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Parma 21 agosto 2020 - Rugby Parma FC 1931 compie novant'anni . Un traguardo importante che uno dei club più antichi e importanti d’Italia, intende celebrare con una veste rinnovata con il coinvolgimento artistico da tutta Italia.

Pubblicato in Sport Emilia

Confermato fino al 2024 dai delegati riuniti all’Assemblea svoltasi in modalità mista. “Futuro incerto, la metà delle nostre cooperative prevede cali di fatturato nel 2020. Dobbiamo ripensare modelli produttivi, organizzativi e di erogazione dei servizi”. Rinnovato anche il consiglio regionale: 60 componenti, un terzo le donne.

"Si è celebrata in presenza ma in forma privata l'Assemblea elettiva provinciale di Confcooperative Parma che ha visto la riconferma di Andrea Bonati alla presidenza per un altro mandato. Un momento di commozione quando i dipendenti Confcooperative e Uniservice insieme hanno consegnato una targa un omaggio al Presidente Andrea Bonati".

Pubblicato in Economia Emilia
Venerdì, 03 Luglio 2020 10:14

Da immigrate a "sfogline"

Le donne immigrate diventano sfogline.

Pubblicato in Lavoro Emilia

La richiesta di apertura dei servizi 0-3 anni che le centrali cooperative sociali - tra cui Confcooperative Federsolidarietà ER - hanno indirizzato ai vertici della Regione (in particolare al presidente Stefano Bonaccini, alla vice Elly Schlein e al responsabile del Servizio Politiche Sociali e Socio Educative Gino Passarini).

Confcooperative Lavoro e Servizi ER chiede alla Regione di fare pressing sul Governo.

(Bologna, 8 maggio 2020) – “Le attività di pulizia e sanificazione sono divenute fondamentali, un requisito imprescindibile per consentire la ripartenza delle imprese. Senza questi servizi è impossibile ipotizzare qualsiasi fase 2. Chiediamo alla Regione di farsi portavoce nei confronti del Governo delle istanze di queste imprese per chiedere un grande piano nazionale di public procurement affinché i servizi di cleaning, igienizzazione e sanificazione siano riconosciuti quali attività strategiche. Va chiarito una volta per tutte quali sono gli standard, i requisiti necessari per operare nei vari contesti, selezionando operatori capaci e affidabili attraverso procedure valide e certificate. Solo in questo modo saranno assicurati livelli di sicurezza sanitari adeguati”.

Il presidente di Confcooperative Emilia Romagna ha partecipato al Tavolo del Patto per il Lavoro.

"Cominciamo a pensare al dopo emergenza sanitaria, che non vuol dire averla superata ma imparare a convivere rispetto al Covid-19. Dobbiamo pensare a modelli organizzativi diversi che ci permettano la compatibilità della prevenzione con il lavoro".

Così il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza, commenta l'esito del Tavolo per il Patto del Lavoro riunitosi nel pomeriggio di ieri, martedi 14 aprile, "nella logica - precisa Milza - di coniugare produzione, lavoro e salute".

"Sulla nostra capacità di mettere insieme quest'insieme di fattori - ha specificato Milza - ci giochiamo la capacità di continuare ad essere un sistema economico competitivo rispetto sia al mercato interno sia all'export".

Dalla riunione è infatti scaturita una posizione condivisa da tutte le rappresentanze del mondo economico regionale: si deve partire dalla piena sicurezza per tutti i lavoratori, condizione imprescindibile, per definire insieme requisiti e modalità che permettano una graduale ripresa delle attività anzitutto nelle filiere di valenza internazionale – con l'export asse portante dell'economia regionale - e far avanzare i cantieri delle opere pubbliche.
Intanto - ha annunciato la Regione - è pronto per essere distribuito un milione di mascherine sanitarie ai lavoratori entro 48 ore, e un altro milione entro una settimana, dispositivi messi a disposizione dalla Regione.
Nel corso della riunione, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l'assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla, hanno parlato di un “governo della ripartenza” che passa dall'istituzione in tutte le province emiliano-romagnole di Tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, come quello già attivato nella Città metropolitana di Bologna, che possono partire con una dotazione finanziaria stanziata dalla Regione di 1,5 milioni di euro e altri 5 milioni per la messa in sicurezza sanitaria e la sanificazione degli ambienti di lavoro. Una fase che passa anche dal far partire, in questo momento di bassissima intensità di attività e mobilità, le opere pubbliche già cantierabili.

