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I 178 dipendenti della ditta di un noto marchio del tessile abbigliamento percepivano la C.I.G.O ma lavoravano da casa e ricevevano dall’azienda l’integrazione per arrivare allo stipendio pieno. Sequestrati beni per 240 mila euro

Pubblicato in Cronaca Modena

L'accordo è stato sottoscritto da Regione, istituti bancari, sindacati e rappresentanti delle imprese. Un aiuto concreto ad oltre 30 mila lavoratori emiliano romagnoli. Bonaccini: "Nessuno deve restare indietro. Il lavoro resta la nostra priorità" -

Parma, 24 marzo 2015 –

Firmato ieri in Regione il 'Protocollo Quadro' sul sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà. Uno strumento finalizzato a diminuire il disagio dei lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali dovuto al tempo che intercorre tra l'inizio delle sospensioni dal lavoro e l'erogazione da parte dell'Inps dei trattamenti stessi. L'accordo è stato sottoscritto dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dai sindacati, dalle rappresentanze delle imprese e da diversi istituti bancari.


«Nessuno deve restare indietro. Questo accordo – ha sottolineato il presidente Bonaccini - va in questa direzione migliorando e uniformando gli strumenti per accompagnare lavoratori in difficoltà. Un modo per assicurare alle famiglie continuità di reddito. Ma il nostro obiettivo principale resta quello di uscire più rapidamente possibile dalla crisi e creare nuova e buona occupazione. E lo faremo a partire dal Patto del lavoro che sottoscriveremo con il sistema socioeconomico emiliano romagnolo nelle prossime settimane».

In Emilia-Romagna (dove nel 2014 sono state autorizzate complessivamente 84 milioni e 417 mila ore di cassa integrazione) questa possibilità è a disposizione, per il 2015, per una platea potenziale di oltre 30 mila lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali ordinari, straordinari e in deroga.


«L'accordo – ha aggiunto l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi – è frutto del contributo di tutte le parti sociali, gli istituti bancari e le istituzioni e rappresenta il primo accordo su scala regionale che allarga a tutto il territorio emiliano-romagnolo importanti tutele di sostegno al reddito».


Con il Protocollo saranno attivati finanziamenti individuali da parte delle banche a costo zero e a tasso zero a lavoratori dipendenti di aziende in crisi ovvero quelle imprese che attivano ammortizzatori sociali con pagamento diretto da parte dell'Inps (aziende in fase di cessazione di tutta o di parte dell'attività produttiva sul territorio regionale, con o senza l'attivazione di procedure concorsuali, oppure di aziende in situazione di grave dissesto finanziario oppure di aziende che hanno attivato gli ammortizzatori sociali in deroga). Il finanziamento è un anticipo sui trattamenti di Cassa integrazione straordinaria, in deroga, Ordinaria, per imprese editrici e contratti di solidarietà difensivi che spettano al lavoratore per supportarlo nei periodi di temporanea assenza di reddito, in attesa di percepire da parte dell'Inps le indennità di sostegno al reddito. L'accordo avrà validità per gli interventi di sostegno al reddito fino al 31 dicembre 2015 (a partire dal 1 gennaio) e potrà essere aggiornato se intervengono sostanziali modifiche normative sugli ammortizzatori sociali.



Cosa prevede il Protocollo


I soggetti firmatari dell'accordo si assumono, ciascuno per la propria competenza, specifici impegni. Sarà compito del Tavolo tecnico di monitoraggio l'attivazione del protocollo, la valutazione di casi particolari e le eventuali problematiche. Il Tavolo promosso e coordinato dalla Regione Emilia-Romagna, che vede la partecipazione di tutte le parti sociali, è l' organo decisionale e di gestione del protocollo, la cui prioritaria finalità è il corretto espletamento degli interventi attivati. I finanziamenti, che si attiveranno su richiesta del lavoratore attraverso un'apertura di credito in un conto corrente dedicato presso una delle Banche disponibili, consisteranno in un anticipo sulle somme spettanti al lavoratore a titolo di ammortizzatore sociale. La richiesta del lavoratore avverrà a seguito dell'attivazione, da parte dell'azienda presso cui è dipendente, di un ammortizzatore sociale per cui è richiesto il pagamento diretto da parte dell'Inps.
 La banca, a richiesta del lavoratore concederà un finanziamento nella forma tecnica di apertura di credito su un conto corrente dedicato per un massimo euro 700 al mese per un numero di mensilità pari a: 9 mensilità per Cigs, 3 mensilità nell'anno solare per Cigs in deroga e per la Cig ordinaria.  Gli importi saranno riproporzionati in base alla durata effettiva dell'ammortizzatore sociale attivato, in base alla tipologia contrattuale del lavoratore.

