Di Giorgio Militano Parma, 25 febbraio 2024 - Come hai fatto ad andare avanti?

Come hai fatto a liberarti dalle catene che ti intrappolavano? Come hai trovato le risposte quando avevi “SOLO DOMANDEˮ?

“A volte non ci servono risposte, a volte le risposte sono già dentro di noi, a volte basta sentirsi ascoltatiˮ.

La salute mentale sta al XXI secolo come il sesso stava al XX.
È un taboo, senza un valido motivo per esserlo.
Viviamo nel terrore di essere giudicati, non sappiamo con chi parlare dei nostri problemi, delle nostre sensazioni, dei nostri dubbi, perché temiamo di essere scambiati per dei pazzi.
Credo sia arrivato il momento di rompere questo taboo e abbracciare la propria emotività, senza vergogna.

Il progresso e l’evoluzione viaggiano a velocità differenti e non sempre si incontrano nel medesimo tratto di strada.
Per quanto l’essere umano stia cambiando il suo modo di ragionare e percepire presente, passato e futuro il suo cervello è ancora quello del Sapiens e in quanto tale è incredibilmente efficace nel risolvere i problemi. Ma che problemi puoò risolvere in un’epoca in cui la sopravvivenza non rappresenta più un problema concreto?

Beh, tutti gli altri.

Quello che sta succedendo nelle nostre menti è un allargamento della prospettiva.
Dal momento in cui ciò su cui ci siamo concentrati fino ad ora non rappresenta più un problema, è arrivato il momento di allargare la visuale e risolvere i problemi periferici.
In un mondo in cui tutte le nostre energie fisiche e mentali non sono più concentrate sul trovare un modo per arrivare a domani, le nostre menti hanno modo di concentrarsi sui loro stessi processi domandandosi il perché.

Questo non rappresenta un problema, fino a che noi siamo in grado di accettare la possibilità di non essere ciò che abbiamo sempre pensato di essere e lasciar fluire il cambiamento, guidandolo nella direzione che vogliamo che prenda.
È quando non siamo in grado di accettarlo e di accettarci che nascono i “problemiˮ e che la salute mentale diventa un tema ingombrante.

Perché ci vergogniamo dei nostri disturbi d’ansia ma non ci vergogniamo della polmonite che ci capita di prendere se usciamo d’inverno senza la giacca?
È poi così diverso?
Perché  ci vergogniamo di chiedere ad un amico di ascoltarci quando abbiamo un disperato bisogno di sfogarci ma non ci vergogniamo di chiedergli di aiutarci a portare il nostro zaino se abbiamo un braccio rotto?

È poi così diverso?

A me è capitato di sentirmi bloccato.
Mi è capitato di sentirmi perso e non saper dove andare. Mi è capitato di avere “SOLO DOMANDEˮ.

Ho passato anni a cercare le risposte ovunque, ma è stato solo guardando il riflesso nello specchio della mia anima che ho capito che le risposte che stavo cercando non erano fuori ma dentro.
Così mi sono immerso dentro di me e ho trovato la chiave per aprire i lucchetti che mantenevano le catene ai miei polsi e ho cominciato a muovermi.

Link: https://youtu.be/1xJtVE8H2cE

Chi è Giorgio Militano: linktr.ee/moonysreal