Roma, 12 settembre 2022 - I nostri cibi di qualità non devono difendersi solo dalla concorrenza sleale delle contraffazioni, ma anche dalla predilezione di certe burocrazie europee per il vino senza alcol, la carne e il latte sintetici, le farine di insetti e le etichette Nutriscore o Ecoscore sui prodotti che in nome di un mal inteso salutismo, penalizzerebbero le nostre eccellenze e, probabilmente, anche la salute dei cittadini.
L’Italia deve difendersi da un attacco che mette a rischio l’85% dei prodotti alimentari Italia a denominazione d’origine, tra cui Prosciutto di Parma e Parmigiano-Reggiano. Per questo preoccupa l’approvazione scientifica da parte del Centro di Ricerca della Commissione Ue del Nutriscore in vista della decisione che si prenderà all’inizio del 2023 sull’etichetta unica europea. Una direzione che non condividiamo, mentre sosteniamo l’alternativa italiana di etichettatura, il NutrInform Battery che insegna il valore nutrizionale degli alimenti. Per questo è importante difendere il marchio Parma, la Food Valley e l’intera filiera agroalimentare, soprattutto oggi che la nostra agricoltura è stata fortemente provata da siccità, aumenti delle materie prime e del costo energetico. La Lega e il Centrodestra ritengono prioritaria la salvaguardia del comparto agroalimentare e la tutela delle specificità e delle eccellenze italiane e loro promozione sui mercati esteri.
Così Laura Cavandoli, deputata parmigiana della Lega, candidata del Centrodestra al Collegio Uninominale della Camera U02 Parma
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