Sabato, 18 Settembre 2021 07:35

Librerie: una fotografia della situazione In evidenza

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La situazione delle librerie in Italia: quali tipi di lettori sono gli italiani, quali sono le regioni con più librerie e la loro situazione economica.

Massimiliano Solari, Direttore Generale CRIBIS 18 settembre 2021 -

L’estate è il periodo dove avendo più tempo a disposizione si tende a leggere di più, ma gli italiani sono dei buoni lettori? In base ai dati Istat nel 2020 i lettori aumentano leggermente rispetto al 2019, forse anche per via del lockdown. Le persone di età superiore ai sei anni che in Italia leggono almeno un libro all’anno (a prescindere da studio o lavoro) sono il 41,4%, mentre nel 2019 erano il 40%. Un aumento che riguarda in particolare le donne fra i 25 e i 34 anni (+4,7). E se le donne tendono a leggere più degli uomini (nel 2019 la percentuale delle lettrici è stata del 44,3% e quella dei lettori del 35,5%), i giovani leggono decisamente più degli adulti: nella fascia di età compresa fra i 6 e i 24 anni i lettori sono infatti il 53,7% nel 2020.

Venendo invece alla produzione libraria, secondo le rilevazioni Istat, nel 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno, di cui 58,4% novità e 8,5% nuove edizioni. Prende piede la lettura digitale, ma resta il cartaceo a farla da padrone con il 77,2% dei lettori che legge solo libri cartacei, il 7,9% solo e-book o libri on line.

Se si considerano i canali di commercializzazione utilizzati dagli editori, al primo posto ci sono gli store on-line italiani (59,9%) e lelibrerie indipendenti (59,3%). Le librerie facenti parte di catene sono di contro il canale più utilizzato da grandi e medi editori (82,9% grandi, 70,7% medi, sul 36,0% del totale), mentre la vendita diretta e quella on-line sono invece i canali più usati dai micro-editori (55,6%).

LE LIBRERIE PRESENTI NELLE REGIONI ITALIANE

È interessante notare che, stando all’elaborazione di Cribis, su un totale di 4661 librerie, la regione dove sono più presenti è la Lombardia (13%), seguita dal Lazio (12,3%) e dalla Campania (9%). Subito dopo ci sono Emilia-Romagna (8%), Toscana (7,8%), Sicilia (7,6%), e Piemonte 7,5%.

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DIPENDENTI E FATTURATO DELLE LIBRERIE

Le librerie italiane sono spesso in mano a imprese individuali (56,8%) e società di persone (23,9%) e danno lavoro a diverse migliaia di persone. Sfortunatamente l’emergenza sanitaria ha portato a una diminuzione dei dipendenti tra il 2019 e il 2020 che passano da 6217 (in aumento rispetto ai 6060 del 2018) a 5867.

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Il 2020 ha rappresentato per le librerie un anno complesso, come per quasi tutti gli altri settori. In attesa dei dati ufficiali sul fatturato, che necessariamente risentirà delle chiusure e delle restrizioni imposte per il contenimento dei contagi, è bene ricordare che nel 2019 il fatturato aveva segnato il segno più: crescendo da 1.100.110.102 euro nel 2018 a 1.113.068.670.

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Nel 2020 tante librerie si sono attrezzate per la vendita online e la consegna a domicilio, l’emergenza covid ha infatti sottolineato quanto la digitalizzazione e l’innovazione possano fare la differenza in situazioni di crisi. Ed è proprio quella la grande sfida delle librerie, dal momento che a oggi presentano una bassa attitudine alla digitalizzazione (75,43% dei casi) e una ridotta propensione all’innovazione (47,58% del totale). C’è ancora molto da fare dunque su questo fronte, non resta che accelerare i processi di rinnovamento, pur mantenendo un rapporto privilegiato e di fiducia coi lettori perché anche e soprattutto nei periodi complicati il ruolo di presidio culturale svolto dalle librerie è fondamentale e imprescindibile.

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