Editoriale: - Gli italiani non esistono? - "O famo strano?". Farm Run, la corsa con ostacoli all'aperto, fuori dai centri cittadini, finalmente in campagna.- Richiamo europeo per noto formaggio francese - Alla conquista del primo maggio - Cereali e dintorni. Cosa è cambiato nel mercato delle materie prime? - La più grande via d'acqua d'Italia diventa navigabile. -
SOMMARIO Anno 17 - n° 18 06 maggio 2018
1.1 editoriale
Gli italiani non esistono?
2.1 sport e benessere "O famo strano?". Farm Run, la corsa con ostacoli all'aperto, fuori dai centri cittadini, finalmente in campagna.
3.1 allerta alimentare Richiamo europeo per noto formaggio francese
4.1 1° maggio Alla conquista del primo maggio
5.1 Po e navigabilità La più grande via d'acqua d'Italia diventa navigabile.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cosa è cambiato nel mercato delle materie prime? .
7.1 cibus 2018 Cibus 2018 - modifiche alla viabilità
7.2 etichettatura Etichettatura alimentare: come essere a norma
8.1 CIBUS OFF Cibus OFF - a Parma il fuorisalone del gusto dal 5 al 13 maggio
9.1 vino tendenze Nuove tendenze al Vinitaly 2018
10.1 etichettatura InnoER 2018 – L'innovazione come sistema di valore
12.1 Economia fluviale La più grande via d'acqua d'Italia diventa navigabile.
13.1 ambiente L'Acqua "Vittel" prosciuga il territorio
14.1 promozioni "vino" e partners
15.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
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Editoriale: -Il Totogoverno - Lattiero caseari. Gran scivolone del latte spot. - Con le fette di prosciutto sugli occhi - Nuovo scandalo sulla carne in Italia? - La "Spergola" - presentate le idee per il rilancio. - Cereali e dintorni. Segnali di rialzo. -
SOMMARIO Anno 17 - n° 17 29 aprile 2018
1.1 editoriale
Il Totogoverno
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran scivolone del latte spot.
3.1 DOP e controlli Con le fette di prosciutto sugli occhi
3.2 siccita' Carenza idrica in val d'Enza. Incontro con le organizzazioni agricole sul fabbisogno
4.1 sicurezza alimentare Nuovo scandalo sulla carne in Italia?
4.2 ambiente Ripuliamo la campagna. Gli Econtadini
4.3 25 aprile - Liberazione Il 25 aprile nelle parole della Presidente Saliera
5.1 eventi La "Spergola" - presentate le idee per il rilancio.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati tranquilli.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Segnali di rialzo.
8.1 imprese emilia romagna Cresce l'attività, ma si riducono le imprese
9.1 parmigiano reggiano Record di produzione e export
11.1 salute e benessere Elogio del "Mais Viola", straordinario contro l'ipertensione e per prevenire il cancro.
12.1 cibus 2018 I nuovi prodotti alimentari in esposizione a CIBUS 2018.
13.1 ambiente "QUI S'IMPARA POGRANDE" - Sabato 28 aprile a Guastalla il lancio della candidatura MAB Unesco
14.1promozioni "vino" e partners
15.1 promozioni "birra" e partners
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Editoriale: - Tra Bullismo e cattiveria gratuita. - Lattiero caseari. Decisa ripresa del burro e della Panna - Allerta aflatossine: anche Auchan richiama un lotto di Farina di Nocciole - vinitaly il bilancio dell'Emilia Romagna - Un Muschio svedese che digerisce l'arsenico - Ponte sul Po ...
SOMMARIO Anno 17 - n° 16 22 aprile 2018
1.1 editoriale
Tra Bullismo e cattiveria gratuita.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Decisa ripresa del burro e della Panna
3.1 sicurezza alimentare Allerta aflatossine: anche Auchan richiama un lotto di Farina di Nocciole.
3.2 Vinitaly Vinitaly 2018: il bilancio dell'Emilia Romagna
4.1 ambiente Un Muschio svedese che digerisce l'arsenico
4.2 viabilita' Ponte sul Po Colorno–Casalmaggiore: il 26 aprile Conferenza dei Servizi
4.3 zucchero italiano' Emilia-Romagna e Veneto uniti in difesa dello zucchero italiano.
5.1 eventi VINNATUR – Fra passione e riscoperta
6.1 eventi sportivi FARM RUN 2018 - Tra tecnica e divertimento.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Quasi digeriti problemi Argentini e dei dazi.
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I prossimi "ponti" scaldano i mercati.
