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"Il cambiamento climatico non deve metterci paura, dobbiamo governarlo. E possiamo farlo attraverso un'agricoltura competitiva, al passo con i tempi e che non abbia paura della scienza e del progresso". Ha proposto questa strategia il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo al convegno "Cambiamento climatico ed agricoltura: l'impatto sul territorio parmense" organizzato al Palazzo del Governatore di Parma da Confagricoltura Parma.

"Ci sono colture e tecniche di allevamento – ha spiegato il presidente Giansanti – che tengono conto di come il clima stia cambiando. Noi vogliamo fare agricoltura da imprenditori e rifiutiamo l'approccio assistenzialista ai temi agricoli proposto da altri. La sovranità alimentare è possibile garantendo redditività agli agricoltori. Il nostro settore deve tornare ad essere centrale perché, non dimentichiamolo, noi siamo coloro che danno da mangiare agli italiani".
Al convegno ha partecipato anche la presidente della federazione nazionale suinicola di Confagricoltura Giovanna Parmigiani: "Settanta studi scientifici a confronto ci dicono che per ogni aumento di un grado Celsius si ha, nelle campagne, una diminuzione di produzione del mais del 7,4%, del grano del 6% e del riso del 3%. Solo questo dato dimostra quanto sia importante gestire il cambiamento climatico per il settore agricolo che ha fatto tanto per rispettare le indicazioni del protocollo di Kyoto".

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Il dibattito ha coinvolto il meteorologo Luca Lombroso, "se non rispetteremo l'accordo ambientale di Parigi a fine secolo potrebbero esserci anche 46-48 gradi d'estate" e la giornalista Licia Colò che ha parlato della risorsa idrica: "Il tema dell'acqua è sempre stato considerato un problema del Sud. Oggi è una questione nazionale. L'acqua è patrimonio esauribile e dovremmo rendercene conto tutti". Un contributo tecnico è giunto anche da Renato Canestrale (Crpv) e Maria Teresa Pacchioli (Crpa) che hanno parlato di progetti e ricerche in Emilia Romagna nell'ambito delle produzioni vegetali ed animali.

Tante le autorità che non hanno fatto mancare la loro presenza o un loro saluto: tra loro il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e l'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli. Presenti anche il deputato uscente Giuseppe Romanini e i neo eletti parlamentari Laura Cavandoli, Maria Gabriella Saponara, Pietro Pisani, Maurizio Campari ed Elena Murelli.

"Il cambiamento climatico riguarda tutti, non solo noi agricoltori – ha concluso il presidente di Confagricoltura Parma Mario Marini -. Ci siamo confrontati con i tecnici per avviare un cambiamento di rotta, da subito, rispetto ad un declino climatico che dura da decenni".

Il convegno è stato organizzato da Confagricoltura Parma con il patrocinio del Comune di Parma ed il contributo di Crédit Agricole e Cascina Pulita.

 

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La decisione di Trump di imporre i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio mette apprensione anche nel settore agricolo per i timori di ritorsioni sul settore primario

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 4 marzo 2018
I fondi spingono al rialzo e stanno aumentando le loro posizioni di coperture. Ma all'orizzonte si delinea anche un'altra variabile, "la guerra dei dazi" che ha tenuto banco lo scorso venerdi. La decisione di Trump di imporre i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio mette apprensione anche nel settore agricolo per i timori di ritorsioni sul settore primario e i comparti a esso connessi (carne, uova, polli).

Comunque dopo la Borsa di Buenos Aires, anche "Informa", ha portato la sua stima della produzione di semi di soia in Argentina a 44 milioni di tonnellate e a 33,50 quella del corn mais. L'USDA di febbraio erano rispettivamente a 54 e 39 (precedente campagna; 58 e 41). Purtroppo le previsioni meteo dei prossimi 10 giorni non indicano miglioramenti netti e definitivi.

Di merce nel mondo non ne mancherà di certo, anche se l'Argentina dovesse produrre 10 milioni di tonnellate in meno, ma l'effetto sarebbe comunque esplosivo.
Nel mercato interno nulla di nuovo da segnalare salvo ripetere che si sono già registrati casi di storni di quote e /o contratti a fronte di franchigie scadute o ritardati pagamenti, quindi il suggerimento di porre attenzione alle esecuzioni contrattuali.

