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La Direzione Generale dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia saluta e ringrazia la dottoressa Giuliana Turci, Direttore del Distretto di Correggio, negli ultimi 17 anni, in pensione dal 31 dicembre scorso.

Reggio Emilia -

Giuliana Turci è stata per molti anni un punto di riferimento autorevole per tutta l’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia e, in particolare, per il territorio di Correggio. Nel corso della sua carriera ha svolto diversi incarichi, iniziando come caposala della medicina e cardiologia dell’Ospedale di Correggio, quindi come coordinatore del servizio infermieristico ospedaliero e territoriale, per divenire poi responsabile del Servizio Anziani, fino a ricoprire l’incarico di Direttore di Distretto.

Dirigente sociologo, ha vissuto tutta la fase di trasformazione dalle Unità Sanitarie Sociali alle Aziende Sanitarie ed è stata sempre un punto di riferimento autorevole nell’attuazione del progetto di riqualificazione dell’Ospedale di Correggio.

Commenta così il Direttore Generale, Fausto Nicolini: “Conosco Giuliana Turci da molti anni, avendo lavorato insieme per diverso tempo nei servizi sanitari di Correggio e da giovani come volontari della Croce Rossa. Di lei ho sempre apprezzato l’onestà intellettuale, lo spirito critico, la capacità di leggere i bisogni socio-sanitari della popolazione e di lavorare per individuare soluzioni innovative e perseguibili. Giuliana ha sempre avuto un’attenzione particolare a supportare lo sviluppo del ruolo infermieristico, cogliendone perfettamente le peculiarità e le potenzialità, grazie al fatto di aver svolto all’inizio della sua carriera quel ruolo. In seguito ha contribuito in modo sostanziale alla programmazione e organizzazione dei servizi socio-sanitari in particolare dell’area anziani. E’ stata un’ottima professionista, oltre che una preziosa collega”.

In attesa della nuova nomina, l’interim della carica di Direttore di Distretto è stato affidato al Direttore Amministrativo, Dottoressa Eva Chiericati.

 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Nel primo giorno del 2019, una donna ha dato alla luce una bambina in ambulanza, nella località Sibano di Marzabotto, lungo la Strada Porrettana, mentre si stava recando all'Ospedale Maggiore di Bologna.

Questo quanto dichiarato dal Consigliere regionale Michele Facci:

"Solamente pochi giorni fa, il Presidente della Regione Bonaccini era intervenuto sulla questione dei Punti parto chiusi nelle aree appenniniche, promettendo che avrebbe fatto tutto quanto nelle proprie possibilità per chiedere la revisione dei parametri, fissati a livello nazionale per il mantenimento dei punti nascita negli ospedali.

E proprio ieri, lungo la Strada Porrettana, è avvenuto l'ennesimo parto in ambulanza (il secondo nel giro di pochi mesi), a causa dell'assenza di un reparto nascita nei vicini ospedali appenninici di Porretta Terme e di Vergato.

A questo punto, non vi sono più alibi: se la Regione intende veramente ridiscutere con il Governo i criteri per mantenere i Punti nascita in deroga nelle zone di montagna, il momento è questo, e non può essere ulteriormente ritardato. Non è infatti più possibile continuare a rischiare con le vite delle partorienti (e dei nascituri), e sperare che il fato le assista nei sempre più frequenti travagli al di fuori delle strutture protette.

Per questo ho appena presentato l'ennesima richiesta all'Assessore Venturi, dopo quella depositata all'indomani dell'ultimo parto in ambulanza di qualche mese fa, ed ho richiesto un incontro immediato di Assessore e Presidente con la Commissione Sanità della Regione. Il confronto in sede di conferenza Stato-Regioni per mantenere i Puntinascita in montagna deve essere infatti avviato senza perdere ulteriore tempo.

Se così non avvenisse, dovremmo ritenere che le recenti dichiarazioni del Presidente Bonaccini altro non fossero se non mere promesse elettorali, circostanza che non ci sorprenderebbe più di tanto, ma che comunque rappresenterebbe l'ennesimo schiaffo della politica regionale alle legittime istanze di chi vive in Appennino".

 

(Gruppo Misto – Movimento Nazionale per la Sovranità)

La Sala Ibrida della Provincia di Modena è una realtà ed ora è possibile vedere e toccare con mano il frutto della generosità di tanti. Nell’ottobre 2017 l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena lanciò la Campagna di Raccolta Fondi “Tutti insieme per la Sala Ibrida” insieme a ROCK NO WAR ONLUS. I lavori, cominciati a luglio, sono terminati e la nuova sala operatoria, dopo i collaudi, sarà attiva entro i primi mesi del 2019.

