internazionale di FICO; il primo hackathon dedicato alla Cucina della Festa in collaborazione con Casa Artusi. La missione, guidata dal presidente Bonaccini, anche per affrontare negli incontri istituzionali i temi delle barriere all'ingresso dei prodotti emiliano-romagnoli, la lotta alla contraffazione, l'internazionalizzazione dell'agrofood e l'attrattività di investimenti.

Bologna, 8 novembre 2016

La Food Valley dell'Emilia-Romagna mette il mondo a tavola, esponendo nella ''vetrina' internazionale più prestigiosa - quella di New York - i suoi prodotti, ovunque simbolo del miglior Made in Italy. Dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma, dall'Aceto balsamico alla Piadina romagnola, dal Cotechino di Modena alla Mortadella di Bologna, fino alla pasta ripiena, ai vini e al Sale di Cervia, grandi nomi e grandi marchi dell'agroalimentare, tradizione di un "saper fare" che dalla terra alla tavola è sinonimo di qualità ed eccellenza.

L'Emilia-Romagna, la regione prima in Europa per numero di prodotti Dop e Igp, i marchi di denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta attribuiti dall'Unione europea a garanzia della qualità dei prodotti stessi, ad oggi 44, e la terra dell'Osteria La Francescana, miglior ristorante del mondo nel 2016, la cui cucina è stata definita dalla rivista statunitense Forbes come "Italy's greatest gastronomic treasure", sarà protagonista a New York, dal 16 al 20 novembre, in occasione della Settimana della cucina italiana nel Mondo, promossa dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in collaborazione con quelli dell'Agricoltura, dello Sviluppo economico e dell'Istruzione.

La missione, guidata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, vede la partecipazione del Comune di Bologna, del Comune di Parma Unesco City of gastronomy, di FICO Eataly World (il grande parco tematico che a Bologna vedrà riuniti tutti i saperi dell'eccellenza enograstronomica emiliano-romagnola e italiana), della Fondazione FICO per l'Educazione alimentare e alla sostenibilità, di Casa Artusi, dei Consorzi di tutela e dell'Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna.

Gli Stati Uniti sono il mercato più importante fuori dall'Unione europea per i prodotti emiliano-romagnoli, con un export in costante crescita e che dopo il +28,5% messo a segno nel 2015 anche nel 2016 ha visto un +8,9% nei primi sei mesi del 2016. Ma le potenzialità restano notevoli e la Grande Mela, dove Eataly - il ristorante dei saperi e della tradizione culinaria italiana, che ospiterà l'Emilia-Romagna nella trasferta oltre Oceano - è il terzo luogo più visitato dopo l'Empire State Building e il Metropolitan Museum, da questo punto di vista è un luogo privilegiato.

"Una parte significativa di quel made in Italy che è sempre più richiesto nel mondo nasce in Emilia-Romagna: eccellenze enogastronomiche e grandi marchi che parlano della nostra terra, dei suoi valori, del suo saper fare- ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, alla presentazione alla stampa delle iniziative a New York-. Già oggi l'agroalimentare è una voce fondamentale per questa regione, non solo per fatturato, ma anche come fonte di buona occupazione. Ci sono tuttavia le condizioni per crescere ancora, sia aiutando le nostre imprese ad andare all'estero, sia attirando qui in Emilia-Romagna investimenti e avviando collaborazioni per spingere su ricerca e innovazione, oltre a proteggere i nostri marchi da contraffazioni che non hanno alcuna ragion d'essere. Per noi, infatti, tutelare la qualità è una priorità, ed è proprio investendo sulla qualità e sui saperi che stiamo puntando per avere crescita e sviluppo e per creare nuovi posti di lavoro. La Settimana della cucina a New York rappresenta un'opportunità preziosa, con la quale, inoltre, confermiamo la centralità per noi del mercato statunitense. E ci saremo insieme ad altre istituzioni- ha sottolineato Bonaccini-, al mondo produttivo e a quello universitario, continuando a fare rete e basando le nostre politiche sul 'sistema Emilia-Romagna', che unito e coeso è in grado di competere su qualsiasi scenario, nazionale e internazionale".