Si mantengono inforza tutti i proteici, cruscami ancora in aumento, fibrosi sempre ben tenuti e questo sarà cosi sino a tutto aprile-maggio. Stanno prendendo più forza i cereali sia sul mercato interno che estero. Infatti il corn mais ucraino, del marzo venerdì quotava a dollari 193 contro 192 di giovedì 1/3. L'aprile/maggio quotavano a dollari 199 contro 194. L'ottobre/novembre/dicembre erano quotati a dollari 187 contro 183 invariati. mentre il corn mais comunitario cioè il Rumeno-Bulgaro per marzo venerdì quotava ad euro 161 contro 163 di giovedì 1/3. L'aprile quotava ad euro 161 contro 164 e il maggio euro 163. L'ottobre/novembre/dicembre erano quotati ad euro 154 contro 153.

Per le bioenergie nulla da segnalare se non quella di porre attenzione a potenziali e possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.
Gravi i problemi di logistica sia per il meteo, sia per le ordinanze delle Prefetture.

 

Indicatori internazionali 5 marzo 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1207 punti, il petrolio è attorno a 61,5$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22820

 

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(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Editoriale: - L'ultima furbata di Marpionne - Lattiero caseari. Crolla il latte spot ma burro alle stelle - Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano - Ministero della salute: micotossine oltre i limiti - Cereali e dintorni. Le condizioni meteo spingono i mercati. - Bayer si fa la Monsanto -

1.1 editoriale
L'ultima furbata di Marpionne
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Crolla il latte spot ma burro alle stelle.
3.1 mais superfici Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano
3.2 sicurezza alimentare Ministero della salute: micotossine oltre i limiti
4.1 lutto È scomparso il commendatore Giuseppe Rodolfi
4.2 Giornata mondiale dell'acqua Al Labirinto, la presentazione del report annuale UNESCO sullo stato della risorsa Acqua
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezza meteo in Sud America.
6.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano a rischio bolla. L'allarme di Confcooperative Reggio.
7.1 Vino concorso Cantina Valtidone alla ricerca del calendario 2019.
7.2 pomodoro Pomodoro: obbligo di etichetta
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le condizioni meteo spingono i mercati.
9.1 fusioni Bayer si fa la Monsanto
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano, un rischio anche per le grandi Dop. Valeria Villani coordinatrice Agia-CIA: prosciutto e Parmigiano Reggiano ne prevedono almeno un 50% di produzione nazionale nei mangimi ed ormai siamo al limite.

Reggio Emilia 26 febbraio 2018 - Prosegue ormai da anni la tendenza all'abbandono della produzione di mais, in Italia ed anche nella nostra zona, cosa che crea pericoli anche per le migliori produzioni di qualità del nostro territorio.

A lanciare un allarme è Valeria Villani, gualtierese collaboratrice nelle aziende cerealicole di famiglia, da qualche giorno nominata coordinatrice di Agia, l'associazione giovani della CIA - Agricoltori Italiani di Reggio Emilia.

