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"Le cose cambiano": un messaggio contro l'omofobia. Prima assoluta dello spettacolo di Etoile coprodotto dal teatro novellarese -

Novellara, 7 gennaio 2015 –

Nel 2010, dopo alcuni suicidi di ragazzi omosessuali vittime del bullismo omofobo, lo scrittore e attivista Dan Savage e suo marito Terry Miller hanno caricato su YouTube un messaggio di speranza e conforto. Da quel video nacque un sito, una campagna web "Its gets better" e un progetto editoriale tutto italiano "Le cose cambiano" (Ibsn edizioni e Girls and Boys) che il 10 gennaio alle ore 21.00 al Teatro della Rocca Franco Tagliavini viene trasposto nella versione teatrale.

Prodotto da CTE Etoile insieme al teatro novellarese, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia ed in collaborazione con Arcigay, lo spettacolo "Le cose cambiano" con ritmo e semplicità dell'azione scenica voluta dal regista Daniele Franci racconta dati, testimonianze, buoni consigli, episodi tristi o divertenti, per ricordare a tutti i ragazzi LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) che stanno affrontando un momento difficile o che faticano ad immaginare un futuro, che non sono soli e che le cose cambieranno in positivo.
È un messaggio forte e chiaro contro l'omofobia rivolta al vasto pubblico, partendo dal mondo della scuola (è prevista una matinée per le scuole): il cambiamento sta avvenendo e non bisogna avere paura né essere complici silenziosi di atti discriminatori e violenti.

Biglietti euro 15.00 - ridotto euro 13.00 acquistabili in biblioteca o un'ora prima in biglietteria del Teatro.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)

L'Epifania è l' ultimo giorno per visitare a Palazzo dei Musei "Gli Este e la gloria" e l'installazione di Marina Gasparini. Itinerario tra le "Urne dei forti" delle Terramare -

Modena, 5 gennaio 2015 -

A Palazzo dei Musei visite guidate gratuite nel giorno dell'Epifania tra le collezioni e le mostre, con le ultime possibilità per visitare quella dedicata a "Gli Este e la gloria" e per vedere l'installazione artistica "Il denaro è un bene comune" di Marina Gasparini (per entrambe il 6 gennaio è l'ultimo giorno di allestimento).

Martedì 6 gennaio – giornata in cui i Musei civici sono aperti gratuitamente dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 – ci sono quattro opportunità di visite guidate gratuite della durata di 45 minuti circa, con operatori di "Mediagroup98" senza necessità di prenotazione con inizi alle 16 e alle 17.30.

Il primo itinerario, condotto da Diana Vezzelli, riguarda la mostra "Le Urne dei Forti". Si tratta di un percorso fra ricostruzioni, filmati evocativi e reperti che illustrano i risultati di una pluriennale ricerca sulla necropoli della Terramara di Casinalbo che ha restituito quasi 700 urne e svelato aspetti inediti della vita e della morte di una delle comunità che popolavano la pianura padana oltre 3000 fa.

Il secondo itinerario, condotto da Francesca Crotti, si intitola "Al museo i fili intrecciano storie" ed è legato all'installazione di Marina Gasparini "Il denaro è un bene comune", allestita nella sala Gandini del Museo Civico d'Arte fino al 6 gennaio. L'intervento artistico ha offerto lo spunto per un originale percorso alla scoperta di alcune curiosità sulle raccolte tessili dei Musei Civici. La passeggiata in Museo partirà dal giardino sospeso proposto dall'artista per passare all'osservazione di alcuni frammenti di tessuti della collezione Gandini, ai manufatti tessili della raccolta del Perù precolombiano, fino ai racconti sugli ornamenti plumari dell'America del sud conservati nelle raccolte etnologiche.