Dopo la festa di mercoledì 19 dicembre in cui sono stati ringraziati tutti coloro che hanno partecipato alla campagna di raccolta, oggi venerdì 21 dicembre, i cittadini e le istituzioni hanno potuto toccare con mano il frutto del loro impegno. Sono oltre trecento i cittadini che nei giorni scorsi hanno contattato l’URP dell’Ospedale di Baggiovara per prenotare la propria visita guidata. Gli interessati, divisi in gruppi di 20 persone, verranno accompagnati dal personale dell’Azienda a visitare la Sala ibrida, dove saranno accolti dai tecnici dell’Azienda che illustreranno loro il funzionamento della struttura.

 

LA SALA IBRIDA: FUNZIONI, POTENZIALITÀ, COMPONENTI E LOCALIZZAZIONE

La sala ibrida è una particolare sala operatoria ad altissima tecnologia che include tecnologie diagnostiche dedicate. Nella sala così allestita si possono eseguire procedure chirurgiche e contestualmente effettuare una diagnosi immediata con possibilità di controlli e verifiche dell’andamento dell’intervento, senza spostare il paziente. Questo consente di agire con più precisione, tempestività e sicurezza sul paziente, in quanto l’intervento chirurgico può essere adattato all’evolversi del quadro clinico, controllando il risultato in tempo reale. La sala è pensata per essere compatibile con tecniche chirurgiche multidisciplinari e sempre meno invasive, cioè basate su piccole incisioni chirurgiche con conseguente riduzione delle complicanze e un netto miglioramento dei tempi di recupero del paziente. La Sala Ibrida di Baggiovara è dotata di un sistema diagnostico radiologico digitale di grande potenza (angiografo), l’Artis Pheno di Siemens. Tale apparecchiatura è unica nel suo genere in quanto dotata di tecnologia radiologica combinata con un sistema robotico che lo posiziona sul campo operatorio in  maniera sempre ottimale in relazione alla posizione del paziente e dei chirurghi. Le indagini diagnostiche dei vasi sanguigni e tutte le procedure terapeutiche per via endovascolare in tutti i distretti corporei risultano più rapide e precise. È possibile inoltre eseguire esami TAC con ricostruzione tridimensionale dei settori anatomici interessati dall’intervento chirurgico. 

Per realizzare la Sala Ibrida è stato ristrutturato e ampliato il Comparto Operatorio esistente, collocato al Piano Terzo del Corpo 09 dell’edificio ospedaliero, in un’area attigua alla Terapia Intensiva. La localizzazione della Sala all’interno del blocco operatorio esistente consente di ottimizzare le funzioni di supporto già presenti a servizio del comparto. L’area di intervento complessivamente è di 342,30 mq. di cui 85,15 mq per la sala operatoria, e i rimanenti per i locali di supporto e servizio. 

Le tecnologie presenti nella sala sono: 

  • Sistema radiologico digitale (angiografo) marca Siemens che consente di effettuare le indagini più avanzate con la massima flessibilità di posizionamento per la migliore ergonomia dello spazio di lavoro
  • Tavolo operatorio marca Trumpf con integrazione con l’angiografo in grado di comunicare in tempo reale la propria esatta posizione per la massima accuratezza dell’indagine radiologica 
  • Sistemi pensili marca Trumpf installati a soffitto per la gestione ottimizzata delle utenze tecniche sull’area di lavoro
  • Sistema di lampade scialitiche a LED marca Brtchtold per l’illuminazione ottimale del campo operatorio con funzione di diluizione delle ombre
  • Sistema di gestione delle immagini medicali e segnali video marca TESI IMAGING con tecnologia 4K/3D per visualizzare e acquisire al meglio i dati provenienti dai dispositivi di sala
  • Pareti tecniche prefabbricate in materiale tecnico marca Operamed ad alta sanificabilità
  • Ecocardiografo ad elevate prestazioni

In occasione delle festività natalizie, solo piccole variazioni al consueto orario per alcuni servizi e uffici amministrativi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Lunedì 24 e lunedì 31 dicembre anticiperanno la chiusura alle 12 il Centro Servizi, l’ufficio cartelle cliniche e lo sportello per il ritiro dei referti del Centro prelievi dei poliambulatori, dove sarà possibile effettuare i prelievi dalle 7.30 alle 9.00.

