Il Comune di Parma dispone la sospensione dei permessi a costruire nelle aree di tutela dell'aeroporto 287 giorni dopo la prima richiesta degli ambientalisti. Chi ha davvero mancato di responsabilità?
"I lavori vanno fermati a meno di chiudere l'aeroporto, e comunque in autotutela dell'ente". Lo scrivevamo - sottolinea Legambiente - nel dossier "Le relazioni pericolose tra Aeroporto e Mall" il 18 aprile 2018. Il Comune di Parma si è deciso 287 giorni dopo a sospendere in autotutela, con determina dirigenziale del 30/01/2019, ogni permesso a costruire o segnalazione di inizio attività (SCIA) nelle aree di tutela dell'aeroporto, fino ad approvazione del nuovo piano di rischio aeroportuale.
Un anno fa, di fronte al silenzio ostile dell'Amministrazione Comunale, andammo avanti con assemblee pubbliche, esame di documenti, consultazioni di esperti tecnici, avvisando il 24 maggio: "Ogni giorno che passa potrebbe esporre il Comune, e quindi la collettività, a una crescente richiesta di risarcimento danni, posto che il cantiere del mall Parma Urban District è già stato avviato e i lavori sono in corso... è bene che il Comune, nell'interesse di tutti, prenda provvedimenti di autotutela con la massima celerità".
Fino ad essere costretti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica, il 22 giugno scorso, firmato da Legambiente, WWF e ADA.
La Procura della Repubblica, trovando fondatezza nei nostri rilievi, dispose un'indagine che arrivò a sequestrare il cantiere il 19 ottobre. Successivamente il Tribunale del Riesame ha rigettato la richiesta di dissequestro del cantiere definendo "macroscopicamente illegittimi" i permessi concessi.
Nel frattempo il Sindaco ci aveva apostrofato in Consiglio Comunale come "quelli che non sono nemmeno responsabili della penna che hanno mano" mentre l'assessore all'urbanistica aveva più volte ribadito la regolarità della sua condotta e degli atti concessi alla ditta costruttrice.
Ora registriamo questa inversione a U che consideriamo comunque tardiva visto che c'è voluto l'intervento della magistratura per fermare dei lavori che, quanto meno in via cautelativa, non andavano autorizzati, come attesta lo stesso atto di sospensione emanato dal Comune.
Lasciamo giudicare alla città chi è che davvero ha mancato di responsabilità lasciando crescere le "relazioni pericolose" tra Mall e Aeroporto.
Nell'attesa che le autorità competenti approfondiscano indagini e controlli, Legambiente, ADA e WWF continueranno a svolgere il proprio ruolo al servizio della collettività. Seguiremo la situazione con attenzione, informando e supportando i cittadini sulla base dei fatti concreti e degli atti amministrativi, come sempre senza pregiudizi politici e senza fare sconti a nessuno, quando in gioco ci sono gli interessi dell'ambiente, della sicurezza dei cittadini e della legalità.
(Legambiente 4 febbraio 2019)
Il ministro dell'Interno Matteo Salvini da Sorbolo (PR), dove ha consegnato alloggi sequestrati alla 'Ndrangheta alla Guardia di Finanza, ha fatto la solenne promessa che le mafie perderanno la guerra contro lo Stato.
"Siamo più forti noi. Possono tener duro ancora qualche mese o qualche anno, ma mafia, camorra e `ndrangheta saranno cancellate dalla faccia di questo splendido paese, ce la metteremo tutta", sottolinea il Vice Presidente del Consiglio che poi aggiunge "Parma sarà la Capitale della Cultura ma ha quartieri che soffrono".
(Gallery di Francesca Bocchia)
Sequestro Cantiere: presunzione innocenza, ma pessima notizia. Cavandoli (Lega): danni per immagine città. Aeroporto sempre più isolato.
