Nonostante il serrato contrasto alle contraffazioni le frodi alimentari sono in aumento con grave danno all'economia, all'immagine nazionale e a volte è a rischio anche la salute. 

- di Virgilio

Parma 12 Maggio 2014 ---- 

Un tema dominante di CIBUS 2014, la manifestazione alimentare di Parma appena conclusa, è stato la necessità di valorizzare l'immenso patrimonio di produzioni tipiche nazionali rafforzando il controllo e il contrasto a livello internazionale delle nostre produzioni. L'Italia Sounding, ovvero prodotti esteri che richiamano nel nome e nella etichettatura tipicità nostrane, è un fenomeno che in termini di valore è stimato oltre il doppio del valore di export nazionale. E se all'interno della UE finalmente si stanno attivando delle protezioni efficaci, non altrettanto si è riusciti a perseguire sull'extra UE. Il recente accordo bilaterale di libero scambio con il Canada prevede uno specifico capitolo al riguardo che verrà preso a riferimento per futuri accordi che si andranno a sottoscrivere con altri paesi. E' stato lo stesso Viceministro all'Economia Carlo Calenda, durante l'inaugurazione di Cibus 2014, a sottolineare l'importanza strategica di questo tipologia di collaborazione internazionale e di accordi. Accordi che però non verranno sottoscritti con quei paesi che "giorno dopo giorno, ha dichiarato il rappresentante del Governo, ministro, incrementano le loro barriere tariffarie. Questo vale per l'India e vale per Mercosur (Mercato Comune dell'America meridionale ndr)."
Ma il peggio viene dall'interno. Non passa giorno che vengano portate alla luce frodi alimentari anche di notevole entità. L'ultima in ordine di tempo riguarda la Mozzarella di bufala campana che ha seguito di poche settimane lo scoop giornalistico di "Report" riguardo la "patata" bolognese.
Da Nord a Sud è tutta la nostra penisola, in perfetta par condicio, a minare il grande comparto agroalimentare italiano. Un danno diretto ai produttori di qualità che con grandi sacrifici affrontano una crisi economica pesantissima e un danno di immagine internazionale che non può che gravare sulla fiducia dei consumatori esteri, unico approdo per bilanciare la caduta dei consumi interni.
Secondo la Coldiretti è l'Emilia Romagna il territorio maggiorente colpito dalle frodi alimentari. Negli ultimi cinque anni, le frodi sui prodotti emiliano-romagnoli, sono più che triplicate, con un incremento record del 248 per cento del valore di cibi e bevande sequestrati perché adulterati, contraffatti o falsificati.
Nel 2012 furono ben 20 milioni i chili di prodotti alimentari e bevande sequestrati corrispondenti a un valore economico di 468 milioni di euro. Una cifra notevole che potrebbe essere solo la punta di un iceberg.
Bene stanno facendo le nostre forze dell'ordine e altrettanto bene faranno gli accordi bilaterali di libero scambio ma se non muterà la mentalità di certi "imprenditori" l'intero comparto agroalimentare verrà schiacciato dalla crisi da un lato e dalla spregiudicatezza di pochi a danno di molti operatori onesti e appassionati. Un giacimento che rischia di esaurirsi rapidamente.

Dal 18 maggio all'8 giugno domenica in campagna per disintossicarsi. Anche Parma vedrà impegnate alcune delle fattorie didattiche Coldiretti che apriranno le porte delle loro aziende -

Parma, 17 maggio 2014 -

Anello di congiunzione tra città e campagna, tornano le "Fattorie aperte". Per quattro domeniche di seguito, dal 18 maggio all'8 giugno, chi vive in città potrà riscoprire l'identità rurale e l'originalità dei sapori che ogni prodotto agricolo può offrire.
Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna, ricordando che nella nostra regione sono 149 le aziende agricole che apriranno le porte a famiglie, scolaresche, turisti e associazioni per una visita guidata in azienda, degustazioni, dimostrazioni pratiche, in modo da far conoscere i prodotti tipici di un determinato territorio e il loro percorso dal campo alla tavola.
Anche Parma vedrà impegnate alcune delle fattorie didattiche Coldiretti che apriranno le porte delle loro aziende, e precisamente l' AZIENDA AGR. BIOLOGICA PODERE CRISTINA DI CIPELLI VALENTINA (apertura: domeniche 18 e25 maggio, 1 e 8 giugno)Strada Monchio di Mulazzano n. 4, 43037 Lesignano de' Bagni - Tel. 0521 852741; L'AGRITURISMO IL FILARE (apertura: domenica 8 giugno) Via Monte Rosso 2 – Loc. Bazzano, 43024 Neviano degli Arduini Cell. 3405295254.
Con la crisi che ha tagliato feste, parchi divertimento, cinema, pizzeria – afferma Coldiretti Emilia Romagna – si ritorna agli svaghi semplici del passato come la visita in fattoria per veder mungere una mucca, pascolare le pecore, raccogliere le uova nel pollaio. Si tratta di vere e proprie scuole a cielo aperto per far conoscere la vita rurale e riscoprire l'origine dei cibi e conoscere i principi della sana alimentazione. Non si tratta – sottolinea Coldiretti – di un ritorno bucolico alla natura, bensì di un incontro reale e concreto con la realtà imprenditoriale agricola, uno dei settori fondamentali su cui puntare per il rilancio della nostra economia. Un settore che in Emilia Romagna, solo a livello agricolo ha raggiunto una produzione lorda vendibile di oltre 4.000 milioni di euro, prodotti da circa 70 mila aziende.
Vista la molteplicità e la varietà dell'agricoltura emiliano romagnola, fattorie aperte offrirà una molteplicità di esperienze: dalla possibilità di conoscere il ciclo del grano, a partire dal campo per arrivare a fare il pane con il metodo di una volta, fino al ciclo del latte, dalla mungitura della mucca alla lavorazione nella caldaia per fare il formaggio. Secondo le specializzazioni aziendali, sarà poi possibile provare l'ebbrezza di salire a cavallo, inoltrarsi nel bosco alla ricerca delle tracce degli animali, scoprire come si tosano le pecore e come si usa la lana, fare l'altalena appesi ai rami delle grandi querce, conoscere specie animali e vegetali una volta tipiche delle nostre terre ma oggi a rischio di estinzione.
Per sostenere tutta l'iniziativa di "Fattorie aperte", il cui nerbo è costituito principalmente dalle fattorie didattiche che durante tutto l'anno accolgono le scuole, Coldiretti Emilia Romagna è impegnata a coordinare un'attività che possa rafforzare il loro ruolo. In un momento di scarsità di risorse pubbliche, Coldiretti si impegna a promuovere nel prossimo piano di sviluppo rurale 2014-2020, i possibili interventi di sostegno a un settore che costituisce una porta aperta dell'agricoltura verso la società.

(Fonte: ufficio stampa Coldiretti Parma)

Al momento partecipano 22 soci. La filosofia: legame con il territorio, qualità garantita, salute e benessere animale. Trespidi: "La nuova sfida in vista di Expo 2015" -

 

Piacenza, 15 maggio 2014 -

 

Si chiama "La Carne che Piace" ed è un consorzio volontario tra produttori di carne bovina, suina ed equina nato con l'intento di promuovere i prodotti della provincia di Piacenza e di proporre alimenti sani e controllati. L'iniziativa è stata presentata ufficialmente questa mattina in Provincia alla presenza di alcuni dei 22 soci-allevatori che al momento fanno parte del Consorzio.
Quattro le linee guida del Consorzio: legame con il territorio, qualità garantita, salute e benessere animale. Gli allevatori del Consorzio osservano infatti un disciplinare di produzione per offrire ai consumatori un prodotto genuino, sicuro e buono. Regole precise sono previste anche per macellatori, macellai e ristoratori convenzionati.
"Il Consorzio – ha sottolineato il presidente della Provincia Massimo Trespidi – è nato grazie all'impulso e al lavoro della Provincia di Piacenza, che, insieme agli allevatori, ha fortemente creduto in questo progetto. Le sfide si vincono unendo le forze e questo è un motto valido soprattutto alla vigilia dell'importante e imminente appuntamento di Expo 2015 dove "La Carne che Piace" potrà davvero ricoprire un ruolo chiave. Inizia adesso una fase nuova per gli allevatori piacentini : questo Consorzio insieme al progetto Autogrill, che fino al 2015 porterà nei punti vendita autostradali i prodotti della terra piacentina, sono fatti concreti – e non parole – che la Provincia, insieme al territorio, ha saputo mettere in campo in vista dell'Expo". "Gli allevatori che hanno aderito al Consorzio – ha aggiunto il presidente del Consiglio direttivo Giampaolo Maloberti – intendono far conoscere il prodotto piacentino anche fuori provincia ma soprattutto vogliono proporre un prodotto di qualità e controllato". "Credo molto nelle eccellenze piacentine – ha aggiunto lo chef Isa Mazzocchi – e ritengo che a Piacenza si debba valorizzare, mangiare e vendere il prodotto locale: l'iniziativa "La Carne che Piace" va proprio in questa direzione".
"Il Consorzio – hanno spiegato i veterinari Walter Cabrini e Riccardo Compiani – monitora ogni fase del processo produttivo, dalla qualità degli alimenti per gli animali, alla macellazione, alla corretta frollatura della carne. Grande attenzione viene poi riposta nella tutela del benessere animale". Come hanno infine spiegato l'assessore provinciale all'Agricoltura Manuel Ghilardelli, la dirigente del Settore Agricoltura della Provincia Bianca Rossi e il dirigente del servizio Piccole Filiere Albino Libè, la Provincia ha accompagnato la nascita del Consorzio e continuerà ad esserci al fine di portare avanti un progetto che già in altri ambiti ha avuto forte successo sul territorio.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.carnepiace.it.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)

Coldiretti Parma sarà presente il 17 maggio in Piazza Garibaldi con uno spazio informativo del patronato Epaca rivolto alle famiglie e Domenica 18 maggio in Piazza Duomo con uno spazio di animazione per i bambini in collaborazione con la fattoria didattica Cotti.

 

Parma, 14 maggio 2014 -

Dal 14 al 18 maggio 2014 si celebrerà a Parma la Festa regionale della famiglia, organizzata dal Forum delle Associazioni familiari dell'Emilia Romagna, a cui parteciperà anche Coldiretti Parma che sarà presente il 17 maggio in Piazza Garibaldi con uno spazio informativo del patronato Epaca rivolto alle famiglie e Domenica 18 maggio in Piazza Duomo con uno spazio di animazione per i bambini in collaborazione con la fattoria didattica Cotti.


"Partecipiamo con piacere a questo evento – commenta il Direttore di Coldiretti Parma Alessandro Corsini – in quanto la famiglia, perno della società, è, insieme ai cittadini consumatori, centrale nell'azione economico-sociale portata avanti da Coldiretti. La nostra Organizzazione è, infatti, costituita principalmente da imprese a conduzione familiare ed è tesa a sostenere iniziative e progetti atti a promuovere l'importante funzione sociale della famiglia, riconoscendole il ruolo fondamentale all'interno della società e fornendole strumenti e servizi qualificati che la sostengano e la tutelino.
Con il proprio Patronato Epaca, che festeggia il sessantesimo anno di attività, e le iniziative di Campagna Amica, Coldiretti - evidenzia Corsini -si è resa in questi anni sempre più prossima a tutti i componenti della famiglia per garantire loro servizi efficienti, rispondenti ai nuovi bisogni espressi, valorizzando e assicurando la qualità, la territorialità, la sicurezza alimentare e ambientale per una migliore qualità della vita".


Anche in tale occasione – evidenzia Vania Ameghino responsabile provinciale del Patronato Epaca - non mancherà l'impegno del nostro Patronato che sabato 17 maggio, attraverso i suoi qualificati operatori, si metterà a disposizione delle famiglie di Parma e non solo, con la propria professionalità e i propri servizi, per dare informazioni e rispondere al servizio gratuito di consulenza previdenziale, assistenziale e sociale.
Domenica 18 maggio- conclude Coldiretti Parma - è previsto inoltre uno spazio informativo sulle fattorie didattiche, dove le famiglie potranno trovare informazioni sulla rete di Campagna Amica e partecipare con i figli al laboratorio didattico "I cereali in campo. Oggi mi sento artista" condotto da Monica Azzoni della Fattoria Cotti di Pilastro di Langhirano. Un laboratorio attraverso il quale i bambini e i ragazzi potranno scoprire cosa sono i cereali e i prodotti che ne derivano e in maniera ludica e creativa realizzare una vera opera d'arte.

