Il termine identifica tutte le iniziative promozionali volte a costruire e consolidare l’immagine del brand, ossia l’identità visiva (visual identity) del marchio. Questo tipo di strategia è orientato principalmente ai consumatori; lo scopo è quello di fidelizzare i clienti già acquisiti e, al contempo, attirarne di nuovi, cercando di fare leva sulle differenze (in positivo) tra il proprio marchio e quello degli attori concorrenti. Il branding, però, si rivolge anche ai dipendenti, agli investitori ed agli stakeholder, con lo scopo di consolidare il legame di questi ultimi con il marchio stesso.

Quali sono le principali strategie di branding

Le aziende che intendono valorizzare il proprio marchio possono attuare svariate strategie di branding; le più comuni sono:

• brand extension: applicazione del nome del marchio su un prodotto nuovo o sulla versione migliorata di uno già esistente. Generalmente, si tratta di articoli appartenenti alla stessa categoria merceologica o ad una affine;
• co-branding: collaborazione tra due, o più, marchi per la commercializzazione di un unico prodotto, facendo leva sul valore complessivo dell’offerta;
• brand licensing: accordo tra due aziende per il quale una consente all’altra di utilizzare il proprio marchio, sulla base di un accordo che prevede il pagamento di un canone o di royalties da parte dell’azienda concessionaria della licenza.

Gadget personalizzati e promozione del brand

Alle politiche di branding sopra elencate, molte aziende affiancano un approccio strategico maggiormente orientato alla creazione di un rapporto diretto con il pubblico. Nello specifico, si tratta delle campagne di distribuzione di gadget personalizzati (o, meglio, “brandizzati”), ossia articoli e oggetti di vario tipo che recano il logo aziendale e, possibilmente, altri riferimenti o informazioni.

Questo tipo di strategia si contraddistingue innanzitutto per la spiccata versatilità, nonché per i ridotti costi di attuazione. Una personalizzazione, infatti, può essere applicata su qualsiasi genere di oggetto, grande o piccolo che sia, garantendo un buon riscontro in termini di visibilità e promozione del brand.

Le iniziative promozionali basate sulla distribuzione di oggettistica personalizzata fanno leva su un particolare meccanismo psicologico: chi riceve, a titolo gratuito, un oggetto matura un senso di gratitudine verso l’azienda, o il marchio, che lo hanno confezionato ed elargito. Tale gratificazione innesca un’associazione positiva con il brand, una componente fondamentale per consolidarne l’immagine, non solo a livello visivo ma anche sul piano reputazionale.

Come fare branding con l’oggettistica personalizzata

A differenza di quanto si possa credere, le iniziative promozionali basate su gadget brandizzati devono essere approntate in maniera metodica. In primo luogo, l’azienda deve individuare canali di distribuzione adeguati; poi, vanno scelti gli oggetti da personalizzare e distribuire, cercando di indirizzarli verso il target più adatto. La realizzazione pratica del singolo gadget dovrebbe tener conto anche dei principi del visual marketing, secondo il quale un oggetto fisico viene percepito non solo come elemento pratico funzionale ma anche per quella che è la sua immagine. Ciò conferisce al singolo articolo una capacità comunicativa tale da veicolare non solo le caratteristiche del marchio ma anche i valori e la mission propri dell’azienda.

Pertanto, la realizzazione dei gadget deve essere affidata a figure esperte e competenti, per sfruttare al massimo tutte le potenzialità della personalizzazione. Il marchio, infatti, può essere applicato su qualsiasi cosa, potenzialmente. Le opzioni più diffuse sono gli articoli da ufficio quali penne, agende, calendari, chiavette USB e mouse, da abbinare ad accessori per il pranzo come astucci porta pasto, borracce e tazze personalizzate, come quelle disponibili nel catalogo di Duelle-Promotions.com, un portale specializzato nella personalizzazione di gadget aziendali.