La nota della Gilda Insegnanti di Parma esprimere il disappunto per l'invito formulato ad esponenti politici del Partito Democratico in occasione della presentazione dei lavori dell'ammodernamento dell'edificio scolastico della Scuola Secondaria di 1° grado (ex medie) di Traversetolo. -
Parma, 30 marzo 2015 -
Premettendo che la Gilda degli Insegnanti è apartitica ed apolitica (contestavamo in maniera durissima anche le scelte dell'ex governo Berlusconi), essa ritiene di dover esprimere il proprio disappunto per l'invito formulato ad esponenti politici del Partito Democratico in occasione della presentazione dei lavori dell'ammodernamento dell'edificio scolastico della Scuola Secondaria di 1° grado (ex medie) di Traversetolo.
Innanzitutto perché la scuola è per definizione apolitica, poi averlo fatto proprio quando tutti i sindacati rappresentativi del settore (compresi quattro sindacati dei dirigenti scolastici) hanno proclamato, come non avveniva da anni, uno stato di agitazione unitario contro le scelte che il governo, quindi il Pd, vuole imporre ai docenti italiani suona come una provocazione forse involontaria da parte di chi li ha invitati.
Il testo del cosiddetto Disegno di Legge sulla "Buona Scuola", prevede la dittatura del preside: scardina il principio dell'imparzialità della pubblica amministrazione, rimettendo sostanzialmente alla volontà di un singolo la decisione dei criteri per le assunzioni e addirittura dei trasferimenti dei docenti, volontà che se passeranno saranno portatrici di inevitabili fenomeni di corruzione nelle scuole, gli si vuole dare il potere di entrare nella didattica, nonostante la Costituzione tuteli espressamente la libertà dell'insegnamento, si vogliono licenziare d'ufficio tutto coloro che per oltre 36 mesi sono stati assunti con contratti a temine, qualora malauguratamente non dovessero rientrare in un fumoso piano di assunzioni che il governo intende agganciare alla sua pseudo riforma e che invece potrebbe attuare con un decreto ad hoc sulle stabilizzazioni. Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda, precisa: "Auspichiamo che di fronte a questa svolta autoritaria i parlamentari parmensi del Pd votino contro le indicazioni del loro partito".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Parma)