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Sulla base delle previsioni meteo di Arpae, l'Agenzia regionale di Protezione civile ha attivato la fase di preallarme e attenzione per criticità idraulica, idrogeologica e stato del mare per tutta la giornata di venerdì. Dalle ore 00:00 del 14 ottobre per 24 ore nelle province di Rimini, Parma, Reggio Emilia, Ravenna, Piacenza, Modena, Forli'-Cesena, Ferrara e città metropolitana di Bologna.

Bologna, 13 ottobre 2016

Sono previste per domani piogge e temporali diffusi e persistenti, anche di forte intensità, superiori alla soglia di allerta nelle aree collinari e montuose in particolare delle province di Piacenza e Parma. Per questo, sulla base dei dati previsionali del Centro funzionale Arpa Emilia-Romagna, l'Agenzia regionale di Protezione civile ha attivato la fase di preallarme e attenzione per criticità idraulica (piogge e temporali), idrogeologica (frane e dissesti) e stato del mare per tutta la giornata di domani.

In particolare la fase di preallarme interessa i bacini del Trebbia e del Taro, mentre quella di attenzione i bacini del Secchia e Panaro, del Reno e la pianura di Modena-Reggio Emilia e Bologna. Interessate anche, per lo stato del mare, i comuni costieri di Forlì-Ravenna e Ferrara.

In particolare, nel territorio interessato dalla "fase di preallarme", sono possibili innalzamenti del livello dei corsi d'acqua, allagamenti localizzati e danni per effetto del vento. Possono, inoltre, verificarsi fenomeni diffusi di scorrimento superficiale delle acque nelle strade e di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane, con coinvolgimento delle aree urbane.

Le raccomandazioni sono di non avvicinarsi agli argini dei corsi d'acqua e di prestare la massima attenzione nel percorrere strade montane e in prossimità di fiumi e torrenti, soprattutto di notte, per il rischio di frane e smottamenti.

Al momento, le previsioni del Centro funzionale Arpa indicano un'attenuazione dei fenomeni già nella giornata di sabato 15.

Informazioni aggiornate su"Allerte di protezione civile" e sul sito di Arpae.

Martedì, 11 Ottobre 2016 10:28

Al Campus di Parma inaugurato il nuovo Tecnopolo

L'apertura col presidente della Regione e il rettore dell'Ateneo di Parma, Borghi. La struttura è costata 6,9 milioni di euro, di cui 4,8 di fondi Fesr programmati dalla Regione. La Rete Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna con 10 Tecnopoli, 37 laboratori di ricerca, 11 centri per l'innovazione e 1.600 ricercatori, per un investimento da 240 milioni.

Bologna, 11 ottobre 2016

Un edificio, il nuovo Tecnopolo di Parma, con una superficie interna di circa 3.800 metri quadri, su tre piani, che ospita tre centri interdipartimentali per la ricerca applicata e i primi "Temporary Lab", gli spazi per accogliere in via temporanea aziende partner dell'Ateneo nelle attività di ricerca. La struttura, che fa parte della Rete Alta Tecnologia dell'Emilia-Romagna che riunisce i tecnopoli per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico promossi dalla Regione, è stata inaugurata ieri mattina nel Campus di Parma, presenti il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il rettore dell'Università di Parma, Loris Borghi, il pro rettore con delega a edilizia, infrastrutture e insediamento urbano, Carlo Quintelli, e il pro rettore con delega per l'area ricerca e il sistema bibliotecario e museale, Furio Brighenti e l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli.

"Innovazione e ricerca sono le direttrici principali delle politiche di sviluppo regionale- ha detto il presidente Bonaccini-, politiche anticicliche fatte di cospicui investimenti pubblici, a partire proprio dai 240 milioni di euro, di cui 141 regionali, gli altri fondi da università, enti di ricerca e enti locali, destinati alla rete regionale fatta di 10 Tecnopoli, previsti nei territori, che coinvolgono 1.600 ricercatori, di cui 560 nuovi giovani ricercatori. Il Tecnopolo di Parma, in tal senso, è esempio di quell'innovazione insieme economica, sociale e tecnologica che vogliamo sempre più identifichi il nostro territorio a livello internazionale. Questa struttura è un centro strategico per far vivere l'economia della conoscenza che rafforza e qualifica gli investimenti realizzati in questi anni da Regione, istituzioni locali e Ateneo".

"Strategico- prosegue Bonaccini- perché internazionale per approccio e potenzialità. Il caso di enorme successo di VisLab, nato da uno spin-off dell'Università di Parma per la ricerca su sistemi intelligenti per l'aiuto alla guida dei veicoli e da un colosso leader della Silicon Valley come Ambarella, dimostra come il nostro territorio sia in grado di competere nel mercato globale. Bisogna quindi insistere in questa relazione virtuosa tra Università, ricerca, Rete regionale Alta tecnologia, start up e mondo delle imprese, perché sperimenta un'idea di quartiere urbano, attrattivo, fondato sulle migliori espressioni del cambiamento in corso a livello globale: comunità e conoscenza per creare un ecosistema forte, aperto, globalizzato".

