Redazione

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Mercoledì, 01 Agosto 2018 14:56

Minaccia di morte la moglie davanti ai figli

Personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all'Ordinanza di convalida di arresto e contestuale applicazione di misure cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare, emessa dal Tribunale di Modena, nei confronti di un cittadino albanese di 46 anni che nei giorni scorsi si è reso responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia.

Durante un'accesa lite, alla presenza dei due figli minori, l'uomo aveva aggredito la moglie, aveva lanciato oggetti per aria e, impugnando un coltello da cucina, l'aveva minacciata di morte. Il figlio più grande, frappostosi tra i due genitori a difesa della madre, aveva ricevuto un forte schiaffo al volto, refertato dal Pronto Soccorso con prognosi di 4 giorni per trauma facciale da percosse.

All'indagato è stato altresì prescritto di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla coniuge.

Mercoledì, 01 Agosto 2018 10:29

Perché Vismara Si, Ferrarini No?

Si è conclusa ieri la riunione per la richiesta della cassa integrazione straordinaria da parte della Ferrarini, di cui fa parte anche l'azienda Vismara.

Di Nicola Comparato Felino 1 agosto 2018 - Solo pochi giorni fa era stata accolta la richiesta di concordato preventivo in bianco con nomina del commissario che provvederà al pagamento degli stipendi, arretrati compresi, dei lavoratori.

Incredibilmente si è trovato un accordo solo in Lombardia relativamente Vismara.
I lavoratori lombardi "godranno" di un anno di cassa integrazione con causale di "evento improvviso e imprevisto" . Riceveranno anche un acconto sullo stipendio corrente ma non sugli arretrati.

Diverso il discorso nella sede Ferrarini di Reggio, ma soprattutto per lo stabilimento Ferrarini di San Michele Cavana in provincia di Parma. Per i dipendenti emiliani quindi nessuna cassa integrazione straordinaria chiesta per "crisi aziendale", si opterà per un "contratto di solidarietà".

Alla domanda: "Perche' Vismara si e noi no ?!", la risposta potrebbe essere racchiusa nelle diverse condizioni lavorative e nella difficoltà, per gli stabilimenti di Parma e Reggio Emilia, di dimostrare i requisiti necessari.

Per ora i lavoratori possono solo aspettare l'incontro del tre agosto a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico nella speranza che da quella riunione possa scaturire qualcosa di buono anche per gli emiliani.

Ormai gli operai della Ferrarini sono stanchi di aspettare. Le banche, le finanziarie, le bollette non aspettano.

Gli operai di San Michele Cavana si sentono traditi dall'azienda che non è stata sincera verso di loro. Più di una volta ai lavoratori era stato detto di stare tranquilli e che lo stipendio sarebbe arrivato "a breve" , ma poi i soldi non sono mai arrivati, salvo il giorno in cui venne proclamato lo stato d'agitazione con sciopero e corteo al seguito. Quel giorno i soldi arrivarono subito.

Sarà stata una coincidenza? O la magia del Natale in anticipo di qualche mese? Nel frattempo ... è il pensiero dei dipendenti "Aspettiamo!"

Durante le prime ore della mattina di domenica 29 Luglio 2018, nell'ambito di attività di controllo del territorio, personale dipendente effettuava verifiche presso alcune strutture ricettive della città, accertando come, in una di esse, risultasse alloggiata, tra gli altri avventori, una cittadina romena, C.R.F., classe 1980, in Italia senza fissa dimora che, controllata in Banca Dati, risultava colpita da un Mandato di Arresto Europeo, emesso dalle autorità romene nell'anno 2016, ma riguardante fatti avvenuti in Spagna, negli anni 2001/2002.

Le successive verifiche permettevano di accertare come la donna, nel periodo indicato, facesse parte di un articolato sodalizio criminale, dedito alla tratta di esseri umani, nello specifico di ragazze minorenni, delle quali veniva sfruttata l'attività di prostituzione a cui venivano costrette.

Al momento della verifica la donna in questione non risultava presente presso la struttura ricettiva ragion per cui gli equipaggi effettuavano un controllo discreto della medesima fino a quando, intorno alle ore 7.00 circa, la C.R.F. veniva rintracciata e bloccata.

Esperite le opportune verifiche, la donna fermata risultava effettivamente la destinataria del provvedimento di cattura ragion per cui, dopo la trafila di adempimenti di rito, la stessa veniva quindi condotta presso la Casa Circondariale di Modena, a disposizione della Corte di Appello di Bologna, competente per materia e territorio.