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A tre mesi dall'applicazione dell'intesa commerciale Ue-Canada, l'analisi dei primi dati ed effetti.

Buone notizie. I primi segnali indicano che l'accordo CETA è favorevole per l'Italia: nessuna invasione di grano e buone performance dell'export agroalimentare verso il Canada. Sono trascorsi tre mesi dall'avvio dell'applicazione provvisoria dell'accordo commerciale e la Cia-Agricoltori Italiani fa il punto della situazione, sulla base degli ultimi dati sul commercio estero pubblicati dall'Istat.

Tra ottobre e dicembre -segnala la Cia- l'approvvigionamento di grano canadese è diminuito del 35%. Si conferma, così, la tendenza che ha caratterizzato gli arrivi negli ultimi anni: nel triennio 2014-2017, le importazioni di frumento sono passate da 1,6 milioni (2014) a 795 mila ton. (2017). Sul fronte dell'export, il mercato canadese si conferma importante sbocco commerciale del Made in Italy agroalimentare: dall'applicazione provvisoria del CETA, l'export tricolore verso il Canada segna, infatti, un'ottima performance (+9%).

Nel 2017 - evidenzia l'analisi dell'Ufficio studi Cia- tra prodotti agricoli, cibi e bevande sono stati venduti in Canada oltre 811 milioni di euro. Negli ultimi tre anni il Made in Italy agroalimentare sulle tavole canadesi è cresciuto del 23%.

Il mercato canadese è particolarmente strategico per alcuni comparti chiave del Made in Italy. Il vino, cresciuto del 9% in un anno, rappresenta il quinto sbocco commerciale dell'export agroalimentare nazionale. Questo primo trend -prosegue la Cia- indica la strada da perseguire per le scelte del nostro Paese: puntare sull'importanza di sostenere l'internazionalizzazione e le trattative commerciali internazionali, soprattutto in risposta alla minaccia (ormai reale) di protezionismo avanzata dagli Stati Uniti.

Per questo motivo, è necessario fornire il sostegno alle imprese agricole nel processo di valorizzazione del Made in Italy a livello globale, affinché l'orientamento all'export sia una strategia per tutte le produzioni di eccellenza. In quest'ottica, è indispensabile aiutare le imprese agricole attraverso la riduzione delle barriere doganali, al fine di aumentare l'accesso ai mercati per tutti i comparti agricoli. Ovviamente, i negoziati bilaterali devono includere il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali.

Così come -conclude la Cia- bisogna garantire la trasparenza alimentare sui mercati, affiancando ai sistemi di etichettatura dei piani di filiera che assicurino qualità, reddito e competitività al sistema.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

In attesa delle strategie di alleggerimento dei fondi, le precipitazioni in Argentina non sono state risolutive par la maggior parte del Paese.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 marzo 2018 -  In Argentina nel fine settimana sono arrivate delle piogge che si sono concentrate con quantitativi intorno ai 45 mm nel sud del Cordoba e in direzione nord/ nord-est dello stato del Buenos Aires dove si sono toccate anche punte di 77 mm. Nel resto dell'Argentina meridionale, cioè La Pampa e la maggior parte del Buenos Aires, purtroppo le precipitazioni si sono attestate intorno ai 10-20 mm, addirittura in altri areali del centro e del nord sono stati inferiori ai 10 mm.

In estrema sintesi una parte non trascurabile del paese lo strato superiore dei terreni ha beneficiato delle piogge, ma c'è anche una buona parte delle regioni produttive che non ne hanno beneficiato a sufficienza. La situazione rimane comunque critica anche se è prevista un'altra "buona" perturbazione per il fine settimana.

I fondi  potrebbero alleggerire le loro posizioni ma questo lo sapremo solo a fronte del prossimo loro report degli stessi. (sono obbligati a rispondere)
Nel mercato interno da segnalare la continua tensione sulla farina di soya che viene messa a disposizione e al carico con il contagocce sia per la proteica che per la normale. Una situazione che probabilmente non risentirà del calo che il mercato di Chicago sta registrando da questa mattina con sensibili cali sul seme e sulla farina.