 

(Fonte: ufficio stampa Coldiretti)

 

Mercoledì, 14 Maggio 2014 08:13

Latte spot ancora più giù.

 

Prosegue la discesa del latte spot. Stazionarie le quotazioni del Grana Padano a differenza del Parmigiano Reggiano che torna a scendere.

Parma - 14 maggio 2014

Dopo un mese d’aprile, mitigato dai lunghi ponti festivi, nella 19esima settimana hanno cominciato a evidenziarsi fenomeni ribassisti che hanno coinvolto principalmente il latte spot e il Parmigiano Reggiano.

In particolare il latte spot quotato a Verona ha perduto un ulteriore 1,30% collocandosi tra 38,66 e 39,69€/100 litri di latte. Ma quello che preoccupa gli operatori è la accentuata tendenza ribassista  che si registra nelle quotazioni del latte proveniente dalla Germania e dall’Austria (-21,21% sull’anno precedente e -8,45% sul mese precedente) che ne mese di maggio ha raggiunto quota 33,51€.  Timori che si stanno materializzando, almeno a osservare il crollo di prezzo registrato lunedi 12, sia alla borsa veronese (-3,95%) sia a Lodi (-4,67%).

Una tendenza che ancora non ha contagiato i derivati del latte all’infuori della panna da centrifuga veronese che perde l‘1,74% fissando  i valori minimi e massimi rispettivamente a 1,67 e 1,72€/kg.. Da segnalare un’ulteriore perdita di valore (-2,95%) registrata alla medesima Borsa lo scorso lunedi.

Una settimana di calma per le quotazioni del Grana Padano che ha confermato i prezzi della ottava precedente, cosa che invece non è accaduto per il Parmigiano Reggiano quotato alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma tra 8,50 e 8,85€/kg (-1,70%) il 12 mesi di stagionatura e tra 9,70 e 10,05 (-1,00%) il 24 mesi. 

 

latte spot graf gde

 

  • Tendenze sul settore lattiero caseario -

I primi due mesi del 2014 fanno registrare un'ulteriore contrazione degli acquisti domestici di latte fresco, che cedono di quasi il 5% in quantità sullo stesso periodo del 2013 e di poco più del 4% nella spesa, mostrando una dinamica flessiva più accentuata sia rispetto alla media del comparto del latte e derivati ( -2,4% i volumi, -1,2% i corrispettivi monetari) sia dell'agroalimentare nel suo complesso (rispettivamente -1% e -2,3% gli acquisti nel bimestre). L'andamento dei consumi sono tra le variabili che Ismea analizza nel report trimestrale Tendenze dedicato al settore lattiero caseario, accanto anche alle dinamiche produttive, di mercato e degli scambi internazionali.

 

(E’ On line il trimestrale "Tendenze" sul settore lattiero caseario - di Ismea) 

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 19 12 Maggio 14

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 19- 12 maggio 14

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 19 12 Maggio 14

Speciale “Cibus 2014”

1.1 editoriale

MOODY’S vede positivo solo per l’Italia

2.1 da Cibus a EXPO 2015

Cibus 2014, tanta freschezza e molte novità.

4.1 pac

PAC, per Rabboni è ancora migliorabile 

5.1 Consorzi tutela

Parmigiano-Reggiano. Festeggiati a CIBUS gli 80 anni del consorzio di tutela.

6.1 nuove tecnologie

“Tipico a Tavola” una nuova applicazione presentata in occasione di CIBUSLAND

7.1 fotografia culinaria

Cibus 2014, sino al 30 maggio Mostra del Festival Internazionale di Fotografia Culinaria

8.1 ambiente

Impianti di cogenerazione di origine animale, Defranceschi (M5S): Regione chiarisca

8.2 cibus 2014

Coldiretti adotta il primo Documento DOP Parmigiano

9.1 lattiero caseario

“Padano” e “Parmigiano” ancora in flessione 

10.1 Parmigiano Reggiano

Europa DOP.  Il Parmigiano Deve cambiare.

11.1 viaggio semiserio

Lost in Cibus 

13.1 Inaugurazione CIBUS 2014

Da record l’Edizione n°17 di Cibus.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Il solo red carpet ci rammenta che siamo a CIBUS e non nel “paese del bengodi” 

 

Parma, 8 maggio 2014  - 

Lo sconfinato mondo dell'alimentare  di qualità ha fatto bella mostra di sé a Cibus2014.

Girando qua e la', avanti e indietro all'interno dei 140.000 metri quadrati che Fiere di Parma ha messo a disposizione di Cibus 2014 non sembrerebbe di vivere la più profonda crisi nella quale il mondo occidentale, l'Italia in modo particolare, stia attraversando.

Dalle Alpi alle Piramidi dal convenzionale al biologico dalla Marca al laboratorio artigiano migliaia sono i prodotti esposti e centinaia le novità proposte.

Tutti alla ricerca di nuovi mercati e nuovi consumatori. E allora via con le dimostrazioni e i convegni, con le prove di cucina e con gli assaggi per soddisfare il piacere e la curiosità dei tantissimi operatori convenuti da tutto il mondo nella speranza di incontrare la fortuna o, ancor meglio, il buyer meno convenzionale e più aggressivo capace di investire sulla qualità e sulla impresa. 2.700 gli espositori presenti ognuno con una storia particolare da raccontare. 

Non sembra proprio di vivere la crisi. L'entusiasmo alle stelle che aleggia all'interno dei padiglioni di Cibus contagia e narcotizza i problemi quotidiani che quasi tutte le aziende devono affrontare.

La domanda interna crollata di 14 punti percentuali dall'inizio di questa crisi stenterà a decollare e allora bisogna inventarsi qualcosa, da nuovi prodotti a nuovi sbocchi esteri. E Cibus 2014, soprattutto in questa 17esima edizione potrebbe essere la risposta più adeguata.

Tante le curiosità come ad esempio la piastra da cucinare di sale rosa dell'Himalaya o gli integratori naturali al magnesio per combattere lo stress. Ma anche attraenti novità come le gentili amazzoni che volteggiano tra i padiglioni a promuovere la mozzarella di bufala campana.

Poi se la stanchezza dovesse avere il sopravvento e servisse un po' di energia allora perché non consumare un po' di Oro Nero del caseificio di Gennari o di un buon Parmigiano Reggiano da vacche brune. 

Funghi, olio, aceto balsamico, sale, pane e vino, pasta e salumi, dolci di ogni forma e gusto. Alla già ampissima varietà di prodotti si aggiungono le  magistrali elaborazioni degli chef da Cracco a Vissani anch'essi sul palcoscenico di cibus 2014.

Cracco gde

Molte anche le novità anche in tema salute e benessere. Al di là del biologico, cresce anche l’offerta di prodotti salutistici: dal burro senza lattosio (Dalla Torre) alla robiola e il caprino senza lattosio (Latteria Montello);  dalla bresaola a basso contenuto di sodio (Venus Paganoni) ai grissini fatti con farina di farro e cereali (Grissin Bon); dal chinotto senza zucchero e a zero calorie (Neri) al ragù bolognese rivisitato in chiave naturale con soia e verdure e il pesto con Tofu (Biffi); dalla pasta preparata con acque oligominerali, direttamente trasferite dalla sorgente (Dal Verde) agli spaghetti “turanici” realizzati con un grano antico trattato biologicamente, con poco glutine (Mancini).

Nel campo dei dolci ecco un preparato per fare marmellate a casa senza zucchero, a base di dolcificante Stevida (Novarese Zuccheri), e poi il gelato al sorbetto pieno di frutta (Valsoia) o il semifreddo congelato di crema al croccante gluten free (La Donatella). Tra le bevande, viene proposto il succo di frutta con aggiunta di latte (Parmalat).

Per la merendina dei bambini viene presentato un kit studiato dai nutrizionisti contenente uno snack di parmigiano, grissini e frullato (Parmareggio).

Per gli appassionati di “super alimenti” con nutrienti essenziali concentrati: le barrette biologiche crude con frutta secca e noci; i cereali per la prima colazione a base di grano saraceno germogliato e frutta secca (Ambrosiae).

Attrazioni e momenti educational come quelli proposti da Consorzio del Parmigiano Reggiano in collaborazione con Decanter, il programma radiofonico di Rai condotto da  Federico Quaranta e Nicola Tinto Prudente, con la freschezza e la curiosità di sempre, continuano ad esplorare le trame della comunicazione enogastronomica. 

E se non basta, allora tutti in città. CIBUSLAND, la novità 2014 di Cibus, offre decine di incontri e eventi sparsi nel centro di Parma, dal Barilla Center al Palazzo del Governatore per rimarcare il legame indissolubile tra la qualità a agroalimentare e il territorio di origine.

Insomma una fiera per tutti i gusti. Gli espositori hanno accolto l’opportunità per rappresentare il meglio e proporsi al meglio. Nel complesso colpisce la grande vitalità del sistema agroalimentare italiano che, se fosse in grado di meglio organizzarsi, potrebbe colmare almeno in parte il gap con la Germania in tema d’esportazione alimentare.

CIBUS ha dimostrato di essere un brand forte e attrattivo. Un brand così forte e che tutto avvolge tanto da non avvertire l’assenza, quasi assoluta, del marchio fuori ma soprattutto all'interno dei padiglioni.

Il solo red carpet ci rammenta che siamo a CIBUS e non nel “paese del bengodi”. 

Arrivederci al 2016 e nel frattempo tutti a EXPO2015.

Panettone sconaro gde1

Domenica, 11 Maggio 2014 10:15

Una PAC migliorabile

PAC

 

 Pac - Rabboni: "La nuova proposta del Ministero sugli aiuti accoppiati è un passo in avanti, ma migliorabile". Sì all'inserimento di pomodoro e barbabietola. Escluso il Piano proteine vegetali

Bologna 8 Maggio 2014 - “Soddisfazione per l’accoglimento di alcune delle indicazioni dell’Emilia-Romagna, in particolare quelle relative al pomodoro da industria e alla barbabietola, ma rammarico per gli importi modesti   dei pagamenti  e per  l’esclusione  del Piano  proteine vegetali.”
Questo in sintesi il commento dell’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni al termine della riunione  delle Regioni con il Ministro Martina per gli aiuti accoppiati della Pac 2014-2020. Una riunione ancora interlocutoria e che verrà aggiornata nei prossimi giorni.  “La proposta presentata dal Ministro – spiega Rabboni – rappresenta un passo in avanti  per quanto riguarda l’accoglimento delle nostre richieste  per il pomodoro da industria e la barbabietola da zucchero, due filiere di grande importanza per l’Emilia-Romagna e l’Italia.  Tuttavia si tratta di una proposta migliorabile.”
Tra i punti  non soddisfacenti dell’accordo per l’assessore emiliano-romagnolo vi sono il basso importo degli aiuti accoppiati per pomodoro e barbabietola,  rispetto a quelli  previsti dai principali Paesi competitori dell’Italia, il non accoglimento  della richiesta  dell’Emilia-Romagna per la frutta trasformata e  l’esclusione  del Piano per le proteine vegetali che in un primo tempo era stato inserito. Un settore quest’ultimo molto importante per l’alimentazione bovina e nel quale  l’Italia è fortemente dipendente dall’estero. “Soprattutto per la soia e l’erba medica – sottolinea Rabboni – è necessario aumentare la produzione nazionale per garantire una filiera no ogm".

 

 

Nel 1934 la storica unione tra produttori e territori sotto un unico simbolo che oggi vale 2 miliardi di euro. Primo ricordo al Cibus.

 

Parma, 7 maggio 2014  - Anticipando di qualche settimana la ricorrenza ufficiale (26 luglio), si sono avviate in un luogo simbolo d’eccellenza agroalimentare – il Cibus 2014 – le manifestazioni legate agli ottant’anni del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Proprio il 26 luglio 1934, infatti, i produttori del formaggio chiamato con i nomi di "Parmigiano" e "Reggiano" fondarono il “Consorzio Volontario Interprovinciale Grana Tipico”. 

Nacque allora – per differenziare il prodotto da altri formaggi grana prodotti nell’Italia del nord, il marchio a fuoco che andò ad imprimere, su ogni forma, la scritta “Parmigiano Reggiano” (i “puntini” arriveranno nel 1964), completando così quel percorso di tutela che già aveva visto particolarmente attive le province di Reggio Emilia e di Parma. 