Vigilia di Natale e ultimo giorno dell’anno - lunedì 24 e lunedì 31 dicembre - chiudono invece tutta la giornata gli Uffici amministrativi, tra cui anche l’Ufficio relazioni con il pubblico.  

Attivo per la prenotazione delle prestazioni del Servizio sanitario nazionale il numero verde gratuito 800 629444Il sito aziendale, all’indirizzo www.ao.pr.it, riepiloga il dettaglio di tutte le variazioni.

 

Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma

Pubblicato in Cronaca Parma

Nuovi strumenti di cura per la Gastroenterologia dell’Ospedale Maggiore di Parma. Si rinnova la dotazione del reparto diretto dal prof. de’ Angelis, grazie alla generosità di Paolo Marmiroli che ha voluto ricordare la moglie Nicoletta Agnoletti.

Parma -

Un segno d’amore in ricordo della moglie e un gesto di generosità verso i tanti pazienti in cura presso la struttura complessa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva diretta dal prof. Gian Luigi De’ Angelis. Queste le motivazioni alla base della generosa donazione realizzata, attraverso l’Associazione Snupi, dall’ingegnere Paolo Marmiroli che ha voluto ricordare la moglie, Nicoletta Agnoletti dotando la struttura di cura dell’Ospedale Maggiore di un nuovissimo Monitor di alta gamma per gli esami endoscopici. Oltre ad essere ad altissima definizione il monitor, attraverso un display multimodale, permette la visualizzazione di immagini una nell’altra (picture in picture) e una affianco all’altra (picutre on picture). 

Oggi è un bel giorno – dichiara Paolo Marmiroli -  perché a poco più di un anno dalla scomparsa di mia moglie siamo qui ad onorarne il ricordo. Chi l’ha conosciuta sa che Nicoletta era una persona estremamente riservata e questo era forse anche legato alla sua professione di farmacista che l’ha portata per quasi trent’anni a confrontarsi con persone con i più svariati problemi di salute. Ringrazio il prof Gian Luigi de’Angelis e il suo staff che ci hanno seguito con grande professionalità in tutto il nostro difficile percorso e il presidente di Snupi Giulio Orsini che mi ha supportato a realizzare quello che era un desiderio mio e sicuramente anche di Nicoletta.”

Questa donazione - specifica il prof. Gian Luigi de’Angelis - è estremamente importante perché migliora le nostre attrezzature diagnostiche e ci aiuta a svolgere nel migliore dei modi i nostri esami endoscopici. Ringrazio, quindi, di cuore Paolo Marmiroli e l’Associazione Snupi per la vicinanza che ci dimostrano sempre”. Completano la donazione, che raggiunge i diecimila euro, una pompa di lavaggio per gli esami endoscopici e strumenti tecnici a corredo del monitor.

Un grazie è arrivato dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi: “Ringrazio Paolo Marmiroli per la sensibilità dimostrata verso i nostri pazienti e per l’attenzione che ha rivolto verso le strutture di cura dell’ospedale cittadino, perché questi gesti sono per noi di grande stimolo per fare sempre meglio”. Soddisfazione per la donazione è stata espressa dal presidente di Snupi Onlus Giulio Orsini, “la nostra associazione – spiega Orsini - da anni affianca il reparto di Gastroenterologia del Maggiore e vive grazie al contributo di tanti nostri soci, sostenitori e simpatizzanti. E questo ci permette di contribuire al miglioramento di un patrimonio che appartiene a tutta la collettività come l’ospedale”.

Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma 

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Giunta al termine l'iniziativa Conad attiva fino a novembre in tutti i punti vendita di Parma e provincia ha permesso di consegnare all'Ospedale dei Bambini "Pietro Barilla" i fondi raccolti.

Parma -

Sono stati consegnati oggi presso l'Ospedale dei Bambini "Pietro Barilla" di Parma i fondi raccolti con l'iniziativa promossa da Conad "I SuperCoccolosi", attiva dal 3 ottobre fino a novembre in tutti i punti vendita in cui opera Conad Centro Nord: Lombardia ed Emilia Romagna (per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia).

I 12 animaletti protagonisti dell'iniziativa suddivisa in tre tranche (i coraggiosi , i simpatici e i fantastici) hanno permesso di destinare 0,50 centesimi di euro per ogni pupazzo acquistato a favore di enti e associazioni territoriali a sostegno di sei progetti solidali rivolti per lo più ai bambini, raccogliendo un totale di 90 mila euro.

