Di Lamberto Colla Parma, 15 aprile 2022. La conferma dello strettissimo legame che unisce l’area emiliana e la costa dell’alta Toscana tramite l’anello della Lunigiana è confermata, ancora una volta, dall’impresa originalissima di Alice Ferraro; fondatrice di APUA, un marchio di design, un territorio solido come il suo marmo e ricco di storia e cultura ultra millenaria.
Dopo trenta mesi di racconti pandemici e di conflitti, poter rappresentare un’esperienza imprenditoriale, che prende origine da una giovane mamma esperta di marketing e design, è non solo un piacere ma un grande stimolo di speranza.
Non sono certamente un esperto di moda e di design ma se mi avessero solo raccontato dell’esistenza di accessori di moda creati in marmo dal peso irrisorio avrei pensato alla solita bufala.
Invece, al primo appuntamento con Alice Ferraro, ho dovuto ricredermi soppesando il capolavoro di abilità artigianale. Dalle lavorazioni del marmo, che solo attraverso la lavorazione manuale è possibile ottenere veli leggerissimi e di perfetta fattura, alle cuciture, anch’esse manuali e dalla doppia funzione, di contenimento delle inserzioni di marmo e di modellatura della borsetta di pregiato design.
Curiosità dopo curiosità siamo arrivati a compilare una vera e propria intervista nel tentativo di conoscere l’artista, le aspettative e i prossimi programmi d’espansione del marchio APUA da lei ideato.
Innanzitutto partiamo dal prodotto che abbiamo tra le mani, per capire l’origine di una tale idea e dei segreti che cela la fattura del prodotto, per finire cercando di comprendere quale sia stato il fattore di ispirazione.
“Cominciamo a parlare di prodotto e non di borse, perché tra poco ci saranno anche i bracciali e la collana che andranno a arricchire l’offerta dei “Prodotti APUA”, sottolinea Alice Ferraro. Grazie a una lavorazione straordinaria, artigianale esclusivamente fatta a mano, riusciamo a garantire l’unicità di ogni nostra creazione che tra i plus annovera la leggerezza come punto di forza inimmaginabile.
Mani sapienti ed esperte riescono ad esaltare le caratteristiche di ogni materiale utilizzato, il marmo, il cuoio e le pelli, i metalli o le raffinate fodere che adornano gli interni delle borse.”
Come si diceva Il marmo è lavorato esclusivamente a mano, perché le macchine non garantirebbero la sottilissima laminatura e perfetta lieve bordura.
“Viene selezionato in cava e una volta arrivato – Prosegue Alice - in laboratorio lascio che siano le venature ad ispirarmi per ogni nuova borsa o variante colore. È la venatura del marmo a rendere ogni borsa unica ed esclusiva. La maestria e le abilità di Sara Devoti, ultima rappresentante di una tradizione familiare che affonda le radici nel marmo di Carrara da molte generazioni, permette di dare vita alla formazione calcarea interpretando perfettamente ciò che il “sasso grezzo” mi ha ispirato.
Può apparire paradossale, ma l’ispirazione è nata proprio quando ho avuto occasione di visitare una cava di marmo in Carrara, rimanendo folgorata dalla bellezza estrema e autentica del marmo. Sembra che siano le venature a tracciare la storia della sua esistenza e i suoi colori così rari e unici, creano prodotti oltremodo eleganti, E’ stato proprio quel giorno che dentro di me ho elaborato il mio brand, oggi APUA .”
Il marmo ispira il brand ma nella creazione dei prodotti da cosa o da chi vieni ispirata?
“Mi sono sempre immaginata, prosegue Alice Ferraro, quando disegnavo le borse, una donna o un uomo assolutamente nella loro piena carriera, che potessero, in qualsiasi parte del mondo, capire la raffinata storia che sta dietro ad APUA, una storia fatta di cultura, artigianalità e tantissima passione diffusa.
Ho sempre sperato di far emozionare le persone con le mie creazioni, in fin dei conti si tratta di borse gioiello e come tutti i gioielli riescono perfettamente a colpire il cuore delle persone riuscendo perciò a “farsi scegliere”.
Secondo me, siamo arrivati ad un punto in cui il mercato è talmente saturo che ormai non si vende più l’oggetto, ma solo ed esclusivamente l’emozione, l’oggetto che fa brillare gli occhi a donne e uomini indistintamente.