Proprio in quest’ultima, e già nel 1612, il duca Ranuccio I Farnese aveva ufficializzato la denominazione del formaggio “di Parma” per tutelare commercialmente dai prodotti del piacentino e del lodigiano quello che, in embrione, era già da secoli il formaggio che assumerà poi la denominazione “Parmigiano Reggiano”, unendo produttori e territori sotto un unico simbolo di eccellenza alimentare. 

“La nascita del Consorzio ottant’anni fa – ha ricordato tra l’altro il presidente dell’Ente di tutela, Giuseppe Alai, al Cibus di Parma – rappresentò realmente un fatto straordinario, perché sancì l’unione di migliaia di piccoli e piccolissimi allevatori e di centinaia di micro-imprese di trasformazione artigianale e, al tempo stesso, legò ancor più indissolubilmente il nostro formaggio a quel territorio (le province di Parma, Reggio Emilia, Modena e parte delle province di Mantova e Bologna) in cui aveva avuto origine attorno all’XI secolo grazie ai monaci benedettini”. 

“Iniziò allora – ha proseguito Alai – la costruzione di un sistema che oggi vale quasi 2 miliardi di euro (valore al consumo 2013, senza considerare l’indotto), assicura reddito e lavoro ad oltre 20.000 operatori, ha consentito di mantenere vive attività economiche, relazioni e servizi in decine di piccole comunità locali e in aree svantaggiate ed è uno dei grandi simboli del made in Italy nel mondo”.

Nel corso dell’incontro a Cibus - condotto da Fede e Tinto di “Decanter” (Rai Radio2) – Alai, affiancato dal presidente onorario del Consorzio, l’avv. Giampaolo Mora,  ha anche annunciato alcune delle iniziative che saranno sviluppate per ricordare gli 80 anni del Consorzio. Fra queste (oltre a concerti e convegni), spicca  il progetto "Arca dei ricordi", attraverso il quale saranno raccolte immagini, documenti, materiale didattico e testimonianze (presenti negli archivi dei caseifici o negli armadi delle famiglie dei produttori o anche dei consumatori) relative al mondo del Parmigiano Reggiano negli ultimi ottant’anni, “ricostruendo così – ha detto Alai – tanta parte di quella vita quotidiana che si è profondamente legata al nostro formaggio e che offre sicuramente spunti di grande interesse per i giovani e buone memorie per i meno giovani”.

Domenica, 11 Maggio 2014 08:34

Europa DOP. Il "Parmigiano" deve cambiare.

 

 

 

 

Il Parmigiano Reggiano è anche un presidio sociale ma per non perdere competitività occorre rivedere le norme per adeguarle alle tecnologie e alla modernità. 

 

Parma 8 maggio 2014 - 

 

1.190.00 forme e un fatturato oscillante tra i 400 e i 480 milioni di euro sono i numeri che danno le dimensioni del segmento “Parmigiano Reggiano” nel contesto agricolo della provincia di Parma esposti da Andrea Bonati, Presidente della locale sezione consortile, aprendo i lavori del convegno Europa Dop lo scorso 8 maggio.  

Da Bonati arriva anche la preoccupazione, peraltro ciclica, dei prezzi all’ingrosso del prodotto. “Troppo spesso, sottolinea Andrea Bonati,  ho sentito dire che sotto a un certo prezzo il parmigiano non potrà  andare e che non potrà andare oltre una certa soglia. Invece dobbiamo abituarci a considerare delle medie pluriennali”. Un mercato difficile che seleziona i produttori, i trasformatori e le aziende di stagionatura “per efficienza produttiva e per efficienza finanziaria. Un mercato che vorremmo impermeabile ma che invece non è. Un settore conclude Bonati, che risente della situazione economica generale. Quando c’è un calo dei consumi una fetta tocca a noi.” 

Per quanto non espressamente  dichiarato la preoccupazione di Bonati è rivolta alla costante contrazione dei prezzi che il Parmigiano Reggiano sta registrando nei mercati borsistici i quali, probabilmente, ancora non hanno registrato una tendenza prossima agli otto euro al chilogrammo. Forse soltanto voci di corridoio che girano tra gli operatori ma che certamente non generano un clima di fiducia.

“Siamo un po’ datati” è l’incipit del Presidente della CCIAA, Andrea Zanlari. “All’interno di una politica di riorganizzazione del paese non possiamo dimenticare il ruolo che ha avuto il parmigiano reggiano nel presidio di  natura sociale. E’ un presidio di una realtà  che è diventata nel tempo un po’ sedimentata. I disciplinari sono nati 50 anni fa e credo che bisogna prendere di nuovo in mano questo rapporto, tempo che passa, disciplinari, innovazione tecnologica per cominciare a ragionare. Credo che sulla qualità del prodotto si sia fatto molto e sulla tutela si cominci a fare meglio.” 

Sullo stesso tono anche la posizione di Cesare Azzali, direttore dell’Unione Industriali di Parma, “i dati sono di una chiarezza assoluta, questo è un prodotto eccezionale per caratteristiche  organolettiche e gusto che sta perdendo terreno sul mercato. Nel senso che c’è stata una trasformazione organizzativa,  ci sono state molte attività che hanno cercato di accompagnare e favorire questo tipo di trasformazione però di fatto altri soggetti,  che operano sul mercato, sono stati molto più capaci, molto più determinati e molto più lucidi dei produttori del Parmigiano Reggiano e del loro consorzio”. Non fa una critica, tende a sottolineare Azzali, personalizzata ma una constatazione della situazione in cui la colpa è un po’ di tutti. “Abbiamo coltivato per troppo tempo l’illusione che l’eccellenza del prodotto fosse di per sé elemento sufficiente  per ottenere risultati positivi sui mercati. Credo che sia diventato il momento di cambiare. Il mercato ci apprezza se ci conosce. Non solo, molti mercati ci apprezzano se riusciamo a fare apprezzare quelle che noi consideriamo essere le caratteristiche eccezionali”. Per vendere questo prodotto, conclude Azzali, occorre cominciare a fare ciascuno bene il proprio mestiere e tenere conto che il mercato è uno solo e perciò occorre iniziare a ragionare diversamente nelle relazioni europee.

E di relazioni europee ne ha parlato Paolo de Castro richiamando l’attenzione sulla legislatura appena conclusa che, a suo dire, ha molto lavorato e prodotto ben 45 regolamenti, immediatamente applicabili. Si parla molto di spinta antieuropeista ma l’Europa è composta, a livello parlamentare, da ben 73 rappresentanti, numero mantenuto anche dopo lo snellimento determinato a seguito dell’ingresso della Croazia come 28esimo paese membro. “Quando critichiamo l’Europa, commenta il Presidente della Commissione Agricoltura UE, dobbiamo domandarci chi c’era là e cosa hanno fatto”. Tra l’altro, dopo il Trattato di Lisbona, molti maggiori poteri sono stati destinati al Parlamento europeo che ora non solo esprime pareri bensì può modificare e autorizzare le proposte di legge. Insomma, per De Castro “abbiamo bisogno di più Europa” in generale mentre nello specifico settore alimentare anche di una molto maggiore organizzazione per affrontare con efficienza i mercati internazionali. 

Al convegno hanno partecipato anche i Andrea Fabbri presidente del Corso di scienze gastronomiche dell’ateneo di Parma il quale ha fatto un’escursione sulle molteplici ricerche realizzate, anche in forma interdisciplinare, dall’Università di Parma e la direttrice del del dipartimento di Qualità OCQ, Simona Pigoni.  Per il Vicepresidente e Assessore all’agricoltura della Provincia di Parma Pierluigi Ferrari “la qualità, lo insegnate a me, è una conquista quotidiana, e allora qualità significa identità di un territorio distintività di un prodotto e unicità di un processo produttivo. Tutto questo ha bisogno del mondo agricolo  e di un mondo agricolo che si affermi. Ha bisogno di una politica centrale che sappia recuperare quota  perché questo è un mondo che ha fame di terra e ha fame di cibo. Noi é da qui, da questo territorio, che possiamo contribuire a dare una risposta.” 

 

 

COLDIRETTI E CAMPAGNA AMICA ADOTTANO PRIMO DOCUMENTO DOP PARMIGIANO

Parma 08 Maggio 2014 -- - -

“Si è sempre comunemente detto et dice li formaggi essere di Parma, quando essi formaggi sono stati et sono alle cascine delli infrascritti luoghi, cioè del Cornocchio, di Fontevivo, di Mandregolo, di Noceto, et simili luoghi circonvicini alla medesima città di Parma”.

Così recita il primo documento che delimita la zona di produzione del Parmigiano, “adottato” da Coldiretti Emilia Romagna, che ieri a Parma ha organizzato il mercato di Campagna Amica “GustosaMente”, proprio sotto i portici dell’ospedale Vecchio, dove ha sede l’Archivio di Stato che conserva l’antico documento.

Redatto il 7 agosto 1612, dal notaio camerale Giacomo Muratori, alla presenza di Sante Bernarduzzi, anziano dell’arte dei lardaroli e formaggiai di Parma, affiancato da quattro reggenti della medesima arte e il tesoriere generale dello stato farnesiano, Bartolomeo Riva, il documento risente dei quattro secoli di vita ed ha necessità di essere restaurato. Al restauro daranno un contributo importante proprio Coldiretti e Campagna Amica, che al mercato di Parma hanno portato prodotti all’altezza della storia e della tradizione del documento del 1612 perché sono tra quelli che hanno contribuito a fare di Parma e dell’Emilia Romagna la food valley che è oggi. i cittadini di Parma hanno potuto infatti scegliere tra il Parmigiano Reggiano di vacche rosse, la razza il cui latte è stato il primo ad essere usato nel medioevo per la produzione del “Re dei formaggi”, i salumi di maiale nero di Parma, salvato dall’estinzione ed oggi nell’olimpo dei maiali di antica tradizione, l’aceto balsamico tradizionale di Modena,

PRRE Coldiretti Cibus2014       gde

Appuntamento di gusto a Colorno per festeggiare il prelibato piatto per il 6° Compleanno della Confraternita del Tortél Dóls -

 

Parma, 6 maggio 2014 –

Un momento conviviale, ma anche un'occasione per promuovere il territorio e i suoi prodotti tipici. Il 6° Compleanno della Confraternita del Tortél Dóls ha richiamato a Colorno rappresentanti di diverse confraternite enogastronomiche italiane, in uno scambio reciproco di saperi e sapori.

Il compleanno è stato festeggiato domenica scorsa con un evento interamente dedicato alla cultura e cucina locale. Le confraternite ospiti sono state accolte al mattino nel cortile della Reggia Ducale, da dove è iniziato un tour guidato che le ha portate prima alla scoperta dell'Aranciaia di Colorno e poi al caseificio San Salvatore. La visita si è conclusa al Podere Cadassa, salumificio storico del Consorzio del Culatello di Zibello, annesso al ristorante Al Vedel.

Per l'occasione il Podere Cadassa ha aperto le proprie cantine di stagionatura ai visitatori, allestendo al loro interno una prelibata degustazione di salumi atigianali: Culatello di Zibello Dop,  Strolghino, Spalla cotta calda, fino ad alcune rarità, come il Violino di maiale tagliato al coltello.

All'evento hanno partecipato anche Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio di Parma, il sindaco di Colorno Michela Canova e il sindaco di Mezzani Romeo Azzali, il commissario di Sissa Trecasali Luigi Swich, il consigliere nazionale della Fice Marco Porzio e l'attore bolognese Vito, padrino del Gran Galà del Tortél Dóls.

Ammirazione e interesse per la nostra cultura culinaria sono state espresse dalle Confraternite presenti al compleanno: Accademia italiana della costina, Ceppo – Confraternita enogastronomica Pecar e Piatti Oltrepo, Confraternita del Cotechino Magro di Spessa, Confraternita del Gorgonzola, Consociazione Helicensis fabula, Confraternita del formaggio del Piave, Ordine lomellino della rana e del salame d'oca di Vigevano, Snodar – Sovrano e nobilissimo ordine dell'Amarone e del Recioto che hanno così potuto assaporare il prelibato Tortél Dóls di Colorno, preparato dagli chef del Vedel secondo la ricetta ufficiale.