(Fonte: Comune di Modena)

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L' evento artistico musicale VIAGGIATORI ERRANTI si terrà domani alle ore 17 presso la Galleria S.Andrea in via Cavestro 6. Ingresso gratuito -

Parma, 5 gennaio 2015 -

All'interno della tradizionale Collettiva di Natale e a chiusura delle festività, l'associazione UCAI in collaborazione con l' associazione MUSICA E... ed il gruppo di danza KOREI promuove l' evento artistico musicale VIAGGIATORI ERRANTI nel giorno di martedì 6 gennaio 2015 alle ore 17 presso la Galleria S. Andrea in via Cavestro 6 a Parma.
L' evento è ad ingresso gratuito ed è realizzato con il contributo di Chiesi Farmaceutici.

Il giorno dell'Epifania è il momento sia di un arrivo ma anche di una doppia partenza: il ritorno dei tre Magi nei loro paesi in Oriente e la fuga in Egitto della Sacra Famiglia.
Da ciò è nato lo spunto di riflessione per la realizzazione dell'evento collaterale Viaggiatori Erranti. Che cosa implica un viaggio? Di cosa si tratta esattamente? Noi quando siamo dei viaggiatori?
Il viaggio sulla maggior parte dei dizionari o delle enciclopedie è definito come «l'azione del muoversi per andare da un luogo all'altro». Implica quindi uno spostamento fisico in paesi diversi dal proprio per vedere, conoscere, sviluppare nuovi rapporti....può essere però anche qualcosa di immaginario o mitico, oppure anche legato all'interiorità e all'inconscio di ciascuno.

Dal momento che come sostiene l'antropologo J. Clifford "Il viaggio si verifica tutte le volte che avviene una contaminazione con qualcosa di diverso", con questo evento artistico, basato sull' integrazione di vari linguaggi, gli organizzatori proveranno a guidare il pubblico in un itinerario ideale e intimo in grado di legare tutti indistintamente.

Infatti attraverso la selezione di danze ebraiche, armene, gitane ricche di una gestualità simbolica e ancestrale performate dal gruppo Korei, accompagnato dalle musiche dal vivo del Dedalus Ensemble guidato dal Maestro Luciano Cavalli, e l'alternarsi di estratti da testi letterari di prosa e poesia di Proust, Saint Eupery, Tabucchi e Stevenson si è costruito un climax visivo e sonoro alla scoperta di nuovi stimoli e orizzonti.

Il comune denominatore che accomuna il popolo ebreo, armeno e gitano e queste danze è la diaspora. Ogni volta che lasciamo qualcosa, che sia relazione, lavoro o luogo, viviamo in qualche modo una diaspora ed iniziamo un percorso, un cammino nuovo, un nuovo viaggio.
Il viaggio non solo fisico ma interiore lungo il cammino della vita, fatto si di abbandoni ma anche di nuovi incontri ed opportunità.

(Fonte: ufficio stampa Ucai)

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Attraverso reperti che riportano alla luce gli aspetti della vita comunitaria nella pianura padana di oltre tremila anni fa, la mostra è il risultato dello scavo nella necropoli di Casinalbo (MO) -

Modena, 23 dicembre 2014 - di Federico Bonati -

Risale alla fine del XIX° secolo la scoperta del sepolcreto di Casinalbo, datato nel periodo dell'età del bronzo, ma è solo dal 1994 che gli scavi hanno consentito di ampliare il raggio d'azione sull'estensione della necropoli, stimata in 12.000 mq, e di recuperare quasi settecento tombe ad incinerazione scavate. Nel settore interessato dagli scavi, sono stati individuati sentieri che isolavano nuclei di sepolture e aree dove si svolgevano rituali precedenti e successivi al rogo funebre. Il più interessante di tutti è senza dubbio l'ossilegio, uno dei momenti principali del rito: le ossa che non venivano consumate dalla pira funebre, venivano raccolte, trattate e riposte con cura nel cinerario.
 Le ricerche archeologiche e antropologiche hanno, inoltre, consentito di recuperare informazioni sull'assetto demografico, l'organizzazione della società, le condizioni di vita dei suoi abitanti.