Nuovo Tecnopolo Parma ricerca

Il Tecnopolo – nato da un investimento complessivo di circa 6,9 milioni di euro (4,8 di fondi Fesr 2007-2013 programmati dalla Regione Emilia-Romagna e circa 2 dell'Università di Parma) - costituisce un tassello fondamentale per la realizzazione della strategia Mastercampus, il "piano regolatore" di cui si è dotato l'Ateneo per programmare investimenti in strutture moderne collegate ai temi della gestione intelligente di mobilità, energia e servizi. L'obiettivo è sviluppare in modo integrato la presenza di aziende e attività di ricerca applicata complementari alla didattica e alla ricerca di base già presenti nei dipartimenti scientifici del Campus.

Si inserisce in questo contesto anche il progetto del Polo dell'Innovazione Innohub, la struttura che sorgerà a pochi metri dal Tecnopolo e cui hanno già aderito 68 aziende, partner attuali o futuri dell'Università, manifestando il loro interesse a essere presenti con un loro laboratorio per favorire gli scambi con l'Ateneo nell'ambito della ricerca e per il reperimento di personale altamente qualificato.

La ricerca nel Tecnopolo di Parma


La ricerca industriale dell'Università di Parma si svolge nei sei centri interdipartimentali del Tecnopolo, appartenenti alla Rete Alta tecnologia dell'Emilia-Romagna, cui si aggiunge il centro accreditato Cidea (Centro interdipartimentale di ricerca per l'energia e l'ambiente). Sono Biopharmanet-Tec (Centro interdipartimentale di ricerca per l'innovazione dei prodotti per la salute), Cim (Centro Interdipartimentale Misure "G. Casnati"), Cipack (Centro interdipartimentale di ricerca per il Packaging), Comt (Centro di oncologia molecolare e translazionale), Future Technology Lab e Siteia.Parma (Centro interdipartimentale sicurezza tecnologie innovazione agroalimentare).
Nell'ambito del Por Fesr (Programma operativo regionale Fondo europeo sviluppo regionale) 2014-2020 il Tecnopolo di Parma ha reperito 3,68 milioni di euro per cinque progetti guidati dai centri Biopharmanet-Tec, Siteia.Parma e Cidea, e per la partecipazione in ulteriori 9 progetti in qualità di partner. In prevalenza le ricerche si concentrano sul tema "Agroalimentare" (10 progetti su 14), e in particolare 3 progetti sono coordinati dall'Università di Parma e riguardano il risparmio idrico in agricoltura (Cidea), nuovi paradigmi per le macchine alimentari (Siteia.Parma con il contributo del Cipack) e l'individuazione di varietà di frumento per prevenire la celiachia (Siteia.Parma con il contributo di Biopharmanet-Tec).
Si aggiungono i temi "Salute e benessere" con il progetto di cui è capofila Biopharmanet-Tec, partner interno il Cim, sullo sviluppo di nuovi medicinali in forma di polvere; "Edilizia e Costruzioni", con il progetto guidato da Cidea sullo studio di nuovi sistemi di riscaldamento evoluti; "Meccatronica e Motoristica", con un contributo sempre del Cidea, in qualità di partner, nell'ambito di un progetto sulla refrigerazione magnetica, ricerca guidata dal laboratorio Mist E-R; "Energia e Ambiente", anche in questo caso con un progetto di cui è partner Cidea, nell'ambito del recupero energetico da biomasse provenienti dagli alvei fluviali, ricerca guidata dal laboratorio Intermech-More.

La rete dei Tecnopoli in Emilia-Romagna


Si tratta di una rete di infrastrutture, dislocate in 10 sedi nel territorio dell'Emilia-Romagna, che ospitano e organizzano attività, servizi e strutture per la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale e il trasferimento tecnologico. Sono promossi dalla Regione Emilia-Romagna insieme a università, enti di ricerca ed enti locali.
Nei 10 tecnopoli trovano spazio 37 laboratori di ricerca industriale collegati a 11 centri per l'innovazione, che coinvolgono circa 1.600 ricercatori, di cui 560 nuovi giovani ricercatori.
Il valore complessivo degli investimenti è pari a oltre 240 milioni di euro, di cui 68 milioni per le infrastrutture, 48,8 milioni per le attrezzature scientifiche e 123,6 milioni per i contratti dei nuovi ricercatori. In totale il contributo regionale è di 141 milioni di euro, di cui 94 milioni dal Programma Fesr e 43 milioni da altre risorse regionali, mentre 90 milioni di euro provengono da università ed enti di ricerca e 14 milioni di euro dagli enti locali.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

In cartellone 25 eventi nell'undicesima edizione della kermesse, che si svolge dal 27 ottobre al 20 novembre non solo nel capoluogo. Mezzetti: "Una rassegna unica nel costruire relazioni e link con elementi culturali e territoriali".