«Siamo felici di vedere ogni anno nuove Confraternite che partecipano al nostro compleanno – ha commentato Renata Salvini, presidente della Confraternita del Tortél Dóls -. Siamo convinti che la valorizzazione di un prodotto tipico come il tortello di Colorno possa essere un volano importante di promozione dell'intero territorio». «Il Tortél Dóls è il frutto dell'esperienza popolare – ha spiegato Zanlari -, della capacità di arricchire la cucina con i prodotti del territorio. Grazie quindi alla Confraternita e a chi si impegna per la promozione della nostra cultura». Ringraziamenti e sostegno alle iniziative della Confraternita sono state espresse anche dai sindaci Canova e Azzali e dal commissario Swich.

«Sono diventato ormai un confratello anch'io – ha concluco con simpatia Vito -. Sono particolarmente affezionato a questi amici e a questo eccellente piatto. Vi aspettiamo, quindi, il 12 ottobre a Colorno, alla nuova edizione del Gran Galà del Tortél Dóls, una straordinaria festa che dimostra come il cibo sia innanzitutto cultura».

 

(Fonte: Ufficio stampa Bi&Bi Comunicazione)

 

 

 

 

Stabilità per lo zangolato e le altre materie grasse. Segnali negativi sul fronte Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Prosegue la calata del latte spot.

- di Virgilio - Parma - 07 maggio 2014

Il mese di aprile si è caratterizzato per un andamento calmo per le due principali produzioni tipiche DOP registrando perciò una continua flessione dei listini. Il protrarsi delle festività ha determinato una commercializzazione ridotta delle varie borse merci evidenziando, comunque, cali di 5 centesimi a Milano sia per il Grana Padano sia per il Parmigiano Reggiano.

Dopo i cali registrati nelle prime settimane lo zangolato e le altre materie grasse sembra avere raggiunto una certa stabilità. Sul fronte del latte spot è da segnalare invece una perdita del 7,73% sul mese precedente accumulata tutta nella prima quindicina di aprile. Il costante e sensibile calo di quotazione del latte spot nazionale è accompagnato da un ancor più marcato segno negativo registrato dal latte spot estero provenienza Germania-Austria.  Un calo del  12,35% che ha portato la quotazione media finale del mese di aprile a 36,60€/100 kg di latte. Un valore che, molto probabilmente, trascinerà i listini nazionali a contrarsi ancora più (media mese di aprile Verona: 40,38€/100kg).

    La ripresa della normale attività dei mercati potrà fornire probabilmente maggiori elementi per valutare sia l'entità degli scambi che l'andamento dei consumi interni che, a detta degli operatori, non sono soddisfacenti. Preoccupazione diffusa e rimarcata dal presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua, in occasione dell’inaugurazione  di Cibus 2014 lo scorso lunedi 5 maggio: “L’altra grande fonte di preoccupazione è sul fronte dei consumi che nel 2013 ha perduto 4 punti che sommati ai precedenti portano a 14 punti percentuali persi negli anni della crisi.”

 

  • Produzione Parmigiano Reggiano, marzo 2014 -

02/05/2014 - Anche nel mese di marzo l'andamento della produzione di Parmigiano Reggiano (-0,1%) ha confermato la fase di stabilizzazione che ha caratterizzato la seconda metà del 2013 e l'avvio dell'annata casearia 2014.
In base ai dati diffusi dal Consorzio di Tutela, il numero di forme prodotte nel primo trimestre è stato prossimo a quello dello stesso periodo dello scorso (856 mila forme). In dettaglio, nelle varie province del comprensorio, la crescita da parte dei caseifici di Reggio Emilia (+2,3%) e Bologna (+5,2%) è stata compensata dalla flessione rilevata a Mantova (-4,0%) e Parma (-1,4%), mentre è rimasta sostanzialmente invariata la produzione in provincia di Modena. (Ismea)

 

"Strumenti per superare la crisi nel settore alimentare", un incontro di approfondimento e confronto su tematiche, esempi e strumenti per aiutare le imprese che operano nel settore alimentare a superare in modo efficace la "crisi" economica e ad incentivare sviluppo ed innovazione.

 

Parma, 6 maggio 2014 -

L’Ordine dei Tecnologi Alimentari dell’Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria e associati presieduto da Serena Pironi organizza un incontro di approfondimento e confronto su tematiche, esempi e strumenti per aiutare le imprese che operano nel settore alimentare a superare in modo efficace la “crisi” economica e ad incentivare sviluppo ed innovazione.

Il convegno si terrà all’interno di Cibus, salone internazionale dell’alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 5 all’8 maggio e sarà moderato dalla giornalista specializzata nel settore agroalimentare Francesca Caggiati, associata Arga-Unaga.

Tra i relatori Carla Brienza, Presidente del Consiglio Nazionale dei Tecnologi Alimentari che introdurrà i lavori; Vincenzo Gerbi, Presidente SISTAL e presidente AISSA che presenterà le realtà e prospettive del settore agroalimentare italiano; Gian Paolo Cesaretti, Professore di Economia Agraria presso l’Università Parthenope, che illustrerà come territorio ed impresa possono essere un nuovo paradigma di vantaggio competitivo; Annaflavia Bianchi, Centuria e docente di Economia dell’innovazione all’Università di Ferrara, tratterà invece gli interventi a livello nazionale per aiutare le imprese a superare la crisi; mentre Sabrina De Camillis, consigliere del Ministro dell’Interno, svilupperà il tema delle misure di sviluppo del settore agroalimentare in vista dell’Expo 2015; Alfredo Gris, tecnologo alimentare Almater, parlerà di come i professionisti possono aiutare le imprese nell’export; mentre Michela Petronio, direttore del Centro di Ricerca e Tecnologie della Barilla, relazionerà sul tema di come contenere costi e sprechi rendendo l’impresa sostenibile. Il convegno si terrà giovedì 8 maggio nella Sala AIDA limitrofa al padiglione 7 e avrà inizio alle 9.30 con la registrazione dei partecipanti e un welcome coffee. Ai tecnologi alimentari che parteciperanno al convegno verranno rilasciati dall’Ordine i crediti formativi. L’Ordine dei Tecnologi Alimentari è presente a Cibus con un proprio stand sempre al padiglione 7 corridoio J 003

 

Location del convegno all’interno di Cibus 2014: Sala AIDA – Padiglione 7 (colore verde)

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(Fonte: Ufficio Stampa Studio Eventi & Comunicazione - Parma )

 AGGIUNTO PDF CON ORARI DELLA GIORNATA DI GIOVEDI 8 MAGGIO.

La Gastronomia Piccinini di Baiso, associata alla CNA provinciale, in vetrina al Salone Internazionale dell’Alimentazione di Parma fino all’8 maggio -

 

Reggio Emilia, 6 maggio 2014 -

Anche CNA Reggio Emilia è presente al Cibus 2014, il Salone di Parma che ospita dal 5 all’8 maggio il top delle produzioni alimentari Made in Italy. La crisi in atto impone oggi più attenzione che in passato all’ottimizzazione dei costi, alla valorizzazione di sinergie e ad investimenti in attività di marketing e di promozione. “Cibus – spiega Laisa Rinaldi, Presidente CNA Alimentare Reggio Emilia - rappresenta da sempre una piattaforma di incontri imprescindibile per gli operatori del settore, una vetrina di grande pregio sia sul territorio nazionale che internazionale”. 

 

Approfittando dello spazio messo a disposizione da CNA Alimentare Emilia Romagna, l’azienda associata alla CNA provinciale Gastronomia Piccinini Sapori della Collina srl di Baiso, specializzata nella produzione di pasta fresca (tagliatelle, zuppa imperiale, gramigna, garganelli, gnocchi), di paste ripiene (tortellini, tortelli, ravioli, lasagne) di tigelle, gnocco fritto e pasta per pizza, porta alta la bandiera dell’eccellenza dell’artigianato alimentare reggiano, insieme alle aziende del Consorzio Emilia Alimentari, nato attraverso un progetto di internazionalizzazione di CNA Servizio Estero.

 

L’obiettivo è esporre i propri prodotti tipici e di qualità in un’area dedicata a degustazioni e business meeting, concepita in modo da favorire il massimo della comunicazione con gli operatori specializzati, provenienti da tutto il mondo. 

 

“CNA inoltre, – continua Laisa Rinaldi - grazie al progetto “Export Gate For Made In Italy – Una Porta Verso L’Europa”, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, sperimenterà un “Desk Germania e Russia”. Alle aziende emiliano romagnole presenti, sarà fornita assistenza completa nella relazione con gli operatori esteri, proponendo a tutte quelle  interessate, alcuni incontri finalizzati alla definizione di contratti con importatori, distributori e catene alimentari russe di primo piano. Questa attività consentirà di poter valutare la fattibilità di rapporti di collaborazione e di esportazione che potrebbero poi sfociare in una collaborazione continuativa e importanti accordi commerciali”.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Cucinano meglio, ai loro piatti non si può dire di no, fanno apprezzare cibi “ostici” come verdure e legumi. Gli italiani non hanno dubbi: bocciano mamme e mogli e per salvare la qualita’ dei prodotti Made in Italy e gustare le ricette di una volta vanno dalle nonne.

 

Parma, 6 maggio 2014 -

Altro che fast food e cibi etnici, gli italiani a tavola preferiscono i sapori di una volta e per salvare il Made in Italy ben un italiano su due (49%) manda in campo la nonna. Prodotti di qualita’ (24%), ricette della tradizione (33%) e consapevolezza che da lei “si mangia meglio” (39%) sono per gli italiani i punti di forza della cucina della nonna. Mamme, mogli e fidanzate bocciate: non hanno inventiva (36%), non dosano bene i sapori (21%) e utilizzano cibi preconfezionati (23%). Unica (62%) e impareggiabile (48%), la nonna grazie alla sua esperienza e capacita’ culinaria riesce a far mangiare anche quei prodotti “ostici” come verdure (63%), legumi (56%) e ortaggi (51%). E tra i piatti preferiti trionfano lasagne (61%), polpette (53%) e torte tradizionali (48%).

E’ quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab - l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscanain occasione del Cibus, condotto mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1.200 Italiani tra i 20 e i 55 anni attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community per capire qual e’ il loro rapporto degli italiani con il cibo Made in Italy.

La cucina della nonna e’ la piu’ genuina, in quanto le nonne ricorrono a prodotti locali, usando al meglio ciò che la terra offre a chilometro zero – afferma il nutrizionista Andrea Strata – “Le nonne da sempre utilizzano per la preparazione dei loro piatti prodotti freschi, controllati, realizzati in maniera artigianale e che seguono il volgere delle stagioni, senza ricorrere a conservanti e ad altri prodotti industriali. Una conservazione dei principi della tradizione culinaria italiana che ha una sua valenza, anche dal punto di vista salutistico”. 

Cosa si cerca oggi a tavola? Un italiano su tre (33%) cerca rigorosamente le ricette della tradizione mentre il 24% va alla ricerca di prodotti sani e di qualita’. Solo il 17% dice che gradisce sperimentare e il 20% di volere pietanze ricercate ed elaborate. Dove possono trovare tutto quello che cercano? Un italiano su due (49%) afferma senza dubbio: a casa della nonna. Solo il 17% risponde dalla mamma e il 13% in casa propria. Giu’ anche ristoranti rinomati (8%) e trattorie di provincia (10%).

Ma cosa non piace della cucina della mamma? Per un italiano su due (53%) gli stessi piatti non hanno il sapore autentico di quelli fatti dalla nonna. Il 27% accusa un po’ di approssimazione nella preparazione mentre per il 21%  lamenta che a volte le mamme non dosano bene i sapori. E cosa non piace della cucina del partner? Ben il 36% afferma che i rispettivi partner hanno poca inventiva mentre il 23% lamenta che utilizzano troppi cibi preconfezionati,  per il 20% invece trasmettono addirittura ansia quando si mettono ai fornelli.

Perché si preferisce la cucina della nonna? Ben 4 italiani su 10 (39%) la preferiscono perché “da lei si mangia meglio”. Il 21% poi afferma che ai suoi piatti non si può dire di no mentre per il 18% perché sa esaltare al massimo la qualita’ dei prodotti Made in Italy. Il 18%, infine, preferiscono la cucina della nonna perché incarna in pieno i sapori di una volta. Ma quali sono i segreti della cucina della nonna? Per il 27% la passione e l’amore che la nonna mette nella preparazione dei piatti, per il 26% le sue ricette segrete mentre per il 23% l’utilizzo dei prodotti della terra, infine per il 19% l’esperienza acquisita in tanti anni.