Gli obiettivi

Due in particolare gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna: rafforzare la promozione dei prodotti Dop e Igp regionali e aprire ancora di più la strada verso la Food Valley emiliano-romagnola, sia in termini di export, di attrattività per le imprese e turistici, con un'attenzione particolare alle tecniche di produzione, alla qualità dei prodotti e al contrasto alle contraffazioni e imitazioni di prodotti e grandi marchi. E il lancio, in collaborazione con la New York University, di "The Feast Days Food in Artusi Cuisine Hackathon", il primo acceleratore di idee dedicato alla cucina delle feste di Pellegrino Artusi. Senza dimenticare i progetti di internazionalizzazione dell'agrofood e le iniziative sul fronte dell' attrattività degli investimenti, in collaborazione con l'Istituto per il commercio estero (Ice). Tra i temi al centro degli incontri istituzionali che il Bonaccini avrà anche con rappresentanti della Food and Drug Administration, le barriere doganali che ancora ostacolano alcuni prodotti Made in Emilia-Romagna e il riconoscimento delle Indicazioni d'origine europee. La missione istituzionale a New York segue di un anno quella in California, dove il presidente della Regione firmò un importante accordo sui cambiamenti climatici, e sarà anche l'occasione per parlare di innovazione legata al cibo, salubrità e sicurezza alimentare, ma anche delle tecniche agricole più rispettose dell'ambiente.

Spazio alla Foodiversità a Eataly Downtown

Sarà il presidente della Regione a inaugurare la Settimana della cucina emiliano-romagnola a New York nei nuovi spazi aperti da Eataly Downtown nei pressi del World Trade Center, il 16 novembre alle ore 11.30. Con Bonaccini, tra gli altri, anche l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, l'ad di FICO, Tiziana Primori, e il presidente del Caab e della Fondazione FICO, Andrea Segrè.

Negli spazi di Eataly Downtown - dal 16 al 20 novembre - si svolgeranno degustazioni guidate rivolte ai clienti di Eataly. Obiettivo: raccontare le storie che hanno reso possibili alcune delle eccellenze dell'enogastronomia emiliano-romagnola. Tre gli appuntamenti quotidiani (alle ore 12, 13 e 18), ognuno dei quali potrà coinvolgere fino a 20 persone. Protagonista ogni giorno una specialità diversa, in abbinamento ai vini Doc e Docg dell'Emilia-Romagna: il Parmigiano Reggiano Dop, servito insieme alla Pera dell'Emilia-Romagna Igp; il Prosciutto di Parma Dop, accompagnato dalla Piadina Romagnola Igp; gli Aceti Balsamici, Dop e Igp di Modena e Reggio Emilia, insieme al Cotechino di Modena Igp; la Mortadella di Bologna Igp ancora con la Piadina Romagnola e per concludere domenica 20 novembre la Pasta Ripiena dell'Emilia-Romagna con il Sale di Cervia e l'Olio extravergine d'oliva di Brisighella Dop.

Le presentazioni saranno condotte dalla giornalista esperta di gastronomia Francine Segan e saranno in collaborazione con i cuochi stellati di Cheftochef Emilia-Romagna Igles Corelli, Riccardo Agostini e Alberto Bettini, insieme alle Mariette di Casa Artusi.

La presentazione di FICO

La Fabbrica Italiana Contadina, il grande parco tematico sul cibo, la terra e la tradizione enogastronomica italiana, che aprirà i battenti nel 2017 a Bologna City of Food, sbarca a New York.

Appuntamento il 17 novembre dalle 9.30 alle 11.30 negli spazi di Eataly Flatiron, la "storica" prima sede di Eataly nella Grande Mela. Alla conferenza stampa di presentazione parteciperanno il presidente Bonaccini, il sindaco Merola, l'assessore regionale Caselli, il parlamentare europeo Paolo De Castro, il presidente di Eataly, Oscar Farinetti, l'ad di FICO, Primori, il presidente del Caab e della Fondazione FICO, Segrè, il rettore dell'Università di Bologna, Francesco Ubertini e Carlo Ratti, direttore del MIT Senseable City Lab di Boston.

Nella stesso giornata, il dialogo-conversazione sulla cucina emiliano-romagnola tra tradizione e innovazione: protagonista lo chef Massimo Bottura, patron de L'Osteria Francesca di Modena (dalle 12 alle 13 presso Eataly Downtown).