Bologna, 8 ottobre 2016

Incroci di jazz puro, musica contemporanea e suoni dalla forte connotazione geografica (latina, africana) daranno un tono di creativa sperimentazione al Bologna Jazz Festival 2016, che propone 25 eventi dal 27 ottobre al 20 novembre.
L'undicesima edizione del Bologna Jazz Festival si svolgerà nel segno di grandi esclusive concertistiche, con un gruppo 'trasgressivo' e di culto come il Kronos Quartet, Steve Coleman col vasto organico orchestrale Council of Balance, Paolo Fresu con Uri Caine e il Quartetto Alborada: saranno tutti in data unica per l'Italia. Impossibile ascoltarli altrove.
Anche la grande tradizione jazzistica sarà vista da una prospettiva che ne coglie in pieno il movimento verso l'attualità, con due band all stars come il quartetto Aziza (ovvero Dave Holland, Chris Potter, Lionel Loueke ed Eric Harland) e i Cookers (con, tra gli altri, Billy Harper, George Cables, Cecil McBee, Billy Hart).
Tra gli altri artisti in cartellone ci saranno il travolgente e magistrale trombettista Randy Brecker, che flirterà con le sonorità brasiliane del suo gruppo Balaio; nomi storici del jazz afroamericano come il pianista Barry Harris (in trio) e il contrabbassista Buster Williams (in quartetto); la squisita chitarra di Julian Lage; il quintetto del trombettista Jeremy Pelt; il trio del trombonista Samuel Blaser; il fervore brasiliano degli Azymuth e quello cubano di Horacio "El Negro" Hernandez con i suoi Italuba; il pianismo modernista di Myra Melford. In rappresentanza del jazz italiano arriveranno Daniele di Bonaventura e Giovanni Guidi; la band Frontal del pianista Simone Graziano, che accoglie nella sua front line il sax di Dave Binney; il duetto tutto percussivo con Pasquale Mirra e Hamid Drake; il trio di Matteo Bortone e il Trio Bobo (con Faso e Christian Meyer delle Storie Tese).

Il programma del Bologna Jazz Festival 2016 è stato presentato a palazzo d'Accursio, presenti tra gli altri gli assessori alla Cultura della Regione, Massimo Mezzetti, e del Comune di Bologna Bruna Gambarelli, oltre Federico Mutti, presidente del Bologna Jazz Festival, Francesco Bettini, direttore artistico e rappresentanti degli sponsor privati.
"Sono veramente contento di salutare anche quest'anno uno degli eventi di eccellenza della nostra programmazione regionale- ha dichiarato l'assessore Mezzetti-, da noi sostenuto nell'ambito dei finanziamenti correlati alla Legge 13. Di questo festival voglio sottolineare la crescente capacità di creare link con le altre realtà culturali e territoriali: la rete creata non solo con teatri ma anche con musei, scuole musicali, jazz club, altri festival dimostra la capacità unica di questa rassegna nell'invadere positivamente la città".

Oltre a toccare i principali teatri bolognesi (Teatro Auditorium Manzoni, Teatro Duse, Unipol Auditorium), il Bjf 2016 sarà diffuso a largo raggio sul territorio cittadino: i più celebri jazz club (Cantina Bentivoglio, Bravo Caffè e Barazzo Live) e altre location ospiteranno i numerosi live, il progetto didattico, le master class e gli altri eventi che formeranno il vasto programma del festival. Immancabile la trasferta del festival a Ferrara, dove anche quest'anno il Torrione Jazz Club accoglierà diverse serate musicali, mentre è una novità lo spostamento per una serata al Teatro Dadà di Castelfranco Emilia.
Un altro artista coinvolto nel Bjf 2016, in collaborazione con BilBOlBul e Cheap on Board, è il pittore e illustratore Gianluigi Toccafondo, al quale è stata affidata la creazione di numerose opere originali per l'immagine visiva del festival: lavori che verranno esposti in una mostra oltre che vere e proprie opere d'arte per l'affissione stradale. Toccafondo sarà anche protagonista del prologo del festival: alcuni suoi cortometraggi d'animazione saranno sonorizzati dal vivo dal collettivo afro-jazz C'mon Tigre (27 ottobre al Teatro Antoniano, in collaborazione con Il Covo e Bpm Concerti).

Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall'Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol e del main partner Gruppo Hera.