9.1 Bonifica parmense Naviglio navigabile, tane di nutrie e cunicoli nei tratti di argine crollati a Pizzolese
9.2 Bonifica centrale RE-MO Elezioni Consortili Emilia Centrale
10.1 Vinitaly UniCredit: Il settore del vino in Italia: tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo
10.2 vinitaly Tanti vini dell'Emilia Romagna premiati al Vinitaly 2018 e inseriti nella guida "5 Star Wines"
10.1 Innovazione A Bologna l'Open innovation day sull'agroalimentare.
11.1promozioni "vino" e partners
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Vinitaly - Dal 15 al 18 aprile a Verona: 200 le cantine e i consorzi ospiti del padiglione di Enoteca regionale, oltre 500 etichette in degustazione. Emilia-Romagna al top per crescita dell'export: +11,8% nel 2017.
Bologna, 4 aprile 2018
Oltre 500 etichette in degustazione, 200 cantine ospiti tra singole aziende e consorzi di produttori, 7 banchi di assaggio, 20 sommelier per dare consigli e suggerimenti agli avventori, 1 ristorante con menu legato al territorio per il miglior abbinamento cibo/vino.
E poi un fitto calendario di appuntamenti, tra convegni, incontri di lavoro e presentazioni varie, con l'obiettivo di promuovere il patrimonio vitivinicolo regionale, assieme alla cultura e alle tradizioni legate al territorio.
Il tutto all'interno del padiglione 1 di 4.000 metri quadrati, con allestimenti e veste grafica completamente rinnovati all'insegna della rigenerazione, anzi della 'REgeneration', come recita lo slogan coniato per l'occasione. Motto che accompagnerà per tutto l'anno le iniziative promozionali di Enoteca regionale Emilia-Romagna in giro per il mondo.
Anche quest'anno il meglio dell'enologia emiliano-romagnola sarà protagonista al 52^ Vinitaly, uno dei più importanti saloni internazionali di settore, in programma a Verona dal 15 al 18 aprile prossimi. Le cantine presenti, le novità e gli eventi che animeranno lo spazio espositivo gestito dall'ente che ha il compito di valorizzare i vini regionali sono stati presentati in una conferenza stampa a Bologna, con la partecipazione dell'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, del presidente e del direttore di Enoteca regionale, rispettivamente Pierluigi Sciolette e Ambrogio Manzi e del presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi.
"I nostri vini– sottolinea l'assessore Caselli- sono sempre più apprezzati sia in Italia, che all'estero, grazie all'impegno e alla professionalità degli imprenditori. Siamo fortemente impegnati per migliorare l'immagine presso i consumatori delle nostre produzioni, che hanno ben poco da invidiare sotto il profilo qualitativo alle più blasonate etichette nazionali. Stiamo accelerando sulla promozione, con particolare attenzione ai mercati emergenti del sud asiatico, in testa Cina e Giappone, senza dimenticare Russia, Canada e Usa, che resta il principale mercato di sbocco per il made in Italy. Anche quest'anno- prosegue l'assessore- metteremo a disposizione delle imprese circa 25,7 milioni di euro dell'Ocm vino sotto forma di contributi alle imprese per investimenti, azioni promozionali all'estero, riconversione e ristrutturazione dei vigneti, più 600.000 euro di finanziamenti regionali. Altri 2,6 milioni del Psr 2014-2020 sono stati poi destinati ai Goi, partnership tra aziende agricole e enti di ricerca per dare una spinta ai progetti di innovazione, in particolare in tema di salvaguardia della biodiversità, tecniche di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici e sostenibilità delle produzioni".
"L'Emilia-Romagna è la seconda regione in Italia per valore dell'export agroalimentare. Per quanto riguarda in particolare il settore vinicolo la nostra regione è al top per performance nei primi nove mesi del 2017, in cui le vendite sono cresciute dell'11,8% rispetto all'anno precedente- sottolinea Zambianchi-. Cina, Russia e Stati Uniti sono tra le aree extraeuropee più interessanti e di prospettiva per le nostre etichette. Un'ulteriore conferma di come stia cambiando la geografia dei consumi del vino, orientata sempre di più oltre i confini europei, arriva dalla recente ricerca Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che ribadisce come il vero elemento in grado di fare la differenza sui mercati sarà sempre di più la qualità rispetto al prezzo. Proprio per questo- conclude il presidente di Unioncamere ER- è necessario agire 'come sistema' e, in questo senso, 'Deliziando', il progetto di promozione all'estero dei prodotti enogastronomici avviato da anni dall'assessorato regionale all'Agricoltura e dalle Camere di Commercio, attraverso la loro Unione regionale, è un modello di collaborazione per lo sviluppo di un agroalimentare sostenibile, competitivo e internazionalizzato, in cui la qualità è la carta vincente".
