SETTIMANA DELLA CULTURA D'IMPRESA - XVI EDIZIONE - I linguaggi della crescita: impresa, cultura, territorio
Dal 10 al 24 novembre 2017 un ricco calendario di iniziative per leggere, attraverso il patrimonio culturale delle imprese, la Storia del nostro Paese.
Il concetto di cultura spesso si associa alla storia e all'unicità del patrimonio artistico italiano, ma esistono anche molti altri elementi che contribuiscono alla costruzione dell'immaginario collettivo: ingegno, creatività, innovazione, lavoro, persone.
Museimpresa si impegna a valorizzare questo straordinario patrimonio storico-culturale perché la cultura non è solo passato, è anche presente, progresso, sostenibilità: è linguaggio della crescita. Per condividere questo racconto, in occasione dalla sedicesima edizione della Settimana della Cultura d'impresa promossa da Confindustria, Museimpresa organizza dal 10 al 24 novembre un articolato calendario di eventi su tutto il territorio nazionale.
Per conoscere e avvicinarsi a questo straordinario patrimonio, la XVI edizione della Settimana affronta il tema "I linguaggi della crescita: impresa, cultura, territorio", un viaggio nel capitale culturale delle imprese attraverso le eccellenze imprenditoriali che sono protagoniste dello sviluppo economico, ma anche motori di conoscenza e creatività. Territori, imprese, persone: è qui che la cultura affonda le sue radici, è da qui che si sviluppa la linfa dell'innovazione.
Molte le città coinvolte nella Settimana: Milano, Monza, Benevento, Savona, Ancona, Torino, Venezia, Vicenza, Firenze, Pistoia, Parma, Roma, Andria, Rossano, oltre a città storiche e distretti dell'impresa italiana come Bergamo e Biella.
Convegni, incontri, workshop, rassegne di cinema industriale, mostre, dibattiti e visite guidate: un programma con oltre sessanta iniziative per scoprire, attraverso i Musei e Archivi aziendali, la storia del nostro Paese
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L'appuntamento di Museimpresa si terrà domenica 12 novembre alle ore 17.00 presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci con la rassegna cinematografica "Un Miracolo per il Sud? Territorio e industrializzazione raccontati dal cinema industriale"
Una rassegna di documentari industriali (anni 1950-70) che raccontano lo sviluppo del Sud Italia negli anni del Boom, portando sullo schermo il rapporto tra impresa-territorio e impresa-comunità.
In questa occasione sarà proiettato in anteprima il filmato vincitore del concorso "Cinema d'impresa", indetto da Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza.
Il programma dettagliato dell'intera manifestazione è pubblicato sul sito di Museimpresa al seguente link, www.museimpresa.com e gli hashtag ufficiali della Settimana della Cultura d'Impresa 2017 per condividere le iniziative di quest'anno sono #linguaggidellacrescita #SettimanaCulturaImpresa.
il prossimo 16 novembre:
Convegno/Incontro - GLI ARCHIVI STORICI: UN'OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE - Esperienze e Prospettive
- Archivio Storico Barilla
A Palazzo Magnani l'incontro organizzato dall'Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, UniCredit Leasing e Factoring
Le agevolazioni e i contributi legati al piano Industria 4.0 sono stati i temi principali affrontati nel corso del convegno "Industria 4.0: Contributi e agevolazioni per le imprese" organizzato dall'Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con UniCredit Lesing e UniCredit Factoring.
Un focus sulla possibilità di ottimizzare il mix tra nuove opportunità creditizie ed agevolazioni fiscali.
I lavori, ospitati questa mattina nel Salone dei Carracci di Palazzo Magnani, sede di UniCredit a Bologna, sono stati aperti da Alessandro Bonazzi, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (ODCEC) di Bologna; e da Ruben Sacerdoti, Responsabile dello Sportello per l'Internazionalizzazione della Regione Emilia Romagna.