L'istituto di credito procederà mensilmente all'erogazione dell'anticipo a favore del lavoratore solo dopo aver ricevuto apposita comunicazione dell'azienda, attestante l'importo netto della quota di integrazione salariale spettante al lavoratore. Sarà cura dell'azienda indirizzare tali comunicazioni alle filiali presso le quali i lavoratori hanno aperto il conto corrente dedicato.
 Gli importi in entrata sul conto corrente del lavoratore provenienti dall'Inps a titolo di ammortizzatore sociale saranno trattenuti dall'Istituto di Credito fino alla concorrenza dell'ammontare del finanziamento. Le eventuali somme eccedenti saranno nella disponibilità del lavoratore. I tempi di rimborso dei finanziamenti saranno correlati ai tempi di liquidazione da parte dell'Inps delle indennità spettanti a titolo di ammortizzatore sociale.
 A garanzia del finanziamento il lavoratore dovrà sottoscrivere un mandato irrevocabile di accredito delle indennità spettanti a titolo di ammortizzatore sociale sul conto corrente dedicato aperto presso la Banca in cui è stato attivato il finanziamento.


In caso di mancato accoglimento della richiesta di integrazione salariale o di non autorizzazione del pagamento diretto, l'impresa comunicherà alla banca, che ha concesso l'anticipazione dell'ammortizzatore sociale, la mancata approvazione della relativa domanda. La banca comunicherà all'azienda il saldo a debito del conto corrente dedicato. Quindi l'azienda verserà su tale conto corrente gli emolumenti spettanti al lavoratore fino alla concorrenza del debito.
 In caso di mancato versamento, parziale o totale, sul conto corrente dedicato degli importi dell'ammortizzatore sociale da parte dell'inps, per qualsiasi altra motivazione riguardante il lavoratore, la Banca potrà richiedere l'importo dell'intero debito relativo all'anticipazione al lavoratore che provvederà ad estinguerlo entro trenta giorni dalla richiesta. In caso di inadempimento del lavoratore la Banca informerà il datore di lavoro circa il saldo a debito del conto corrente dedicato, il datore di lavoro stesso provvederà, su preventiva autorizzazione del lavoratore, a versare sul conto corrente dedicato gli emolumenti correnti, differiti e il Tfr alle ordinarie scadenze contrattuali o di legge, fino a concorrenza degli importi non versati sul conto corrente dedicato.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Un centinaio di lavoratori reggiani hanno partecipato al presidio organizzato da Cgil, Cisl e Uil davanti alla Camera dei Deputati per chiedere il finanziamento della cassa in deroga. I sindacati avvertono il Governo: "Nella nostra provincia 3.000 persone rischiano di rimanere senza lavoro e senza reddito".

Reggio Emilia, 23 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Circa 100 lavoratori reggiani hanno preso parte al presidio che si è tenuto ieri davanti a piazza Montecitorio a Roma, organizzato dalle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil. L'obiettivo, che sarà ribadito domani con un altro picchetto, è quello di sollecitare il Governo a finanziare la cassaintegrazione in deroga per tutto il 2014.

Sono 32.000 i lavoratori dell'Emilia-Romagna coinvolti in questa vicenda, e da settembre rischiano di rimanere senza lavoro e senza reddito. A Reggio Emilia sono circa 3.000, per la maggior parte dipendenti di piccole e piccolissime imprese di tutti i settori, dal manifatturiero, al commercio, ai servizi. Ma tra questi ci sono anche lavoratori dipendenti di grosse imprese in difficoltà, come la Newlat (ex Giglio).

Tra le richieste dei sindacati c'è anche quella di un cambio radicale del decreto a prossima firma del Governo, che modificherebbe la cassaintegrazione in deroga, limitandone l'utilizzo a soli 8 mesi all'anno già a partire dal 2014.