Per la provincia di Parma sono stati raccolti 14 mila euro grazie ai 7 mila peluche collezionati che andranno a sostenere l'acquisto di arredi per la nuova area di Terapia intensiva pediatrica di prossima realizzazione all'Ospedale dei Bambini " Pietro Barilla".

Dal 2011 ad oggi Conad Centro Nord ha donato 112 mila euro a progetti inerenti all'Ospedale dei Bambini passando dall'Albero degli Amici, ai Cuccioli del Cuore alle Luci del Cuore fino ai SuperCoccolosi.

"Il binomio Supercoccolosi e Ospedale dei Bambini è sempre un successo" afferma Paolo Incerti, Vice Presidente di Conad Centro Nord e continua: "Questo traguardo però è anche frutto della generosità dei cittadini di Parma e dei nostri clienti che, ogni anno insieme ai soci imprenditori Conad, si vedono coinvolti in prima linea in progetti utili e concreti a favore dei più piccoli. E proprio a questi ultimi vogliamo fare un augurio speciale e lasciamo in dono un pensiero coccoloso".

Il nostro ringraziamento va a tutti coloro che hanno sostenuto l'Ospedale dei Bambini "Pietro Barilla", contribuendo a questo progetto di prossima realizzazione e a Conad per la positiva collaborazione sviluppata con le strutture pediatriche dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, precisano Massimo Fabi, direttore generale dell'Ospedale Maggiore e Gian Luigi de'Angelis, direttore del Dipartimento Materno-Infantile.
"Negli ultimi tre anni – aggiunge Fabi - con gli importanti contributi ricevuti da Conad abbiamo potuto sostituire alcuni strumenti diagnostici. Quest'anno, in base alla progettualità proposta dal Dipartimento Materno-Infantile e alla disponibilità della Fondazione Ospedale dei Bambini e dell'Associazione Noi per Loro, abbiamo messo in campo un obiettivo ambizioso e importante: una terapia intensiva pediatrica di prossima realizzazione al secondo piano della struttura. La donazione effettuata oggi da Conad contribuirà all'acquisti di arredi tecnici".

La Terapia intensiva pediatrica sarà una nuova area ad alta intensità di cura che completa il progetto originario dell'Ospedale dei Bambini Pietro Barilla con 4 box singoli per il piccolo paziente e i propri genitori. Un'area di lavoro e monitoraggio open space oltre a locali per medici e infermieri. Un investimento importante di circa 500.000 euro per le attrezzature cliniche, arredi tecnici e lavori edili, sostenuti dalla Fondazione Ospedale dei Bambini e dall'Associazione Noi per Loro.

Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma 

Pubblicato in Cronaca Parma

Si rinnova il parco macchine dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma con la sostituzione di 3 dei 5 tomografi presenti al Maggiore. Iniziati i lavori per la sostituzione della prima TAC  in Scienze radiologiche.  Nell’ultimo anno eseguiti  oltre 57.000 esami. 

Parma -

Saranno più veloci e permetteranno esami più approfonditi le tre nuove Tac, a 128 strati, in arrivo all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. La prima apparecchiatura diagnostica è in fase di installazione al piano rialzato del padiglione Barbieri, nel reparto di Scienze Radiologiche, diretto dal prof. Nicola Sverzellati.  

Un vero e proprio rinnovamento del parco macchine - spiega il direttore del  dipartimento diagnosticoGirolamo Crisi – che, dopo il Barbieri, proseguirà in Neuroradiologia e in Radiologia di Emergenza Urgenza, nei locali del Pronto soccorso.  Le tre apparecchiature, progettate per ottenere risultati diagnostici ottimali a bassa dose, sono tutte a 128 strati e rispondono alle esigenze del nostro dipartimento che ogni anno esegue oltre 57.000 esami TC”.

“Sostituiamo – precisa Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – 3 dei 5 tomografi attualmente in uso al Maggiore, proseguendo con il nostro piano di rinnovamento delle tecnologie sanitarie. Un progetto di sviluppo fondamentale perché rappresenta un fattore strategico per garantire ai cittadini un servizio di eccellenza”.

La nuova macchina In Scienze Radiologiche sarà operativa da fine gennaio e nel periodo di installazione sarà garantito il normale flusso di esami senza creare ritardi per i pazienti grazie all’utilizzo delle altri tomografi presenti al Maggiore e sul territorio.