'REgeneration', filo conduttore della presenza di Enoteca regionale alla rassegna scaligera, rimanda a un'idea di rinnovamento e trasformazione legata all'ambiente e trae spunto da una serie di importanti iniziative all'insegna della sostenibilità della vitivinicoltura.
"In collaborazione con le principali università regionali- rimarca Sciolette- da oltre un anno abbiamo avviato un progetto per la messa a punto di tecniche colturali idonee per la salvaguardia dei nostri vitigni autoctoni, anche a fronte dei mutamenti climatici. L'obiettivo è arrivare alla certificazione di sostenibilità sociale, economica e ambientalenon di un singolo prodotto o di una singola azienda, bensì di un intero territorio. Sarebbe una novità assoluta per l'Italia, da spendere anche in termini di marketing".
Altro importante tema sul quale Enoteca regionale Emilia-Romagna punta è la promozione turistica della regione, unendo la valorizzazione del patrimonio territoriale a quello gastronomico ed enologico. Le aziende vitivinicole emiliano-romagnole, negli ultimi anni, hanno fatto grandi investimenti e sono in grado di accogliere i tanti turisti che arrivano nella nostra regione con numeri sempre in crescita nell'ultimo quinquennio. Enoteca ha avviato un progetto, in collaborazione con tutti gli enti e le associazioni territoriali, per creare dei percorsi che conducano i turisti/visitatori direttamente nelle aziende.
"Sono già molte- aggiunge il direttore Manzi- le aziende viticole in grado di accogliere i turisti che arrivano in Emilia-Romagna, provenienti soprattutto dall'estero, alla ricerca di un 'buon' stile di vita. Stiamo studiando percorsi ad hoc che abbracciano l'intera regione per cogliere questa interessante opportunità legata alla crescente domanda di turismo cultural-enogastronomico".
A Vinitaly lunedì 16 aprile ci sarà un appuntamento proprio per parlare di questa iniziativa in collaborazione con Regione, Movimento del turismo del vino. Unioncamere Emilia-Romagna e Apt Servizi Er.
Un itinerario tra profumi e sapori: export +11,8% per 230 milioni di euro. In Emilia-Romagna la crescita più alta d'Italia.
Un itinerario alla scoperta dei profumi e dei sapori del "vigneto Emilia-Romagna" che viene a cadere in un momento particolarmente favorevole per la viticoltura regionale. A confortare sono soprattutto le statistiche sull'andamento dell'export, che nei primi nove mesi del 2017 (gennaio-settembre, ultimo aggiornamento disponibile, fonte Unioncamere ER), mettono in evidenza un incremento delle vendite oltreconfine di +11,8% in valore sullo stesso periodo dell'anno precedente, per un importo di oltre 230 milioni di euro.
Una performance migliore del corrispondente trend nazionale, ancorato a un pur brillante +6,6%, che colloca l'Emilia-Romagna sul gradino più alto del podio per crescita tra le cinque regioni che esportano di più, davanti al Veneto e prima anche di Piemonte, Toscana e Trentino-Alto Adige.
Gli appuntamenti tra gare, premi e musica fuori salone
Venendo agli aspetti più conviviali del programma di appuntamenti organizzati da Enoteca regionale, domenica 15 aprile saranno svelate le squadre che partecipano a "Emilia-Romagna a tutto campo", innovativo format ispirato alla metafora del calcio lanciato in collaborazione con il noto comunicatore e pluristellato sommelier, il romagnolo Luca Gardini: 11 professionisti degustatori di vino, giornalisti, comunicatori italiani e stranieri hanno selezionato ciascuno 11 vini monovarietali, andando così a comporre le squadre dei vini regionali.
Tra gli altri appuntamenti in calendario la cerimonia di consegna del titolo di 'Ambasciatore dei vini dell'Emilia-Romagna', per premiare giornalisti e opinion leader che per la loro storia e attraverso il loro lavoro si sono contraddistinti per la valorizzazione dei vini regionali. Sarà premiato dagli organizzatori di Vinitaly come 'benemerito della viticoltura emiliano-romagnola' pure Luciano Zeoli, titolare dell'azienda Monticino Rosso di Imola e produttore di una delle migliori espressioni di Albana, il più prestigioso 'bianco' autoctono di Romagna.
Il padiglione dell'Enoteca ospiterà inoltre un'iniziativa organizzata dall'associazione nazionale 'Le Donne del vino', capitanate dalla delegata regionale Antonietta Mazzeo. Infine, nell'ambito di 'Vinitaly and the city', il fuori salone che coinvolge le vie e le piazze più suggestive della città scaligera, Enoteca regionale gestirà per quattro serate piazza San Zeno, dove si esibiranno, tra gli altri, l'orchestra Casadei e i Modena City Ramblers.
