Bricca (Confartigianato Parma):“preoccupazione per le incertezze su meccanica e moda, ora servono politiche concrete per mantenere competitività e sviluppo delle nostre imprese”
Tutti i sacrosanti giorni c’è da acquisire una figuraccia o ascoltare sproloqui dai nostri leader europei compresi quelli che si portano appresso le valigette “atomiche”. L’ultima gran performance da registrare è la negoziazione sui dazi portata avanti con Donald Trump.
Di Daniele Trabucco Belluno, 22 aprile 2025 - Capisco che molti difendano la scelta di Giorgia Meloni di recarsi da Donald Trump, ma proprio per questo è importante non fermarsi alla superficie dell’evento, bensì scavare nel significato più profondo, nelle implicazioni reali e nelle contraddizioni che esso porta con sé, tanto sul piano politico quanto su quello economico e geopolitico.
A Palazzo Soragna, sede dell'Unione Industriali di Parma, si è tenuta nei giorni scorsi la seconda edizione dell'incontro "Analisi congiunturale dell'economia parmense”.
La guerra dei dazi tra Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese ha assunto, con la seconda presidenza di Donald Trump, nuove forme rispetto a quanto accaduto nel primo mandato presidenziale.
Un tira e molla fuori dell’ordinario. L’atteggiamento di Donald Trump non può considerarsi assolutamente da “protocollo” convenzionalmente riconosciuto, bensì più somigliante a un mercante di cavalli, ma è indubbio che in due mesi sia stato in grado di fare emergere tutte le magagne e contraddizioni del globalismo e della geopolitica congelata da decenni di rapporti desueti e anacronistici. La Multipolarità è servita e l’UE è esclusa.