Subito dopo si sono susseguiti gli interventi di Giandomenico Caria, Responsabile Region Centro Nord UniCredit Leasing su "L'industria 4.0 e il Leasing"; e di Andrea Barra, Responsabile Region Centro Nord UniCredit Factoring su "L'Industria 4.0 e il Factoring". Gian Luca Settepani, Presidente Commissione Industria 4.0 ODCEC di Bologna ha quindi parlato del ruolo del commercialista nell'ambito di Industria 4.0; Stella Occhialini, Senior Project Manager Roncucci & Partners, ha invece fatto il punto sui Voucher MISE per l'internazionalizzazione ". "I Voucher digitalizzazione " sono stati argomento dell'intervento di Ivan Guaitoli, Membro Commissione "Finanza Agevolata e Politiche Comunitarie, anche per lo sviluppo della Professione" ODCEC di Bologna. Le conclusioni, centrate sul sostegno alle imprese offerto dalla banca sul territorio, sono state affidate ad Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit.
Tra i presenti, anche Giovanni Roncucci, Presidente Roncucci & Partners.
Gli esperti di settore e gli specialisti di prodotto UniCredit incontrano gli imprenditori del territorio per un confronto sulle sfide del comparto
e sulle strategie più efficaci per gestirle
Settore strategico dell'economia nazionale, quello della meccanica strumentale si attesta tra i più promettenti del sistema industriale italiano, soprattutto in termini di esportazione e innovazione.
Coinvolgendo le imprese locali, UniCredit ha organizzato uno specifico focus per fare il punto su posizionamento globale, internazionalizzazione e strategie, concentrandosi su un'eccellenza del Made in Italy che vede nell'Emilia Romagna una delle regioni di punta della produzione.
L'incontro è stato aperto dai saluti di Francesco Iannella e Andrea Burchi, rispettivamente Responsabile Corporate Business Region Centro Nord e Regional Manager Region Centro Nord di UniCredit. Subito dopo, gli interventi sui temi "Meccanica strumentale, eccellenza del Made in Italy che vince con l'export" a cura di Luigia Mirella Campagna, analista dell'Industry Advisory, Corporate Sales & Marketing; e "Internazionalizzazione e Rischio di Cambio", a cura di Giovanna Simonetti, Responsabile Cambi Corporate Banking Italia.
L'iniziativa si è svolta a Palazzo Magnani alla presenza di una trentina di rappresentanti delle aziende emiliano romagnole: un'occasione di confronto volta a supportare le imprese del polo produttivo che in Italia genera un giro d'affari superiore ai 50 miliardi di euro e contribuisce per circa l'1,2% al Pil nazionale. Un'eccellenza tutta italiana che raggiunge posizioni di leadership nell'export mondiale, collocando il nostro Paese nei primi quattro posti nella classifica dei Paesi esportatori e che, in particolare, nel 2016 ha messo a segno vendite all'estero per 35 miliardi di euro. Nord e Sud America, Asia e Africa centro meridionale i principali mercati di sbocco.
La produzione - articolata in diverse filiere al servizio di numerosi comparti - è concentrata nel Nord Italia, con alcune regioni ad elevata specializzazione. Tra queste l'Emilia Romagna si distingue per la produzione di macchine agricole, macchine per l'industria alimentare e macchine per il packaging. Quest'ultima filiera in regione produce il 63% del giro d'affari del settore a livello nazionale e ha il cuore nel distretto bolognese: la "Packaging Valley". Qui 194 imprese generano un giro d'affari stimato intorno a 2,6 miliardi di euro nel 2016. Un business in crescita grazie al forte grado di internazionalizzazione che segue sempre di più la domanda proveniente dai Paesi in via di industrializzazione.
Nella foto i relatori UniCredit. Da sinistra: Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord; Giovanna Simonetti, Responsabile Cambi Corporate Banking Italia; Luigia Mirella Campagna, analista dell'Industry Advisory, Corporate Sales & Marketing; Francesco Iannella, Responsabile Corporate Business Region Centro Nord.
Editoriale: - Federalismo, scissionismo, autoreferenzialità e informazione - Continua lo scivolone del burro - Cereali e dintorni. Dall'USDA la sorpresa del grano. - Giovani. l'Inps si ricrede sulla decontribuzione - Vino, Export: L'Italia cede alla Francia la storica leadership negli USA - Altro ...
SOMMARIO Anno 16 - n° 45 12 novembre 2017
1.1 editoriale
Federalismo, scissionismo, autoreferenzialità e informazione
2.1 lattiero caseario Continua lo scivolone del burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Non ci sono stati grandi movimenti.