Parma, 19 ottobre 2018 – "Le indagini della Guardia di Finanza che hanno portato al sequestro del cantiere del Centro Commerciale di Baganzola e ai 3 indagati in Comune fanno male a Parma. Ancora un nuovo scossone giudiziario che colpisce la città, scalfisce la sua immagine e aumenta la sfiducia dei parmigiani verso le istituzioni", dice Laura Cavandoli, parlamentare e consigliere comunale parmigiana della Lega, nel commentare la notizia del provvedimento disposto dal Tribunale, in cui si ipotizza il reato di abuso di ufficio.
"A questo – prosegue Cavandoli - si sommano i danni diretti: cantiere bloccato con rischio di nuovo degrado, danni da pagare, aeroporto sempre più isolato".
"Ribadendo convintamente la presunzione d'innocenza fino a sentenza definitiva e la fiducia nelle indagini giudiziarie – conclude l'esponente del Carroccio - l'Amministrazione comunale avrebbe potuto prestare più attenzione a regole e normative come più volte ho auspicato in consiglio comunale ricevendo le "spallucce" del sindaco come risposta".
Inchiesta sul nuovo mall di Parma, Gambarini (FI): "Invece che girare l'Italia per il suo nuovo partito, Pizzarotti vigili su cosa succede in Comune"
PARMA, 19 ott. - "Prendiamo atto di questa iniziativa giudiziaria relativa al futuro centro commerciale di Baganzola e che coinvolge anche l'assessore del Comune di Parma Alinovi. Essendo garantisti, non entriamo nel merito dell'inchiesta e non tiriamo conclusioni in ordine alla legittimità della procedura urbanistica adottata. Sta di fatto che questo episodio ricorda come ancora una volta l'amministrazione Pizzarotti abbia fatto una inversione di 180 gradi rinnegando uno dei suoi principi cardine della campagna elettorale del 2012: mai più centri commerciali, mai più consumo di suolo, principio rinnegato che si aggiunge all'ormai famosa promessa di sospendere la realizzazione dell'inceneritore, per la quale sappiamo come è andata a finire. Sarebbe, perciò, meglio che il sindaco Pizzarotti, invece di fare il giro d'Italia per promuovere il suo nuovo partito, stia in Comune a verificare e controllare l'operato dei suoi assessori". Lo scrive in una nota Francesca Gambarini, commissario provinciale di Forza Italia.
Operazione Evasion Bluffing – frode carosello, riciclaggio, reati fiscali e fallimentari. Disposti sequestri per 234 milioni di euro.
Reggio Emilia 6 settembre 2018 - Dalle prime luci dell'alba i militari della Guardia di Finanza di Bologna e Reggio Emilia, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di quest'ultimo capoluogo di Provincia, stanno eseguendo una serie di perquisizioni in tutta Italia nei confronti degli appartenenti a un sodalizio criminale responsabili – a vario titolo – della commissione di una pluralità di reati di natura fiscale e fallimentare, riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e altri reati comuni.
Contestualmente è in corso il sequestro preventivo per equivalente dei beni e delle disponibilità finanziarie degli indagati e delle società agli stessi riconducibili per un ammontare complessivo di 234 milioni di euro.
Le indagini – condotte su più fronti dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Emilia e di Bologna e sviluppatesi ab origine in distinti contesti investigativi – hanno consentito di individuare e ricostruire la complessa struttura criminale che ha operato facendo ricorso ad un numero consistente di società aventi sede nel centro-nord Italia.
I dettagli dell'operazione verranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 alla presenza della Dott.ssa Valentina SALVI – Sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia che ha coordinato le attività investigative.
Nei giorni scorsi, nell'ambito dei periodici controlli antidegrado e a tutela dei consumatori, una pattuglia della Polizia Municipale ha individuato nella zona dell'ospedale civile un venditore abusivo di merce che, alla vista degli agenti, si è dato alla fuga abbandonando numerosi prodotti fra cui alcuni portafogli con griffe false. Il materiale è stato quindi posto sotto sequestro penale e amministrativo.