Come descrivono gli italiani la cucina della nonna? Per il 62% e’ semplicemente unica. Il 48% la definisce impareggiabile, per il 36% e’ saporita e per il 32% e’ salutare. Per oltre un quarto degli italiani (27%) e’ nutriente e per il 24% deliziosa. Non manca poi chi la definisce “pesante” (19%) e chi addirittura la giudica sconfinata (14%). Ma quante volte al mese gli italiani mangiano dalla nonna? Ben il 35% afferma di andarci ogni domenica mentre il 37% almeno due domeniche al mese. Il 15% dichiara di andarci almeno una volta al mese e non manca chi afferma di passare dalla nonna ogni volta che riesce a ricavarsi qualche ora di tempo a pranzo (11%).

Ma quali sono i cibi “ostici” che la nonna riesce a far mangiare? In cima alla lista dei prodotti “poco graditi” dagli italiani ci sono le verdure (63%) come verze, cavoli e broccoli. Seguono poi i legumi (56%), fra tutti fave, fagioli e ceci. Per il 51% poi ci sono gli ortaggi in genere mentre il 42% indica alcuni tipi di formaggi dal sapore particolarmente forte. La nonna, infine, ha anche il “potere” di far mangiare non solo le zuppe e i minestroni (32%) ma anche alcuni tipi di carni particolari (come agnello e coniglio), 

Quali sono i piatti preferiti? Per ben 6 italiani su 10 (61%) non potevano che essere le lasagne, seguite dalle polpette (53%) e dalle torte tradizionali (48%). Molto gradita anche la parmigiana (44%), le focacce (37%), le frittelle (31%) e le cotolette (24%).

 

 

 

Piena soddisfazione di Franco Boni per gli obiettivi raggiunti nell’edizione 2014 di Cibus. Il profilo internazionale è stato apprezzato dagli espositori , dagli operatori e buyer esteri. 

- di Virgilio

Parma 05 Maggio 2014 ----

A Paolo De Castro l’onore del  taglio del nastro per la 17esima edizione di una delle più importanti manifestazione mondiali dedicate all’agroalimentare. Cibus 2014 registra il tutto esaurito degli spazi con 140mila mq di superficie lorda. 2.700 gli espositori e centinaia le novità esposte per l’occasione dalle aziende presenti.

Pare proprio che le imprese alimentari abbiano molto gradito il profilo internazionale allestito da  Fiere di Parma negli ultimi quattro anni contribuendo a rafforzare il ruolo di terza fiera alimentare al mondo, dopo Anuga di Colonia e Alimentaria di Barcellona.

Una soddisfazione ben manifestata dal presidente dell’ente fiere Franco Boni in occasione del discorso inaugurale: “Presentiamo una manifestazione che nonostante la crisi dimostra numeri in crescita, in controtendenza alla crisi.”  Tanti e profondi i cambiamenti che hanno portato a questo punto di eccellenza  Cibus2014 e perciò il presidente ci tiene a ringraziare “soprattutto tutte le aziende che hanno confermato la fiducia a “Cibus” e non hanno dato ascolto alle sirene che provenivano da altrove, e gli azionisti per il sostegno  dato  con gli aumenti di capitale che ci  hanno consentito di rinnovare pressoché totalmente questo quartiere”.  Una soddisfazione che il Presidente Boni intende condividere con la struttura dell’Ente Fiere, che sotto la guida dell’amministratore delegato Antonio Cellie, è stata in grado di organizzare una manifestazione di così ampia portata internazionale.

Ringraziamenti che si sommano a quelli di Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare, “innanzitutto come rappresentante del 50% del marchio Cibus non posso che rallegrarmi con l’amministratore delegato Cellie e la struttura per il risultato record di questa edizione. E’ un risultato questo molto importante per il nostro settore perché interviene in un momento che sta attraversando un periodo di difficoltà. Usciamo da un 2013 che ha visto una perdita di produzione dello 0,7% che si somma alle perdite degli anni precedenti e va a totalizzare un 3,4% di produzione persa. L’altra grande fonte di preoccupazione è sul fronte dei consumi che nel 2013 ha perduto 4 punti che sommati ai precedenti portano a 14 punti percentuali persi negli anni della crisi.”

Un tema, quello dell’internazionalizzazione, che sta molto a cuore al ministero,  quest’oggi rappresentato da Carlo Calenda, Vice Ministro allo Sviluppo Economico, il quale nel riconoscere il settore agroalimentare come tra quelli in più forte espansione individua però nel limitato numero di imprese esportatrici il punto di debolezza del sistema italiano. Per fare fronte a questa mancanza occorre operare, secondo Calenda, con una strategia complessa e articolata per dare vita a  una fase di difesa e a una di attacco. La prima difendendo le indicazioni geografiche, espressione della cultura italiana, combattendo l’italian sound,  e proseguendo con gli accordi bilaterali di libero scambio come ad esempio quello recentemente realizzato con il Canada. Accordi che però non verranno sottoscritti con quei paesi che “giorno dopo giorno, ribadisce il vice ministro, incrementano le loro barriere tariffarie. Questo vale per l’India e vale per Mercosur (Mercato Comune dell’America meridionale ndr).”

La fase d’attacco invece deve orientarsi verso nuovi mercati esteri e l’incentivazione all’esportazione. “Noi siamo forti nei mercati di prossimità. Sono mercati più complessi, Russia, Turchia e Nordafrica. Sono mercati che stanno manifestando elementi di instabilità”. Dove invece sta crescendo un commercio sempre più libero e sempre più aperto sono i paesi “dell’alleanza del Pacifico, prosegue Calenda, Cile, Colombia, Perù e Messico”. Ma c’è anche    l’America più profonda dove esiste un gap enorme tra promozione e importazione di prodotti italiani. “Il Texas, sottolinea il viceministro,  è ad esempio il paese che crescerà di più nei prossimi anni. 6 dei 50 container di prodotti sono texani ma lì non è mai stata fatta una promozione italiana.” La grande distribuzione è lo strumento più efficace per aggredire questi mercati e nei quali fare promozione. In conclusione l’dea è di dare incentivi alle grandi catene estere e incentivare le imprese italiane per dotarsi di export manager anche con la formula del “temporary management”. 

Per Vasco Errani, Governatore dell’Emilia Romagna, il settore agroalimentare è un settore strategico per l’Italia. “E’ molto importante perché non mette più l’agricoltura e l’agroindustria in una dinamica marginale nella discussione di questo Paese.  La possibilità di crescita e di  proiezione globale della qualità del nostro sistema è gigantesca.” Una affermazione internazionale che le imprese non possono raggiungere da sole e soprattutto decidendo “chi fa che cosa”, eliminando le innumerevoli sovrapposizioni e il “barocchismo italiano” senza porsi il problema “lo devo fare io lo deve fare qualcun altro”. L’altro problema, per Errani, è procedere in modo spedito sull’integrazione di filiera. ”Questo richiede un protagonismo nuovo da parte degli operatori” mentre il decisore politico  deve realizzare i suoi procedimenti secondo gli obiettivi della internazionalizzazione e della integrazione spinta di filiera. Il presidente conclude con la necessità di promuovere la Ricerca e la Formazione spingendosi a sostenere che l’Emilia Romagna dovrà diventare leader in europa sul terreno della ricerca sulla qualità agroalimentare. “Il nuovo piano di sviluppo rurale sarà tutto orientato in questa direzione per vedere se siamo in grado di integrare sino alla grande distribuzione e alla commercializzazione”.

A chiudere la serie di interventi è Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale dell’UE, il quale sottolinea come sia  necessario aumentare notevolmente la capacità organizzativa per arrivare a quei 50 miliardi di euro d’esportazione. Un traguardo, rispetto gli attuali 33 miliardi raggiungibile non con la sola qualità e eccellenza delle produzioni ma con l’organizzazione. Organizzazione che la Germania possiede tanto da produrre valori d’esportazione doppi di quelli italiani. “Noi, conclude De Castro, lavoreremo per rendere più forte l’Italia ma molto dipenderà da quanta Italia ci sarà dentro le istituzioni europee”.  

Che la grande kermesse abbia inizio all’insegna della internazionalizzazione; sostenibilità e lotta agli sprechi; innovazione di prodotto e di servizi; lotta alle contraffazioni.

Cibus2014 inaugurazione corteo gde

Sotto i portici dell'Ospedale vecchio il mercato di Campagna Amica raccoglierà fondi per contribuire al restauro del documento dell'archivio di Stato di Parma che testimonia la prima denominazione d'origine del Parmigiano, rogato quattro secoli fa dalla Camera Ducale di Parma -

 

Parma, 5 maggio 2014 -

 

Coldiretti Emilia Romagna contribuirà a salvare il primo documento, rogato dalla camera ducale di Parma e datato 1612, di riconoscimento della denominazione d’origine “Parmigiano” per il formaggio prodotto nel territorio di Parma. E’ questo l’obiettivo del mercato di Campagna Amica “GustosaMente”, promosso da Coldiretti per mercoledì 7 maggio dalle ore 16.00 alle 22.00 sotto i portici dell’Ospedale vecchio di Parma, in strada Massimo D’Azeglio 45. Una parte degli incassi del mercato, infatti, verrà destinato al restauro dell’importante documento.

L’iniziativa si svolgerà in abbinamento con “Carte… in tavola”, esposizione di documenti dell’Archivio di Stato di Parma sull’alimentazione e sulle produzioni tipiche del territorio, che si svolge nell’ambito di Cibusland che ha portato il Cibus per le strade di Parma.

Tra i prodotti che saranno venduti al mercato di Campagna Amica ci sarà il Parmigiano Reggiano prodotto con latte di vacche rosse, la razza il cui latte è stato il primo ad essere usato nel medioevo per la produzione del “Re dei formaggi”. Non mancherà un’altra gloria della tradizione gastronomica dell’Emilia Romagna, l’aceto balsamico tradizionale di Modena, portato a Cibusland dall’acetaia san Donnino che ha sede nell’omonima villa Liberty, famosa per essere stata set cinematografica del film di Bernardo Bertolucci, Novecento.

Sulla scia dei prodotti che hanno fatto la storia di questa terra, descritti proprio nei documenti dell’archivio di Stato, in via D’Azeglio ci saranno anche i salumi di maiale nero di Parma, animale salvato dalla scomparsa dalla testardaggine di alcuni allevatori, che hanno voluto riprendere l’allevamento di una vera gloria territorio, che oggi è nell’aristocrazia dell’enogastronomia e si presenta con il prosciutto che ha ancora attaccato lo zampetto con l’unghia, come si usa per i prosciutti di razze locali di antica tradizione.

Altri prodotti di alta qualità in vendita al mercato vanno dai funghi biologici alla birra agricola, dai formaggi ovicaprini alla frutta e verdura fresca.

 

(Fonte: ufficio stampa Coldiretti Parma)

 

L’azienda vitivinicola di Guiglia è tra i produttori di Bollicine Made in Italy all’interno della 17° edizione del Cibus, dal 5 all’8 maggio -

 

Modena, 5 maggio 2014 –

Lambruschi FalcoRubens e Falconero Riserva 24 mesi, frizzanti secchi L'Ancestrale e Terrebianche e rosso fermo Malbone. Sono le etichette di punta del catalogo che TerraQuilia presenterà da oggi a giovedì 8 maggio al Cibus Bollicine, la vetrina dedicata ai produttori italiani di spumanti all’interno del Cibus 2014, fiera internazionale dell’alimentare di Fiere di Parma.

 

È un calendario denso di appuntamenti quello dell’azienda vitivinicola di Guiglia, in provincia di Modena. Dopo la recente presenza alla 48° edizione del Vinitaly – all’interno dello stand F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti – TerraQuilia fa il bis con l’evento dedicato alle migliori bollicine d’Italia, dove partecipa con uno spazio espositivo interamente dedicato (Padiglione 7 - Stand L032). Oltre alla presentazione delle etichette più significative, l’appuntamento di Parma è l’occasione per illustrare le peculiarità della tecnica produttiva che caratterizza la produzione dell’azienda, il METODO ANCESTRALE.

 

La cantina TerraQuilia nasce dieci anni fa sulle colline di Guiglia, un micro territorio incontaminato che si estende fra i colli bolognesi, patria del Pignoletto, e quelli di Castelvetro, terra di elezione del Lambrusco Grasparossa. I vigneti dell’azienda si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, tratto distintivo che la rende una realtà unica nel proprio territorio. 