Nella mostra "Le urne dei forti" la necropoli viene completamente messa in scena, vale a dire presentata al pubblico in tutta la sua interezza, attraverso una ricostruzione che conduce il visitatore a percorrere un sentiero dell'area sepolcrale e ad assistere alle cerimonie con cui la comunità affidava il defunto al mondo ultraterreno. Vi è difatti, all'interno della mostra, un'ala completamente dedicata al distacco e al trapasso, di impatto sensazionale, nella quale affiorano due scheletri perfettamente conservati nella loro sepoltura. Le ricostruzioni, i filmati appositamente realizzati e le voci che nell'oscurità richiamano i versi del capolavoro di Omero, l'Iliade, creano una dimensione fortemente evocativa e alquanto suggestiva. Intorno a questa sezione è poi allestito un percorso espositivo ricco di immagini, testi, strumenti multimediali e reperti provenienti da Casinalbo, ma anche da altre realtà dell'età del bronzo del nord Italia, in particolar modo da Nogara (VR) e da Alba (CN). Passeggiando per le sezioni, si nota come non vi sia solo il richiamo al rito funerario, ma anche la ricostruzione della vita quotidiana, attraverso monili e utensili atti allo svolgimento delle attività giornaliere.

La mostra, situata al Palazzo dei Musei, all'interno del Museo Civico Archeologico Etnologico, è stata realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, e con la collaborazione delle Soprintendenze per i Beni Archeologici di Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici di Modena. A curarla è stato il professor Andrea Cardarelli, docente di Preistoria e Protostoria all'Università Sapienza di Roma e Cristiana Zanasi, curatrice del Museo Civico Archeologico Etnologico. Interessante è anche la versione scientifica della ricerca, diretta da Cardarelli, con la collaborazione di Gianluca Pellacani e il contributo di vari autori del Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma e delle Università di Modena e Reggio Emilia.

L'esposizione, ad ingresso completamente gratuito ed inserita in un contesto museale di grande fascino, sarà presente fino al 7 giugno 2015. Sicuramente consigliabile per chi, durante queste feste natalizie, vorrà fare due passi nella storia, lungo la Via Emilia.

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Duplice evento culturale nella dimora giovanile di Giuseppe Verdi, l'anno si chiude con l'arte di Gianfranco Cammi e la musica del maestro -

Parma, 19 dicembre 2014 -

Proseguono incessanti le iniziative culturali all'interno di quella che fu la dimora giovanile di Giuseppe Verdi, in Via Piroli a Busseto. E' la volta di una mostra del ritrattista Gianfranco Cammi, il cui estro artistico è ben noto a coloro che vivono nelle Terre Verdiane: i ritratti satirici da lui realizzati per anni hanno animato la rivista satirica "Il Biscioneide". Cammi, infatti, ha visto la vita anche come una satira e per questo ha ritratto tanti amici bussetani, oltre che personaggi della politica e dello spettacolo. Ha anche rappresentato il viaggio della speranza alla Nostra Signora di Lourdes dall'inizio del pellegrinaggio alla fine.

La mostra non ha finalità lucrative, come lo sono tutte le iniziative che si svolgono all'interno del luogo verdiano, messo a disposizione dalla filantropa Anna Sichel, che dopo decenni di oblio lo ha offerto all'arte ed alla cultura. Le opere di Cammi saranno esposte fino al 6 gennaio (apertura nei fine settimana dalle 11.30 alle 18.30). Nei giorni scorsi la Casa del Giovane Verdi è stata teatro anche di un importante evento musicale: per la prima volta, dopo il Maestro, un musicista è ritornato a suonare in quegli ambienti svezzati alla musica dal Cigno di Busseto. Questo primato è toccato al chitarrista fidentino Daniele Pettorazzi che si è esibito in alcune arie verdiane. Il concerto è stato offerto da Meri Rizzi, medico e musicoterapeuta, che ebbe modo molti anni fa di conoscere personalmente l'americana Mary Jane Philips Matz biografa del grande genio Giuseppe Verdi, incontri che avvenivano nella biblioteca di Busseto della Fondazione Cariparma, che da mezzo secolo viene diretta da Corrado Mingardi a sua volta conoscitore e studioso di cose verdiane e non solo.

