19 Giugno 2023 – In chiusura di bilancio 2022 anche la mangimistica italiana ha risentito, così come altri settori, dei contraccolpi dell’inflazione e dell’incremento esponenziale dei costi della produzione in gran parte riconducibili agli effetti del conflitto in Ucraina, ma, oltre a questi indicatori sfavorevoli, si sono aggiunti anche pesanti aggravi dei costi per mantenere costante l’approvvigionamento delle forniture energetiche. Nonostante questo scenario poco rassicurante, all’insegna di una sostanziale volatilità dei mercati di riferimento, a Parma il Mangimificio Emilcap (società controllata di scopo di tre Consorzi Agrari: Consorzi Agrari d’Italia (CAI), Consorzio Agrario di Parma e Consorzio Terrepadane) non solo ha attraversato senza evidenti ripercussioni l’annus horribilis del comparto, ma ha centrato un traguardo inatteso, ottenendo, grazie ad una pianificazione oculata, sia antecedente che in corso di esercizio, il migliore dei risultati di bilancio della sua storia ormai decennale. “I ricavi di gestione, in soli dodici mesi – ha evidenziato il direttore di Emilcap Giandomenico Fagandini –, sono passati da 31,650 milioni di euro a quota 35,593: quota mai toccata prima d’ora e di questo risultato non possiamo che essere soddisfatti nonostante gli scenari globali siano in continua evoluzione”. Un plauso all’operato della struttura è arrivato dal presidente di Emilcap: “E’ stato un anno non facile, ma devo complimentarmi con il direttore Giandomenico Fagandini, con lo staff e tutti i collaboratori – ha commentato il presidente di Emilcap Gabriele Cristofori – per l’ottimo risultato che ci mostra un’impresa in salute che ha messo a profitto competenza dei manager, esperienza ed efficienza del personale tutto. Naturalmente, in quest’ottica di espansione e consolidamento, un contributo fondamentale ci arriva proprio dal nuovo assetto di Consorzi Agrari d’Italia che ci offre un ricco panorama di opportunità negoziali e certezze di filiera di proporzioni molto più ampie”. Emilcap concentra dalla sua nascita, dieci anni fa, la produzione di mangimi Non/Ogm nello stabilimento di Parma per tutti gli animali ma, principalmente, per vacche da latte (Parmigiano Reggiano) anche con tecnologie speciali di precottura degli alimenti (estrusione ed expandatura), uniche nel panorama produttivo italiano, poiché utilizzano solo materie prime conformi al disciplinare del Parmigiano Reggiano per produrre miscele in farina, in pellet, expandate, estruse e multimix.
[Foto copertina: il presidente di Emilcap, Gabriele Cristofori (seduto) insieme al direttore generale di Emilcap, Giandomenico Fagandini]