Quando compri una scarpa firmatissima, in fin dei conti ti senti più bella/o, e allora per quale motivo io non potrei far sentire una lei o un lui più belli indossando una borsa in marmo oro e pelle; d’altronde, sinora, nel mondo non sono mai esistite delle borse in marmo. Non vi propongo un‘altra borsa o un altro inutile gioiello ma un DESIDERIO che come disse OVIDIO "non è facile da ottenere".
La tua prima borsa l’hai considerata un investimento o solo un test e quali sono gli elementi che meglio stimolano la tua creatività?
“Certo che sì, anche se non vorrei parlare d’investimento, perché nel mondo del business e del fashion la parola investimento significa che tu metti a disposizione dei soldi per sperare di guadagnarne molti di più. Per cui come brand ho investito nel realizzare un qualcosa che non è mai esistito, qui non stai comprando una borsa, ma qualcosa di molto più; compri un gioiello che non è mai uguale un altro per cui sono e saranno sempre prodotti unici.
Indubbiamente la musica è la grande musa ispiratrice delle mie creazioni. Quando mi cimentavo nel disegnare le prime creazioni di APUA avevo sempre nella testa “like a pen“ dei The Knife oppure, sempre loro, “Silent Shout“, avevo la presunzione di pensare che un giorno questi due grandi capolavori della musica elettro potessero diventare le colonne sonore della mia sfilata.
Ma ascoltavo anche musica funky come Justice e come genere rock ovviamente i Queen.
Ma oltre all’ispirazione quali altri elementi restano i capisaldi sui quali progetti i tuoi prodotti?
“Durante la creazione delle borse tengo sempre in considerazione due parole per me fondamentali: eleganza e fruibilità. Questi termini ci ricordano di non oltrepassare il limite oltre il quale si scadrebbe nell’ostentazione e nell’inutilità.
Ogni creazione segue diverse fasi progettuali. Innanzitutto creare qualcosa di diverso da quanto già realizzato ma che abbia le stesse caratteristiche ideologiche: eleganza, leggerezza, fruibilità. I primi schizzi a mano libera definiscono i tratti essenziali, che saranno poi tradotti in disegni e studi specifici utili a trovare soluzioni tecniche. Per tutte le componenti, in fase di prototipia, sono necessari modelli e cartamodelli, oltre alla ricerca accurata dei pellami e dei marmi; ogni parte è realizzata da aziende del settore e l’assemblamento è fatto da artigiani specializzati, per cui ogni borsa Apua è seguita in ogni fase di lavorazione in quanto pezzo unico e irripetibile. Chi acquisterà un prodotto APUA mi auguro che sappia apprezzare tutto il grande lavoro che sta dietro ad ogni elemento necessario per comporre la borsa.
Se comprende questo, allora comprende e giustifica il prezzo elevato, frutto di posizionamento qualitativo del prodotto e non del prezzo.”
In conclusione quali sono i fattori distintivi delle tue produzioni?
“Apua – conclude la designer - si distingue per l’eleganza del design e conseguentemente nella ricercatezza della tecnica con cui realizza ogni accessorio. Il marmo è protagonista ma dialoga alla pari con la pelle e il metallo, non c’è ostentazione, esagerazione. Solo scelte ponderate nell’equilibrare i materiali tra loro.
Apua deriva dall’evoluzione del mondo lapideo, ha in sé la storia della tradizione Carrarina, storia che ha radici millenarie e scenari complessi. Con Apua noi vogliamo continuare a parlare di marmo ma in modo innovativo, avvicinando le persone ad un oggetto che evoca storie di vita passata e presente, e che per quanto prezioso sia fruibile in ogni occasione.
I marmi, impiegati per la lavorazione delle borse Apua, sono ritenuti scarti nella lavorazione edile, in quanto piccoli, ma perfetti per la realizzazione delle nostre creazioni. La loro bellezza è ciò che li rende preziosi, oltre alla storia geologica che li ha formati nel corso dei millenni; per questo crediamo in un ampio progetto di sostenibilità, che comprenda più campi possibile. Le risorse naturali vanno ottimizzate e valorizzate e noi, con Apua, vogliamo contribuire a consolidare il valore della bellezza e della storia che non hanno date di scadenza.”