In sintesi: ai porti di Ravenna e Venezia di farina soya proteica, al 09/03, ne erano complessivamente stoccate 125/130.000 tonnellate per una autonomia di massimo 5 settimane. Gli arrivi previsti non saranno consistenti e perciò meglio coprirsi almeno sino a aprile, forse primi di maggio.

Sul secondo semestre molto dipenderà da come procederà la guerra dei dazi e se avrà ripercussioni anche sul 2019. 

Riguardo ai cereali si vocifera di possibili accordi, a breve medio termine, con parziale spostamento di aree di acquisto.

A seguire l'odierna elaborazione sugli areali produttivi del nostro Paese:

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Indicatori internazionali 19 marzo 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1143 punti, il petrolio è attorno a 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23127.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Agenzia Stampa Agroalimentare - Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming. - Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa. - Latte di soia, rischio ormonale per le bambine? - Salmonella nel salamino toscano - Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine - SOMMARIO Anno 17 - n° 11 18 marzo 2018 -

1.1 editoriale Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa.
3.1 export Export reggiane: +8,7% nel 2017.
4.1 latte di soia Latte di soia, rischio ormonale per le bambine?
4.2 sicurezza alimentare Salmonella nel salamino toscano
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi iniziano a influenzare i mercati.
6.1 food & Wine Identità golose 2018 - L'arte in cucina evolve e prende forma.
7.1 ambiente prevenzione Nuovo Centro operativo del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale in Val d'Enza
7.2 cultura musica Federcultura esprime apprezzamento per la nuova legge regionale sulla musica
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra dazi, clima e stime aggiornate.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine.
10.1 consumi - agrosserva Agrosserva, agroalimentare record per consumi ed export nel 2017
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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I fattori destabilizzanti i mercati sono sempre riconducibili al clima in Argentina, i dazi statunitensi e le possibili ripercussioni da parte cinese.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 marzo 2018. 
 Il mercato è pressoché immobile sui fattori fondamentali, per rendersene conto basta confrontare le due chiusure del 13/03 e la successiva in rosso di ieri sera 15/03.

Cereali_16_marzo18.jpg

Fattori, specie l'ultimo citato, che rendono difficili le stime relativamente alle future semine anche se è logico attendersi un maggior investimento produttivo di soia.

Nel mercato interno da segnalare la continua tensione sulla farina di soya che viene messa a disposizione con il contagocce, sia per la proteica che per la normale. Questo fa sì che mantengono in forza tutti i proteici e loro sostitutivi. Cruscami ancora in aumento, ma con minor forza rispetto alle attese, fibrosi sempre ben tenuti, e questo sarà così certamente sino a maggio. Piano piano stanno prendendo forza i cereali sia sul mercato interno che estero, non tanto sul breve periodo, quanto sul medio lungo termine. Un sussulto potrebbe presto registrarlo l'orzo. mentre per il mais il periodo critico sarà il luglio agosto dove potrebbero esserci sorprese.

Alcuni prezzi di giovedi partenza porti: farina di soya 44 da 380€ ton, non caricabile ma solo nominale a 385-387€ fisicamente caricabile, mentre per la proteica i valori si attestavano sui 390 € tonnellata sia pronta che aprile, mentre in consegna aprile generico quindi 1-30/04 veniva offerta a 380€; il maggio-giugno a 364/378€ per normale e proteica e il luglio dicembre a 356/365€ sempre normale e proteica. Il 2019 331/341€. Il girasole proteico da 215 a 225 € ton in base alle qualità, colza 245€, far girasole normale da 145 a 155€ in base alle varie derivazioni.