Con la NYC il primo hackathon dedicato alla Cucina della Festa

La cucina della festa, cioè il ritrovarsi la domenica, il Natale, nei compleanni e nelle grandi ricorrenze, che in tutto il mondo e soprattutto in Italia significano tradizione, riscoperta di valori condivisi, occasione per stare insieme. Ed è nel nome di Pellegrino Artusi, l'autore nato a Forlimpopoli de La Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, un vero bestseller mondiale, che la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la New York University, lancerà il primo hackathon internazionale sul tema della Cucina delle Festa. Per riscoprire l'eredità del padre della cucina italiana e promuoverla in chiave contemporanea, sfruttando le opportunità e il linguaggio della rete.

La maratona informatica viene presentata alla stampa il 17 novembre, dalle 18 alle 19.30, alla New York University, presente il presidente Bonaccini. L' hackathon, un vero e proprio acceleratore di idee aperto a esperti dei diversi ambiti dell'informatica e della comunicazione, si svolgerà in contemporanea tra Forlì e New York. In 36 ore i partecipanti saranno chiamati ad elaborare applicazioni e proposte che migliorino il modo di pensare e sviluppare la cucina di casa e della tradizione italiana. All'appuntamento alla New York University, condotto da Gianni Riotta (editorialista de La Stampa e professore alla Princeton University), anche il dialogo sul tema con l'assessore regionale Caselli, e Monica Fantini (Casa Artusi), sugli obiettivi dell'iniziativa, evento al quale sono stati invitati anche Carlo Ratti (MIT di Boston) e Sree Screenivasan (Chief digital officier of New York City).

E ancora a Pellegrino Artusi sarà dedicato il dialogo tra Andrea Segrè e Giuliano Hazan, esperto di gastronomia statunitense, in programma sabato 19 novembre (Eataly Downtown ore 11)

La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

E' promossa del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del ministero delle Politiche agricole e forestali.
Più di 1.300 eventi in programma dal 21 al 27 novembre in 105 Stati, dagli USA al Giappone, passando per Canada, Brasile, Russia, Cina ed Emirati Arabi Uniti, coordinati dalla rete all'estero della Farnesina; 295 le sedi diplomatiche, consolari e degli istituti italiani di cultura attivati. La Settimana dell'Emilia-Romagna si svolgerà dal 16 al 20 novembre per non sovrapporsi alle celebrazione del Thanksgiving Day, che quest'anno cade il 24 novembre.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Il consigliere della Lega vuole anche sapere quando sarà riformata la legge regionale sul settore. Caselli: obiettivo massima collaborazione possibile.

Durante l'informativa dell'assessore Simona Caselli sul piano faunistico venatorio regionale in seconda commissione Bilancio dell'Assemblea legislativa, Massimiliano Pompignoli (Ln) ha ammonito la Giunta a non contrapporre gli agricoltori ai cacciatori, come a suo avviso avvenuto per talune previsioni contenute nel Calendario venatorio regionale, dato che una gestione venatoria efficace va a vantaggio dell'attività agricola. Inoltre, ha chiesto quando la Giunta affronterà la riforma della legge regionale sulla caccia e quale sia l'orientamento politico in proposito. Infine, ha invitato la Regione a contrastare il preoccupante calo del numero dei cacciatori, a partire da una revisione dei costi dell'attività venatoria.

L'assessore Caselli ha risposto che l'obiettivo della Regione è la massima collaborazione possibile fra cacciatori, agricoltori e ambientalisti, dato che la gestione di un ecosistema è attività complessa. Il problema del calo del numero dei cacciatori e della loro età sempre più elevata – ha sottolineato – è connesso anche con un cambio di cultura e di connotazione della pratica venatoria, utile all'ecosistema perché la difesa dell'ambiente passa anche attraverso la caccia.

(Luca Govoni)

Allerta di protezione civile per maltempo diffuso nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 novembre. Fase di preallarme e di attenzione in vaste aree del territorio regionale. Sul web aggiornamenti in tempo reale.

Bologna, 4 novembre 2016

L'Agenzia regionale di Protezione civile ha attivato un'allerta arancione (corrispondente alla fase di preallarme) e gialla (equivalente alla fase di attenzione) per piogge, criticità idraulica, criticità idrogeologica (frane e dissesti), vento e stato del mare, valida dalle 8 di sabato 5 novembre fino alle 18 di domenica 6 novembre, sulla base dei dati previsionali del Centro funzionale Arpae Emilia-Romagna.