"La tendenza dura da un decennio - afferma - e l'anno scorso ha fatto registrare un'annata tra le più difficile caratterizzata da un'estate particolarmente calda e siccitosa, tanto che si stima un calo produttivo del 20% rispetto all'anno precedente; ma al di là dei fattori contingenti, prosegue l'abbandono delle superfici, tanto che nel decennio siamo passati dall'autosufficienza produttiva ad un deficit del 50% del nostro fabbisogno. Questo però potrebbe diventare un problema serio, in primo luogo per i grandi prodotti dop di origine animale, in particolare salumi e formaggi".
"Anche nella nostra provincia i dati sono significativi - prosegue -: se nel 2010 i dati ufficiali dicono che a mais avevamo seminato 8.800 ettari, nel 2016 siamo scesi a 5.900, oltre un terzo in meno; tendenza che risulta proseguita anche nel 2017, anno per il quale non ci sono ancora i dati definitivi, mentre anche per le prossime semine, i fornitori del seme hanno il sentore di un ulteriore calo".
"Una criticità è il problema delle micotossine - prosegue -, contaminanti naturali prodotti dall'attività di muffe, che ha profondamente influenzato le filiere e i mercati del mais a causa dei rischi che comportano, anche se va detto che il limite di presenza previsto in Italia è molto più basso – quindi prudenziale – rispetto agli altri paesi, per quanto riguarda l'alimentazione degli animali da carne. Su questo tema in particolare si terrà venerdì 2 marzo prossimo un convegno a Guastalla, a cura del Consorzio fitosanitario provinciale ".
"Abbiamo la necessità - afferma Valeria - di cercare di trovare le soluzioni per invertire questo trend negativo, perché in caso contrario c'è il rischio di mettere in pericolo il patrimonio delle denominazioni di origine protette. Questo cereale è infatti la base per l'alimentazione di tutto il patrimonio zootecnico del Paese, imprescindibile quindi per quasi tutte le produzioni Dop simbolo del made in Italy alimentare nel mondo che, infatti, ne prevedono l'utilizzo, per almeno il 50% sotto forma di mangime nei disciplinari di produzione; ormai siamo al limite, dato che l'importazione sfiora il 50% del nostro fabbisogno".
"Un contributo importante può venire dalla ricerca - conclude Valeria - ma tutta la filiera produttiva deve essere impegnata a recuperare questa produzione, decisiva per la distintività dei nostri più grandi prodotti".

Le condizioni meteo spingono la soia argentina e il grano è sostenuto dalla siccità delle grandi pianure statunitensi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 marzo 2018 
Il mercato sembra essere in fuga. Da una parte la soya sospinta dalle condizioni del tempo in Argentina che non sono variate, le piogge sempre scarse, se ne parlerà forse dopo il 10/3; e il grano dall'altra sospinto in 'aumento sulla persistente siccità in parte delle Grandi Pianure USA. ll mix è pericolosissimo perché la soya agisce su tutti proteici e il grano può dare il là ai cereali, e la speculazione dei fondi sta sempre più prendendo forza.

SEMI mar 1045 (+7) mag 1055,4 (+6) lug 1064,2 (+5,6)
FARINA mar 394,2 (+7,7) mag 394,7 (+5,5) lug 392,1 (+5,7)
OLIO mar 32,96 (-0,23) mag 32,23 (-0,17) lug 32,43 (-0,15)
CORN mar 374,4 (+4) mag 382 (+2,6) lug 389,4 (+2,4)
GRANO mar 484,4 (+21,2) mag 495 (+18) lug 507,2 (+16)

Di merce nel globo non ne mancherà di certo, anche se l'Argentina dovesse produrre 10 milioni di tonnellate in meno, ma l'effetto attualmente rimane esplosivo.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni di farina di soya. Si sono già registrati casi di storni di quote e /o contratti a fronte di franchigie scadute o ritardati pagamenti.

Occorre perciò porre attenzione alle esecuzioni contrattuali; oltretutto le giacenze di farina di soya proteica sul porto di Ravenna sono scese sotto le 100.000 ton e con uscite di 18/20.000t a settimana è tutto dire, mentre per il mais la giacenza è da record, oltre 330.000 ton. (questo al momento è l'unico freno al rialzo del mais). Hanno ancora più forza tutti i proteici, specialmente le farine di girasole e colza, cruscami in costante aumento, fibrosi sempre ben tenuti.

Per i proteici, questa incertezza dovrebbe terminerà solo con i raccolti di marzo e aprile e i dati di maggio. Meglio fare una accurata verifica delle disponibilità poiché i profeti di sventura stimano che la farina di soya che possa tornare a valori di 450 euro tonnellata partenza ai porti!!!!

Per le bioenergie nulla da segnalare. L'unica accortezza di verificare gli andamenti per non rischiare di lasciarsi prendere in contro tempo da possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.

Quando un mercato entra in una fase di aumenti forti si "auto referenzia" specie dopo un lungo periodo di piatto come da grafici allegati.

