L’Emilia Centrale prosegue con gli interventi nella messa in sicurezza dei comprensori intervenendo su più fronti per la capillare operatività atta a garantire il corretto funzionamento dei numerosi impianti in vista dell’imminente avvio della stagione irrigua: via dunque ai lavori per la ricostruzione e il consolidamento delle arginature del Canale Risalita, che coinvolgono un territorio vasto oltre 12 mila ettari in provincia di Reggio Emilia – tra i Comuni di Castelnovo Sotto, Poviglio, Gualtieri e Gattatico – per un importo complessivo di 120 mila euro.
Il Canale Risalita – che ha origine dall’unione del Cavo Mezzanella e del Cavo Dugara Baiocca, a nord dell’impianto di sollevamento di Case Cervi, nel Comune di Castelnovo Sotto – si sviluppa in direzione nord verso il fiume Po e scarica nel Canale Derivatore in località Bellingambo, al confine tra i Comuni di Castelnovo Sotto, Poviglio e Gualtieri. Oltre alla funzione scolante, durante il periodo estivo – dal 15 aprile al 15 settembre – svolge anche un’importante funzione irrigua: l’acqua vi transita per garantire il funzionamento degli impianti principali di Case Cervi, Valle Re ed altri dieci impianti irrigui minori per una superficie totale irrigata di 12.530 ettari; mentre, durante le piene, le maggiori quote hanno raggiunto la quota arginale con franchi di soli 40-50 cm e portate in transito dell’ordine dei 10 mc/s in quanto il bacino sotteso è piuttosto ampio.
Colpite nel novembre 2019 da importanti eventi atmosferici le arginature del canale – piuttosto strette e ripide – hanno subito numerose erosioni nella parte interna dell’argine destro, in particolare su un tratto lungo quasi tre chilometri e compreso tra via Cornetole e via Cantone, nel Comune di Poviglio: un segmento arginale – lungo 700 metri – è stato reso maggiormente vulnerabile dagli effetti erosivi delle piene. L’intervento di ripristino e messa in sicurezza – avviato dall’Ufficio Canalizzazioni Pianura del Consorzio – si concentra proprio nel punto maggiormente compromesso e consiste nel consolidare il corpo dell’argine mediante il suo ampliamento.
I lavori si sviluppano seguendo diverse fasi operative: la fornitura di terreno; la costruzione di gradoni per immorsamento del nuovo corpo arginale su quello esistente; la realizzazione di un argine mediante costipamento per strati di terreno – con utilizzo sia del terreno in posto che di quello fornito in opera – e, infine, la realizzazione della difesa spondale interna con massi da scogliera a faccia piana. Al piede d’argine verrà realizzata una opera di sostegno e difesa in pietrame e la sponda verrà rivestita con massi antierosione.