Si prevedono precipitazioni diffuse e persistenti, superiori alla soglia di allerta (45 millimetri in 24 ore), sulle aree di crinale centro occidentali della regione e venti forti su tutto l'arco appenninico, con raffiche fino a 100 km/h. Inoltre, il mare sarà molto mosso al largo della costa ferrarese, con un'altezza stimata delle onde da 1,25 a 2,5 metri.

Viene dunque attivata l'allerta numero 94/2016, articolata in:
-Arancione (fase di preallarme) per pioggia, criticità idraulica e idrogeologica sui bacini del Reno; di Secchia e Panaro e del Trebbia e Taro. Arancione attivato anche per la forte intensità dei venti su tutti i rilievi dell'Emilia-Romagna.
-Gialla (fase di attenzione) per pioggia, criticità idraulica e idrogeologica sulla pianura di Bologna e Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Sulla costa del ferrarese si raggiunge la soglia di attenzione (codice giallo) per quanto riguarda invece lo stato del mare al largo.

Nel territorio interessato dall'allerta arancione, sono possibili innalzamenti del livello dei corsi d'acqua (anche del reticolo minore e della rete di bonifica), con eventuali inondazioni delle aree limitrofe e delle zone golenali. Possono, inoltre, verificarsi fenomeni diffusi di scorrimento superficiale delle acque nelle strade e di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane. Il vento può causare cadute di rami o alberi, danni a tettoie e pergolati e alle strutture fissate provvisoriamente. La sospensione dell'erogazione di servizi telefonici e elettrici per danni alle linee è un'eventualità possibile. Possono poi verificarsi fenomeni di erosione, frane superficiali e colate di fanghi e detriti, con conseguenti danni alle infrastrutture.

Alla popolazione si raccomanda di non avvicinarsi agli argini dei corsi d'acqua, di non accedere a moli e dighe, nonché di fissare oggetti che possono essere divelti o danneggiati dalle raffiche di vento.

Ai sindaci dei Comuni interessati si raccomanda di predisporre la ricognizione delle strutture tecniche e di polizia urbana, anche al fine del concorso all'attività di vigilanza e di comunicare ai cittadini di mettere in atto le predefinite misure di autoprotezione.

Le previsioni del Centro funzionale Arpae indicano un'attenuazione dei fenomeni nella tarda giornata di domenica 6 novembre. Domani, sabato 5 novembre, con l'aggiornamento delle previsioni, si rivaluterà la situazione meteorologica, con un'eventuale integrazione o estensione della presente allerta.

Le evoluzioni della situazione possono essere seguite sul sito dell'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e Protezione civile, all'indirizzo protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/servizi/allerte-avvisi-protezione-civile/ultimi-avvisi 

Aggiornamenti meteo sul sito di Arpa.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Ricerca e innovazione in primo piano. A Bologna la seconda tappa dell'Italy-China science, technology and innovation week 2016, l'evento di punta del programma di cooperazione Italia-Cina. Caselli: "Ci sono le condizioni per avviare progetti comuni".

Bologna, 27 ottobre 2016

L'agrifood italiano incontra la Cina e lo fa dall'Emilia-Romagna, regione leader del made in Italy, prima in Europa per produzioni Dop e Igp, forte di un settore che vale oltre 20 miliardi e che con l'indotto dà lavoro a circa 300mila persone.
Si è svolta a Bologna, presso la sede della Regione, la seconda delle tre tappe tematiche dell'Italy-China science, technology and innovation week 2016, l'evento di punta del programma di cooperazione Italia-Cina firmato dai due Paesi nel 2010. Una tappa interamente dedicata al comparto agroalimentare, con un attenzione particolare ai temi della ricerca e dell'innovazione.

