Martedì, 19 Dicembre 2023 06:30

La recente dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede sulle benedizioni a coppie irregolari (di sesso diverso o dello stesso sesso) In evidenza

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di Daniele Trabucco Belluno, 18 dicembre 2023 - Nella giornata di lunedì 18 dicembre 2023 la Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta da S.E. Rev. Cardinale Victor Manuel Fernandez, ha pubblicato una Dichiarazione intitolata "Fiducia supplicans" sul senso pastorale delle benedizioni (l'ultima Dichiarazione dell'ex Santo Uffizio era stata la "Dominus Jesus" del 2000 e Prefetto era il cardinale Ratzinger, il futuro Papa Benedetto XVI).

In particolare due persone di sesso diverso o dello stesso sesso, le quali vivono una unione irregolare per la dottrina della Chiesa Cattolica, possono, al di fuori di qualunque rito e di qualunque celebrazione, ottenere dal ministro ordinato una benedizione "spontanea" assimilabile ai gesti di devozione popolare. Non solo, quindi, viene superato il pronunciamento del 2021 (qualche eco del Sinodo tedesco?), ma si ribadisce che la benedizione in oggetto, trattandosi di atto di devozione, non richiede, quale precondizione, "una previa perfezione morale".

Un tipo di benedizione che, precisa il documento, si offre a tutti indipendentemente dai loro errori. Il terzo capitolo della Dichiarazione precisa, infine, che la benedizione non legittima l'unione, ma la coppia la quale mendica che tutto ciò che di buono, di vero e di umanamente valido è presente al suo interno "sia investito, sanato ed elevato dalla presenza dello Spirito Santo".

Sul punto due brevi osservazioni critiche "a prima lettura". In primo luogo, in netta opposizione al "Responsum" del 2021, pare esservi una diversificazione tra le benedizioni con la riconduzione di alcune ad atti di devozione popolare. Eppure, il Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992 non legittima questo tipo di classificazione.

La benedizione, che rientra nella categoria dei sacramentali, presuppone non solo la retta intenzione di chi intende riceverla, ma anche che la situazione, la relazione sottostante, sia ordinata a ricevere e a crescere nella grazia di Dio. Ora, una unione "irregolare" costituisce peccato ed è tale a prescindere dall'intenzione soggettiva dei componenti la coppia.

Nel "Responsum" del 2021, opportunamente, si sottolineava il rapporto stretto tra benedizioni e sacramenti, coma mai, allora, nella "Fiducia supplicans" questo legame è venuto meno? 

Chi domanda una benedizione lo fa per "convertirsi", per cambiare vita, per aprirsi alla grazia e non per permanere in una oggettiva situazione di peccato mortale.

In secondo luogo, la Dichiarazione, nella sua parte III, prevede che la benedizione per le unioni irregolari mendichi che quanto vi è di buono sia elevato e sanato dallo Spirito Santo. Nonostante le intenzioni dei membri della coppia, nel peccato non c'è alcunché di buono, bensì, insegna il Catechismo Maggiore di san Pio X, "una trasgressione della legge divina, per la quale si manca gravemente ai doveri verso Dio".

Come fa, allora, una trasgressione ad essere elevata dallo Spirito? Lo Spirito eleva il desiderio di cambiare strada, di abbandonare la via del male, sana il nostro dolore per il peccato commesso che viene rimesso, quanto a colpa, con il sacramento della confessione.

(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.

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