4.1 sicurezza alimentare Eurospin richiama un lotto di Filetti di Acciughe.
4.2 vino eventi Le novità del 26° Merano WineFestival (10-14 novembre)
5.1 INPS giovani Giovani. l'Inps si ricrede sulla decontribuzione.
5.2 management e organizzazione Una organizzazione aziendale realizzata ad arte
6.1 economia 4.0 Aziende 4.0. Più tecnologie e meno persone?
7.1 vino eventi Aspettando Merano Winefestival
8.1 vino export Vino, Export: L'Italia cede alla Francia la storica leadership negli USA.
8.2 vino eventi Presentato "Enologica" - Bologna dal 18 al 20 novembre
9.1 Vinitaly Vinitaly presenta gli espositori anche in Cinese.
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA la sorpresa del grano.
11.1 sicurezza alimentare Uova e derivati al fipronil, ancora segnalazioni del Ministero della salute e di RASFF
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners
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l Consiglio di Amministrazione di Credemholding, società presieduta da Giorgio Ferrari che controlla il 77,3% del capitale di Credito Emiliano S.p.A., ha approvato nella seduta di ieri, i risultati al 30 settembre 2017.
L'utile consolidato, fa sapere la società, è risultato pari a 111,9 milioni di euro, +42,6% rispetto a 78,5 milioni di euro a fine settembre 2016.
In allegato i prospetti di stato patrimoniale e conto economico consolidati di Credemholding S.p.A al 30 settembre 2017.
Sono diventate 46.750 le imprese straniere, con un aumento del 2,5 per cento in un anno (+1.131 unità), in linea con il dato nazionale.
Il trend riflette anche la lieve flessione della popolazione straniera residente in regione. Si affievolisce l'aumento delle ditte individuali (+578 unità), mentre la normativa favorevole alle società a responsabilità limitata semplificata continua a fare volare le società di capitale (+14,4 per cento). Trainano i servizi (+914 imprese, +3,9 per cento), in particolare commercio (+223), alloggio e ristorazione (+193), Forte l'aumento per altri servizi (+8,6 per cento), alla persona e di riparazione.
Bologna 9 novembre 2017 - Decelera la crescita della base imprenditoriale estera regionale, con un ritmo analogo a quello nazionale.
Al 30 settembre le imprese attive straniere salgono a quota 46.750 (l'11,5 per cento del totale) con un aumento annuale di 1.131 unità, (pari al +2,5 per cento). A livello nazionale la crescita delle imprese straniere risulta analoga (+2,5 per cento), e porta oltre quota 524 mila, pari al 10,2 per cento del totale. Questi sono i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. La tendenza riflette anche la lieve flessione della popolazione straniera residente in regione (al primo gennaio 2017 pari a 529.337 persone, -0,8 per cento) per il secondo anno consecutivo, mentre gli stranieri residenti in Italia aumentano lievemente (+0,4 per cento). Le imprese straniere diminuiscono solo in Sicilia, Sardegna e Umbria. L'incremento è più rapido in Campania (+6,3 per cento). L'Emilia-Romagna è ottava per il dato di crescita che risulta superiore in Lombardia (+3,5, per cento) e più contenuto in Veneto (1,9 per cento).
Settori di attività economica. La tendenza domina in tutti i macro settori di attività economica. La crescita nei servizi (+914 imprese, +3,9 per cento), traina quella complessiva e origina soprattutto dall'aumento delle imprese del commercio (+223 unità, +1,9 per cento), dei servizi di alloggio e ristorazione (+193 unità, +4,6 per cento) e degli altri servizi (+146 unità, 8,6 per cento), per la persona e di riparazione. Accelera l'aumento della base imprenditoriale estera dell'industria (+2,9 per cento, +140 unità), mentre si accentua la flessione delle altre. Le imprese straniere nelle costruzioni crescono solo lievemente (+0,3 per cento, 43 unità).