"Quello di oggi è un appuntamento molto importante – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli – Cina e Usa sono i due Paesi che orientano lo sviluppo del mondo e noi come Regione abbiamo relazioni dirette con il Guangdong, grazie al protocollo di intesa firmato dal presidente Stefano Bonaccini nel 2015. Ci sono le condizioni per avviare progetti comuni. Sicurezza alimentare e tracciabilità, sostenibilità delle tecniche di produzione, contrasto al cambiamento climatico, efficienza irrigua, sono i settori su cui lavorare". "Un impegno quello della Regione – ha ricordato Caselli – che passa anche dal World Food Research and Innovation Forum, una delle sedi principali di confronto istituzionale e del mondo della ricerca sui temi della food safety e della food security".

"Oggi sono presenti a Bologna tutte le principali istituzioni di ricerca e sviluppo cinesi – ha sottolineato l'assessore regionale all'università e alla ricerca Patrizio Bianchi - l'Italy-China Week è un forum di livello internazionale, per il quale ci è stato chiesto di essere punto di riferimento del settore agroalimentare, a riconoscimento non solo della qualità dei nostri prodotti, ma anche del forte contenuto di innovazione".

"Bologna e l'Emilia-Romagna sono in prima linea in molte iniziative nazionali e internazionali nel settore dell'agrifood - ha spiegato il rettore dell'Università di Bologna Francesco Ubertini - iniziative di cui l'Alma Mater è spesso promotore o attore di rilievo. Tra queste, oltre al tavolo regionale sull'agroalimentare e al cluster nazionale CLAN, è obbligo citare la proposta, ora in fase di valutazione, per avere a Bologna uno dei sei nodi europei della KIC Food - Knowledge and Innovation Community. La nostra Università del resto è il primo ateneo in Italia e tra i primi in Europa per attrazione di finanziamenti nel settore".

Al centro del forum la qualità dei prodotti e delle tecniche di produzione, la sicurezza dei cibi, la sostenibilità e competitività, le tecnologie per l'industria alimentare. Tutti temi su cui è impegnato anche il Cluster agrifood nazionale CLAN, un partenariato di imprese, centri di ricerca, istituzioni e stakeholder della filiera agroalimentare promosso da Federalimentare e Aster Emilia-Romagna. "Sicurezza alimentare – ha spiegato il presidente Paolo Bonaretti - nutrizione e ricerca clinica, sostenibilità ambientale e riutilizzo degli scarti, sono le tre direttrici fondamentali del nostro lavoro".
Il Forum bolognese sull'agrifood è stato organizzato da Università di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Istituto Confucio, Associazione Collegio di Cina, Cluster CLAN e dai maggiori player dell'agroalimentare nazionale.
L'appuntamento segue quello di Bergamo dell'altro ieri sui sistemi avanzati di manifattura e sulle tecnologie della salute e precede la tappa istituzionale conclusiva di Napoli di domani con il Sino-Italian Exchange Event e l'Italy-China Innovation Forum.

La provincia cinese del Guangdong

ll Guangdong, prima provincia cinese per Pil e commercio estero, con una popolazione di oltre 104 milioni di abitanti è partner privilegiato della Regione Emilia-Romagna, grazie a un protocollo d'intesa siglato nel 2015. Obiettivo: realizzare iniziative di scambio e cooperazione nei settori del commercio e degli investimenti, della sicurezza alimentare, della tecnologia, della tutela ambientale, della cultura e del turismo. L'intesa con il Guangdong si affianca agli altri due accordi strategici siglati dal presidente Stefano Bonaccini con la California sul cambiamento climatico e recentemente, con la Provincia del Gauteng, l'area economica più avanzata del Sud Africa.

(Fonte: ufficio stampa ER)

Legge regionale: per poter accedere ai nidi d'infanzia occorrerà essere in linea con quanto previsto dal calendario vaccinale. Bonaccini: "Le parole del presidente Mattarella sono importantissime, non possiamo lasciare la salute persone alla disinformazione. Il progetto di legge della Giunta sta per arrivare in Aula, andiamo verso l'approvazione di una legge regionale secondo cui per poter accedere ai nidi d'infanzia occorrerà essere in linea con quanto previsto dal calendario vaccinale per l'età da 0 a 3 anni".