Infine, nel padiglione 1 sarà possibile avere informazioni per scaricare la app 'Via Emilia Wine&Food', la prima 'dispensa' tascabile dell'Emilia-Romagna in italiano e inglese (gratis sui market Ios e Google Play): un vademecum a portata di smartphone e tablet che, con un click, porta alla scoperta delle 21 denominazioni enologiche regionali con oltre 300 cantine e mille etichette. Promossa a Vinitaly dall'assessorato Agricoltura con Ais (Associazione italiana sommelier Emilia-Romagna), regalerà una bottiglia di vino offerta dall'Enoteca regionale ai tre fortunati che saranno sorteggiati tra chi scaricherà l'applicazione.
Il settore in cifre: 51.700 ettari di vigneti. Lambrusco il vino più acquistato nel 2017, oltre 47 milioni di euro
Il vino è uno dei settori di punta dell'agricoltura dell'Emilia-Romagna, con una produzione lorda vendibile (plv) 2016 di 315 milioni di euro, il7,3% sul totale di oltre 4,3 miliardi).
I vigneti si estendono in regione su circa 51.700 ettari. Ravenna è la provincia con la più ampia superfice coltivata (29,9%), seguita da Modena (15,5%), Reggio Emilia (15,4%), Forlì-Cesena (11,6%), Bologna (11,4%), Piacenza (10,2%), Rimini (3,7%), Parma (1,1%) e Ferrara (1%).
I cinque vitigni più diffusi sono Trebbiano (29,1% delle superfici), Sangiovese (13,2%), Lambrusco Salamino (9,8%), Ancelotta (8%) e Lambrusco Grasparossa (circa 4%).
Tra i primati che vanta la vitivinicoltura dell'Emilia-Romagna spicca la riconferma del Lambrusco come vino più acquistato nel 2017 nei supermercati e discount italiani, il principale canale distributivo. Le vendite, ha certificato un'indagine Iri per Vinitaly, hanno superato i 13,1 milioni di ettolitri in bottiglie da 0,75 litri (0,1%), per un valore di oltre 47 milioni di euro (+2,9%).
Da segnalare tra le etichette regionali in ascesa l'ottima performance dell'Ortrugo, il bianco autoctono del piacentino in fase di grande rilancio che l'anno scorso si è piazzato al terzo posto per incremento delle vendite (+18,8%), alle spalle di Grillo (Sicilia) e Primitivo (Puglia). /G.Ma.
Regione ER
L'export in valore continua la sua "cavalcata" vincente e nei primi tre mesi del 2016 e segna un ulteriore +3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Gli incassi da vendite di vino oltre i confini nazionali si sono attestate a 1,23 miliardi di euro.
Ma se dal lato "valore" siamo ormai abituati ad avere delle progressioni, sul fronte dei volumi la situazione appare più incerta. I 4,6 milioni di ettolitri esportati, infatti, sono solo di poco inferiori a quelli del primo trimestre dello scorso anno. La leggera flessione può essere comunque considerata un buon segno, rispetto alla riduzione dei volumi che ha caratterizzato tutto il 2015.
Tale risultato in termini quantitativi è legato a performance differenti tra i diversi segmenti. Un deciso passo indietro lo hanno fatto i vini comuni (-7%) soprattutto se venduti sfusi (-14%), mentre è sempre con il vento a favore la domanda estera di vini italiani a denominazione: +7% a volume e +11% a valore. Sono soprattutto gli spumanti Dop a determinare tale risultato, ma anche i vini fermi e frizzanti hanno contribuito in modo positivo.
Gli spumanti, nel complesso, meritano, come accade da tempo, un discorso a parte. Si confermano, anche nel primo trimestre 2016, la locomotiva dell'export italiano con la voce "Altri spumanti Dop", quella che comprende il Prosecco, che arriva ad un +33% a volume e +31% a valore.
Di tutt'altro tenore la situazione dell'Asti che perde terreno sia in termini quantitativi che di introiti.
Molto variegato anche il quadro nei diversi Paesi clienti: gli Usa, con oltre 800 mila ettolitri, mantengono i livelli del primo trimestre del 2015, ma con una progressione dei corrispettivi del 5%. Questo, in un contesto estremamente dinamico per la domanda di vino da parte del mercato a stelle e strisce. Secondo i dati forniti da Ihs-Gta, infatti, da gennaio a marzo 2016 le importazioni complessive di vino da parte degli Usa sono state pari a 2,8 milioni di ettolitri (+8%), con una spesa cresciuta proporzionalmente.