Sussiste la possibilità di accaparrarsi del panello di lino di alta qualità di origine polacca, merce in sacconi a prezzi interessanti in confronto agli altri proteici e alla farina di soya ogm frre che ieri quotava 428 e partenza stabilimenti interni.

Si preannunciano ancora circa due mesi di sofferenza sui proteici, a meno che non subentrino ritorsioni ai dazi, sempre possano essere disponibili delle alternative.

Per le bioenergie nulla da segnalare, salvo la necessità di porre attenzione a eventuali rimbalzi di cereali e sottoprodotti derivati. Nel frattempo si è scatenata una è vera e propria caccia ai sottoprodotti sostitutivi dei cruscami. Molti operatori, per non attingere al mercato, stanno erodendo le loro scorte di trinciati e pastoni, contando sugli erbai primaverili.

 

Indicatori internazionali 16 marzo 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1169 punti, il petrolio rimbalza a attorno 61$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23213.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Nuove stime indicano ulteriori riduzioni produttive in Argentina. L'autosufficienza da granella di mais è decisamente sotto il 50%

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 marzo 2018 
L'elemento destabilizzante dei dazi aleggia, ma le condizioni meteo in Argentina e i danni relativi si fanno sentire:

cereali-14mar18.jpg


In mattinata l'andamento era misto, su tutte le merci.

Ieri, martedi 13 marzo, è stata aggiornata nuovamente una stima privata sui raccolti Argentini, 43 milioni di tonnellate per il seme di soia (la settimana scorsa era a 45) e 34 per il corn-mais (la settimana scorsa, 35).
Non più tardi di giovedì l'USDA scriveva 47 e 36. E per la precedente campagna le cifre erano 54 e 41(quindi -11 ml.t.per la soya e 8 ml.t per il mais stando alla stima privata).

Numeri dai quali si evince che i danni e le differenze ci sono e sono sensibili mentre le piogge, come sembra, arriveranno verso il 18-20 marzo, cioè praticamente 10/15 giorni prima dell'inizio della stagione di raccolta. le produzioni quindi saranno salvate, ma non certo recuperate, anzi queste piogge, dovessero prolungarsi potrebbero arrecare ulteriori inconvenienti.

Nel mercato interno nulla di nuovo da segnalare. Tensione sulle disposizioni e disponibilità di farina di soya proteica e normale. Si mantengono in forza i proteici, nonostante il calo della farina di soya registrato ieri a Milano, cruscami ancora in aumento, ma con minor forza rispetto alle attese, fibrosi sempre ben tenuti, prendono più forza i cereali sia sul mercato interno che estero ma non tanto sul breve periodo bensì sul medio lungo termine, un sussulto potrebbe prossimamente registrarlo l'orzo. mentre per il mais il periodo critico sarà, presumibilmente, luglio-agosto.

Anche per il settore delle bioenergie nulla da segnalare salvo rammentare di porre attenzione ai possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.
La situazione è molto delicata. Le ripercussioni dell'imposizione dei dazi e i danni in Argentina sono un mix estremamente pericoloso, ed infatti i fondi d'investimento, dopo alcune prese di profitto, sono rimasti comunque lunghi.

La situazione del mais è ormai a livello di criticità, relativamente alle produzioni tipiche e DOP. Infatti, il tasso di autosufficienza del mais da granella è ai minimi storici. Secondo i dati esposti lo scorso 26 gennaio dall'economista Dario Frisio in occasione della Giornata del Mais a Bergamo, l'autosufficienza è decisamente inferiore al 50%. Una condizione che prima o poi verrà portata all'attenzione dei partner europei con possibili ripercussioni sulle produzioni tipiche (prosciutti e Formaggi DOP) che vantano l'autoapprovvigionamento zonale.