La forma giuridica. Performance delle ditte individuali (+578 unità, +1,5 per cento), pari l'82,3 per cento delle imprese straniere, nonostante gli effetti della crisi passata e l'evoluzione demografica. Rapido l'aumento delle società di capitale (+538 unità, +14,4 per cento), sostenuto dall'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata che ha contribuito però alla lieve riduzione delle società di persone (-0,2 per cento). L'aumento di cooperative e consorzi è invece più contenuto (+5,1 per cento).
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 44 05 novembre 2017 -
Editoriale: Strategia o codardia - Il latte spot torna a scendere - Arachidi o Noccioline americane, ottimi anche per i bimbi. - Quote latte. L'UE impone di recuperare gli aiuti - Vendemmia. Calo in Regione del 24% dell'uva cooperativa - Altro...
SOMMARIO Anno 16 - n° 44 5 novembre 2017
1.1 editoriale
Strategia o codardia?
2.1 lattiero caseario Il latte spot torna a scendere
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati sempre stabili e ai minimi.
4.1 alimentazione e salute Arachidi e Noccioline americane, ottimi anche per i bimbi.
4.2 dissesto idrogeologico Dissesto idrogeologico. Video dichiarazioni.
5.1 quote latte Quote latte. L'UE impone di recuperare gli aiuti
5.2 management L'ultimo granello di sabbia della clessidra aziendale
6.1 Pomodoro Bilancio campagna 2017 del pomodoro da industria nel Nord Italia
7.1 Siccità su La7 Siccità: "PiazzaPulita" (programma televisivo di LA7) nel piacentino
8.1 vendemmia i numeri Vendemmia. Calo in Regione del 24% dell'uva cooperativa
9.1 Codacons un nuovo amico dei consumatori Premio Amico del Consumatore a Luigi Lucchi, Sindaco di Berceto
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Leggero sussulto in chiusura di settimana.
11.1 Fiera cremona A Cremona si è respirata "Aria Nuova". Segnali di ripresa del settore zootecnico.
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners
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E' finita, almeno sino a ora, come non ti saresti aspettato. Il condottiero mancato arroccato in esilio con altri 4 dell'ex esecutivo, parla da uno sgabuzzino dell'UE e pubblica il sito web "presidente catalogna in esilio".
di Lamberto Colla Parma 5 novembre 2017 -
Non si può dire che le carte non le abbia ben scombinate il Presidente destituito della Catalogna Carles Puigdemont scompare da Barcellona, dopo aver pubblicato una foto scattata dallo studio presidenziale forse per far credere di essere ancora in sella nonostante la destituzione di Madrid, e ricompare magicamente a Bruxelles. Da una mini sala stampa, insieme a altri 7 componenti dell'ex governo catalano, Puigdemont ha dichiarato di non voler chiedere asilo politico ma di non voler tornare in Spagna senza le opportune garanzie di un processo equo e che Madrid accetti il risultato delle elezioni che verranno indette per dicembre.
Insomma un po' di fumo per far credere di non essere scappato ma di lavorare per la causa catalana dal cuore dell'Europa.
E per rafforzare questa sua posizione "vittimistica" ecco comparire il sito president.exili.eu (il presidente in esilio) attraverso il quale proseguirà il contatto con i suoi sostenitori. Il sito ufficiale dell'ex governo autonomo della regione è stato anch'esso oscurato a seguito dell'intervento del Governo centrale spagnolo in applicazione dell'articolo 155 della Costituzione spagnola.
Accusato di ribellione, sedizione e uso improprio di fondi pubblici, Puigdemont, altri dell'esecutivo e alcuni deputati, sono stati chiamati a comparire per il 2 e il 3 novembre davanti al tribunale di Madrid.
Invito che l'esiliato presidente ha respinto al mittente e, per voce del suo avvocato belga noto per avere difeso militanti dell'ETA, si è reso disponibile a accogliere i magistrati in Belgio per rispondere alle loro domande.
Nel frattempo, si trovano già in carcere otto membri del deposto governo catalano per i quali la Procura spagnola aveva chiesto l'arresto. La giudice della Audiencia Nacional, Carmen Lamela, -come riportato dall'agenzia adnkronos il 2 novembre - ha accolto la richiesta per eliminare il "pericolo di fuga".