 

Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia con il METODO ANCESTRALE, un sistema di origini antiche che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamentosenza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. La produzione di TerraQuilia comprende inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“Dopo la positiva esperienza al Vinitaly – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – siamo orgogliosi di poter arricchire ulteriormente il nostro calendario di appuntamenti partecipando ad un altro evento di spessore, stavolta nella nostra terra, e con uno stand interamente riservato. Il Cibus Bollicine è una ulteriore occasione per presentare i nostri vini e la nostra realtà, espressione di un’area produttiva unica”.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

(Fonte: Ufficio Stampa TerraQuilia)

 

 

2700 aziende alimentari italiane a Cibus 2014, che apre lunedì 5 maggio – Cerimonia di inaugurazione, convegni, eventi negli stand e il fuori salone – Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, interverrà il 7 maggio

Parma, 3 maggio 2014 – La richiesta di cibo made in Italy da ogni angolo del pianeta sta rapidamente crescendo e la nostra produzione sta cercando di uscire dalla classificazione di prodotto di nicchia per divenire prodotto di largo consumo, arrivando sugli scaffali della grande distribuzione estera.

A questa domanda rispondono le 2700 aziende alimentari italiane che espongono a Cibus 2014 (la fiera internazionale dell’alimentare italiano, a Parma dal 5 all’8 maggio). Arriveranno a Cibus circa 10 mila operatori commerciali (dei 65 mila globali) provenienti da 115 Paesi. I Paesi “Focus” della fiera saranno: Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera e Benelux in Europa; Stati Uniti d’America, Canada, Brasile, Giappone e Russia nel resto del mondo; un’attenzione particolare sarà riservata ai Paesi del mercato del Sud Est Asiatico “ASEAN”.

Per conquistare i mercati esteri le aziende alimentari hanno messo a punto centinaia di nuovi prodotti che verranno presentati a Cibus per la prima volta (vedi la selezione sul sito Cibus.it nella rubrica “Novità di Prodotto”). L’aumento esponenziale dei nuovi prodotti presentati a Cibus è un altro dato che testimonia dello sviluppo della fiera che è passata dai 2100 espositori del 2010 ai 2300 espositori del 2012 per arrivare poi ai 2700 di quest’anno (Cibus è biennale).

La 17° edizione di Cibus sarà inaugurata lunedì 5 maggio alle ore 11 nella sala Pietro Barilla, alla presenza del Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, mentre nella giornata del 6 sarà presente il Vice Ministro delle Politiche Agricole, Andrea Romano.

Il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, sarà presente a Cibus mercoledì 7 maggio dove terrà una conferenza stampa sui temi più rilevanti del comparto agroalimentare e sulla partecipazione di circa 500 aziende alimentari ad EXPO 2015, nel padiglione ad hoc “Federalimentare4Expo”, realizzato da Federalimentare con la consulenza tecnica ed organizzativa di Fiere di Parma.

Come sempre l’esposizione dei prodotti sarà affiancata da convegni, eventi, degustazioni e workshop.

Per quanto riguarda i convegni si va dalla presentazione in dettaglio su struttura e funzionamento del padiglione “Federalimentare4Expo” di Federalimentare e Fiere di Parma a EXPO 2015 alla Assemblea annuale dei soci di Federalimentare (l’associazione confindustriale che associa 6.500 aziende alimentari); dal convegno della Fondazione Barilla sul “Milan Protocol” al convegno di Assocarni sulle certificazioni Halal; dal convegno sulla “Internazionalizzazione del sistema alimentario nazionale” di SFC Confindustria e Ice a “Etalian Bio, Destinazione Australia e Giappone” di Assocamerestero; dal convegno sulla grande distribuzione estera “Promuovere il Made in Italy” del Gruppo Food a “Quale futuro per la promozione delle vendite” di Nielsen e Università di Parma.

Centinaia gli show cooking e le degustazioni negli stand, con tutti i grandi chef schierati a partire da Cracco, Oldani e Vissani, come pure tantissimi i testimonial Vip, dal campione di motociclismo Jorge Lorenzo alla squadra di ciclismo NERI in partenza per il Giro d’Italia e via dicendo.

Complementare a Cibus, si terrà la 5° edizione di “Pianeta Nutrizione & Integrazione”, forum interdisciplinare sulla sana nutrizione con seminari di medici e società scientifiche ed una sezione espositiva di prodotti alimentari salutistici.

Per finire, Cibus presenta un grande fuori salone, “Cibus Land”, con degustazioni, spettacoli ed eventi di ogni tipo nelle strade di Parma, oltre una grande lounge “After Cibus” riservata a visitatori ed espositori all’interno del palazzo del Governatore  (http://www.cibus.it/).

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 18 05 Maggio 14

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 18 - 05 maggio 14

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SOMMARIO

Anno 13 - n° 18 05 Maggio 14

 

 

 

1.1 editoriale

1° maggio festa senza lavoro

2.1 agroalimentare

Al via CIBUS 2014 - molti gli espositori e tante le novità,.

3.1 suinicoltura

Suinicoltura, aumento contenuto dei costi di produzione 

4.1 pac

Riforma PAC: Mipaaf avvia collaborazione con Ismea

4.2 ogm

Coldiretti, il TAR boccia ricorso su stop semine in Italia

5.1 Energia

Emilia Romagna, un fondo di 24 milioni per le rinnovabili

6.1 lattiero  produzioni

Le produzioni DOP del 1° trimestre 2014

7.1 ambiente

Imballaggi: 100% riciclabili si può 

8.1 aziende  e bilanci 

 Emak S.p.A.: approvato il bilancio 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cibus 18 5Mag14 COP cibus

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lunedi 5 maggio apre i battenti Cibus 2014 - Una delle più importanti kermesse continentali si presenta con molte novità dentro e fuori i padiglioni fieristici di Parma. 

 

Parma 4 maggio 2014 -

 

Sono ben 2.600 le aziende che espongono a Cibus 2014 e molte hanno colto l’occasione di una delle più importanti vetrine europee per portare le loro novità. Prodotti che troveranno un’ulteriore vetrina, oltre quella di Cibus, nel padiglione “Federalimentare4EXPO2015” che Federalimentare e Fiere di Parma realizzeranno alla esposizione universale di Milano, ospitando 500 aziende alimentari italiane che racconteranno tradizioni, storie, produzioni e rapporto col territorio.

Molte anche le iniziative che si svolgeranno nel Centro di Parma come ad esempio il Festival Internazionale di Fotografia Culinaria a Parma, in occasione di Cibusland, - IL FASCINO DI PARMA A PORTATA DI CIBUS -  una 6 giorni di eventi che si realizzano all’interno del Centro Storico di Parma a partire dal 3 maggio.

cibus 2014 gde

Il Festival International de la Photographie Culinaire fa tappa a Parma in occasione di Cibus. Dal 5 al 30 maggio, I Portici del Grano ospiteranno una selezione di 30 opere tratte dalle cinque precedenti edizioni del Festival (www.festivalphotoculinaire.com): si tratta di fotografie di artisti provenienti da tutto il mondo.

L’evento culturale parigino, diventato ormai un punto di riferimento per gli amanti della fotografia e per gli appassionati di Food, celebra il lavoro di virtuosi della macchina fotografica che hanno scelto di esprimersi muovendosi nel mondo del cibo.

Il progetto della mostra ai Portici del Grano nasce per iniziativa di Parma Alimentare, da un’idea condivisa con l’Associazione no-profit Rinascimento 2.0, in collaborazione con Cibusland e con il patrocinio del Comune di Parma.

All’inaugurazione - lunedì 5 maggio - sarà presente Jean-Pierre PJ Stéphan, presidente e fondatore del Festival che ogni anno affronta con passione ed estrema originalità un tema differente: "Poissons, coquillages et crustacés" nel 2009, "J'ai descendu dans mon jardin" nel 2010, "Street Food" nel 2011, "l'Oeuf " nel 2012, e "Luxe & Fête", fil rouge dell’ultima edizione del 2013.

L’iniziativa fa parte del piano di attività del consorzio Parma Alimentare ed è sostenuta dal contributo della Camera di Commercio di Parma.

ParmaAlimentare gde

“Il Festival International de la Photographie Culinaire è l’unico evento culturale al mondo che rende omaggio ai fotografi che esprimono la propria creatività attraverso immagini legate all’universo del cibo. La selezione di opere che abbiamo portato a Parma in occasione di Cibus 2014 esprime la potenza, l’intelligenza, l’eclettismo dei diversi sguardi degli artisti sull’alimentare. La fotografia culinaria diventa quindi opera d’arte a sé. Il Festival che presiedo è lieto di iniziare una collaborazione con Parma, città dalla grande cultura gastronomica, famosa nel mondo per i suoi prosciutti, i formaggi, le paste…. Vetrina sublime per esporre le immagini culinarie più belle del pianeta”  ha dichiarato Jean-Pierre PJ Stéphan, presidente e fondatore del Festival International de la Photographie Culinaire.

“Parma Alimentare ha colto con entusiasmo l’opportunità di questo evento culturale che avrà luogo nei giorni di Cibus, quando la città ducale diventa indiscussa capitale del Food in Italia e nel mondo. Ringraziamo pertanto il Comune e le Fiere di Parma per averci offerto la possibilità di contribuire al successo delle iniziative legate a Cibusland, convinti che sia sempre più strategico arricchire di contenuti culturali le offerte business, così da creare un circolo virtuoso che generi interesse verso la città e il tessuto sociale e imprenditoriale che li ospita”  ha affermato Alessandra Foppiano, Executive Manager di Parma Alimentare. 

 

FIPC 2010 - Patrick Rougereau - Jai descendu dans mon jardin LR gde

 

 

 

 

 

 

Nel 2013 la produzione regionale suinicola ha evidenziato un aumento contenuto del costo di produzione, nonostante le tensioni sui prezzi delle materie prime alimentari, in particolare soia e mais.

 Reggio Emilia - 29 aprile 2014

Merito della maggiore produttività degli allevamenti, che ha permesso di limitare gli effetti della crescita delle spese e di cogliere l'opportunità del rialzo delle quotazioni al macello.

  • Tra gli indici tecnici che influenzano la produttività e che nel tempo hanno avuto una performance in costante crescita c'è il numero di suini svezzati per scrofa all'anno, salito tra il 2010 e il 2013 da 22,01 a 23,60. Si tratta di un risultato ottenuto grazie sia all'aumento dei parti all'anno per scrofa, cresciuto nello stesso periodo da 2,23 a 2,25, sia al maggior numero di suini nati vivi per parto. Sempre nell'ultimo triennio, la parallela riduzione dell'indice di mortalità in fase di svezzamento ha fatto salire da 9,87 a 10,5 i suinetti svezzati per parto. Questo generale miglioramento è il risultato di vari fattori, tra cui una più attenta selezione dei riproduttori e a una maggiore attenzione ai calori, con la conseguente diminuzione dei giorni di interparto.
  • L'analisi degli indici tecnici, indispensabile agli allevatori per valutare la competitività delle propria azienda, viene realizzata annualmente dal CRPA fin dal 1993 su base volontaria e con la collaborazione della Apa provinciali, su un campione ampio di allevamenti che, nel 2013, ha contato 50.000 scrofe.
  • A questa analisi, si affianca quella tradizionale del costo di produzione del suino pesante, che nel 2013, negli allevamenti a ciclo chiuso, è aumentato solo del 2% rispetto all'anno precedente, portandosi a 244 €/capo pari a 1,53 € per chilogrammo di peso vivo prodotto. Il miglioramento della produttività, oltre ad avere in parte compensato l'effetto del rialzo dei prezzi dei cereali e della soia, ha anche attutito gli effetti dell'incremento dei costi generali legati alle imposizioni fiscali che gravano dal 2012 sui fabbricati rurali. La maggiore efficienza delle scrofaie ha inoltre consentito di contenere il costo medio del lavoro e l'incidenza degli ammortamenti. 
  • Negli allevamenti a ciclo aperto il costo del magroncello di 35 kg è cresciuto nel 2013 dello 0,8%, sempre a causa dell'incremento dei costi di alimentazione e delle imposte gravanti sui fabbricati rurali. Anche in questo caso il miglioramento della produttività delle scrofe ha permesso di limitare gli effetti della crescita del costo di produzione.
  • Stabile, invece, il costo di produzione del suino pesante nel ciclo chiuso. Il risultato è l'effetto della riduzione del costo del magrone, che ha compensato il rialzo della spesa per gli alimenti e degli oneri per interessi ed ammortamenti. 
  • Facendo un confronto, nell'allevamento a ciclo aperto la voce di costo relativa all'alimentazione risulta maggiore rispetto al ciclo chiuso. Questa differenza è da attribuire alla mancanza di un'azione volta al miglioramento genetico degli animali allevati.
  • Per quanto riguarda la redditività, il 2013 si è contraddistinto per una prima parte nella quale il calo stagionale delle quotazioni dei suini pesanti e l'aumento dei costi di produzione non hanno permesso agli allevatori di coprire interamente, almeno nel secondo trimestre, le spese per i mezzi correnti di produzione. La situazione è migliorata nel secondo semestre, quando i forti rialzi delle quotazioni hanno risollevato il bilancio degli allevamenti garantendo margini di redditività positivi. 
  • Scarical'Opuscolo CRPA Notizie con l'analisi completa del costo di produzione del suino.

