Mercato interno ancora contratto per i vini italiani. La dinamica si rivela positiva solo per le denominazioni di origine, evidenziando ancora una volta che la pressione internazionale si riflette negativamente soprattutto sul segmento dei vini comuni. Lo segnala l'Ismea nell'Overview di questa settimana.
Roma, 8 giugno 2015
Per l'olio di oliva, al contrario, le quotazioni dell'extravergine potrebbero registrare qualche ulteriore lieve flessione, seppure in un contesto caratterizzato da un'offerta in fase di esaurimento. Nel circuito del lampante spagnolo, invece, prodotto guida sul mercato internazionale, saranno possibili nei prossimi giorni ritocchi al rialzo a fronte di una domanda che ancora appare vivace. Più che confortanti i riscontri sullo stato vegetativo delle colture, grazie ad un'ottima allegagione segnalata soprattutto negli oliveti del sud.
Per i lattiero-caseari la situazione resta pressoché invariata rispetto alle ultime sessioni. Il mercato dei formaggi grana resta appiattito su livelli decisamente inferiori rispetto allo scorso anno, a fronte di una domanda interna che stenta a mostrare segnali di ripresa. Anche i prezzi delle materie grasse si sono assestati su livelli particolarmente bassi e non si scorgono fattori che potrebbero innescare a breve un'inversione positiva, e questo in Italia come nell'Ue dove addirittura le quotazioni del burro (ma anche del latte scremato in polvere) hanno raggiunto i minimi storici dell'autunno del 2009.
Basso livello dei consumi interni e prezzi all'export piuttosto contenuti, sono i due elementi che stanno giocando a sfavore della redditività di filiera. Il mercato internazionale e quello comunitario più nello specifico restano appesantiti da una congiuntura peggiore di quanto stimato dalle analisi di scenario post quote della Commissione Europea, soprattutto in considerazione di un significativo vuoto di domanda verificatosi a seguito sia della brusca frenata delle importazioni cinesi sia della crisi politico-economica in Russia.
In linea con le attese, il comparto avicolo ha potuto beneficiare di significative rivalutazioni dei prezzi soprattutto per i principali tagli di pollo e tacchino. Tale situazione potrebbe proseguire anche nei prossimi giorni in un mercato che sta mostrando qualche miglioramento anche per i conigli, per lo più associato ad una brusca contrazione dell'offerta di capi disponibili e ad una più spinta attività promozionale da parte della grande distribuzione. L'emergenza aviaria in Usa nel frattempo ha riportato vitalità sul circuito delle uova, ora collocate bene, oltre che in ambito nazionale, anche sui mercati esteri Europei fino a poco prima forniti dagli States.
Resta al contrario fortemente depressa la commercializzazione nel comparto delle carni bovine, con le ultime quotazioni dei principali tagli freschi nazionali ormai allineati a quelli della concorrenza estera. Per i suini, le ultime contrattazioni non hanno evidenziato particolari novità sul fronte dei prezzi, ma l'evoluzione degli scambi dovrebbe favorire una lenta ma graduale ripresa delle quotazioni sia del vivo sia delle carni industriali e da consumo.
Sui mercati dei frumenti prevale un clima di attesa, con la raccolta ormai avviata in alcuni areali del Sud Italia. Rese e qualità delle nuove produzioni sembrano, dalle primissime indicazioni, confermarsi su livelli soddisfacenti. Resta prevalentemente stazionario sia il mercato del granoturco che della soia, né si riscontrano situazioni in grado di cambiare, in questa settimana, lo scenario di riferimento.
Per la frutta di stagione, i listini sembrano ormai orientati ad un graduale ma fisiologico assestamento al ribasso. Questo lo si riscontra sia sul mercato delle albicocche, dove resta pressante l'offerta spagnola, sia su quello delle fragole, connotato da un progressivo ridimensionamento dell'offerta dai poli produttivi del Meridione, compensato dai distretti del Nord. Anche per le ciliegie, gli scambi proseguono con regolarità, ma al Sud le quotazioni mantengono uno scarto negativo rispetto all'anno scorso, quando la produzione era risultata quantitativamente più scarsa. Al via la campagna di commercializzazione per pesche e nettarine. La raccolta ha avuto inizio negli areali meridionali con due settimane di ritardo, mentre al Nord è risultata in linea con i normali calendari di raccolta. In queste prime battute, il mercato è dominato dalla presenza del prodotto spagnolo, ma una domanda particolarmente interessata sta rendendo agevole anche il collocamento della merce nazionale.
Determinante nel comparto degli ortaggi il forte rialzo delle temperature, balzate su livelli superiori alle medie stagionali. Tale situazione ha comportato un sensibile aumento dell'offerta nazionale, associata anche all'entrata in produzione del Nord Italia, con conseguente riduzione dei prezzi per zucchine, melanzane, pomodori, meloni e angurie. Nel comparto delle patate novelle si registrano i primi scavi nella provincia di Rovigo, con valori superiori a quelli di esordio del 2014.
(Fonte Isema servizi)