 “Il nuovo acquisto  - spiega Sverzellati - rappresenta un passo in avanti importante, soprattutto per i pazienti affetti da patologie croniche destinati a sottoporsi a ripetuti controlli, nonché per i pazienti pediatrici. Il nuovo scanner è uno dei prodotti di maggiore qualità sul mercato estremamente rapido e dotato di sistemi di abbattimento dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti che apporterà importanti benefici diagnostici per la valutazione quotidiana di diverse categorie di pazienti”. 

L’installazione della strumentazione diagnostica si completa con un pacchetto software per l’analisi computerizzata delle patologie e ricostruzione 4D delle immagini. “Questo –conclude Sverzellati -comporterà auspicabilmente un cambiamento nella refertazione degli esami TC che includerà sistematicamente misurazioni sempre più precise ed immagini riassuntive più chiare per la comprensione della valutazione radiologica”.

 

Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma 

 

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

In merito alla radiazione dell'Assessore Regionale alla Sanità, Sergio Venturi, il Presidente dell'Ordine di Bologna è stato convocato a Roma.

Il presidente dell'Ordine dei medici di Bologna, Giancarlo Pizza, è stato convocato a Roma dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). Il prossimo 13 dicembre quindi, il Presidente dell'Ordine di Bologna dovrà presentarsi dinanzi FNOMCEO per rispondere in merito al procedimento che ha condotto alla pesante sanzione disposta a sfavore dell'Assessore Regionale alla Sanità Sergio Venturi.  

Pubblicato in Cronaca Emilia

di LGC Parma 3 dicembre 2018 - Può una azione politica, presa nell'esercizio delle proprie funzioni pubbliche, essere sanzionata, addirittura con la radiazione, dall'ordine professionale di appartenenza dell'assessore? Stando a quanto accaduto all'Assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Sergio Venturi, sembrerebbe possibile, seppure a nostro avviso, sia stata una decisione assolutamente inopportuna.

Addirittura illegittima è il commento del Presidente Bonaccini (vedi comunicato stampa che segue) che ha dato mandato ai legali di tutelare il sistema sanitario regionale.

Si può essere in disaccordo con la decisione di un politico, qualsiasi sia la sua appartenenza, ma il diritto dovere di critica si deve esercitare, anche con determinazione e forza, ma sempre entro i limiti dei propri ruoli. Nel caso dell'Assessore Venturi il suo problema deriva dall'appartenenza all'ordine dei medici, fosse stato un libero artigiano non avrebbe rischiato la radiazione, al massimo l'espulsione dall'associazione sindacale.

Un atto da biasimare, quello dell'Ordine dei medici, che ci auguriamo posa essere ritirato, seppure la memoria di un gesto ben poco elegante rimarrà per sempre. 

Il testo del comunicato della Regione Emilia Romagna:

Radiazione Venturi, il presidente Bonaccini: "Abbiamo dato mandato ai nostri legali di tutelare in ogni sede la Regione, il nostro Sistema sanitario e l'autonomia dell'istituzione da ingerenze inaccettabili perché palesemente illegittime"

"Certi delle nostre azioni e del nostro operato. Qualcuno ha confuso il sacrosanto diritto alla critica con quello di giudicare e sanzionare gli atti amministrativi e le politiche dell'Ente salendo su un piedistallo improprio da cui è bene che scenda immediatamente"

Bologna - "Nella giornata di oggi abbiamo dato mandato ai nostri legali di tutelare in ogni sede e con ogni azione l'immagine della Regione Emilia-Romagna e del nostro Sistema sanitario. Mandato col quale intendiamo proteggere anche l'autonomia dell'istituzione da ingerenze inaccettabili perché palesemente illegittime, a partire dalla piena agibilità politica e amministrativa della Giunta regionale".

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo la radiazione da parte dell'Ordine dei medici di Bologna, dell'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, al termine di un procedimento disciplinare avviato dal presidente dell'Ordine, Giancarlo Pizza, contrario a un atto regionale del 2016 indirizzato alle aziende sanitarie sul personale da impiegare nell'attività di pronto soccorso.

"Qualcuno- prosegue Bonaccini- ha confuso il sacrosanto diritto alla critica con quello di giudicare e sanzionare gli atti amministrativi e le politiche dell'istituzione, salendo su un piedistallo improprio da cui è bene che scenda immediatamente".

