Si tratta di un intervento di efficientamento del sistema distributivo che non toccherà la rete di canali esistente, parte della quale ha più di 500 anni, ma si affiancherà ad essa seguendo un tracciato interrato.
In pratica il reticolo a cielo aperto manterrà la funzione ambientale e potenzierà quella di scolo mentre la nuova condotta in pressione fungerà da infrastruttura distributiva.
Gli obiettivi sono:
- efficientare il sistema irriguo della Val d’Arda migliorandone i rendimenti e riducendone le perdite (risparmio di acqua e soldi);
- dare maggior forza alla rete esistente che manterrà la funzione di difesa.
Si tratta di un progetto europeo da 14,8 milioni di euro (iva compresa) finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, e su 250 consorzi di bonifica partecipanti a livello nazionale il Consorzio di Bonifica di Piacenza è uno del 19 vincitori proprio per l’efficientamento che ottiene.
PRESIDENTE DEL CONSORZIO DI BONIFICA DI PIACENZA
Fausto Zermani << Si tratta della ristrutturazione del sistema irriguo della Val d’Arda.
La particolarità dell’opera è che distribuiremo acqua in pressione e quindi subito e sempre disponibile dagli utilizzatori che non dovranno sollevarla dal canale con l’utilizzo dei mezzi agricoli ma semplicemente prelevarla direttamente dalla condotta secondo le proprie dotazioni irrigue. A questo vantaggio diretto se ne affianca uno generalizzato perché risparmiare risorsa vuole dire averne di più per l’intero territorio.
La cosa straordinaria è che tutto questo non entrerà in conflitto con l’ambiente e la sua difesa perché l’acqua continuerà a circolare nei canali storici per fini ambientali e di scolo>>.
LA PAROLA AGLI AGRICOLTORI
Severina Mazzoni, titolare di un’azienda agricola e dell’agriturismo “Alla Barchessa” di Alseno: <<Questo progetto è validissimo perché aiuta sia l’agricoltura della Val d’Arda sia le sue attività produttive riducendo lo spreco d’acqua e mantenendo più sicuro il territorio. In questi anni abbiamo capito ancora di più l’importanza di avere acqua a disposizione e di investire sul territorio sia migliorando la rete idrica esistente sia creando nuove opere. Ci tengo anche a ribadire che l’agricoltura non spreca acqua ma produce cibo e preserva l’ecosistema>>.
Ercole Parizzi, titolare dell’agricola Saliceto di Chiaravalle della Colomba: << La nuova condotta migliorerà l’intero aspetto idrico della valle perché, riducendo le perdite, aumenterà l’acqua a disposizione e questo andrà a vantaggio anche di chi non verrà toccato direttamente dell’opera. Si tratta di un intervento che aspettavamo da 30 anni o forse più. La prima volta che i tecnici del Consorzio hanno presentato il progetto ho detto: Era ora! Complimenti, quindi, all’amministrazione che è riuscita ad ottenerne il finanziamento>>.
Fabrizio Portapuglia, titolare dell’agricola Torre Gazzola di Castell’Arquato: << Come agricoltore sono anni che rivendico il fatto che vada sfruttata la potenza della diga di Mignano con tubazioni in pressione forzata perché permettono di ottenere un risparmio di ogni genere a partire da quello idrico. Tra l’altro, personalmente, sto già usando anche un’altra tubazione (in pressione) e i benefici che dà sono molti. Sono quindi assolutamente favorevole a questa nuova opera che ci permetterà di diminuire notevolmente i costi che ci sono con l’irrigazione tradizionale a favore di quella a goccia e che ci farà utilizzare meno mezzi e di conseguenza gasolio con anche un vantaggio ambientale>>.
Guido Bardi, socio dell’azienda agricola Bardi Luigi e Guido: <<Come azienda produciamo foraggi per l’alimentazione delle bovine e di conseguenza abbiamo una grande necessità di acqua irrigua; questa condotta forzata, che parte dalla collina e arriva fino Alseno, porterà dei vantaggi duraturi perché si consumerà meno gasolio per irrigare, ci sarà meno dispersione di acqua e si efficienterà la distribuzione sia in termini di quantità di risorsa sia in termini di tempo impiegato>>.
Alberto Squeri, imprenditore agricolo della Val d’Arda: <<E’ stata finanziata un’opera strategica che efficienta e risparmia una risorsa scarsa che è l’acqua la cui importanza è visibile anche in questi giorni e la sarà sempre di più nei prossimi anni. Dobbiamo avere oggi la lungimiranza che hanno avuto 500 anni fa coloro che con coraggio hanno costruito il canale Sforzesco la cui ideazione e realizzazione è stata ben più impattante che questa nuova condotta.
Mi ha fatto piacere l’attenzione che hanno avuto dicendo che non dobbiamo abbandonare i canali in terra e gli ecosistemi; a questo proposito non dimentichiamo che quei canali sono stati costruiti e sono mantenuti proprio dagli agricoltori e che per loro sono un costo vivo. Mi fa piacere, inoltre, che tutti abbiamo la consapevolezza che la ricchezza data dai canali a cielo aperto rimarrà nonostante la condotta forzata e che questa sia complessiva e quindi anche dell’ambiente e che di questo vadano ringraziati gli imprenditori agricoli.
Invito infine a vedere quest’opera come un’infrastruttura che ha un carattere pubblico e positivo non solo per il mondo agricolo ma per la collettività perché ci permetterà di efficientare la rete diminuendo i costi>>.