 

Indicatori internazionali 14 marzo 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1179 punti, il petrolio rimbalza a attorno 61$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23762.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Nella scorsa settimana il mercato nazionale dei cereali ha mantenuto una certa stabilità, segnando lievi rialzi per il mais e ribassi per il frumento duro. Diverso l'andamento dei mercati esteri.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 marzo 2018.  L'elemento destabilizzante dei dazi si fa sentire sui mercati esteri:

 

Cereali_12mar18.jpg
Una combinazione di incertezze, da un lato con i probabili dazi statunitensi e di certezze circa i danni e le ridotte stime registrate alla Borsa di Buenos Aires, stanno condizionando i mercati. Un andamento misto è registrato anche in queste ore con il seme in leggero recupero e farina e cereali in calo. Una condizione che potrebbe avvantaggiare chi dovesse fare coperture di proteici.
"Indipendentemente dai dazi sì o dazi no il cibo continuerà ad essere prodotto venduto e consumato, ma potrebbero cambiare le rotte commerciali".
Tale fenomeno potrebbe avvenire in brevissimo tempo.

Nel mercato interno tensione sulle disposizioni e disponibilità di farina di soya proteica e normale stanno peggiorando e le giacenze di fisico al porto si stanno pericolosamente riducendo, così anche all'interno.
Si mantengono in forza i proteici, cruscami ancora in aumento, fibrosi sempre ben tenuti, mentre stanno prendendo più forza i cereali sia sul mercato interno che estero ma non tanto sul breve periodo bensì sul medio lungo termine, specie il luglio agosto dove potrebbero esserci sorprese.

Per le bioenergie nulla da segnalare se non di porre attenzione a non lasciarsi prendere in contro tempo da possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.

In conclusione, la situazione è molto molto delicata, le ripercussioni dell'imposizione dei dazi e i danni in Argentina sono un mix particolarmente pericoloso, tanto più che i fondi d'investimento dopo alcune "succose" prese di profitto sono rimasti comunque lunghi.

 

Indicatori internazionali 12 marzo 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1201 punti, il petrolio è attorno a 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23104.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Editoriale: - Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene" - Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. - "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto - Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine.
SOMMARIO Anno 17 - n° 10 11 marzo 2018
1.1 editoriale
Elezioni 2018 - "Annamo bene, propio bene"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Primi segnali di ripresa del latte spot. .
3.1 sicurezza alimentare Clorpirifos nei peperoncini
3.2 lavoro impresa Il talento invisibile di una giovane studentessa
4.1 parmigiano reggiano "Quello Vero è uno solo". Il consorzio torna "On Air" con il terzo soggetto
4.2 danni fauna selvatica Rimborsi fino al 100 per cento per i danni alle attività agricole causati dalla fauna selvatica.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi, la nuova variabile negativa.
6.1 clima come affrontarlo "Il cambiamento climatico nel Parmense va affrontato con la scienza e il progresso in agricoltura"
7.1 Appennino e dissesto "La montagna è una priorità assoluta, ecco tutti gli interventi per il 2018"
7.2 bioenergie Verso Bioenergy: per le energie rinnovabili è l'anno della svolta
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Confermate le minori produzioni argentine..
9.1 allerta alimentare Allerta alimentare per senape non dichiarata
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Agricoltura. Rimborsi fino al 100 per cento per i danni alle attività agricole causati dalla fauna selvatica. L'assessore Caselli: "Saremo i primi in Italia nell'allargare gli interventi a favore delle imprese agricole" Le specie protette e quelle che vivono in aree tutelate escono dal regime 'de minimis' degli aiuti di Stato. A disposizione fondi anche per i sistemi di prevenzione e protezione delle specie animali e delle coltivazioni.

Bologna 6 marzo 2018 - Cambieranno le regole per gli aiuti di Stato per i danni causati dalla fauna selvatica.
L'Emilia-Romagna è la prima Regione in Italia, grazie anche ad un buon coordinamento con la Commissione europea, che potrà riconoscere agli agricoltori, in base alla normativa degli aiuti di Stato (senza i limiti previsti dai cosiddetti 'de minimis'), i contributi relativi ai danni provocati non solo dalle specie selvatiche protette, ma anche da quelle non tutelate che vivono in "zone protette", come Parchi e Riserve naturali, Oasi di protezione della fauna e zone di ripopolamento e cattura presenti nel territorio regionale.