L'Italia resta leader tra i Paesi fornitori Usa anche se, della maggior domanda, si è avvantaggiato soprattutto il Cile (+37%).
Sul fronte passivo della bilancia commerciale del vino italiano si è assistito, invece, ad una forte contrazione della domanda. Le abbondanti disponibilità interne (l'Istat ha diffuso un dato produttivo, ancora provvisorio, superiore ai 48 milioni di ettolitri), hanno fatto sì che il ricorso all'estero sia stato quasi dimezzato rispetto al primo trimestre del 2015, con un risparmio del 10%. Una dinamica da imputare all'aumento delle importazioni di spumanti, a fronte di un deciso calo delle importazioni di vini sfusi.
(Fonte Ismea Roma 16 giugno 2016)
Visitare il borgo medievale di Bolgheri significa immergersi nella storia, nella natura ma anche nel buon mangiare e bere. Ecco qualche consiglio sulle Cantine Vitivinicole da visitare e su dove fermarsi per una pausa godereccia
Di Chiara Marando – Sabato 19 Settembre 2015 -
Una giornata a Bolgheri, una giornata all’insegna della storia, della natura e del buon mangiare.
Camminare tra le vie di Bolgheri significa passeggiare fra stradine medievali dal fascino antico: un borgo suggestivo circondato da mura ed immerso in un paesaggio che incanta gli occhi, quello collinare toscano accarezzato dalla brezza marina che giunge dalla costa poco distante.
La storia di questo luogo si fonde con l’anima più profonda del territorio che lo ospita, un legame indissolubile che lo ha reso la patria di vere e proprie eccellenze vitivinicole italiane. Impossibile non notare i numerosi filari che si rincorrono perdendosi all’orizzonte, un’immagine ormai caratteristica, nonchè parte integrante delle famose tenute produttrici di ottimo vino, bontà note in tutto il mondo. Qui, si trova la rinomata azienda “Ornellaia” che vanta etichette quali appunto Ornellaia o il costosissimo e ricercato Masseto, ed ancora La Tenuta San Guido con il profumato Sassicaia, oppure la nota Tenuta Guado al Tasso dei Marchesi Antinori dove, oltre ai conosciuti Scalabrone e Vermentino, viene prodotto il prezioso Matarocchio, la risposta perfetta al Masseto.
Già, perché la particolarità di questi due vini è data dalla loro purezza e intensità di sapore, peculiarità che identificano il terroir da cui provengono: Il Matarocchio è 100% Cabernet Franc, mentre il Masseto è 100% Merlot. Due preziosi prodotti della terra che nascono dalla pazienza, dalla cura, dalla conoscenza e dal rispetto per la natura ed i suoi ritmi, due prodotti capaci di regalare esperienze sensoriali coinvolgenti.
Ecco perché durante una visita alla zona di Bolgheri non può mancare l’appuntamento con un percorso degustativo all’interno di queste tenute, per ammirarne le suggestive strutture, conoscerne metodi di raccolta e produzione, ma soprattutto per lasciarsi conquistare dagli aromi dei diversi vini.
Ma non si può solo bere, si deve anche mangiare. Veri protagonisti della tavola sono i salumi toscani, la carne di Chianina ed i legumi preparati con fantasia ancora alla vecchia maniera.
Difficile sbagliare ristorante da queste parti, le scelte sono tante e la cucina particolarmente gustosa ma, se volete andare sul sicuro, allora proprio nel piccolo centro storico del paese sorge “l’Enoteca Tognoni”, un angolo di bontà nel quale pranzare sarà un vero tuffo nella toscanità più pura.
Prima di tutto qui non basta dire “Vino”, e le due pareti stracolme di bottiglie lo testimoniano, qui si può scegliere la “crème de la crème” del vino Toscano con una cantina tra le più fornite della zona.
E poi il menù, dove tradizione e fantasia si incontrano e spaziano tra antipasti rustici come Crostini caratteristici, Affettati misti toscani, Formaggi e Verdurine sott’olio caserecce, a quelli più elaborati come i Fiori di zucca ripieni di ricotta e la Tartarre di Chianina, per arrivare a primi corposi quali tagliatelle al ragù di cinghiale oppure al ragù di Chianina. Poi i secondi, un trionfo di carne con succulente Tagliate e Costate di Chianina, Guanciale al brasato e Cinghiale in umido.
Se ancora non vi dovesse bastare, anche i dolci meritano l’assaggio: Tiramisù preparato al momento, Tris di sorbetti e Tortino di ricotta caldo accompagnato da gelato allo jogurt.