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Martedì, 16 Dicembre 2014 10:58

Appuntamenti al Teatro Nuovo di Soragna

Il Teatro Nuovo di Soragna riprende la sua programmazione nei mesi invernali con nuove proposte per bambini, famiglie e appassionati di buona musica con il desiderio di ampliare l'offerta culturale di uno dei borghi più fertili della bassa parmense -

Parma, 16 dicembre 2014 -

Si inizia sabato 28 dicembre alle 16, con la proiezione di un film d'animazione che sta ottenendo davvero grandi successi:

"Cuccioli, il paese del vento" unisce un mondo popolato da buffi animali ad una forte sensibilizzazione sui temi ecologici e legati all'uso di energie rinnovabili in un linguaggio adatto ai più piccoli. Il pomeriggio sarà arricchito dalla presenza di Mascottes, ovvero pupazzi giganti che interpretano i personaggi del film e faranno divertire i bambini.

Sabato 10 gennaio salirà sul palco un volto noto della TV, ovvero Leonardo Manera direttamente dagli studi di Zelig nel suo spettacolo tutto da ridere "Recital".

Il 31 gennaio andrà in scena "Pensando a... Verdi", uno spettacolo ispirato alla vita di Giuseppe Verdi in cui la prosa si intreccia al canto lirico. Saranno protagoniste Maria Antonietta Centoducati nel ruolo di Giuseppina Strepponi e il dolcissimo soprano Angela Gandolfo, accompagnate dal M° Roberto Barrali al pianoforte.

Sabato 21 febbraio sarà presentata a Teatro l'Opera-Studio "Madama Butterfly" di Puccini, eseguita dagli allievi dell'Accademia ADSAD guidati dal M° Marco Beretta al pianoforte.

Si chiuderà sabato 21 marzo con un classico della bassa, la Commedia Dialettale "L'emuson al ven dal cor" della Compagnia Dialettale Sissese, di e con Mauro Adorni e Gianpaolo Govi.

Appuntamenti davvero per tutti i gusti, con proposte di livello che sapranno appassionare il pubblico e offrire alle famiglie nuove occasioni per vivere Soragna. Per i tre appuntamenti del 31 gennaio, 21 febbraio e 21 marzo è possibile acquistare l'abbonamento al prezzo ridotto di 35 euro.
Biglietti e abbonamenti saranno disponibili in prevendita all'Ufficio Turistico di Soragna, tutti i sabati e domeniche fino al 6 gennaio e dal 2° febbraio in poi.
E' possibile prenotare i biglietti anche via mail e telefono ed acquistarli direttamente in Teatro trenta minuti prima dell'inizio dello spettacolo.

rid locandina teatro soragna 2015

Biglietti e informazioni:
Parma Operart
0521 1641083 – 393 0935075 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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Grande successo di pubblico e di critica per la 19a edizione del festival che ha portato aul palco dieci spettacoli internazionali, di cui quattro presentati in prima assoluta e due in prima nazionale -

Parma, 16 dicembre 2014 -

Si è appena conclusa la 19a edizione del festival curato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Rifrazioni. Dal 5 al 14 dicembre sono andate in scena dieci creazioni contemporanee internazionali ispirate alle suggestioni del filosofo Gilles Deleuze. Grande attenzione di pubblico e critica nazionale.

Dieci spettacoli internazionali, di cui quattro presentati in prima assoluta e due in prima nazionale, hanno composto il programma della diciannovesima edizione del Festival Natura Dèi Teatri, organizzato dal 5 al 14 dicembre 2014 negli spazi post-industriali di Lenz Teatro di Parma (con due sconfinamenti performativi nella Chiesa di Santa Maria del Quartiere).

Lo storico Performing Arts Festival diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto ha proposto creazioni ispirate a I due piani, tema concettuale che, dopo Ovulo nel 2012 e Glorioso l'anno scorso ha concluso il progetto triennale alimentato dalle suggestioni del filosofo francese Gilles Deleuze.

L'edizione 2014 di Natura Dèi Teatri si è aperta con la prima presentazione assoluta di Verdi Re Lear - L'Opera che non c'è_Premessa dal Re Lear di Giuseppe Verdi: un corposo progetto che ha visto Lenz Rifrazioni far interagire il compositore elettronico inglese Robin Rimbaud aka Scanner con il Conservatorio Arrigo Boito di Parma: una inedita collaborazione carica di risultati e di promesse.

