Si è chiusa con una riduzione del 2% del valore aggiunto l'annata agraria reggiana 2013.
Reggio Emilia, 23 giugno 2014 -
Lo rileva lo studio elaborato dal CRPA per conto della Camera di Commercio e diffuso sul sito http://osservatorioeconomico.re.it .
Il valore aggiunto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca della provincia di Reggio Emilia, nel 2013 si è infatti fermato a quota 354,70 milioni di euro a fronte dei 361,94 del 2012.
Le produzioni vegetali, a seguito della riduzione sia delle quantità prodotte che dei prezzi di vendita, sono scese dai 195 milioni del 2012 ai 187 milioni di euro, con un calo del 4,1%. In controtendenza la produzione viticola che, in concomitanza con la ripresa del prezzo del vino, ha registrato un incremento delle quantità prodotte.
Le colture erbacee, a causa del generalizzato calo delle quotazioni, hanno registrato un calo del 6,1% scendendo dai 136 milioni di euro del 2012 ai 128 milioni nel 2013.
Le produzioni animali, passando dai 438 milioni del 2012 ai 429 milioni del 2013, rilevano una riduzione produttiva del 2% dovuta all'effetto combinato della riduzione del prezzo del formaggio, da un lato, ed al contemporaneo incremento del prezzo delle carni, dall'altro.
Se si estende lo sguardo agli ultimi dieci anni si osserva che nel 2013 il valore prodotto (espresso a prezzi correnti) è inferiore a quello registrato nel 2003, che si era attestato a 359 milioni di euro.
Si può affermare, quindi, che nel lungo periodo l'agricoltura reggiana, a causa delle basse quotazioni dei prodotti, ha perso in termini di potere d'acquisto.
Andamento del valore aggiunto dell'agricoltura silvicoltura e pesca in Provincia di Reggio Emilia dal 2003 al 2013 (000.000 di euro)
Nonostante gli sforzi sostenuti dagli agricoltori in questi ultimi anni, il settore agricolo evidenzia ancora alcuni problemi non del tutto risolti.
Nel primo scorcio del 2014 la situazione rilevata lo scorso anno non appare in miglioramento.
Le quotazioni del Parmigiano Reggiano, nonostante la produzione si mantenga su livelli stazionari, sono in flessione, mentre quelle del vino, in presenza di una riduzione della produzione, non dovrebbero, secondo le previsioni, aumentare.
La produzione di carne suina è in leggera flessione con prezzi altalenanti. La nuova griglia di valutazione dei suini destinati alla Dop sta creando, inoltre, preoccupazione fra gli allevatori. Si ipotizza che l'applicazione della stessa possa escludere il 20% dei suini allevati a questo fine.
Per il frumento, infine, si prevede una riduzione delle rese unitarie, causate dalla maturazione avvenuta in concomitanza con elevate temperature rispetto alle medie stagionali, con quotazioni stazionarie.
(Fonte CCIAA - RE)