di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 9 marzo 2022 - A seguire le chiusure di ieri 8/3/2022:
(tra parentesi le variazioni sulla seduta precedente in cent. di dollaro per Bushel per semi corn e grano in Dollari per tonnellata corta per la farina).
Mentre scriviamo il telematico è in aumento tranne che per il grano (i misteri della pazzia)
E stasera le temute stime USDA...... e il patos aumenta.
La guerra procede e l’Europa presenta delle crepe: ieri sera anche la Serbia si è aggiunta alla Bulgaria e Ungheria imponendo il divieto di esportazione di cereali, semi oleaginosi ed oli. (l’Ungheria sembra voglia rispettare solo i contratti pre crisi e questo sarebbe già una buona opzione).
E intanto arrivano lettere di tutela da parte di grandi traders e importatori che avvisano sin d’ora del rischio default di contratti per cause di forza maggiore. Oltre a questo, si registra anche il ricorso all’ autorità giudiziaria per “eccesso di onerosità”, ma al momento la stessa ha invitato le due parti a trovare un accordo. (la vertenza riguarda grano duro).
Purtroppo, stanno arrivando al pettine tutti i nodi di una politica Agricola ed Agroalimentare degli ultimi 30 anni fatta di scarsa vedute, basata sul :tutto disponibile sempre; quindi zero scorte strategiche, zero tutele.
La rilevazione dei prezzi di ieri sulla piazza di Milano è stata “calda” gli aumenti sui grani sono stati dell’ordine dai 50 ai 79€ alla tonnellata, sul mais dai 73 a 88€ alla tonnellata e sull’orzo dai 76 a 82€ alla tonnellata quindi questi prodotti in due sedute sono aumentati di 100€ alla tonnellata.
Ma l’economia della scarsità non riguarda solo i cereali, ma anche i proteici dove gli aumenti sono stati dai 40 ai 100€ alla tonnellata e se si fossero quotati gli oli avremmo registrato aumenti di oltre 1000€ alla tonnellata.
Siamo vicini ad un’ Apocalisse Mercantile, quello che più ferisce è l’inerzia delle Istituzioni e la supponenza di chi dovrebbe riconoscere gli aumenti al settore primario di base e non lo fa. Usando come deterrente metodi Lobbistici o non consoni ad un libero commercio.
... tutto questo dopo soli 13 giorni di una guerra.
Che fare:
- non disdegnare nulla di tutto quello disponibile sul mercato che può trasformarsi in latte carne uova.
- 2)Valutare/considerare di poter trovare accordi anche extra contrattuali per avere l’esecuzione mercantile delle merci. Vi scrivo questo perché molti attori della filiera saranno coinvolti loro malgrado in default a monte della loro posizione e i percorsi di recupero quali Arbitrati nazionali, internazionali, concordati vanno su tempi più lunghi di quelli delle varie forniture.
- 3) per chi “crede”: pregare che tale situazione si risolva rapidamente in quanto ben difficilmente arriveremo a congiuntura con i raccolti e “l’arrivano i nostri” esisteva solo nei film Wester della mia gioventù, oggi gli Americani si fanno e si faranno pagare.
INDICI INTERNAZIONALI 9 MARZO 2022
L'indice dei noli B.D.Y è salito a 2.352 punti, il petrolio wti è salito a circa 124 $ al barile, e il cambio gira a 1,09159 ore 8,12.
Vi segnaliamo 3 link interessanti https://youtu.be/dwj32baom5A
YT - https://youtu.be/Gydsyq4BryM
Ruminantia - https://www.ruminantia.it/la-tempesta-perfetta-del-mercato-delle-materie-prime-cosa-emeglio-fare-2/
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(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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