In allegato: il programma nel dettaglio e un'immagine creata per il festival dall'artista Gianluigi Toccafondo

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Casi di legionellosi segnalati a Parma nel quartiere Montebello. L'assessore Venturi: "I controlli e la prevenzione in Emilia-Romagna garantiscono standard di sicurezza adeguati, ma vogliamo che un'Unità di esperti sia immediatamente attiva per individuare le cause del focolaio e ulteriori misure per risolvere rapidamente questa situazione".

Bologna, 30 settembre 2016

Un'Unità di crisi, con competenze tecnico-scientifiche elevate e specifiche, come ulteriore misura di sicurezza per ridurre il rischio di infezione da legionellosi: è stata attivata dalla Regione Emilia-Romagna in seguito ai casi segnalati a Parma nel quartiere Montebello.

"In Emilia-Romagna- ha sottolineato l'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- è attivo da tempo un piano di controllo e prevenzione della legionellosi tra i più avanzati che, in linea con l'attuale normativa, garantisce standard di sicurezza adeguati. Questa Unità di crisi costituisce una misura ulteriore di sicurezza per individuare le cause del focolaio e risolvere rapidamente la situazione. Una decisione presa- ha aggiunto Venturi- considerando la complessità di questa tematica, che richiede interventi molteplici e il coinvolgimento di diversi soggetti".

L'Unità è composta, oltre che dalle Aziende sanitarie di Parma, da esperti dei servizi regionali che si occupano di prevenzione e controllo delle malattie infettive e da esperti di Arpae (l'Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'Emilia-Romagna). Si avvarrà, inoltre, del supporto qualificato di esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Le Aziende sanitarie di Parma, che stanno operando sul campo fin dai primi casi riscontrati, svolgendo approfondimenti epidemiologici e indagini ambientali sulle possibili fonti di esposizione, "saranno quindi supportate dal lavoro di esperti in materia- ha concluso Venturi- con l'obiettivo di individuare eventuali, ulteriori azioni di controllo e prevenzione".

La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione

E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Non si trasmette da persona a persona: l'infezione viene veicolata piuttosto da flussi di aerosol e di acqua contaminata, come nel caso di ambienti condizionati o con l'uso di umidificatori. La legionella, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come i sistemi di tubature, i condensatori, le colonne di raffreddamento dell'acqua, sui quali forma un film batterico.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Una re-industrializzazione che segue quella della Oppimitti di Bedonia e che coniuga rilancio produttivo di qualità e tutela dell'occupazione con circa 150 posti di lavoro complessivi salvaguardati. L'assessore Costi: "Un lavoro di squadra per la rinascita della valle".

Bologna, 28 settembre 2016

"E' l'Emilia-Romagna che cresce e riparte coniugando tutela dell'occupazione e rilancio produttivo di qualità": così l'assessore regionale Palma Costi commenta l'inaugurazione, ieri, della Laminam di Borgotaro (Pr) del gruppo System, stabilimento ceramico acquisito lo scorso dicembre da Kale Italia. Un investimento di 50 milioni di euro per la realizzazione di lastre ceramiche con tecnologie innovative e completamente made in Italy.

Il rilancio ha coinvolto in primo luogo i lavoratori con percorsi di formazione ospitati presso il Comune di Borgo Val di Taro (Pr) e la realizzazione del collegamento con la banda larga operato dal servizio Lepida della Regione Emilia-Romagna. Intanto prosegue positivamente anche il confronto con l'assessorato regionale ai Trasporti e Ferrovie dello Stato, per l'implementazione dello scalo merci utilizzando il raccordo ferroviario.

"Sono molto soddisfatta del risultato raggiunto- aggiunge l'assessore Costi- perché è frutto della lungimiranza di un gruppo industriale e di un positivo gioco di squadra tra istituzioni Regione, amministrazioni locali, sindacati e imprenditoria per consentire il rilancio di questo nuovo sito produttivo ceramico totalmente made in Italy, efficiente e altamente automatizzato. Con questa inaugurazione- prosegue- che segue quella della Oppimitti di Bedonia, possiamo parlare di re-industrializzazione della valle".