Il provvedimento ha riguardato l'ex vicepresidente Oriol Junqueras, Jordi Turull, Josep Rull, Carles Mundò, Raul Romeva e Joaquim Forn e due donne, Meritxell Borras e Dolors Bassa. Miglior sorte per l'ex consigliere Santiago Vila, che si era dimesso la sera prima della dichiarazione di indipendenza, al quale è stata concessa la libertà su cauzione (50.000€)
Armiamoci e partire, combattete e vinceremo.
Sembra essere stato questo il motto di Puigdemont.
Molto imprudentemente ha proclamato l'indipendenza della Catalogna in presenza di poco più della metà dei deputati e, ovviamente, 70 dei 73 presenti (su 135 deputati) avevano votato a favore.
Ma gli altri 62 assenti non rappresentavano forse l'altra metà del cielo, quella parte del popolo Catalano che, pur nell'autonomia, ama considerarsi spagnolo?
Se il buon senso non prevarrà, da entrambe le parti, il rischio che la tensione si tramuti in scontri è molto alto.
Il braciere indipendentista è stato riattivato dal "Condottiero" Puigdemont e questa nutrita parte del popolo Catalano (circa il 30%), come mi confidava un amico italiano che vive a Barcellona da molti anni, "l'indipendenza la vuole, e basta". "Gli animi sono tesi, anche nelle discussioni tra amici, e questo preoccupa", conclude l'amico.
Viene quindi spontaneo chiedersi come gli indipendentisti, duri e puri, hanno interpretato la mossa di esiliare di Pugdemont? Come una guida spirituale che lavora per la loro causa dal cuore dell'europa o solo un ignobile gesto di codardia e di irresponsabilità'?
Difficile prevedere quello che accadrà a breve, molto dipenderà da come il popolo catalano interpreterà il ruolo del loro ex presidente e ovviamente dalla pesantezza della mano di Madrid. La reclusione preventiva potevano anche risparmiarsela.
Un gesto di benevolenza verso il popolo catalano, ora che il Governo centrale ha preso in mano la situazione, potrebbe essere il primo passo verso una riconciliazione, utile per la Spagna intera, per i catalani e anche per quest'Europa così poco influente nei discorsi politici e così opprimente in quelli monetari.
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Editoriale: Verdini di rabbia - Crolla il burro. - Cereali e dintorni. Mercati in tiepida flessione. - Auchan richiama un lotto di salame felino per presenza di Salmonella SPP - Intervista a Helmuth Köcher, WineHunter e patron di Merano WineFestival. - Caporalato, l'inchiesta della procura di Lecce finisce anche sul "The Guardian".-
SOMMARIO Anno 16 - n° 43 29 ottobre 2017
1.1 editoriale
Verdini di rabbia
2.1 lattiero caseario Crolla il burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in tiepida flessione.
4.1 sicurezza alimentare Auchan richiama un lotto di salame felino per presenza di Salmonella SPP
4.2 vino intervista Intervista a Helmuth Köcher, WineHunter e patron di Merano WineFestival.
5.1 caporalato Pomodoro Caporalato, l'inchiesta della procura di Lecce finisce anche sul "The Guardian".
5.2 etichettatura pomodoro L'etichettatura obbligatoria per il pomodoro è legge
6.1 aziende Mulino Alimentare SpA. Il nuovo stabilimento super tecnologico, adeguato alle normative UE 2030.
6.2 ceta e emilia romagna CETA, crescono gli affari dopo l'accordo. Mulino Alimentare leader del comparto.
7.1 Po viabilità economia Ponte sul Po di Casalmaggiore – Colorno: concluse le analisi
8.1 pomodoro e batteriosi Batteriosi del pomodoro. Oi approva il fondo di emergenza
9.1 Fiera cremona Bovino da latte: innovazione e capitale umano strumenti anticrisi
11.2 mela verde Pomì a Mela Verde
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners
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E ora tutti carichi per la nuova campagna elettorale. Renzi è già partito in treno e Verdini gongola dopo essere stato ancora una volta determinante per la tenuta del Governo. Un sicuro e fedele puntello che qualcosa sarà costato alla sinistra di maggioranza.