Nel corso dello stesso servizio, sono state inoltre accertate due violazioni all'articolo 17 del Regolamento comunale di Polizia locale per comportamenti contrari all'igiene e al quieto vivere, una all'art. 7 del Codice della Strada per esercizio abusivo dell'attività di parcheggiatore e una alla legge 114/1998 per commercio su aree pubbliche in area vietata. Alle persone coinvolte sono stati notificati altrettanti ordini di allontanamento (Oda), i provvedimenti previsti dalla recente normativa in tema di sicurezza e decoro di particolari aree urbane che impongono l'allontanamento dell'individuo responsabile per 48 ore dal luogo in cui è stato commesso il fatto.
Gli Oda sono stati trasmessi al Questore per l'adozione dei successivi atti di competenza previsti dalla normativa.
"Ormai da diverse settimane – commenta l'assessore alla Sicurezza urbana, Luca Zandonella – la Polizia Municipale è sempre di più impegnata nel contrasto alle varie forme di abusivismo commerciale e nel controllo dei parcheggi e dei mercati, anche mediante l'utilizzo di agenti in borghese. Un'attività che ha dato frutti importanti, prova ne siano i numerosi Oda notificati a disturbatori, persone moleste e venditori non autorizzati, e gli altrettanto numerosi sequestri di merce contraffatta. Per questa Amministrazione – conclude l'assessore Zandonella – la costanza dei controlli da parte della Polizia Municipale è molto importante e li intensificheremo ulteriormente, in particolar modo nei confronti di parcheggiatori e venditori abusivi e di chi disturba la quiete pubblica".
Editoriale: - La gran farsa della "privacy" - Lattiero caseari. Diffusa stabilità. - Labirinto d'acque: il programma - Meuccio Berselli: Occorre il sapere per trattenere l'acqua e utilizzarla in tutti gli usi possibili. - Cereali e dintorni. In Argentina, precipitazioni insufficienti. - Maxi sequestro di Parmigiano - Accordo CETA, Cia: bene export (+9%), crolla import di grano (-35%).
SOMMARIO Anno 17 - n° 12 25 marzo 2018
1.1 editoriale
La gran farsa della "privacy"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Diffusa stabilità.
3.1 acqua Labirinto d'acque: il programma
3.2 acqua Meuccio Berselli: Occorre il sapere per trattenere l'acqua e utilizzarla in tutti gli usi possibili.
4.1 acqua L'impegno della Regione su acqua e cambiamenti climatici.
4.2 parmigiano reggiano Caseifici Aperti: il Parmigiano Reggiano spalanca le sue porte
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In Argentina, precipitazioni insufficienti.
6.1 allerte alimentari Allerte alimentari - richiamo in via precauzionale: per il salamino piccante
7.1 ambiente difesa idraulica Bonifica Parmense: difesa idraulica straordinaria.
7.2 petrolio Petrolio nigeriano. Shell-Eni accusate di corruzione, bloccati alcuni conti anche a Lugano.
7.3 CETA Accordo CETA, Cia: bene export (+9%), crolla import di grano (-35%).
8.1 Sequestro Parmigiano Reggiano I NAS operano un maxi sequestro nel mantovano
9.1 nomine UE - AREPO Nuovo importante incarico per Nicola Bertinelli
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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I Carabinieri del NAS di Milano, nell'ambito dei controlli finalizzati alla tutela della sicurezza alimentare, hanno proceduto al sequestro di oltre 200 mila confezioni di integratori alimentari (per un valore di più di 3 milioni di euro), prodotti in Francia e commercializzati in Italia da un'azienda milanese, in quanto tra gli ingredienti del prodotto figurava anche un additivo il cui impiego è vietato.
L'additivo (paraidrossibenzoato di propile), infatti, non è inserito nella lista di quelli consentiti dal legislatore comunitario (All. II del Regolamento CE 1333/208) per la preparazione di prodotti destinati al consumo alimentare. I militari hanno, contestualmente al sequestro penale, denunciato il titolare dell'azienda italiana per produzione di alimenti con aggiunta di additivi non autorizzati.
