Mercoledì, 17 Marzo 2021 15:08

Lavoro nero e irregolare: Modena prima in regione In evidenza

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Lo ha rilevato l’ultimo report dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. L’Emilia Romagna è la terza regione, dopo Campania e Lombardia, per la presenza di cooperative irregolari. La “ricetta” di sindaco e CGIL

Modena 17 marzo 2021 – Modena è al primo posto in Emilia Romagna per il numero di lavoratori irregolari scoperti e per numero di imprese che hanno utilizzato irregolare e in nero. È un triste primato quello della città della Ghirlandina, emerso dall’ultimo report dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, in particolare per quanto riguarda la “campagna di vigilanza straordinaria nel settore delle cooperative”.

Tutta l’Emilia Romagna, come emerge dal report, occupa un poco lusinghiero terzo posto, dopo la Campania e la Lombardia, per il numero di cooperative irregolari, con decine di imprese denunciate. In particolare, Modena risulta la prima in regione per la presenza rilevata di coop spurie che hanno impiegato lavoratori irregolari o totalmente in nero. La segnalazione arriva dal coordinamento Legalità della Cgil di Modena che sottolinea come “delle false coop emiliano-romagnole, il 78% non è associato alle centrali cooperative firmatarie dei protocolli di regolarità, e infatti, tra le motivazioni di irregolarità denunciate spicca che oltre il 30% di quelle ditte non applica i contratti di lavoro stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative”.

Come uscire allora da questo primato negativo. Secondo il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli occorre: rinforzare gli organici del personale ispettivo, estendere il coordinamento e la collaborazione operativa dei vari enti investigatici e ispettivi operanti sullo stesso territorio, promuovere e sostenere da parte delle istituzioni locali progetti di informazione per spingere l’imprenditoria ad allontanarsi dalle irregolarità, introdurre nei protocolli imprenditoriali il vincolo per la corretta applicazione dei contratti collettivi nazionali e la continuità occupazionale nei cambi di appalto. 

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