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Un trend decisamente preoccupante quello che interessa il comparto dell’artigianato, soprattutto negli ultimi 10-12 anni.

Di Mita Valerio Roma, 6 settembre 2024 - Se nel 2012 gli addetti erano poco meno di 1.867.000 unità, nel 2023 risultano essere quasi 410mila soggetti in meno (-73mila solo nell’ultimo anno). Attualmente il numero totale si aggira intorno a 1.457.000.

Il calo vertiginoso si è bloccato solo durante l’anno successivo al periodo Covid, nel 2021, infatti, la tendenza è stata leggermente verso l’aumento.

Un settore che dimostra una certa sofferenza, non riscontrabile, invece, nel numero di avvocati presenti nel nostro Paese, che segue una tendenza nettamente opposta.

Negli ultimi anni si è assistito ad una caduta verticale nel numero di riparatori e manutentori e di chi in generale svolge un’attività manuale.

È stata la CGIA a lanciare l’allarme, praticamente un vero e proprio SOS.

Se questo trend non sarà fermato, tra alcuni anni inizierà a diventare davvero problematico riuscire a trovare, ad esempio, un elettricista, un idraulico oppure un fabbro che siano in grado di effettuare un intervento di manutenzione o riparazione presso le nostre abitazioni o in qualunque altro luogo che lo richieda.

Una situazione a dir poco preoccupante quella che si prospetterebbe.

Quali sono le motivazioni di questo andamento?

Certamente non si tratta di un unico motivo, ma di una serie di problematiche.

Uno degli aspetti che sicuramente influiscono maggiormente è quello che ruota intorno al mondo giovanile e scolastico.

Il settore dell’artigianato non è visto dai giovani come interessante ed attraente, come una concreta, pratica e realmente proficua possibilità di lavoro per il loro futuro.

Anche il mondo della scuola in generale non è sempre capace di offrire una qualità formativa e di orientamento che sia il più adeguata possibile in vista di un’attività lavorativa futura nel comparto dell’artigianato.

Un discorso anche prettamente culturale che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, lo scarso interesse da parte della gran parte dei giovani, verso il lavoro manuale, considerato spesso di livello inferiore.

La contrazione delle imprese artigiane ha un altro effetto di notevole impatto sia a livello strutturale che visivo, basta guardarsi intorno, soprattutto nelle città, per vedere quante piccole aziende siano letteralmente scomparse.

D’altro canto, vediamo sempre più l’aumento di centri commerciali ed in generale negozi di medio-grandi dimensioni, a discapito dei centri urbani ormai il più delle volte privi di servizi indispensabili.

Chi ne fa le spese sono soprattutto coloro che per ragioni logistiche hanno maggiori difficoltà a doversi spostare verso le periferie, parliamo principalmente della popolazione anziana.

Una platea che diventa sempre più numerosa, in Italia si contano infatti più di 10 milioni di over 70.

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