Garantendo in ogni situazione o ambiente produttivo il distanziamento sociale necessario. Liberando anzitutto l'operatività delle filiere che operano a livello internazionale, con le sue imprese, da quelle di grandi dimensioni a quelle piccole e medie, che insieme alla logistica sono filoni strategici dell'economia e del lavoro made in Emilia-Romagna.
L'obiettivo condiviso è quindi quello di stipulare Protocolli operativi di sicurezza che sorreggano l'avvio delle attività nelle filiere individuate.

A far da cornice a tutto questo, già da oggi la consegna da parte della Regione alle associazioni di categoria, perché le distribuiscano, di un milione di mascherine per i lavoratori, a cui se ne aggiungerà un altro milione entro la prossima settimana. Anche in questo caso a indicare la volontà di arrivare all'autosufficienza a breve nella disponibilità di dispositivi di protezione individuale.

“L'obiettivo è mettere in campo i migliori modelli, settore per settore, della messa in sicurezza. Muovendoci nel perimetro delle decisioni delle prossime ore a livello europeo - aggiungono Bonaccini e Colla -. Abbiamo l'obiettivo di tenere un rapporto con il Governo avendo come Emilia-Romagna una nostra idea di supporto in grado di proporre e prendere impegni, nostro tratto distintivo. Oggi possiamo dire che abbiamo un buon sistema di copertura degli ammortizzatori. Ora bisogna condividere il passaggio dalla decretazione d'urgenza a un'idea di governo dei processi, fase che vogliamo discutere con i soggetti del Tavolo per il Lavoro senza contrapporre mai la sicurezza sanitaria con la necessità economica. Il contrario, infatti- chiudono presidente e assessore- sarebbe un errore imperdonabile”.

"Sarà molto importante - conclude il presidente regionale di Confcooperative Francesco Milza - condividere non solo i modelli ma anche la loro applicazione sia attraverso protocolli che tengano conto delle specificità di filiera e settori sia di strumentazione di verifica e controllo."

Bologna, 15 aprile 2020

Sabato, 11 Aprile 2020 11:10

Buona Pasqua da Confcooperative

Il nostro "Grazie" a voi che non mollate.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Confcooperative Federsolidarietà, Legacoop Sociali e Agci Solidarietà  chiedono il rispetto del DL 18/2020: “Dobbiamo fatturare anche per i servizi non erogati  a causa delle chiusure imposte dall’emergenza, sono risorse già previste nei bilanci”. 

(Bologna, 1 aprile 2020) – “Le cooperative sociali dell’Emilia-Romagna devono poter fatturare le prestazioni già previste a bilancio dalle Amministrazioni pubbliche, anche quelle che non si sono potute svolgere a marzo e che non si potranno svolgere nelle prossime settimane per le chiusure dei servizi imposte dalle disposizioni nazionali e regionali per l’emergenza sanitaria. Non chiediamo privilegi, ma il rispetto delle norme di recente approvate dal Governo”.

Lo dichiarano i presidenti delle federazioni regionali di Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali e Agci Solidarietà - Luca Dal Pozzo, Alberto Alberani ed Emanuele Monaci - ricordando come l’art. 48.2 del DL 18 del 17 marzo 2020 autorizzi le Pubbliche amministrazioni a pagare i gestori privati dei servizi sospesi a causa dell’emergenza sanitaria, “sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo”.
La richiesta delle centrali riunite nell’Alleanza Cooperative dell’Emilia-Romagna (che rappresenta oltre 900 cooperative sociali e 44.000 operatori che ogni giorno prestano servizi socio-assistenziali, socio-sanitari ed educativi a circa 65.000 persone tra anziani, disabili, svantaggiati e minori) è contenuta in una lettera spedita nei giorni scorsi al presidente della Regione, Stefano Bonaccini.