Gravi i problemi di logistica sia per il meteo sia per le ordinanze delle Prefetture, da lunedì si susseguono ordinanze contraddittorie sulla circolazione dei mezzi pesanti con conseguenti forti ritardi e code ai porti e silos interni, nonché problemi di produzione e approvvigionamento.

Indicatori internazionali 1 marzo 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1192 punti, il petrolio rimbalza a attorno 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,222070 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Martedì, 27 Febbraio 2018 10:36

Cereali e dintorni. Incertezza meteo in Sud America

Continuano i rincari sui principali mercati seppure in maniera meno marcata dei giorni scorsi. Le incertezze derivano principalmente dalle previsioni meteorologiche di Argentina e in parte del Brasile.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 27 febbraio 2018
Il mercato, pur senza la spinta forte dei giorni scorsi, continua a rincarare, il principale motivo sono le previsioni meteo:
"ARGENTINA Durante il recente fine settimana le piogge hanno interessato la parte occidentale dell'Argentina (che non produce quantitativi significativi di corn e soia) ma hanno solo lambito in parte lo stato del Cordoba (29% soia e 38% corn) e una parte di quello del Santiago del Estero (4% soia e 2% di corn). Nel resto del Paese non ci sono state piogge e le massime sono state tra 26° e 32°. Il tempo per ricevere delle piogge risolutive per migliorare o stabilizzare i raccolti sta scemando. A dar credito ai modelli americani (emessi dal NOAA) e a quelli europei, non sono previste piogge nelle zone produttive fino al 10 marzo. Il Vegetative Health Index continua a mostrare che lo stato di salute delle colture in Argentina è decisamente peggiore dell'anno scorso. Continua lo sfavore del tempo in Argentina anche per i prossimi 15 giorni e la situazione continua ad essere critica."

"BRASILE Le attuali previsioni del tempo per il Brasile sono definite accettabili ma non ideali. Continuerà a piovere a varie tornate nella fascia centrale degli stati del Brasile che vanno da ovest nel Mato Grosso a est nel Minas Gerais e poi nel Sao Paulo e nel sud del Bahia. Gli stati che riceveranno meno piogge se non nulle sono a sud. Le condizioni della soia, a parte il lento raccolto, non destano particolari preoccupazioni (si è letto di "produzione mastodontica prevista"), infatti il Vegetative Health Index mostra un diffuso "benessere" dei terreni financo migliore dell'anno scorso. Comunque, i modelli previsionali USA e EU indicano per i prossimi 15 giorni instabilità meteorologica ma non impossibilità di procedere con semine del mais e raccolti in Brasile." (estratto da Pellati informa)

In sintesi le previsioni sono per l'Argentina netto calo del raccolto, lenito da maggior raccolto del Brasile ma non sufficiente a spegnere l'incendio in atto.

Hanno così ancora più forza tutti i proteici, specialmente le farine di girasole e colza, cruscami in costante aumento, fibrosi sempre ben tenuti.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni di farina di soya, e si sono già registrati casi di storni di quote e /o contratti a fronte di franchigie scadute o ritardati pagamenti, quindi attenzione alle esecuzioni contrattuali.

L'incertezza dovrebbe avere un tempo di scadenza con i raccolti di marzo e aprile e i dati che saranno rilevati a maggio.

Indicatori internazionali 27 febbraio 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1191 punti, il petrolio è attorno a 64$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23412.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Fabbrico, 21-02-2018 - Il nuovo anno è iniziato per Argo Tractors con il debutto di un completo restyling grafico e tecnologico dei siti internet aziendali: quello corporate  ( www.argotractors.com  ) e quelli dei tre marchi di trattori che la multinazionale reggiana produce e commercializza, Landini ( www.landini.it)  McCormick (www.mccormick.it ) e Valpadana ( www.valpadana.it )

"Oltre ad una completa revisione grafica e di contenuti – spiega Antonio Salvaterra, Direttore Marketing di Argo Tractors SpA – i nuovi portali esprimono la volontà d'incontrare i nostri clienti e la nostra rete di distribuzione in modo innovativo e coinvolgente. La direzione era già stata fissata nella scorsa stagione con la chiara volontà del Gruppo di fornire strumenti all'avanguardia per un supporto totale. Un processo di digitalizzazione che in questi giorni taglia un altro traguardo fondamentale per seguire il modello di Fabbrica 4.0. Innovazione, competitività e servizio sono alcune delle principali linee strategiche della nostra mission aziendale e crediamo che un'efficace e fruibile vetrina tecnologica sia il modo per rispondere a questi obiettivi".

