29 Dicembre 2022 – Un risparmio idrico annuale del 10% dei consumi totali, equivalente ad un volume d’acqua di circa 35.870 metri cubi: è questa la quantità di risorsa idrica in più che sarà disponibile nel territorio del Parmense con i lavori di efficientamento relativi alla gestione di diversi pozzi ad uso irriguo presenti in pianura e di competenza del Consorzio di bonifica, impianti di emungimento delle acque sotterranee – ubicati nei Comuni di Parma, Sissa Trecasali, Fontevivo e Fontanellato – che, per un complessivo importo di 544 mila euro (500 mila euro grazie al finanziamento governativo del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 e ulteriori 44 mila provenienti dalla Bonifica Parmense) consentiranno di intervenire con modalità ancora più resilienti nel contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici, causa di estati sempre più calde e siccitose.
“Nel novero delle azioni sostenibili legate alla strategia di mitigazione e adattamento al climate change e sulla base delle indicazioni di ANBI – sottolineano la presidente della Bonifica Parmense, Francesca Mantelli e il direttore generale del Consorzio, Fabrizio Useri – è imprescindibile, per poter preservare la risorsa idrica, operare decisioni basate su dati precisi e puntuali. La soluzione progettuale proposta dal nostro Ufficio tecnico consentirà di effettuare un controllo costante sui nostri pozzi massimizzando le perfomances di gestione dei sistemi di pompaggio con conseguente riduzione dei consumi energetici e valutando il reale consumo, sì da ottimizzare la corretta gestione dell’acqua e, di conseguenza, diminuire gli sprechi generando anche un risparmio economico”.
Gli interventi, che rientrano dunque nel Piano Operativo Agricoltura Sottopiano 2 del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 – “Interventi nel campo delle infrastrutture irrigue, bonifica idraulica, difesa dalle esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati di assistenza tecnica e consulenza” – hanno l’obbiettivo del raggiungimento di un effettivo risparmio idrico in termini di contrazione dei volumi emunti, perseguito attraverso l’implementazione di sistemi di misurazione e telecontrollo (sistemi di acquisizione dati, misuratori elettromagnetici di portata e volume emunto, misuratori del livello idrico nel corso d’acqua ricettore delle acque emunte, misuratori del livello di falda). La rete di monitoraggio automatico avrà il compito di rilevare i dati relativi alla portata e volume d’acqua di prelievo dai pozzi in condotta, ai livelli di falda e ai livelli idrometrici dei canali di raccolta dell’acqua ad uso irriguo nei diversi siti di interesse, attraverso 6 nuove stazioni automatiche e l’aggiornamento di 3 preesistenti, che saranno dotate degli innovativi datalogger CompactPlus, di idrometri radar WLR, di piezometri e misuratori di portata.
Infine, mediante l’impostazione di soglie legate al livello idrico nei canali ricettori delle acque emunte, sarà possibile definire tempistiche e quantità dell’acqua da prelevare: ciò permetterà di evitare potenziali periodi di inutilizzo della risorsa nei canali, scongiurando rischi di ristagno e, conseguentemente, l’accadimento di fenomeni critici quali evaporazione e infiltrazione (pericolosi in termini di perdita della risorsa) contribuendo così anche al mantenimento della salubrità degli ecosistemi.
[Foto allegata: l’operatività presso il pozzo irriguo consortile di Casalbarbato, nel territorio del Comune di Fontanellato]