È la novità prevista in una proposta di delibera di Giunta presentata oggi dall'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, nella II commissione dell'Assemblea legislativa.

"Si tratta di un notevole risultato- ha affermato Caselli -. Grazie a un lavoro d'intesa con la Commissione europea, si apre una strada che ci vede primi in Italia, nell'ampliare le garanzie per le aree coltivate.
Oggi solo per le specie protette e per quelle che vivono nelle aree tutelate si esce dal regime 'de minimis' (che prevede massimo 15mila euro nell'arco di tre anni, elevabili a 30mila euro nel caso di danni provocati da uccelli ittiofagi), e i contributi potranno essere erogati fino al 100% dei danni subiti.
Previsti anche finanziamenti per misure di prevenzione e protezione delle specie animali e delle coltivazioni".

Oltre che per i danni provocati dalla fauna selvatica, la proposta di delibera dell'assessorato regionale all'Agricoltura concede anche finanziamenti per interventi di prevenzione delle produzioni zootecniche come recinzioni metalliche fisse, miste, elettrificate semipermanenti e mobili; dissuasori faunistici che si attivano automaticamente emettendo suoni o luci e acquisto di cani da guardia a protezione delle greggi.

Sono compresi anche il rimborso dei capi uccisi e le cure veterinarie per quelli feriti.

Le spese per la protezione delle produzioni vegetali interessano le recinzioni perimetrali, sia contro i selvatici sia anti-uccelli, quelle elettriche e i dissuasori faunistici, come i cannoncini acustici o i palloni, per la difesa da storni, gazze e cornacchie. /OC

Il settore delle bioenergie promette ampi margini di sviluppo, soprattutto dopo la recente delibera della Commissione Europea, che solo dieci giorni fa ha dato il via libera agli incentivi per produrre e distribuire biocarburanti avanzati e di nuova generazione.

9 marzo 2018 - Ieri a CremonaFiere si è fatto il punto sull'aggiornamento normativo e sulle prospettive delle energie rinnovabili grazie a un incontro realizzato in collaborazione con l'associazione Libera Agricoltori all'interno del ciclo di appuntamenti L'agricoltura italiana, un modello produttivo di eccellenza di fronte alle sfide dei mercati internazionali.

Sul palco si sono alternati gli interventi di Christian Curlisi, direttore Consorzio Italiano Biogas sul tema Analisi nuove procedure applicative GSE per modifica e manutenzione impianti biogas, Donato Rotundo, direttore Area Ambiente & Energia Confagricoltura su Il ruolo dell'agricoltura nel futuro della strategia clima-energia e Roberta Papili, dell'Area Ambiente e Territorio Confagricoltura sul tema Biogas e Biometano: incentivi, biomasse e digestato a che punto siamo.

Un approfondimento che ha inevitabilmente incrociato l'importante notizia del via libera dato in sede europea all'incentivo che rende disponibili circa 4,7 miliardi di euro già da questo 2018 e fino al 2022 attraverso un programma di sostegno alla produzione e alla distribuzione di biocarburanti avanzati.

Il programma incoraggerà gli agricoltori a produrre biometano e biocarburanti da stallatico e da altri residui derivanti dalle attività agricole e ad avvalersene per alimentare macchinari agricoli e veicoli.

Il sussidio potrà essere aumentato se i produttori effettueranno anche investimenti per migliorare la distribuzione e la liquefazione del biometano avanzato.