I nuovi siti internet rispondono alle necessità di una clientela e di un mondo sempre più esigente, con design e layout attualizzati, utilizzando immagini a forte impatto visito e video emozionali, a partire dalla home page dalla quale si possono facilmente raggiungere tutte le informazioni sui prodotti, la tecnologia, l'assistenza ed i ricambi, i progetti di sostenibilità aziendale, le news. Il sito Corporate Argo Tractors ed i 3 siti di brand sono disponibili in inglese, francese, spagnolo e tedesco. Oltre che per le "declinazioni" linguistiche, i siti si caratterizzano anche per la loro adattabilità a ogni device (responsive su pc, smartphone e tablet), permettendo una fruibilità immediata sia al cliente sia ai concessionari per i quali si punta a garantire uno snellimento del lavoro ed un'accessibilità a più servizi online sempre attivi.
In quest'ottica è stata predisposta, per la rete commerciale, un'area riservata accessibile tramite identificazione, che permetterà uno scambio di informazioni più diretto e immediato tra la casa madre e le rappresentanze dell'azienda dislocate nel mondo.

"Il progetto di digitalizzazione e innovazione dell'azienda – continua Antonio Salvaterra - non deve essere disgiunto da una continua attenzione al fattore umano. Anche in questo caso, quindi, abbiamo puntato a soluzioni grafiche, editoriali e tecnologiche immediatamente intellegibili e mai invadenti, esattamente in linea con le logiche adottate nei processi produttivi e nei prodotti che realizziamo, nei quali l'innovazione è sempre al servizio dell'uomo".
Oltre alla sezione dei contatti, delle ultime novità e degli eventi in programma, ognuno dei siti è collegato alle piattaforme social che permettono di instaurare, creare e mantenere un rapporto diretto e continuo con clienti ed operatori di settore e con tutti coloro che vivono il grande mondo della meccanizzazione agricola di Argo Tractors.

Domenica, 25 Febbraio 2018 06:05

Cereali e dintorni. Mercati in segno positivo

A fronte di previsioni del tempo e di stime altrettanto incerte, il mercato ne approfitta e riprende a rincarare.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 febbraio 2018
Le previsioni per le piogge in Argentina sonoin parte  rientrate e le previsioni delle produzioni continuano ad essere pessimistiche: ieri la Borsa di Rosario ha stimato la produzione dei semi in Argentina a 46,5 milioni di tonnellate (l'ultimo USDA era a 54) e quella del corn a 35 (USDA a 39). 

Di contro però le stime della IGC (International Grain Council)  ha stimato la produzione di semi del mondo a 357 milioni di tonnellate contro la loro stima di 349 del mese precedente (L'Argentina è stimata a 50,5 contro il precedente 52 e il Brasile a 112 contro 111,5).

A fronte di tale confusione numerica e di incertezza generale: ...46,5 milioni di tonnellate (l'ultimo USDA era a 54) ). La Borsa di Buenos Aires per il seme è a 47 milioni di tonnellate/ L'Argentina è stimata a 50,5 contro il precedente 52. La speculazione galoppa tanto è vero che mentre stiamo confezionando l'articolo (ore 13,20) il mercato telematico è in segno positivo su tutte le merci.

Tutti i proteici sono in posizione di forza, specialmente le farine di girasole e colza, mentre i cereali sono solo un po' più difesi. Cruscami in costante aumento, fibrosi sempre ben tenuti.

Presumibilmente i prossimi tre mesi saranno all'insegna dell'incertezza, che potrebbe dissiparsi con i raccolti di marzo e aprile e i dati di maggio.
Per il mercato delle bioenergie, è disponibile un lotto di MAIS SCONDIZIONATO con presenza di cappello da stoccaggio.