La Laminam, gruppo industriale guidato da Franco Stefani, sorge su un'area di 44.000 metri quadrati e occupa 86 persone. All'interno dello stabilimento viene utilizzata la tecnologia Lamgea by System, di ultima generazione, che permette di costruire, in modo altamente automatizzato, grandi superfici ceramiche adatte ad applicazioni in architettura e arredamento. L'azienda potrà accogliere tre impianti di lavorazione ulteriori moltiplicando così la capacità produttiva.
L'inaugurazione di ieri segue quella della Oppimitti Energy del 10 settembre scorso. Negli spazi dell'ex Fincuoghi, l'azienda ha presentato la riconversione dalla produzione di mattonelle al recupero di plastica per i rifiuti. Ora i dipendenti sono circa 60 ma i vertici aziendali ipotizzano fino a un raddoppio dell'occupazione, grazie a un nuovo piano industriale. /BB

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Domenica, 25 Settembre 2016 09:19

Turismo. Nasce Motor Valley Development

Turismo. Regione, case motoristiche, operatori economici insieme per lanciare il cuore motoristico dell'Emilia-Romagna. Bonaccini: "Una grande opportunità di sviluppo del territorio, di crescita economica e di nuova occupazione. Dalla Regione un milione di euro per la promozione turistica internazionale delle iniziative legate al mondo dei motori. Corsini: "Una regione sempre più internazionale"

Bologna – Quattro autodromi, 11 musei aziendali, 12 collezioni private, 88 team sportivi tra club e scuderie, 11 piste da Karting e un apparato industriale unico nel mondo. E' la Motor Valley, che diventa sempre più un brand concreto, anche dal punto di vista turistico. E per sfruttarne al meglio le grandi potenzialità, nasce l'associazione no profit Motor Valley Development e la Regione Emilia-Romagna investe di un milione di euro per la promozione internazionale dell'anima motoristica dell'Emilia-Romagna.

L'intenzione è quella di rivolgersi al turismo internazionale, con un prodotto esclusivo dedicato al turismo dell'esperienza, oggi completamente rinnovato, e con un fitto calendario di eventi che si snodano lungo l'intero anno, consultabile sul sito www.motorvalley.com. Tra i punti i forza ci sono appuntamenti di richiamo mondiale come Moto GP, la Mille Miglia, ma anche prestigiosi musei aziendali e collezioni private.

"La Motor Valley- ha detto il presidente Stefano Bonaccini durante la conferenza stampa di presentazione, oggi in Regione- racchiude in sé e racconta al mondo l'identità, la storia e la passione della nostra terra, nel segno del più autentico made in Italy. E' un progetto unico anche dal punto di vista turistico, al quale puntiamo con convinzione. Non solo perché mette insieme per la prima volta tutti gli attori che operano sul territorio, ma perchè diventa un'opportunità di crescita economica e di nuova occupazione. Un'operazione- ha concluso- che mette assieme l'ambito turistico, quello sportivo, il mondo dell'università e delle nuove tecnologie, e lo sviluppo del territorio". In questa direzione va il nostro investimento da un milione di euro. Voglio ricordare, infine, che la legge regionale sull'attrattività turistica mette in campo complessivamente 67 milioni di euro, che saranno volano per gli investimenti delle aziende turistiche creando, a regime, 2.000 nuovi occupati".

"Siamo passati dalle parole ai fatti con la costruzione di un prodotto turistico strutturato- ha spiegato l'assessore al turismo Andrea Corsini- che ha l'obiettivo di rendere la nostra regione sempre più internazionale. Abbiamo creato un'associazione che mette insieme i brand, le collezioni, i musei, i grandi eventi nell'ambito dell'automobilismo e del motociclismo, decidendo di investire con convinzione nel progetto La Via Emilia – Experience the Italian Lifestyle".

L'investimento di un milione previsto per il biennio 2016-2017 sarà destinato alla comunicazione, alla realizzazione di nuovi eventi di carattere internazionale e attività di incoming. Per avere un quadro concreto su quelli che saranno gli andamenti turistici e l'indotto economico sul territorio generati dagli eventi programmati nell'ambito della Motor Valley, un Osservatorio monitorerà dati e flussi in modo continuo.

(Fonte Regione Emilia Romagna/CL)

La firma da parte dei Comuni di Piacenza, Spilamberto, Vezzano sul Crostolo, Rottofreno e Unione Comuni Bassa val Trebbia e val Luretta. L'assessore Gazzolo: "La Regione in prima linea nella difesa del suolo, con oltre 1.800 cantieri finanziati e mezzo miliardo di investimenti".

Bologna, 22 settembre 2016

Da oggi anche l'Emilia-Romagna ha città che si impegnano ufficialmente a diventare sempre più "resilienti". Cioè preparate ad affrontare con prontezza ed efficacia gli eventi calamitosi, come alluvioni e terremoti, e capaci di uscirne persino più forti.
Questo è l'impegno preso dai Comuni di Piacenza, Spilamberto (Modena), Vezzano sul Crostolo (Reggio Emilia), Rottofreno (Piacenza) e dall'Unione Comuni Bassa val Trebbia e val Luretta (Piacenza), che oggi hanno firmato la Carta delle città resilienti dell'Onu. La sottoscrizione si è svolta a Ferrara, durante la Conferenza nazionale sul rischio idrogeologico ospitata a RemTech, la fiera dedicata all'ambiente e il territorio che ha aperto i battenti questa mattina.