"Occorre quindi distinguere. Per quanto risultino inconsistenti, e francamente irrispettose verso le migliaia di operatori che ogni giorno operano per la tutela della nostra salute, le critiche politiche che descrivono una sanità regionale allo sbando debbono e possono essere facilmente smentite- sottolinea il presidente-. Come funzioni il 118 in questa Regione e di quanta organizzazione, professionalità e abnegazione siano capaci i nostri operatori sanitari lo vediamo quotidianamente. Lo abbiamo pubblicamente riconosciuto, tutti insieme, all'indomani del tragico incidente autostradale di Borgo Panigale quattro mesi fa. E questo è solo un esempio. Ma questo è appunto un piano di valutazione politica: se Lega, M5S e Fi ritengono ora di poter gettare fango su questo servizio se ne assumono la responsabilità davanti ai cittadini. Viceversa, c'è chi ha scelto deliberatamente, com'è ormai di tutta evidenza, di condurre una battaglia politica attraverso l'attacco a una persona, l'assessore Venturi, alla sua carica e a un'istituzione con strumenti impropri che stanno danneggiando un bene comune quale è il Servizio sanitario regionale. Tranquilli come siamo della correttezza dei nostri atti e del nostro operato, la cui legittimità non può essere in ogni caso valutata da un ordine professionale- conclude Bonaccini- tuteleremo fino in fondo la Regione e le deliberazioni assunte in tutte le sedi".

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Al via i lavori di rimodulazione del Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia per migliorare i percorsi dei pazienti e ridurre il tempo di attesa. Il progetto è suddiviso in sei fasi che si svolgeranno nell’arco di 18 mesi per assicurare il minimo disagio ai pazienti.

Reggio Emilia -

Con il cantieramento dell’area dedicata all’attesa dei pazienti e dei familiari ha preso il via questa mattina il progetto di rimodulazione degli spazi e dei percorsi al Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova. Oltre al PS generale sarà prossimamente interessato quello pediatrico.

Nell’arco di 18 mesi, in sei diverse fasi progettuali, sarà conseguito l’obiettivo di impiegare gli spazi secondo una distribuzione dei percorsi che tende ad anticipare la presa in carico dei pazienti in aree dedicate e ottimizzare i tempi di gestione di chi si rivolge al servizio con patologie e traumi minori, come è il caso di oltre la metà degli accessi.

L’importo complessivo dell’intervento di riqualificazione per la sola parte edilizia ed impiantistica ammonta a circa 1 milione di euro, a cui si aggiungeranno ulteriori costi per le attrezzature sanitarie e le tecnologie informatiche.

In considerazione del ruolo nevralgico del Pronto Soccorso, la riorganizzazione degli spazi avverrà in fasi successive tendenti a non ostacolare l’attività ordinaria del servizio. Il primo passo è rivolto alla futura sala d’attesa, all’ufficio della Polizia di Stato e ai locali di deposito.

Per la messa a punto del progetto è stato determinante l’esito positivo della sperimentazione di un paio di mesi svolta nella primavera del 2015 in collaborazione con il dipartimento Scienze e metodi dell’ingegneria di Unimore.  

Alla base della nuova impostazione è la suddivisione dei pazienti nelle aree di visita secondo il loro livello di criticità clinica, con i professionisti che prestano la loro opera muovendosi all’interno delle aree da paziente a paziente, non più rimanendo all’interno di un unico ambulatorio di visita. Come spiega Anna Maria Ferrari, direttore del PS e del Dipartimento aziendale emergenza-urgenza “La possibilità di compattare l’iter di valutazione del paziente deriva dal fatto che sarà il medico a raggiungerlo nella cosiddetta “zona a rapida valutazione” o nella “area a media criticità” e non viceversa. Questo si traduce in una più precoce presa in carico da parte dell’équipe operante in quell’area e in una riduzione dei tempi morti in quanto è il medico a spostarsi da un paziente all’altro e non viceversa. Il percorso dei codici critici rimane identico all’attuale prevedendo l’accesso diretto del paziente nelle sale d’emergenza con l’equipe pronta a riceverlo”.

La rimodulazione degli spazi prevede, tra l’altro, la creazione di ambienti dove somministrare le terapie meno invasive e monitorare il decorso di più pazienti in contemporanea.

"Ci scusiamo in anticipo per eventuali disagi che dovessero derivare all’utenza che sarà costantemente informata sul procedere dei lavori con cartelli esposti in loco" - comunica l'Ufficio Stampa dell'Ausl di Reggio Emilia.

 

Fonte: Ausl RE

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