“Sono circa 10.000 in regione i lavoratori delle nostre cooperative sociali interessati dalla chiusura dei servizi dovuta all’emergenza Coronavirus, alcuni di loro sono stati impiegati in altre mansioni ma la maggior parte si trova a casa – aggiungono i tre presidenti -. Registriamo ogni settimana danni per diversi milioni di euro a causa della mancata erogazione dei servizi, ma dato che le risorse per pagare le prestazioni interrotte sono già state previste nei bilanci dei Comuni e delle altre Amministrazioni pubbliche con cui lavoriamo, chiediamo che le fatture delle prestazioni vengano pagate altrimenti non sapremo come fare fronte agli stipendi dei nostri operatori e delle nostre educatrici, con gravissime ricadute sulla tenuta delle imprese sociali e sul sistema di welfare emiliano-romagnolo”.

A tal proposito, nella lettera spedita al presidente Bonaccini e che sarà indirizzata anche all’Anci, le centrali cooperative invocano un accordo nazionale tra Regioni, Comuni, Organizzazioni sindacali e Alleanza Cooperative “che possa indirizzare le Pubbliche amministrazioni e le cooperative verso un comportamento omogeneo per evitare l’insorgere di interpretazioni e controversie giudiziarie”. Insomma, niente decisioni a macchia di leopardo e maggiore chiarezza così da mettere al riparo gli amministratori pubblici da eventuali richieste di danno erariale da parte della Corte dei conti.

“Il riconoscimento da parte dei Comuni e delle Pubbliche amministrazioni delle prestazioni del mese di marzo e dei periodi in cui i servizi continueranno ad essere chiusi per l’emergenza Coronavirus – continuano Dal Pozzo, Alberani e Monaci – evita il ricorso a permessi, ferie e Fondo di integrazione salariale (Fis), consentendo alle lavoratrici e ai lavoratori delle cooperative sociali di godere degli stessi diritti dei dipendenti pubblici che svolgono il loro medesimo lavoro”.

“Questo significa – continua la lettera spedita a Bonaccini – che ai funzionari della Pubblica amministrazione è permesso di liquidare le fatture, a maggior ragione a fronte di risorse economiche che già erano state impegnate nei bilanci e che, pertanto, non costituiscono un aggravio della spesa pubblica”.
Infine, concludono le centrali cooperative, “la fatturazione regolare dei servizi permetterebbe di non ricorrere al Fondo integrativo salariale e alla cassa integrazione in deroga, così quelle risorse resterebbero a disposizione di altri lavoratori”.
 


Parma 18 marzo 2020 - GR Confcooperative è il nuovo progetto di comunicazione di Confcooperative. Un prodotto radiofonico che avrebbe dovuto essere inaugurato in occasione dell'Assemblea Congressuale di maggio.

In ragione della emergenza sanitaria si è optato per anticiparne la pubblicazione. A conclusione dell'emergenza l'idea è di realizzare un vero e proprio poadcast in modo da aumentare i canali distributivi.

I contenuti saranno di varia natura e i temi trattati non saranno esclusivamente connessi al coronavirus ma spazieranno dai temi di attualità a approfondimenti verticali.

Da lunedi 16 marzo sono perciò iniziate le trasmissioni, che proseguiranno quotidianamente dal lunedi al venerdi, troveranno posto sullo spazio facebook di Confcooperative Parma.

Chi avesse considerazioni, appunti e suggerimenti da proporre può contattare l'organizzazione attraverso la mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

16 marzo 2020 GR Confcooperative Prima trasmissione - Il presidente Gardini “Diamo voce ai bisogni delle #cooperative in un momento di grande difficoltà per raccontare i tanti atti eroici che i cooperatori stanno facendo nella quotidianità come costruttori di bene comune”. https://m.youtube.com/watch?v=CPk8auewJhM


17/3/2020 GR Confcooperative Seconda trasmissione "emergenza dispositivi di sicurezza: cooperatori in trincea a mani nude".

Ai nostri microfoni Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà e Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro, clicca e ascolta
https://www.youtube.com/watch?v=9aC7jTR9Tp4ìì'0987


… e oggi il terzo intervento di GR Confcooperative.

 

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia
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