"In meno di due anni dall'avvio della legislatura, con oltre 1.800 cantieri finanziati per un investimento che supera il mezzo miliardo di euro, la Regione ha fatto della difesa e della cura del territorio una priorità", ha spiegato l'assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, nel presentare l'iniziativa.

Il documento delle Nazioni Unite mette nero su bianco l'impegno delle amministrazioni a realizzare azioni concrete, che vanno dalle verifiche sulla sicurezza di tutte le scuole e le strutture sanitarie all'investimento in infrastrutture capaci di ridurre i rischi, tra cui opere di regimazione idrica, garantendone la manutenzione e gli adeguamenti al cambiamento climatico. E ancora: l'introduzione di criteri adeguati ai pericoli locali nei regolamenti edilizi e nella pianificazione del territorio, lo sviluppo di efficaci sistemi di monitoraggio e allerta, l'approvazione dei piani di protezione civile e l'organizzazione periodica di esercitazioni che coinvolgano la cittadinanza.

Carta citta resilienti

"Siamo impegnati a diffondere una vera cultura di autoprotezione e conoscenza del rischio- ha sottolineato Marco Iachetta, responsabile Protezione civile Anci Emilia-Romagna-. Lo facciamo assieme al dipartimento nazionale di Protezione civile e alla Regione Emilia-Romagna, anche promuovendo l'adesione delle nostre città alla Campagna dell'Onu. Siamo molto soddisfatti di questa firma, che speriamo apra la strada ad altri, numerosi ingressi".
"Stiamo lavorando assieme ad Italia Sicura- ha concluso Gazzolo- ad una pianificazione strategica nell'ambito del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico. Ma è una sfida che istituzioni e comunità possono vincere solo insieme. Promuovere la campagna Onu significa sviluppare una rete mondiale di comunità impegnate in prima linea per la sicurezza dei territori e dei cittadini".

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

La Borsa del Turismo Fluviale e del Po dal 29 settembre al 2 ottobre. Tanti gli eventi in programma aperti a tutti: navigazioni gratuite lungo il Po, tour guidati in bicicletta, incontri, convegni e mostre a tema. Corsini: "Un'esperienza di vacanza a 360 gradi, unica nel suo genere e dal forte appeal sull'attuale scenario turistico internazionale".

Bologna, 24 settembre 2016

Sono 26 gli operatori commerciali da tutta Europa che, dal 29 settembre al 2 ottobre arriveranno a Guastalla (Re), per scoprire le novità del turismo fluviale e dei viaggi slow immersi nella natura, proposte dallaBorsa del Turismo Fluviale e del Po. La manifestazione, giunta quest'anno alla sesta edizione, ideata e organizzata da Confesercenti, è il più importante momento di promozione di questo particolare prodotto turistico e di incontro fra operatori economici della domanda e dell'offerta. Ha il patrocinio, fra gli altri, del Ministero dei beni e delle attività culturali del turismo e della Regione Emilia-Romagna.

Per quattro giorni Guastalla e le Terre del Po ospiteranno tour operator internazionali, tutti a caccia di proposte di vacanze a ritmo slow lungo il Grande Fiume, da inserire nei propri cataloghi e nei propri portali turistici. Vacanze declinate su cicloturismo, enogastronomia e contatto con la natura, lungo le terre del Po. Gli operatori provengono da Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Regno Unito, Scandinavia, Scozia, Spagna e Svizzera. Le novità di questa edizione sono le adesioni da operatori di Portogallo, Scozia Slovenia e Polonia.

Per loro, la Borsa del Turismo Fluviale ha organizzato, dal 29 settembre al 2 ottobre, cinque educational tour, cioè viaggi tecnici per vedere e toccare con mano le attrattive dei territori fluviali: due tour sono in programma a Piacenza, due nelle corti lungo la costa del Po nel territorio di Reggio Emilia e una a Comacchio, la piccola Venezia sul Delta del Po. Gli operatori potranno scoprire in prima persona le varie modalità ricettive (alberghi, villaggi turistici, agriturismo), con la possibilità di abbinare navigazione a percorsi cicloturistici, visitare aziende di produzione agroalimentare e narrare le tradizioni enogastronomiche locali.
A conclusione di questa fase, arriverà il momento dei veri e propri scambi commerciali, il workshop, sabato 1 ottobre al palazzo Ducale di Guastalla dalle ore 9 alle 13. Per quanto riguarda l'offerta saranno presenti circa 100 aziende dell'offerta turistica italiana di cui circa 70 provenienti dall'Emilia-Romagna.
Anche il pubblico sarà coinvolto in questa manifestazione. Tanti gli eventi in programma durante questo lungo week end, aperti a tutti: navigazioni gratuite lungo il Po, tour guidati in bicicletta, incontri, convegni e mostre a tema.