(Salute.gov.it - NAS 7 febbraio 2018)
Parma, 30 gennaio 2018. Nella giornata di ieri la Polizia Municipale, insieme al Servizio Veterinario dell'Ausl, ha effettuato, dietro segnalazione dei cittadini, un sopralluogo in una macelleria autorizzata a svolgere anche le funzioni di esercizio di vicinato etnico alimentare, riscontrando, durante le operazioni di controllo, l'attività di vendita di prodotti non alimentari senza la prevista autorizzazione (la sanzione ammonta a 5.164 euro).
Gli agenti di Polizia Municipale hanno inoltre provveduto ad effettuare un ingente sequestro amministrativo di prodotti alimentari privi di etichettatura in lingua italiana (la sanzione è di 3.166,67 euro).
Infine, gli operatori del Servizio Veterinario hanno riscontrato nella cella frigorifera la presenza di carni ed interiora bovine privi di ogni identificazione: per questi alimenti non conformi è stato imposto quindi il divieto di immissione sul mercato e l'obbligo di smaltimento con successiva sanzione.
Continua senza sosta l'impegno dei Finanzieri di Rimini a salvaguardia della legalità economica nel settore del mercato dei beni e servizi, finalizzata alla tutela dei consumatori ed orientata ad accertare la conformità e la veridicità in ordine all'apposizione sui prodotti commercializzati di una serie di obbligatorie indicazioni da fornire al consumatore, come quelle relative al nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell'Unione Europea.
Rimini 24 gennaio 2018 - Per il notevole numero dei prodotti sottratti dal mercato, rilevante è il dato degli ultimi due interventi effettuati nei giorni 19 e 22 gennaio dalla Fiamme gialle del Gruppo di Rimini - nell'ambito dell'operazione "fake buster", pianificata e coordinata dal Comando Provinciale, che prevede di eseguire mirati interventi sulla base dello sviluppo investigativo di quanto rilevato nel corso della costante attività di controllo economico del territorio, anche avvalendosi dell'incrocio di elementi acquisiti sul campo e di quelli tratti dalla banche dati in uso al Corpo.
In due distinti esercizi commerciali, siti nel capoluogo di provincia e gestiti entrambi da cittadini bengalesi sono stati individuati e sequestrati, infatti, complessivamente oltre 1.600.000 prodotti; si tratta di articoli per lo più provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, da considerare pericolosi per la salute del consumatore, sulla maggior parte dei quali è stata rilevata altresì l'omessa indicazione delle informazioni in lingua italiana riguardanti la composizione merceologica, la provenienza, i materiali impiegati, le istruzioni, nonché tutte le ulteriori prescrizioni d'impiego previste dal Codice del Consumo, dirette a garantire la corretta e completa informazione a beneficio dell'acquirente finale (consumatore), relativamente alle caratteristiche dei beni riconoscibili in prodotti sicuri.
Assoluta importanza riveste la riscontrata assenza di tali informazioni soprattutto in relazione ai potenziali danni conseguenti al contatto con la pelle di alcuni prodotti sequestrati quali orologi, bracciali, anelli, collane ed orecchini, composti di materiali diversi tra metallo, gomma e legno, spesso destinati ad un'ampia platea di consumatori minorenni, ovvero, più in generale, per la sicurezza d'uso, quali batterie non sicure o chiavette USB di incerta qualità e sicurezza tecnica.
Per i due esercenti non in regola, si profilano, oltre alla possibile confisca della merce cautelata dai Finanzieri, le previste sanzioni pecuniarie che saranno applicate dalla Camera di Commercio di Rimini, alla quale gli stessi sono stati segnalati.
In ordine alla provenienza degli articoli sono in corso gli opportuni approfondimenti di polizia economico-finanziaria mirati a verificare anche le eventuali responsabilità in capo agli importatori; su di essi, peraltro, ricade per legge l'obbligo di fornire ai propri distributori/clienti le schede di conformità e l'analisi di certificazione della qualità dei prodotti immessi in commercio.
I risultati complessivamente raggiunti in queste prime settimane del 2018 testimoniano quanto sia alta l'attenzione della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Rimini nell'attività di tutela dei consumatori e delle imprese che rispettano le regole del mercato.