Si applicherà a tutti nuovi impianti e a quelli esistenti riconvertiti per la produzione di biometano e biocarburanti ottenuti da rifiuti, residui agricoli e alghe che entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2022. Secondo i più recenti studi l'Italia sarebbe nelle condizioni di raggiungere una produzione di 10 miliardi di metri cubi di biometano da qui al 2030, di cui almeno 8 da materie prime agricole pari a circa il 15% dell'attuale fabbisogno annuo di gas naturale e ai due terzi della potenzialità di stoccaggio della rete nazionale.

Un fronte, quello delle bioenergie, che vede CremonaFiere in prima linea nell'aggiornamento e nell'offerta di soluzioni per chi si è impegnato o intende dedicarsi alla produzione di biogas grazie a BioEnergy, unica manifestazione in Italia specializzata nelle agroenergie e programmata nell'ambito delle Fiere Internazionali Zootecniche di Cremona dal 24 al 27 ottobre 2018. BioEnergy è infatti il luogo in cui si incontrano i professionisti dell'intera filiera delle energie rinnovabili da fonte agricola e zootecnica: dai proprietari d'impianto ai tecnici e ai ricercatori, dagli allevatori agli agricoltori. Una filiera che con questa nuova disponibilità di importanti risorse si avvia a un deciso rilancio già a partire da quest'anno.

(Fonte: Fiere Zootecniche internazionali di Cremona)

I dati USDA non sorprendono i mercati che a loro volta avevano già metabolizzato i potenziali danni, per minore produzione, confermati in Argentina.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 9 marzo 2018 
Ieri sera, dati USDA senza grosse sorprese, in area USA. Stock in leggero ridimensionamento per grano e mais; in aumento invece per il seme di soya. Riguardo alle produzioni si registra un calo per il grano e per il mais e un leggero aumento per il seme di soya.

Gli stock finali nel mondo:

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E' ufficiale, i danni in Argentina ci sono. Per il corn/mais si prevedono 36 milioni di tonnellate di produzione contro le 41 della campagna scorsa, per il seme di soya se ne prevedono 47 contro le 57,80 della scorsa campagna. Il Brasile è invece in linea con le aspettative.

Gran parte di questa tendenza il mercato lo aveva già registrato con gli aumenti delle scorse giornate. Ora l'elemento destabilizzante è la seconda parte della guerra dei dazi all'importazione, che questa volta interessa acciaio ed alluminio, a tal riguardo il Segretario dell'Agricoltura USA, Sonny Perdue, ha infatti dichiarato che tali provvedimenti sono fonte di forte preoccupazione nel settore per il timore di ritorsioni sulle importazioni dei prodotti agricoli (e derivati) da parte dei paesi in questione.

I riflessi sono al momento di difficile quantificazione. Questa comunque è la ragione del segno meno del mercato telematico di questa mattina (9 marzo ndr), con il seme che alle 8,30 perde da 4 a 8,50 punti, e la farina da 2,10 a 4,30 dollari per tonnellata; il mais da 1 a1,50 punti, e il grano ha andamento misto.

Indipendentemente dai dazi il cibo continuerà ad essere prodotto, venduto e consumato, ma potrebbero cambiare le rotte commerciali, quindi le aree di approvvigionamento. Tant'è che l'area del mar nero e della Ucraina ne sta già risentendo, pur senza che ci siano stati acquisti da nuovi soggetti commerciali.
Nel mercato interno tensione sulle disposizioni e disponibilità di farina di soya proteica e normale, sia all'interno che sul porto di Venezia. Si mantengono in forza i proteici, cruscami ancora in aumento, fibrosi sempre ben tenuti, mentre stanno prendendo più forza i cereali sia sul mercato interno che estero ma non tanto sul breve periodo, quanto sul medio lungo termine.

Per le bioenergie nulla da segnalare se non quella di porre attenzione a potenziali e possibili rincari di cereali e sottoprodotti derivati.

Indicatori internazionali 9 marzo 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1197 punti, il petrolio rimbalza a attorno 60$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23147 appesantendo gli acquisti sui mercati delle materie prime.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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