«Quella sul grande fiume italiano per antonomasia è un'esperienza di vacanza a 360 gradi– sottolinea Andrea Corsini, assessore Regionale al Turismo- unica nel suo genere, e dal forte appeal sull'attuale scenario turistico internazionale. La Borsa presentata oggi ne costituisce la vetrina ideale e permette a tour operator da tutta Europa di vivere in prima persona i diversi volti della vacanza sul Po, grazie agli educational tour in programma, e di incontrare poi l'offerta turistica regionale, secondo una formula vincente che di edizione in edizione sta sempre più valorizzando il turismo fluviale dell'Emilia-Romagna».
"Il turismo fluviale e del Po– dice Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti Emilia-Romagna– deve essere sempre più una nuova frontiera del turismo regionale e nazionale se vogliamo contribuire ad aumentare il peso economico del settore e la destagionalizzazione. C'è una nuova domanda turistica che ama vacanze slow, contatto con la natura, enogastronomia tipica, cicloturismo e altre attività sportive, che va intercettata con un'offerta sempre più diversificata e di qualità; per fare ciò è imprescindibile una maggiore attenzione all'ambiente, ai servizi e alle infrastrutture sul territorio e ai trasporti",

Il turismo lungo il Po in numeri

Nel 2015, i 445 comuni dell'area del Po hanno totalizzato 2,8 milioni di arrivi e 9,9 milioni di presenze, di cui 695.704 arrivi e 3.493.044 presenze in Emilia-Romagna, (fonte Cst, Centro studi turistici).
L'asse fluviale del Po bagna 4 regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto), 13 province e 445 comuni. Questi ultimi nel 2015 hanno registrato il 67% di arrivi e il 64,5% di presenze nazionali (con il 33% di arrivi e 35,5% di presenze straniere).
Analizzando il totale del movimento turistico delle province interessate, l'incidenza dei flussi turistici in questi comuni dell'area Po è stata, nel 2015, rispettivamente del 45,9% per gli arrivi e del 54% delle presenze. La capacità ricettiva dell'intera area del fiume Po consta di 4.158 tra esercizi alberghieri ed extralberghieri, per complessivi 114 mila posti letto (in Emilia-Romagna 670 esercizi ricettivi e 45.588 esercizi ricettivi).

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Le imprese hanno tempo fino al prossimo 10 ottobre per presentare la candidatura per "Innovatori Responsabili", la 2°edizione del Premio ER.Rsi. Possibilità per le imprese emiliano-romagnole di candidare progetti su quattro categorie tematiche legate alla sostenibilità, in coerenza con gli obiettivi dell'Agenda 2030 Onu ovvero scuola, crescita-occupazione, ambiente e comunità.

Bologna, 21 settembre 2016

Essere innovatori e socialmente responsabili è un valore aggiunto per le imprese. Per questo la Regione, per il secondo anno, premierà le aziende emiliano-romagnole e le start-up che realizzino progetti socialmente responsabili, l'ambito riguardante le implicazioni di natura etica all'interno della visione strategica d'impresa. C'è tempo fino al prossimo 10 ottobre 2016 per presentare le candidature

"L'obiettivo dell'iniziativa– dice l'assessor regionale alle Attività produttive Palma Costi- è quello di premiare e sostenere le imprese dell'Emilia-Romagna più virtuose sul tema della responsabilità sociale d'impresa e di offrire una prospettiva aggiornata sul contributo del mondo imprenditoriale emiliano-romagnolo per il raggiungimento dei nuovi obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile. I 17 obiettivi contenuti nell'Agenda 2030 dell'Onu approvata a settembre 2015 da 193 Paesi, rappresentano il nuovo punto di riferimento internazionale per le politiche di sviluppo di governi e istituzioni, e trovano nel mondo delle imprese un attore essenziale per il raggiungimento degli obiettivi condivisi".

Il "Premio innovatori responsabili" dà la possibilità alle imprese emiliano-romagnole di candidare progetti su quattro categorie tematiche legate alla sostenibilità, in coerenza con gli obiettivi dell'Agenda 2030 Onu ovvero scuola, crescita-occupazione, ambiente e comunità.
Le candidature saranno suddivise in una sezione ordinaria dedicata alle imprese e una sezione speciale per le start-up innovative.
I vincitori assoluti delle quattro categorie tematiche e della sezione start-up saranno premiati con un video promozionale personalizzato di presentazione dell'azienda e del progetto candidato. Inoltre, vi sarà la possibilità di ottenere un contributo a fondo perduto fino ad un massimo di 10 mila euro, a copertura del 50% delle spese relative alle azioni da realizzare nel corso del 2017 per attività di responsabilità sociale d'impresa. Le imprese vincitrici avranno anche la possibilità di realizzare un evento promozionale personalizzato, presso i locali della sede della Regione.
I primi 15 classificati - 12 per la sezione ordinaria e 3 per la sezione Start-up - potranno utilizzare il logo distintivo del premio nella comunicazione di impresa e verranno menzionati nel video riassuntivo dell'iniziativa, che verrà diffuso sul portale web della Regione. I primi 15 classificati potranno, inoltre, essere inclusi nelle delegazioni istituzionali delle missioni in uscita previste per il 2017 nel programma ER GoGlobal e verranno inseriti nella lista degli inviti per gli eventi di incoming realizzati per l'accoglienza di delegazioni estere.