Indicatori internazionali 23 febbraio 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1167 punti, il petrolio rimbalza a attorno 63$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23050 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.

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Giovedì, 22 Febbraio 2018 08:09

Cereali e dintorni. Fondi ricchi spingono al rialzo.

Fondi ricchi di liquidità si sono immessi nel mercato delle merci. Le previsioni meteo sull'Argentina sostengono le speculazioni.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 febbraio 2018
Fondi ricchi di liquidità si sono immessi nel mercato delle merci e colgono l'occasione di speculare cavalcando le previsioni meteo dell'Argentina.: "...... previsioni del raccolto di semi in Argentina e la cifra più "gettonata" è intorno ai 47- 49 milioni di tonnellate: sono circa 10 milioni di tonnellate in meno del raccolto della campagna precedente".

Previsioni che solo pochi giorni fa consideravano una perdita di 4-5 milioni e non di 10, da cui è facile determinarne una intenzione speculativa.
I fondi comunque potrebbero anche prendersi i benefici/margini di questi aumenti, senza aspettare il raccolto. Hanno così ripreso forza tutti i proteici, cereali un poco più difesi, cruscami in aumento, fibrosi sempre ben tenuti.

Quest'incertezza presumibilmente durerà ancora circa tre mesi, ovvero sino a i raccolti di marzo e aprile e i dati di maggio.

Sul mercato nazionale continua la fase di stabilità per le quotazioni di mais, frumento tenero panificabile e orzo, mentre tornano a aumentare i semi di soia. In controtendenza invece le quotazioni del frumento duro che stanno calando senza tregua.

Per il mercato delle bioenergie nulla più da segnalare. Svanito il momento di approvvigionamenti di cruscami, anche se sul mercato sono offerti, spezzati di mais e farinette, e farine ricostruite. E' disponibile un lotto di mais scondizionato con presenza di cappello da stoccaggio.

Indicatori internazionali 20 febbraio 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1.117 punti, il petrolio flette attorno 61$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23040.

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Mercati potenzialmente in tendenza rialzista, sotto l'effetto delle operazioni dei fondi di investimento. Il cambio rimane una scomoda incognita.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 febbraio 2018.
Oggi i mercati sono chiusi ma la tendenza rialzista, dettata dai fondi, emerge dalla lettura dei dati sotto riportati, resi noti venerdì sera, e riguardanti le loro posizioni al 13/02:
seme e farina rialzisti come è apparso evidente dai movimenti del Chicago Board, il "lungo" del seme è di +40.869 contratti contro un "corto" della settimana prima di - 9.978; mentre il "lungo" della farina di soia è di + 70.991 contro + 52.003; il "corto" dell'olio è di -13.630 contro - 2.788.
E' stata modificata anche la strategia sul corn/mais e sul grano, infatti la loro scopertura si è fortemente ridotta. Il "corto" del corn è così risultato di -10.614 contro - 82.924 e il "corto" del grano è di -56.831 contro un precedente di - 83.394.

Al di là dell'imponderabilità del cambio, tutto al momento gira sulle previsioni meteo in Argentina dove sembrerebbe persistere il caldo e il secco per i prossimi 15 giorni, con isolate piogge di scarsa entità.

Difficile ipotizzare, con una certa attendibilità, la tendenza imminente del mercato. Basando la previsione sui fattori storici e la "memoria" si potrebbe prevedere un ulteriore aumento dei valori, tant'è che in passato abbiamo osservato registrati prezzi ben superiori agli attuali. Sta quindi alla "sensibilità" di ciascun operatore decidere il livello di rischio.

L'incertezza dovrebbe avere un tempo di scadenza con i raccolti di marzo e aprile e i dati che saranno rilevati a maggio.

Per il mercato delle bioenergie nulla più da segnalare. Svanito il momento di approvvigionamenti di cruscami, anche se sul mercato sono offerti, spezzati di mais e farinette, e farine ricostruite.

Indicatori internazionali 19 febbraio 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1.084 punti, il petrolio flette attorno 62,4$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,2409 e qualcuno ipotizza possa arrivare a 1,2550.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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