Giovedì, 04 Gennaio 2024 09:53

Eurofollia: in Emilia Romagna primo bando per smettere di coltivare In evidenza

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Siamo solo all’inizio dell’anno e la prima ecofollia o meglio definirla eurofollia, sbarca in Italia nella regione dell’Emilia-Romagna, dove viene chiesto agli agricoltori di non produrre più, in cambio di denaro.

Di Andrea Caldart Cagliari, 3 gennaio 2024 (Quotidianoweb.it)- La giunta emiliana targata PD ha partorito questo bando chiamato “Sviluppo Rurale”, su direttiva UE per promuovere, dietro compenso economico da 500 a 1500 euro ad ettaro, lo stop per 20 anni della produzione agricola.

Chiamarlo “Sviluppo Rurale” quando si paga per non produrre, già così fa ridere, ma quello che ci deve far riflettere invece, è quanto questa ideologia dell’ecologismo religioso UE, stia ammazzando, a suon di puttanate, il nostro Paese.

Al governatore piddino dell’Emilia-Romagna bisogna ricordare che, c’è già stata una drastica riduzione sia di superfice agricole coltivate che di aziende nella sua regione, perdendo dal 1982, più di due terzi di aziende agricole, ovvero dalle 170.000 che c’erano, oggi sono poco più di 53.700.

A onor del vero, verso la fine degli anni ’80, comunque vi era già stata la messa a riposo dei terreni con un’operazione chiamata: “Set Aside” proprio per la produzione eccedentaria di cereali e anche qui lo stop produttivo, ha riguardato un tempo di 20 anni.

“Set Aside” riguardava la messa a riposo (a maggese) delle superfici agricole generalmente allo scopo di ridurre la produzione di un determinato prodotto. In certi casi per beneficiare di determinati aiuti, l'agricoltore ha l'obbligo di ritirare dalla produzione una certa percentuale delle superfici che coltiva.

L’UE in generale e l’Emilia-Romagna nello specifico, dunque, non è nuova a queste situazioni, ma questo bando sembra contrapporre un interesse economico (sovrapproduzione) a un interesse ecologico antiscientifico.

Solitamente quando si parla di sviluppo lo si fa per aiutare le aziende a produrre e migliorare, ma soprattutto per favorire le nostre eccellenze italiane, mentre qui in Emilia-Romagna, va capito che tipo di stella sia passata questo Natale, ma soprattutto che tipo di “Magi” abbia condotto.

Con la solita scusa di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra che ormai sembrano più credenze spirituali o rituali, il fondamentalismo ecologista UE, manipolando la lotta per la sostenibilità ambientale quale dovere etico, vuole vietare di coltivare la terra, un orto o allevare bestiame, sia mai che qualche puzzetta a cielo aperto possa far aprire il buco “nero”.

Vede Sig. Bonaccini, già l’anno scorso nell’area europea le emissioni di gas serra sono scese del 5% e come piccolo suggerimento le chiediamo, anziché pensare a fare bandi per tutti questi piani infernali della UE di non sviluppo delle aziende italiane, perché invece non ha pensato ad un bando che preveda la riduzione o meglio ancora il divieto dell’uso di pesticidi?

Questo sarebbe un buon bando e soprattutto di buon senso per tutelare la salute dei consumatori, anziché affidarsi al dirigismo europeo dove questo “Green Deal” ha tanta ideologia e poca, ma molto poca scienza e la cui dottrina continua solo a produrre enormi povertà.

Tutte queste direttive comunitarie rappresentano un vero e proprio esproprio della proprietà privata, fondate su dichiarazioni di “emergenze” o situazioni contingenti eccezionali, che ledono gli ideali democratici e liberali per far posto ad una nuova era di comunismo europeo.

I talebani dell’ecologismo comunista europeo sono alimentati dai nuovi centri di interesse sovranazionali, che vogliono ridurre drasticamente ogni forma di libera impresa, le democrazie, la partecipazione politica e il rispetto delle libertà fondamentali, per avere cittadini controllati e controllabili.

Quello che ci domandiamo è se nessuno degli agricoltori emiliani abbia pensato cosa significhi tenere la terra ferma per 20 anni, ma soprattutto nessuno di loro ha considerato che questo è solo l’inizio dell’esproprio di massa per obbligare poi i popoli a consumare solo quello che verrà imposto con una nuova direttiva sovranazionale?

Se ciò sarà attuato sarà solo il primo passo della transizione green, mettere l’uomo contro la sua terra, un vero e proprio attacco all’umanità.