"L'accordo sottoscritto con la Regione Emilia Romagna lo scorso 30 Giugno proroga l'utilizzo delle cassaintegrazione in deroga fino al 31 Agosto 2014 – concludono i sindacati nel comunicato -, ma le lavoratrici e i lavoratori coinvolti dalle sospensioni, già in attesa da 6 mesi del pagamento delle prestazioni da parte dell'INPS, a queste condizioni cioè senza fondi governativi a disposizione, resteranno senza reddito per ancora molte settimane".

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Dopo che nelle ultime settimane si sono sbloccati i fondi per i pagamenti della cassaintegrazione in deroga per il 2013, adesso si aspettano le prossime mosse del Governo per quelli relativi al 2014. Secondo la Cgil reggiana, la riforma prospettata dal ministro Poletti rischia di far saltare tutto.

Reggio Emilia, 18 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

"Se non cambieranno le intenzioni del ministro Poletti, alla fine di agosto migliaia di lavoratori in cassaintegrazione verranno licenziati". Sono queste le conclusioni della Cgil di Reggio Emilia, che oggi ha diffuso il consueto bollettino mensile sui dati provinciali della crisi nel mondo del lavoro. Tra le situazioni più difficili c'è appunto quella di chi ha diritto alla cassaintegrazione in deroga. O meglio, avrebbe diritto.

Infatti, se è vero che poco più di un mese fa il Governo ha messo a disposizione i fondi per il pagamento delle ultime mensilità del 2013, per ora rimangono ancora in sospeso i pagamenti ai lavoratori per tutto il 2014. "Solo in questi giorni il Governo ha stanziato 400 milioni di euro per tutta l'Italia. Insieme a una radicale riforma degli ammortizzatori in deroga, presumibilmente altri 400 verranno messi a disposizione nel corso dell'anno". Ma la riforma della cassaintegrazione in deroga prospettata dal Ministero del Lavoro prevede che la copertura sia di un massimo di 8 mesi all'anno, partendo dall'anno in corso. Una situazione insostenibile per tanti lavoratori, in larga parte dipendenti di piccole imprese, perché non ci saranno strumenti alternativi di sostegno al reddito.

"E' evidente – si legge ancora nel comunicato - che diventa sempre più urgente avere una risposta dal governo sul finanziamento degli ammortizzatori e su una riforma che consegni agli ammortizzatori il carattere universale". Per ribadire il concetto al Governo, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato due giornate di presidio a Roma, davanti a Montecitorio, il 22 e il 24 Luglio 2014. A quell'appuntamento l'Emilia Romagna si presenterà con una delegazione di 1.000 lavoratrici e lavoratori, e da Reggio partiranno alcuni pullman organizzati dai sindacati.

Tornando ai dati sulla crisi del lavoro, le persone interessate agli ammortizzatori sociali nella nostra provincia a giugno erano 11.434 unità. "Una cifra che non scende sotto le 10.000 unità da quasi 3 anni", dicono le rilevazioni della Cgil. E che riguarda prevalentemente i lavoratori dell'industria: delle quasi 4 milioni di ore autorizzate, infatti, il 61,6% è stato utilizzato proprio in questo settore, il 14,1% nell'edilizia e il 12,8% nel commercio.

La cassaintegrazione ordinaria è in sensibile calo (rispetto al periodo gennaio/giugno 2013 diminuiscono del 63,1% le ore autorizzate), ma nello stesso tempo centinaia di lavoratori hanno dovuto ricorrere a quella straordinaria e ai contratti di solidarietà. In ogni caso, rispetto al mese precedente, il numero dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali è aumentato di 273 unità.

RILEVAZIONE SULLA CRISI – GIUGNO 2014

                                                                      MESE               Numero Aziende          Numero Lavoratori
                                                                Giugno 2009                    518                          23.660
                                                                Giugno 2010                    426                          19.495
                                                                Giugno 2011                    197                           6.940
                                                                Giugno 2012                    263                          10.627
                                                                Giugno 2013                    304                          13.218
                                                                Giugno 2014                    242                          11.434

Pubblicato in Lavoro Reggio Emilia
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