Bologna, 25 ottobre 2016

"Le parole del presidente Mattarella sulle vaccinazioni sono importantissime, non possiamo infatti lasciare la salute delle persone alla disinformazione o, per usare le parole del Capo dello Stato, a sconsiderate affermazioni prive di fondamento. Per quanto ci riguarda, ribadisco che in Emilia-Romagna sarà obbligatorio vaccinare i bambini per la loro ammissione agli asili nido, una misura a tutela della salute pubblica, e quindi delle nostre comunità, e, soprattutto, dei bambini più deboli, quelli che per gravi motivi di salute non possono essere vaccinati e che quindi sono più esposti a contagi. Il progetto di legge della Giunta è stato approvato in commissione e sta per arrivare in Aula, andiamo verso l'approvazione di una legge regionale secondo cui per poter accedere ai nidi d'infanzia occorrerà essere in linea con quanto previsto dal calendario vaccinale per l'età da 0 a 3 anni".

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, conferma la strada scelta dall'Emilia-Romagna, "e ci fa piacere- sottolinea- che altre Regioni siano intenzionate a seguirla. Anche se negli ultimi decennile malattie infettivesono diminuite, principalmente grazie alle vaccinazioni, è anche vero che la globalizzazione ha determinato l'emergere o il riemergere di malattie infettive importanti, che sembravano ormai sconfitte. Molte malattie, non più presenti nel nostro Paese, come ad esempio la poliomielite e la difterite, circolano ancora in altre parti del mondo. I confini nazionali non sono più una barriera per la diffusione delle malattie infettive e, pertanto, la battaglia deve continuare con impegno per non perdere quello che si è conquistato in questi decenni".

"L'atteggiamento dei genitori verso le vaccinazioni pediatriche è molto cambiato- prosegue il presidente della Regione- in particolare a causa delle informazioni non corrette e prive di basi scientifiche che vengono diffuse da alcuni anni a questa parte, in particolare on-line. Ciò ha portato ad un aumento considerevole dei rifiuti e, di conseguenza, ad un calo delle coperture vaccinali".

In Emilia-Romagna la percentuale di bambini vaccinati è notevolmente diminuita negli ultimi anni e dal 2014 è scesa al di sotto del livello di sicurezza del 95%, soglia che garantisce la miglior protezione a tutta la popolazione. Nel 2015 la copertura per le quattro vaccinazioni obbligatorie ha raggiunto il 93,4%. In alcune aree, poi, tali coperture sono al di sotto del 90%, rappresentando un potenziale rischio per la salute della collettività. Peraltro, hanno destato preoccupazione gli episodi di morbillo registrati dall'inizio dell'anno che nella nostra regione hanno registrato tassi di incidenza elevati e gravi complicazioni.

"Le vaccinazioni, oltre a proteggere le persone vaccinate- chiude Bonaccini- proteggono indirettamente anche quei bambini che per gravi motivi di salute non possono essere vaccinati (bambini immunodepressi, con gravi patologie croniche, ecc.), per i quali l'unica possibilità di frequentare l'asilo è che tutti gli altri siano vaccinati per evitare che le malattie circolino e possano contagiarli".

(Fonte: ufficio stampa Regioen Emilia Romagna)

Tommaso Foti (Fdi-An) ha rivolto un'interrogazione alla Giunta regionalo per richiedere chiarimenti anche "sulla procedura di cassa integrazione per trenta dipendenti di Sogeap".

Bologna, 20 ottobre 2016

Tommaso Foti (Fdi-An) ha rivolto un'interrogazione alla Giunta regionale per sapere se è a conoscenza della ventilata apertura della procedura di cassa integrazione che interesserebbe una trentina di dipendenti di Sogeap, la società che gestisce l'aeroporto Verdi di Parma, e, in caso di risposta affermativa, quale ne sia il giudizio. Il consigliere chiede anche di sapere se la Giunta "è in possesso del testo dell'accordo sottoscritto con la compagnia Etihad, intenzionata a fare di Parma la base logistica delle sue spedizioni, e quale ne è il contenuto".

Foti, infine, chiede di conoscere in quale strumento di pianificazione sia prevista la realizzazione di un centro commerciale nell'area ex Salvarani, quali ne siano le dimensioni (comprensive di aree parcheggio e della viabilità relativa) e a quale destinazione specifica sia vincolata l'erogazione del contributo regionale, visto che la Regione ha deciso "di investire fino a 12 milioni di euro per sostenere il piano industriale che prevede un rilancio dello scalo parmense come hub".

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(fonte: ufficio stampa Regione ER)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"