Lenz Rifrazioni ha proposto inoltre, in prima nazionale, lo spettacolo Adelchi: seconda tappa, dopo il macroallestimento de I promessi sposi nel 2013, del progetto biennale dedicato all'opera di Alessandro Manzoni. In scena i tre attori sensibili, formati nel laboratorio permanente realizzato in collaborazione con l'Ausl di Parma – Dipartimento Assistenziale integrato di Salute Mentale, hanno rivivificato con la loro potenza emozionale la tragedia manzoniana.

Debutto assoluto anche per Hyperion | Diotima, il nuovo frutto della relazione artistica tra Lenz Rifrazioni e il musicista elettronico polacco Paul Wirkus. Si è trattato di una creazione ispirata all'Hyperion di Friedrich Hölderlin, poeta, filosofo e drammaturgo romantico al quale Lenz Rifrazioni ha dedicato, ai suoi esordi, un lunghissimo percorso di ricerca.

Di grande prestigio internazionale la presenza di Singspiele della coreografa Maguy Marin, la più importante esponente della nouvelle danse francese, spettacolo che ha stimolato nel folto pubblico dibattito e riflessione.

L'artista visivo e performativo inglese Tim Spooner ha presentato The Telescope: «una serie di eventi magnetici e reazioni chimiche, messi in scena sotto lo sguardo di una camera al microscopio e presentati dal vivo come fosse un documentario su una terra sconosciuta».

Natura Dèi Teatri ha anche accolto il ritorno del performer belga Pieter Ampe con il solo So you can feel e di Via Negativa, inquieta formazione slovena quest'anno presente con la performance On the right track. Entrambi i lavori sono stati presentati in prima nazionale.

Il Festival ha abitato per due sere la Chiesa di Santa Maria del Quartiere. In questa sede prestigiosa sono stati proposti i sermoni di Meister Eckhart messi in scena da Alessandro Berti e il concerto Corpo Sacro, costruito ad hoc da Andrea Azzali.

Natura Dèi Teatri è stata infine arricchita da due densi atti di pensiero a cura di Enrico Pitozzi. Lo studioso ha guidato il seminario Magnitudini: una radiografia della materia sonora e un dialogo sul complesso percorso di Lenz Rifrazioni attorno a Re Lear.

Il triennio dedicato al filosofo Gilles Deleuze si conclude con grande soddisfazione di organizzatori, pubblico e critica, per lasciare spazio, nei tre anni a venire, agli stratificati stimoli percettivi e cognitivi evocati dall'opera dell'artista visivo statunitense Richard Serra.

Natura Dèi Teatri è un progetto di Lenz Rifrazioni che si è potuto realizzare grazie al sostegno di MiBACT_Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma, Comune di Parma, Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale - Dipendenze Patologiche AUSL di Parma, Fondazione Monte di Parma, Banca Monte Parma, Camera di Commercio di Parma, Buongiorno SpA, Chiesi Farmaceutici ed in collaborazione con Conservatorio di Musica A. Boito di Parma.

(Fonte: Ufficio stampa Festival Natura Dèi Teatri)

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Lunedì, 15 Dicembre 2014 15:52

Buon compleanno Lupo Alberto

A Correggio inaugurata la mostra per festeggiare i quarant'anni del celebre fumetto di Silver -

Reggio Emilia, 15 dicembre 2014 – di Federico Bonati -

Era il febbraio 1974 quando dei simpatici personaggi fecero la loro comparsa sul "Corriere dei ragazzi". Erano Lupo Alberto, la gallina Marta e Mosè, bobtail da guardia, frutto della matita di Silver, al secolo Guido Silvestri.
La serie di strisce a fumetti fu, in un primo momento, intitolata "La Fattoria dei McKenzie", poiché nelle intenzioni del fumettista modenese, le vicende avrebbero dovuto ruotare intorno al microcoscmo della fattoria. Fu Alfredo Castelli, caporedattore del "Corriere dei ragazzi" che decise di chiamare la serie "Lupo Alberto", senza nemmeno avvisare l'autore. Ma fu un colpo di genio, perché da quel momento il lupo blu divenne un autentico simbolo ed uno tra i fumetti più noti d'Italia.

