Per Agrinsieme sono positive le intenzioni del Ministro Martina volte a rafforzare il sistema latte. Indispensabile perseguire la strada della concentrazione dell'offerta. L'interprofessione latte per dare stabilità di prezzo all'allevatore.
di Virgilio Parma 16 febbraio 2015 –
Il profondo cambiamento che nel brevissimo periodo subirà il settore lattiero caseario preoccupa gli operatori e le rappresentanze del comparto.
Due i fenomeni che non tarderanno a manifestare i loro effetti: la fine del regime quote e l'aumento della domanda mondiale di latte e derivati.
"Se nel breve periodo - commenta Alleanza delle Cooperative - non dovessimo intraprendere una riorganizzazione e ristrutturazione del settore anche attraverso politiche di collaborazione tra i soggetti della filiera e forti politiche aggregative, rischieremo di subire tale cambiamento e rimanere esclusi dalle opportunità che potrà offrire il mercato."
Una riflessione che ha portato la rappresentanza delle cooperative italiane composta da AGCI, Confcooperative e Lega Cooperative, a stilare una proposta di intervento per il settore lattiero caseario presentata al Ministro Martina in occasione del Tavolo di Filiera convocato per l'11 febbraio.
Punto focale della proposta è la regolazione dei mercati e l'interprofessione latte. Uno strumento per incentivare il dialogo tra le varie componenti della filiera lattiero-casearia, dalla produzione alla distribuzione.
Un tavolo interprofesssionale sarebbe di fondamentale importanza per il sistema lattiero-caseario nazionale poiché consentirebbe di realizzare una contrattazione del prezzo del latte puntuale, così da garantire, prosegue il documento delle cooperative, "una maggiore stabilità economica ed una più serena programmazione dell'attività aziendale. L'Interprofessione potrebbe inoltre essere il luogo adatto per discutere questioni quali le cosiddette pratiche sleali della fase distributiva, una su tutte quella del sottocosto, che non incentiva i consumi ma mette in seria difficoltà le imprese produttrici e di trasformazione."
La via maestra da seguire, se si vuole davvero rafforzare in modo strutturale la posizione dei produttori agricoli, resta - secondo Agrisieme - quella della concentrazione dell'offerta.
Il sistema cooperativo oggi sarebbe pronto a costituire la prima AOP (Organizzazione di Prodotto) che andrebbe ad aggregare il 30% della produzione nazionale ma con possibilità di crescita considerevole nel breve periodo. Un processo ancora "incagliato" dalla diatriba in essere tra Mipaaf e le Regioni che rallenta ormai da troppo tempo l'emanazione del Decreto.
Ormai la nuova campagna lattiera è alle porte e con con essa la cessazione del regime delle quote latte. Sarebbe pertanto auspicabile, secondo le rappresentanze delle cooperative, che si desse vita ai nuovi organismi prima dell'inizio della nuova campagna.