I progetti saranno sottoposti ad un comitato di valutazione, composto da esperti che assegnerà un punteggio complessivo sulla base delle caratteristiche di innovatività, di capacità di coinvolgere soggetti in ottica multistakeholder, di generare impatti positivi e di essere replicabili in altri contesti. Saranno, inoltre, misurate le caratteristiche di coerenza con l'Agenda 2030 e con la Carta dei valori per la responsabilità sociale delle imprese della Regione.
Le candidature possono essere inviate fino al 10 ottobre 2016, esclusivamente mediante posta elettronica certificata inviata all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e utilizzando i modelli disponibili sul sito internet:imprese.regione.emilia-romagna.it/Finanziamenti/rsi/premio-er-rsi-2016-innovatori-responsabili  

Per informazioni sul Premio è possibile scrivere allo Sportello Imprese regionale Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . /Gia. Bos.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Ortofrutta, incontro organizzato al Macfrut di Rimini da Areflh. L'Emilia-Romagna guida l'organismo che riunisce 21 Regioni e 19 tra le più importanti Aop e Op di 6 Paesi diversi. Tra le richieste l'aumento dei fondi per la distribuzione gratuita agli indigenti e l'allargamento alle società non cooperative della copertura delle spese per il personale. 

Bologna, 16 settembre 2016

Allargamento della rendicontazione delle spese per il personale alle società aderenti alle Op (Organizzazioni di produttori) che non hanno la veste giuridica di cooperativa; possibilità da parte delle Aop (Associazioni di organizzazioni di produttori) di costituire un fondo di esercizio e predisporre un programma operativo alla stregua delle singole Op; innalzamento dall'attuale 0,5% all'1% della percentuale del fondo di esercizio destinata al finanziamento dei ritiri di mercato per la distribuzione gratuita di ortofrutta agli indigenti. Sono alcune delle richieste di modifica alle norme applicative dell'Ocm (Organizzazione comune di mercato) ortofrutta emerse ieri nell'incontro organizzato al Macfrut di Rimini da Areflh, l'organismo al quale aderiscono 21 tra le più importanti regioni produttrici e 19 tra Aop e Op di sei Paesi europei, presieduto dal giugno scorso dall'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, Simona Caselli. Oltre all'Italia, rappresentata sul versante istituzionale appunto da Emilia-Romagna, Piemonte, Basilicata e Provincia autonoma di Trento, della "rete" europea fanno parte importanti realtà associative di Francia, Spagna, Belgio, Portogallo e Grecia.

Le priorità

La riunione, allargata agli assessori regionali all'Agricoltura, ha consentito di fare il punto sullo stato di attuazione della riforma dell'Ocm e di raccogliere suggerimenti e proposte concrete per semplificare e rendere più efficaci i meccanismi applicativi della riforma stessa. "Uno degli obiettivi prioritari del mio mandato triennale- ha sottolineato Caselli- è l'allargamento della base associativa di Areflh, con l'ingresso di altre importanti regioni ortofrutticole, a partire da quelle italiane. Altro compito impegnativo è favorire il dialogo e la collaborazione con le altre reti europee (Arepo, Arev, Eriaff, Ifoam, ecc.) e tra le due componenti dell'organismo: il collegio delle Regioni, organo politico e decisionale, e il collegio dei produttori, con un ruolo tecnico e propositivo".

L'Areflh è impegnata anche sui temi della ricerca e dell' innovazione come leve strategiche per la distintività e la competività delle produzioni e sul versante della promozione dei consumi, sfruttando le possibilità previste dai bandi europei. Uno tra i primi risultati ottenuti sotto la nuova presidenza a guida emiliano-romagnola è l'impegno della Commissione di Bruxelles a rivedere i meccanismi applicativi dell'aiuto alle produzioni integrate, trasferendo in capo alle Op il vincolo quinquennale che ora grava sulle singole aziende.

L'incontro è stato molto partecipato e ricco di interventi qualificati e molto propositivi da parte dei rappresentanrti di Op, Aop e Unioni nazionali.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

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