Per celebrare questo significativo compleanno, il Comune di Correggio ha deciso di ospitare la mostra "Lupo Alberto 40 anni", installata nel Palazzo Comunale, della quale parla il sindaco Ilenia Malavasi: "Con questa mostra arricchiamo il già intenso programma di eventi e manifestazioni che animeranno Correggio nel periodo natalizio. L'omaggio a Silver e al suo Lupo Alberto rappresenta un'ulteriore occasione di promozione di talenti correggesi". L'artista è infatti vissuto, per un lungo periodo, nella città di Antonio Allegri detto il Correggio, di Bonifazio Asioli, di Dorando Pietri, di Pier Vittorio Tondelli e di Luciano Ligabue.

Tavole lupo alberto rid

L'allestimento della mostra propone al pubblico numerose tavole originali, tra cui la prima tavola del fumetto, i disegni per le varie campagne di comunicazione sostenute dal Lupo, sagome cartonate dei personaggi di Silver e un plastico di ben quattro metri della Fattoria Mc Kenzie.
La mostra sarà aperta e fruibile sino a domenica 11 gennaio 2015, con i seguenti orari di apertura: durante i giorni infrasettimanali gli orari coincideranno con quelli del municipio, mentre il sabato e la domenica sarà possibile visitare la mostra dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00, eccezion fatta per il giorno di Natale e Capodanno.
Un'occasione interessante per vedere alcuni dei più begli estratti della serie, che nel corso dei suoi quarant'anni ha superato i trecento numeri. Un grande traguardo per un grande fumetto.

 

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Martedì sera incontro con I.M.D. – Agente in incognito della Catturandi di Palermo. 
Segreti e misteri delle indagini antimafia:la verità oltre le fiction -

Reggio Emilia, 15 dicembre 2014 -



Martedì sera – 16 dic. - incontro pubblico a Rubiera – nella sala del Consiglio Comunale alle ore 21 – con I.M.D., poliziotto in incognito della squadra Catturandi di Palermo. I.M.D. presenterà il suo ultimo libro, "La Catturandi: la verità oltre le fiction", ed. Flaccovio, che gode della prefazione del magistrato antimafia Di Matteo. Alla serata – che rientra nell'ambito del progetto "Costituzione, Legalità e Cittadinanza responsabile" – parteciperà il Gruppo Scout Rubiera 1. I.M.D. come esponente della Catturandi ha partecipato ad arresti eccellenti tra i quali, Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca, Sandro e Salvatore Lo Piccolo, e tanti altri.

Promosso per tre volte per merito straordinario, oggi si occupa di mafie straniere e di prostituzione. Recentemente, I.M.D. ha dichiarato: "Io credo che da parte delle forze dell'ordine e della magistratura ci sia il massimo impegno. Nonostante ciò, ritengo che, se non si otterrà la collaborazione da parte di qualche personaggio direttamente coinvolto nella trattativa Stato-mafia e appartenente all'apparato politico-istituzionale di allora, la possibilità di far cadere il castello delle menzogne sia minima. Bisogna fare luce, assolutamente, sui misteri che circondano il fallito attentato a Giovanni Falcone nella sua villa dell'Addaura, su che fine abbia fatto l'agenda rossa di Paolo Borsellino dopo la strage di via D'Amelio, sull'omicidio dell'agente di polizia Nino Agostino e di sua moglie Ida Castelluccio a Villagrazia di Carini e su cosa si celi dietro tante, tantissime altre vicende oscure caratterizzate da depistaggi, distorsioni, mancanza di informazioni e omertà. Spero vivamente che il processo imbastito e portato avanti con determinazione dalla Procura di Palermo sensibilizzi qualcuno o stani chi sa ciò che è accaduto davvero e fino a ora non ha parlato". 
L'incontro è aperto al pubblico; parteciperà il sindaco, Emanuele Cavallaro.