di Lamberto Colla Parma 29 ottobre 2017
Otto colpi di fiducia e la legge elettorale è stata approvata. Anche il Senato ha licenziato il "Rosatellum bis", la legge elettorale frutto del miglior compromesso politico "perché scontenta un po' tutti", come ebbe da commentare dopo il passaggio alla Camera dei deputati l'on. Brunetta, grazie all'immancabile "puntello" puntualmente messo a disposizione da Denis Verdini con il suo manipoli di fedeli senatori, i "14 ministri senza portafoglio" come ama chiamarli l'astuto politico, banchiere e imprenditore di Fivizzano. Sempre pronto a intervenire, efficacemente e non per filantropica passione, per sbloccare il percorso governativo di questa legislatura "imposta" dall'alto.
L'appoggio esterno al Governo di Renzi prima e di Gentiloni poi, di ALA (il gruppo parlamentare di Verdini e legato al MAIE, il Movimento dei residenti all'estero) ha dato i suoi frutti e in soli 35 giorni, ovvero dal fatidico 21 settembre, giorno del "Vitalizio Day", tutto l'iter si è concluso, come si è concluso l'amore tra il Presidente del senato Grasso e il Partito di Renzi.
Un fulmine a ciel sereno infatti ha squarciato Montecitorio quando, a termine delle votazioni dei Senatori, il Presidente Grasso ha dichiarato di lasciare il gruppo del PD e di passare al gruppo misto.
"Non riconosco più né il merito né il metodo" del Partito Democratico, "la fiducia sul Rosatellum è stata una sorta di violenza", ha commentato il giorno seguente Pietro Grasso. D'altra parte come si fa a non comprendere la sua indignazione. La legge elettorale gli è passata sotto il naso senza poterla nemmeno discutere, soltanto approvare.
Un altro duro colpo per Matteo Renzi, il plenipotenziario del Partito Democratico, che nell'arco di poche ore ha dovuto incassare anche la riconferma di Visco, alla guida di Banca d'Italia per altri 6 anni, dopo che si era spinto a interferire sul rinnovo al vertice di Palazzo Kock, incolpando il Governatore della mancata vigilanza nelle recenti crisi bancarie.
Invece il premier Gentiloni ha proposto al Capo dello Stato proprio il nome di Ignazio Visco che Mattarella ha immediatamente confermato.
Un "uno due" in grado di tramortire anche il più coriaceo pugile e che invece il Matteo "Gianburrasca" Renzi, con ritrovata dinamicità e onnipresenza mediatica e fisica, ha incassato meravigliosamente bene, dichiarando prontamente che tra lui e Paolo Gentiloni Silveri non c'é frattura, anzi definendo il Nobil Homo Premier "un fratello" per cui, immaginiamo, potrà "stare sereno" come fu per Enrico Letta che dopo poco venne sostituito da Renzi stesso.
Chiusa la campagna per il nuovo regolamento elettorale chissà che ora le forze politiche di maggioranza e di appoggio esterno non comincino finalmente a lavorare per noi.
A trovare una soluzione ai terremotati che stanno andando incontro al secondo inverno "camperato" (solo 340 casette consegnate), a definire la manovra di bilancio sulla quale pesa la questione pensioni. A concentrarsi sulla piaga che sta minando la nostra società: il lavoro e l'occupazione e ovviamente la competitività delle Piccole Medie Imprese, oppresse come sono dalla fiscalità, dalla burocrazia e dal mercato globale sempre più invasivo.
Invece, c'è da scommetterci, da domani e sino alle elezioni ogni azione politica sarà calibrata sul reclutamento di consensi in previsione delle ormai imminenti elezioni.
Intanto Mario Draghi ha confermato l'uscita dal QE (Quantitative Easing) in modo ponderato, passando al dimezzamento (30 miliardi mese contro i 60 attuali) già dal gennaio 2018.
Un ombrello "atomico" per la nostra economia che verrà dimezzato il prossimo anno e presumibilmente accantonato alla fine del mandato di Dragi. Occorre trovare soluzioni autonome alla crisi per non restare sempre in balia dei fattori congiunturali esterni.
La Germania sta già affilando le armi per conquistare la poltrona di Francoforte e allora saranno dolori per noi e i paesi del sud.
Orsù muovetevi, il tempo sta per scadere.
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