Enoteca Tognoni
Via Lauretta, 5 Loc. Bolgheri
57020 Castagneto Carducci (LI)
0565 762001
Premiati i 90 vini selezionati nell'ambito dell'edizione 2015 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco". -
Reggio Emilia, 29 giugno 2015 - in allegato il comunicato completo con i nomi delle cantine premiate -
"Siamo molto soddisfatti di questa edizione, che ha segnato un autentico record sul numero dei campioni iscritti (225, con un +11% rispetto al 2014), e come Camera di Commercio continueremo a lavorare affinché la buona immagine creata attorno alle nostre produzioni vinicole diventi anche valore e reddito per i nostri produttori e le loro imprese".
Così il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi, si è rivolto agli esponenti delle tante cantine che si sono date appuntamento alla Sala degli Specchi del Teatro Valli per la premiazione dei vini selezionati nell'ambito dell'edizione 2015 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco".
Aprendo i lavori, coordinati dalla giornalista e conduttrice televisiva Tessa Gelisio, Landi ha sottolineato le ragioni dell'iniziativa camerale, cui hanno partecipato, in questa sesta edizione, 64 cantine reggiane, modenesi, mantovane e parmensi. "Il senso del Concorso - ha detto Landi - è innanzitutto quello di mettere in evidenza prodotti e imprese che generano ricchezza economica, lavoro, sicurezza, tutela e cura dell'ambiente in vaste aree che si rendono così più riconoscibili ed attrattive su molti versanti, senza trascurare il fatto che una sana competizione, soprattutto sul piano della qualità, crediamo sia di stimolo per chi fa impresa, investe in tecnologie e ricerca per dare nuovo valore a lunghe tradizioni".
Ma non è tutto qui. "Con altrettanto pragmatismo - ha aggiunto Landi - vogliamo consolidare le basi per una nuova visibilità nazionale ed internazionale dei nostri vini e delle nostre imprese, a maggior ragione nel momento in cui, grazie ad Expo, siamo al centro di una particolare attenzione a livello internazionale che può consolidare quelle esportazioni di vino che per le quattro province coinvolte valgono circa 180 milioni di euro, di cui 74 per Reggio, 60 per Modena, 28 per Mantova e 21 per Parma".
Non è dunque un caso che proprio quest'anno fossero presenti, alla Sala degli Specchi, 16 tra blogger e reporter delle più prestigiose testate internazionale del settore wine e del turismo enogastronomico, che sino al 28 giugno saranno impegnati in un "educational press tour" tra i territori e le cantine partecipanti al Concorso.
Organizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna - rappresentata in sala dalla vicepresidente dell'Assemblea regionale, Ottavia Soncini -, il tour di questi giorni sarà poi seguito, a fine ottobre, da un'altra iniziativa camerale a carattere internazionale, con un incoming di operatori commerciali dell'area asiatica, che oggi vale già oltre 12 milioni di euro per i vini emiliani, con una quota del 50% per quelli reggiani.
"Vogliamo dunque rafforzare - ha detto Landi a proposito di esportazioni - una parte consistente della nostra economia vitivinicola, che ha saputo affermarsi grazie ad un continuo miglioramento della qualità e ad azioni commerciali che, all'estero come in Italia, posizionano i lambruschi in posizioni da primato per gradimento tra i consumatori".
E dopo il ringraziamento alle cantine partecipanti al Concorso enologico proprio per i risultati ottenuti sul piano qualitativo, spazio alle premiazioni per i 90 vini selezionati e alle degustazioni di queste eccellenze.
Nel corso della premiazione è stata presentata la Guida Terre di Lambrusco 2015, il principale strumento di promozione di tutti i vini selezionati che presenta i lambruschi vincitori ed è a disposizione gratuita di operatori, appassionati, fruitori e chiunque interessato.
(Fonte:Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Curiosando nei padiglioni di Vinitaly, tra 576.000 vuoti di bottiglie stappate e inventori di wine addicted...-
Parma, 25 marzo 2015 - di Alessandra Ardito - in galleria tutte le foto di Vinitaly -
Non sono il risultato indotto da un culto bacchico globale, come potrebbe apparire visto le ben 576.000 bottiglie stappate al Vinitaly, bensì le idee bizzarre proposte a Veronafiere sono il frutto di attenta ricerca e lungo studio.
In fondo, hanno una loro ragione d'essere e, sicuramente, hanno destato tantissima curiosità.
Eccone dieci, quelle che ci sono apparse le più originali.
1) Perché nel vino ci sono anche sostanze di origine animale? Se è vero che i vini biologici e artigianali sono ormai diventati "normali", ci pensano i primi produttori di vini vegan a fare notizia. Si tratta di vini ottenuti senza sostanze di origine animale, proposti a Vinitaly da 35 cantine, destinati a una nicchia di mercato di 800.000 vegani in Italia, ma che possono interessare 4 milioni di vegetariani.