 

 

 

Consultazione pubblica sulla nuova Ocm ortofrutta.

 

Roma, 26 marzo 2014 - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha indetto, in collaborazione con Ismea, una consultazione pubblica sulla futura Strategia nazionale per la gestione dei programmi operativi sostenibili attuati dalle Organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo, che costituisce parte integrante della riforma della Pac 2014-2020.
Scopo della consultazione è consentire, sulla base degli obiettivi e delle priorità proposti nel documento, la formulazione di pareri e osservazioni riguardo ai contenuti della Strategia nazionale e alle sfide future.  Il documento di consultazione "Verso la nuova strategia nazionale 2015-2020 dell'Organizzazione comune del mercato ortofrutticolo" è pubblicato sul sito Internet del Ministero alla pagina http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5116
 
Possono inviare contributi e osservazioni cittadini, agricoltori, imprenditori della filiera agroalimentare, organizzazioni, amministrazioni pubbliche e in generale chiunque sia interessato a questa tematica utilizzando l'apposito modulo per i commenti da trasmettere all'indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La consultazione resterà aperta fino al 30 aprile 2014.

(Ismea)

 

 

 

 


  

 

 

 

 

 

 

Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente. Lo rende noto con grande soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare che la sentenza  conferma definitivamente il divieto di coltivazione in Italia.. L’agricoltura italiana - sottolinea la Coldiretti - resta dunque libera dagli  Ogm come chiedono quasi otto italiani su dieci (76 per cento ) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati dell’agricoltura in Italia.

“Un risultato ottenuto grazie alla grande mobilitazione delle associazioni di ambientalisti, agricoltori, consumatori, cooperatori riuniti nella  coalizione Liberi da Ogm”  ha affermato il coordinatore Stefano Masini responsabile ambiente della Coldiretti nel chiedere al Governo di “chiarire quali siano le sanzioni da applicare nel caso di violazione del divieto di messa a coltura in modo da evitare situazioni analoghe a quanto accaduto nella scorsa estate in Friuli Venezia Giulia, che hanno portato alla contaminazione di terreni confinanti con quelli illegalmente coltivati con mais MON810, come accertato dalle indagini del Corpo Forestale dello Stato”.

Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura - continua la Coldiretti - non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. Nell’Unione Europea - conclude la Coldiretti - nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm,  nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810  piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962  ettari).

 

 (Coldiretti)

 

 


  

 

 

 

 

Nel mese di marzo si sono registrati andamenti differenti tra le produzioni DOP italiane.

 

Alle importanti crescite di Grana Padano (+2,3%)  e Gorgonzola (+15,5%) si sono contrapposte quelle di Asiago (-7,1%) e Quartirolo Lombardo (-6,5%), stabile il Parmigiano Reggiano DOP (-0,1%).

In dettaglio:

 

GRANA PADANO: nel mese sono state prodotte 486.481 forme, con una variazione rispetto lo scorso marzo del +2,3%. Il risultato mensile è uno dei più alti degli ultimi anni e porta la variazione tendenziale a +2,4% rispetto al 2013.

 

PARMIGIANO REGGIANO: la produzione procede sugli stessi livelli del marzo scorso (-0,1%) andamento che si ripercuote anche sulla variazione tendenziale. La produzione del primo trimestre 2014 è pressoché invariata rispetto al 2013 (-0,05%)

 

GORGONZOLA: inizio 2014 sprint per il Gorgonzola la cui produzione nei primi tre mesi dell’anno è superiore di oltre il 15% rispetto al 2013. Dopo aver chiuso i mesi di gennaio e febbraio ampiamente in positivo anche il mese di marzo chiude con una crescita del 10,1% rispetto lo stesso mese nello scorso anno.

 

ASIAGO: negativa la produzione di Asiago DOP che nel mese cala del 7,1% accumulando da inizio 2014 una decrescita produttiva del 2,4%.

 

QUARTIROLO LOMBARDO: nonostante l’andamento negativo del mese di marzo (-6,5%) il Quartirolo Lombardo DOP riesce a mantenere una produzione consuntiva da inizio anno positiva (+4,4%). Merito soprattutto delle produzioni di febbraio che sono state superiori alla media.

 

Tutti i dati dettagliati sulle produzioni DOP sono visualizzabili nella sezione Economia/Produzioni DOP dal sito di ASSOLATTE

(Fonte Assolatte)

 

Il Consorzio di Tutela salumi D.O.P. piacentini sarà al Padiglione 6 - Stand B 046 , dal 5 all' 8 maggio, con la coppa piacentina, la pancetta piacentina, il salame piacentino, e ovviamente per celebrare il premio Coppa d 'Oro.

Piacenza, 3 maggio 2014 -

Dopo il successo della presentazione dell’edizione 2014 del Gut Festival avvenuta durante il Vinitaly da poco concluso, non può mancare la consacrazione di un evento così importante per la città di Piacenza quale il premio Coppa d’Oro. Infatti in occasione della presenza del Consorzio Salumi D.O.P. Piacentini al Cibus di Parma, all’interno dello stand del Consorzio oltre alla consueta e gradevolissima degustazione dei salumi del territorio piacentino si potrà apprendere qualche notizia in più sull’edizione 2014 del Premio Coppa d’Oro. Il prestigioso premio infatti è realizzato in concomitanza al Gut Festival che avrà luogo dal 10 al 12 ottobre 2014 e che avrà in serbo grandi novità rispetto alle edizioni precedenti, da scoprire poco per volta.

I salumi D.O.P. piacentini ed in particolare la Coppa piacentina insieme al Gutturnio sono il simbolo della piacentinità in Italia e nel Mondo. Il Premio -che proprio alla Coppa piacentina D.O.P. è intitolato- è giunto quest’anno alla sua ottava edizione acquistando nel tempo una rilevanza sempre maggiore. Si tratta, per chi ancora non lo conoscesse, di una manifestazione che la Camera di Commercio di Piacenza ha inaugurato nel 2007 per portare un contributo reale alla promozione dei prodotti eccellenti dell’industria alimentare piacentina.

Nell’albo d’oro dei premiati troviamo nomi di tutto rispetto: nel 2007 Riccardo Muti, Paolo De Castro, Giorgio Calabrese; nel 2008 Carlo Cannella, Filippo Chiappini Dattilo e alla memoria di Renzo Buvoli, nel 2009 Gian Franco Piva, Davide Paolini, Filippo Inzaghi, Pietro Fumi; nel 2010 Marco Bellocchio, Gerry Scotti, Vasco Errani, Giuseppe Sala, Giorgia Bronzini; nel 2011 Enzo Iacchetti, Luigi Roth, Antonio Zanardi Landi; nel 2012 Massimo Bottura, Isabella Ferrari, Fede e Tinto e infine nel 2013 Diana Bracco, Gualtiero Marchesi e Benito Benedini.

Il Consorzio di Tutela salumi D.O.P. piacentini vi aspetta al Padiglione 6 - Stand B 046 , dal 5 all’ 8 maggio, per farvi scoprire la coppa piacentina, la pancetta piacentina, il salame piacentino, e ovviamente per celebrare il premio Coppa d ‘Oro.

Non mancheranno durante le diverse giornate momenti ad hoc di degustazioni “Coppa d’Oro”, la selezione eccellente di coppa piacentina con stagionatura minima di 8 mesi.

Quest’anno l’assegnazione del prestigioso premio, i cui premiati sono ancora top secret, avverrà Venerdì 10 ottobre alle ore 17,00 presso la splendida cornice di palazzo Gotico a Piacenza.

 

(Fonte: ufficio stampa Premio Coppa D'Oro)

Dal 5 all'8 maggio le eccellenze dell'artigianato alimentare Modenese presenti al Salone di Parma con Expomodena -

 

Modena, 2 maggio 2014 -

Un appuntamento, quello di Cibus, l'evento di maggior risonanza del Made in Italy dell'alimentazione, al quale le piccole e medie imprese della Provincia di Modena parteciperanno per presentare l'alta qualità delle proprie produzioni.

Cibus si conferma come la principale piattaforma di incontri e scambi commerciali per gli operatori del settore alimentare; nei 4 giorni di manifestazione sono attesi 60 mila operatori commerciali, tra italiani e stranieri, ed esporranno 2600 aziende alimentari, tutte italiane.
Quest'anno Cibus 2014 si presenta inoltre con un layout totalmente rinnovato e con un programma nutrito di convegni, eventi e show cooking, ed un grande fuori salone nelle strade di Parma, "CibusLand"

Nel variegato panorama eno-gastronomico italiano non potevano mancare i prodotti tipici della nostra Provincia e anche quest'anno il Consorzio Expomodena ha infatti promosso la partecipazione delle proprie aziende artigiane al Salone di Parma.

Aceto Balsamico tradizionale, insaccati, salumi, prodotti da forno, e tartufi saranno solo alcuni dei prodotti presentati dalle 10 aziende di Modena presenti: Acetaia Malpighi, Acetaia Terra del Tuono, Azienda Agricola Leonardi Giovanni, Aziende di Burana, Bellei Luigi e Figli, Salumificio Vecchi, Il girone dei Golosi, Torte Gualmini, Società agricola Modena Tartufi e Premieres.

Per aumentare la visibilità delle imprese e favorirne gli incontri commerciali con operatori stranieri, Expomodena in collaborazione con Newexplora e Cna alimentare, ha selezionato e invitato a partecipare diversi importatori provenienti da Russia, Sud America e Germania che per tutta la durata della manifestazioni avranno l'opportunità di conoscere e degustare le eccellenze del territorio.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

 

Prosegue la simpatica iniziativa itinerante organizzata dal Consorzio Mortadella Bologna. Lunedì 5 maggio a partire dalle ore 18 presso lo stand del Consorzio degustazioni e food show aperti al pubblico con protagonista la Mortadella Bologna IGP. Per tutta la giornata inoltre, lungo i padiglioni della fiera, riprenderà la divertente caccia amorosa della Sposa PerFetta.

 

Parma, 3 maggio 2014 -

Dopo i successi di Vinitaly a Verona e Fuori Salone a Milano fa tappa al Cibus di Parma il “tour del gusto” dell'Anteprima Filo Rosa, simpatica iniziativa itinerante organizzata dal Consorzio Mortadella Bologna e dedicata alla Mortadella Bologna IGP, che proprio nel capoluogo emiliano sarà protagonista dal 9 al 12 ottobre dell'evento MortadellaBò (www.mortadellabo.it).

 

Un goloso percorso di avvicinamento scandito da incontri, degustazioni e momenti pensati per il grande pubblico, per toccare con mano – e soprattutto gustare con il palato! - quel che sarà l'appuntamento autunnale bolognese.  A Parma, presso lo spazio espositivo del Consorzio Mortadella Bologna (Pad. 3, stand E068), a partire dalle ore 18 i visitatori potranno prendere parte gratuitamente alla degustazione di Mortadella Bologna IGP e ai food show che vedranno alcuni food bloggers cimentarsi nella creazione di sfiziosi finger food, sempre con protagonista la Mortadella Bologna IGP, che verranno poi offerti in assaggio ai presenti. 