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(Fonte: Comune di Rubiera)

Lunedì, 15 Dicembre 2014 08:32

Rwanda: l'orrore raccontato con umanità

Il genocidio del 1994, un'autentica shoa nel cuore dell'Africa, raccontata con impareggiabile maestria dagli attori Marco Cortesi e Mara Moschini

di Federico Bonati

Modena – Cominciò tutto il 6 aprile 1994, e mentre il mondo piangeva la scomparsa di Kurt Cobain, in Rwanda aveva inizio il più grande degli orrori. Il genocidio dei Tutsi ad opera degli Hutu provocò quasi un milione di vittime in centoquattro giorni, con una media aberrante di diecimila vittime quotidiane. Una storia fatta di abomini, di violenze capaci di spersonalizzare gli individui, di crimini senza precedenti, che fanno del Rwanda il luogo nel quale è stato compiuto il genocidio più veloce e sistematico della storia dell'umanità.

Una storia dimenticata, forse, con troppa fretta, che appare lontana, ma è incredibilmente vicina, come racconta Marco Cortesi: "Qui siamo davanti alla quint'essenza del genocidio, una vera e propria shoa africana. In merito Kofi Annan disse che si trattava del più grande fallimento delle Nazioni Unite. E ancora oggi, nei libri di storia, questa pagina terribile non occupa che un piccolo spazio".
Hutu e Tutsi, una linea sottile che separa due etnie, che in realtà altro non sono se non esseri umani. È proprio questa umanità il tema centrale dello spettacolo, dove si narra la storia di dignità e fratellanza di un uomo e di una donna capaci di un gesto d'inimmaginabile e straordinario coraggio, una sorta di "Shindler's List" versione africana, in grado di scuotere e illuminare le coscienze.

Come nel film "Hotel Rwanda", anche nello spettacolo di Cortesi e della Moschini si racconta di persone che hanno avuto il coraggio di essere umani, offrendo riparo a quelli che la massa definiva nemici, che qualificava come insetti, che uccideva a colpi di machete, salvandoli da morte certa. Un gesto di compassione e profondo amore verso sconosciuti, che in quel momento erano fratelli e sorelle. Mentre il male serpeggiava in quelle strade a ridosso della savana, Dio era lì, ed era presente in questi gesti. Ne sono convinti i sopravvissuti e ne è convinta anche Mara Moschini: "Non fu Dio a permettere ciò, ma il libero arbitrio dell'uomo. Furono gli uomini a compiere quei gesti disumani. Ma questa storia offre lo spunto per mostrare il doppio volto dell'animo umano: la malvagità e il coraggio di chi combatte contro di essa".

Lo spettacolo, promosso da Amnesty International, cattura l'attenzione dello spettatore, incapace di restare indifferente, che segue il corso degli eventi auspicandosi un lieto fine e ponendosi molte domande.
Perché tutto ciò? Perché un uomo può arrivare a tanto? Perché non se ne parla più? Perché l'Occidente si è tenuto lontano da questa vicenda, bollando molte volte tale storia come una mera faida tribale?
Tante domande, tutte legate al passato. Ma il passato deve fungere da manuale delle istruzioni, aiutando ogni persona a non commettere più gli errori già commessi. Ed è proprio al futuro, un futuro di speranza e riscatto, che guarda lo spettacolo, il tutto senza dimenticare ciò che è stato.

"Il riscatto dell'uomo- dice Cortesi- sta proprio nella memoria, ed è alla nostra portata. L'umanità intera deve far tesoro delle lezioni impartite dalla storia".
Uno spettacolo-inchiesta davvero avvincente e suggestivo, un'indelebile esperienza emotiva che avvolge l'animo dello spettatore, una splendida prova di teatro civile e narrazione. Una performance che merita davvero di essere vista.
Tutto questo è "Rwanda. Dio è qui". Perché Dio, come dicono a Kigali, la capitale dello stato africano, quella notte perse la via di casa, ma poi tornò e fu sempre presente in quel meraviglioso angolo di mondo che è il Rwanda.

 

Pubblicato in Cultura Modena
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