2) Dormire in una botte – non di ferro, per carità! – deve essere davvero rassicurante...l'esperienza si può fare in una barrique abitale, una micro-suite con tutti i comfort e gli optional, per trascorrere una notte tra i filari dentro una botte ( www.alberiecase.it ).
3) ...e la bottiglia di Pinocchio...Restando in tema, c'è anche la barrique in bottiglia, la "Pinocchio Barrique Bottle", una bottiglia in legno di quercia per replicare gli effetti dell'invecchiamento in botte direttamente a casa; il progetto è in cerca di finanziamenti su Kickstarter"; www.kickstarter.com
4) L'autovelox 'bastardo'. Dal sogno degli eno appassionati a quello dei tutori della sicurezza, la Military University of Technology di Varsavia ha progettato un autovelox che misura anche il tasso alcolico, con un laser che attraversa l'abitacolo della vettura e calcola la densità delle molecole d'alcol emesse dai polmoni del conducente ( www.wat.edu.pl ).
5) Il carretto passava e quell'uomo gridava....A riportare il vino in strada tra la gente, invece, è un food truck che è possibile incontrare per lo più ad eventi di street food in Italia, ribatezzato "Car-à-vin Street Wine". Si tratta di un wine bar itinerante su quattro ruote che offre in degustazione etichette di qualità a prezzi contenuti ( www.coravin.it ).
6) Reality in più reality in meno...A proposito di popolarità, se in Usa i talent show enoici sono già da tempo realtà ( www.winewarriors.com ), in Italia anche una emittente nazionale ne ha in mente uno per aspiranti sommelier dal titolo "Un'ottima annata".
7) Perché anche l'uva necessita di crema solare. Arriva invece dall'Australia la crema solare per acini d'uva. Nella Tyrrell's Wines (www.tyrrells.com.au ), nella Hunter Valley, quando il sole picchia più forte, i grappoli vengono ricoperti con uno strato di caolinite capace di assorbire i raggi Uv, per evitare che le uve si scottino.
8) Per i malati di eno-accessori: da aggiungere alla propria collezione c'è "Horn", il primo decanter musicale al mondo, che è anche uno strumento sonoro. Per mescere senza stappare la bottiglia c'è invece Coravin, l'innovativo sistema che oltre a non togliere il tappo preserva l'invecchiamento del vino che rimane in bottiglia. Ed è possibile vederlo ad Enolitech, il Salone delle attrezzature per la filiera vinicola e olearia che si svolge in contemporanea con Vinitaly.
9) Tra una bollicina e un bordeaux giochiamo a "Monopoly de la France viticole". Vera novità per autentici wine lover ti fa essere proprietario virtuale di vigneti nientemeno che in Francia, dalla Champagne a Bordeaux, dalla Borgogna alla Vallée du Rhône.
10) L'abito diVino. Due, invece, gli oggetti cult da indossare: la camicia di jeans tinta con il vino firmata Robert Mondavi Winery, azienda leader della Napa Valley ( www.robertmondaviwinery.com ), e gli occhiali da sole in legno di barrique esauste, in cui sono stati affinati Franciacorta e Brunello, e che ne diventano la montatura ( www.barriqueeyewear.it ). Da abbinare con le francesine tinte a mano con vinacce e invecchiate, limited edition, nessuna uguale all'altra e confezionate con una Magnum di Guado al Tasso 2011 di Marchesi Antinori.
Bene l'Europa, giù la Russia. L'azienda di Torgiano (PG) cresce in doppia cifra sul mercato interno e conferma il trend positivo sulle importanti piazze di Germania (+8%), Danimarca, Giappone e Stati Uniti. -
Parma, 24 marzo 2015 -
Cambia la geografia delle vendite delle Cantine Lungarotti e migliora la performance del vino bandiera dell'azienda: il Rubesco. È la sintesi 2014 dell'azienda di Torgiano (PG) che cresce in doppia cifra sul mercato interno (+10% in valore contro +3,6% del 2013) e conferma il trend positivo sulle importanti piazze di Germania (+8%), Danimarca, Giappone e Stati Uniti. Ma la buona annata è segnata soprattutto dalla performance del Rubesco, che si attesta a circa il 20% delle vendite italiane, sbanca in Danimarca (80% delle vendite Lungarotti) e vola in Francia, con un +35% sull'anno precedente. Bene anche i numeri del Rubesco Riserva Vigna Monticchio che, se da una parte sconta non poco la crisi russa, dall'altra guadagna in 2 mercati chiave: Germania (+8%) e Danimarca (+36%).