 

Per l'intera giornata inoltre la Sposa PerFetta, un'autentica sposina con tanto di vestito “mortadelloso”, proseguirà lungo i padiglioni della fiera la sua golosa caccia amorosa alla ricerca del compagno di vita – e di tavola – ideale, con cui convolerà a nozze durante la kermesse bolognese di ottobre: come accaduto a Verona, dove la Sposa PerFetta è stata seguita nel suo girovagare da una folla curiosa e divertita pronta a farsi immortalare in foto e video, anche al Cibus chiunque potrà farsi avanti per tentare di sedurla, con gli incontri raccontati sui principali social network dedicati all'iniziativa (Facebook: https://www.facebook.com/MortadellaBo).

 

Nelle prossime settimane, l'Anteprima Filo Rosa proseguirà fra degustazioni speciali e la caccia  della Sposa PerFetta legandosi ad altri importanti eventi nazionali, portando con sé quel tocco di leggerezza e giovialità che da sempre accompagna l'immagine della Mortadella Bologna IGP, presenza fissa sulle tavole di tutta Italia: la Sposa PerFetta visiterà la BIT - Borsa del Turismo delle 100 città d'Italia - di Bologna, sarà protagonista di uno Special Event in calendario a giugno presso la Terrazza del Pincio di Roma, e poi ancora a Rimini in occasione della Notte Rosa del 4 luglio. Per chiudere finalmente il cerchio in occasione del “suo” evento, MortadellaBò di Bologna.

 

Il calendario dell'Anteprima Filo Rosa, che scandirà come detto la marcia di avvicinamento a MortadellaBò - l'evento più importante dedicato alla Mortadella Bologna IGP - si inquadra fra le iniziative che il Consorzio Mortadella Bologna porta avanti con impegno e passione per la promozione e la conoscenza di uno dei prodotti simbolo della tradizione gastronomica emiliana, e bolognese in particolare. Costituito nel 2001, impegnato in prima linea anche nelle attività di contrasto a imitazioni e contraffazioni in collaborazione con il Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Consorzio Mortadella Bologna riunisce oggi ben 31 aziende, che producono circa il 95% di tutta la Mortadella Bologna IGP.

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(Fonte: ufficio stampa Consorzio Mortadella Bologna)

 

 

Le iscrizioni si chiudono il 6 maggio. 90 vini selezionati nel 2013 -

 

Reggio Emilia, 2 maggio 2014 -

E’ scattato il conto alla rovescia per le imprese che intendono partecipare alla nuova edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco”. Scadono, infatti, martedì 6 maggio i termini per l’iscrizione all’appuntamento annuale proposto dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per valorizzare e promuovere la miglior produzione di lambrusco: una rassegna che nel 2013 ha visto in selezione finale ben 90 vini (l’esatta metà erano reggiani), protagonisti al Vinitaly nei primi giorni di aprile e, ora, pronti per essere esposti e degustati al Cibus di Parma (5-8 maggio).

Il Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”, giunto alla quinta edizione, è patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed è dedicato alle aziende produttrici di Lambrusco delle province di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Parma, alle quali è offerta l’opportunità di veder premiato il loro impegno sulla qualità delle produzioni, che saranno poi presentate alle più prestigiose rassegne agroalimentari internazionali. Tra queste spicca, per il 2014, il SIAL di Parigi, il salone leader mondiale dell’agroalimentare in programma nell’ottobre 2014 nella capitale francese. 

Le operazioni di selezione si svolgeranno dal 22 al 23 maggio presso la sede della Camera di commercio di Reggio Emilia a Mancasale; saranno curate da commissioni formate per pubblico sorteggio e composte da 6 tecnici, di cui almeno 4 residenti in Emilia, e da 1 sommelier, sempre in base al metodo di valutazione “Union Internationale des Oenologues”. 

Il concorso riguarda tre categorie di vini: Vini Lambrusco frizzanti a denominazione di origine controllata (Dop), Vini Lambrusco frizzanti designati con indicazione geografica tipica (Igp) e Vini Lambrusco spumanti a denominazione di origine controllata (Dop).  

La proclamazione ufficiale dei vini premiati è prevista per fine giugno. 

 

Per iscrizioni e informazioni: www.concorsolambrusco.it o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

 

 

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Dal 5 all’8 maggio il top delle imprese alimentari della regione sarà presente al Salone di Parma con un spazio espositivo collettivo dedicato alla promozione di prodotti tipici e di alta qualità.

 

 

Parma, 2 maggio 2014 -

Un appuntamento, quello di Cibus, l’evento di maggior risonanza del made in Italy dell’alimentazione, al quale le micro e piccole imprese emiliano romagnole parteciperanno per presentare l’alta qualità delle proprie produzioni. 

La crisi in atto impone oggi più attenzione che in passato all’ottimizzazione dei costi, alla valorizzazione di sinergie e ad investimenti in attività di marketing e di promozione. “Cibus – spiega Isabella Angiuli, responsabile CNA Alimentare Emilia Romagna - rappresenta da sempre una piattaforma di incontri imprescindibile per gli operatori del settore; un appuntamento dunque da non perdere per imprese, quali sono le nostre, che puntano decisamente a nuovi mercati. Da qui la decisione di CNA Alimentare Emilia Romagna di favorire, grazie anche al sostegno economico della Regione, la presenza delle aziende in uno spazio importante al Salone di Parma”. 

Sono 10 le imprese artigiane che esporranno i propri prodotti tipici e di qualità in un’area dedicata a degustazioni e business meeting, concepita in modo da favorire il massimo della comunicazione con gli operatori specializzati, nazionali ed internazionali. Anche una start up tra le imprese presenti. Si tratta di “Olio & Sale” di Bologna, guidata da due giovani soci che hanno realizzato un business focalizzato su conserve dal sapore antico pensate, sin dall’avvio d’impresa, appositamente per il mercato statunitense. 

 

“CNA – conclude Angiuli - accompagnerà gli imprenditori in un “viaggio del gusto”, che muoverà dalle antiche tradizioni, consegnando prodotti che nascono dall’utilizzo di metodi e tecnologie innovative. Un sapere che evolve ed è la cifra dell’artigianato alimentare di questa regione. Inoltre, grazie al progetto “Export Gate For Made In Italy – Una Porta Verso L’Europa”, CNA in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, sperimenterà un “Desk Germania e Russia” con l’obiettivo di favorire gli incontri commerciali tra le nostre imprese e gli operatori provenienti in particolare da questi due paesi. Alle aziende emiliano romagnole presenti, CNA Alimentare fornirà assistenza completa nella relazione con gli operatori esteri, proponendo a tutte quelle  interessate, alcuni incontri finalizzati alla definizione di contratti con importatori, distributori e catene alimentari russe di primo piano. Questa attività, consentirà alle imprese presenti di poter valutare, la fattibilità di rapporti di collaborazione e di esportazione su questi importanti mercati che potrebbero poi sfociare in una collaborazione continuativa ed essere propedeutici all’avvio di  importanti prospettive di accordi commerciali”.

 

Le aziende presenti:

 

Pregio srl - Castelnuovo Rangone (MO)

Proposta di prodotti derivanti da antiche ricette della tradizione modenese quali: Nocino delle streghe, Laurino, di Duroni di Vignola al liquore, Aceto Balsamico di Modena I.G.P., Mirtillo, del Lampone, Baci di strega, cioccolatini al nocino, Duroni di Vignola ricoperti al cioccolato

 

Il Piccolo Mugnaio Società Agricola - Maranello Loc. Torre Maina (MO)

Produzione dall’uva all’aceto balsamico di Modena, IGP, biologico e aceto balsamico, tradizionale di Modena DOP

 

Terre Liguri srl - Loc. Carignano (PR)

Produzione di olio extravergine: DOP Ligure, Biologico, di Olive Taggiasche e Pesto genovese DOP, Prodotti da Agricoltura Biologica “ICEA” linea “DIPARMA”

 

Olio & Sale - Bologna 

Produzione di prodotti al mirtillo provenienti dall’Appennino Tosco Emiliano: confettura extra, mostarda con aceto balsamico di Modena IGP, mirtilli sciroppati e nettare di mirtillo

 

GAMS spa - Anzola dell' Emilia (BO)

Attività di gestione di mense aziendali, self service, attività di catering, vendita di cibi e bevande tramite distributori automatici, rivendita di prodotti alimentari confezionati ed erogazione di servizi di pulizia 

 

Arcadia Food Trading srl - Reggio Emilia

Commercializzazione di prodotti alimentari: formaggio a pasta dura, creme di formaggio, pasta secca e fresca, pasta ripiena, aceto balsamico, olio extravergine di oliva, vini di diverse regioni, creme di verdure, ragù e paté di cacciagione e selvaggina

 

Il Sottobosco snc - Pavullo nel Frignano (MO)

Raccolta, selezione e distribuzione di funghi a crescita spontanea: funghi di bosco freschi, secchi, congelati, sott’olio, confetture biologiche di frutti del sottobosco, frutti di bosco congelati, infuso e succo di mirtillo nero selvatico e novità assoluta Funghi Porcini Liofilizzati in fette, e Salsa di Porcini Liofilizzata

 

Capricci del Bosco di Bettini Bruno - Tagliole di Pievepelago (MO)

Lavorazione artigianale di confetture, composte senza zuccheri aggiunti, frutta sciroppata, miele, funghi, liquori. Linea per gastronomie e negozi specializzati

 

Gastronomia Piccinini Sapori della Collina srl - Baiso (RE)

Produzione di pasta fresca (tagliatelle, zuppa imperiale, gramigna, garganelli, gnocchi), di paste ripiene (tortellini, tortelli, ravioli, lasagne) di tigelle, gnocco fritto e pasta per pizza

 

Panificio Zanella - Bologna

Produzione di pane fresco, prodotti da forno biologici, di pizze e focacce

 

Artigiani Pastai Bondi srl - Ferrara

Laboratorio specializzato in produzione di pasta fresca all’uovo e non, semplice o ripiena e altre specialità gastronomiche

 

(Fonte: ufficio stampa CNA Emilia Romagna)

 

 

Il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro che ha incontrato a Parma i rappresentanti dell'Organizzazione interprofessionale Distretto del pomodoro da industria del Nord Italia.

 

Parma, 30 aprile 2014 -

“L’aiuto accoppiato, nell’ambito della Nuova Pac, ci sarà anche per il pomodoro”. Una fondamentale rassicurazione per il comparto del pomodoro da industria è arrivata dal presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro che ha incontrato a Parma i rappresentanti dell’Organizzazione interprofessionale Distretto del pomodoro da industria del Nord Italia.

<La scelta non è definitiva sino al 2020 – ha spiegato De Castro - visto che agli stati membri è lasciata facoltà di rivedere gli aiuti accoppiati annualmente, ma posso annunciare che dalle voci che giungono dall’incontro Stato Regioni si sta prevedendo l’aiuto accoppiato anche per il pomodoro>.

Ancora non ci sono stime ufficiali su quanto arriverà alla filiera del pomodoro con l’aiuto accoppiato, ma De Castro ha subito messo in guardia in merito alla gestione delle risorse europee. <Non si può pensare che il nostro tesoretto di aiuti accoppiati sia un bancomat nel quale tutti possono sperare di attingere qualcosa – ha aggiunto – si devono invece compiere scelte strategiche per puntare sui comparti realmente produttivi>.

Quindi il messaggio diretto all’Oi Distretto, che raggruppa la quasi totalità della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia: <l’Oi segnali quali sono le necessità per evitare una distorsione competitiva con gli altri paesi europei, come Spagna e Portogallo, che hanno già deciso per l’aiuto accoppiato a favore del pomodoro. L’Oi è stata un’innovazione istituzionale molto importante, grazie alla quale è possibile perseguire gli obiettivi della competitività e dell’efficienza sul mercato e in questa fase deve essere vigile per verificare quello che stanno facendo gli altri paesi>. Rincuorato dall’annuncio di De Castro il presidente dell’Oi Distretto Pier Luigi Ferrari: <la concessione dell’aiuto accoppiato – ha dichiarato - è di fondamentale importanza per la nostra filiera ed è per questo che ci siamo mossi sensibilizzando il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina e gli assessori regionali di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. La mancata introduzione dell’aiuto accoppiato per il pomodoro in Italia – al cospetto di quello che sta accadendo in altri paesi – avrebbe comportato una pesante ricaduta negativa anche in termini occupazionali e di contributo alla crescita del valore aggiunto nazionale>. 

 

 

(Fonte: ufficio stampa Oi Pomodoro da industria del Nord Italia)

 

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