"La Russia - ha detto l'amministratore unico, Chiara Lungarotti - era e resta un mercato importante per il nostro vino di punta, perciò speriamo che l'impasse congiunturale possa risolversi in breve tempo. Detto questo, siamo tornati in doppia cifra sul mercato interno e questo è un fondamento importante, raggiunto anche grazie al successo del nuovo progetto territoriale denominato "L'U", nella versione Rosso a base di Sangiovese e Merlot e in quella di Bianco, ottenuto da uve Vermentino e Chardonnay".
Complessivamente i vini delle Cantine Giorgio Lungarotti - esportati in 50 Paesi - presentano 28 etichette (2,4mln di bottiglie all'anno) prodotte nei 250 ettari delle tenute di Torgiano e Montefalco. L'azienda è attiva su tutta la filiera del vino e dell'agroalimentare, con produzioni di olio, condimento balsamico e confetture. Particolare impegno del gruppo anche in campo turistico-culturale, con la Fondazione Lungarotti e i suoi Musei dell'Olio e del Vino (definito "il migliore in Italia" dal NY Times), il resort Le Tre Vaselle - un relais di lusso con Spa dedicata alla vinoterapia - e i 12 appartamenti dell'agriturismo Poggio alle vigne. Nel suo complesso il gruppo ha realizzato un fatturato di 11,4 milioni di euro.
(Fonte: Ufficio Stampa Gruppo Lungarotti)
Cantine Casabella ritorna alle origini nell'anno dell'Esposizione Universale. Territorio, identità e mito. Gutturnio e Malvasia: quando la tradizione perfeziona l'innovazione tecnologica -
Piacenza, 20 marzo 2015 -
È un ritorno alle origini il Vinitaly 2015 di Cantine Casabella. Un momento di riflessione ed un omaggio alla lunga strada percorsa dall'enologia della Terra del Vino, già nota in antichità per le proprie eccellenze. Ed è proprio a queste, rappresentate da Gutturnio e Malvasia, che guarda l'azienda arquatese con la produzione limitata di mille bottiglie, bianche e rosse, che ricordano i vini della tradizione, quelli dei nostri avi. Un percorso tra territorio, identità e mito. Perché il vino non è solo una bevanda, ma un'emozione che cresce giorno dopo giorno.
Sono i vini delle origini il Gutturnio e la Malvasia: sono i vini che storicamente hanno fatto risplendere il nome piacentino nel mondo, il Gutturnio dai tempi dei romani, la Malvasia grazie all'estro di Leonardo da Vinci che ha riscoperto l'antico legame con il Peloponneso. Una tradizione che da quel momento si è tramandata, di padre in figlio. Cantine Casabella è tornata a quel momento: agli affetti, al momento in cui ogni singolo gesto si tramuta in un prodotto che racconta la storia. È il recupero di un'identità pura che avviene proprio nell'anno in cui l'Italia e la sua industria agroalimentare è impegnata nella realizzazione della grande Esposizione Universale.
Cantine Casabella avvia così, proprio a Vinitaly 2015, un processo di recupero della tradizione: i due vini sono i prodotti della nostra campagna, del territorio. Puri nel gusto, semplicemente maniacali nella lavorazione. Raccolta a mano, l'uva viene diraspata e pigiata in cantina. Il mosto di malvasia è vinificato in bianco, mentre quello della barbera e della bonarda è lasciato a contatto con le bucce ed i vinaccioli per alcuni giorni, separato da loro con la pressatura. Ne esce un vino torbido, dal colore ricco e dal gusto forte e deciso, che, senza filtrazioni, subisce solamente numerosi travasi prima dell'imbottigliamento, fatto con un residuo zuccherino che rende possibile la presa di spuma in bottiglia. Ne esce un vino frizzante che presenta sul fondo i lieviti della rifermentazione.
Sulla tavola è il vino che riporta alla mente le giornate del passato, quelle lunghe tavolate di una volta, dove era solo il sapore dei cibi a donare allegria. Cantine Casabella riguarda alle sue origini: quella che più di cento anni fa vide la tenuta di Ziano Piacentino avviarsi verso una produzione che nei decenni sarebbe divenuta mondiale. E propone i due classici che da sempre sono l'identità del territorio: è il vino della tradizione; quella dei nonni, ripresa nella grafica, schietta ed elegante come il prodotto che rappresenta. Suggellata con gocce di oro caldo, l'etichetta, su carta naturale invecchiata, ricorda nella grafica il vino delle origini: caldo e saporito, ricco e pulito, come le emozioni che portiamo nel cuore ricordando il passato. Come un mito che si rinnova nel tempo.
(Fonte: ufficio stampa Cantine Casabella)
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